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valentinaisernia · 1 year
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Quando siamo bambini chiediamo #aiuto agli adulti perché non riusciamo a fare qualcosa… ma cosa cambia nel tempo? Perché facciamo fatica a farci aiutare? Te lo spiego nel post… ma nel frattempo voglio anche dirti che quando non lo facciamo perdiamo la possibilità di avere fiducia negli altri e di sperimentarne la bellezza… e perdiamo anche l’occasione di avere più #fiducia in noi stessi, perché essere aiutati vuol dire che per qualcuno noi contiamo. Ti aspetto in direct o nei commenti per sapere che ne pensi ⤵️⤵️⤵️❤️❤️❤️ (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CqYNMT9ospx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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valentinaisernia · 1 year
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Post non programmato… Ho visto questa immagine sul web è l’ho trovata particolarmente rappresentativa di questa abilità che un tempo veniva più naturale e che è fondamentale per il nostro equilibrio. 🏹 via i filtri, via gli schermi, via tutto quello che mi allontana da questo momento 🏹vedo, ascolto, sento… sono qui e non c’è altro… questo è un vero e proprio allenamento per la #concentrazione oltre che garanzia di #presenza ed #equilibrio mentale Goditi il #momento, ogni volta che ne hai l’occasione… abbiamo 86.400 secondi al giorno per trovarne almeno uno… Buona presenza ❤️ Scrivimi per dirmi che ne pensi… ⤵️⤵️⤵️ (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CpXIjC0oRgY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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valentinaisernia · 1 year
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Archery Coaching per gli allievi del corso di scrittura “Il Coraggio di Scrivere” di Claudia Pollara. Il tiro con l’arco diventa uno strumento di crescita personale. #archery #coaching #mindset Contattami per saperne di più ⤵️ @valentinaiserniacoaching su Instagram www.valentinaisernia.com (presso SapienzaSport) https://www.instagram.com/p/CoAXTJLrWUj/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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valentinaisernia · 2 years
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Il fatto è che non è vero che abbiamo troppo poco tempo per fare tutte le cose che vanno fatte, È CHE SENTIAMO LA NECESSITÀ DI FARE TROPPE COSE NEL TEMPO CHE ABBIAMO, dice Keller. Sempre più persone quando vengono da me, manifestano proprio questo disagio… sembra ci sia poco tempo per tutto… oppure che non si riesca più a fare tutto quello che si riusciva a fare prima (… da coach nasce spontanea la domanda: prima di cosa, o di chi?)… il punto è: quanto perdiamo tempo nel voler fare tutto a tutti i costi? … e a che prezzo? I ricercatori stimano che perdiamo il 28% di una giornata di lavoro media per dedicarci al multitasking. Il profilo del multitasker cronico è più o meno questo: - ha un distorto senso del tempo che occorre per fare le cose: è tendenzialmente convinto che ci voglia molto più tempo di quello che effettivamente è; - commette più errori degli altri: ha la tendenza a privilegiare le nuove informazioni anche se le vecchie sono più attendibili - è più soggetto allo stress Tu cosa ne pensi? #garykeller #unacosasola #multitasking #tempo #coaching #business #mindset #mindfulness #mind #mentesana #mentepositiva (at Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CfWMF1_rd79/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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valentinaisernia · 2 years
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valentinaisernia · 2 years
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Qui ed ora
Fino a qualche tempo fa mi capitava spesso, pur avendo ottimi propositi ed obiettivi da raggiungere, di sentire che forse non ce l’avrei fatta… dì non crederci più tanto… Sono una donna di 45 anni, madre di due figli, ho lasciato un lavoro in banca per potermi dedicare a loro, e lo rifarei 1000 altre volte! Con le mie competenze, la mia esperienza e soprattutto col mio entusiasmo che chiunque si imbatte in me mi fa notare, ero certa che a tempo debito avrei potuto riprendere in mano la mia vita professionale.
