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#provincialismo
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Patti
La provincia è un vestito ristretto, non entra più dopo sciagurati lavaggi in calmi vortici, non c’è spazio invidiato che per pochi viscidi ego muoviti verso l’estinta New York di Patti Smith lì forse canterai al microfono di chi ti somiglia, la poetessa del rock è in cerca di parole nuove ma vissute, è bastato il silenzio di un lutto [a trovarle rimandi ancora la partenza per bagagli…
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solovedreidue · 10 months
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Strappare Longobardi
Il sindaco Bandelli ci tiene a quel tratto longobardo, tanto che lui proprio quelle cose di Roma non le manda giù.
Che si fatica qui, che sfaticati là, che quello di strapparelungoibordi parla come quei politici là sul telegiornale del primo e che lui non lo capisce.
E allora nel cinema all'aperto, da luglio a settembre, sul porfido nuovo di Piazza Giobetti (che era un parente alla lontana della moglie, cavaliere del lavoro), si proiettano solo pellicole longobarde.
Ruralità post-fascista, baby boom e cabriolet di importazione brianzola. Una produzione di revisionismo grana e polenta del morosetto della figlia.
E mentre scorrono inutili le immagini di "Strappare Longobardi", è tutto un frugare in penultima fila, con quei due assatanati della Lorella e del Peppe detto "il rana" per quella voce gracidante. La Lorella è la figlia del Bandelli, la cognata del regista, che per l'occasione si è messa tutta in ghingheri con una gonna portafoglio che svolazzava solo a guardarla.
Comoda per il rana, che le gracidava sul collo mentre inzuppava.
E dietro, come sempre, il Mariello, che guardava e si palpottava.
Così l'apoteosi cinematografica di una partita di briscola si trasforma lenta da un cappotto di noia ad uno scrosciare si succhi sulla poltroncina della Lorella, che il buon Mariello lapperebbe volentieri se non fosse per lo scrosciar dell'applauso di regime.
Scuote la testa la Bibliotecaria che ancora odora delle sue letture intense e pensa che un giorno vedrà un film vero, mentre il suo animo mastica lento il guardare le mani tra le gambe della Lorella e la sera sublima il rosicare muto tra le parole della Merini, desiderosa di assaggiare lo sperma.
Il suo sperma bevuto dalle mie labbra era la comunione con la terra.
Bevevo con la mia magnifica esultanza guardando i suoi occhi neri che fuggivano come gazzelle.
E mai coltre fu più calda e lontana e mai fu più feroce il piacere dentro la carne.
Ci spezzavamo in due come il timone di una nave che si era aperta per un lungo viaggio.
Avevamo con noi i viveri per molti anni ancora i baci e le speranze e non credevamo più in Dio perché eravamo felici.
(Alda Merini)
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nitroglycerin-a · 5 months
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I fumettisti/illustratori sono gli essere peggiori che abbiano mai popolato la terra, ho amico su Facebook questo quarantenne che comunque lavora, fa anche bei soldi, è sempre ovunque ed è sempre a far roba, e porcodio, è l’essere più fastidioso di cui abbia mai testimoniato l’esistenza, ragiona come una ragazzina di 14 anni che vuole far ingelosire il morosino, post chilometrico su fb in cui dice a tutti gli amici che se ne va, che loro fanno schifo, che nessuno fa il suo lavoro come lo fa lui, con la passione e la dedizione che ci mette lui e che nessuno lo apprezza, che Facebook fa schifo, risponde e insulta tutti perché dice che non capiscono niente della sua arte (non è un granché e lo dico con obiettività), fa lo stizzito con la scopa nel culo con chiunque e risponde male a tutti, TUTTI, anche quelli gentili e cordiali e poi il giorno dopo continua a sfornare post a macchinetta perché ha bisogno di sentirsi cagato e apprezzato, post in cui si fa le mega pugnette da solo ma poi dice che la sua roba non gli piace e che non bisogna mai accontentarsi, su Instagram dice che insta fa schifo e si sposta su Facebook e viceversa, solo per aspettare che i suoi conoscenti lo implorino su entrambi i social di non andarsene, “ti prego nooo era un piacere leggerti” leggere cose che ho capito io l’anno scorso lavorando per due anni con voi coglionazzi vittimisti lamentosi rottinculo che non sapete fare altro che spruzzare provincialismo da ogni poro, fate una vita di merda lo so questo, siete soli e l’unica cosa che avete è disegnare ma dopo un po’ vi lascia svuotati senza niente e con un senso di frustrazione incanalabile in nessuna illustrazione, non voglio assolutamente diventare come voi
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abr · 11 months
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Lucido e vero fino alla fine, nonostante tutto. E fuori dai cori.
