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#letteratura sperimentale
gregor-samsung · 23 days
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" Carlo si arruolò in convento con il sogno pio di divenire papa, papa Carlo, senza primo o secondo, papa Carlo e basta, pontefice della religione, pioniere di un papato incorruttibile e vicino al senso cristiano della vita. Dopo pochi mesi Carlo già primeggiava in ogni disciplina, era terzo in latino, quarto in geografia, ottavo in preghiera a corpo libero, diciassettesimo al salto della cavallina, trentaduesimo al giro delle Fiandre, secondo in goliardia, sesto in condotta, novantaquattresimo in letteratura e settimo nelle opere buone. Tutti parlavano di Carlo, si chiedevano di come potesse eccellere in tutte le discipline, qualcuno sospettava doping e vennero prelevate le urine notturne di Carlo per sottoporle ai test pertinenti.
Le prodigiose urine erano ghiacciate, una granatina di cristalli a trenta gradi sotto lo zero, un escremento cetaceo con una temperatura corporea vicina a quelle norvegesi. Dopo un solo anno Carlo era pretore, eccelleva in diritto e in dovere, scriveva testi di esegetica e continuava a primeggiare in tutte le discipline: quarto in pesca trotacea, diciottesimo al salto triplo, ventunesimo in fioretto cattolico, settantatreesimo in toponomastica e terzo in preghiera con rito rigido. Dopo un anno e due mesi Carlo era arcivescovo di tutte le scozie, eccelleva e basta, senza bisogno di elencarne le vittorie che non sono poche: quinto al Tour, sesto a Stoccolma, ottavo a San Sebastian, centotrentaduesimo sul Tourmalet ecc. ecc. Dopo tre anni Carlo era papa, la fumata era bianca ma Carlo era più bianco della fumata, fumava tutto il vaticano e la cortina nascondeva il pontefice che appariva squarciandola come visione francese. Fumava bene Carlo, spezzava le sigarette, le porgeva ai suoi discepoli e le arricchiva. Il sesto giorno di pontificato Carlo, non vedendo più nulla, proibì il fumo e Roma tornò a respirare. "
Antonio Rezza, Non cogito ergo digito (romanzo a più pretese), La nave di Teseo (collana i Delfini, n° 62), 2019; prima edizione: Bompiani, 1998. [ Libro elettronico ]
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marcogiovenale · 3 months
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oggi, 30 gennaio, a milano: reading di/per francesco leonetti
cliccare per ingrandire _  
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carmenvicinanza · 1 year
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Anaïs Nin
https://www.unadonnalgiorno.it/anais-nin/
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Noi non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo.
Anaïs Nin è stata una delle esponenti più importanti e all’avanguardia nel panorama letterario del Novecento.
Autrice controversa, affascinante, cosmopolita e elegante, cresciuta tra l’Europa e New York, ha apportato un notevole contributo alla storia della letteratura erotica. I suoi racconti destarono scandalo in tutto il mondo.
La sua opera più conosciuta è il Diario, raccolta di scritti autobiografici iniziata nel 1931 e interrotta alla sua morte, pubblicata a partire dal 1966.
Nacque a Neuilly-sur-Seine, in Francia, il 21 febbraio del 1903, suo padre era un pianista cubano di origini spagnole e sua madre una cantante cubana di origini francesi e danesi.
Aveva iniziato a scrivere quando aveva undici anni quando, dopo che il padre aveva abbandonato la famiglia che si trasferì prima a Barcellona e poi a New York.
Da quel momento in poi non ha più smesso di raccontarsi. Il dolore provocato dall’assenza del padre è stato uno dei temi centrali della sua opera assieme alle riflessioni sulla condizione della donna, che aveva il dovere morale di affrancarsi dalla società maschilista del tempo per esprimersi liberamente.
A vent’anni, nel 1923 sposò, a L’Avana, Hugh Parker Guiler, ma il matrimonio, sebbene durato per tutta la sua vita, si rivelò un’amara prigione che la portò a rifugiarsi in numerose relazioni adulterine.
Nel 1929 si trasferì a Parigi, dove venne assorbita dal fervido clima intellettuale della città. Il suo primo libro è stato D.H. Lawrence. Uno studio non accademico, saggio pubblicato nel 1931.
Nella capitale francese conobbe Henry Miller, lo scrittore autore di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, di cui si innamorò perdutamente e poi ebbe una relazione anche con la moglie di lui, June Mansfield.
Affascinata dalla psicoanalisi a cui si approcciò da paziente di Otto Rank, allievo di Freud, con cui ebbe anche una relazione, per un breve periodo svolse ella stessa la professione a Parigi e poi a New York. Condusse alcuni studi su droghe pesanti come LSD e ne descrisse gli effetti che provoca sul sistema nervoso stimolando la creatività e la percezione del proprio subsconscio.
Nel 1953 ha partecipato al film Inauguration of the Plaeaure Dome del regista sperimentale Kenneth Anger.
Centrale e preponderante in Anaïs Nin è stato il tema erotico. Ha scoperto e sperimentato la libertà sessuale in letteratura quando è iniziata la collaborazione con Henry Miller, il suo libro Il delta di Venere è totalmente incentrato sul sesso dal punto di vista femminile, il raccontarsi senza remore l’ha resa unica nel suo genere, in quegli anni.
Nella sua vita ha avuto numerose relazioni, importanti anche per l’attività letteraria. Amori intensi, vissuti oltre ogni limite.
È stata anche bigama, dal 1955 al 1966, mentre era sposata con Hugh Parker Guiler si è unita in nozze anche con Rupert Pole. Chiese poi l’annullamento dal secondo matrimonio per evitare ai due coniugi guai a livello tributario.
Ha ricevuto una laurea ad honorem in lettere dal Philadelphia College of Art.
È morta di cancro a Los Angeles il 14 gennaio 1977, assistita da Rupert Pole che aveva nominato  esecutore testamentario della sua produzione letteraria. È stato lui che ha fatto pubblicare, tra il 1985 e il 2006 una versione integrale dei suoi libri e diari.
