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#narrativa fantastica
gregor-samsung · 2 years
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“ «Come va come va quando sei arrivato che si fa in città?» badava a ripetere lo zio. Giovancarlo rispose qualcosa di sommario. La zia chiese notizia di alcuni parenti; i parenti godevano ottima salute, ma essa stette ad ascoltare le risposte del giovane come se fossero particolari della loro morte, colla solita compassionante tenerezza. Ancora qualcuno chiese notizia dell'Università e così, esauriti subito tutti i possibili argomenti di conversazione, sopravvenne un istante di silenzio. Lo zio allora si schiarì la gola e, nell'intento di portare il discorso, come il suo magnanimo senso d'ospitalità esigeva, su un soggetto familiare a Giovancarlo, chiese alfine: «Ma Leopardi è buono, buono?» Voleva notizie, cioè, sul valore letterario del nominato Leopardi; sapere, ad esempio, se fosse il primo il secondo il terzo scrittore italiano, se fosse più grande del Tasso o meno, come aggiunse dopo. Naturalmente non fu soddisfatto della risposta del giovane, ma seguiva lo stesso il suo discorso con finta attenzione, mentre gli occhi gradatamente gli si impicciolivano dal sonno; la zia, senza più, dopo qualche minuto piegò la testa sul petto, come era d'altronde sua costante abitudine a quell'ora della sera, e prese anzi a ronfare un tantino. Del resto anche con quell'argomento non s'andò per le lunghe. Disperando della sua causa, lo zio si guardava le unghie sporche; il cugino chiese allora dei locali notturni della capitale, scivolando nel discorso con visibile soddisfazione le parole tabarin girl champagne; l'unica obbiezione che gli si sarebbe potuto muovere avrebbe riguardato una sua cocciuta confusione dei condizionali cogli imperfetti soggiuntivi. Laddove suo padre non confondeva che fra loro, del soggiuntivo, i vari tempi; le confusioni delle due donne vertevano invece di preferenza sui generi dei nomi; quanto al fratello della zia non parlava, ovvero barbugliava in modo del tutto incomprensibile grazie alla particolare pinguedine della sua lingua, complicata dal curioso puntiglio di non voler rifiatare se non a discorso finito, avesse a esser lungo quanto voleva, sicché a costui si poteva concedere, in fatto di flessione verbale, il più largo credito. “
Tommaso Landolfi, La pietra lunare. Scene della vita di provincia, Firenze: Vallecchi, Gennaio 1944² [1ª edizione 1939]; pp. 9-11.
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isolaideale · 1 year
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abr · 1 year
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IMBATTUTO da dieci anni agli Open d'Australia.
Per fermarlo (i Burioni) e tentare di cambiare la realtà con la loro narrativa "rovinando definitivamente la carriera", han dovuto negargli il visto. Tenetevi il pur eccezionale Federer, il mio eroe tennistico era e rimane Nole.
(fantastica una trasmissione Sky con Panatta e Bertolucci in una apprezzata "memory lane": gli han chiesto commenti su Connors, McEnroe, Borg, Lendl, Becker, Federer fino a Alcaraz, loro non si sono risparmiati lodi e critiche ma Nole non è stato manco nominato: siamo alla damnatio memoriae da parte dei pecuri allineati).
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automatismascrive · 1 year
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Appunti di genere I: Wraeththu
(Sì, il blog vive ancora. Il ritmo è calato molto per un mix di mancanza di cose da segnalare e vicende nella vita vera.)
Come ho già segnalato in altri post, sono una grande appassionata di New Weird. È stata in effetti questa passione piuttosto precoce che mi ha convinto a dare una chance alla lettura in inglese durante i primi anni delle superiori, visto che la probabilità di trovare qualche libro appartenente ad un sottogenere del fantasy diverso dagli high fantasy di stampo tolkeniano (stampo di qualità perlomeno altalenante, mi tocca aggiungere) in una qualunque libreria in Italia era molto bassa: il primo libro che lessi così fu The Year of Our War di Swainston, che cementò la sicurezza che questo genere fosse stato pensato proprio per chi come me era ossessionata dal leggere di cose che non avrebbe mai potuto immaginare da sola e vederle prendere vita con una minuzia e una precisione straordinarie. Poi Swainston scrisse, ahimè, anche altri libri, ma ormai lanciatissima iniziai a leggere quasi tutta la narrativa fantastica che mi interessava in inglese.
Vabbè, momento nostalgia a parte, anche se tra la Trilogia dell’Area X e qualche libro del Bas-Lag di Miéville qualcosa si è mosso, ci sono ancora tantissimi autori recenti che rimangono lontani dal fare il loro debutto sugli scaffali delle librerie nostrane, ma per il consiglio di oggi ci tenevo a segnalare la serie di un’autrice che è a tutti gli effetti una delle madrine (se non LA madrina) di questo sottogenere e che ha ancora meno chance di altri di arrivare anche qua in Italia: la trilogia Wraeththu di Storm Constantine, pubblicata tra il 1987 e il 1989 e tutt’ora inedita in Italia. Nonostante non mi informi spesso sul background di un autore prima di dargli una chance, qualche notizia su Storm Constantine mi ha convinto che si trattava di un tipo interessante: intanto perché quello è il suo vero nome, cambiato all’anagrafe dopo anni di pubblicazioni sotto pseudonimo, e poi perché da tutto quello che ha fatto in vita, dal sostegno alle fanfiction delle sue opere alla gestione di siti e wiki dedicati ai suoi mondi fantastici, traspare un genuino amore per i fan e un’idea della scrittura come atto comunitario che è relativamente peculiare tra gli autori che leggo. La stessa premessa della serie di cui volevo scrivere oggi – che una razza priva di genere, bellissima e letale, rimpiazzi a poco a poco gli umani – deriva dai look androgini delle band che frequentava in gioventù; senza ulteriori indugi, dunque, le mie impressioni su una serie che fa tante cose in modo mediocre o addirittura pessimo, ma che ne fa almeno altrettante in maniera interessante.
Come specificavo appena sopra, la trilogia di Wraeththu parte dall’idea che alle periferie di una civiltà umana ormai in lento declino si sviluppi una mutazione, inizialmente circoscritta a pochi individui, che ne modifichi il corpo e i sensi in maniera talmente radicale da creare una nuova specie: i Wraeththu, persone dotate di organi femminili e maschili, androgini d’aspetto e incredibilmente forti e resistenti, con abilità magiche e occulte che permettono loro di utilizzare telepatia, piromanzia e altri incantesimi molto più oscuri; l’intera trilogia è incentrata sul lento percorso che i Wraeththu compiono per ereditare la Terra – dai rapimenti di adolescenti dalle famiglie nelle periferie per trasformarli, alle guerre brutali condotte sotto il segno della conquista, fino ai tentativi di convivenza con quegli umani che si ostinano a non voler cedere il passo a questa razza che è chiaramente migliore di loro sotto tutti gli aspetti. Giusto?
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La copertina della raccolta di tutti e tre i libri. L’influenza punk è piuttosto evidente.