Poteva permetterselo proprio perché non ha mai abdicato di un millimetro dalla propria collocazione atlantica occidentale (cfr. discorso sulla bandiera americana), nonostante l'amicizia stretta con Putin.
Un grande, un visionario, un indicatore della via peculiare italiana: il Mercante che vende a tutti, non frega nessuno altrimenti perderebbe clienti, è utilissimo mediatore-agevolatore per tutti, e ci guadagna.
Fu la via già indicata da Andreotti (in modo più subdolo e meno aperto). Tutto il resto è provincialismo miope incolto succube pidin centrista piccino picciò, oppure velleitari salti nei cerchio di fuoco di intellettuali panzoni della Magna Magna Grecia.
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noneun · 8 months
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Dittatura del PIL e provincialismo
La previsione è che il PIL della Germania calerà, rispetto all'anno scorso, dello 0,4%. Stiamo dicendo che se l'anno scorso la Germania aveva prodotto 1000 di ricchezza, quest'anno probabilmente produrrà 996. E c'è chi parla di "crollo dell'economia tedesca", anche gongolando un po', come se la Germania non fosse il primo partner commerciale dell'Italia con il 12,5% (nel 2017) dell'export italiano che viaggia verso la Germania.
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lisia81 · 5 months
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Concedetemi un po’ di provincialismo.
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Caro Kageyama, quale è la squadra di pallavolo più forte in Italia? In Europa chi è ai primi posti???
Si trova a Roma? Naturalmente no!
Capisco che Gardolo non sia il posto più rinomato del Trentino. Ma c’è il carcere nuovo, la zona industriale che ha sempre il suo fascino e le signorine allegre lungo la provinciale.
Ora hanno fatto pure la cittadella con il mega supermercato Poli. Quello è aperto, il resto chissà quando verrà finito visto i problemi con l’Adige.
Ma la qualità della vita in Trentino è molto alta. Trento, a parte le opere di Piano, è molto carina. E per te a cui che piace correre in salita, sai quante colline e montagne avresti avuto a disposizione???!!!
Oltretutto caro Kageyama, ti perdevi a Tokyo dove è tutto perfetto, a Roma come puoi sopravvivere????
Sono infastidita 🤬🤬🤬🤬🤬
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Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia diventata arrogante, semplicemente perché sono arrivata a un punto della mia vita, in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce. Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura. Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare. Ho deciso di non con-vivere più con la presunzione, l'ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato. Non tollero l'erudizione selettiva e l'arroganza accademica. Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi. Non sopporto conflitti e confronti. Credo in un mondo di opposti. Per questo evito le persone rigide e inflessibili. Nell'amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento. Non mi accompagno con chi non sappia incoraggiare o elogiare. I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali. Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza.
Meryl Streep
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bluanice · 2 years
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Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia diventata arrogante, semplicemente perché sono arrivata a un punto della mia vita, in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce. Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura. Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare. Ho deciso di non convivere più con la presunzione, l���ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato. Non tollero l’erudizione selettiva e l’arroganza accademica. Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi. Non sopporto conflitti e confronti. Credo in un mondo di opposti, per questo evito le persone rigide e inflessibili. Nella amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento. Non mi accompagno con chi non sappia elogiare o incoraggiare. I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali. Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza. Meryl Streep https://www.instagram.com/p/Cja-qyGsztm/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sassibelli · 1 month
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Quello che volevo raccontarvi è questo mio oscillare un poco schizofrenico tra uno sradicamento “di nascita”, che ho sempre vissuto come un privilegio, un antidoto perenne al provincialismo, una spinta alla libertà di pensiero e di azione. E però una profonda attrazione per il concetto stesso di “radici”.