Sulla travolgente storia d’amore con Henry Miller si basa il famoso film del 1990 Henry & June.
Nel 1995 è uscito il film Il delta di Venere, tratto dall’omonima raccolta di romanzi erotici.
Anaïs Nin è stata una donna incredibile, tra le scrittrici più originali e irrequiete del XX secolo. Ha affascinato uomini e donne di genio – Antonin Artaud, André Breton, Lawrence Durrell, Gore Vidal, Salvador Dalì, Pablo Picasso, Djuna Barnes – divenuti poi  indimenticabili personaggi del suo imponente Diario.
Nessuna ha osato e saputo raccontare così bene, con tanta sincerità e dal punto di vista femminile, la sua controversa e affascinante attitudine alle passioni tutte.
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Scrivere letteratura sperimentale.
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lamilanomagazine · 6 months
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Alla Tenda una settimana tra cinema, musica e letteratura
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Alla Tenda una settimana tra cinema, musica e letteratura. Modena. Musica rock dal vivo, cineforum e letteratura sono al centro della programmazione della Tenda inserita nell’ambito delle attività proposte dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena. Le iniziative sono tutte a ingresso libero e gratuito. La settimana si apre giovedì 16 novembre, alle ore 20.15, con il secondo appuntamento della rassegna cinematografica “Follia e dintorni”, a cura dell’associazione La Rosa Bianca in collaborazione con Unimore, incentrata su tematiche legate al rispetto dell’essere umano. Il film proiettato è “Il buio oltre la siepe” (Robert Mulligan, 1962); presentano la pellicola e introducono il dibattito Lillo Venezia ed Eleonora Bertacchini. Come nelle precedenti 13 edizioni, obiettivo del cineforum è di aprire una discussione al termine della proiezione, offrendo dunque ai presenti la possibilità di esprimere una propria riflessione scaturita dalla visione del film. Venerdì 17 spazio invece alla musica dal vivo di band modenesi curata da associazione Intendiamoci e Superbia Music Group. Sul palco di viale Monte Kosica, dalle ore 21, sale infatti il gruppo rock sperimentale “Pandorea”. Per l’occasione, la band, tutta al femminile, presenta il nuovo singolo “Mare in tempesta”, che segna una nuova fase di ricerca delle cinque musiciste, orientata alla fusione di linee vocali pulite e sonorità distorte di chitarre e basso, incalzate da ritmi di batteria precisi e potenti. Prima dell’esibizione di Pandorea, gli amplificatori verranno “surriscaldati” dal rock di altre due band del territorio, ovvero Not my grave e La convalescenza. Il programma settimanale si chiude sabato 18, alle ore 18, con un nuovo appuntamento di “Dialogo con l’autore”, rassegna di libri e scrittori curata dall’associazione culturale L’Asino che vola. Per l’occasione, Pierpaolo Ascari intervisterà Sandro Campani, autore del libro “Alzarsi presto. Il libro dei funghi (e di mio fratello)”, edito quest’anno da Einaudi editore. “Il libro – spiegano gli organizzatori – offre pagine dense di gratitudine e nostalgia verso gli affetti familiari e i posti del cuore dello scrittore, tra Reggio Emilia e Modena, in cui l’immersione nella natura è una forma di benedizione”.   Il calendario completo di tutte le iniziative e le modalità di prenotazione sono consultabili sui canali social e sul sito web de La Tenda all’indirizzo www.comune.modena.it/latenda. Per informazioni:mail [email protected], telefono 059 2034810.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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circusfans-italia · 8 months
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GIOCOLERIA E DANZA A TERRA E IN ARIA ALL'INTERNATIONAL CIRCUS FESTIVAL OF ITALY CON 4 NUOVE ESIBIZIONI INTERNAZIONALI
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GIOCOLERIA E DANZA A TERRA E IN ARIA ALL'INTERNATIONAL CIRCUS FESTIVAL OF ITALY Ancora quattro grandi attrazioni entrano a far parte del cast dell’imminente 24^ edizione dell’International Circus Festival of Italy. Il debutto: Giovedì 12 Ottobre, ore 21.00, a Latina in via Rossetti. ANTONY CÉSAR BELGIO – CINGHIE AEREE QUANDO LE ALI DELLA FANTASIA SOSTITUISCONO LE ALI MECCANICHE O NATURALI. Antony César è nato nel 2002 e rappresenta la quinta generazione artistica della sua famiglia. Fu proprio la nonna ad avviare Antony agli studi della danza e della ginnastica fin dall’età di nove anni. Da adolescente Antony si è perfezionato presso l’Ecole National du Cirque Montréal in Canada dove ha scoperto la sua vera passione: le cinghie aeree. Tuttavia Antony ha voluto contaminare le discipline acrobatiche prettamente circensi con le sue competenze nella danza: da qui nascono le sue performance capaci di coinvolgere il pubblico del Circo ma anche della televisione, e del Teatro. Sulle note di Space Oddity di David Bowie, Antony presenta un numero che intende suggerire allo spettatore che, anche in assenza di ali meccaniche o naturali, la possibilità di volare con le ali della fantasia può riguardare tutti e ciascuno; saranno allora forza, passione e determinazione a sostenere ogni traiettoria.
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ART OF ROBOTS KYRGYZSTAN – DANCE SHOW NUOVA LUCE SUL DR VICTOR FRANKENSTEIN E LA SUA CREATURA. Uno dei miti della Letteratura, Frankenstein, ha inteso rappresentare le paure umane ed in special modo quelle riconducibili al progresso tecnologico. Il romanzo della britannica Mary Shelley, già al centro di tanta produzione cinematografica e teatrale, ha ispirato la troupe Art of Robots: si tratta di quattro giovani artisti provenienti dal Kyrgyzstan, Paese dell’Asia centrale. Nel loro Dance Show, intriso di elementi di danza sperimentale, la creatura del Dr Victor Frankenstein, malevola solo nelle intenzioni, si trasforma in un personaggio inatteso e gentile che avrà la meglio sul suo demiurgo ed i suoi due assistenti. In scena dal 2015, la performance degli Art of Robots riscuote particolare successo nei teatri delle più importanti navi da crociera.