È rimarchevole il fatto che tutti e tre i libri si svolgano in momenti dell’avanzata molto diversi tra loro, e che lascino impressioni assai differenti sui Wraeththu coinvolti nelle vicende raccontate: il primo libro, The Enchantments of Flesh and Spirit, segue i viaggi di Pellaz, ragazzo fuggito assieme al Wraeththu Cal e iniziato rapidamente in un mondo fatto di piccole tribù sparse, che sono tutte più o meno apertamente ostili agli uomini ma che raramente hanno la forza di opporsi alle città più grandi e ben organizzate; sopravvivono grazie a fragili reti commerciali, furti e saccheggi e l’occasionale zuffa con gli abitanti delle zone isolate in cui gli uomini stanno iniziando a temere questa massa di guerrieri che hanno al loro fianco sciamani con strani poteri e una resistenza sovrumana. L’ultimo libro, che ha per protagonista Cal e il suo compagno di viaggi Panthera, dettaglia invece grandi insediamenti con culti, tradizioni e strutture sociali proprie e una società largamente abituata a considerare normalità tutte quelle caratteristiche Wraeththu che erano aliene o disturbanti ai Wraeththu stessi durante i primi anni delle loro trasformazioni; il risultato è effettivamente una cronaca dell’ascesa al potere di una nuova specie, che si trova a confrontarsi con due quesiti fondamentali che ne segnano l’intero percorso: che cosa dobbiamo fare dei nostri corpi ora che non esiste più alcuna differenza tra uomini e donne? E se siamo davvero così superiori agli uomini, saremo in grado di costruire qualcosa di meglio di quello che hanno fatto loro?
La risposta – anzi, le risposte – alla prima domanda è sicuramente uno dei motivi per cui ho deciso di parlare sul blog di questa trilogia, nonostante i suoi numerosi difetti. I Wraeththu sono a tutti gli effetti descritti come una razza che nasce dall’unione di aspetti maschili e femminili: senza peli, privi di seno e con genitali sia maschili che femminili (espressione imprecisa ma comprensibile, data l’età del testo), sono il ritratto di una bellezza androgina, a tratti anche un po’ patinata e occasionalmente perfino un filo ridicola, considerando quanto tempo i personaggi indugiano ad ammirarsi allo specchio e reciprocamente. Ma se si scrosta un po’ la patina da belli maledetti che evoca il minaccioso spettro di Twilight è evidente che l’interesse di Constantine è ben distante da quello di creare una nuova specie di Gary Stu (si dice ancora Gary Stu? Mi sento anziana) su cui far beare inesistenti schiere di fangirl, ma è piuttosto un modo di esplorare la psiche di un mucchio di giovani adolescenti che si trovano di punto in bianco in un corpo che è molto lontano dalla mascolinità che avrebbero dovuto raggiungere con la fine della pubertà.
Sì, perché la particolarità della mutazione che tramuta gli umani in Wraeththu è che sembra essere una mutazione esclusivamente maschile: i tentativi di trasmutare le donne falliscono tutti, e non incontriamo un solo Wraeththu che dichiari di essere stata una ragazza; il risultato è che, sebbene i Wraeththu siano a tutti gli effetti “l’unione di principi maschili e femminili”, il risultato della trasformazione che inizia a infettare le periferie è quello di un branco di giovani confusi che ragionano esattamente come ragionavano da ragazzi e faticano a lasciar andare quelle dinamiche di genere che caratterizzavano tutti i loro rapporti, compresi quelli sessuali. L’esempio più evidente fin dal primo libro è quello di Cal: un ragazzo gay spaventato dalle donne che da Wraeththu non riesce a scrollarsi di dosso quei rigidi ruoli che avevano caratterizzato le sue relazioni fino al momento della trasformazione e che ripropone in tutte le sue relazioni le stesse dinamiche di sottomissione e dominazione che aveva vissuto durante la sua vita umana.
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C’è anche un ttrpg! Non l’ho provato, anche perché credo sia quasi impossibile da reperire, ma giocare con quest’ambientazione dev’essere molto divertente.
Alcune delle pagine più belle sono dedicate ai rapporti tra i Wraeththu e le donne. Alcune di loro, affascinate dai Wraeththu e spesso un po’ invidiose di quella trasformazione che ha cambiato gli uomini da loro signori e padroni nella società maschilista in cui avevano vissuto fino a quel momento a entità a cui riconoscono una sorellanza precaria, vivono affiancando i Wraeththu aspettando che l’umanità sparisca lentamente dalla terra, convinte di rinascere nel principio femminile che costituisce la metà della nuova specie; altre però sperimentano subito la brutalità di alcune tribù Wraeththu, che non appare affatto diversa da quella umana: le donne nelle zone raggiunte dalla tribù dei Varr vengono uccise o schiavizzate, considerate poco più che animali incapaci di ascendere allo stadio successivo dell’evoluzione dell’umanità, e trattate con modalità per nulla diverse, se non peggiori, da quelle della società patriarcale in cui avevano vissuto fino a quel momento. È anche e soprattutto da questi scorci di inaspettata violenza e crudeltà che l’immagine perfetta dei Wraeththu inizia ad incrinarsi e qualche crepa inizia ad insinuare il sospetto che per essere una razza perfetta, al di sopra di ogni meschinità umana, molti Wraeththu si stiano comportando come tutti i conquistatori umani prima di loro.
L’incapacità Wraeththu di lasciar andare le emozioni, le passioni e i temperamenti umani ancora e ancora produce società, costumi e dinamiche identiche a quelle che avevano giurato di lasciarsi alle spalle: queste ipocrisie sono descritte molto bene da Constantine, ed è dunque sorprendente che non sia capace di risolverle in maniera soddisfacente. Il terzo libro della trilogia è sicuramente il più debole per tanti motivi (vedi i paragrafi successivi), ma uno di essi è la mancanza di una costruzione coerente che leghi assieme tutti questi momenti molto belli in cui il percorso dei Wraeththu per diventare qualcosa di più degli umani viene sfidato dalla loro incapacità di far funzionare in armonia quel loro nuovo corpo intriso di magia e nuove potenzialità e la loro mente ancora saldamente ancorata agli schemi del vecchio mondo. Forse uno degli esempi più lampanti in questo senso è l’utilizzo dei pronomi in questa serie: tutti i Wraeththu parlano di sé al maschile, ma pionieristicamente una donna di nome Kate suggerisce a Pellaz che non sembra il modo giusto di parlare di una creatura che non è né uomo né donna; questa idea viene ripresa ancora un paio di volte e avrebbe potuto avere conseguenze interessanti all’interno delle dinamiche di genere della storia, ma viene poi persa definitivamente con il passare delle pagine e nel terzo libro non viene mai più menzionata.