Michele Serra
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asllanismo · 4 months
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grazie papà per avermi fatto interista perché a tifare roba come la lazio mi sarei vergognato da morire. sta robaccia dei social devono farla dopo OGNI partita? ma veramente? dio mio che provincialismo
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claudiotrezzani · 4 months
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E' lecito in uno stesso filmato (ad esempio, questo: https://www.youtube.com/watch?v=3sw1LayHSqc ) accostare sequenze "terrestri" a quelle dronuali?
Sì, perché potrebbe ingenerarsi l'equivoco che anche le porzioni a pelo d'acqua sono state effettuate dal drone, e questo non renderebbe giustizia  - sul diagramma MTF, intendo - del microcontrastato Fujinon 90 mm f 2 su stativo issato.
Per ottenere etica licenza di effettuare la summentovata operazione occorre dunque dichiarare la promiscuità dei dispositivi impiegati, e sono qui apposta ad ottemperare: i primi diciotto secondi di https://www.youtube.com/watch?v=3sw1LayHSqc sono stati effettuati con fotocamera "terrestre".
Ciò pone un altro problema:
è lecito rischiare l'osso del collo per raggiungere una postazione di ritrazione interessante?
Beh, io - dal perfetto incosciente che so essere - lo faccio routinariamente.
E il drone, è lecito rischi il suo osso del collo, volando?
Beh, sono peccatore anche in tal senso.
Forse perché il mio drone non ha né ossa né collo.
Epperò occorre considerare circostanze attenuanti che sono anche  accorgimenti funzionali al risultato.
Esemplificativamente:
con nebbia, sapere che i sensori d'evitamento ostacolo con alta probabilità non funzioneranno.
A meno che siano ad infrarosso, ma si tratta di una tipologia minoritaria, che inoltre non gradisce il veloce avvicinamento.
Considerare un crimine contro l'umanità già perpetrato, e rispetto ad esso adottare contromisure.
Crimine contro l'umanità già perpetrato?
Sì, la faccenda che talune modalità di volo ultralento su certi droni sono spariti.
Certo, è spesso possibile configurare finemente la risposta dei joysticks, ma non si ottennerà mai la progressività - virtuosamente bradipesca - delle succitate modalità.
Sforzarsi di rimanere sempre in "line of sight", giusto per cedere alla provinciale (sì, è un provincialismo all'in contrario...) tendenza ad abiurare la propria madrelingua.
Sforzarsi, dico, perché si tratta di una prassi che può rivelarsi limitativa, anche se assai raccomandabile sotto il profilo della sicurezza.
Eccomunque, in Videografia come in Fotografia il bel tempo è quello brutto.
Sì, il bel tempo è quello brutto.
E' cosa buona e giusta far volare il drone quando il cielo è gravido di nembi, sol badando a che non piova.
Sapete a Caspar David Friedrich sarebbe piaciuto un drone.
Certo, non avrebbe potuto salirvi a cavalcioni.
Avrebbe però assai gustato - lui che, bastonmunito,  se ne stava impettito tra rocce - quel carnal modo di farsi baciare, lassù, da fumi e rupi.
