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#libri con unicorni
personal-reporter · 9 months
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Lago dei Draghi 2023 ad Omegna
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Sul Lago d’Orta, il 16 e 17 settembre 2023 ci sarà Il lago dei draghi, un grande safari fotografico che consentirà ai bambini di ammirare i draghi, creature animatroniche in movimento alte fino a tre metri, e di divertirsi con esperimenti e storie a tema, ma anche di incontrare le sirene e gli unicorni. A Omegna, in  Piemonte, famosa per aver dato i natali allo scrittore Gianni Rodari, c’è il più grande evento in Europa dedicato a queste creature fantastiche, che attira ogni anno a migliaia di visitatori da tutta Italia e che vede un safari fotografico in motoscafo grazie al quale i partecipanti potranno ammirare i draghi, creature animatroniche in movimento alte fino a tre metri. I bambini, muniti di cappelli ignifughi e binocoli, saliranno a bordo di veri motoscafi che solcano le acque del lago in compagnia di eccentrici dragologi che faranno da guida a tutta la famiglia, inoltre  se un pizzico di magia li assisterà potranno incontrare anche le sirene. Il viaggio in motoscafo dura circa 20 minuti e si tiene anche in caso di maltempo dato che le imbarcazioni sono coperte. Una novità dell’edizione 2023 sarà lo spettacolo-dimostrazione Alla ricerca dell’uovo magico di drago“ un’avventura in cui,  tra misteriosi enigmi, codici segreti, antichi libri e magie, i bambini potranno aiutare uno scienziato pazzo a far schiudere l’uovo segreto di un drago. Nella loro giornata al Lago dei Draghi i bambini potranno partecipare al safari fotografico in motoscafo, assistere allo spettacolo Alla ricerca dell’uovo magico di drago,  partecipare a esperimenti scientifici all’Accademia di Dragologia,  prendere parte alla Corsa dei Draghi (che coinvolge anche i genitori),  partecipare alla prova di coraggio che consiste nel toccare l’occhio di un drago,  ascoltare storie di draghi in compagnia di un drago logo,  partecipare alla Caccia ai fossili per le vie della città di Omegna e  ritirare il brevetto di Dragologia Altre attività facoltative non comprese nel biglietto saranno  il giro con gli unicorni, il laboratorio di decorazione delle uova di drago e il truccabimbi. Il Lago dei draghi è un evento organizzato dallo staff di Grotta di Babbo Natale e di altre suggestive iniziative in tutta la zona, come il Villaggio delle Zucche di Ornavasso. Read the full article
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weirdesplinder · 3 years
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Romance con elementi fantasy: il romantasy anni ‘80
Negli anni ‘80 il fantasy conobbe un grande successo, soprattutto in America. Stiamo parlando dell’epoca dei film di Conan per intenderci e in quel periodo elementi fansy si introdussero anche nel genere romance dell’epoca, quello che oggi di solito chiamano ‘bodice rippers’, dove l’eroe è sempre molto alfa e indaffarato in una missione, molto chiuso ed enigamtico e terribilmente muscoloso e virile, e le protagoniste femminili sono invece quasi sempre bellissime, virginali e cadono come pere cotte ai piedi di lui. Più o meno.Il connubio di questi due generi creò un ibrido che oggi considereremmo piuttosto strano e kitsch, che io amo chiamare romantasy.
Il romantasy puro è solo anni ‘80, massimo primi anni ‘90 ed è di solito ambientato in terre mistiche e fatate, vallate nascoste o pianeti misteriosi e vergini, dove la magia permea ogni cosa, i fiori sbocciano tutto l’anno, la natura è rigogliosa, cavalcano gli unicorni e di solito vive da sola e isolata una soave fanciulla stupenda, inconsciamente sensualissima e vergine. A rompere l’idillio di quei luoghi arriva di solito il maschio alfa intento in qualche missione che spesso finirà per creare problemi a quel posto (tipo dare la caccia agli unicorni) e per far fremere per la prima volta la ragazza che non ha mai visto un uomo prima, ma quando lo vede va comunque subito in brodo di giuggiole. Il protagonista maschile rimane leggermente meno spaesato di lei dall’attrazione tra di loro, ma comunque interrompe la missione vitale pur di sondare le acque di lei. Diciamo così.
Vale la pena, vi chiederete voi, di dedicare un post a questo genere così di nicchia, praticamente estinto e parecchio di cattivo gusto a volte?
Secondo me sì, perchè è giusto sapere che questi libri esistono, gli unicorni negli anni passati andavano tanto di moda e comunque leggendoli oggi questi libri in fondo fanno sorridere e possono essere fonte di divertimento con le loro assurde trovate.
Perciò oggi ho deciso di elencarvi qualche titolo di questo genere:
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Iniziamo con la Serie Paradise di Johanna Hailey, il cui primo libro fu pubblicato anche in italiano, mentre i due seguiti no:
1. ENCHANTED PARADISE Titolo italiano: PARADISO INCANTATO
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2. CRYSTAL PARADISE Inedito in Italia 
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Trama: Aurora credeva di avere trovato la felicità nelle braccia del suo amato, ma la sua gioia è di breve di durata poichè il suo amante Frayne deve lasciarla per continuare la sua avventura. Stavolta deve trovare la perfetta rosa di cristallo. …
3. BELOVED PARADISE Inedito in Italia  
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Trama: Perduta e sola in una terra incantata Aurora cerca la sua vera identità e proprio quando crede di aver perso ogni speranza vede appartire dalle nebbia Frayne….Stavolta la missione del guerriero non è trovare un unicorno o una rosa, ma aiutare la sua amata nella ricerca delle sue origini.
Proseguiamo con la trilogia Swan Maiden di Betina Lindsey, che invece mi risulta inedita in italiano ed è composta dai libri:
1. Swan bride
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Moria è cresciuta nel reame di Myr, dove non esistono uomini, ma un giorno deve infine attraversare il cerchio di pietre che conduce al mondo dei mortali e andare incontro al suo destino...
2. Swan witch
A causa del suo voto di silenzio, Eithene non riesce ad avvertire del pericolo il cavaliere che in cerca della mitica dama del cigno che si suppone possa guarire ogni ferita, entra nel reame di Rath Morna, segnando per sempre il suo destino.
3.Swan Star
La dama del cigno Arrah è prigioniera del guerriero che le ha rubato il mantello magico ed il cuore.
Ritorniamo ai nostri cari unicorni con la Serie unicorn di Claire Delacroix, il cuo primo libro se non sbaglio era stato pubblicato anche in italiano, mentre i due seguiti no.  
1. La dama e l'unicorno (Unicorn bride)
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For generazioni le leggende hanno parlato della fortezza di Montsalvat e dei suoi signori. Si dice che i padroni del castello possano trasformarsi in feroci bestie di giorno, e siano umani solo la notte...e ora Alienor de Perpignan è finita in sposa proprio al loro ultimo discendente.
2. Pearl Beyond Price (1995) 3. Unicorn Vengeance (1995)
Altra serie stavolta completamente disponibile in italiano è IL LAGO INCANTATO di Ruth Langan, volume unico che raccoglie i tre romanzi della serie Sorelle Drummond.
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Trama: Scozia, 1559 - 1561. Quando Nola Drummond scompare dalla sua casa insieme alle tre giovani figlie, tra gli abitanti del villaggio prevale la convinzione che per sfuggire alla caccia alle streghe le donne si siano rifugiate in una leggendaria terra nelle Highlands che per lungo tempo è stata la dimora del loro clan: una terra incantata, dove chi possiede dei doni speciali è libero di usarli, lontano dagli sguardi ostili degli scettici. Sono storie fantastiche, antiche credenze popolari a cui Merrick MacAndrew, Grant MacCallum e il tenebroso laird del clan Ross si rifiutano ostinatamente di credere. Finché il destino non li pone di fronte alla necessità di accettare l'impossibile per ritrovare le sorelle Drummond. Perché soltanto Allegra, Kylia e Gwenellen possono restituire loro la felicità.
Concludiamo la carrellata di titoli romantasy con due romanzi autoconclusivi non facenti parte di serie, che però non sono mai stati pubblicati in italiano, almeno che io sappia. Se mi sbaglio fatemelo sapere:
- Summer of the Unicorn di Kay Hooper
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Siri è una sacerdotessa guerriera guardiana di unicorni, Hunter è il cacciatore che è giunto sul suo pianeta per catturare un unicorno. Dovrebbero odiarsi, ma appena si vedono si desiderano e si distraggano talmente tanto che il cattivo della situazione ha vita facile nel rovinare i loro piani.
- Sea treasure di Johanna Hailey
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Quando un capitano di mare viene salvato dalla morte da una sirena, crede di stare sognando. Ma quando si rende conto che lei è reale quanto lui e i due si innmamorano, i problemi non solo non si risolvono, ma si moltiplicano. Spinti verso le coste dei Caraibi i due amanti, provenienti da due mondi lontani, dovranno mettere in gioco la vita per salvare il loro amore.
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nusta · 4 years
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idee regalo
In questi giorni sono tornata in libreria. Lo so che erano aperte da tempo, ma tra una cosa e l’altra non avevo ancora trovato il giusto momento. Andare in libreria non è una cosa che posso fare di sfuggita, mi richiede uno sguardo lontano dall’orologio e dal portafoglio, ormai lo so u_u L’occasione l’ha fornita il compleanno di mia nipote, che sta ormai per raggiungere quota 7, ma considerata l’annata di scuola appena terminata non è ancora molto avvezza alla lettura. La sua sorellina tra poco ne farà 1 e per lei mi sa che farò un altro giretto prossimamente, anche se per ora con i libri pare avere solo un rapporto di violenza e distruzione é_è
I primi acquisti sono stati dei libri “interattivi”, di quelli con i quiz e i suggerimenti per disegnare. Mi aveva indicato lei gli scaffali dove guardare e spero di aver scelto bene. La festa la farà a tema unicorni e quindi almeno su quello si va sul sicuro ^_^
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Poi ha fatto sapere di apprezzare questo genere, un po’ astratto. Tra i vari di questo autore (come per molti altri autori ed edizioni, eh) il prezzo di copertina spesso è un punto a sfavore, però tra quelli esposti nello scaffale che mi aveva fotografato ho trovato questo, che ha mooolte più pagine degli altri e un livello crescente di impegno richiesto, pagina dopo pagina, per scarabocchiare in modo sempre più abbondante e diversificato i pallini presenti e farli diventare altro o farli precipitare nel caos totale. Sono curiosa di vedere come diventerà il libro nelle sue mani *_*
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Poi, siccome l’altro giorno mi stava facendo sentire le canzoni di Gigi d’Alessio in spagnolo e io ho replicato con le sigle di Slam Dunk e abbiamo parlato del giapponese e delle parole straniere che ho imparato con i cartoni, le ho preso anche questo, così almeno una parola giapponese la potrà imparare facilmente anche lei  \(◕ヮ◕)/
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Poi sono passata ai libri nel senso più classico del termine. E qui sfuma la divisione tra ciò che è per lei e ciò che è per me e non sono ancora sicura di ciò che finirà già nelle sue mani. Un po’ perchè alcuni sono difficili da leggere da sola, un po’ perchè vorrei tenerli in casa per averli a disposizione per leggerli insieme quando viene qui.