Insomma, la trilogia è al suo meglio quando i suoi personaggi si immergono a fondo nelle contraddizioni di una specie che dovrebbe esistere al di là di tutto ciò che è umano ma che continua a vivere come se fosse tale –  anzi, a ben vedere, spesso e volentieri (ma non sempre) come se fosse ancora maschio. Non c’è dubbio, dunque, che i personaggi migliori siano quelli in cui tali contraddizioni brillano particolarmente: la maggior parte del secondo libro, cioè The Bewitchments of Love and Hate, è dedicata alla famiglia della nobiltà Varr da cui Pellaz e Cal avevano soggiornato brevemente durante il libro precedente; è composta da Terzian, il capo della tribù, il suo compagno Cobweb, salvato da Pellaz e Cal da una ferita mortale e riportato alla corte dei Varr, e il figlio Swift, uno dei primi Wraeththu di seconda generazione. Ma la relazione tra i primi due personaggi, che dovrebbe essere uno dei fulgidi esempi di perfezione Wraeththu, immune da gelosie, dinamiche di potere patriarcali o debolezze umane che privano i rapporti della loro bellezza e li trasformano in catene con cui legarsi a vicenda, sono invece l’esempio perfetto di come questi ex-uomini fatichino a lasciar andare la binarietà che ha caratterizzato tutta la loro vita precedente: Cobweb, dai capelli fluenti alla “maternità” imposta, è in una posizione sociale e politica che fatichiamo a distinguere da quella di tutte le donne del “vecchio mondo” e nel momento in cui cerca di ricavare a corte un potere e una posizione al di là del proprio ruolo i sussurri dei Varr lo bollano come un mistico – anzi, come una strega. In maniera del tutto speculare, Terzian è l’archetipo perfetto del barbaro conquistatore: virile al massimo grado, con capelli corti e fisico scolpito, incapace anche solo di considerare la gravidanza o anche solo il ruolo di soume (chi utilizza le parti “femminili” durante il sesso), si comporta esattamente come farebbe un qualsiasi signore di un feudo con sudditi da da sfamare, terre da conquistare e popoli da sottomettere. Il lento ma inesorabile disfacimento di queste dinamiche di potere, grazie alle scelte di Swift e agli influssi destabilizzanti di Cal, di cui Terzian si innamora perdutamente, costituisce forse le pagine più belle dell’intera trilogia e un altro motivo per cui, se non tutti e tre i libri, almeno i primi due meritano l’attenzione di chiunque sia interessato alle tematiche appena descritte.
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Storm Constantine in the flesh. Specifico che questa è una delle sue foto più sobrie, ma purtroppo le altre avevano una pessima risoluzione.
Purtroppo, come ripetutamente accennato, la trilogia è ben lontana dall’essere perfetta. Non mi soffermerò troppo sullo stile di scrittura, che pur cadendo troppo spesso in un lirismo fine a sé stesso e a tratti anche un po’ patetico, mostra quello che deve mostrare e non ostacola attivamente la lettura – non un gran complimento, me ne rendo conto, ma non mi sento di dire nulla di più positivo; tuttavia, i veri problemi che squalificano questa trilogia dall’essere godibile per una fetta non indifferente degli appassionati di fantasy sono quelli di worldbuilding e di scelte narrative della seconda metà dell’ultimo libro, The Fulfilments of Fate and Desire. È evidente che Storm Constantine ha scritto delle vicende dei Wraeththu per parlare di sesso, di relazioni e d’amore, non certo per dettagliare con cura minuziosa una mappa di una civiltà perfettamente coerente, e sono dunque disposta a perdonare una certa quantità di vaghezza e di imprecisione relativamente alle modalità con cui avviene la conquista Wraeththu. Tuttavia, questa quantità viene ampiamente superata in molte parti della trilogia, in cui non è affatto chiaro a che livello di avanzamento tecnologico siano gli esseri umani per non resistere all’avanzata Wraeththu, quanto della tecnologia del vecchio mondo venga perso con la loro presa di potere (e soprattutto perché), o anche solo in che modo funzioni la magia Wraeththu in modalità più specifiche di “perché la trama vuole così”, che spesso conduce ad apparenti incoerenze circa quello che i personaggi sono in grado di fare in qualsiasi momento della storia. Oltretutto, quando Constantine entra più nello specifico circa i dettagli dell’ambientazione fornisce elementi spesso poco coerenti con quello che abbiamo visto fino a quel momento (vedi: le armi nucleari), problema che stride molto con la minuzia con cui è invece in grado di creare religioni, mitologie e usanze, nelle poche occasioni in cui sceglie di focalizzarsi su di esse.
A questi problemi si aggiunge un terzo libro – incentrato sul viaggio di Cal verso un destino mistico che sembra chiaramente fondamentale per l’ascesa dell’intera specie ad un livello superiore di esistenza – che si conclude con una risoluzione anticlimatica e colma di una spiritualità vuota di contenuto che viene invece spacciata come una trasformazione epocale, come se fosse cambiato tutto quando a conti fatti non è cambiato proprio un bel niente; nemmeno le interessanti (seppur limitate nello spazio che occupano) descrizioni delle tribù dello Jaddayoth formatesi a seguito della caduta dei vecchi insediamenti Wraeththu, che alludono a nuove modalità di comprendere l’unione Wraeththu dei principi maschili e femminili, o la ripresa di punti di vista femminili in una chiave assai promettente bastano a salvare quest’ultimo libro dalla mediocrità.
La conclusione inevitabile di questo mio consiglio è quella che ormai accompagna buona parte dei miei post: se il New Weird vi appassiona e volete scoprire uno tra i libri fondanti di questo genere, o se vi affascina l’idea di leggere una delle prime storie fantasy che racconta di genere e di sesso in maniera meno binaria rispetto alla norma del tempo (peggio di LeGuin, d’accordo, ma il confronto è crudele) buttatevi! Magari vi interesseranno solo i primi due libri, che sono comunque abbastanza completi da non lasciare l’amaro in bocca anche se deciderete di fermarvi lì: anche così, buona lettura.
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abatelunare · 2 years
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Alternanze letterarie
Da ragazzo adottavo la politica delle letture alternate. Io alternavo. Un libro di letteratura fantastica. Uno di letteratura “ufficiale” (o “alta”). Un libro di narrativa. Un libro di saggistica. Ed ero molto rigido. Non transigevo, in questa mia alternanza. Poi, senza nemmeno accorgermene, ho smesso. Adesso leggo quel che mi pare. Quando mi pare. Senza codinzionamenti. Così le letture me le godo di più.
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rideretremando · 1 year
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Proposte di Vanni Santoni per le classifiche di qualità
Narrativa:
1) Vitaliano Trevisan, Black tulips, Einaudi Stile Libero
2) Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori
3) Giorgio Vasta, Ramak Fazel, Palermo. Un’autobiografia nella luce, Humboldt
4) Tommaso Pincio, Diario di un’estate marziana, Perrone
5) Claudio Kulesko, L’abisso personale di Abn Al-Farabi, Nero
6) Giorgio Falco, Il paradosso della sopravvivenza, Einaudi
7) Wu Ming, Ufo 78, Einaudi Stile Libero
8 ) Ilaria Palomba, Vuoto, Les Flâneurs
9) Olga Campofreda, Ragazze perbene, NN
10) Paolo Giordano, Tasmania, Einaudi
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Saggistica:
1) Silvia Ballestra, La Sibilla, Laterza
2) Nello Trocchia, Pestaggio di stato, Laterza
3) Massimo Palma, Olanda, 1945. Anne Frank e i Neutral Milk Hotel, nottetempo
4) Benedetta Tobagi, La resistenza delle donne, Einaudi
5) Sara De Simone, Nessuna come lei, Neri Pozza
6) Marco Rovelli, Soffro dunque siamo, minimum fax
7) Giulia Caminito, Amatissime, Perrone
8 ) Andrea Cortellessa, Filologia fantastica. Ipotizzare Manganelli, Argolibri
9) Bruno Mastroianni, Storia sentimentale del telefono, il Saggiatore
10) Orazio Labbate, L’orrore letterario, Italo Svevo
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'opera prescelta è "Il paradiso degli orchi" di Daniel Pennac.