A tempo debito…
È anche vero e onesto ammettere la frustrazione che ho provato in tanti momenti, quando vedevo che nonostante tutti i miei sforzi c’era sempre qualcosa o qualcuno che limitava i miei movimenti: responsabilità familiari, urgenze… ho saltato una quindicina di colloqui in 5 anni perché non avevo la possibilità dì liberarmi… mi sono sentita dire frasi demotivanti anche da chi non mi sarei mai aspettata … sono stata male, molto male per aver perso quella sicurezza che avevo sudato sin da piccola quando ho imparato ad accettami superando i miei disturbi alimentari… com’era possibile che mi sentissi nuovamente così debole?
Mi era già capitato, ho pensato: ce la faccio una volta, posso farcela tutte le volte che voglio.
“Tutte le volte che voglio” per me sono il mio Qui ed Ora
Già, perché ogni cosa che ti poni come obiettivo devi prima di tutto volerla, ma poi ti devi anche chiedere:
Quanto la voglio?
Cosa sono disposto a fare per averla?
E se proprio sei tanto deciso,
Qual è la prima cosa che devo fare per averla?
Puoi riempirti la bocca e la mente di mille propositi, pensieri e obiettivi nobili e lodevoli, ma è quello che fai per renderli veri quello che conta, quindi…
Fallo ora!
Ricordati che è ogni attimo del tuo presente che disegna il tuo futuro… solo così puoi darti il permesso di lasciar andare il passato.
Passato e futuro sono importantissimi, ma se ti concentri sull’uno e sull’altro si rischia di perdere di vista il presente, e non lo puoi recuperare…
Quanto tempo riesci a concentrarti su qualcosa senza buttare uno sguardo al telefono perché è arrivata una notifica? Ti capita di pensare a cose del tutto “fuori tema” mentre stai facendo qualcosa? … durante lo sport nel momento dì massima concentrazione ti metti a pensare a quello che devi fare appena finisci di allenarti…
Allora io ti chiedo, COME STAI VIVENDO IL TUO PRESENTE?
Ci sei per te stesso?
Ci sei davvero con gli altri? …
E ti chiedo ancora: COME TI FA SENTIRE? QUESTO?
Se quello che senti non ti piace ricordati che puoi fare SEMPRE qualcosa: è come se ti trovassi seduto su una sedia in una stanza piena zeppa di oggetti, pensieri e persone, ma di fronte a te hai una porta finestra aperta su un giardino, e tu devi solo alzarti, andare verso la porta e uscire, perché lì puoi respirare e assaporare tutto quello che vedi di bello fuori.
ALLENATI a vivere il presente:
1. RESPIRA!
… ma come dice Mike Maric, campione di apnea e scienziato, impara prima a espirare completamente: spesso non buttiamo fuori tutta l’aria che respiriamo, ecco perché abbiamo il fiato corto e viviamo la giornata in affanno… BUTTA FUORI L’ARIA e con lei approfitta per mandare via tutti i pensieri intrusivi! Pratica una respirazione consapevole almeno 5 minuti al giorno… la tua attività cerebrale saprà come ringraziarti 😉