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BRUNO MACAGGI SPAGNA – GIOCOLERIA UN COCKTAIL SORPRENDENTE REALIZZATO SIMULTANEAMENTE IN 12 SHAKER CUPS. Bruno Macaggi è un giovane artista spagnolo ed appartiene ad una celebre famiglia di artisti circensi: fu proprio presso il Circo di famiglia, il Circo Wonderland, che Bruno all’età di otto anni, guidato dalla sua insegnante Bohumil Valla Bertini, potè apprendere le basi della sua disciplina, la giocoleria, per poi debuttare come solista cinque anni più tardi. Gli attrezzi del mestiere per un giocoliere sono diversi: dalle clave, ai cerchi, dalle palline ai cappelli… Bruno si è specializzato nel gionglare le shaker cups, le tazze che si usano per shakerare le bevande. In un sorprendente crescendo, lo spettatore vedrà aumentare progressivamente il numero delle tazze con le quali Bruno gionglerà simultaneamente fino al numero record di 12.
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HERMANOS REYES CILE – GIOCOLERIA UN FLORILEGIO DEDICATO ALLA GIOCOLERIA, LA PERFORMANCE DEI FRATELLI CILENI. La giocoleria è un vero caposaldo fra le discipline circensi: essa è assai eterogenea sia per la varietà degli attrezzi impiegati (palline, cappelli, clave, cerchi… solo per citarne alcuni), sia per le diverse opportunità di rappresentazione: se spesso i giocolieri sono straordinari solisti, accade che talvolta la giocoleria sia appannaggio di più artisti, come nel caso dei fratelli Reyes. Provenienti dal Cile, gli Hermanos Reyes rappresentano la quarta generazione artistica della loro famiglia. In poco più di otto minuti, accompagnati dal vivo dall’orchestra del Festival, i fratelli cileni intendono presentare un florilegio dedicato alla giocoleria. Sulle piste di tutto il mondo dal 2013, gli Hermanos Reyes hanno calcato nel 2023 la prestigiosa pista del celeberrimo Circo Vazquez.
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Di seguito il calendario degli spettacoli: Giovedì 12 Ottobre ore 21 (spettacolo A); Venerdì 13 Ottobre ore 21 (spettacolo B); Sabato 14 Ottobre ore 16.30 (spettacolo B) e ore 21.00 (spettacolo A); Domenica 15 Ottobre ore 15.30 (spettacolo A) e ore 19.00 (spettacolo B); Lunedì 16 Ottobre ore 20.30, Spettacolo di Gala e premiazione dei vincitori. Gli spettacoli denominati A e B, pur essendo diversi, sono di identico ed elevatissimo livello dal punto di vista artistico e corrispondono esclusivamente alla ripartizione degli artisti in gara in due gruppi. TUTTE LE NEWS SUL 24° FESTIVAL DEL CIRCO DI LATINA Info e biglietti su festivalcircoitalia.com GIOCOLERIA E DANZA A TERRA E IN ARIA ALL'INTERNATIONAL CIRCUS FESTIVAL OF ITALY Visita le nostre sezioni CINETECA GUIDERI Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto     Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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Cosa fu l'arte durante il periodo nazista
Durante il periodo nazista l'arte in Germania subì un drastico cambiamento poiché il regime di Adolf Hitler cercò di controllare e manipolare l'espressione artistica per promuovere l'ideologia nazista e il culto della personalità del Führer. Chi non si adeguava alle linee guida artistiche del regime subiva persecuzioni, repressione e censure. Contestualmente, l'arte moderna e sperimentale fu etichettata come "arte degenerata". I movimenti artistici come l'espressionismo, il dadaismo, il cubismo, il surrealismo e l'arte astratta furono disprezzati dal regime nazista e demonizzati come opere corrotte e degenerate. Cosa fu l'arte tedesca durante il periodo nazista L'arte tedesca durante il periodo nazista si focalizzò principalmente su due aspetti: propaganda e tradizione. L'arte venne utilizzata come uno strumento di propaganda per promuovere i valori e le ideologie del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP). Le opere d'arte prodotte in questo contesto cercavano di esaltare l'immagine del Führer, Adolf Hitler, come un eroe nazionale e incoraggiare il nazionalismo e il patriottismo tedesco. Spesso venivano raffigurati ritratti di Hitler, immagini di forza militare e scene che idealizzavano la razza ariana e la Germania come una potenza dominante. Il regime nazista promuoveva uno stile artistico più tradizionale, incentrato sul realismo e sullo stile classico. I valori nazisti come l'ideale della bellezza nordica, l'orgoglio della nazione e la supremazia della razza ariana furono esaltati in queste opere d'arte. Temi mitologici, paesaggi idilliaci, scene familiari e ritratti erano comuni nei dipinti accademici del periodo. Cosa fu la Camera della Cultura del Reich? Nel 1933, il regime nazista creò la Camera della Cultura del Reich, in tedesco Reichskulturkammer (RKK). La sua creazione fece parte del processo di controllo e censura del regime su tutte le forme di espressione culturale e artistica nel paese. Questo organo aveva il compito di regolamentare e supervisionare tutte le attività culturali in Germania. Tra queste erano comprese anche le arti visive, la letteratura, il teatro, il cinema, la musica e i media. Era un organismo centrale per il controllo della cultura e dell'informazione. Il suo principale obiettivo era promuovere l'ideologia nazista e il culto della personalità di Adolf Hitler. Gli artisti e gli intellettuali che non si conformavano all'ideologia nazista o che erano considerati "non conformi" alla politica culturale del regime erano espulsi dalla Camera della Cultura del Reich. Ciò significava che essi non potevano più esercitare la loro professione e i loro lavori erano banditi o sottoposti a censure. In questo modo, la Camera della Cultura del Reich giocò un ruolo fondamentale nella manipolazione dell'arte e della cultura tedesca per promuovere e consolidare il controllo del regime nazista sulla società e sulla mente delle persone. Questo organismo fu uno degli strumenti utilizzati dal Partito Nazionalsocialista per modellare l'identità culturale del Paese secondo la sua ideologia razzista, nazionalista e totalitaria. La Camera della Cultura del Reich era diretta da Joseph Goebbels, il Ministro della Propaganda e dell'Informazione del regime nazista. La sua influenza sulla cultura era onnipresente, e tutti gli artisti, scrittori, attori, musicisti, registi e giornalisti dovevano diventare membri dell'organizzazione per poter lavorare nel campo culturale. Cos'era l'arte degenerata? Le espressioni artistiche "non conformi" alla dottrina nazista erano inquadrate nell'ambito dell'"arte degenerata" (in tedesco "Entartete Kunst"). Le opere d'arte moderne, come quelle dei movimenti espressionisti, dadaisti, cubisti, surrealisti e molte altre, furono ritenute inadatte, decadenti e degeneri. Il regime nazista creò una lista di artisti considerati degeneri e le loro opere furono rimosse dai musei e dalle gallerie, spesso confiscate o distrutte. Le opere d'arte moderne furono equiparate a una minaccia all'ordine sociale e morale nazista e considerate dannose per la purezza culturale della nazione. Nel 1937, i nazisti organizzarono un'importante esposizione intitolata "Entartete Kunst" a Monaco di Baviera, in cui furono esposte opere d'arte considerate degeneri e derise come esempi di corruzione e immoralità culturale. Questa mostra servì a screditare e deridere gli artisti e le opere considerate non in linea con l'ideologia del regime. L'arte degenerata è divenuta simbolo dell'oppressione culturale e della censura artistica del regime nazista. