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#racconto fantasy
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1 like = 1 ce la puoi fare!
Grazie in anticipo Tumblerini e Affezionati 🫶🏻
Aggiornamenti:
Sono finalmente arrivata a mettere le basi per descrivere la prima fase! ⚫🗝️🔥✨
E... mi sono bloccata uffa 😅
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grazielladwan · 8 months
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Il tempo dei Malìer- Ludmilla, una recensione.
Pubblicato a inizio agosto, Ludmilla è il primo romanzo della saga fantasy Il tempo dei Malier, opera di Graziella Simeone Adwan. Trama Maria Diletti è un’ispettrice di polizia, determinata e sicura di sé, nonché abituata ad affrontare i casi più complessi e sanguinari. Dopo un periodo di forti piogge, a causa di una frana, nel cimitero di Torino riemerge il corpo di Cecilia Donadio, una sua…
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aven90 · 10 months
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I cieli di Alkabeth/60
State per leggere un racconto fantasy, il quarto di questo blog. Spero vi piaccia! “Alexander! Benjamin!” esclamò, autoritaria. A Frederick non avrebbe mai chiesto niente.   Dipendeva da lei, ma, da sola, non sarebbe mai andata da nessuna parte. Anzi, per quel che valeva nessuno da solo andava mai da nessuna parte. E, se le donne-Corvo avevano avuto un ruolo importante in tutta la faccenda,…
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stefy191 · 1 year
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L'esiliato
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Le torri si stagliavano contro il sole cocente di metà primavera nella vallata, o almeno, in quella che molti secoli prima era probabilmente considerata una vallata.
L’uomo si chiedeva perché avesse deciso di passare per quella strada, pur sapendo che si sarebbe trovato in quella situazione e che non avrebbe mai potuto trovare riparo dal clima ostile all’interno delle alte torri di sabbia.
Se solo gli amministratori non fossero così pazzi…, pensò l’uomo mentre scrutava le torri con il suo cannocchiale da sotto il tessuto refrigerante a quest’ora sarei al fresco a sorseggiare acqua cristallina senza perdere nemmeno una goccia di sudore.
Osservava quegli enormi colossi di sabbia gialla arancione: erano una decina con pochi metri di vuoto a separarli uno dall'altro, di quando in quando un piccolo ponte coperto collegava i vari edifici disposti a formare un cerchio. Ognuno di essi era costellato da centinaia di piccoli forellini, che dovevano essere le finestre delle varie stanze, e in cima si potevano intravedere i tendaggi delle capanne colorate del mercato coperto. Questa notte sarà un vero spettacolo da osservare, anche perché non ci sarà la luna…, rifletté.
Nonostante il calore, anomalo anche per clima, il vecchio riuscì a farsi passare la giornata, per lo più raccogliendo la poca condensa e controllando le razioni di cibo. Si fece sera e anche se sapeva che l’essere individuato dalle sentinelle potava essere un bel rischio, decise di spostarsi per poter osservare meglio le torri durante la notte.
Trovò un altro riparo dietro una grande roccia incastonata in una duna abbastanza alta da permettergli una buona visuale, fortunatamente la roccia era parzialmente ricoperta da un duro strato di sabbia che gli permise di scavare un poco, creando un rifugio perfetto anche per non essere individuato. Riuscì a ricavare un piccolo foro nello strato di sabbia più spessa che gli permise di vedere fuori, ciò che si trovò ad osservare lo lasciò senza fiato.
Quelle che poche ore prima erano alte torri gialle adesso erano sparite, se non sapevi dove guardare certamente non le avresti viste e saresti facilmente finito addosso alle sentinelle e, di conseguenza, nelle loro celle per gli interrogatori. Il solo pensiero di quel posto gli diede un brivido che lo percorse dalla punta dell’alluce fino a sotto il cuoio capelluto. Dalle piccole finestre usciva la fioca luce delle candele a combustibile riciclato che, viste da quella distanza, le rendeva assolutamente uguali a delle piccole costellazioni.
Non sapeva se lo estasiava di più il fatto che le torri potessero rendersi assolutamente invisibili all’occhio degli sconosciuti, o il modo in cui l’essere umano era riuscito a trovare la maniera di ottenere questo risultato rimanendo sempre fedele al giuramento del rispetto stipulato ere fa. Probabilmente è per questo motivo che gli estranei non sono ben accetti all’interno delle torri, anche i commercianti fanno molta fatica ad ottenere il permesso e comunque non hanno mai accesso alle stanze più interne, pensò.
L’essere umano ha di certo imparato molto negli ultimi secoli, ma certamente la condivisione non è una qualità che siamo predisposti ad accettare, soprattutto se siamo noi quelli con la cosa che gli altri vorrebbero.
