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#questione palestinese
gregor-samsung · 6 months
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«Voglio sperare che tu abbia imparato a odiare. Altrimenti questa esperienza non sarà servita a niente. Ti ho rinchiuso qua dentro perché tu assaporassi l'odio e la voglia di praticarlo. Non ti ho umiliato tanto per fare. Non mi piace umiliare. Lo sono stato, e so cosa vuol dire. Le peggiori tragedie diventano possibili quando l'amor proprio viene deriso. Soprattutto quando ci si accorge che non si hanno i mezzi della propria dignità, che si è impotenti. Credo che la migliore scuola di odio si trovi in questo punto preciso. S'impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza. È un momento tragico, il più atroce e abominevole di tutti.» Mi scuote rabbiosamente per le spalle. «Ho voluto che capissi perché abbiamo preso le armi, dottor Jaafari, perché dei bambini si gettano sui carri armati quasi fossero bomboniere, perché i nostri cimiteri traboccano, perché voglio morire con le armi in pugno... perché tua moglie è andata a farsi esplodere dentro un ristorante. Non c'è cataclisma peggiore dell'umiliazione. È una disgrazia incommensurabile, dottore. Ti toglie la voglia di vivere. Finché non hai reso l'anima a Dio, hai una sola idea per la testa: come morire degnamente dopo aver vissuto "disperato, cieco e nudo"?»
Yasmina Khadra (pseudonimo di Mohammed Moulessehoul), L'attentatrice (traduzione di Marco Bellini), Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar), 2007; pp. 198-199.
[ Edizione originale: L'Attentat, Éditions Julliard, Paris, 2005 ]
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marcogiovenale · 5 months
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oggi, 14 dicembre, a roma, presentazione del libro "Come si liquida un popolo. La 'normalizzazione' della questione palestinese", di diana carminati (deriveapprodi)
a Roma, OGGI, 14 dicembre, alle ore 17:30 Sala Bianca, via Flaminia 53 Presentazione del libro di Diana Carminati Come si liquida un popolo. La “normalizzazione” della questione palestinese Intervengono: Diana Carminati, già Docente di storia dell’Europa all’Università di Torino e scrittrice Wasim Dhamash, saggista palestinese, Docente di lingua e letteratura araba all’Università di Cagliari Vera…
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xorax · 3 months
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ma che significa non volevo essere politico ma diocan prendete una posizione nella vita ignavi del cazzo ma gli state pure a fare l’applauso a sto democristiano
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blogitalianissimo · 2 months
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Mi fa tantissimo incazzare la gente che difende ciecamente l'indifendibile. Da una parte la tragedia palestinese, dove un esercito spietato e armato dalle maggiori potenze mondiali attacca indiscriminatamente civili indifesi; dall'altra la vergogna che chiunque osi protestare sia trattato da criminale al punto che un esercito addestrato e armato accerchia e riempie di botte un corteo di ragazzi disarmati. E la gente è puntualmente dalla parte del palese sopruso. È vergognoso e tragico, a che cazzo di mentalità siamo arrivati
Non è per difendere questa gente perché parte di loro sono indifendibili e non dico cosa gli auguro, però diciamo che i media, telegiornali e compagnia non aiutano affatto. Cioè ho notato un'ignoranza enorme a riguardo, e non posso nemmeno dare colpe perché accendi la tv e senti stronzate tipo i palestinesi definiti pericolosi t3rroristi e la povera Isr4ele che si sta difendendo.
E non hanno gestito meglio la questione di Pisa o delle altre manifestazioni in Italia. Hanno seriamente fatto passare quei ragazzi come dei violenti, e le "forze dell'ordine" avrebbero fatto semplicemente il loro lavoro, a quanto dicono I TELEGIORNALI.
Cioè capisci che, sì assolutamente ci sono persone che hanno la faccia come il culo, ma anche gente che ignora la realtà delle cose, e non gli posso manco dare troppo addosso, perché in teoria ad un telegiornale si richiederebbe di riportare i fatti come stanno ed essere neutrale, ma così non è, pure i telegiornali sono un mezzo propagandistico, e quindi l'italiano medio si beve la storia degli "angeli con la divisa" vs ragazzi violenti. È una situazione imbarazzante quella dei media in Italia, lo è sempre stata, ma in questi giorni stanno facendo il peggio del peggio.