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, molti dei lavori confiscati furono recuperati e restituiti ai loro legittimi proprietari o conservati in musei come testimonianze storiche dell'oscurantismo e della persecuzione artistica perpetrata dai nazisti. In copertina foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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I migliori romanzi da leggere sotto le coperte la sera
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Non c'è niente di meglio che rannicchiarsi sotto le coperte con un buon libro la sera, quando il mondo intorno sembra addormentarsi e la tranquillità regna sovrana. Se sei alla ricerca di un romanzo avvincente da leggere sotto le coperte, qui di seguito troverai una lista di alcune delle migliori opzioni. "1984" di George Orwell: Questo classico della letteratura distopica è una lettura obbligatoria per chiunque sia alla ricerca di un romanzo avvincente. Ambientato in un futuro distante, il libro segue la vita di un uomo che cerca di resistere alla tirannia del governo. "Il grande Gatsby" di F. Scott Fitzgerald: Considerato uno dei migliori romanzi americani del XX secolo, "Il grande Gatsby" è una storia di amicizia, amore e ricchezza. Segui l'affascinante Jay Gatsby mentre cerca di riconquistare il cuore della sua vecchia fiamma. "Le onde" di Virginia Woolf: Questo romanzo sperimentale segue la vita di sei amici dalla loro infanzia all'età adulta. Woolf utilizza uno stile di scrittura unico per raccontare la storia, creando un'esperienza di lettura coinvolgente e coinvolgente. "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien: Questa epica trilogia fantasy è ambientata in un mondo immaginario pieno di creature strane e avventure emozionanti. Segui Frodo e i suoi amici mentre cercano di distruggere l'anello del potere e salvare il loro mondo dalla distruzione. "To Kill a Mockingbird" di Harper Lee: Questo romanzo classico americano è una storia di giustizia, razzismo e crescita personale. Ambientato durante la grande depressione, il libro segue la vita di Scout Finch mentre cerca di capire il mondo complesso che la circonda. "Il giovane Holden" di J.D. Salinger: Questo romanzo iconico segue la vita del giovane Holden Caulfield mentre naviga tra l'adolescenza e l'età adulta. Con uno stile di scrittura vivace e una trama coinvolgente, questo libro è una lettura imperdibile. "Cime tempestose" di Emily Bronte: Questo romanzo romantico classico segue la vita di Heathcliff e Catherine mentre cercano di superare le loro differenze sociali per stare insieme. Con una trama intensa e personaggi memorabili, questo libro è una scelta perfetta per una serata sotto le coperte. "Anna Karenina" di Lev Tolstoj: Questo romanzo epico segue la vita di Anna Karenina mentre naviga tra il matrimonio, l'infedeltà e la società russa del XIX secolo. Con personaggi complessi e una trama coinvolgente, questo libro è un classico della letteratura. "Donna Tartt" di Il cardellino: Questo romanzo vincitore del Premio Pulitzer segue la vita di un giovane ragazzo che ruba un dipinto prezioso da un museo. Con una trama avvincente e personaggi memorabili, questo libro è una scelta perfetta per una serata sotto le coperte. "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen: Questo classico della letteratura inglese segue la vita della giovane Elizabeth Bennet mentre naviga tra la società e la sua ricerca per l'amore vero. Con personaggi affascinanti e una trama romantica, questo libro è una lettura che sicuramente ti catturerà. Sono molti i romanzi che si possono leggere sotto le coperte, ma questi sono solo alcuni dei migliori. Che tu sia alla ricerca di un libro romantico o di un'avventura epica, c'è sicuramente un romanzo che soddisferà le tue esigenze. Leggere sotto le coperte è un'attività che può aiutare a rilassarsi e a trovare pace dopo una giornata stressante. È anche un modo per evadere dal mondo reale e immergersi in un'esperienza di lettura coinvolgente. Inoltre, leggere prima di dormire può anche aiutare a migliorare la qualità del sonno. Molti esperti consigliano di evitare dispositivi elettronici come smartphone o tablet prima di andare a dormire perché la luce blu può interferire con i cicli del sonno. Invece, la lettura di un libro può aiutare a rilassare la mente e a prepararsi per una buona notte di riposo. In conclusione, leggere sotto le coperte è un'attività che può offrire molteplici benefici. Che tu stia cercando un modo per rilassarti o per migliorare la qualità del sonno, i romanzi sopra elencati sono una scelta perfetta per una serata tranquilla a casa. Quindi, accendi la tua lampada da lettura, rannicchiati sotto le coperte e lasciati trasportare in un mondo di avventure e romanticismo. Read the full article
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16 aprile 2023 - Principessa, una storia napoletana @ Spazio Teatro No'hma  - Milano
Al suo debutto assoluto, è di scena domenica 16 aprile allo Spazio Teatro No'hma lo spettacolo Principessa. Una storia napoletana, scritto dal giornalista e critico d'arte Mimmo di Marzio e interpretato da Iaia Forte, con musiche dal vivo del compositore Sandro Cerino.Principessa narra l'antica e misteriosa leggenda di Lucia, anima del Purgatorio venerata dalle donne napoletane che soffrono di pene d'amore e che ad ella chiedono consigli e servigi in cambio delle loro preghiere. In un crescendo di flashback e suspense, su una scena in cui realtà e sogno si mescolano con i suoni creati ed eseguiti da Cerino, il monologo dà voce alle vicende di questa giovane e bella principessa dall'infelice sorte amorosa, regalandoci uno spaccato del ricco e vivace universo del folklore partenopeo. 