Il libro narra la storia di Benjamin Malaussène, che di mestiere fa il capro espiatorio, mansione per la quale viene strigliato dai clienti per oggetti malfunzionanti. Anche se il lavoro è molto duro, Benjamin è costretto a svolgerlo poiché ha una famiglia molto numerosa alle spalle: Louna, Clara, Thérèse, Jérémy, il Piccolo e il cane Julius. La famiglia Malaussène vive nel quartiere di Belleville, accanto a un ristorante arabo gestito dalla mamma adottiva della famiglia, Yasmina, e da tutta la sua famiglia. Infatti, la vera madre dei Malaussène è uno spirito libero e molto spesso scompare per lunghissimi periodi, tornando incinta e abbandonata dal suo ennesimo grande amore. La storia ha inizio quando, nel Grande Magazzino dove Benjamin lavora, inizia ad esplodere una serie di bombe. L'uomo viene subito sospettato a causa del suo lavoro e per la sua presenza nell'edificio ad ogni esplosione.
Nonostante tutti questi inconvenienti, Ben riesce sempre a tenere di buon umore i suoi fratelli raccontando loro delle storie del libro che egli stesso ha scritto. Un giorno, a sorpresa, sua sorella Clara spedisce questo libro a undici case editrici. Per scoprire chi sia realmente il colpevole dello scoppio delle bombe, Ben, con i suoi fratelli e Theo, iniziano ad indagare sul caso. Si viene a scoprire che, durante la seconda guerra mondiale, proprio nel Grande Magazzino erano stati uccisi dei bambini per mano di alcuni anziani che attualmente vi lavoravano, da qui il nome "orchi". Grande aiuto viene dato da una giornalista, Julie, la quale ben presto s'innamora della disastrata famiglia Malaussène e dello stesso Benjamin. Infatti, nel finale, riesce a scrivere un articolo sul mestiere del capro espiatorio e, dopo che Benjamin è stato allontanato e assunto presso una nuova agenzia, le Edizioni del Taglione, i due si metteranno insieme.
È Stefano Benni che dobbiamo ringraziare se nel 1991  Pennac sbarca in Italia con la fortunatissima saga di Malaussène. Benni legge Pennac, rimane affascinato dalla sua scrittura e lo propone a Feltrinelli. Oggi, nel retro della copertina del Paradiso degli orchi  troviamo la sua bellissima introduzione nella quale lo definisce “uno scrittore d’invenzione, un talento fuori dalle scuole”.
Il protagonista, Benjamin Malaussène, nel grande Magazzino, svolge una professione a dir poco singolare, il capro espiatorio; la sua mansione è quella di muovere a compassione i clienti furiosi che presentano i più svariati reclami. Trasformare la rabbia in clemenza, l’indignazione in commiserazione, ecco il vero lavoro di Benjamin. Il risultato? Il ritiro di ogni denuncia e reclamo da parte di ogni cliente inferocito. Questo stato di cose verrà appunto turbato dalle inaspettate, incomprensibili e ripetute esplosioni all’interno del Grande Magazzino. Gli ingredienti di una detective story ci sono tutti: cadaveri, indagini della polizia, indiziati, ma la contaminazione di generi fa sì che il noir si sposi con toni comici e ironici, con trovate intelligenti e leggere. Pennac mescola il crudo realismo con il magico. Le brutture che si stanno consumando al Grande Magazzino vengono trasfigurate e esorcizzate dai racconti che, la sera, Benjamin fa alla nutrita banda dei fratelli e delle sorelle. Il racconto e il raccontare spazzano via ogni genere di preoccupazione sulla proprio sorte, sulla realtà opprimente. Le esplosioni tragiche vengono viste attraverso una lente fantastica, giocosa e il tutto diventa un’avventura.
La presentazione dell’intreccio non rende giustizia al romanzo, la cui forza sta soprattutto nella straordinaria capacità narrativa dell’autore, nel ritmo veloce della sua narrazione, nelle innumerevoli sorprese che scandiscono la successione di eventi pieni di suspense. Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni (1944), è uno scrittore francese. Pessimo allievo, solo verso la fine del liceo ottiene buoni voti, quando un suo insegnante, nonostante la sua dislessia, comprende la sua passione per la scrittura e, al posto dei temi tradizionali, gli chiede di scrivere un romanzo a puntate, con cadenza settimanale. Ottiene la laurea in lettere all'Università di Nizza nel 1968, diventando contemporaneamente insegnante e scrittore. La scelta di insegnare, professione svolta per ventotto anni, a partire dal 1970, gli serviva inizialmente per avere più tempo per scrivere, durante le lunghe vacanze estive. Pennac, però, si appassiona subito a questo suo ruolo. Scommettendo contro amici che lo ritenevano incapace di scrivere un romanzo giallo, nel 1985 pubblica “Il paradiso degli orchi” (Au bonheur des ogres), primo libro del ciclo di Malaussène. Comincia così la fortunata serie di romanzi che girano attorno a Benjamin Malaussène e a un quartiere di Parigi, Belleville. Nel 1992, pubblica il saggio “Come un romanzo”(Comme un roman, in francese), manifesto a favore della lettura. Il 26 marzo 2013 è stato insignito della Laurea ad Honorem per il suo impegno nella pedagogia presso l'Università di Bologna. Nella Lectio magistralis in occasione della Laurea honoris causa, Pennac si sofferma a lungo nella spiegazione della parola “passeur”(letteralmente: facilitatore) per poi nella parte finale definire il “passeur supremo” colui che non fa domande su cosa si pensa del libro appena finito di leggere perché le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.
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ballata · 2 years
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Mi piace quest' accoppiamento di #ibslibri dei miei #gliaudaci con L'eroe di Atene., la saga di Teseo di #andreafrediani.
Due modi di intendere la mitologia, nel mio romanzo più "fantastica " che mitologica e decisamente liberatoria... nell #leroediatene decisamente più storica....
Leggete, supportate, divulgate anche quello che non è sempre e solo politica, calcio, e trash......w gli audaci ovunque essi siano...
