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#oppressione
ragazzoarcano · 1 month
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“A coloro che si sentono oppressi dalla solitudine è opportuno ricordare
che i momenti più importanti della vita vengono affrontati da soli.”
— P. Coelho
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gregor-samsung · 6 months
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«Voglio sperare che tu abbia imparato a odiare. Altrimenti questa esperienza non sarà servita a niente. Ti ho rinchiuso qua dentro perché tu assaporassi l'odio e la voglia di praticarlo. Non ti ho umiliato tanto per fare. Non mi piace umiliare. Lo sono stato, e so cosa vuol dire. Le peggiori tragedie diventano possibili quando l'amor proprio viene deriso. Soprattutto quando ci si accorge che non si hanno i mezzi della propria dignità, che si è impotenti. Credo che la migliore scuola di odio si trovi in questo punto preciso. S'impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza. È un momento tragico, il più atroce e abominevole di tutti.» Mi scuote rabbiosamente per le spalle. «Ho voluto che capissi perché abbiamo preso le armi, dottor Jaafari, perché dei bambini si gettano sui carri armati quasi fossero bomboniere, perché i nostri cimiteri traboccano, perché voglio morire con le armi in pugno... perché tua moglie è andata a farsi esplodere dentro un ristorante. Non c'è cataclisma peggiore dell'umiliazione. È una disgrazia incommensurabile, dottore. Ti toglie la voglia di vivere. Finché non hai reso l'anima a Dio, hai una sola idea per la testa: come morire degnamente dopo aver vissuto "disperato, cieco e nudo"?»
Yasmina Khadra (pseudonimo di Mohammed Moulessehoul), L'attentatrice (traduzione di Marco Bellini), Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar), 2007; pp. 198-199.
[ Edizione originale: L'Attentat, Éditions Julliard, Paris, 2005 ]
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aitan · 3 months
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"La memoria è un progetto per il futuro, non è volgersi nostalgicamente al passato. Il passato si onora solo se edifichiamo un futuro fondato su quei principi calpestati e denigrati per i quali innocenti sono caduti e uomini giusti hanno combattuto e sono morti. Purtroppo in questa nostra Europa ci sono segnali di pesanti regressioni [...]. Un'Europa pavida, vile che tace, che accetta tutto. [...] L'antifascismo si pensa, si pratica, lo si esercita avendo memoria e opponendosi a ogni forma di sopruso. Primo Levi ci ha lasciato un'eredità definitiva sulla questione: ciò che è stato può avvenire di nuovo perché appartiene al lato oscuro dell'umanità. [...] Dobbiamo combattere con tutte le nostre forze, la logica del privilegio, del sopruso, della disuguaglianza e la più grande pestilenza che può ammorbare una società: l'indifferenza.
Sono parole di Moni Ovadia. Risalgono al 2016.
Una delle funzioni degli intellettuali è subodorare la puzza di gas, di fogna, di bruciato o di sterco prima ancora che si diffonda lentamente nell'aria; tanto lentamente che finiamo per abituarcene. E tutto ci sembrerà NORMALE.
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lospalatoredinuvole · 11 months
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Giorno dopo giorno, mi sento consumato dall'opprimente solitudine che mi circonda, senza uno sbocco per sfuggirne.
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Mi fa spaccare questa cosa del “non è il patriarcato è che non sappiamo relazionarci con l’Altro, soprattutto donna”
Bimbi, l’Occidente maschile e bianco, aristocratico prima e borghese poi, non ha mai saputo relazionarsi con l’Altro da quando ne ha scoperto l’esistenza, se non attraverso violenza e oppressione sistemiche, a prescindere che l’Altro fosse donna, nero, ebreo o mussulmano
Senza dimenticare l’Altro che ognuno è a se stesso, con quello è sempre andato meno d’accordo che col resto probabilmente
Fate voi
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yourtrashcollector · 10 months
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Non so cosa mi spaventa di più, il potere che ci schiaccia o la nostra infinita capacità di sopportarlo.
Gregory David Roberts, Shantaram
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thegretchenimages · 2 years
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Ditelo che i figli sono solo un'invenzione per poter avere una vecchiaia sicura e addossare pesi, sacrifici e insoddisfazione sulle loro spalle. Perché io l'ho visto l'impegno per curarli ed accudirli fino alla fine, l'ho vista la stanchezza fisica e mentale, l'impossibilità di un domani, la tristezza che si impossessa di te. Ed ho visto anche alla morte la possibilità di riavere una propria libertà. Questo non essere famiglia, questo non è avere amore. È un circolo vizioso macabro che le persone si sono create. È tutto un obbligo continuo verso gli altri e mai verso se stessi.
Si può essere egoisti per pochi anni se si vuole essere buone persone; oppure essere egoisti per sempre ma essendo agli occhi di tutti delle persone di merda.
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marcogiovenale · 20 days
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la solita miseria italiana: censura & inquisizione per chi affronta la questione palestinese a scuola
https://www.monitor-italia.it/roma-censura-per-chi-parla-di-palestina-a-scuola/ la situazione è a dir poco inquietante: https://www.monitor-italia.it/roma-censura-per-chi-parla-di-palestina-a-scuola/ una scuola a misura di colonialismo?