Iaia Forte torna così sul palco dello Spazio di Via Orcagna da protagonista di uno degli apprezzati appuntamenti domenicali di No'hma, che sarà come sempre a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Così commenta la Presidente Livia Pomodoro: «Iaia, grande interprete di teatro e cinema, rende vivida la nera storia di questo misterioso personaggio. Siamo orgogliosi di poter invitare il pubblico alla prima nazionale di un monologo così affascinante e pieno di umanità».
Mimmo di Marzio, nato a Napoli, vive a Milano, è giornalista, critico d'arte e musicista.
Iaia Forte, napoletana, inizia a studiare violino al Conservatorio, ma poi opta per la recitazione e si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1987. Con una lunga esperienza nel cinema e nel teatro, è una delle attrici predilette di Leo De Bernardis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi ed Emma Dante. Nel 2005 firma la sua prima regia teatrale con Corpo celeste, cui seguirà Erodiade nel 2007.
Sandro Cerino, anche lui nato a Napoli, è un compositore polistrumentista che ha realizzato una quarantina di colonne sonore e sigle fra teatro, corti, cinema e tv, lavorando con molti registi. 
LA RASSEGNA
Le Domeniche Speciali di No'hma sono un vero palinsesto nel palinsesto, all'interno di una Rassegna che si distingue per la varietà dei suoi appuntamenti. Musica, letteratura, storia: i grandi artisti e personaggi del passato e della contemporaneità diventano i protagonisti di raffinate monografie, per una serie di pomeriggi all'insegna della cultura e del teatro.
Principessa
Una storia napoletana
testo di Mimmo di Marzio
regia di Iaia Forte e Sandro Cerino
con Iaia Forte
musiche live di Sandro Cerino
Spettacolo domenica 16 aprile, ore 17.
Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria su Eventbrite.
Per info e prenotazioni:
tel.: 0245485085
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tarditardi · 1 year
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16 aprile 2023 - Principessa, una storia napoletana @ Spazio Teatro No'hma  - Milano
Al suo debutto assoluto, è di scena domenica 16 aprile allo Spazio Teatro No'hma lo spettacolo Principessa. Una storia napoletana, scritto dal giornalista e critico d'arte Mimmo di Marzio e interpretato da Iaia Forte, con musiche dal vivo del compositore Sandro Cerino.Principessa narra l'antica e misteriosa leggenda di Lucia, anima del Purgatorio venerata dalle donne napoletane che soffrono di pene d'amore e che ad ella chiedono consigli e servigi in cambio delle loro preghiere. In un crescendo di flashback e suspense, su una scena in cui realtà e sogno si mescolano con i suoni creati ed eseguiti da Cerino, il monologo dà voce alle vicende di questa giovane e bella principessa dall'infelice sorte amorosa, regalandoci uno spaccato del ricco e vivace universo del folklore partenopeo. 
Iaia Forte torna così sul palco dello Spazio di Via Orcagna da protagonista di uno degli apprezzati appuntamenti domenicali di No'hma, che sarà come sempre a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Così commenta la Presidente Livia Pomodoro: «Iaia, grande interprete di teatro e cinema, rende vivida la nera storia di questo misterioso personaggio. Siamo orgogliosi di poter invitare il pubblico alla prima nazionale di un monologo così affascinante e pieno di umanità».
Mimmo di Marzio, nato a Napoli, vive a Milano, è giornalista, critico d'arte e musicista.
Iaia Forte, napoletana, inizia a studiare violino al Conservatorio, ma poi opta per la recitazione e si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1987. Con una lunga esperienza nel cinema e nel teatro, è una delle attrici predilette di Leo De Bernardis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi ed Emma Dante. Nel 2005 firma la sua prima regia teatrale con Corpo celeste, cui seguirà Erodiade nel 2007.
Sandro Cerino, anche lui nato a Napoli, è un compositore polistrumentista che ha realizzato una quarantina di colonne sonore e sigle fra teatro, corti, cinema e tv, lavorando con molti registi. 
LA RASSEGNA
Le Domeniche Speciali di No'hma sono un vero palinsesto nel palinsesto, all'interno di una Rassegna che si distingue per la varietà dei suoi appuntamenti. Musica, letteratura, storia: i grandi artisti e personaggi del passato e della contemporaneità diventano i protagonisti di raffinate monografie, per una serie di pomeriggi all'insegna della cultura e del teatro.
Principessa
Una storia napoletana
testo di Mimmo di Marzio
regia di Iaia Forte e Sandro Cerino
con Iaia Forte
musiche live di Sandro Cerino
Spettacolo domenica 16 aprile, ore 17.
Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria su Eventbrite.
Per info e prenotazioni:
tel.: 0245485085
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marcogiovenale · 3 months
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milano, gennaio: mostre e letture per francesco leonetti. dal 23 la mostra. il 30 gennaio reading
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carmenvicinanza · 2 months
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Monique Wittig
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Monique Wittig, scrittrice e teorica francese, tra le più autorevoli e influenti esponenti del femminismo radicale e del lesbismo materialista,  ha rivoluzionato il pensiero politico del XX secolo, contribuendo in modo sostanziale all’emergere degli studi sull’oppressione delle donne e delle persone LGBTQI+.
Tra i suoi libri più famosi ci sono Il corpo lesbico, Il pensiero eterosessuale, Femminismo materialista e Cavallo di Troia.
Il suo progetto intellettuale, letterario e politico, che ha provocato non pochi dibattiti e scissioni, si basa sul fatto che l’origine dell’oppressione delle donne sia da ricercare nell’organizzazione sociale ed economica e non nella biologia.
Nata a Dannemarie, nell’Alto Reno, il 13 luglio 1935, si era trasferita a Parigi per studiare alla Sorbonne.
Nel 1964 ha pubblicato il suo primo romanzo sperimentale, L’Opoponax, che le era valso il prestigioso Prix Médicis e la cui trasposizione in inglese le aveva portato il plauso della critica internazionale.
È stata fra le fondatrici del Mouvement de Libération des Femmes con cui, il 26 agosto 1970, si è resa compartecipe di un’azione simbolica che è considerata un evento centrale del femminismo francese, la deposizione di una corona di fiori sotto l’Arco di Trionfo, in onore di colei che è ancora più ignota del milite ignoto, sua moglie.
Ha preso parte alla nascita dei gruppi Petites Marguerites e Féministes Révolutionnaires e co-fondato il primo gruppo lesbico di Parigi, Gouines Rouges.
Ha collaborato con la rivista Questions féministes, fondata nel 1977 da Simone de Beauvoir, dalla quale ha preso le distanze nel 1981, a causa di dissidi interni alla redazione relativi al rapporto fra femminismo e lesbismo. Successivamente ha scritto per la rivista statunitense Feminist Issues.
Nella sua tesi di dottorato del 1986, dal titolo Le Chantier littéraire, pubblicata postuma nel 2010, riflette sul processo della scrittura, concludendosi con una riflessione sul rapporto che intercorre fra il genere grammaticale e quello inteso come costrutto culturale.
Ha insegnato Letteratura francese e Women’s Studies in diverse università statunitensi, tra cui Berkeley, l’Università del Maine, di New York, della California del Sud e dell’Arizona, a Tucson, dove è morta, il 3 gennaio 2003.
Nel suo orizzonte teorico si possono enucleare due temi principali tra loro legati che permettono di comprendere il lavoro di scrittura presente nelle opere letterarie: il primo riguarda le forme materiali e simboliche attraverso cui la differenza sessuale viene costruita e poi illusoriamente naturalizzata, il secondo concerne l’eterosessualità, il pensiero straight, come sistema di potere e di senso.
Ha teorizzato l’idea che per distruggere l’eterosessualità – regime politico da cui si originano tutte le relazioni gerarchiche e di oppressione – occorre in primo luogo abbandonare definitivamente l’idea che il sesso costituisca una categoria naturale, anziché politica. È la diseguaglianza politica tra i sessi a rendere intelligibile la loro differenza che genera diseguaglianza.
La “dottrina della differenza”, “l’ideologia della differenza sessuale” o “il pensiero eterosessuale”, servono solo a giustificare e a legittimare la perpetuazione del dominio, dell’oppressione e dello sfruttamento – di donne, persone omosessuali e razzializzate – e a inibire una lotta di classe che miri a sovvertirne i presupposti.
Si è spinta a esortare a diventare lesbiche come forma di identificazione politica, intesa come momento necessario alla liberazione, come diserzione dal rapporto di appropriazione del tempo, degli spazi e della forza di produzione e riproduzione mediante il quale le donne vengono costruite in quanto tali.
I suoi (anti)-romanzi sovvertono il canone letterario occidentale partendo dalle sacre scritture per continuare con l’uso dei pronomi che vanno al di là di ogni categoria sessuale.
Il suo femminismo non lotta per valorizzare la differenza ma per le donne come classe oppressa e per la sparizione di tale classe perché nessuno è riducibile alla sua oppressione.
Ritiene necessario riconoscere le dinamiche sociali che costruiscono la donna per diventare soggetti politici senza smettere di immaginare un mondo e un orizzonte di senso diversi. Se le differenze biologiche tra i sessi assumono significato e pertinenza sociale solo nell’ambito dell’ordine che le crea, va osservato che tale ordine è eterosessuale. Infatti, il sesso è una categoria che opera riducendo le persone a una concezione etero e riproduttiva della loro anatomia. Utilizza il concetto di “pensiero straight” per riferirsi all’orizzonte di senso secondo cui l’eterosessualità è il presupposto (il «contratto sociale») di qualunque relazione sociale. In questa prospettiva l’esistenza delle lesbiche è sovversiva perché portatrice di un desiderio che non è funzionale all’uomo né alla riproduzione della specie. Le lesbiche, ha affermato, sfuggendo all’eterosessualità sono come i fuggiaschi neri che si sottraevano alla schiavitù, sono transfughe di classe, sono dissidenti rispetto a quell’alterità dominata che il sistema di potere chiama donna.
Le sue idee, che ciclicamente tornano nella narrazione femminista, hanno generato tanta letteratura queer successiva.