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Claudio Trezzani
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abr · 1 year
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ChatGPT, cronaca di una montatura. ...) venerdì 31 marzo il #garanteprivacy richiede a #openai il rispetto del #gdpr per continuare a operare in Italia. (in risposta) OpenAI chiude #chatgpt (...) comunicando che (lo fa) su richiesta del Garante. Nei due giorni successivi esplodono le polemiche più assurde: chi parla di censura, chi di decisione retrograda, chi ne deduce che in Italia non si può innovare, chi capisce che il garante ce l'ha con le AI per principio. (...) Il garante Privacy italiano (...) ha solo preteso il rispetto del GDPR. Non sono nuove, le società americane, alla violazione del GDPR. (L)e osservazioni del garante non sono spaventose: si chiede di riconoscere i minori, di indicare quale sia il trattamento dei dati, di spiegare perché si trattano tutti questi dati personali e perché così tanti. (...) ChatGPT ha esposto i dati degli utenti in un data breach giusto il mese scorso, qualche spiegazione dovrebbe darla... Invece decine di esperti di innovazione, investitori professionisti, fondatori di startup, dirigenti di aziende si stracciano le vesti e invocano la rovina sulla nazione. Repubblica paragona la decisione del garante ai proclami dei talebani; un noto investitore paragona l'Italia alla Cina e alla Corea del Nord. (Ci) si chiede quali saranno i contraccolpi sulla reputazione dell'Italia, gli rispondono che la reputazione è già distrutta.(...) Nessuno si domanda perché non si risponda alle richieste del Garante aderendo alla legge. Questa volta, tra aziende americane ed Europa, la leva contro il GDPR è il provincialismo dell'ambiente pseudo-innovatore di casa nostra, e la sua mancanza di orgoglio.
da https://www.linkedin.com/feed/#:~:text=ChatGPT%2C%20cronaca%20di,mancanza%20di%20orgoglio.
Mah. Molto vero quanto ad ambiente provinciale locale, ma molto sommessamente noto PROVINCIALISMO BIDIREZIONALE: sia questo ma anche i "nostri" contro l'ammerecani che non si piegano ai diktat burocratici più assurdi, come invece fanno i nativi ben edukati fin da pampini a farlo, ce lo chiede l'Europa.
Gli ammerecani del resto, più provincial imperiali che mai, se ne strasbattono di un mercatino di periferia come l'Italy, siamo noi a doverci adattare sempre e comunque se non vogliamo rimanere Arcadia e tornare ad esser fori muscosi e atri cadenti visitati per i Grand Tour - molti dei nostri adorano tutto questo, la provincia offre poteri, residuali ma poteri, agli azzeccagarbugli provinciali.
Scegliete quel che più vi aggrada: ulular veementi "down with Nato" e "maledetti Sparalesto", oppure piegarsi per non farci riconoscere come degli olandesi qualunque. Per me si può esser più mercato meno burosauri "ci ha mandato l'Europa, siamo qui per proteggervi", senza per questo piegarsi e perdere identità, anzi i ladrones di indentità li vedo più di qua d'Oceano che di là, ma fate pure voi.
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notiziariofinanziario · 5 months
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McDonald's è causa della rovina del pianeta a Teramo non la vogliamo