2. ASCOLTA!
… cosa senti dentro di te? Comincia ascoltando il tuo respiro, e piano piano spostati all’ascolto di quello che hai intorno… se ti distrai ogni tanto, guarda bene il pensiero che si è intromesso tra te e quello che stavi ascoltando, e garbatamente lo rimandi a dopo, in questo modo puoi continuare a “sentire”. Ascolta consapevolmente ogni volta che puoi nell’arco della giornata, le tue emozioni sapranno come ringraziarti ❤️
3. OSSERVA
Con occhi sempre diversi quello che vedi abitualmente intorno a te, lasciati catturare dai dettagli, sii curioso di capirli bene, non trascurare niente… puoi allenare la tua osservazione in qualsiasi momento della giornata, anche guardando la tazzina del tuo caffè la mattina… la tua capacità di analisi saprà come ringraziarti 🍀
Ti voglio bene,
Valentina
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valentinaisernia · 2 years
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Mike Maric, scienziato e campione di apnea ci insegna l’attesa, perché questa rinforza il desiderio e la passione per qualcosa o qualcuno che ami ❤️ #mikemaric #apnea #starbene #allenamentofunzionale #mikemaric #focus #lascienzadelrespiro #allenamento #volersibene #concentrazione #respiraconmike #fitness #meditazione #formazione #palestra #personaltrainer #yoga #selfcare #benessere #alimentazionesana #alimentazione #relax #sport #stress #nose #naso #coaching https://www.instagram.com/formatvalentina/p/CZAE0eYMC0h/?utm_medium=tumblr
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valentinaisernia · 2 years
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“Se non miri a qualcosa non colpirai mai nulla”
Può capitare soprattutto tra gli arcieri principianti, che si pensi soltanto a tirare senza aver preso la mira … suona strano vero ? 😄… ma a volte tanta è la voglia di farlo che presi dal momento e dallo strumento si tiri senza mirare… se pensi che nel tiro con l’arco questa cosa non sia una pratica particolarmente efficace immagina nella vita di tutti i giorni! … eppure quante volte hai fatto qualcosa senza guardare dove dovevi arrivare, o solo meccanicamente per il piacere e per la voglia di farle senza un motivo preciso? Questo è un comportamento naturale, anche rilassante se vuoi: agire d’istinto va bene ma è anche vero che deve essere finalizzato a qualcosa che per noi è importante.
Tutti abbiamo sogni
Datti il permesso di viverli, di perseguirli, di raggiungerli!
Per individuare obiettivi ben precisi, senza agire “secondo istinto è necessario porsi delle domande che ci indichino dove vogliamo arrivare…
1 - fai una lista di cose per te importanti a livello personale professionale, emotivo, di crescita personale… quello che vuoi! L’importante è che siano cose che tu entro quest’anno potrai fare.
2 - scegli tra queste le prime tre a cui proprio non puoi rinunciare, quelle che a tutti i costi devi portare a termine!
3 - dai una scadenza ad ognuna di queste tre scelte che hai effettuato.
Non dimenticare di :
- scrivere gli obiettivi: metterli nero su bianco ti aiuta a definirli meglio, che siano precisi NON GENERICI!
- condividerli con qualcuno: l’impegno che prendi di fronte a qualcuno sarà uno stimolo in più per andare avanti nel perseguirli!
- prendere la mira! Leggi ogni giorno gli obiettivi che ti sei dato, se distogli lo sguardo difficilmente prenderai il centro… leggerli ti aiuterà a restare focalizzato su di loro.
Ti voglio bene,
Valentina
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valentinaisernia · 3 years
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Il giudizio degli altri non è una tua responsabilità, lo è centrare il tuo bersaglio
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Oggi una donna speciale mi ha detto questa frase e per questo non finirò mai di ringraziarla.
Stavamo facendo una riflessione su quelle volte in cui ti capita di “frenarti” per il timore di offendere qualcuno o di togliere spazio ad altri…
Neanche a farlo apposta, la docente stamattina apre il corso dì coaching leggendo una storia che casualmente parlava proprio di questo… chiamiamolo MACIGNO del fastidio del giudizio.
Ci sono tante cose che si “contengono” per non dare fastidio a qualcuno che le vive male:
- sei troppo esuberante: oscuri chi non lo è;
- sei brillante nel lavoro o nello studio: chi ti credi di essere;
- hai un bell’aspetto: anche meno…;
… insomma, meno diamo nell’occhio e meglio è.
Ma alla fine chi ci rimette, per dare retta agli altri, siamo noi perché non esprimiamo noi stessi al 100%…
Nel tiro con l’arco c’è un meccanismo paradossale che colpisce alcuni arcieri… il cosiddetto TARGET PANIC: in sostanza si tratta della paura di fare centro… paradossale no? Soprattutto per un arciere 😅🏹… Come vogliamo chiamarla,
Paura del successo?
Eh già, la paura di farcela che ci fa scattare quelle domande del tipo: e se ce la faccio sul serio? Che succede dopo? Riuscirò a mantenere lo standard? E se dopo sbaglio? Deluderò qualcuno?
Mah… magari a qualcuno lo farai anche contento se sbagli sul serio, ma ricordati che chi non gioisce delle tue vittorie insieme te ha solo
Paura del TUO successo
La questione è che non devi averla TU.