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letteratitudine · 1 year
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LE PAROLE MUTE
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CATANIA – Sabato 25 febbraio, alle 17, all’Auditorium “Concetto Marchesi” del Palazzo della Cultura (via Vittorio Emanuele, 121), promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Catania in collaborazione con l’Università etnea e il Lions Club Catania for an Absolute Serve, avrà luogo la presentazione del volume “Le parole mute. Tra sussulti e bisbiglii dell’anima” (ed. La Bussola) di Carmela Calcagno. Saluti introduttivi di Sebastiano Anastasi (presidente Consiglio Comunale di Catania), interventi di Sergio Sciacca (docente, giornalista e scrittore), letture a cura di Maria Valeria Sanfilippo (dottore di ricerca in Filologia nell’Università di Catania) e dell’attore-regista Salvo Valentino, coordinazione di Sarah Zappulla Muscarà (già ordinaria di Letteratura italiana nell’Università di Catania).
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Nata nell’entroterra siciliano, Carmela Calcagno compie la propria formazione nell’Università di Catania, accompagnata nei suoi studi da accademici della levatura di Carlo Muscetta e Quintino Cataudella. Discute una tesi sperimentale in Letteratura Latina sulla figura e l’opera del poeta Nemesiano, rivalutato alla luce del grande Virgilio, che precorre posizioni critiche, molto più avanti sostenute da autorevoli studiosi europei. Per tre volte vincitrice di concorso nella scuola statale, entra giovanissima di ruolo nella scuola primaria. Rinuncia alla proposta di pubblicazione dell’antesignana tesi di laurea e alla carriera universitaria da latinista per amore dei suoi piccoli alunni e del coevo lavoro. Dopo trent’anni di una didattica sempre vissuta all’insegna della sperimentazione di nuovi contenuti e di rinnovate metodologie, si abilita e passa all’insegnamento nella scuola secondaria come docente di Lettere, per concludere infine la quarantennale carriera.Per seguire la famiglia si sposta su e giù per il Bel Paese, conoscendo realtà di vita che le consentono di coniugare l’insegnamento con gli interessi per la critica letteraria e l’amore per la narrativa e la poesia.
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lamilanomagazine · 9 months
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Grosseto: torna il Grey Cat Festival alla Barricaia di Rocca di Frassinello, ospite Sergio Cammariere con Giovanna Famulari
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Grosseto: torna il Grey Cat Festival alla Barricaia di Rocca di Frassinello, ospite Sergio Cammariere con Giovanna Famulari. Il concerto dell'artista calabrese arriva a coronamento della sua trentennale carriera, "Per tutte quelle persone che dopo avermi sentito suonare in concerto hanno scritto in questi anni chiedendomi un concerto solo piano", nasce dall'intimità tra Cammariere e il suo strumento, riflessioni in musica che colgono l'essenza delle sue composizioni perché spoglie solo Sergio, solo pianoforte, solo voce, "solo" note e armonia. Canzoni, capaci di creare un ponte tra le arti, dove musica, cinema, teatro e letteratura si incontrano e si intrecciano felicemente. Ogni brano esplora orizzonti musicali che vanno dal minimalismo sperimentale al blues, dalla forma canzone al jazz. Il suo pianismo ricercato ci trasporta in un mondo caleidoscopico, accogliente e profondo. Sarà insieme a lui la violoncellista Giovanna Famulari, musicista che si è esibita in Italia e in tutto il mondo partecipando a stagioni e festival a fianco di artisti come Toscan, Nicola Piovani, Moni Ovadia e ha collezionato 90 cd, numerosi premi, tra i quali il premio Tenco nel 2018 e nel 2020. Al concerto seguirà una degustazione dei vini della cantina. Grey Cat Festival è promossa dalle amministrazioni comunali di Follonica, Scarlino, Grosseto, Roccastrada, Castelnuovo Val di Cecina, Castiglione della Pescaia, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada, Suvereto, (coinvolgendo ben tre territori provinciali) e dal Parco delle Colline Metallifere. L'organizzazione e la gestione del festival è curata dalla Associazione Music Pool, la direzione artistica da Stefano "Cocco" Cantini e vanta una ricchissima serie di collaborazioni, tra cui il FAI – Delegazione di Grosseto. Il Festival è sostenuto dalla Regione Toscana e, nell'ambito dei progetti di Music Pool, dal Ministero della Cultura e dalla Fondazione CR Firenze.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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maddalenafragnito · 1 year
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OROSCOPO  Convocazione
Oroscopo è una convocazione agli stati generali della danza e delle arti dal vivo, un tentativo di creare una comunità temporanea che avvisti e articoli nuovi modi di immaginare il futuro.
Dopo la scorsa edizione ospitata nel contesto di AtelierSi, quest’anno OROSCOPO si terrà a Teatri di Vita nei giorni 28 e 29 Novembre. Due giorni di riflessioni, ascolto, pensiero, racconto su dove siamo (dove forse pensiamo di essere), un momento di speculazione immaginativa su quello che ci attende (o che non ci attende più), un affidamento a quello che non possiamo prevedere, un tentativo di risignificare la parola contemplazione. Di seguito trovi il programma degli eventi:
28 Novembre
Lo spazio sarà aperto e attraversabile dalle 11.00, ti invitiamo ad arrivare con il tempo che desideri, noi saremo lì ad accoglierti. Immaginiamo questo momento come uno spazio in cui ci ritroviamo, ci riabituiamo a stare insieme.
14.00 - 16.00: assemblea. Questo è un momento in cui daremo la possibilità alle questioni che vogliono emergere di farlo, organizzandoci in un formato assembleare
16.00 - 18.00: Onomaturgia Futuribile | Neologismi comunitari con Noura Tafeche. Un laboratorio ludico-sperimentale per usare il linguaggio come un portale immaginativo collettivo
29 Novembre
11.00 - 13.00: assemblea. Proponiamo di ripercorrere e riprendere le questioni che saranno emerse nel corso della prima giornata.