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francescosatanassi · 7 months
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UCCISI VS MORTI
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Non pensavo fosse necessario ma dopo alcuni commenti e messaggi legati al mio post precedente (soprattutto su FB e IG) devo specificare alcune cose: OVVIAMENTE Hamas è una merda e non rappresenta il popolo palestinese (c'era veramente bisogno di dirlo?!) La resistenza palestinese esiste ed è eroica perché il popolo palestinese rappresenta esso stesso il concetto di resistenza eroica se da 75 anni ti violentano la famiglia e la terra che ti appartiene. E non mi riferisco ovviamente alle azioni di una formazione armata fascista islamica che fa gli interessi di altri. Sarò sempre dalla parte delle donne che urlano in faccia ai soldati e ai bambini che lanciano molotov contro i blindati, se volete una versione più "romantica", ma la storia parla da sé, la creazione forzata di Israele è stata l'inizio di una guerra infinita che tutt'oggi porta beneficio a chi vuole mantenere l'assetto mondiale squilibrato. È (e sarà sempre) una questione di potere, militare e d'informazione. Per i giornalisti italiani gli israeliani continueranno a essere stati "uccisi" mentre i palestinesi saranno sempre "morti". È una differenza enorme, per chi legge/ascolta. Ecco perché siamo il 41esimo Paese per libertà di stampa. Servi e lecchini verso ogni tipo di potere, che sia il datore di lavoro, l'Europa, gli USA o quei poveri israeliani che piangono mentre sganciano bombe al fosforo. Saluti.
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crazy-so-na-sega · 7 months
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Un’escalation in Israele potrebbe innescare una reazione a catena. I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere. La Palestina è tecnicamente territorio israeliano, che non controlla e non può controllare in nessuna circostanza. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi. Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neoconservatori e globalisti. Certamente non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele. Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primis Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo e l’Egitto) – questa potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto. Il multipolarismo si sta rafforzando, l’intensità dell’egemonia occidentale nel collettivo non occidentale si sta indebolendo. Gli alleati dell'Occidente nel mondo islamico – in particolare la Turchia e i sauditi – non seguono automaticamente ogni ordine di Washington. È questa la situazione in cui sarà messo alla prova il polo islamico, che recentemente ha provocatoriamente aderito ai BRICS. Naturalmente, il conflitto potrebbe estendersi ad altri territori. Non si può escludere il coinvolgimento dell’Iran e di Hezbollah, il che significa il potenziale trasferimento delle ostilità nei territori del Libano e della Siria. Nello stesso Israele ci sono abbastanza palestinesi che odiano ferocemente gli ebrei. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze imprevedibili. A mio avviso, gli Stati Uniti e i globalisti cercheranno di chiudere tutto adesso, poiché non otterranno nulla di buono da un’ulteriore escalation. Ancora una cosa: le analogie tra separatismo, irredentismo, ecc. nelle diverse regioni del mondo non sono più valide. L’Occidente riconosce sia l’unità territoriale sia il diritto dei popoli alla secessione quando ne trae beneficio e non li riconosce quando non sono vantaggiosi. Non ci sono regole. In effetti, dovremmo trattare la questione allo stesso modo (e in effetti lo facciamo). Ciò che ci è favorevole è giusto. Nel conflitto israelo-palestinese è difficile, almeno per ora, che la Russia scelga da che parte stare. Ci sono pro e contro in ogni configurazione. I legami con i palestinesi sono antichi e, ovviamente, vittime, ma il fianco destro di Israele cerca anche di perseguire una politica neutrale e amichevole nei confronti della Russia e, così facendo, si discosta dalla selvaggia e inequivocabile russofobia dell’Occidente collettivo. Molto ora dipenderà da come si svolgeranno gli eventi in futuro. Sì, e naturalmente non dobbiamo perdere di vista la dimensione escatologica degli eventi. I palestinesi hanno chiamato la loro operazione 'Al-Aqsa Storm', cioè la tensione intorno a Gerusalemme e l'orizzonte messianico (per Israele) della costruzione del Terzo Tempio sulla Spianata del Tempio (impossibile senza demolire la Moschea di Al-Aqsa, importante santuario musulmano ) è tornato a crescere. I palestinesi stanno cercando di accendere la sensibilità escatologica dei musulmani – sia sciiti, sempre più sensibili a questo tema, sia sunniti (dopo tutto, non sono estranei alle ragioni della fine del mondo e della battaglia finale). Israele e il sionismo sono il Dajjal per i musulmani. Quanto questo sia grave lo vedremo presto, ma in ogni caso è chiaro che chi ignora l'escatologia non capirà nulla della grande politica moderna. E non solo in Medio Oriente, anche se lì è più evidente.