È proprio così: il giudizio degli altri non è una tua responsabilità, dunque non può essere un limite che riguarda te. Se qualcuno vorrà criticarti lo farà a prescindere dai limiti che ti poni, ma è anche vero che qualcun altro da qualche altra parte ti apprezzerà per come sei, per quello che sei e per quello che fai. Ma il tuo primo fan devi essere tu!
Un’ultima perla… ti ricordi la storia che ha letto la docente questa mattina sul giudizio degli altri? Vuoi conoscere il messaggio finale? Eccolo qui:
RINGRAZIA SEMPRE CHI PARLA MALE DI TE E TI GIUDICA… PERCHÉ OGNUNO DI NOI PUÒ OFFRIRE SOLO CIÒ CHE HA DENTRO
Che dire di più?
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valentinaisernia · 3 years
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“Quando ho visto Gimbo vincere l'oro pochi minuti prima mi sono gasato di brutto. Ho detto "Perché non posso farcela anche io?" E allora ho iniziato a correre, correre più veloce che potevo.”
Devi circondarti di persone positive, che sono felici per i tuoi successi e ti spronano a tirare fuori il meglio di te.
Impara a riconoscerle e a ricercarle, sono un bene prezioso… più prezioso di qualsiasi riconoscimento. Il supporto di persone che amiamo e stimiamo è fondamentale per la nostra crescita e per la nostra autostima, perché ci spinge oltre i nostri limiti.
Detto questo, a me questo due ieri hanno fatto perdere la voce, sono stati grandi!!! 💪🏻💪🏻💪🏻🇮🇹🇮🇹🇮🇹
#successo #pensieropositivo #mindset #mindfulness #respiro
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valentinaisernia · 3 years
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Multitasking vs Mindfulness: vivere il presente libero da pensieri disturbanti è più proficuo?
È esattamente così: una mente concentrata non pensa a nient’altro al di fuori di quello che sta facendo. A parte il piacere di vedere questo video di Donnarumma in loop, lui stesso ha dichiarato di non aver capito di aver vinto (come molti di noi del resto 😅), molto probabilmente perché era ancora concentrato sul “qui ed ora” .
Quando il pilota automatico è in modalità “presente” tutto il resto scompare e la mente è abbastanza sgombra da potersi occupare al 100% dell’azione presente.
Viviamo in un’epoca dove il multitasking viene considerato un valore aggiunto: “quante cose riesci a fare!” “Ma come fai ad occuparti di tutto?” “In un quarto d’ora ho fatto questo, questo e questo contemporaneamente …” .
Beh, male, molto male.
L’attività multitasking viene eseguita da processi cognitivi che gestiscono le singole attività e determinano come, quando e con quali priorità vengono eseguite. La velocità di stimoli a cui siamo sottoposti giornalmente tra attività e dispositivi elettronici è come se avesse costretto il nostro cervello a lavorare ad una velocità 10 volte maggiore rispetto a quanto dovrebbe per mantenere un livello di cortisolo, l’ormone dello stress, a livelli accettabili.
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valentinaisernia · 3 years
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Apprendimento esperienziale in tempi di pandemia: come trarre il massimo beneficio da una situazione di crisi
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Quello dell’apprendimento esperienziale è uno dei modelli di apprendimento più intuitivi ed immediati che conosco.
Avete mai sentito dire frasi del tipo: “capisco meglio se ci provo”, “la strada mi rimane impressa solo se guido io” “è più facile a farsi che a dirsi”… ebbene, queste sono tutte espressioni di abitudine quotidiana che spiegano perfettamente la base di funzionamento dell’apprendimento esperienziale.
Fare esperienza di un’attività, osservare quello che abbiamo fatto e tradurre in competenze acquisite quanto appreso, ci consente di utilizzare e rafforzare queste competenze in contesti diversi e sempre più complessi. Ma soprattutto, l’esperienza effettuata, unita ad un elemento emotivo, ci aiuterà a ricordare più facilmente quanto appreso in un tempo significativamente inferiore a quello garantito da un qualsiasi altro metodo di apprendimento.