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Il cambiamento climatico di cui si parla da anni è sotto gli occhi di tutti. L’egemonia culturale americana nel nostro paese, dalla guerra fredda in poi, è innegabile. Oltre a essere innegabile, è insostenibile. Gli allevamenti intensivi necessari a farci rimpinzare causano disboscamenti e immettono nell’atmosfera enorme quantità di CO². Siamo sicuri che è quello che vogliamo per il futuro? Il cibo da fast food fa male. Diremo solo che ok, ogni tanto uno sgarro, mangiarsi na schifezza dà gusto a tutti. Ma non tutti hanno i mezzi culturali ed economici per limitarsi, e magari possono permettersi solo i pochi euro per mangiare al fast food.C’è una diretta correlazione tra indigenza e obesità da malnutrizione. Siamo sicuri che è quello che vogliamo per il futuro? La retorica dei posti di lavoro la lasciamo ai fan della buonanima di Berlusconi, il lavoro sottopadrone in Italia sappiamo com’è. Chi lavora lo sa, e non c’è niente per cui dire grazie. Il lavoro dovrebbe essere un diritto, non una concessione, e dovrebbe essere equo, non sfruttamento.Siamo sicuri che è quello che vogliamo? Non siamo ingenui idealisti, capiamo la logica del profitto dietro alle scelte di una catena. Semplicemente le rifiutiamo e le combattiamo quando l’impostazione politica della catena stessa cozza contro la nostra etica: McDonald's è causa della rovina del pianeta, a Teramo non la vogliamo e lo diremo con forza. Ciò che ci disgusta maggiormente è la piaggeria delle consorterie politiche locali, che accecate dal loro innato provincialismo tentano di spacciare l’apertura di un ristorante di panini scadenti come il futuro o, addirittura, il progresso, che finalmente arrivano nella nostra bella città. Read the full article
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gianlucacrugnola · 5 months
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CCCP - Compagni, Cittadini, Fratelli, Partigiani / Ortodossia II
L’Ortodossia ideologica segna il primo passo fondamentale che due giovani, due compagni venuti a contatto quasi per caso nella Berlino divisa, fucina creativa, intraprendono per scrollarsi dal provincialismo emiliano, le sue illusioni, le sue contraddizioni e aprirsi alla visione internazionale, continentale del loro percorso punk.  Giovanni Lindo Ferretti (ex Lotta Continua) e Massimo Zamboni,…
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reginadeinisseni · 6 months
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Pillole di letteratura - Antonio Fogazzaro
Antonio Fogazzaro (Vicenza, 25 marzo 1842 – Vicenza, 7 marzo 1911) è stato uno scrittore e poeta italiano.
Fu nominato senatore del Regno d'Italia nel 1896. Dal 1901 al 1911 fu più volte tra i candidati al Premio Nobel per la letteratura, che tuttavia non vinse. Aderì al Modernismo teologico.
Nasce a Vicenza, nella casa al numero civico 111 dell'attuale corso Fogazzaro, da Mariano, industriale tessile, e da Teresa Barrera, in un'agiata famiglia di tradizioni cattoliche: lo zio paterno Giuseppe era prete e una sorella del padre, Maria Innocente, era suora nel convento di Alzano, presso Bergamo. Antonio scriverà di sé stesso: «Dicono che sapessi leggere prima dei tre anni, che fossi un enfant prodige, antipatico genere. Infatti ero poco vivace, molto riflessivo, avido di libri. Mio padre e mia madre mi istruivano con grande amore. Avevo un carattere sensibile, ma chiuso».
Concluse gli studi elementari nel 1850: scriverà poi di non avere «mai studiato con gran zelo quello che dovevo studiare, anche da ragazzetto leggevo con avidità ogni sorta di libri dilettevoli; per il vero studio non avevo nessun entusiasmo. Leggevo poi malissimo, in fretta e furia, disordinatamente [...] Il mio libro prediletto erano le Mémoires d'Outre-tombe del Chateaubriand. Nel gennaio 2014 lo Stato francese ha acquisito l'unica copia originale integrale della prima edizione delle Mémoires. Datato 1847, l'esemplare reca le correzioni autografe, le cancellature e le sottolineature di Chateaubriand. Il volume, di 3000 pagine, apparteneva allo studio Beaussant-Lefevre di Parigi; ora è custodito alla Bibliothéque nationale de France. Chateaubriand usava dettare sistematicamente ad una segretaria i suoi libri prima di bruciare il brogliaccio dopo la stampa. Infatti, non esiste alcun manoscritto di questo capolavoro letterario.