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Questi li ho trovati cercando un vocabolario per bimbi. Non ne ho trovato uno con la gusta proporzione di semplicità e lo stile di disegni che mi facesse brillare gli occhi, ma in compenso ho trovato questi e ho portato a casa “Le parole magiche”, che illustra e racconta l’importanza delle lettere e delle parole da scegliere quando si scrive, specialmente se si compone una poesia.
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“Da dove viene l’amore” e “A caccia dell’Orso” me li sono appuntati per un aprossima volta, sono semplici e molto dolci. Quando ho visto la copertina di “Isadora Moon” ho pensato subito che fosse perfetto per lei. Glitter, balletto e fate sono tipo gli ingredienti principali della sua esistenza. Io, di mio, ci vorrei aggiungere i vampiri, per abbassare un tantino il livello di glucosio metaforico. L’unico ostacolo, così come per “Giulia Bau” è che sono libri con tanto testo, sono proprio dei piccoli romanzi. Sono storie semplici, sfogliandoli sembrano molto scorrevoli, ma siamo proprio in un altro genere. Intanto li ho presi, poi vedremo. Comunque la Pitzorno è una garanzia, tanto quanto Rodari, per me, e prima o poi bisognerà cominciare la raccolta XD
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Stesso discorso per “L’impavida Aurora” e “La Gatta Cenerentola”, che mi è saltato all’occhio perchè la fiaba della Gatta Cenerentola è una delle prime versioni alternative della storia di Cenerentola che ho imparato a conoscere. Era una delle fiabe italiane della raccolta a cura di Calvino, che a sua volta ne aveva prese tante dalla tradizione letteraria precedente e qui si va direttamente alla versione trascritta da Basile, però “tradotta” in un italiano corrente, come in effetti aveva fatto Calvino. Forse anche Calvino ormai va tradotto? Spero di no T_T
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Invece Heartstopper è stato una bella sorpresa e me lo sono segnato per quando sarà un po’ più grande. Il tema dell’amicizia e dell’amore tra due ragazzi delle superiori è ancora ben lontano dai suoi interessi, per ora. Vedremo se prenderlo in italiano o in inglese, a quel punto ^_^ Io l’ho letto praticamente tutto qui sul tumblr dell’autrice Alice Oseman ed è bellissimo *_* Mi rendo conto ora che è l’unico vero e proprio fumetto tra tutti quanti. Chissà quando riuscirò a farla avvicinare a questo mondo... forse potremmo cominciare a saggiare il terreno con qualche esemplare dai quintali di Topolini dello zio e poi vedere come va...
Poi sono passata ai regali per gli altri. I “100 disegni in 100 giorni” sono un’idea per la mia amica G. e sono sostanzialmente la versione adulta dei pallini e degli unicorni e dei disegni kawaii di cui sopra XD Ne ho approfittato anche per prendere qualcosa per la mia mamma, che ha fatto il compleanno pure lei, a marzo, e abbiamo saltato qualsiasi festeggiamento, così come per la festa della mamma. Le ho preso il secondo volume della saga di Sapkowski e Good Omens, e penso che per nessuno dei due qui su tumblr ci sia bisogno di presentazioni XD Il primo volume della storia di Geralt le è piaciuto un sacco e credo che tra poco lo leggerà pure mio papà (i regali di libri per loro sono di fatto sempre regali per entrambi u_u) La serie non l’hanno ancora vista, così come non hanno visto Good Omens, ma conoscendoli apprezzeranno.
La guida all’opera di Gianni Rodari a cura di Boero invece è un promemoria per me, anche se potrebbe finire pure questo nelle mani dei miei, a cui in questi anni ho regalato anche un sacco di saggistica, tra un Montalbano e l’altro. Uno degli ultimi regali per mio papà era un mattone di commentario all’opera di Camilleri, per l’appunto. Questo potrebbe essere un buon compagno di libreria, in effetti.
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Questi ultimi invece sono solo per me, per ora almeno. Due sono piccolissime storie dolci e un po’ surreali che mi hanno fatto pensare alla mia infanzia, mentre “Il vestito dei sogni di Rose” me lo sono appuntato per una prossima volta. E’ ispirato alla storia di Rose Bertin, stilista della regina Maria Antonietta, ed è anche questo un piccolo romanzo con molte illustrazioni. Pensando a quel discorso fatto giorni fa sui fasti ed i lussi dei palazzi reali e sul lavoro che c’è stato dietro, su cosa va ricordato e celebrato veramente nei musei e con le statue, forse non è un libro da sottovalutare. Voglio tornare a sfogliarlo meglio.
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olstansoul · 4 years
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Sacrifice, Chapter 3
PAIRING: Wanda Maximoff & James Bucky Barnes
Si passò le mani fra i folti capelli castani che gli ricadevano sulla fronte e, stufato del troppo impegno, posò la matita di fianco al cumulo di fogli che aveva di fronte a sé. Erano per la maggior parte calcoli di fisica e aveva bisogno di una pausa. Li allontanò per un po', mettendoli alla sua destra insieme alla matita che poggiò di fianco ad essi, una volta che aveva messo in ordine la sua scrivania decise di alzarsi ma qualcosa gli catturò l'attenzione.
Quel libro che aveva recuperato, giaceva ancora sulla scrivania, una sensazione di disagio lo attraversava appena lo guardava. Non essendo suo, ma bensì di quella ragazza, forse credeva che non avrebbe dovuto prenderlo senza preavviso.
Ma se sarebbe rimasto lì, forse avrebbe fatto un brutta fine e lei non lo avrebbe più ritrovato. Forse, dopotutto, non aveva fatto una cosa sbagliata a custodirlo almeno solo per un paio d'ore, aspettando il giorno dopo per poterlo ridare a lei.
Si avvicinò prendendolo fra le mani e sfogliandolo pagina per pagina e sfiorando con le dita, per la seconda volta, il suo nome scritto a matita. Andando avanti con le pagine, vide che molte righe erano sottolineate, altre evidenziate. E fra queste c'era...
"Non hai mai amato qualcosa da matti?"
Proseguendo c'erano tante altre, ma poi quasi alla fine c'era un segnalibro, che non era come quelli fatti col cartoncino, bensì un fiore, uno di quelli che messi in mezzo ai libri, diventa piatto e impregna il suo profumo su tutte le pagine. Da quella parte in poi le righe non erano ancora sottolineate o evidenziate, ma lui continuava a leggere senza un filo preciso e,anche lui stavolta, si fermò su una frase.
"Vivi un amore vero, forte, straordinario."
Preso da chissà quale impeto e senza neanche pensare per un'attimo che quel libro non era il suo, si avvicinò alla scrivania prendendo la sua matita e sottolineando proprio quella frase.
Perché l'aveva fatto?
La porta di camera sua si aprì di improvviso, facendolo girare di scatto. Una testolina dai capelli castani e con dei pantaloni rosa con gli unicorni gli si avvicinò piano piano,fino ad arrivargli alle gambe.
"Ciao fratellone!"disse quella vocina e lui sorrise prendendola in braccio e mettendola sulle sue ginocchia, non prima di aver chiuso il libro su cui aveva sottolineato quella frase.
"Ciao principessa, non ti ho vista per l'intero pomeriggio. Cosa hai fatto di bello quest'oggi?"chiese lui con un sorriso sulle labbra.
"Ho finito i compiti di geografia poi sono andata insieme alla mamma in cartoleria"
"Davvero? E cosa hai comprato?"le chiese.
"Mi servivano dei cartoncini colorati, la nostra maestra ci ha fatto iniziare un nuovo lavoretto, stavolta però in coppia..."
"Mh...va bene, mi dici di cosa si tratta?"le chiese, abbracciandola.
"Vorrei tanto ma ha detto la mamma che è pronta la cena"gli rispose lei che aveva fra le sue braccia un unicorno che stringeva forte.
Subito lui si girò, guardando la sveglia messa sul suo comodino e notò che erano quasi le otto di sera, così si alzò prendendo in braccio la piccola Rebecca e insieme scesero le scale che li portarono alla sala da pranzo, divisa dalla cucina solo da una porta scorrevole.
"Ero convinta che non saresti più uscito dalla tua camera James"disse sua madre che stava iniziando ad apparecchiare.
"Sono stato rinchiuso solo per tre ore mamma, non per tre anni..."
"Avrai pur bisogno di un momento di svago, no?"
"Lo so, mamma. Papà?"
"Dice che si tratterà in ufficio ancora per molto, investimenti e altre robe di quel genere, capisci cosa intendo?"
"Starai anche questa sera sveglia ad aspettarlo?"chiese lui.
"Non credo, non voglio svegliarmi col mal di collo anche domattina"
"Buon per te, no?"disse lui con un leggero sorriso mentre addentava con la forchetta ciò che aveva cucinato sua mamma.
"Sicuramente. Come è andata la giornata?"
"Oh,benissimo! Ho incontrato Steve dopo molti giorni e ci siamo accordati per gli allenamenti e Sharon voleva che l'accompagnassi a fare shopping ma..."
"Ma non l'hai accompagnata"
"Esatto"
"Ancora non mi capacito del fatto che tu stia con lei, hai bisogno di una ragazza vera, che abbia dei veri valori alle spalle e non che si interessi solo di quanto devono essere in ordine i suoi capelli e dell'ultimo paio di scarpe alte..."
"Mamma, me lo ripeto ogni giorno. Anzi, lo so che Sharon Carter non è adatta a me, ma non vedo altra possibilità per il mio futuro"
"Allora quello che provi verso di lei non è amore. Se pensi che lei possa essere la tua chiave di accesso solo per poterti guadagnare un posto nell'azienda di suo padre e in realtà non provi nulla, devi subito tagliare i rapporti con lei..."
"Mamma, sai quanto papà sarebbe deluso se io gli facessi questo? Non posso permettermelo"
"Tuo padre non capisce la differenza fra ciò che tu vuoi veramente e fra ciò che lui vuole che tu faccia. Non funziona così, la tua vita non deve essere una gabbia..."
"Perché mi dici questo? Ti senti in obbligo di stare con lui?"
"No...voglio solo che tu sia felice con la vita che sceglierai di intraprendere"disse lei concludendo e prendendo la mano di suo figlio fra la sua.
"C'è stata una novità"disse lui distruggendo il silenzio che si era creato fra madre e figlio.
"Che tipo di novità?"
"Il signor Stark mi chiesto di fare delle ripetizioni  ad una ragazza"
"Ah davvero? E di chi si tratta?"
"So a stento il suo nome..."
"E come si chiama?"