L’uomo sospirò : « Non impareremo mai… »
Poi un minuscolo, quasi impercettibile movimento attirò la sua attenzione verso una delle finestrelle.
Aggiustò le impostazioni del suo cannocchiale così da poter vedere meglio e più nel dettaglio, ringraziando sé stesso dell’ottimo acquisto nonostante l’ingente somma di denaro che aveva dovuto spenderci. Notò che ad una delle finestrelle era spuntata una specie di grande davanzale sospeso sul vuoto e assicurato alla parete della torre da spesse corde, su questo strano ripiano era seduto un bambino che lasciava dondolare le gambette quasi come se fosse su un’altalena. Pensare a quanto in alto si trovasse quel bambino lo fece nuovamente rabbrividire, non era una persona che amava le altezze, figuriamoci poi l’essere sospeso ciondolante nel vuoto, assicurato solo da due corde incassate nella sabbia!
Deglutì e continuò ad osservare il piccolo umano.
Sembrava pensieroso, come se avesse un segreto che non voleva svelare a nessuno o che forse sentiva di non poter svelare a nessuno…Guardava il cielo e sospirava: aveva una camicia azzurrina, palesemente troppo grande per la sua età, dei pantaloni gialli come la sabbia delle torri e i piedi scalzi. Mi sembra giusto, pensa se ti cadesse una scarpa da quella altezza: recuperarla sarebbe certamente complicato! rifletté l’uomo.
Qualcosa all’interno della stanza sembrò attirare l’attenzione del bambino, che parve rispondere a una chiamata; quindi, si mise in piedi e saltò nuovamente dentro la finestra per poi ritirare dentro la pedana e chiudere le imposte.
In quel momento il solitario osservatore ripose il cannocchiale.
«Noi, al di fuori delle torri, vogliamo sapere cosa nascondono perché da qui sembra tutto migliore della nostra situazione…non pensiamo mai che, magari, alcuni di quelli che vivono lì dentro vorrebbero uscire fuori e vedere come viviamo noi»
Eh sì, perché se sei nato nelle torri, muori nelle torri. Si possono contare sulle dita di due mani le persone che hanno deciso di abbandonare le torri e stai pur certo che nessuno, alla fine, sia stato completamente felice di averlo. Chi è il pazzo che lascerebbe un luogo sicuro e piacevole, dove non manca nulla, ma proprio nulla, per vivere felicemente? Chi è lo stolto che lascerebbe di sua sponte una fonte certa di cibo e di acqua, un tetto sopra la testa sempre assicurato, insomma una vita agiata per l’ignoto?
«Già, chi sarebbe il pazzo…» sospirò lasciandosi andare al sonno.
Il mattino seguente lo svegliarono i suoni provenienti da una carovana di mercanti in uscita dalle torri e diretta verso la sua postazione. Ne riconobbe i paramenti e decise che avrebbe percorso l’ultima parte del suo viaggio in compagnia di qualche amico, così magari si sarebbe scrollato di dosso quella sensazione di malinconia. Quando la carovana fu abbastanza vicina, l’uomo uscì dal suo nascondiglio e si incamminò verso la parte centrale della fila di carretti a carrozze, diretto verso uno in particolare che gli sembrava familiare.
«Guarda un po’ che topo saltellante spunta dalla sabbia!» esclamò un uomo molto alto e molto robusto.
«Uno che nonostante tutto non riesce ad abbandonare il proprio passato» rispose l’osservatore.
«Non pensavo che ti avrei trovato qui, mi fa piacere Ben»
«Io invece sapevo che in questo periodo dell’anno saresti passato da queste parti Koll; quindi, ho deciso di passare e aspettare di vedere se ti avrei trovato con la carovana»
Si diedero qualche pacca sulla schiena e dopo i classici convenevoli, il mercante di ferro Koll si fece serio e disse:
«Ho visto tuo nipote ieri…e anche tuo figlio…stanno bene»
Ben lo osservò in silenzio per un istante, poi sorrise e rispose:
«Grazie, ho visto il bambino ieri sera era sulla finestra ad osservare il cielo…»
«Tuo figlio dice che ti assomiglia troppo, credo che tu gli manchi Ben»
Ben rise.
«Lo so e loro mancano a me, ma sai le regole delle torri: o sei dentro o non sei mai esistito…e io non potevo fare finte che la madre di mio figlio non fosse mai esistita…Loro se la sanno cavare, posso già essere felice per il fatto che almeno non mi portino troppo risentimento.!»
«Già…» commentò Koll «a proposito, hai novità nella ricerca? Io ho provato a fare qualche domanda nei vari mercati, ma nessuno sa mai dirmi nulla»
«Più o meno, ho seguito la sua pista fino alle pendici della Grande Cresta, ma poi nessuno ha saputo dirmi più nulla. Credo infatti che prossimamente mi addentrerò tra le montagne se non riuscirò a trovare nessuna nuova pista»
Si interruppe improvvisamente sentendosi osservato
«Ma adesso basta parlare del passato Koll! Parlami di te e delle tue avventure da mercante, gli affari vanno bene?» disse Ben a voce piuttosto alta.