En janvier 2014, l'État français a acquis le seul exemplaire original complet de la première édition des Mémoires. Daté de 1847, l'exemplaire porte les corrections autographes, ratures et traits de soulignement de Chateaubriand. Le volume, de 3000 pages, appartenait à l'atelier Beaussant-Lefèvre à Paris; il est aujourd'hui conservé à la Bibliothèque nationale de France. Chateaubriand dictait systématiquement à une secrétaire ses livres avant de brûler la fraude après l'impression. En fait, il n'existe aucun manuscrit de ce chef-d'œuvre littéraire.
carriera politica 1814-1830
Passavo per aristocratico, reputazione che ho poi avuto più o meno dappertutto per il mio esteriore freddo, riservato e soprattutto per il mio odio della trivialità» ed è un adolescente timido e romantico: «Le mie fantasie amorose erano sempre tanto fervide quanto aeree: mi figuravo di avere un'amante ideale, un essere sovrumano come Chateaubriand descrive la sua Silfide. Con le signore ero di un imbarazzo, d'una timidezza, di una goffaggine straordinarie».
Studia poco e malvolentieri, frequenta più spesso i caffè, giocando al biliardo, che le aule dell'Università e perde anche la fede cattolica; scrisse poi di aver provato allora «una certa soddisfazione come per aver rotto una catena pesante; sentivo però anche un lontano dubbio di errare. Lo provai specialmente la prima Pasqua che passai senza Sacramenti. So di avere passato delle ore di grande agitazione interna, passeggiando per il giardino deserto del Valentino»
A Milano conosce Abbondio Chialiva, un vecchio carbonaro che lo introduce nell'ambiente letterario degli scapigliati, scrittori che, come Emilio Praga, i fratelli Arrigo e Camillo Boito, Iginio Ugo Tarchetti, cercavano, consapevoli del provincialismo letterario italiano, nuove strade nell'arte, rifacendosi alle tradizioni romantiche tedesche e francesi. Si lega in particolare con Arrigo Boito ma non farà mai parte di quella corrente che, per quanto confusa e velleitaria, appariva troppo ribelle ai suoi occhi di borghese conservatore e intimamente conformista.
Nel 1868 supera gli esami di abilitazione alla professione di avvocato; scrive allo zio Giuseppe il 21 maggio: «Eccomi avvocato; bell'affare per i miei futuri clienti! Intanto metto il Codice Civile in disponibilità, mando la Procedura in licenza e condanno il Codice Penale alla reclusione». Pensa infatti di dedicarsi ancora alla poesia; nel 1869 nasce Gina, la prima figlia, e intanto comincia a lavorare a un romanzo e a un poemetto in versi.
Fogazzaro inviò al padre il manoscritto del poemetto Miranda il 3 dicembre 1873: «A me pare buono e in certe parti, devo dirtelo? molto buono, ma sono il primo a convenire che tutti gli autori, sino a' più ladri, hanno la stessa opinione delle cose proprie». Anche al padre, che è deputato del collegio di Marostica al Parlamento italiano, l'opera pare «bella, bellissima [...] ho divorato i tuoi versi tutti d'un fiato [...]» e ricerca un editore che la pubblichi, ricevendo tuttavia solo rifiuti, tanto da far pubblicare il libro a proprie spese nel 1874.
Il critico Francesco de Sanctis Sollecitò giudizi da un letterato di fama come Gino Capponi che, non si sa con quanto spirito di circostanza, ne dà una valutazione lusinghiera ma riceve, il 15 giugno 1874, un giudizio netto e severo dal grande critico, e collega al Parlamento, Francesco de Sanctis:
Miranda si compone di tre parti: La lettera, Il libro di Miranda e Il libro di Enrico svolgendo la vicenda di un amore irrealizzato: in Enrico, Fogazzaro avrebbe voluto rappresentare la figura di un giovane poeta estetizzante e troppo egoista per amare altri fuori di sé stesso, un figlio del suo tempo visto nel lato più negativo, mentre in Miranda è raffigurata una ragazza – come scrive il Gallarati Scotti (Vita di A. F.) - «nata tutta dal sogno, anima e corpo, e dei sogni ha perciò il pallore e l'inconsistenza. I suoi piedi non toccano terra e il suo cuore, in fondo, non batte con violenza, come chi ami in questo mondo reale un uomo reale [...] essa ci commuove per quel tanto del mondo interiore che del suo poeta che si accende in lei. Ma non appena essa si muove come un personaggio che è centro di un piccolo intreccio di avvenimenti [...] noi sentiamo che essa non ha mai avuto vita vera».