-Alexander Dugin
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chi ignora l'escatologia s'attacchi.
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persephones-domain · 6 months
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PRESSURE GOVERNMENTS TO DEMAND A CEASEFIRE
Europe is once again facing a turning point in terms of freedom of expression and speech: both are critically being threatened by faux democratic governments that are gradually revealing their imperialist filo-fascist nature.
European politicians and political parties are very much willingly turning a blind eye to the unconceivable monstrosities and horrors of genocide, ethnic cleansing, settler-colonial violence being perpetrated by the Ethnostate of Isra(h)el(l). And they are attempting to oppress and suppress the people's voices through violence and threats.
Social and political pressure MUST be exerted by the people on our representatives and there is very little time left to do so. We either react now, or we become complicit with state-backed mass annihilation of Palestinians and what remains of Gaza.
I'd like this post to act as a loudhailer for various resources, so please reblog with whatever valuable information and contacts you can - I'll begin by posting a letter, in Italian, that can be sent to varies addresses, demanding an immediate ceasefire. This has to be the starting point.
Object: Chiediamo il cessate il fuoco immediato a Gaza Text: Scriviamo per la catastrofe umanitaria a Gaza che vede protagonista la popolazione civile palestinese. Questo orrore ha tutte le caratteristiche di un genocidio (ex art. 6 Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale; ex art. 2 Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Delitto di Genocidio) e si sta consumando sotto ai nostri occhi ma nella quasi assoluta indifferenza della comunità internazionale e, nello specifico, della politica italiana. Chiediamo il cessate il fuoco immediato. Chiediamo la protezione ai civili palestinesi. Chiediamo l’invio di ingenti aiuti umanitari senza condizioni. Chiediamo il ripristino di acqua, elettricità e connessione internet. Utilizzo il plurale perché questa è una questione vitale per chiunque abbia a cuore i diritti umani e il diritto internazionale. Le persone palestinesi (oltre 2 milioni, di cui oltre un terzo bambini e bambine) vivono sotto un bombardamento costante che ha colpito infrastrutture civili radendo al suolo il 50% delle abitazioni, e che ha portato fino a oggi all’uccisione di oltre cinquemila persone, di cui la metà bambini e bambine, e al ferimento di almeno quindicimila persone. Gli ospedali sono al collasso. Vi chiediamo di intervenire con massima priorità nelle sedi opportune per chiedere a Israele il cessate il fuoco immediato e l’invio urgente di aiuti umanitari. Il genocidio del popolo palestinese a Gaza può essere commesso solo con l’appoggio e la complicità della comunità internazionale ma soprattutto con il nostro silenzio. Vi prego, fermiamo l’orrore. In fede, Name Email addresses: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected]
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ballata · 5 months
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3 notizie che unite fanno capire il pericolo.
1 "Da quel 7 ottobre, mi sono sempre chiesta perché ci fosse bisogno di mettersi una telecamera in testa per riprendere scene raccapriccianti come quelle viste: l'idea è che mostrare al mondo tanta ferocia fosse un tentativo per costringere Israele a una risposta tale da aprire un solco incolmabile con i Paesi islamici della regione che stavano cercando di normalizzare i loro rapporti con Israele". "Penso che da parte di Hamas la questione palestinese sia utilizzata per procurare una guerra di civiltà" Meloni.
2 Gerusalemme sara' capitale di un Califfato islamico'': lo ha detto alla Tv al-Aqsa di Hamas l'ex ministro degli interni di Hamas Fathi Hammad. Secondo il centro di monitoraggio Memri Hammad ha definito Abu Mazen "patetico", auspicando che si faccia da parte. Il sito Ynet rileva che al-Fatah ha replicato a Hammad accusando Hamas di ''degenerazione morale'' e chiedendo pubbliche scuse.
3 Una fregata francese ha abbattuto, nel mar Rosso, due droni provenienti dallo Yemen del nord, territorio sotto controllo della formazione islamista sciita Ansar Allah nota anche come “movimento houthi”, che minaccia di bloccare quello sbocco strategico per il conflitto fra Israele e Hamas.