"Wanda...è quel tipo di ragazza sempre sulle sue, non è mai al centro dell'attenzione però..."
"Però?"
"Mi piacerebbe conoscerla"disse lui alzando lo sguardo dal piatto e facendo un sorriso leggero, senza mostrare i denti, a sua madre seduta di fronte a sé.
"Beh...magari potrebbe essere la volta buona, no?"
"Magari..."ridisse lui, rimarcando le parole della madre
Una volta finita la cena, si alzò prendendo il suo piatto e andando in cucina dove lo mise nel lavello e iniziò a lavarlo, poi prese un canovaccio e con quello si asciugò le mani.
Salì le scale che lo portavano al piano di sopra aprì la porta di camera sua e appena chiusa,si andò a sedere di nuovo sulla scrivania di nuovo con quel libro di fronte a sé. La sua testa era piena di pensieri. Con quale coraggio le avrebbe ridato il suo libro, che tra l'altro stava leggendo, se con solo una minima parola aveva il potere di mandarlo via?
Certo, lui non era il tipo di ragazzo che si faceva intimidire ed era preso dalle paure inutili del non sapere conquistare una ragazza, ci sapeva fare questo non era da sottovalutare ma, forse, questa volta era diverso. Perché era diversa anche la ragazza con la quale aveva a che fare.
Non come tutte le ragazze che giravano per la scuola, che si inventano di tutto per ottenere anche solo un minimo di attenzione da parte sua e neanche come Sharon Carter che approfittando di questo non badava realmente a ciò che James voleva di più. Lui voleva solo qualcuno simile a lui, con le sue stesse paure, i suoi stessi desideri e senza superficialità. Un qualcosa di profondo, che lo sorprendesse e che, nonostante le mille difficoltà, lo rendesse felice.
Si alzò dalla sua sedia e si cambiò, mettendosi il suo pigiama, un semplice pantalone della tuta nero e una maglietta bianca a mezze maniche. Tirò le sue lenzuola insieme al copriletto e prima ancora di mettersi sotto le coperte prese il libro messo sulla scrivania e lo iniziò a leggere.
Si addormentò con il libro fra le mani e nella testa una ragazza, di cui non sapeva il nome, ma che iniziava pian piano a scombussolargli i suoi pensieri e anche la sua vita.
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wwffb · 6 years
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Domenica 28 ottobre | aula del WWFFB scolastico
10:33 28/10 Peritas_Wolfhound (Domenica 28/10, ore 16, alula del WWFFB scolastico) Quella del WWFFB scolastico è una delle tante aule del castello ormai inutilizzate e in disuso che negli anni i portavoce del club si sono impegnati a sistemare e rendere più ospitale. Oggi ospita quasi adiacente alla parete in fondo, una vecchia scrivania su cui è seduta l`attuale e nuovissima portavoce, la diciassettenne Peritas Wolfhound, universalmente nota per gli immancabili capelli arcobaleno, oggi raccolti in due treccine che le ricadono sulle spalle, coperte da una mantellina rossa ancora bagnata, tanto da stare creando una piccola pozzanghera sul pavimento. Per il resto la ragazzina, con indosso un maglione bianco oversize e jeans stappati, è più o meno asciutta, escludendo gli anfibi neri che hanno l`aria di esser stati tuffati in ogni singola pozzanghera sul loro cammino. Gli occhioni azzurri della cheerleader si spostano dalla porta aperta dell`aula (che tutti i neoiscritti del club avranno ricevuto indicazioni via gufo per raggiungere) e i banchi allineati in due file per formare due lunghi tavoli, coperti da tovaglie di plastica arancioni. È inoltre possibile notare, ai piedi della cattedra su cui siede scomposta la Wolfhound, uno scatolone di cartone chiuso, sul quale ronfa felicemente il gufo comune che poco prima ha consegnato a tutti le indicazioni per raggiungere l`aula. Il povero pennuto è così profondamente addormentato che non protesta neanche al «BENVENUTI!» Esclamato a gran voce e con tanto tanto entusiasmo dalla Tassorosso all`arrivo dei primi neosoci
10:47 28/10 Gwen_Clover (Aula WWFFB – domenica pomeriggio) Grazie al permesso della sua capitana, per quel pomeriggio ha lasciato le cheers qualche minuto prima del previsto giusto il tempo di tornare nello spogliatoio per cambiarsi e darsi una veloce rinfrescata. Ed è stata veloce sul serio considerando che rientra al castello vestita di tutto punto e col mantello sulle spalle, pronta a dirigersi alla solita aula del WWFFB. Libera dall’obbligo di indossare la divisa, l’abbigliamento di oggi della grifondoro è totalmente composto da abiti babbani. Il tutto consiste in una blusa a maniche lunghe di un blu molto scuro tempestata qua e là da richiami floreali che variano dai toni del beige, del rosa chiaro e di un tenue azzurrino ben sistemata all’interno di un semplicissimo paio di jeans chiari che le fasciano entrambe le gambe in modo molto aderente. Ai piedi, invece, indossa dei semplicissimi stivaletti beige che le superano di un paio di centimetri le caviglie. Il viso è privo di trucco, a parte uno strato leggerissimo di mascara e matita nera che le valorizzano ancora di più i suoi occhioni azzurri. I capelli mossi, invece, sono raccolti in una coda alta ancora abbastanza umida a causa della veloce doccia appena fatta e come sempre profumano di buono, vaniglia per l’esattezza. Gli unici accessori che indossa sono un paio di semplicissimi orecchini a bottoncino di perle, il solito braccialetto di cuoio nel polso sinistro e al collo la collanina con un ciondolo a forma di ampollina, visibile grazie ad uno scollo a V non particolarmente profondo della blusa. Sa benissimo dove si trova l’aula della riunione perciò senza indugi la raggiunge, illuminandosi in un ampio sorriso nel momento in cui varca la soglia. «CIAO PERI!!!!» esclama felice e con lo stesso entusiasmo della tassorosso. Si leva il mantello di dosso, probabilmente poggiandolo da qualche parte che non dia fastidio, così da potersi avvicinare alla nuova portavoce. «Quali novità ci sono quest’anno?» comincia a chiederle sempre entusiasta nell’attesa che anche gli altri iscritti arrivino alla riunione. Si sfrega le mani pronta ad incominciare e spostando lo sguardo dalla tassorosso allo scatolone di cartone chiuso su cui ronfa il gufo. Chissà cosa c’è all’interno….
10:50 28/10 Sophia_Maffett (ingresso Aula WWFFB scolastico | Domenica 28.10 | ore 16) La scozzesina si avvicina saltellando e canticchiando una canzoncina dei pescolini che sfidano il grande oceano per sfuggire alle aragoste «E ancora un pesciolino-ino-ino con la sua pinnetta-stretta-stretta affronta il grande mare e si lancia a testa in sù uuuuh!» ed eccola così arrivare di fronte alla porta di ingresso. La piccola corvonero indossa il maglioncino di uniforme con tanto di bordature e la gonnellina plissettata sempre della casata, ha delle calze grigio chiaro lunghe e ai piedi porta delle scarpette nere ricoperte di brillantini. I capelli, che ormai sono semplicemente biondi, sono raccolti in due codini tenuti fermi da due elastici, uno color bronzo e l’altro blu scuro. Sulla spalla ha la sua tracolla piena oltre ogni dire perché oltre a libri, appunti, barattoli di vetro, spago, fettuccine di stoffa rossa penne e bacchetta contiene anche i ricambi per uscire poi all’allenamento di Quidditch insomma sembra implorare pietà ad ogni passo della piccola, il solo fatto che riesca a saltellare con quel peso addosso già denota la forza fisica della biondina. Ma non è finita! Alla cintura sopra alla gonnellina appunto, ha assicurato una zucca secca che funge da borraccia e un canocchiale nella sua apposita custodia. L’oggetto misterioso del giorno invece è uno scolapasta a manico che pende dal fianco sinistro, opposto alla tracolla. Ah, ha anche un sacchettino che sembra piuttosto bagnato umidiccio, quasi fosse un cartoccio di roba fresca da cui esce un vago sentore di pesce, alle volte capita che arrivi il pacco da casa e proprio lasciarlo in dormitorio non poteva. Quando approda finalmente all’aula WWFFB è tutta un gigantesco sorriso per PERI verso la quale zompetta felice «Ciao!» le dice allegra «posso… posso appoggiare sul tavolo?»domanda quindi appunto additando uno dei tavoli coperti da tovaglie visibilmente desiderosa di liberarsi di tutto quel peso che ha addosso. «ah! Noi non abbiamo ancora iniziato creature magiche, ma ho preso il libro di erbologia» dice alla colorata tassorosso «può andare bene? Nel caso inizio con le piante io?» finalmente uno sguardo intenerito verso il gufo dormiente e un sorriso verso l’animale e poi verso GWEN «Ciao» le dice quindi cordiale, «oh, quindi tu sei già un esperta» la guarda «forse ho fatto male a prendere il libro…» azzarda un poco dubbiosa con un sorriso intimidito mentre lo sguardo infine torna verso la porta in attesa di vedere arrivare gli altri partecipanti.
10:52 28/10 Juniper_Lisowski {Aula del WWFFB scolastico | Pomeriggio, ore 16} BEN è stato opportunamente acciuffato lungo il tragitto, così da avviarsi assieme verso l’aula indicata nella missiva che fino a poco fa la Grifondoro stringeva nella manina e che ora caccia invece nella tasca (gialla a motivo tartan come anche i bordi, coff coff) dei jeans chiari. Weekend significa pugni dritti nelle rètine di chiunque abbia la sfortuna di guardarla, e quindi come possono mancare un maglioncino verde acqua brillante con la stampa di un unicorno al centro del petto e il logo di Rainicorn sul retro? Ogni passetto molleggiante è attutito dalle sneakers babbane turchese acceso con lacci bianchissimi, e oggi in via del tutto eccezionale l’amato Zainicorno ha lasciato il posto a una più matura (?) borsetta a forma di testa di unicorno, brillantinosa con criniera e corno arcobaleno perché i babbani hanno un’idea tutta loro delle creature magiche in questione. Sorrisone che va da un orecchio all’altro, occhi grigi animati di vivace entusiasmo, guanciotte un po’ arrossate e chiazzate di efelidi come anche il naso, chioma color carota che raggiunge i fianchi sciolta da ogni elastico, al solito insomma. «Sono stracontentissima, il WWFFB è un’organizzazione eccezionale, altroché! Certo, non è come la Unicorn Squad, per carità, ma ha uno scopo altrettanto nobile, e farne parte è un onore, sì, e poi metti che magari ci portano a vedere gli unicorni?» trilla nelle orecchie del povero BEN, presumibilmente tenuto sottobraccio dalla rossa per sua sfiga. «Lo sai che papà Jake è stato anche lui felicissimo quando gli ho detto che mi ero iscritta? Mi mancano un sacco i miei, però non so se per le vacanze torno a casa, tu che fai Ben, ci torni, dai tuoi, per Natale dico? Ma tanto prima c’è Halloween, Natale è ancora lontano, c’è tempo per pensarci…»fortunatamente per il messicano però raggiunta l’aula la ragazzina molla anche la presa dal suo braccio «CIAO PERI!» esclama a pieni polmoni, agitando una manina in un cenno di saluto verso la Tassorosso, mentre ad accompagnare tutto c’è un sorrisino elettrizzato dei suoi «Allora, che facciamo? Andiamo a salvare qualche unicorno dai terribili Chupacabra? Anche se gli unicorni sanno difendersi da soli, sia chiaro» dicendo questo lancia occhiate serissime a… beh a chiunque le capiti a tiro, braccia esili incrociate al petto e qualche cenno del capino per rimarcare il concetto: gli unicorni sono fighi, eh! Non appena scorge GWEN le vengono letteralmente gli occhi a cuoricino, soffoca con ambe le manine un trillo da fangirl e tenta di correrle in contro per un «Ti prego, dopo mi fai un autografo? Per favore favorissimo!» con tanto di sfarfallio di ciglia, sguardo da cucciolo puccioso (?) e labbro inferiore un po’ sporgente. Ma si ricompone subito dopo, tossicchia e se ne tornerebbe accanto a BEN se il Tassino non la calciorotasse via prima. E «PHIA! Ciao, come stai?» sì, ne abbiamo anche per la Corvonero, coff coff, cenni di saluto in abbondanza e altro sorrisone tutto gongolante.