#robertonicolettiballatibonaffini
#feltrinelli
#amazonreviews #recensionivelocidilibri #bookblogger #hoepliconsiglia #narrativa #lettureconsigliate #libridaleggere #mitologia #mithos #picoftheday #mentaltraining #rebels
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agrpress-blog · 5 months
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Si svolgerà sabato 9 dicembre 2023 alle ore 15.30  presso la Sala Vega alla Nuvola dell’Eur a Roma, nell’ambito di “Più Libri più Liberi” (6-10 dicembre 2023) - la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria - l’incontro “Incubi e Paura: scrivere il perturbante” , nel corso del quale verrà presentato il libro di Giorgia Tribuiani Scrivere il perturbante (Dino Audino editore, 2023).  Con l’autrice interverranno Luca Briasco, Giovanna Guidoni e Giulio Mozzi. «L’abitudine, la fiducia che abbiamo imparato a nutrire nei confronti delle leggi del mondo, ci permette di abitare quest’ultimo con una certa dose di tranquillità: il tipo di paura che affronteremo in questo manuale in cui ci rendiamo conto che il nostro mondo è fallito» (Giorgia Tribuiani, Scrivere il perturbante. Modelli, tecniche, strategie, Dino Audino editore, Roma, 2023). Bambole che prendono vita, distorsioni temporali, case dotate di un’anima, corpi che non si riflettono negli specchi: come raccontare il brivido che proviamo quando, scrutando fra le pieghe della realtà, scopriamo che ciò che ci era familiare assume un volto inquietante e terrorizzante? La narrativa perturbante fa leva sulle paure più ataviche ed esistenziali di ognuno di noi e mette in discussione la visione del mondo che abitiamo. Giorgia Tribuiani, affermata scrittrice di questo topos letterario, nel manuale parte dalle teorizzazioni di Sigmund Freud e dalle principali caratteristiche del perturbante, per affrontarle in chiave narrativa: l’invenzione dell’incipit, la costruzione dei luoghi e delle scene, i meccanismi di svelamento, l’affidabilità o meno del narratore. Quindi la “soglia”, la “crepa” nelle leggi di natura e il labile confine fra reale e fantastico. Ad una prima parte teorica, corredata di esempi e modelli, segue una di stampo laboratoriale, in cui autori come E.T.A. Hoffmann, Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, David Lynch e Roman Polanski diventano compagni di un percorso privilegiato per creare testi che lascino il pubblico con il fiato sospeso. Scrivere il perturbante è il primo di tre titoli dedicati alla costruzione dei generi fantastici e del mistero. Giorgia Tribuiani dirige con Giulio Mozzi la Bottega di narrazione, scuola di scrittura creativa per la quale ha ideato e conduce annualmente il “Laboratorio del mistero” dedicato alla narrativa perturbante e fantastica. È autrice dei romanzi Guasti (Voland, 2018), Blu (Fazi Editore, 2021) e Padri (Fazi Editore, 2022) e dei racconti lunghi Binari (Hopefulmonster, 2022 - collana Pennisole, diretta da Dario Voltolini) e Superstar (Tetra, 2022). Scrivere il perturbante. Modelli, tecniche, strategie di Giorgia Tribuiani, pubblicato da Dino Audino editore (Roma) nella collana “Manuali” e disponibile in libreria e online da giugno 2023, verrà presentato alla Nuvola dell’Eur nel corso di “Più Libri più Liberi” sabato 9 dicembre 2023.
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alberodelpensiero · 9 months
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10 - Narrativa fantastica ed evasione
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illettoredifantasia · 10 months
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EDITORIALE LUGLIO 2023 http://dlvr.it/Srt3m6 cari lettori, care lettrici, chi di voi ci segue sui social network si sarà accorto della nascita di Pagine di Fantasia, il supplemento al Lettore di Fantasia che svolge in pratica il ruolo di catalizzatore per la nostra rivista. Totalmente gratuito, Pagine di Fantasia è una newsletter pensata per chi ancora non ci sostiene su Patreon e vuole cominciare ad esplorare i nostri contenuti, contiene infatti un racconto gratuito ogni mese e l'incipit dei racconti che si trovano sul Lettore. Inoltre contiene raccomandazioni di libri e altre informazioni utili! Insomma, un piccolo tesoro per chi ama leggere. Consigliatela ai vostri amici! Se sono lettori appassionati la adoreranno e voi gli avrete fatto un magnifico regalo; iscriversi è semplicissimo, basta cliccare sul banner che si trova sulla nostra home page. Ed ecco un'altra novità, visto che l'estate è tradizionalmente un momento in cui si legge (per fortuna) di più, e quindi un buon consiglio di lettura è sempre ben accetto, abbiamo aperto sul nostro sito una sezione dedicata ai libri degli autori che hanno già pubblicato con noi; se i loro racconti vi sono piaciuti, perché non tentare con un romanzo? È sufficiente andare sul nostro sito, nella pagina "libreria" e lasciarsi trasportare dall'ispirazione... non ve ne pentirete! Inoltre, acquistando i libri tramite i nostri link non solo sosterrete gli autori, ma contribuirete anche alla crescita della rivista. Quando leggerete queste righe qualcuno di voi sarà già in ferie (beato lui) qualcun altro le starà ancora sognando, dalla calura cittadina (noi saremo fra questi) ma l'importante è tenere duro e in questo la lettura come sempre dà una gran mano, con la sua magica capacità di farci viaggiare, se non proprio in direzione di qualche località di villeggiatura, almeno verso i mondi infiniti della fantasia! Buone ferie e buone letture, Fabio Mosti
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gregor-samsung · 3 months
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“ Mitek mi stava osservando con attenzione. Incrociando il mio sguardo, mi fece l'occhiolino e con voce un po' impastata domandò: «Che dici, ci andiamo sulla Luna?». Io feci segno di sì e, mentre abbassavo la testa per annuire, gli occhi mi rimasero incollati su un trafiletto che s'intitolava NOTIZIE DALL'ORBITA. La parte inferiore del testo era strappata e quello che rimaneva della colonna erano solo le parole: «Ventotto giorni...» scritte in grassetto. Ma bastava anche quello. Capii tutto al volo e chiusi gli occhi. Sì, era proprio così: quelle tane in cui passavamo tutta la vita in effetti erano buie e sporche e forse noi stessi eravamo l'esatto corrispettivo di quelle tane. Ma nel cielo blu sopra le nostre teste, in mezzo alle stelle rade e fioche, esistevano dei piccoli punti speciali, brillanti, artificiali, che scivolavano lenti fra le costellazioni e che erano stati creati qui, in terra sovietica, in mezzo al vomito, alle bottiglie vuote e al fumo puzzolente di tabacco, che erano fatti d'acciaio, di semiconduttori e di energia elettrica e che in quel momento volavano nel cosmo. E ognuno di noi, perfino quell'ubriacone cianotico che poco prima avevamo visto per strada, accovacciato come un rospo in mezzo a un cumulo di neve, perfino il fratello di Mitek, e certo anche Mitek e io, ognuno di noi aveva lassù, nel blu freddo e pulito, la sua piccola ambasciata. Corsi fuori, in cortile, e piangendo a dirotto me ne restai a fissare il limpido cielo invernale e il globo giallo-azzurro della Luna, incredibilmente vicino. “
Viktor Pelevin, Omon Ra, traduzione dal russo di Katia Renna e Tatiana Olear, Mondadori (Collana Strade blu), 1999. [Libro elettronico]
[Edizione originale russa: Омон Ра, casa editrice Издательство Текст, Mosca, 1992]