Mala tempora currunt. La chiesa si restauri anziché rinnovarsi.
#robertonicolettiballatibonaffini
#jihad #sharia #muslim #iostoconisraele🇮🇱🇮🇹🇮🇱🇮🇹 #geopolitic #hamás #terrorist #terror #war #mediooriente
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curiositasmundi · 7 months
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“Prima che mi caccino, mi dimetto io della direzione del Teatro Comunale di Ferrara”. Moni Ovadia anticipa l’umiliazione della cacciata prossima ventura da parte del cda del teatro, dopo il polverone alzato sulla questione Hamas-Israele. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’artista di origine ebraica ha rassegnato le proprie dimissioni, chieste peraltro da giorni e a gran voce da tutta la maggioranza di centro-destra che governa Ferrara.
Non più di una decina di giorni fa Ovadia aveva dichiarato all’Adnkronos che “la morte anche di una sola persona, sia essa israeliana o palestinese, è sempre una tragedia e va condannata con tutte le forze”; dopodiché aveva criticato la politica del governo Netanyahu sostenendo che “Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esiste, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano; e la comunità internazionale è complice: questi sono i risultati. Questa è la conseguenza di una politica di totale cecità, di occupazione e colonizzazione”. Ovadia aveva concluso sottolineando che la “Striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia, una scatola di sardine: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l’accesso delle merci, l’energia, l’acqua. Non a caso l’Onu aveva già dichiarato Gaza zona ‘non abitabile’. La situazione è vessatoria, dirò di più: è infernale. Come ci insegna persino l’Iliade, l’assedio è una forma di guerra… e allora? A Gaza non sono forse assediati da Israele? Poi, hanno deliberatamente lasciato il governo di Hamas perché per gli israeliani la rottura inter-palestinese fra Hamas e l’Olp-Al Fatah è stata fondamentale”.
Insomma, un punto di vista non allineato alla vulgata comune nell’improvvisa fiammata di guerra tra Israele e Hamas. “Ho detto che la responsabilità di tutto quello che è accaduto ricade sul governo israeliano. Non ho detto “Viva Hamas”. Ho solo aggiunto che hanno lasciato marcire la situazione. E ho scritto cose molto, molto più forti in questo senso in passato”, ha quindi puntualizzato Ovadia al Corriere. “Fino a ieri ero intenzionato a non dimettermi ma a farmi cacciare, piuttosto. Dopodiché sarei andato in tribunale. Ma, ripeto, non voglio danneggiare il teatro. Non solo, questa situazione si sarebbe ripresentata continuamente, perché questo è il nuovo fascismo: stigmatizzare l’opinione delle persone criminalizzandole”.
[...]
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kneedeepincynade · 6 months
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Gaza will be free! All of Palestine will be free!
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🐲 ZHANG JUN: «ISRAELE, POTENZA OCCUPANTE, DEVE REVOCARE L'ASSEDIO TOTALE SU GAZA» 🕊
🇨🇳 Lunedì, 30 ottobre, il Compagno Zhang Jun - Rappresentante Permanente della Cina alle Nazioni Unite, ha esortato le parti coinvolte nel Conflitto Israelo-Palestinese a promuovere un "Cessate il Fuoco", revocare l'assedio totale di Israele a Gaza, ripristinare i corridoi umanitari, rilasciare i prigionieri e promuovere il Dialogo per una Soluzione Politica 🕊
🇨🇳 Il Compagno Zhang Jun ha espresso profonda solidarietà alla Popolazione di Gaza, che lotta sull'orlo della vita e della morte, e ha osservato che il Processo di Pace in Medio Oriente è al collasso, verso un punto di non ritorno 😡
🇺🇸 Gli USA, in quanto guerrafondai n°1 al Mondo e principale Paese irresponsabile, continuano a militarizzare la regione, offrendo un sostegno pressoché totale ad Israele 😡