11:02 28/10 Aurora_Buchanan «Aula WWFFB | 28/10 | ore 16» Un freddo pomeriggio quello di questa domenica, sebbene l’abitudine alle temperature scozzesi permetta ad Aurora di zampettare come suo solito, in maniera buffa e scoordinata, lungo il corridoio che dovrebbe portarla direttamente all’aula designata. Stringe tra le mani al petto la fascia della borsa a tracolla che le ricade sul fianco destro, mentre su quello sinistro c’è il fodero di pelle con la bacchetta all’interno. Si affaccerebbe all’aula con un pizzico di timidezza: prima la testa, dando un’occhiata a PERITAS e GWEN per poi mostrare tutto il corpo e procedere all’interno. Non è una tipa di grandi parole ma è assolutamente presente con tutti quei cenni con la manina che sventola o i mezzi inchini di saluto a tutti i presenti, educata e sorridente, fresca come un fiorellino di campo. Più ampi e spontanei i sorrisoni che potrebbe dedicare a JUNIPER, BEN e SOPHIA, venendo poi tempesta dalle parole di quest’ultima: «iniziare che cosa?»chiede curiosa ed interrogativa sull’erbologia, alternando lo sguardo tra la concasata e i presenti. Indossa abiti comodi: jeans chiari con fondo sfrangiato, all-star azzurro pastello, felpa grigia con cappuccio della Wizarding Supporters of Scottish Rugby Union, con il cognome della ragazzina in stampatello sulla schiena, insieme al numero della maglia di Angus Buchanan. In aggiunta si potrebbe accennare come al polso ci sia inoltre un nastro color albicocca e come i capelli siano legati in una bassa e morbida treccia che lascia il tempo che trova, con tutti quei ciuffetti ribelli che ricadono di qui e di là, alcuni anche sul viso pallido e sporcato di lentiggini. C’è un delicato profumo di lillà ad accompagnarla sempre.
11:03 28/10 Emma_Stansmith (Domenica 28/10, ore 16, aula del WWFFB scolastico) La secondina si affretta a raggiungere l’aula indicata nel bigliettino recapitato dal gufo. E’ elettrizzata per la curiosità di cosa la aspetterà: ha sempre avuto una grande sensibilità per gli animali (normali e fantastici) e questa potrebbe essere una buona occasione per fare qualcosa di concreto ed utile, forse per la prima volta nella sua vita. La pioggia batte placida sui vetri delle finestre della scuola, niente di diverso dal solito clima scozzese che costringe per lo più gli studenti a trascorrere i fine settimana tra le pareti del castello. E’ per questo che la giornata l’ha passata tra la biblioteca e la sala comune, cercando di mettersi in pari con i compiti, aspettando con ansia l’unica coa interessante della giornata. Niente divisa quest’oggi, come tutti i fine settimana. Un caldo maglioncino di lana blu e dei jeans scuri, stretti alla caviglia, accompagnati da degli anfibi neri (di marca babbana, comprati a Londra l’estate appena trascorsa). I capelli sono raccolti in una coda che le ricade sulle spalle, probabilmente è ora di tagliarli ma le piacciono troppo per prendere la decisione definitiva. Varca la porta dell’aula, dove i banchi sono disposti in due file. Sulla scrivania in fondo riconosce la ragazza dai capelli multicolore. «Ciao Peri!!» esclama sorridente facendole un cenno di saluto, felice di conoscerla già dopo il progetto di Storia della Magia dello scorso anno. Si avvicina poi ad uno dei banchi prendendo timidamente posto, rivolgendo sorrisi di saluto a chi è vicino a lei, per poggiare la borsa contenente bacchetta e qualche piuma e pergamena. Poi si siede in silenzio, aspettando con ansia l’inizio della riunione.
11:05 28/10 Paul_Wolfhound (Domenica 28/10, ore 16, alula del WWFFB scolastico) Con passo svelto sale l`ultima rampa di scale che lo divide dall`aula dell WWFFB scolastico, del quale PERI è la coordinatrice. Indossa una felpa grigia, che serve a tenere caldo il busto dal clima che ormai emula quello invernale. Un pantalone in jeans, del colore classico, ricopre interamente le gambine da asticello, di coloro a cui non piace abbuffarsi. Ai piedi delle sneakers, babbane, come tutto il resto dell`abbigliamento, mentre dal collo pende un ciondolo, che rappresenta un drago, intento ad avvolgere una sfera di colore viola, con il corpo e le zambe, mentre le ali fanno si che il ciondolo si leghi alla catenina, e il piccolo non ha ancora capito se è un oggetto magico o babbano. Alle spalle si lascia una scia che porta la fragranza della lavanda, che deriva probabilmente dai fiorellini della pianta stessa, che tiene in tasca, raccolti da poco nei dintorni del castello. Arrivato di fronte alla porta del club, andrebbe per varcarla, trovando all`interno gli altri membri. Un saluto veloce a Peri «Ciaoo!» seguito dalla manina pallida che sventola a mezz`aria, come se non si fossero visti pochi minuti prima, e dopodichè andrebbe per avvicinarsi a qualcuno di sua conoscenza già lì: JUNIPER. «Heilà!» saluterebbe l`amica, vista di sfuggita a pranzo «Posso sedermi?» domanda, non sia mai che il posto sia già occupato. Una volta seduto, tutta la sua attenzione andrebbe a concentrarsi sulla scatola in cartone con sopra Cleo, che ronfa beata dopo un “faticoso” lavoro.
11:11 28/10 Benjamin_Turner { Hogwart, Aula del W.W.F.F.B. || 28/10; Pomeriggio } Strano, ma vero, nell`ultimo periodo è assai improbabile trovare Ben da solo che accompagnato o in compagnia della stessa JUNIPER, con la quale sembra condividere buona parte del suo tempo, fatta eccezione per quando alcuni bisogni impellenti lo portano ad allontanarsi o quando è ora di andare a dormire, eppure la cosa non lo ha mai disturbato, anzi, è stata sempre una cosa che ha apprezzato, per non parlare poi di quanto si sia fatto accalappiare più che felicemente dalla primina Grifondoro, seguendola a passo spedito, per via della differenza di altezza, accompagnato il tutto da vari e numerosi saltelli per movimentare un po` la cosa, se mai ce ne fosse il bisogno. In quanto sono assenti le lezioni, il ragazzino ne ha approfittato per indossare quel maglioncino giallo sabbia che la madre gli ha gentilmente fatto, risultando dunque più largo e più lungo del dovuto, un paio di pantaloni neri e infine degli scarponcini nocciola, rovinati in diversi punti e con delle macchie più o meno evidenti, a simboleggiare lo smodato uso. Se ne sta tutto allegro a saltellare, con la puffola gialla che gli rimbalza tra la chioma, seguendo l`esempio del padroncino, nel mentre che, stranamente in silenzio, ascolta quello che JUNI ha da dirgli, «E se tipo facciamo una collaborazione con il WWFFB o come si chiama? Come supporto per la Unicorn Squad! Sai, anche i super eroi hanno bisogno di aiuto, in alcuni casi… Tipo gli Avengers! Ci sta lo SHIELD che li aiuta diverse volte!» e qui probabilmente solo PAUL potrebbe capire a cosa stia effettivamente facendo riferimento, ma sono dettagli, il concetto dovrebbe comunque arrivare, si spera (?). «OOOH SERIO!?» in merito a vdere gli unicorni, tutto allegro e felice se mai una cosa dovesse succedere; fa spallucce in merito anche alle vacanze e cosa abbia intenzione di fare a riguardo, tanto che arriccia il naso «Non so! Mi sa che torno dai miei, comunque e andiamo o in Messico da nonna Odie oppure lei viene qui! Però boh, non saprei…» non è il momento di pensare a queste cose, in quanto dovrebbe esserci ancora tempo. «CAPITANA!»verso PERITAS, perché si, lei prima di tutto è la capitana delle Cheerleader e, seconda cosa, Miss Rainbow, a cui si vuole tanto tanto bene (?). Eppure le sue attenzioni, come quelle di JUNI, puntano poi su GWEN «QUE GUAY!» verso la quartina «Ma tu sei quella dei Magical… Quelli, no?» e si, dovrebbe aver indovinato, o almeno è quello che spera. Ai restanti PRESENTI, si limita a sventolare le manine e sorridere a tutto con dolcezza, come è solito fare.
11:21 28/10 Aderyn_Worley {Domenica | ore 16 | aula del WWFFB scolastico} «Caspita ma sarà che arrivo sempre in ritardo?!» sta ulando la grifetta mentre di corsa scende le scale che portano all`aula del WWFFB. All`esclamazione qualche quadro e studente di passaggio gli lancia un`occhiata storta, ma non c`è nemmeno il tempo di stupirsi di ciò. Le gambette sottili scattano di qua e di là, quasi fosse uno slalom tra gli studenti di passaggio. Sta quasi superando la penultima rampa di scale quando queste si muovono all`improvviso e la primina, essendo stata colta di sprovvista dal movimento improvviso, cade a terra con la faccia in giù. Per fortuna i pochi riflessi che ha permettono alle mani di fermare la caduta proprio un attimo prima che il naso si schianti sul pianerottolo che divide una rampa di scale dall`altra. «Ahiiaa!» in realtà mica si è fatta male ma per circostanza un urletto le scappa comunque. «PORCO BOLIDE!» Eh già, ci siamo già adeguati ai termini di Hogwarts, o almeno a questi qua. Non c`è nemmeno il tempo di spolverarsi i pantaloni, quindi si precipita giù per gli ultimi scalini, saltando gli ultimi quattro con un balzo. Trafelata raggiunge la porta dell`aula col fiatone, il corpicino esile e minuto infagottato in una maxi-felpa e in un paio di jeans larghissimi con mille risvolti alla fine, segno che prima di essere passati a lei, erano di qualcuno dei suoi fratelli. «Buh-buongiorno a tutti….» tra un respiro e l`altro dovuti al fiatone riesce a spiccicare solo un paio di parole prima di dirigersi in direzione della compagna di dormitorio numero uno «Ueii Juni! Come te la passi» Finalmente un sorrisone si apre sulle labbra piene dell`undicenne, cercando di sistemare i biondi e lunghi capelli un po` scompigliati e scarmigliati in testa. Poi rivolta a PERI esclamerebbe eccitata all`idea di iniziare questa nuova avventura «Quando si inizia?!»