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lorenzospurio · 25 days
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"Federico García Lorca: dal "Llanto por Ignacio Sánchez Mejías" a "Poeta en Nueva York"". Saggio di Pietro Civitareale
A Federico García Lorca (1898-1936), come uomo e come artista, è toccato di diventare un mito del nostro tempo, per cui a tutti i problemi posti dalla sua opera letteraria (colta, oscura e innovatrice nello stesso tempo) si aggiunge quello di capire perché una poesia, come la sua, abbia infranto tutte le barriere della impopolarità della poesia moderna, provocando entusiasmi, creando mode e…
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soprabito · 10 months
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“Ragazze di città” di Elin Wägner. Un #metoo di cento anni fa
Da quanto tempo siamo oppresse, noi donne? Già, da sempre, più o meno. Ma da quando ce ne siamo rese conto? Diciamo da un bel po’. E per quanto ancora dovremo continuare a lottare per i nostri diritti? Speriamo non per molto. Queste sono solo alcune delle considerazioni che molte di noi signore e ragazze ci poniamo, più o meno tutti i giorni. E alle volte siano un po’ stanche. Ma nonostante la…
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gregor-samsung · 2 years
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“ Il capo reparto stava in fondo e si vedeva di rado. I pezzi arrivavano sui nastri trasportatori, contati e controllati; tanti pezzi all’ora. Dopo una settimana riuscivo a seguire il ritmo del lavoro e avevo tempo ogni tanto per alzare la testa. Alzare la testa come se potessi farlo contro i miei mali e le tristi congiure. Fuori l’inverno correva e si arrampicava su quelle querce, sopra i capannoni. La sera lo vedevo sul lago bianco e stretto. Fino a tutto gennaio neve non tanta ma sovente, ogni due o tre giorni, senza attaccare. La guardavo dalla fabbrica e capivo che era inutile e che non avrebbe resistito. Intanto continuavo il mio lavoro in mezzo agli altri, in silenzio, senza amicizie. Pinna non lo vedevo quasi piú e Gualatrone lo incontravo qualche volta alla mensa; ma era molto impegnato per l’amore e il partito. L’assistente sociale, dopo il trasferimento e la punizione, non l’avevo piú vista. Non andavo piú al cinema tutte le sere, perché a ora tarda era troppo freddo, anche con il cappotto. In quel reparto del montaggio tutto mi sembrava nuovo e io stesso non avevo piú i risentimenti di prima. Soffrivo ma con piú calma. Tutto l’ambiente, piú largo e piú luminoso, sembrava un posto inesistente, che dovesse sparire presto. Eravamo una massa confusa, che non chiedeva nulla, nemmeno a ciascuno di noi. Eravamo tutti distratti anche se i nostri pensieri si accanivano. A certe ore nel reparto suonava la musica. Io l’ascoltavo e mi faceva bene. Spesso però mi ricordava il sanatorio, dove i malati cominciano ad aprire la radio alla mattina presto. Quando suonava la musica, il capo si alzava e cominciava a camminare su e giú nel corridoio in mezzo ai tavoli. Non guardava e non diceva niente a nessuno. Si chiamava Salvatore e faceva collezione di francobolli. In tutto il tempo che stetti con lui mi parlò soltanto due o tre volte, quando doveva farmi qualche comunicazione dell’infermeria o dell’Ufficio Personale. Accompagnava le parole con un biglietto. Ricordo che per firmare impuntava la penna un attimo prima della esse maiuscola. Il suo silenzio era come tutto quello del reparto e nei suoi occhi non si leggevano intenzioni. Cosí rimasi a lungo in quel posto senza seccature e ormai non m’importava piú nulla della qualifica e del lavoro. Montare i pezzi era noioso ma anche faticoso, di una fatica che mi prendeva e mi accompagnava per tutta la giornata come un cattivo umore. “
Paolo Volponi, Memoriale, Garzanti, 1976 [1ª edizione 1962]; pp. 195-196.
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aitan · 27 days
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[...]
La politica dei favoritismi
dei nepotismi
e delle scarpe spaiate
La politica degli arrivismi
dei tatticismi
e delle arrampicate
La politica dei calcoli
dei vincoli e degli interessi
personali
La politica dei pascoli
dei muscoli e dei porci
senza ali
La politica
La politica dello scambio
che lascia noi sudditi
e loro sovrani
e feudatari
La politica
La politica
La politica
che non vorremo mai fare
e ci tiene lontani dal mare
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Facciamo che la smettiamo di opprimere i Paesi poveri con missionari che vietano l'uso del preservativo; che NON vogliono una natalità coscienziosa, perché senza 'la scusa dei poveri', agli sciamani della chiesa gli toccherebbe lavorare?
FACCIAMO UN PO' DI PULIZIA, DI ETICA?
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Mi auguro, col tempo, che tutte le tesi anti-abortiste muoiano; che le organizzazioni pro vita, finanziate da partiti conservatori, convertano la loro 'missione' oppressiva contro le donne e si concentrino sui bambini che ancor oggi vivono gravi difficoltà economiche e sociali.
Esistono milioni di bambini nati in Paesi poveri, con una speranza di vita bassa e/o oggetto di violenza, di abusi, di schiavitù d'ogni sorta: non è logico occuparsi di un 'grumo di cellule' incoscienti, quando ci sono minori coscienti che hanno bisogno di aiuto.
Chi pensa che l'aborto sia omicidio, non abortisca o intervenga sul proprio corpo con una vasectomia.
Gli altri, con il loro corpo - che è solo il loro! - fanno ciò che meglio pensano.
Si può essere pro vita, ma non con gli uteri degli altri.
Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria 'fede', anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo 'credo'.
Qualsiasi tentativo liberticida contro la gestione autonoma del proprio utero va considerato come Reato: è uno stupro.
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Video. Perchè "I 4 peccati che gridano verso il Cielo"?
Video. Perchè “I 4 peccati che gridano verso il Cielo”?
Gli specifici 4 peccati che gridano verso il Cielo, da dove “escono fuori” e perchè sono così gravi.
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deathshallbenomore · 1 year
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la società se i saggi ad es. femministi -con i quali sono pure d’accordo- avessero, dopo la doverosa pars destruens, anche una sospiratissima pars construens
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