💬 «La Cina invita Israele, in quanto potenza occupante, [...] a revocare l'assedio su Gaza» - Zhang Jun 🇨🇳
😡 La violenza contro i civili la punizione collettiva imposta al Popolo Palestinese non faranno altro che esacerbare l'odio e lo scontro, ha sottolineato Zhang Jun 🇨🇳
🔍 Approfondimenti:
一 120 Paesi, tra cui la Cina, chiedono una tregua umanitaria a Gaza - solo 14 voti contrari, tra cui quelli di USA e Israele 🇺🇳
二 La Cina sostiene il ruolo della Lega Araba, dei Paesi Arabi e dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica per la Risoluzione del Conflitto Israelo-Palestinese 🤝
三 🇺🇳 Coordinamento tra Cina e Russia all'ONU sulla Questione della Palestina 🇨🇳🤝🇷🇺
四 Zhang Jun: «Fermare la Crisi Umanitaria, promuovere l'Istituzione di uno Stato di Palestina che sia indipendente e sovrano» 🇵🇸
五 La Cina ha sempre sostenuto, sostiene e sosterrà l'Istituzione di uno Stato di Palestina 🇵🇸
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🐲 ZHANG JUN: «ISRAELE, POTENZA OCCUPANTE, DEVE REVOCARE L'ASSEDIO TOTALE SU GAZA» 🕊
🇨🇳 Lunedì, 30 ottobre, il Compagno Zhang Jun - Rappresentante Permanente della Cina alle Nazioni Unite, ha esortato le parti coinvolte nel Conflitto Israelo-Palestinese a promuovere un "Cessate il Fuoco", revocare l'assedio totale di Israele a Gaza, ripristinare i corridoi umanitari, rilasciare i prigionieri e promuovere il Dialogo per una Soluzione Politica 🕊
🇨🇳 Il Compagno Zhang Jun ha espresso profonda solidarietà alla Popolazione di Gaza, che lotta sull'orlo della vita e della morte, e ha osservato che il Processo di Pace in Medio Oriente è al collasso, verso un punto di non ritorno 😡
🇺🇸 Gli USA, in quanto guerrafondai n°1 al Mondo e principale Paese irresponsabile, continuano a militarizzare la regione, offrendo un sostegno pressoché totale ad Israele 😡
💬 «La Cina invita Israele, in quanto potenza occupante, [...] a revocare l'assedio su Gaza» - Zhang Jun 🇨🇳
😡 La violenza contro i civili la punizione collettiva imposta al Popolo Palestinese non faranno altro che esacerbare l'odio e lo scontro, ha sottolineato Zhang Jun 🇨🇳
🔍 Approfondimenti:
一 120 Paesi, tra cui la Cina, chiedono una tregua umanitaria a Gaza - solo 14 voti contrari, tra cui quelli di USA e Israele 🇺🇳
二 La Cina sostiene il ruolo della Lega Araba, dei Paesi Arabi e dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica per la Risoluzione del Conflitto Israelo-Palestinese 🤝
三 🇺🇳 Coordinamento tra Cina e Russia all'ONU sulla Questione della Palestina 🇨🇳🤝🇷🇺
四 Zhang Jun: «Fermare la Crisi Umanitaria, promuovere l'Istituzione di uno Stato di Palestina che sia indipendente e sovrano» 🇵🇸
五 La Cina ha sempre sostenuto, sostiene e sosterrà l'Istituzione di uno Stato di Palestina 🇵🇸
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🐲 ZHANG JUN: «ISRAEL, THE OCCUPING POWER, MUST LIFT THE TOTAL SIEGE ON GAZA» 🕊
🇨🇳 On Monday, October 30, Comrade Zhang Jun - Permanent Representative of China to the United Nations, urged the parties involved in the Israeli-Palestinian Conflict to promote a "Ceasefire", lift Israel's total siege of Gaza, restore humanitarian corridors, release prisoners and promote Dialogue for a Political Solution 🕊
🇨🇳 Comrade Zhang Jun expressed deep solidarity with the People of Gaza, who are fighting on the brink of life and death, and noted that the Peace Process in the Middle East is collapsing, towards a point of no return 😡
🇺🇸 The USA, as the No. 1 warmonger in the world and the main irresponsible country, continues to militarize the region, offering almost total support to Israel 😡
💬 «China invites Israel, as an occupying power, [...] to lift the siege on Gaza» - Zhang Jun 🇨🇳