11:27 28/10 Peritas_Wolfhound (Domenica 28/10, ore 16, alula del WWFFB scolastico) «Ciaooooo» esclama agitando le manine verso tutti coloro che varcano quella soglia, invitando con un gesto GWEN ad avvicinarsi di più e farle compagnia, rivolgendo un sorrisone particolarmente ampio a JUNIPER, un cenno del capo soddisfatto a PAUL e tanti altri sorrisi a SOPHIA, BEN e così via… è possibile che conosca tutti lei? Almeno non serviranno presentazioni Comunque la prima risposta che da è «Scusa Soph, ma i tavoli ci servono liberi, posa tutto qui sulla scrivania però, se vuoi» e scende anche dalla cattedra per far spazio a tutto quello che la primina si è portata dietro, ridacchiando a tanto entusiasmo e commentando allegra «Noi non facciamo lezione quindi non ti serviranno i libri. Almeno per stavolta. Se ti serviranno, invece, te li presterò io, okay?» Si lascia travolgere ed intenerire dell`entusiasmo di JUNIPER a cui risponde in tono esuberante «Non salviamo unicorni oggi, ma facciamo un`altra cosa che con gli unicorni c`entra qualcosinainaina» ma non spoilera altro, restandosene con quel sorrisetto sghembo. Quanto alla povera GWEN che praticamente sembrava aver ignorato la raggiunge saltellando ed esclama «Gwen, qui, è una veterana e sarà molto contenta di fare autografi a tutti!» Ah sì? «Inoltre ha fatto un`ottima domanda! Di nuovo c`è che la portavoce dell`anno scorso, Rebekha Grimes, si è trasferita a Beuxbatons quindi io sono diventata la portavoce quindi a breve nominerò un vice» spiega allegramente «Quest`anno come ognuno dei precedenti il nostro obbiettivo è far conoscere e apprezzare a tutti la biodiversità e le meravigliose creature che abbiamo vicino e che dobbiamo proteggere. A questo scopo distribuiremo volantini per cause sempre diverse e raccoglieremo fondi tramite varie iniziative tra cui quella di oggi» annuncia ricomponendosi un minimo «Quindi oggi prepareremo qualcosa che è perfetto da vendere sotto Halloween: dolcetti!» E qui la diciassettenne solleva con una certa impacciataggine lo scatolone con uno «Scusa Cleo» quando il povero gufo viene scacciato via dal suo trespolo per sonnellino e va a posarsi niente di meno che sulla spalla di EMMA che, sì, le sta simpatica. «Tutti intorno ai tavoli!» Ordina allegramente la Tassorosso aspettando che tutti facciano come dice prima di chiamare «AURORA, vieni a darmi una mano» e se la primina farà quanto richiesto le verra messa in mando una teglia di muffin con l`ordine di «Distribuiscili tra JUNI, BEN e PAUL» poi viene presa un`altra teglia dallo scatolone delle meraviglie, questa volta piena di biscotti da decorare, a forma di drago, più piccoli di un palmo «Di questi te ne occupi tu» sì, sempre AURORA, «e anche EMMA e GWEN» e la teglia sarà posta tra le tre «Invece SOPHI, LA BAMBINA IN RITARDO» ciao, ADERYN «ed io lavoreremo con la pasta di zucchero» e una svoglia di pasta di zucchero rossa viene tolta dallo scatolone e posata su un tavolo. «QUESTI sono i prototipi» e da questo enorme scatolone emergono un muffin decorato da unicorno, un biscotto a drago con dettagli verdi, colorato per bene e dall`aria deliziosa e una piuma di fenice di pasta di zucchero rossa, semplice ma bene intagliata «e questi sono i vostri strumenti» ecco a voi, glassa colorata, coltelli, panna, pasta di zucchero di ogni sorta, zuccherini e quant`altro. Così non resta che augurare «Buon lavoro!» Che suona un po` come “alla carica”
11:57 28/10 Gwen_Clover (Aula WWFFB – domenica pomeriggio) Lasciare Peritas da sola in quella che sembra a tutti gli effetti un’invasione di primini non le sembra una così buona idea perciò, resta lì, in piedi vicino a lei pronta nel caso ad esserle aiuto. Aspetta con pazienza l’arrivo di tutti e la prima è SOPHIA a cui la grifondoro regala uno sguardo allibito prima a lei e poi alla pesante tracolla che porta con sé. Come puoi una bambina così piccola portarsi dietro un peso così grande?! Lo sguardo allibito però resta davvero poco tempo perché quando la ragazzina si rivolge a lei salutandola, il viso della grifondoro si apre nuovamente in un sorriso. «Non è mai un male portarsi qualche libro dietro» quasi a volerle rivelare chissà quale perla di saggezza. «Sono Gwen, comunque» e le porge la mano destra per presentarsi e cominciare a rompere il ghiaccio con questi nuovi iscritti. Sophia viene subito seguita da JUNIPER e Ben e beh, diciamocelo, l’entusiasmo della grifondoro non passa di certo inosservato, proprio come il suo amore per gli unicorni. Più la osserva, più le vien voglia di procurarsene al più presto uno in peluche, il più glitterato possibile da sistemarselo sul letto su in dormitorio. Questi pensieri unicornosi (?) però vengono al più presto scacciati via dal trillo da fangirl prodotto dalla primina. Resta sorpresa dalla sua richiesta ma di certo non sarà una domanda del genere a spegnere il sorriso della quartina. Anzi, il sorriso le si apre ancora di più mentre annuisce divertita. «Certo! Te lo faccio appena finiamo la riunione!» ma sì, mettiamoci a smerciare autografi! A questo punto rispondere alla domanda di BEN sarebbe quasi inutile ma lei lo fa lo stesso con un «Sì sì, sono io!», giusto per non sembrare scortese. Wow, non si aspettava di essere così famosa! L’occhio le cade poi sulla borsetta a testa di unicorno della primina e beh, non può trattenersi dall’affermare «Ma è troppo carina la tua borsa!» con una voce tutta zucchero e miele e gli occhi a cuoricino. Sì, è deciso: deve procurarsi anche lei un unicorno! E al più presto! Man mano che arrivano, saluta il resto dei ragazzi con un sorriso, mentre aspetta che siano al completo per cominciare. La presentazione della sestina che la considera una veterana la fa sorridere, ma sorride un po’ meno quando si parla di far autografi a tutti. «Ah sì? A tutti?» le chiede un soffio udibile solo a lei. Farlo solo a Juniper va bene ma… a tutti? Beh, la quartina deve ancora abituarsi a quella notorietà. Pronta però ad immolarsi per la causa, annuisce alle parole della tassorosso, così da darle man forte. Per il resto nulla da aggiungere quindi la ascolta in silenzio, annuendo ogni qual volta si trovi d’accordo con lei. All’idea di preparare i dolcetti che venderanno ad Halloween si anima più di quando già non sia e, battendo le mani contenta, eccola sistemarsi vicino ad un tavolo pronta a cominciare. Osserva i prototipi dei vari dolci e beh, impossibile trattenersi da un «Wow, sembrano buonissimi!!!». Con più attenzione però studia i biscotti a forma di drago, quelli capitati a lei. Si posiziona vicino a quelle che dovrebbero essere AURORA ed EMMA, pronta a cominciare il lavoro. «Pronte?» chiede con un sorriso alle primine, mentre alza entrambe le maniche della blusa così da non essergli d’impaccio. «Non sono molto brava nella decorazione dei dolci ma spero di riuscire comunque a decorarlo il più realistico possibile» anche se lei ne dubita fortemente. Eccola quindi prendere il primo biscotto ancora spoglio e sistemarselo davanti dando una veloce occhiata agli utensili a disposizione. «Voi sapete decorarli?» chiede dolcemente alle ragazze vicino a lei, mentre si attrezza di un po’ di glassa verde per cominciare il lavoro. Ha le mani ferme mentre comincia a metterne un po’ sul biscotto ma si vede lontano un miglio che non è esattamente un lavoro che fa per lei. Concentrata e con la lingua in mezzo ai denti, continua la sua decorazione, spostando ogni tanto lo sguardo sui biscotti delle ragazze vicino a lei. «Se avete bisogno d’aiuto, non avete che da chiedere» anche se quella bisognosa d’aiuto sembra lei e non gli altri. 12:01 28/10 Sophia_Maffett (Aula WWFFB scolastico | Domenica 28.10 | ore 16) La ragazzina sorride annuendo a PERI «certo, scusa» e quindi inizia a scaricarsi di tutta la roba che ha sulla scrivania, massaggiandosi la spalla pure un pochino quando è libera dalla sacca. Stringe la mano a GWEN «oh piacere, Sophia» fa anche un leggero cenno col capino «oh, non sapevo fossi così famosa» aggiunge poi un po’ impettita anzi addirittura farà un vero e proprio inchino rispettoso «ti chiedo scusa» aggiungerà quindi come se la cosa fosse assolutamente naturale. Tanto che l’istante successivo sorride verso JUNI «sto benissimo grazie!» le dice «sto andando avanti con la creazione per Halloween!» le spiega tutta eccitata lo sguardo che poi si sposta su BEN accanto alla rossa sorride ancora piegando appena la testolina di lato con fare un poco intenerito, e annuisce persino quando PERI li mette insieme a fare degli unicorni muffin con un sincero sguardo di approvammirazione nei confronti della colorita tassorosso. Un saluto anche verso PAUL quindi con la manina che si solleva appunto in direzione del compagno del primo anno. Quindi è il turno di AURORA alla quale sorride, ovviamente prima di risponderle «iniziare le nuove avventure! che altro?» le dice tutta contenta. Cerca di mettersi diritta con la schiena mantenendo una certa compostezza mentre prende posto al tavolo accanto ad ADERYN alla quale annuisce con fare allegro «è questo lo spirito!» le dice lasciando che sia lei a presentarsi a PERITAS. Inizia quindi dandosi una sistemata ai capelli, giusto perché non la impaccino durante il lavoro pasticciario rifacendo quindi i due codini «allora mettiamoci all’opera!» aggiunge quindi lo sguardo che va verso PERI di nuovo si vede che gongola un po’ del poter lavorare fianco a fianco alla ragazza più grande tanto che sussurrerebbe alla primina al più fianco «hai visto… siamo nella squadra con Peri che è la più forte di tutti!» quasi una confidenza giusto per sentirsi importanti. Ed ecco che finalmente viene srotolata la pasta di zucchero di fronte alle bimbe, la speranza è che l’entusiasmo delle biondine riesca a far ritornare anche la voglia a questa pasta rossa! Ecco che Sophia quindi prende uno dei coltellini «è un po’ come disegnare!» le dice tutta contenta iniziando a seguire l’esempio della piuma per intagliare la sua con dei segni più profondi per il contorno e più delicati per i dettagli intanto riflette «Peri, pensi che se prendiamo dei granelli di zucchero e li coloriamo d’arancione possiamo poi sparpagliarli attorno alle piume così sembra che ci siano delle scintille di fuoco, che fa ancora più fenice!» le dice sorridendole «ma magari avevi qualche idea ancora più spettacolare» aggiunge senza che il suo buonumore scenda di una virgola «nel caso possiamo usare quello» indica lo scolapasta che si è portata appresso «per sparpagliare le scintilline» conclude col suo solito fare entusiasta, lei spara idee ma continua il suo lavoretto di decorazione «fortuna che non devo fare i Muffin» afferma quindi verso le due compagne di tavolata «che a casa non ho mai fatto dei dolcetti, però ho fatto un sacco di disegni, anche se le penne non è che siano proprio il mio fortissimo, ma è sempre bello disegnare» afferma quindi per poi rivolgersi verso ADERYN «tu hai già fatto dei dolcetti a casa?» la domanda così, tanto per chiacchierare un poco mentre si lavora. 