13.00 - 14.30: pausa
14.30 - 16.30: interventi Come nelle precedenti edizioni, abbiamo invitato tre ospiti a parlarci di quello che intendono/pensano/vedono/immaginano/sentono attorno al tema del futuro. L3 ospiti di questa edizione sono:
Ginevra Bompiani, Scrittrice e saggista italiana, è nata a Milano e vive a Roma. E’ stata docente di lingua e letteratura inglese all’università di Siena, ha pubblicato saggi e opere di narrativa fra i quali: Le specie del sonno (f.m.r.), 1975; Lo spazio narrante (saggio, La Tartaruga, 1978) L’incantato, (Garzanti, 1987); L’attesa (saggio, Feltrinelli 1988, Et al. edizioni 2011, Luca Sossella 2021), L’età dell’argento, 2001; Ritratto di Sarah Malcolm, (Neri Pozza 2005); La stazione termale (Sellerio 2012), Mela zeta (nottetempo 2016), L’altra metà di Dio (Feltrinelli, 2019), La penultima illusione (Feltrinelli, 2022). Con Roberta Einaudi ha fondato nel 2002 le edizioni nottetempo.
Maddalena Fragnito è artista e ricercatrice. Coautrice dei volumi Rebelling with Care (WeMake, 2019) ed Ecologie della cura: Prospettive transfemministe (Orthotes, 2021). Collabora con i gruppi di ricerca Pirate Care (2019) e Institute of Radical Imagination (2021).
Wu Ming 1 è un nome d'arte. L'autore che lo adotta vive da a Bologna molti anni ma resta ferrarese del Delta. È uno dei fondatori di Wu Ming (in cinese «Senza nome»), gruppo di scrittori attivo da 1/4 di secolo. Nel 1999 col nome «Luther Blissett» i futuri Wu Ming pubblicarono il romanzo Q (Einaudi). A partire dal 2000, col nuovo nome hanno firmato romanzi (il più recente è Ufo 78), racconti, saggi, sceneggiature. Ogni membro di Wu Ming ha per nome d'arte quello della band con l'aggiunta di un numero cardinale, e scrive anche opere soliste. Le ultime di WM1 sono La macchina del vento (Einaudi, 2019) e La Q di Qomplotto (Alegre, 2021). Altre informazioni su Giap, www.wumingfoundation.com/giap.
16.30 - 17.00: chiusura
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chez-mimich · 2 years
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MONICA NICA AGOSTI: “ORNETTIANA”
Se si decide di intitolare un disco “Ornettiana” si decide anche di non riservare grandi sorprese in chi ascolta, ma ritengo che questa decisione sia ugualmente azzeccata. Il mondo della musica, come quello della letteratura o del cinema, il mondo in generale insomma, è pieno di “fenomeni” per usare una terminologia da bar, ma che ben rende l’idea. Tutti vogliono sorprendere, stupire, essere originali a tutti i costi, tanto che trovare in un titolo un riferimento preciso e circostanziato, non può che essere benefico. Nel bel CD di Monica “Nica” AgostiI, il riferimento al Free Jazz e al suo indiscusso maestro, Ornette Coleman è esplicito e diretto, quasi si trattasse di “musica a programma” Quindi, tolto di mezzo il fastidio della “sorpresa-a-tutti-i-costi”, resta il sano gusto dell’ascolto. Il disco uscito lo scorso mese di settembre per l’etichetta “Aut Records”, oltre alla voce di Monica “Nica” Agosti, vede Tobia Bondesan al sax, Tommaso Iacoviello alla tromba, Francesco Sarrini al contrabbasso e Giuseppe Sardina alla batteria (“Shapex”). Il lavoro si apre con “The Band Playing Little Marche and Goes Away”, una musica bandistica-colemaniana, con la voce di Nica Agosti che fa il verso agli strumenti, anzi che è essa stessa strumento in questa composizione breve, ma che ha più di un tratto di genialità (facendo comprendere anche l’originalità del titolo). Segue “Law Years” che è giocato tutto sui fiati di Tobia Bondesan e Tommaso Iacoviello, con il prezioso inserto vocale di Nica che lo rende caldo e confidenziale. La magnifica voce in solo di Nica Agosti la ritroviamo in “Spread Love”, canzone strumentale per usare un ossimoro: una vocalità poetica asemantica che “diffonde amore”, senza bisogno di tante parole (anzi di nessuna). Le parole, dolci, ma non dolciastre le troviamo in “Kathelin Gray” con il sax “braxtoniano” di Tobia Bondesan (che sa molto di “Lush Life”) che accompagna un brano semplicemente stupendo. La versatilità della voce della Agosti e un sano gusto per la ricerca le troviamo poi in “Echoes from Fort Worth”, suggestioni di un luogo probabilmente destinato a restare anonimo, se non avesse dato i natali proprio ad Ornette Coleman. C’è appena il tempo di rilassarsi con “Cooper Games”, praticamente lungo ed intimo assolo di sax, ed ecco “Rollin” con i vocalizzi di Nica che giocano abilmente con gli stridori free di tromba e sax. “Human Voice” è forse il brano più sperimentale (ammesso che ci sia ancora qualcosa da sperimentare) di tutto l’album, ed è caratterizzato da una lunghissima e raffinata “intro” di remote e delicate percussioni e dal sax che sembra portare con se, quasi trascinandola, la voce di Nica Agosti. Similmente a quanto ricordava Tom Waits in un suo pezzo (The piano has been drinking, not me”), qui è un’intera band ad essere sbronza e, come se non bastasse, ad un funerale. E bisogna ammettere che il tono della marcia funebre c’è tutto, e se vogliamo anche la citazione del musicista ubriaco è ben presente, negli stridori un po’ strascicati dei fiati. Questo disco non finisce mai di stupirmi e questa magnifica marcia stonata, “At the Funeral the Band is Sad and Drunk”, appunto, è un altro originale gioiellino del disco. Chiude il lavoro “StoryTellers-Search for Life”, con la voce “megafonata” di Nica Agosti a dare un tono, quasi di manifesto poetico, al brano e a tutto l’interessantissimo lavoro che ha come motto “languages for unheard” che la dice lunga sulla voglia di ricerca e novità di questa piccola, ma interessante etichetta discografica.
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