😡 Violence against civilians and collective punishment imposed on the Palestinian people will only exacerbate hatred and conflict, stressed Zhang Jun 🇨🇳
🔍 Further information:
一 120 countries, including China, call for a humanitarian truce in Gaza - only 14 votes against, including those of the USA and Israel 🇺🇳
二 China supports the role of the Arab League, Arab countries and the Organization of Islamic Cooperation in resolving the Israeli-Palestinian conflict 🤝
三 🇺🇳 Coordination between China and Russia at the UN on the Palestine Issue 🇨🇳🤝🇷🇺
四 Zhang Jun: «Stop the Humanitarian Crisis, promote the establishment of an independent and sovereign State of Palestine» 🇵🇸
五 China has always supported, supports and will support the establishment of a State of Palestine 🇵🇸
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youregonnabeokkid · 3 months
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pov sei un’attivista che parla di antimeridionalismo e divario nord/sud (teoricamente non solo a livello nazionale ma internazionale) e femminismo intersezionale ma non ti sprechi a fare mezzo post sulla questione palestinese se non delle storie su instagram in cui dici che TU l’hai sempre seguita da vicino ma che non puoi fare da guida agli altri su tutto e che se proprio vogliono possono fare la propria ricerca sulla questione, nonostante si intersechi BENISSIMO con il tuo tipo di attivismo, almeno su carta. e adesso ti impegni a fare video e post sulla faccenda di geolier ma sia mai che parli di quello che è successo con ghali e dargen a domenica in
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gregor-samsung · 6 months
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" A Gaza la scrittura della Storia inizia a essere possibile attraverso un "archivio della distruzione". Un archivio che, in seguito all'operazione "Piombo fuso", il ministero dei Lavori Pubblici e dell'Edilizia ha intitolato "Verifica della distruzione di edifici provocata dagli attacchi israeliani durante l'occupazione". Gaza, la roccaforte di Hamas evacuata unilateralmente dagli israeliani nel 2005, è da tempo interamente circondata da una barriera, come Varsavia [durante l'occupazione nazista] ma con il triplo degli abitanti, stritolati in una gabbia nella quale — come rivela un documento militare intitolato Linee Rosse —, tra le altre cose, i militari israeliani calcolano lo "spazio di respiro", cioè il tempo che rimane prima che le persone inizino a morire di fame. Tutto questo mentre imprese come la Elbit Systems fanno affari d'oro: nel 2014, ad esempio, in un solo mese di attacco a Gaza i suoi profitti sono aumentati del 6 per cento. "I check-point e i terminal del muro," scrive [Eyal] Weizman [in “Architettura dell'occupazione”], "funzionano come valvole e interruttori", la soglia di sopportazione del milione e mezzo di abitanti della Striscia è "costantemente sottoposta a sollecitazione" e il Muro è una vera e propria "strategia di guerra". Quindi va documentata, per gli storici del futuro. "Gaza è un laboratorio in molti sensi," prosegue Weizman, "una zona chiusa ermeticamente, in cui ogni accesso è controllato da Israele", ad eccezione del varco egiziano, un laboratorio in cui viene sperimentato "ogni tipo di tecnologia di controllo, munizioni, strumenti legali e umanitari, tecniche di guerra. Viene cioè sperimentata la capacità di controllare un'ampia popolazione, per poi rivendere queste tecnologie sul mercato internazionale". E questo nel nome della "guerra al terrore'', come nel caso dell'operazione "Piombo fuso", appunto, durante la quale le case lungo il perimetro della barriera erano state distrutte perché i veicoli militari si potessero muovere con più agilità. "
Carlo Greppi, L'età dei muri, Feltrinelli (collana Varia), 2019; pp. 237-38.