12:08 28/10 Aurora_Buchanan «Aula WWFFB | 28/10 | ore 16» Ridacchia alle parole di Sophia per poi direzionare la sua attenzione su PERITAS: ascolta attentamente tutto ciò che viene spiegato e si illumina all’idea del lavoro che andranno a svolgere, aggiungendo un cenno d’assenso vivace del capo, per poi ritrovarsi con una teglia in mano: «signorsì signora!» risponde tutta vivace, quasi non aspettasse altro che ricevere un qualche tipo di compito. Eccola lì a passare tra JUNIPER, BENJAMIN e PAUL: «questi sono i vostri, dove ve li metto?» andrebbe a chiedere serenamente, avvicinandosi anche un pochino al tavolo, di modo, in caso, da poggiare il tutto dove i ragazzi andranno poi a sedersi. Fatto il misfatto, anche in base alle loro risposte, potrebbe poi tornare a recuperare la teglia di biscotti e portarla in un’altra sezione del tavolo, lì dove avrebbero presto posto EMMA E GWEN. Annuisce vivacemente, con un sorriso delicato alla bellissima GWEN, prendendo spazio accanto a lei ed andando a togliersi la tracolla di dosso, poggiandola dove capita. A quella domanda che le verrebbe posta: «le uniche decorazioni che ho fatto di recente sono state di carta, per un quadro del primo piano ma…» s’arrossa appena sulle guance «farò del mio meglio!» confessa verso la CONCASATA, decisa ed allegra mentre recupera una saccapoche dal tubetto fine. Con una spatola vorrebbe infilarci dentro un po’ di glassa nera per decorare il suo biscotto-drago, posizionato proprio davanti a lei. Mentre farebbe questo, potrebbe rivolgersi con una vocina appena accennata a GWEN: «al concerto siete stati bravissimi!» si trova a dirle, sorridendole morbida, per poi chiedere ad EMMA: «tu c’eri?» tranquilla e spontanea anche verso di lei prima di distogliere lo sguardo e cominciare a stringere la saccapoche per far uscire la glassa. 12:09 28/10 Juniper_Lisowski {Aula del WWFFB scolastico | Pomeriggio, ore 16} Strabuzza gli occhi e fissa BEN con evidente sorpresa, sebbene pian piano gli angoli della bocca si arriccino in un sorrisone ancora più raggiante «Awe, che idea straordinaria che hai avuto! Assolutamente sì, hah, dopo dobbiamo chiederglielo, a Peri, così almeno potremmo creare una Covenant di quelle ben fatte, la Covenant dell’Unicorno!» solleva una manina e con quella descrive un mezzo archetto ben oltre la fronte, seguendolo anche con lo sguardo, a indicare figurativamente l’idea in questione. «Hey Pavel!» cinguetta alla volta di PAUL, lo sguardo vaga poi nei dintorni dell’altro alla ricerca di qualcuno in particolare «Awe, Purriwinkle non c’è?» domanda tanto per farsi i fatti della gatta altrui, tranquilla proprio come se niente fosse, ascolta poi la risposta di BEN, annuisce piano, pensierosa, ma porta un indice alle labbra quando il ragazzino si rivolge direttamente a GWEN «Fai piano, altrimenti i paparazzi sapranno che è qui e le daranno il tormento, e non va bene!» bisbiglia convintissima alla volta del messicano, con annessa occhiata carica d’ammirazione tutta per GWEN, appunto, specie alle sue risposte «Grazie un sacco, lo conserverò gelosamente!» le assicura, poi ovviamente non perde occasione di girarsi un po’ per mettere meglio in mostra la borsetta «Ti piace? L’ho comprata da Rainicorn! È il mio negozio preferito preferitissimo, hanno cose stupende, ci compro anche tutti i miei vestiti»indica con un cenno l’outfit che definire sgargiante sarebbe riduttivo «E i miei unicorni di peluche, e l’astuccio, lo Zainicorno, le penne colorate…» vabbè sta di nuovo facendo pubblicità a Rainicorn, roba che potrebbe avviare una partnership col negozio di questo passo. «RYN! Ciao! Sto bene grazie, e tu come stai? Sei emozionata? Io sì, tantissimo, non vedo l’ora di prendere parte attivamente alle attività con cui il WWFFB persegue le sue nobili cause!» attacca subito bottone anche con la concasata, raggiante, con quel sorrisone perennemente accampato sulle labbra, solo per poi strabuzzare gli occhi alla volta di PHIA «Strabiliante! Continua così! Sono sicura che il risultato sarà eccezionale, ma se ti serve una mano chiama, ovviamente» sì, certo, jolly co-operation e quant’altro, no? Rimane poi zitta zitta (strano ma vero) ad ascoltare PERI, e ancora una volta strabuzza gli occhi, batte le mani con entusiasmo quando sente che comunque qualcosa di unicornesco di mezzo ci sarà e «Sìììììì, fantastico!» trilla. Applaude tutta felice ed estasiata al discorso di PERI, per poi alzare la mano. Se le fosse data parola non esiterebbe a fare un passetto avanti, fin troppo orgogliosa «A proposito di fondi! Harper Grimm e io abbiamo realizzato una swear-jar, e oltre a servire per insegnare le buone maniere da tenere anche in Sala Comune» ciao Grifi coff coff «Abbiamo deciso che il ricavato andrà tutto tuttissimo al WWFFB! Hah!» vanterie a parte, quando le vengono dati i muffin da RORY, è all’amichetta che elargisce un sorriso particolarmente affettuoso e un più scherzoso inchino «Vi ringrazio di cuore… principessa» sogghigna divertita e qui strizza l’occhio sia all’amica Corvonero che a BEN. Alla vista dei prototipi a cui rifarsi le sfugge proprio un «SIIII, NOI ABBIAMO GLI UNICORNIH!» enfatica, coff coff. Come se la Tassorosso dai capelli ARCOBALENO non l’avesse fatto apposta, comunque ve se ama e non ci pensa su due volte ad armarsi anzitutto di panna «Ade me l’ha insegnato, a decorare le torte, se volete faccio vedere anche a voi come si fa!» si rivolge ora a BEN e PAVEL, tutta tronfia con tanto di petto esile opportunamente gonfiato un po’ e mento alzato, ci manca solo uno swish finale ma se lo risparmia, non sia mai che i capelli contaminino i dolcetti, ew «Guardate, bisogna fare così» recupera una sac-a-poche in cui versa due o tre cucchiaiate di glassa, con la mano stretta accanto al beccuccio dirige il getto (?): parte dal centro, poi comincia a descrivere una spirale lungo i bordi che via via si fa più stretta man mano che gli strati di panna si sovrappongono e una volta formata una punta smette subito di esercitare pressione sulla sac-a-poche e ne scansa il beccuccio dal muffin «Mi raccomando, non premete troppo altrimenti la glassa esce troppo in fretta e rovina tutto! Piano piano, con calma, sempre con la stessa forza, così non ce n’è troppa qui e troppa poca di là, così, ecco…» mormora nel mentre, accigliata per quanto si concentra, e con questo si dà pure ai tutorial, adesso, la rossa. Una volta fatto, il risultato dovrebbe essere comunque abbastanza simile al prototipo mostrato loro. A questo punto recupera due orecchiette e un corno come quelle del muffin prototipo e le dispone con cura nella spirale di glassa per dare il tocco finale «Hah, ecco fatto! PERI, così va bene?» cerca subito l’approvazione della Tassorosso con uno sfarfallio di ciglia e un che di già fierissimo nello sguardo. 12:18 28/10 Emma_Stansmith (Domenica 28/10, ore 16, aula del WWFFB scolastico) I sorrisi e le risate si sprecano sul suo volto a vedere l’entusiasmo di tutti i membri del gruppo. La giornata ha preso una piega decisamente positiva rispetto alla monotonia di prima. Gli altri sembrano conoscersi già tutti e lei rivolge ai presenti sorrisi timidi, rimandando le presentazioni ad un momento più consono (o sperando che non ce ne sarà bisogno di tanta formalità). Si affretta a riprendere la borsa dal tavolo quando PERI annuncia che i tavoli devono essere liberi e se la rimette in spalla, pronta a mollarla vicino a lei non appena capirà qual è il loro compito del pomeriggio. E’ quindi con entusiasmo e felicità che ascolta le parole della nuova portavoce del gruppo. «Beuxbatons? Oh cavolo, che cambiamento» commenta a voce leggermente più alta di quanto non debba esserlo un sussurro. Non le piacciono per niente i cambiamenti drastici, dopo le sue burrascose vicissitudini familiari. La sua espressione per un attimo lascia trasparire quei ricordi tristi. Ma il solo sentir parlare di dolcetti la rinfranca totalmente! «Ohhh che bella idea» commenta rivolta a PERI con occhi pieni di ammiraione, cercando il consenso degli altri presenti. «C’è una causa in particolare per cui li vendiamo?» chiede curiosa, con un sorrisino che si riconduce all’entusiasmo di JUNIPER per gli unicorni. «O cerchiamo fondi da destinare a tutti gli animali?» chiede, mentre nella testa le partono già mille idee su come sensibilizzare i possibili acquirenti con racconti strappalacrime o con minacce velate, del resto è una Serpeverde e Mallory docet! Guarda con interesse allo scatolone preso da PERI quando Cleo, il gufo addormentato su di essa si viene a poggiare proprio sulla sua spalla. «Oh ciao! Come sei carino» lo guarda con occhi a cuoricino accarezzandolo con la mano opposta a quella della spalla su cui è poggiato. «Ho sempre desiderato averne