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...si rimane rapiti da questo fiume di parole che fa navigare la mente verso situazioni a volte puramente astratte e altre volte terribilmente realistiche...c'è' più sostanza in questo libricino che in gran parte della letteratura contemporanea italiana...Cento piccoli romanzi fiume, recita il sottotitolo. Niente di più vero...ogni piccola storia è un mondo a sé...una lettura estremamente appagante. Manganelli, con la sua versatilità è un prestigiatore della scrittura. Ha il tratto magico del pittore che sa scorgere la luce nella penombra e sfumature vivaci nella monocromia. Ha la visione fantastica del poeta, la lungimiranza e il disincanto dello scienziato, la saggezza ironica del filosofo, la sensibilità innocente del bambino, la duttilità del musicista, che conosce i ritmi, calibra i timbri e modula silenziose pause, impeti fragorosi e malinconici lenti. Ha la curiosità e l’intelligenza di un viaggiatore della scrittura, uno scrittore itinerante che porta con sé una valigetta scrigno e la custodisce con cura...all’occorrenza vi attinge e ne trae tessuti preziosi e originali di parole mirabilmente ordite per offrire trame che incantano e coinvolgono. In "Centuria", dissigilla l’arcano costruendolo. I suoi “cento piccoli romanzi fiume” sono un crogiolo di personaggi e situazioni, tanto paradossali quanto illuminanti sulla fatica avventura del vivere. Questo racconto caleidoscopico, di primo acchito, un sofisticato, quasi barocco, artificio letterario, è, nella sostanza, una riflessione sull’umano, fragile, illusorio, desiderio che anima l’esistenza di ognuno...#ravenna #booklovers #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #consiglidilettura #librerieaperte #narrativa #giorgiomanganelli (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CpRpPK2oksG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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tarditardi · 1 year
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Circo Nero Italia: Capodanno di magia… tra Macerata, Firenze e Napoli
Circo Nero Italia, collettivo di artisti decisamente scatenati e da sempre impegnati in performance che regalano emozioni forti, a dicembre 2022 sono attivi in tutta Italia. Ecco alcuni degli appuntamenti, tutti da non perdere, per una realtà coordinata da Duccio Cantini. 
La sera che va Natale a Santo Stefano, il 25 dicembre, sono ancora Firenze, all'Otel con l'evento Luna Park. In console ci sono Fabien e Giacomo Miranda, alla voce c'è Sally. Continua poi la collaborazione continuativa di Circo Nero Italia con un vero hot spot in Versilia, il Cobra di Pietrasanta: gli artisti del collettivo guidato da Duccio Cantini sono sul palco, in mezzo ai tavoli e sul dancefloor anche il 23, 24 e 25 dicembre. 
E che succede a Capodanno? Gli artisti di Circo Nero Italia sono all'Otel di Firenze per il party Fabolous e al Cala Maretto di Civitanova Marche (MC), per party tutti da vivere. Decisamente da non perdere è poi il Capodanno sul Lungomare di Napoli la notte del 31 dicembre '22. Sarà una festa elettronica tutta da ballare, con gli amici, fino all'alba. 
L'evento, Etnica, è coordinato da Drop Eventi e vede gli artisti di Circo Nero Italia sul palco in Rotonda Diaz insieme ad artisti importanti (Aüra, Da Believer, Emanuele Romano, Fiona Kraft, Gianni Romano). In simbiosi i tanti dj set, gli artisti di Circo Nero Italia, ovvero mimi, attori, danzatori, coreografi e atleti, con i loro costumi, grazie luci ed effetti speciali, esprimeranno tutti i codici dell'entertainment più contemporaneo, a metà strada tra teatro, circo e clubbing. Sono previsti spettacoli di fuoco, cubo volante, numeri acrobatici e tanti altri interventi di animazione, taluni anche in perfetto stile steampunk (filone della narrativa fantastica e fantascientifica che introduce elementi e accessori anacronistici all'interno di un'ambientazione storica). Tutti i dettagli sull’evento Etnica sono disponibili qui: https://www.dropeventi.it/capodanno-sul-lungomare/.
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Chi sono i performer del collettivo Circo Nero Italia? Sono ballerini, ballerine, mangiafuoco, attori, specialisti in effetti speciali (...). Si dividono tra feste frequentate anche da famiglie, eventi diurni, dinner show e party scatenati in discoteca. Perché quando si sa fare spettacolo, il contesto conta molto meno della capacità di regalare emozioni mescolando l'alto e il basso, le arti circensi ed il ballo, gli effetti speciali e il ritmo della musica elettronica... e in questo gli artisti di Circo Nero Italia davvero hanno pochi rivali. Anche perché il loro stile è unico, particolare, sorprendente. 
Riassumendo, i performer di Circo Nero Italia, coordinati da Duccio Cantini, sono decisamente scatenati. Danno energia in decine di locali, spazi ed eventi in tutta Italia... e non solo. Infatti sono attivi da tempo in mezzo mondo, sanno creare meraviglia con performance che lasciano a bocca aperta.
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
CIRCO NERO ITALIA
392 069 5432
www.circoneroitalia.it
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Non solo Tolkien: le cinque saghe di narrativa fantastica più cliccate dell’estate!
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weirdesplinder · 2 years
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Libri Steampunk
Una lettrice del blog mi ha chiesto di preparare un post dedicato a libri di genere steampunk disponibili in italiano e ho cercato di fare del mio meglio, anche se purtroppo si tratta di un genere non molto di moda al momento e molto poco diffuso nel nostro paese.
Lo Steampunk è un filone della narrativa fantastica che introduce una tecnologia anacronistica all'interno di un'ambientazione storica, spesso il XIX secolo e in particolare la Londra vittoriana. Ma ne esistono molte varianti, spesso coniugate con il genere distopico, ucronico o anche fantascientifico.
Ma veniamo a noi e a cose potete trovare in italiano se questo genere vi attira.
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- La serie Steampunk Chronicles (in lingua originale Gaslight Chronicles) di Cindy Spencer Pape. Che in lingua originale conta 8 libri, ma qui da noi sono stati tradotti solo i primi 4, reperibili in italiano solo in DIGITALE  nella collana Elit di HARPERCOLLINS ITALIA.
1. INCANTESIMI E INGRANAGGI
Link: https://www.amazon.it/Incantesimi-ingranaggi-eLit-Cindy-Spencer-ebook/dp/B015P8NMX8
Londra, 1851 - Da tempo immemorabile l'ordine della Tavola Rotonda protegge gli esseri umani dalle malvagie creature soprannaturali che minacciano il mondo e Sir Merrick Hadrian è uno dei suoi membri più rispettati e temuti. Ma le sue pur notevoli capacità si rivelano inutili dinanzi alla sfida più grande che abbia mai dovuto affrontare: accudire cinque ragazzi dotati di misteriosi poteri e quasi impossibili da gestire. Così, quando la sua eccentrica zia gli suggerisce di assumere come istitutrice una cara amica, Miss Caroline Bristol, coglie al volo l'opportunità di risolvere il problema. Caroline, però, si rivela una continua fonte di distrazione, e non solo per la sua bizzarra capacità di distruggere con un solo tocco qualunque oggetto meccanico. Ma cedere all'attrazione che esercita su di lui è un lusso che Merrick non può e non vuole permettersi… Finché una nuova, orribile minaccia rischia di eliminare qualsiasi distinzione tra esseri umani e mostri e mette in pericolo la vita dei ragazzi, costringendo i due giovani a unire le forze. Perché il destino dell'umanità dipende solo da loro.