Koll lo guardò stranito, ma non si fece troppe domande ed inizio a parlare dell’andamento del mercato del ferro e la sensazione spiacevole di Ben pian piano sparì.
La carovana viaggiava tranquilla addentrandosi sempre di più nel deserto e a poco a poco, anche le immense e magnifiche torri di sabbia, divennero solamente dei ricordi persi nell’orizzonte lontano.
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rinaldinicoletta · 5 months
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Nuovo racconto - partecipazione Concorso
Oggi mi è arrivato il testo “AVVENTURE FANTASY” perché sono stata selezionata per aver partecipato al Concorso indetto da Rudis Edizioni che così ha scritto: “Gentile autore, con questa mail desideriamo informarti che il tuo racconto inviato per il concorso “Fiabe e fantasy” è stato selezionato e ritenuto meritevole di pubblicazione all’interno di una raccolta che verrà pubblicata con Rudis…
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isolaideale · 5 months
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Nota a "La veglia dei corpi" di Valerio Ragazzini
Intorno a due caratteristiche principali sembrerebbe ruotare l’impianto narrativo de “La veglia dei corpi”, raccolta di racconti di Valerio Ragazzini (ed. Tracce e Ombre, 2023; collana “Icari involati” diretta da Claudia Maschio e Franco Ceradini): la contrapposizione luce/buio e l’uso che l’autore fa del corpo, o meglio, dei corpi. È nella luce che, in base alla vulgata, risiederebbe la verità,…
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libraryoferana · 5 months
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Quando arriva la guerra, chi ne sarà colpito? Una breve storia #fantasy sulla determinazione di una donna in tempo di guerra. https://books2read.com/FuoriLeMura-Outsidethewalls-Italian #ad #fantasy #FictionStorica #racconto
Storia di #fantasia #IARTG #ASMSG
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Le sfumature del cielo cambiano così velocemente mentre io sono di una lenteeezza, ho scritto solo una pagina e mezza, mi distraggo in continuazione mannaggia a me!
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assurdismi · 11 months
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Il signore degli anelli
... i nani erano tipo... boh, sei ? Diviso due perché erano nani. Però hanno le dita cicciotte i nani. Fai sei dai, poi se la vede Sauron.
OFFRE SAURON RAGA ANELLI PE' TUTTI
E fu così che dei nani ubriachi misero nei casini tutti per migliaia di anni.
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grazielladwan · 3 months
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BERENICE LA FENICE/BERENICE THE PHOENIX
In un’epoca dimenticata, quando il mondo era ancora giovane e il velo tra il possibile e l’impossibile era sottile come la brezza dell’alba, nacque Berenice, la fenice dal piumaggio di fuoco. La sua esistenza, intessuta di magia e mistero, attraversava i secoli come un fiume d’oro, rinnovandosi in un ciclo eterno di morte e rinascita dalle proprie ceneri. La Prima Vita: L’Antico EgittoLa prima…
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aven90 · 10 months
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I cieli di Alkabeth/59
State per leggere un racconto fantasy, il quarto di questo blog. Spero vi piaccia! Intanto un altro giorno era passato, e un altro ancora. Visto che le provviste delle donne-Corvo erano terminate, Danya fu infine costretta perché affamata di usufruire dei suoi poteri per cuocere i pesci, sia nella pesca, sia nella cucina.   “Penso che sia tutto tempo sprecato” si mise a dire. “Sono ormai giorni…
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downtobaker · 1 year
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La distruzione di Nino
di Giulio Iovine Quando vidi Nino per la prima volta, qualcosa nel suo sguardo mi avvertì subito che c’era una punizione nell’aria. Aveva occhi sottili e ciglia lunghe da ragazza, il nasino alla francese un po’ all’insù, il facciotto tondo e un orecchino d’argento, la bocca sottile sempre aperta in un ghigno. Pareva che ti prendesse in giro anche quando ti chiedeva un bicchiere d’acqua. Era…
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silviomancinelli · 1 year
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Non è facile scrivere un #racconto pieno di incastri nel quale la #musica si fonda con il #fantasy e il #giallo . Sono a buon punto ma intanto volevo mostrarvi la copertina del #sequel della #polveriera #nienteècomesembra . Veramente possiamo distinguere il #bene dal #male ? https://www.instagram.com/p/Ck83bNcI7wi/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Il racconto della foresta - Terza Parte - di Mohammed Moutawi
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biotika · 2 years
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Puntata 15. Fàbrica.
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