Su questa base teorica si ispirano i centinaia di corsi di formazione professionale e personale in cui i partecipanti sperimentano l’Outdoor Training vivendo situazioni particolari in contesti non noti: l’idea è quella di aiutarli, da parte del formatore, a trasferire il modello di comportamento più efficace appena osservato e agito a contesti più familiari quali ufficio, famiglia, sport.
Sebbene tutto questo abbia un impatto di crescita straordinariamente immediato e soprattutto duraturo nel tempo, il modo per consentire l’utilizzo di questo magnifico strumento durante l’emergenza pandemica non è cosa semplice.
Ma se siete formatori, educatori, coach o mentori, sappiate che non è totalmente impossibile, vediamo quali sono le nostre possibilità e tiriamone fuori il massimo risultato.
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Alternativa n.1: esperienziale on line
Inutile storcere il naso: se c’è un lockdown da rispettare o regole di distanza da mantenere è ovvio che in presenza è la soluzione migliore, ma non si può, quindi cerchiamo di trarre il massimo profitto da una situazione “soda”. Come?
Impariamo dai più bravi: ho visto corsi di Roberto Re tenuti a distanza che promuovevano una challenge in cui i partecipanti al termine di un percorso formativo di crescita personale dovevano letteralmente “spaccare a metà” una tavoletta di legno e pubblicare il video dell’impresa. Se non è genio questo cos’è?… per gli amanti della formazione non è difficile trovare il risultato emotivo che lascia in una persona un gesto simile: probabilmente crescono l’autostima e la fiducia in sè, la voglia di “spaccare” il mondo in senso lato e di mettersi in gioco su nuove sfide, si superano dei limiti che si era convinti di avere, e via così. Un percorso formativo può essere fatto di tante esperienze sia soft che hard, il fine è sempre lo stesso: andare dritto allo stomaco così le persone non dimenticano.
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Esistono corsi di outdoor training on line, in Italia meno frequenti ma all’estero sono copiosissimi! Provate a cercare, troverete corso di sopravvivenza, potreste imparare come accendere un fuoco o come si gestisce il maltempo, come riconoscere le piante e i frutti commestibili o purificare l’acqua, come far sapere dove ti trovi in caso di emergenza e così via. Meno pratico ma con i giusti supporti visivi e qualche esperimento casalingo porta a casa il risultato.
Di fatto è proprio in questa situazione di crisi che un formatore deve e può trovare risorse utili al proprio obiettivo: far apprendere tramite l’esperienza per accrescere le competenze trasversali dei partecipanti. Largo alla fantasia dunque! Corsi di cucina, di arte manuale, di creazioni multimediali in squadra come film o spot, quiz e addirittura il Fantacalcio possono essere tradotti in un’esperienza di crescita. Provate a scomporli in obiettivi didattici e a individuare le competenze che ne derivano… ne resterete stupiti!
Alternativa n.2: esperienziale in presenza ma a distanza di sicurezza
In questo caso siamo quasi rientrati nella normalità perché ci viene consentita maggiore vicinanza,e se all’aria aperta e distanti, addirittura è possibile stare insieme senza mascherina.
Le attenzioni in questo caso riguardano prevalentemente l’igienizzazione di attrezzature e strumenti da usare per le attività da proporre.
Non è la stessa cosa che poter sorridere, dare pacche o battere il 5 ma consente sicuramente una comunicazione immediata e più diretta, aggiungerei emotivamente più potente.
Ricordiamoci sempre che alla fine sono le piccole cose che fanno la differenza, ci sono tanti modi per arrivare dritti alle corde emotive di qualcuno… e a volte basta poco…
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Non ci servono effetti speciali, serve solo che tu, formatore, sia semplicemente te stesso, con il tuo stile comunicativo e il tuo entusiasmo… tu mi insegni che il grosso lo fa la comunicazione non verbale in fondo… Dunque usala, sceglila, scoprila e ritagliarla sulle persone che hai di fronte: l’apprendimento è una conseguenza di quello che sei, non solo di quello che dici. Che le barriere siano uno strumento ulteriore per te!
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