2. FANTASMI E FOTOGRAFIE
Inghilterra, 1855 - In qualità di membro dell'Ordine della Tavola Rotonda, Kendall Lake è in volo su un dirigibile per Brighton, dove è stato chiamato a far luce su un misterioso fenomeno. Irrequieto perché quell'imprevisto incarico lo porta lontano dai suoi interessi, lui sa però che non può sottrarsi a quel compito, anzi, dovrà fare del proprio meglio per districare l'ingarbugliata matassa, visto che Amy Deland, la fotografa implicata nella vicenda, è imparentata con il mago più potente dell'Ordine, Lord Drood.
L'incontro tra i due giovani è carico di scintille, l'attrazione tra loro potente e immediata, ma il mistero sempre più fitto: una ombra inquietante appare infatti in alcune delle fotografie scattate da Amy, ma qual è il collegamento tra questa macchia e le morti improvvise di alcuni suoi clienti? E che cosa le causa? Amy è convinta che la colpa sia sua, Kendall è propenso a ritenere che lei abbia ereditato il dono della preveggenza dalla nonna.
Mentre cercano insieme una risposta e si avvicinano l'uno all'altra in maniera molto sconveniente, una malvagia presenza aleggia nell'aria intorno a loro, decisa a tenerli separati…
3.GONNELLINI E PIOVRE GIGANTI
Scozia, 1858 - Quando suo padre, membro dell'Ordine della Tavola Rotonda, le chiede un favore, Geneva non rifiuta mai, soprattutto se ha l'occasione per mettere alla prova le sue doti di medico. E il caso da risolvere, questa volta, richiede proprio la sua mano esperta: Magnus Findlay, signore dell'isola di Torkholm, è stato attaccato da una piovra gigante e ha riportato ferite molto gravi. Lei lo soccorre con successo e rimane intrigata dalla vicenda di cui lui è protagonista. Ma non è solo la misteriosa rivolta di creature marine che ha convinto Geneva a lasciare il suo ambulatorio per seguire Magnus. Qualcosa di molto più forte la lega al giovane signore… una attrazione così intensa che sembra sovvertire il mondo da lei finora conosciuto e che ha la stessa irruenza delle oscure forze che sembrano serpeggiare in quella remota località delle isole Ebridi.
4. CHIARI DI LUNA E MACCHINE A VAPORE
Londra, 1859 - Di fronte alla scomparsa del figlio di un caro amico, Winifred Carter Hadrian mette da parte anche la passione mai sopita per l'ispettore Liam McCullough, che l'ha sempre rifiutata: lui è l'unico in grado di aiutarla in quell'impresa disperata. Il rischio di perdersi nei bassifondi londinesi è infatti alto, concreta la possibilità di non riemergere più, reale il pericolo di incappare in un mistero troppo grande. Allora Wink e Liam uniscono le forze e ben presto scoprono che quella non sarà solo una lotta contro il tempo per salvare chi si è perduto ma anche una battaglia contro loro stessi, che si scoprono irresistibilmente attratti l'uno dall'altra.
La mia opinione: serie estremamente leggerina, che quasi non lascia ricordo dopo la lettura.
-Serie Iron seas di Meljean Brook. Molto bella, di cui  però in italiano è disponibile solo il primo libro, che per fortuna ha un suo finale, ed è quindi leggibile anche da solo
1.  La stirpe (The iron duke) di Meljean Brook
Link: https://www.amazon.it/stirpe-Meljean-Brook/dp/885413631X
Trama: condensare la trama in poche righe è difficilissimo poichè è molto cricca e complessa, ma proverò. Immaginate l’europa di fine 800. Non c’è stato l’imperialismo inglese nè Napoleone, ma è L’impero cinese, qui chiamato Horde,  che grazie ad una tecnologia avanzatissima, nanotech addirittura, che ha conquistato asia ed europa e anche parte dell’africa. Le popolazioni europee sono fuggite in America e l’inghilterra grazie al fatto di essere un’isola ha resistito a lungo, ma poi è stata sottomessa. L’europa ormai è una landa selvaggia e desolato dove l’horde estrae beni e materie prime e distrugge tutto il resto, inoltre è popolata da zombie, coloro che non sono fuggiti e sono stati infettati da naniti geneticamente creati dall’Horde. Agli inglesi è andata meglio sono rimasti vivi anche se infettati da naniti e sono solo stati leggermente modificati con arti sintetici e ed erano controllati (niente emozioni) grazie ad onde radio dall’Horde. Li usavano come robot anche se ai nobili andava meglio che ai poveri nessuno era libero. Infatti quando I cinesi volevano che i lavoratori si riproducessero davano un comando radio e tutti si sarebbero accoppiati col primo o i primi che incontravano, come animali. E’ durante uno di questi momenti fuori controllo che una nobile inglese viene violentata da dei cinesi e nove mesi dopo da alla luce una figlia con gli occhi a mandorla. Mina la protagonista del libro.Un pirata Il duca di ferro per fortuna riuscì a distruggere la torre radio degli Horde in Inghilterra e ne scaturì una rivoluzione che liberò la nazione.  Ora L’inghilterra è povera, ma libera, alcuni inglesi emigrati in America stanno tornando su suolo inglese ma due secoli di schiavitù hanno modificato molto la società…..Mina da esempio fa una professione che in passato era preclusa alle donne, è un ispettore di polizia. E un caso le fa incontrare proprio il Duca di ferro. Con il quale dovrà indagare su un omicidio che farà scoprire l’esistenza di un arma micidiale e di una cospirazione internazionale….. La mia opinione: Non lasciatevi fuorviare dalla copertina questo libro non è solo un romance, è un romanzo molto complesso uno steampunk che contiene anche una storia d’amore ma che è prima di tutto un libro veramente bello e dalla trama dettagliata e studiata molto bene. Inoltre ha una introspezione dei personaggi veramente buona. Molto migliore di quella del romanzo Boneshaker. E anche la società, il mondo, sono descritti benissimo e in modo davvero fantasioso ed accurato. Consigliatissimo.
- La trilogia di Leviathan di Scott Westerfeld , formata dai libri Leviathan-Behemoth-Goliath, però raccolti in un unico comodo volume
Link: https://www.amazon.it/Leviathan-trilogia-Behemoth-Goliath-Einaudi-ebook/dp/B00AFOMAJ0/
Trama: Sarajevo, 1914: dopo l'attentato all'arciduca d'Austria scoppia la Prima guerra mondiale. Ma se a combattersi fossero bestie e macchine? Allora sareste nel mondo di Leviathan, Behemoth e Goliah. Sareste nel mondo di Alek e Deryn. È come una guerra tra universi differenti. Da una parte, le potenze Cigolanti e le loro macchine. Dall'altra, gli alleati Darwinisti e le loro creature di sintesi. Carburante contro cibo, metallo contro pelle. Alek contro Deryn. Aleksander è il figlio dell'arciduca assassinato, in fuga da un impero di cui nessuno lo vuole erede. Deryn è una ragazza arruolata in vesti maschili nell'Aviazione britannica, decisa a vivere come vuole. Si incontrano per caso ma si alleano per scelta e affrontano il conflitto insieme: da Istanbul a New York, tra battaglie aeree e rivoluzioni, Alek e Deryn impareranno che cosa sono il caos e l'odio, ma anche l'amicizia e la speranza - forse addirittura l'amore.
