Tumgik
#racconto Tumblr
andrea-non-sa-tornare · 2 months
Text
Camminando per le vie del centro,finalmente l’ho incontrata.
I nostri sguardi si sono incrociati per un secondo.
Chissà cosa avrà pensato lei in quel momento!?
Per me quel secondo è stato infinito.
Mi hanno letteralmente travolto un turbinio di emozioni.
E’stato lo sguardo più dolce che abbia mai visto,uno sguardo che ti rapiva l’anima e ti scaldava il cuore.
E cosi lì mi sono perso.
Aveva ragione il Bianconiglio su quanto tempo è per sempre…a volte solo un secondo.
Tumblr media
33 notes · View notes
mentalmente-erotica · 10 months
Text
Tumblr media
Le chiamano "carnali"
Quelle persone, che emotivamente ti danno tutto:
Anima, cuore, cervello. Quelle che una volta entrate nella nostra vita, ci sconvolgono il tutto, quelle che le senti oltre la pelle...
fin dentro nelle ossa, quelle che della passionalità ne fanno ragione di vita ...
quelle che se te ne innamori..
Beh, bisogna prima trovarne!
Solo poi capirai. 🐾
203 notes · View notes
perioddramapolls · 3 months
Text
Tumblr media Tumblr media
Period dramas dresses tournament: Black dresses Round 1- Group B: Queen of Longtrellis, Tale of tales (pics set) vs Queen Ravenna, Snow White and the huntsman (gifset)
12 notes · View notes
ragazzoarcano · 2 months
Text
“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate a chi appartiene il dono?" , domandò il samurai. "A chi ha tentato di regalarlo" rispose uno dei discepoli "lo stesso vale per l'invidia, la rabbia e gli insulti" disse il maestro: quando non sono accettati continuano ad appartenere a chi li portava con sé.”
(Racconto Zen)
9 notes · View notes
Text
Il racconto della mia storia nei miei occhi.
Ilaria Sansò
21 notes · View notes
andrea-non-sa-tornare · 2 months
Text
Lei non mi completa,mi migliora.
E credo sia la forma più alta d’amore
che abbia mai conosciuto.
Mi spinge oltre i limiti delle mie paure
semplicemente tenendomi stretta la mano.
Mi insegna,mi fa capire con calma disarmante quando sbaglio e tiene protetta la mia testa sul suo petto,condividendo con me il peso della vita.
Lei c’è…sempre e comunque.
E non importa quanta tempesta ha dentro, perché ad ogni mio gesto,è sempre lì…pronta ad aiutarmi.
Tumblr media
56 notes · View notes
Text
Nuovo video sul mio canale YouTube!!! 🦄🩷🍃
...spoiler a immagini 🌻
2 notes · View notes
perioddramapolls · 3 months
Text
Tumblr media Tumblr media
Period dramas dresses tournament: Black dresses Round 2- Group B: Elizabeth I, Elizabeth R (pics set) vs Queen of Longtrellis, Tale of tales (pics set)
8 notes · View notes
ragazzoarcano · 1 year
Text
“Si narra che il fiume correndo verso il mare racconti a se stesso delle fiabe per farsi compagnia e per avere meno paura di quell'attimo in cui diventerà immenso.”
— Chandra Livia Candiani - da 'Sogni del fiume'
52 notes · View notes
entropiceye · 4 months
Text
Tumblr media
A volte la convivenza con me stessa è proprio faticosa. Sono alla fine del mio percorso terapeutico e scrivendo il resoconto per la seduta di chiusura, non ho potuto fare a meno di entrare in crisi e chiedermi se davvero non sto azzardando il passo più lungo della gamba. E' un periodo strano: è come se la mia tendenza all'auto-sabotaggio stesse scalpitando vigorosamente. Impiego così tante energie per non mandare all'aria ogni cosa buona che faccio, che non me ne rimangono per nient'altro. Mi sento svuotata e senza emozioni. L'unica che ogni tanto si manifesta, a tratti in modo dirompente e ad altri, in maniera sorda ed insistente, è questa profonda tristezza. Non mi sento presente ed in un certo senso ho paura di parlarne. Ho paura di tutto. Passo il mio tempo a fare mille cose o a non fare niente se non spegnere il contatto con la realtà. In questo momento sento forte il bisogno di isolarmi da tutti, sento di non avere energia per prendermi cura di nessuno e non voglio essere di peso agli altri. Mi dispiace tanto fare del male a me e a chi mi vuole bene. Anche se sono consapevole di essere ingiusta verso me stessa, ci sono momenti come questi in cui quel giudice interno è troppo forte e prende il sopravvento. In un attimo ritorno ad essere quella bambina sola e triste, circondata da adulti che da lei si aspettavano tanto, senza però crederci mai. Penso a quella piccola me che voleva soltanto dimostrare di essere degna d'amore, di essere importante, di essere abbastanza e che alla fine ha finito per abituarsi al fallimento. Perché se sai di fallire, se sai che in ogni caso deluderai qualcuno, in un certo senso sei più sereno perché sai cosa aspettarti. Il successo invece è imprevedibile: non sai mai quale piega prenderà. Fa paura, anche perché riuscire a riconoscerlo non è per nulla scontato, specie se cresci sentendoti inadeguato. E se dopo c'è solo l'ignoto, tra quel salto nel vuoto ed il fantasticare malinconicamente sull'orizzonte lontano, molti scelgono di non provarci neppure a volare...
Tumblr media
4 notes · View notes
kamishjbai · 5 months
Text
L'inizio
Non sono bravo con le presentazioni, mi ha sempre messo in imbarazzo essere il centro dell'attenzione e vedere le persone pendere dalle mie labbra.