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marcogiovenale · 5 months
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14 dicembre, roma, presentazione del libro "Come si liquida un popolo. La 'normalizzazione' della questione palestinese", di diana carminati (deriveapprodi)
Roma, 14 dicembre, alle ore 17:30 Sala Bianca, via Flaminia 53 Presentazione del libro di Diana Carminati Come si liquida un popolo. La “normalizzazione” della questione palestinese Intervengono: Diana Carminati, già Docente di storia dell’Europa all’Università di Torino e scrittrice Wasim Dhamash, saggista palestinese, Docente di lingua e letteratura araba all’Università di Cagliari Vera Pegna…
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blogitalianissimo · 3 months
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Volevo dirti di fare attenzione non tutti gli israeliani vengono dall'Europa/Occidente, alcuni di loro vengono da altri paesi arabi/asia dell'ovest dove sono stati cacciati e sono stati resi cittadini Israeliani, alcuni vengono anche da alcuni stati africani e alcuni erano anche già li in Palestina, e si alcuni di loro saranno sionisti, quindi attenzione, questa ovviamente non è un ask a difesa dei sionisti, semplicemente una cosa da tenere in conto quando si parla di Israele, non sono solo europei, sennò si rischia di dare misinformazione
Ti ringrazio per l'appunto ma ho scritto fin dall'inizio che avrei risposto in breve, e probabilmente con qualche inesattezza, anche perché nell'ask mi è stata chiesta una mia opinione e non un'analisi geopolitica accurata della questione israelo-palestinese (e per chi fosse venuto a cercarla su questo blog, mi dispiace avete sbagliato palazzo). E sinceramente mi andava più di sottolineare il ruolo chiave che ha avuto l'Europa in tutta questa storia che altro, perciò che qualche israeliano non sia europeo è vero ma non cambia la sostanza di quello che ho scritto, ovvero: Stato nato dalla massiccia colonizzazione europea
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thesimplewolfman · 1 year
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Di quel che avviene in Palestina non si parla praticamente mai. I palestinesi trucidati dall’esercito israeliano sono fantasmi. Tra l’altro l’esercito israeliano è un esercito occupante, un esercito invasore. Ma in Palestina l’assioma del “Paese invaso e del Paese invasore” non funziona. Anche sull’apartheid praticato da anni a danno dei palestinesi nessuno osa prendere posizione. Figuriamoci su Gaza, una prigione a cielo aperto dove uomini, donne e migliaia di bambini vivono in condizioni terrificanti e non hanno neppure il diritto di scappare. Ancor meno quando gli arrivano le bombe sulla testa. Poi quando avviene un attentato (che condanno totalmente, ci mancherebbe altro) tutti a parlare di Palestina, di terrorismo, del diritto di Israele a difendersi o di Israele unica democrazia in Medio Oriente. Quanta ipocrisia. Scrisse Brecht: “Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono”. Ho scritto questo reportage sui campi palestinesi in Libano e sulla questione palestinese in generale.
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26/11/2023
Una citazione da Una trilogia palestinese al giorno
Perché l'hanno fatto? Il nostro comandante era qui, è andato via da poco. È andato via davvero? Nella nostra domanda c'è l'ansia per un figlio, non più per un padre. Ma ci manca il tempo per dibattere attorno a un'altra questione: se anche era qui, secondo loro questo basta a giustificare lo sterminio di cento persone? E ancora un'altra domanda ci assilla: è veramente riuscito a sfuggire all'ennesimo tentativo di assassinarlo, questa volta con gli aerei, e con l'arma più moderna, la bomba Vacuum? Ieri ha giocato a scacchi davanti a una telecamera americana, l'ha fatto per mandare Begin ancora più fuori di sé, per costringerlo a passare dall'oltraggio alla politica al vilipendio del genere umano: "Questi palestinesi non sono uomini, sono animali che camminano a quattro zampe". Doveva spogliarci di ogni umanità, Begin, per giustificare che ci sta uccidendo, e in Occidente, si sa, ammazzare animali - cani esclusi - è un illecito tollerabile. Begin aveva richiamato tutta la sua storia di delirio e di crimini. Pensato, per i suoi soldati-cacciatori, a una battuta di caccia a meri "animali". E invece gli hanno sbattuto in faccia migliaia di bare portate a braccia da migliaia di persone che urlano: "Fino a quando?". Non siamo esseri umani, noi, perché non gli abbiamo permesso di entrare in una capitale araba. [...] E perciò ha decretato che chi gli resiste ha natura non umana, ha natura animale. Accecato dai suoi miti, non è stato in grado di chiedersi chi, nella fattispecie, sta agendo da bestia. I suoi sogni, e i suoi sogni da sveglio, sono sovraccarichi di fantasmi, i fantasmi dei morti di Deir Yassin, massacrati e cancellati dallo spazio e dal tempo perché la loro assenza consentisse la sua presenza nel medesimo spazio e nel medesimo tempo. E ora, qui a Beirut, è stretto d'assedio da quegli stessi fantasmi, tornati in possesso della propria carne, delle proprie ossa e della propria anima. Spettri di vittime tornate da eroi. E lui, il profeta della menzogna, tra fantasmi ed eroi, è stato assalito da una frenesia talmente potente da togliergli la voglia di chiedere aiuto alla Torah, a quei passaggi che, da soli, sono in grado di riassumere la storia dell'umanità.
Mahmoud Darwish
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