uno, ma ho già due gatti» annuncia con un sospiro. Mottle sta ronfando in sala comune al momento, Chanel è a casa con i suoi genitori, troppo legata a loro per infrangerle il cuore separandola da Londra. La teglia di biscotti che si posiziona davanti a lei, GWEN e AURORA ha un aspetto decisamente invitante. «Wow che bello» commenta entusiasta nel sentire quale dovrà essere il loro compito. Quindi si posiziona vicino a loro, non prima di aver invitato Cleo a poggiarsi sullo schienale della sedia dietro di lei, cercando di essere più delicata possibile e dandogli carezze e buffetti. Sarebbe impossibile lavorare senza disturbarlo. «Ciao, io sono Emma» sorride rivolgendosi alle compagne. La primina deve averla incrociata per i corridoi ma non hanno mai parlato, GWEN invece la conosce di vista e di nome, per la sua appartenenza alla band. «Si c’ero» risponde alla Grifondoro. «E’ stato sensazionale» commenta, unendosi all’ammirazione della primina per la quartina. Ma è il momento di pensare alle decorazioni dei biscotti. «Insieme riusciremo a fare un ottimo lavoro», dice sicura di sé. E’ per questo che inizi ad armeggiare con le glasse colorate da mettere dentro le varie siringhe da spremere sui biscotti per comporne le decorazioni. «Che ne dite di metterci anche della panna e glasse di vari colori? Magari oltre ai colori verde e rosso possiamo fare dei draghetti con i vari colori delle 4 casate, potrebbero essere più invitanti!» dice entusiasta, mentre continua ad armeggiare con i vari ingredienti. Che bel pomeriggio che si prospetta! 12:36 28/10 Aderyn_Worley {Aula del WWFFB scolastico | Pomeriggio, ore 16} E appena la SESTINA indica i tavoli a cui sedersi, Aderyn sarà la prima a fiondarcisi, prendendo posto in quello a destra, buttandosi con tale slancio sulla sedia, quasi da ribaltare la stessa e a cadere a terra. Fortunatamente però le ditina sottili afferrano in tempo il banco per ristabilizzarsi e far ricadere al proprio posto la sedia con un tonfo secco. «Evvai! Salviamo gli unicorni e sterminamo gli abominevoli Chupacabra» manca solo la risata diabolica. Il capino annuisce all`affermazione di SOPH «Grande!». Poi gli occhioni azzurrissimi e vispi si posano su JUNI e un gran sorrisone si apre sul visetto lentigginoso «Oh sì! Non vedo l`ora di iniziare! Ho rubato» e qua si intende `preso in prestito` «un libro di Creature in biblioteca ed è tipo WOWW! Ci sono gli ippopotami però tipo con le ali e non ci assomigliano agli ippopotami ma il nome sì» buongiorno Ippogrifi, questo è il vostro nuovo nome «e poi quelle specie di cavalli neri tutti pieni di rughe e tipo con gli occhi fuocosi» threstal naturalmente «e poi quell`uccello fuoco e fiamme e oro ed è tipo magnifico che si chiamava tipo fenide o cose così»e qua ancora non ci ricordiamo come si chiama «E poi naturalmente gli unicorni che sono i più belli e buoni e splendidi e tutto!» completa il discorso di cui si sarà potuto capire poco e niente con gli occhi sgranati sul nulla e lo sguardo strasognato. La voce della SIGNORINA ARCOBALENATA richiama la sua attenzione «Ohhh sì! Che bello Halloween! E` vero che ci dobbiamo travestire ma anche mangiare» e sì mangiare come un lupo è la sua prima aspettativa di feste di qualunque genere esse siano. Le orecchie si tendono ad ascoltare le parole di PERI e a sentire il compito che le spetta si illumina «Ecco come si chiamava! Fenice, sì, fenice! E` quasi bella come l`unicorno!» poi una mano verrebbe portata alla fronte ad imitare il noto saluto militare «SIGNORSI` SIGNORA!» e così dicendo afferra la mano di SOPH, per trascinarla con sé verso PERI e le sue fantastiche piume rosse. «No non ho mai cucinato» e questo dovrebbe già mettere in allarme la CORVETTA, parole che presagiscono i pasticci che ne verranno fuori «Ma c`è sempre tempo per imparare no?!» sì, no, forse, boh! Poi gli occhioni si sgranano di nuovo «Oh che idea fantastica!» sì, si riferisce alle scintille ideate da SOPH «Così poi quei robi sono ancora più buoni! E poi guarda » il braccino si tende ad indicare gli esempi che PERI mostra loro «sono così belle!! Da dove incominciamo?!» così dicendo si rivolgerebbe alla SESTINA, della quale sarà compito spiegare alla grifetta cosa si farà. 12:47 28/10 Benjamin_Turner { Hogwart, Aula del W.W.F.F.B. || 28/10; Pomeriggio } E come un ombra silenziosa che striscia lungo le pareti, lo stesso ragazzino, con un ampio sorriso in volto che gli fa spuntare due graziose fossette ai lati delle labbra, se ne sta momentaneamente in silenzio, assistendo a quello scambio di saluti e quelle chiacchiere senza proferire alcuna parola, anche perché sarà la stessa puffola, Sunrise Fuzz, ad infastidire il padroncino, non smettendo di saltellargli sulla testolina e di emettere squittii divertiti e allegri, quasi fosse più entusiasta lei di essere alla riunione del club che lo stesso giovane anglo-messicano. «Peri! Peri! Ma tipo il vice…»tenterebbe dunque di farsi sentire dalla giovane SESTINA, sorridendole tutto felice, «Il vice è scelto in base all`anno scolastico o a quanto partecipa con il WWFFB?»insomma, perché se in caso non dipendesse dall`anno, se non lui, probabilmente andrebbe immediatamente a proporre JUNI, «No, perché JUNI secondo me sarebbe perfetta!» e non ha nemmeno preoccupazione di affermare una cosa simile, troppo innocente e probabilmente spensierato nel riflettere che magari possa dipendere da altri fattori o semplicemente perché magari potrebbero esserci altri, tutto qui (?). «OH OH! Ma tipo lo possiamo assaggiare?!» e quando si tratta di mangiare lui non si tira mai indietro, mai e poi mai, «Nel senso per vedere se sono buoni, ecco…» fa spallucce, come se l`idea non fosse per mangiucchiare qualche dolce, ma semplicemente per accertarsi che siano effettivamente buoni da mangiare e non ci sia nulla che in realtà non vada, ovviamente si affiderebbe alla clemenza di PERI per una risposta, come sempre. Il naso verrebbe arricciato nel mentre che i muffin gli verrebbero adagiati davanti, osservandoli con non troppa convinzione, non perché non voglia aiutare, semplicemente: «Ma io non sono capace a decorare `ste cose…» ovviamente, tanto che la voce andrebbe ad assumere una lieve decadenza ritmata, a voler sottolineare una piccola cantilena a proposito, come se si stesse lamentando, tutto sempre verso PERITAS «E se poi lo rovino? Non posso fare qualche Churros? e Poi qualcuno ci disegna sopra? Tipo lo possiamo ricoprire di glassa verde e fare delle decorazioni per farlo sembrare a quell`animaletto che assomiglia ad uno stecchino verde, che vive sugli alberi, ma non è un insetto… Tipo l`ho letto su un libro delle Creature Magiche, dovrebbe chiamarsi As… At… Asticello! Si si! Se tipo facessimo tutti mini churros, per poi decorarli con la glassa e fare degli Asticelli di zucchero?» tutto purché non gli lasciate una sac-a-poche in mano, altrimenti potrebbero arrivare ondate di glassa decorata addosso ad altre persone involontariamente. «Hey Principessa!» verso RORY, perché si, si unisce anche lui alla chiacchierata tra AURORA E JUNIPER, così, tanto per far vedere che c`è anche lui e dare un po` di fastidio gratuitamente. «OOHH, SERIO?» Verso JUNIPER, che come la manna dal cielo, si è offerta gentilmente di insegnargli come decorare una tortina o quello che è, cosa di cui ha necessariamente bisogno, di conseguenza poi rimarrebbe in silenzio, tenendo appena il capino verso quello che JUNIPER sta facendo, per poi tentare di ricopiare esattamente ogni suo movimento, non avendo però la stessa manualità e capacità dell`altra, però, risultando così che quella glassa venga un po` traballante ed eccessiva in alcuni punti, poca in altri, ma abbastanza omogeneo, si spera: «Sembra che `sto muffin mi sia appena caduto a terra…» ha un`autostima elevatissima, come sempre (?). 13:00 28/10 Peritas_Wolfhound (Domenica 28/10, ore 16, alula del WWFFB scolastico) Al sussurro incerto di GWEN risponde altrettanto sottovoce, con tono fiducioso «Puoi farcela, ma se non ti va lo fai solo a Juni e Ben e gli altri un`altra volta» poi a voce più alta «Se lavoriamo sodo adesso, ci concediamo un assaggio più tardi. Per… controllare la qualità!» Esclama facendo l`occhiolino un po`a tutti, con un enorme sorriso che le scopre tutti i denti bianchissimi. Annuisce piena di approvazione per l`entusiasmo di Sophia e sembra quasi esternare una piccola punta di orgoglio «Sì è come disegnare, per questo è assegnato a te!» Un po`come ha assegnato i muffin alla unicorn squad. Quanto alla proposta della corvetta si ritrova ancora più entusiasta di prima «Sì! Proviamo, il colorante alimentare lo abbiamo! E anche lo zucchero ovviamente!» E così passa una boccettina di vetro trasparente piena di liquido arancione rossastro per poi dedicarsi alla ricerca dello zucchero «Dove l`ho messo? Mmm… uh, era ancora qui!» Ma quanta roba c`era nello scatolone? Comunque ora SOPHIA ha tutto il materiale per testare la sua idea e anche un bel sorriso di incoraggiamento «Grazie mille di aver distribuito tutto, AURY. Sei stata efficentissima» esclama poi verso la primina che le ha fatto da cameriera «La carta, i dolci, se hai quel tipo di manualità non avrai problemi! E se invece non ce l`hai… imparerai!» Cinguetta affabile prima che tra le chicchiere di JUNIPER una attiri la sua attenzione molto più delle altre «TU E HARPER SIETE DELLE GENIE!» Esclama correndo estasiata verso la rossa per tentare di abbracciarla al settimo cielo «Sei un genio!» Ripete che più di così il suo sorriso non si allarga poi, facendo qualche passo indietro esclama «Grandioso! Magari la prossima volta puoi portare anche Adelaide ad aiutarci!» Le propone per poi spostarsi su EMMA «Sì, Beuxbatons è parecchio lontana ma Bekha è fortissima e porterà il wwffb anche lì!» Commenta. Alla domanda sulla causa a cui sarà devoluto il ricavato scrolla le spalle e risponde «Questo ricavato