Sarò breve, voglio che mi conosciate con il tempo, che mi scopriate piano, come un regalo che si scarta con dolcezza per evitare di rovinarlo.
Sono Dominik, l'età non credo possa interessarvi, vi posso assicurare sopra i venti, e voglio esprimermi, voglio scrivere, voglio parlare, voglio essere ascoltato da chi ne ha voglia.
Siate liberi di leggere il mio nome come più volete, posizionate l'accento dove vi sentite meglio.
Mi piacciono i libri, i fiori, la musica, i film, i viaggi, la luna, la notte, alle volte essere solo e altre essere in compagnia.
Questa è la prima pagina di quello che ho intenzione di raccontare, è solo un assaggio, un benvenuto.
Ci sentiamo, spero, presto.
4 notes · View notes
crisaore · 1 year
Text
Il capriccio di Alice
La delicata mano di Alice spostò il pesante tendaggio che celava la finestra. La luce artificiale dei palazzi irradiò la sua esile figura avvolta da un dolcevita nero e dei fuseaux del medesimo colore, brillando sui sottili capelli raccolti con uno chignon. Gli occhi della donna sovrastavano la città, percorrevano le strade notturne i cui bagliori lampeggiavano riflessi nel nevischio, fino a fermarsi sulla ruota panoramica che regalava agli avventori una vista incantevole dei viali alberati brulicanti di gente. Sorseggiava un bicchiere di vino rosso che ne ammorbidiva e ovattava i pensieri. Lo sguardo non aveva indugiato a caso sul luna park. Raggiunta l’attrazione principale, si era ancorato come un’asse di legno intrappolata da un morsetto da falegname e non si era più schiodato. Tre anni prima, dopo un giro su quella giostra iniziò il calvario dal quale ancora non si era ripresa. Scese dalla pedana e senza alcuna avvisaglia svenne, nell’incredulità generale. Gli accertamenti che ne seguirono evidenziarono il contagio di un batterio molto aggressivo che ne fiaccò il fisico e la voglia di sorridere. Passò dall'essere una ballerina in tour nei migliori teatri del paese, al fare solo tappe negli ospedali debitamente bardata di mascherina. Fu in quel contesto, in una sala d’aspetto, che incontrò Buck, un uomo che aveva perso la vista in seguito a un grave incidente. «Capriccio n. 5 di Paganini. È raro sentirla come suoneria, dev’essere un’intenditrice» disse l’uomo dopo aver udito Alice terminare una telefonata. Lei sorrise. «Già, così come è raro che qualcuno la usi per attaccare bottone. Piacere, Alice. Lei?» «Buck. Mi perdoni se le sono sembrato indiscreto» ribatté imbarazzato. «Niente affatto. Sa, la musica mi estrania dal mondo, fa sbiadire i problemi e colora con tinte vivide solo ciò che ho di bello nella vita. Chopin, Paganini, Vivaldi mi fanno sognare. È bello poterne parlare a un altro amante del genere». Buck annuiva coinvolto: «Sono d’accordissimo con i suoi pensieri! La musica è quel balsamo che lenisce i malumori e li sostituisce con candore e serenità». Dopo quel primo scambio di battute, i due intavolarono un discorso condito di ricordi e melodie. Scoprirono che Alice aveva danzato in un teatro in cui Buck si era esibito e questo piccolo particolare costituì un punto di svolta. Prima dell’incidente, Buck aveva potuto ammirare quella donna e ne aveva ancora l’immagine impressa negli occhi. La grazia e la passione che emanava con le sue movenze l’avevano incantato. Lui però si sentiva solo un violinista qualunque di un’orchestra qualunque, mentre lei era un astro in ascesa, così non ebbe il coraggio di presentarsi. C’era molto di cui discorrere, così a quell’incontro fugace ne seguirono altri e contribuirono a creare armonia. Buck rispolverò il violino per allietare la sua musa e le promise che le avrebbe composto un pezzo per renderla immortale. Doveva essere una sinfonia su cui poteva sognarla danzare con l’abito viola, con cui la ricordava. Inizialmente Alice si comportò da mamma chioccia, prodiga di protezione per il suo pulcino, ma Buck le fece comprendere di aver bisogno solo che lei si sciogliesse come avrebbe fatto con chiunque altro. Questo permise loro di gustare ogni secondo insieme e la donna tirò fuori quella forza che giaceva sopita in lei. I fiocchi di neve cominciavano a cadere più numerosi. Alice guadagnò il divano continuando a sorseggiare vino. Ciondolava la testa a ritmo del 𝑪𝒂𝒑𝒓𝒊𝒄𝒄𝒊𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒊 𝒗𝒊𝒐𝒍𝒂; l’ascoltava in loop. Buck ci era riuscito. Si percepiva l'amore per la musica, delizia per l’immaginaria danza di un’ex ballerina; il romanticismo dei dettagli evidente dal titolo, unione dei particolari dei loro primi due incontri; la malinconia di un uomo che stava morendo. Buck se n’era andato da un paio di mesi. In realtà gli ospedali li frequentava per una patologia che adagio adagio lo consumò. L’animo di Alice accusò il colpo e, come le sue gambe, non fu più in grado di sostenere il peso delle sofferenze. La donna finì per galleggiare sospesa, trafitta e allo stesso tempo cullata dalle note del violino. Annebbiata, posò il vino e si addormentò sul sofà affondando tra le lacrime e i rimpianti di ciò di cui, ancora una volta, la vita l’aveva privata.
7 notes · View notes