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#chandra livia candiani
bru111271 · 2 months
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Non è proibito volere la tenerezza, volersi unici per qualcuno, chiedere: “mi vuoi bene?” è come chiedere: “ci sono per te? Sono al mondo? Resti con me, a fare mondo insieme?” Che male c’è? Purtroppo abbiamo il mito dell’autonomia, dell’orgoglio, del faccio tutto da me.
Io ho bisogno degli altri e questo bisogno mi fa paura, ma lo sento lo stesso. Siamo interdipendenti, come lo è la pioggia dalla terra e dalle nuvole, come gli alberi dalle radici e dal cielo, come gli animali dal bosco e dagli altri animali, come tutto fa parte di tutto. Un lavoro a maglia è l’universo e ognuno di noi è un punto: che male c’è, se chiediamo all’altro punto, di fare maglia insieme? Se non lo facessimo, al nostro posto, ci sarebbe un buco.
- Chandra Livia Candiani -
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Chandra Livia Candiani
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ilsalvagocce · 10 months
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(Chandra Livia Candiani)
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art by francesca ballarini @ioenina
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sciamaria · 5 months
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fuoridalcloro · 1 month
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Dove ti sei perduta da quale dove non torni, assediata bruci senza origine. Questo fuoco deve trovare le sue parole pronunciare condizioni di smarrimento dire: «Sei l'unica me che ho torna a casa».
-Chandra Livia Candiani-
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ragazzoarcano · 3 months
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“Non voglio diventare migliore, voglio sorridere al mio peggio.
Non voglio essere un’altra, voglio adottarmi tutta intera.”
— Chandra Livia Candiani
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dinonfissatoaffetto · 10 months
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Niente può sanare tutto e tutto collabora a sanare tutto. Forse non saremo mai totalmente sanati, ma impariamo a star bene con le ferite, a portarle come fiori all’occhiello, non medaglie, ma fiori e collane, bellezze sacre perché oscure, misteriose. Le ferite ci fanno unici e insieme parti di un tutto costantemente esposto alla ferita. Se non vogliamo essere feriti, come possiamo entrare in relazione? Chiedere all’altro di non farci male e insieme accettare di essere messi a rischio e di mettere a rischio l’altro è la relazione. Nessuno può davvero risparmiarmi e io non posso risparmiare nessuno. Sapere che feriamo anche noi e non solo siamo feriti è un balzo nella gioia della vera fratellanza e sorellanza: eccomi qua, con le mie mani vuote, diventeranno pugni, ti graffieranno, e tu farai lo stesso, ma non si armeranno, te lo giuro e ti giuro che urlerò “Ahi, ahi!” quando mi farai male e che smetterò di ferirti quando urlerai tu, quando mi avvertirai, perché ti farò male solo per sbaglio, per paura, mai per decisione consapevole, te lo giuro. Lasciamoci graffiare e avvertiamoci a vicenda. Il male è un maestro di tenerezza.
- Chandra Livia Candiani, da 'Tenerezza'
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swingtoscano · 1 year
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ad-ovest-della-luna · 5 months
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Il punto in cui si smette di cercare e ci si dispone a essere trovati, qualcosa ama il numero dei miei capelli non sa nome né storia ma ha memoria di ogni singolo respiro ama i battiti nella notte i denti e i pugni stretti ama lo spalancarsi delle braccia nell’affidamento, il precario equilibrio sull’orlo dei precipizi, e i passi oscillanti sul lago appena ghiacciato. Ti salvo. Salvo di te il soccorso e la spinta, l’immisurabile e il limite. Mi lascio accogliere con la vigile mutezza dei piccoli e dei selvatici. Caduta, ripresa. Ci sei.
Chanda Livia Candiani, dalla raccolta di poesie "Pane del bosco".
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Chandra Livia Candiani
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iviaggisulcomo · 1 year
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"Non si incontrano di frequente persone con il cuore vivo. Ci sono tantissime persone intelligenti e anche attente e perfino sensibili, ma il cuore vivo è una qualità piuttosto rara. Anche perché varia, un giorno lo è e il giorno dopo no, un giorno dorme e il giorno dopo è ottuso, un giorno canta e poche ore dopo piange. Però quelli sono i climi del cuore. Il cuore è una dimora. Ma non ha muri, è sconfinato. Per questo è anche pericoloso, perché invece il corpo i confini li ha e vanno rispettati. Il cuore ha un'apertura e una chiusura flessibili, ha i cardini. Il cuore può essere addestrato come si fa con un cavallo, o coltivato come si fa con un orto."
(Chandra Livia Candiani)
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sciamaria · 2 months
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fuoridalcloro · 1 month
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La vita è vasta ha bisogno di temperature elevate e di capacità glaciali di scompiglio del sangue e di evaporazione, di sgombero e sedimento. La vita è grande le dottrine avare le menti mercenarie non la riguardano, nemmeno la punteggiatura se non è musicale la sfiora perché ha andature immisurabili e non consente punti fermi né enunciazioni. Ha movenze prodigiose e tregue vulnerabili nel fitto dell’inaspettato. La vita ci sfoglia, siamo appunti serali.
-Chandra Livia Candiani-
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ali3natamente · 8 months
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Sono stata spugna. Per molti anni, quasi tutta la
giovinezza, appena incontravo qualcuno, ero spugna.
L’avevo imparato nell’infanzia. Stai lì e assorbi tutto.
Non so come, ma quando si incontra una spugna, gli
altri si sentono invitati a parlare moltissimo. Quando
poi se ne andavano, ero stanchissima e opaca, completamente
senza riflesso. Certe volte andavo a dormire
raggomitolata sotto il piumino e quando provavano
a svegliarmi mi lamentavo e mi ci avvolgevo ancora
più stretta, come in un bozzolo. Quando una volta finalmente
mi chiesero: «Ma cos’hai? Sei malata?» Risposi
solo: «Ho visto gente». E allora compresi che
era ora di finirla.
Per un po’ mi chiusi a riccio: non volevo più vedere
nessuno.
Poi, dopo anni di India, di tecniche di meditazione
e di approdo a comprendere che stare con il respiro
non è una tecnica ma una storia d’amore, mi sono
tramutata, piano piano, con lenta costruzione, in fontana.
Posso ancora ascoltare, ma solo finché c’è acqua
che scorre e la fontana non trabocca. Ma soprattutto,
la fontana è lì a disposizione, chi vuole ci va a bere e
lei non assorbe niente, scorre. Il cuore non è spugna,
è fontana.
__Chandra Candiani, Questo immenso non sapere.
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ragazzoarcano · 1 year
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“L'inaspettato
che non smetti di aspettare.
È quello.
L'unità di misura della speranza.”
— Chandra Livia Candiani
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io-rimango · 1 year
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“Io ti sbircio
come una scacchiera
di battaglia navale
non so ancora dove
mi affonderai.”
Chandra Livia Candiani
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