Si perdona, finché non ti si rompe dentro qualcosa. Poi, non senti più niente. Né perdono e né rabbia, ma solo voglia di girare pagina e non pensare più a nulla.
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... un tempo tutto mi faceva ridere, oggi tutto mi annoia, o mi fa rabbia. E la rabbia ti avvelena i pensieri. Non si può metabolizzare la rabbia. Il dolore sì. La paura anche. La rabbia ti si aggruma intorno al cuore come un catarro che ti impedisce il respiro, a lungo andare.
Viola Ardone, Grande Meraviglia
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Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stato senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronto lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no. Però mi è venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te.
(S. Kierkegaard)
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“Non ho voglia di litigare.
Non ho più voglia di rimanerci male.
Non ho voglia di sforzarmi per cercare di far capire chi sono, cosa penso, cosa provo.
Non ho voglia di “dosare” le parole perché la mia rabbia, il mio dispiacere, la mia delusione non siano pugni, ma carezze.
Non ho più voglia di giustificare o mettermi nei panni di chi ferisce senza delicatezza di cuore.
Sono stanca.
Sono molto stanca.
E non ho più voglia.”
— Letizia Cherubino
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Tutti quelli che hanno fischiato a Geolier si devono vergognare per la loro maleducazione e mancanza di rispetto verso un ragazzo di 23 anni che ha voluto rappresentare la sua città. Il napoletano si parla in Italia a Napoli, non capisco tutto questo odio, questo è razzismo, sono stufo di questa antipatia/odio verso i napoletani.
Intanto lui ha vinto la serata delle cover meritatamente.
LupoSolitario00🐺
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Sono cattiva.
Sono cattiva, ma quando rischiavi la tua vita su un’auto da buttare ti ho aiutato a trovarne un’altra.
Sono cattiva, ma quando ti serviva una casa, ti ho dato la mia.
Sono cattiva, ma quando eri in lacrime a Natale ti ho stretto fino a diventare una parte di te.
Sono cattiva, ma ho sempre incoraggiato i tuoi sogni.
Sono cattiva, ma ti stavo insegnando a sopravvivere da solo.
Sono cattiva, ma eri il mio primo pensiero.
Sono cattiva, ma ti ascoltavo.
Sono cattiva, ma quando avevi bisogno ero lì.
Sono cattiva, ma quando ti isolavi ero la prima a farti uscire.
Sono cattiva, ma con te volevo un futuro.
Sono cattiva, ma di bugie non ne ho mai dette.
Sono cattiva, ma ho sempre cercato di comunicare con te.
Sono cattiva, ma mi sono sempre scusata quando sbagliavo.
Sono cattiva, ma non ti avrei mai voltato le spalle.
Sono cattiva, ma ti ho augurato il meglio.
Sono cattiva e sto con un’altra persona, ma quante volte ho cercato di chiarire con te?
Sono cattiva, ma lo sono davvero?
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Ghali questa volta ha sbagliato a dire "stop al genocidio" durante il festival di Sanremo. La musica, la notorietà, non sono fatte per quello. E' molto più interessante il litigio nella casa del Grande Fratello. Anche Dargen D'Amico ha sbagliato ha dire che il nostro silenzio è "corresponsabilità" è molto più importante la storia del ballo del Qua Qua. Perchè un'artista dovrebbe parlare di botti che tutte le notti lasciano soli orsacchiotti? Perchè di un babbo che corre con un bimbo freddo in braccio, tenendolo avvolto in uno straccio, ne parlano gli artisti? Lasciamolo fare ai giornalisti, gli stessi che quando intervistano un giovane musicista, in un modo brutale, ci tengono a ricordare che è meridionale. Gli artisti hanno sbagliato ad utilizzare un palco così importante per parlare di quello che accade in Medio Oriente, è molto più facile leggere a Domenica In il comunicato di un'amministratore delegato che cita la strage di Hamas ed i lutti e si scusa con "parole che condividiamo tutti". Non a nome mio. Sentiamo in continuazione discorsi che parlano di Dio, ma in questi discorsi sento solo io, io e mio. E non basterà un po' di censura in televisione, per zittire le urla di mamme che si gettano nelle fiamme per cercare un bimbo che piange e che brucia, guardando in faccia un sogno che si infrange. In fondo, laggiù non ci sono futuri medici e artisti o avvocati, ci sono solo futuri rovinati. GHALI HA SBAGLIATO, PERCHE' HA FATTO LA COSA GIUSTA. Ma nella stessa Italia mafiosa che nasconde la testa dentro una busta, perché se non vedo te, tu non vedi me, se non guardo la guerra, la guerra non c'è. E se lo dici ad alta voce all'Ariston, dai fastidio e nessuno vuole sapere che al di là del mare è in atto un genicidio. Stronzi.
Pietro Morello
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“Ci sono dei momenti nella vita
in cui l’unica alternativa possibile
è perdere il controllo.”
— Paulo Coelho
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