La mia opinione: questo è un esempio di steampunk che rivisita la storia reale modificandone alcuni particolari che ne cambiano tutto il corso. E lo definirei uno young adult/new adult.  Senza dubbio interessante, avventuroso e fa pensare, ma è dedicato a un pubblico piuttosto giovane. Ciò non toglie sia molto piacevole e contenga nche dei risvolti romance, ridotti, ma ci sono.          
- Ciclo di Mondo9 dell’autore italiano Dario Tonani, composto dai libri Conache di Mondo9, Naila di mondo9 e il racconto breve Sabbia nera.
Link: https://www.amazon.it/gp/product/8865303247/
Cronache di Mondo9
Trama: Mondo9 è un pianeta desertico, infetto, letale, una sconfinata distesa di sabbie velenose punteggiata di agglomerati urbani fatti di ingranaggi, ruote dentate e pulegge. Nel corso dell’evoluzione i suoi abitanti si sono applicati a una sola scienza, la meccanica, hanno sviluppato una sola disciplina, la carpenteria, rendendolo il regno delle macchine, del metallo, della ruggine. Eppure su Mondo9 vive su una fiorente attività di commerci: titanici veicoli a ruote, grandi come bastimenti e governati da decine di uomini, solcano i deserti tra una città e l'altra. Perché c'è una guerra in corso: macchine contro macchine, metallo contro metallo. E mille pericoli attendono le loro prede acquattati sotto le dune: un misterioso morbo che trasforma la carne in ottone, fiori giganteschi che si nutrono di ruggine...
Naila di Mondo9
Trama: Mondo9 è un pianeta desertico, letale, una sconfinata distesa di sabbie velenose. Nel corso dell'evoluzione i suoi abitanti si sono applicati a una sola arte, la meccanica, rendendolo il regno delle macchine, del metallo e della ruggine. Titanici veicoli a ruote, grandi come bastimenti e dotati di una loro forma di vita cosciente, solcano i deserti tra una città e l'altra mentre un Morbo letale infetta gli esseri umani trasformandoli in rottami. In questo mondo vive Naila; anche lei solca l'oceano di sabbia con la sua Syraqq, una vecchia baleniera convertita a cargo, seguendo le rotte delle megattere alla ricerca della Grande Onda. Una leggenda secondo alcuni. Una superstizione. Persino un'eresia. Per Naila, l'ossessione di una vita, il sogno, l'unica via per restituire a Mondo9 un futuro di pace.                    
-L'alchimista il destino dei Gargoyle, di Ekaterina Sedia
Link: https://amzn.to/3MMJy2d
Trama: Mattie, automa dotata di intelligenza, emancipata e abile alchimista, si trova nel mezzo di un conflitto fra Ingegneri e Alchimisti per il governo della città di Ayona, conosciuta come la Città dei Gargoyle per le statue che campeggiano sugli edifici e perché proprio da essi ha preso vita, quando ancora avevano il potere di plasmare la pietra. Mentre il vecchio ordine sociale e politico sta velocemente lasciando il posto al nuovo, Mattie viene a conoscenza di pericolosi segreti, segreti che possono mutare completamente gli equilibri del potere della città. Ma una tale situazione è inaccettabile per Loharri, il Tecnico che ha creato Mattie e che possiede - letteralmente - la chiave del suo cuore.
- La macchina della realtà, di William Gibson e Bruce Sterling
Link: https://www.amazon.it/macchina-della-realt%C3%A0-Urania-ebook/dp/B00GYJKAG0
Trama: Prima venne la macchina a vapore, poi la macchina della realtà: come sarebbe il mondo, se il computer fosse già stato inventato nel XIX secolo? La vera storia di Charles Babbage e del suo calcolatore analitico è narrata in questo romanzo, insieme alle sue sorprendenti conseguenze. In un'Inghilterra tecnologicamente avanzata dove impera la dittatura tecnocratica di Lord Byron, l'unica rivale è la Francia; innovazioni come carte di credito e fast food sono pronte a rivoluzionare il mondo vittoriano. A Londra la civiltà informatica è già all'avanguardia, anche se il paesaggio urbano ricorda quello di un romanzo di Dickens... Un libro in cui l'invenzione non si ferma mai e il mondo del futuro si specchia in un passato credibilissimo, ricostruito nei più inquietanti particolari.
- Fuoco nella polvere, di Joe R. Lansdale
Link: https://www.amazon.it/Fuoco-nella-polvere-Joe-Lansdale/dp/8834713745/
Trama: Che ci fa Buffalo Bill (o meglio, la sua testa) a bordo di uno Zeppelin diretto verso il Giappone? Ovvio, porta in tournée il suo spettacolo viaggiante, il Wild West Show. Ma che fine ha fatto il resto del suo corpo? E soprattutto, la sua è una missione così innocua come sembra? O nasconde qualcosa? 
- Le ombre di Marte, di Augusto Chiarle
Link: https://www.amazon.it/Ombre-Marte-prima-trilogia-Vol-1-2-3-ebook/dp/B00BHQOXC2/
Trama: Anni '20 del '900: siamo in un mondo parallelo in cui 30 anni fa alieni che tutti credo marziani hanno invaso la Terra, per morire in seguito ad un'epidemia. L'umanità, evolutarsi studiandone i relitti, vede convivere carrozze a cavalli ed armi a raggi, macchine a vapore e robot elettromeccanici, dirigibili, biplani e cannoniere fluttuanti. In questa nuova e strana Europa fatta di avventure, complotti e guerre, una stravagante città di Nizza viene coinvolta in strani, meravigliosi eventi.
- Soulless Il protettorato del parasole, di Gail Carriger
Link: https://amzn.to/3bpVNUB
Trama: Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e licantropi hanno imparato a convivere, ma questo non rende più facile la vita alla giovane Alexia Tarabotti. Infatti non ha un'anima (un bello svantaggio per una zitella in cerca di marito); suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l'aggredisce e lei lo uccide con il suo inseparabile parasole, le cose sembrano precipitare: la regina Vittoria in persona manda l'inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma c'è dell'altro: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ritenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l'invulnerabilità ai poteri soprannaturali derivante dalla sua condizione di soulless, cioè di senz'anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Fondendo letteratura vittoriana, gotica e steampunk, Gail Carriger ha dato vita a un romanzo sempre in bilico tra ironia e suspense, ambientato in una Londra che non è mai stata così divertente e dove, nonostante tutto, è immancabile l'appuntamento per il tè delle cinque.
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