Se non ai critici e ai letterati, quella poesia piacque però al pubblico dei lettori dei quali solleticava l'allora dominante spirito sentimentale e Fogazzaro ne trasse incoraggiamento per proseguire nella via intrapresa della scrittura letteraria.
Malombra Per approfondire, leggi il testo Malombra.
Lo stesso argomento in dettaglio: Malombra (romanzo). Fu forse la consapevolezza di non avere nelle sue corde l'espressione poetica a spingerlo verso la prosa. Iniziato nella seconda metà degli anni settanta, nel 1881 esce il suo primo romanzo, Malombra. Protagonista è Marina di Malombra, bella e psicotica nipote del conte Cesare d'Ormengo, nel cui palazzo vive dopo la morte dei genitori. Qui trova casualmente un biglietto scritto nei primi anni dell'Ottocento da un'antenata – moglie infelice del padre del conte d'Ormengo e amante di un certo Renato – Cecilia Varrega, che invitava chi avesse trovato il suo messaggio a vendicarla contro i discendenti del marito.
Il lago del Segrino, dove s'immagina ambientata la vicenda del romanzo Malombra Puntualmente Marina, che si considera una reincarnazione della disgraziata Cecilia, consumerà la vendetta, facendo morire lo zio Cesare e uccidendo lo scrittore Corrado Silla, a sua volta considerato come la reincarnazione dell'amante di Cecilia. In una notte tempestosa, Marina scomparirà nelle oscure acque del lago.
I protagonisti del romanzo, Marina e Corrado, sono figure che Fogazzaro riprenderà pressoché in tutti i suoi romanzi successivi: Marina è la donna bella, aristocratica, sensuale ma inafferrabile, inquieta e nevrotica; Corrado Silla è l'intellettuale ispirato da importanti ideali che vorrebbe realizzare, ma ne è impedito dalle lusinghe del mondo e dall'inettitudine che lui stesso sente come fondamento del proprio essere.
Nel romanzo, percorso da un'atmosfera morbosa di occultismo, sensualità e morte, Fogazzaro introduce personaggi umoristici e generosi (il segretario del conte e sua figlia Edith, di casta purezza) o macchiettistici, come la contessa Fosca e il figlio Nepo. L'utilizzo del dialetto nei dialoghi di alcuni personaggi e il cogliere l'umana cordialità della provincia lombarda attenua la tensione di mistero e d'imminente tragedia che agita la vicenda.
Il libro, che mostra anche gli interessi spiritisti dello scrittore, suscitò reazioni contrastanti. Criticato da Salvatore Farina e da Enrico Panzacchi, fu parzialmente lodato da Giovanni Verga, che lo definì «una delle più alte e delle più artistiche concezioni romantiche che siano comparse ai nostri giorni in Italia». Anche Giuseppe Giacosa lo descrisse come «il più bel libro che siasi pubblicato in Italia dopo I promessi sposi», ma le maggiori riviste letterarie non lo citarono nemmeno.[1]
La vicenda è ambientata sulle rive del lago del Segrino, un piccolo lago della Brianza comasca. Il palazzo, invece, è l'antica villa Pliniana sul Lago di Como, che Fogazzaro visitò e che con la sua lugubre atmosfera costituì una delle principali fonti di ispirazione del romanzo. La versione cinematografica di Mario Soldati (1942), uno dei capolavori del cinema italiano, venne girata nella stessa villa Pliniana.
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bluanice · 2 years
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Lunedì: "Il provincialismo è qualcosa di più dell'ignoranza. È ignoranza più una volontà di uniformità. È una malevolenza latente. Spesso una malevolenza attiva. È molto insidioso ed uno raramente può esserne libero. Anche tenendo gli occhi aperti." Ezra Pound. #ilnegoziodeiconcetti https://www.instagram.com/p/CedOwGQMqAg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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