sarà in generale, ci occuperemo più tardi di progetti più specifici» ridacchia intenerita dall`intesa tra il suo gufo e la serpetta ma non fiata a riguardo quanto alla proposta per la colorazione dei biscotti drago ovviamente per lei è una «Fantastica idea! Solo che non so se ci basta la glassa gialla… al massimo la coloriamo col colorante alimentare!» C`è una soluzione a tutto, ma il sorriso le si guasta alla sete di sangue di chubacabra di ADERYN «Signorina» la redarguisce senza veemenza ma piuttosto severamente «NOI del WWFFB siamo CONTRO lo sterminio di qualunque essere vivente. Non proteggiamo solo le palle di pelo con gli occhi dolci proteggiamo l`ambiente e la biodiversità» spiega rimarcando in tono chiaro alcune parole. Ridacchia invece al contenuto del libro di crearure magiche rubato. Del rubato non si preoccupa, no. Invece si preoccupa giustamente di spiegarle «Allora prendi un coltello e facendo attenzione a non tagliarti incidi un rettangolo nella pasta di zucchero. Da quel rettangolo devi poi tagliare via una piuma ma è un po`difficile e se vuoi puoi appoggiarci sopra questa già fatta e seguire il contorno. Poi puoi decorarla se vuoi!» Esclama contenta. Poi passa a rispondere a BEN «Il vice non dipende certo da quanti anni ha, ma da quanto tempo è iscritto al wwffb scolastico sì, perché può darmi una mano con più conoscenze. Poi avremo anche dei miniprogetti ed eleggerete voi i capogruppo»spiega mentre riguardo alle incertezze del ragazzino lo raggiunge e gli risponde «Abbiamo tanti muffin su cui esercitarci, se non riesco sibito non importa e poi Juni è un`esperta e ti aiuterà!» Finalmente, dopo aver provato ad arruffargli i capelli torna al suo posto esclamando «Sei bravissimo Ben, puoi farcela» e inizia a intagliare la sua piuma di zucchero «Qualche altra domanda? Qualcuno vuole cantare qualcosa per insegnarci una canzoncina e aiutarci col lavoro?» 13:28 28/10 Gwen_Clover (Aula WWFFB – domenica pomeriggio) Dopo essersi presentata stringe delicatamente la mano di SOPHIA sorridendo all’affermazione che segue e al piccolo inchino che le riserva la ragazzino. «No ma che…» e scuote entrambe le mani davanti a lei come a volerla fermare. «No, non sono così famosa» da ricevere un inchino. «Sono solo un membro di una band. Tutto qui» perciò niente formalismi e soprattutto nessun inchino. Ma questo è decisamente nulla a confronto delle parole bisbigliate a BEN da JUNIPER. I paparazzi?!? Oddio, le viene quasi voglia di nascondersi sotto il tavolo per la vergogna di essere così tanto al centro dell’attenzione. Ma questo è il prezzo della notorietà e soprattutto di aver fatto un concerto clandestino in giardino perciò… tanto vale abituarsi a tutto ciò ed affrontarlo con un sorriso. «È davvero davvero carina!» ripete nuovamente riferendosi alla borsetta. «Rainicorn? Mhh..» bene, ha mentalmente segnato il nome del negozio così che molto presto possa spendere tutti i suoi risparmi lì e rendere almeno un po’ più unicornoso (?) il suo angolo di dormitorio. L’idea di fare autografi per tutti i presenti la rende un po’ nervosa ma, niente di troppo eccessivo, quindi con un sorriso sussurra alla tassorosso «Non si possono mica rifiutare gli autografi» anche perché a saperlo, Nimbus non la prenderebbe di certo bene. Ma, bando alle ciance, eccola armeggiare con biscotti, saccapoche e grassa verde che, nonostante lei cerchi di distribuire in maniera lenta ed uniforme, riesce ugual mente a sporcarsi le mani e parte del tavolo da lavoro. «Gwen» si presenta ad EMMA, anche se dopo la presentazione di Peritas di poco prima le sembra quasi inutile. «Decorazioni di carta per un quadro?» chiede, curiosa di saperne di più, continuando a decorare il suo drago con la lingua in mezzo ai denti. È super concentrata adesso che si st dedicando alle ali del drago, cercando di renderle il più realistiche possibili. Concentrazione a parte, ascolta lo scambio di battute delle ragazze e sorride per i complimenti del concerto. «Grazie, davvero! Non pensavamo neanche minimamente che avremmo avuto un successo così grande eppure…»eppure adesso tutti la considerano famosa. L’idea di Emma le piace davvero ma davvero molto perciò, alzando lo sguardo dal suo drago, osserva la secondina con un sorriso annuendo. «Sai che hai avuto un’ottima idea?» e poi, rivolgendosi ai RAGAZZI che stanno preparando i muffin-unicorno «Ci prestate un po’ di panna?» con voce squillante, così da essere sentita da tutti. «Il verde per i serpeverde ce l’abbiamo» ed ecco il suo primo drago verde pronto e quindi spostato leggermente di lato affinché non si rovini. «Provo a farne uno col rosso» così da provare a vedere come le riesce con i colori della sua casa. Con una nuova saccapoche riempita di glassa rossa eccola riprendere il lavoro su un nuovo biscotto, sembrando questa volta più disinvolta nel lavoro. Ormai ci sta prendendo la mano e probabilmente alla fine del pomeriggio sarà una pasticciera provetta. Magari non una delle migliori ma sicuramente è già qualcosa per lei. «Sìììì dai! Qualche canzoncina nuova!!!» si rivolge entusiasta al resto dei ragazzi nella speranza che qualcuno decida di cantare. Eh sì, un pomeriggio davvero divertente! 13:32 28/10 Sophia_Maffett (Aula WWFFB scolastico | Domenica 28.10 | ore 16) Annuisce alle parole di GWEN con un sorriso comunque gentile e rispettoso che pure in tutta la sua gentilezza lascia ben intendere che ormai l’abbia considerata come “una superiore”. La corvetta all’opera si ritrova tutta china sul tavolo, la testolina a qualche centimetro dalla piuma e dal coltello che si muove nel fare la sagoma della penna di fenice, anche la linguetta compare spuntando tra le labbra della piccola segno che è veramente molto concentrata, solo quando avrà terminato di sagomare si solleverà guardando PERITAS ammirata e assolutamente entusiasta nel vedere che le dà corda sulla questione delle scintille, inizia quindi a mettersi all’opera andando pure verso la sua sacca per recuperare il colino, i dei barattoli in modo da colorare lo zucchero ma non troppo facendo appunto passare il colorante attraverso il colino insomma per lo meno questo è il tentativo numero uno, sorride e poi con fare un po’ ingenuo e infantile si rivolge alla SESTINA «e io che speravo di vederteli colorare con un incantesimo…» lei la butta là non si sa mai che possa vedere la strega in azione. Lo sguardo poi verso BEN, quando parla di JUNI e senza rendersene conto si intenerisce un poco sospirando, rimane così imbambolata per qualche istante fino a che PERI non spiega per bene le regole del WWFFB scolastico e del suo vice riportando la corvetta sul momento presente e nella realtà dell’istante e al suo lavoro. «Quindi salviamo anche i mostri marini?» le domanda con sincero interesse. Sorride quindi verso ADERYN «wow stai andando alla grande!» le dice quindi ammirando il suo operato «non abbiamo fretta sai, quindi puoi ritagliare con calma quello che conta è essere decisi è un po’ come disegnare con l’inchiostro» le dice quindi tranquillamente ma poi ecco che PERI esordisce con una bomba ossia cantare lavorando la piccola biondina rimane quasi di stucco, la bocca socchiusa a fissarla incredula e rimane bloccata quasi incantata per qualche istante «ti… prego…» le dice con un filo di voce emozionato «un giorno facciamo i compiti di pozioni insieme»davvero un po’ come se avesse appena avuto una visione mistica tanto che ha quasi il fiato corto «se ti va…» aggiunge poi guarda ADERYN che le è accanto un po’ come per avere conferma che tutto ciò stia succedendo davvero «è un mito» le dice quindi semplicemente con gli occhi sgranatissimi per poi sorridere verso la più grande «io in genere le invento sul momento secondo quel che faccio» le dice «esistono delle canzoncine che si possono imparare?» e quindi comunque si schiarisce un poco la voce «comunque non ho la stessa voce di Aurora eh…» previene prima di iniziare a canticchiare sul semplicissimo ritmo di un valzer «taglia qua, taglia qua ta-taglia qua è la penna di una fenice… Se tagli qua, fa un segno là e poi la metti là questa penna sarà felice…» sorride verso ADERYN «con calma-mà prendi la misu-ra-rà e la penna perfetta sarà!» intanto lavoricchia persino, eseguendo appunto l’operazione di taglio mentre la colorazione degli zuccherini si completa e quelli asciugano nel colino. 13:35 28/10 Aurora_Buchanan «Aula WWFFB | 28/10 | ore 16» Molto vivace a quel saluto del TASSOROSSO: «buon pomeriggio Sir Turner!» ridacchiando appena. Sorride ampiamente e di rimando a JUNIPER, «come state?» ad entrambi per poi, ovviamente, andare a farsi tutta rossa quando viene fatto quel cenno particolare con l’utilizzo di un particolare appellativo nei suoi confronti, tanto più che va a balbettare: «ehm,» e ridacchiare imbarazzata «sì, uhm, eh-eh» e nel mentre allontanarsi furtivamente in maniera del tutto ridicola per qualche ambigua ragione. Chissà. Trilla tutta contenta quando PERITAS le rivolge la parola per ringraziarla: «dovere!» ribatterebbe semplicemente verso di lei con un gran sorrisone. Una volta arrivata alla postazione che le appartiene, invece: «oh sì» risponderebbe alla domanda di GWEN: «la signora del quadro al primo piano lamentava di non avere una cornice adatta al suo rango» e ridacchia appena, annuendo sicura. «Piacere» risponde delicata nel tono e modesta nel volume di voce «io sono Aurora» appena più vivace e fresca, ciondolando il capo di qui e di là, piuttosto contenta verso EMMA. E sempre su di lei: «sìì, che bello!» davanti all’idea di fare i draghi con i colori delle casata: «allora questo lo faccio di Tassorosso mettendoci un po’ di glassa gialla» dato che aveva già cominciato con la saccapoche riempita di nero. Sorriderebbe al dire di SOPHIA e al complimento che le viene fatto: «oh, uhm, grazie» arrossendo tutta «ma anche tu sei brava!»rivela sincera prima di accordarsi a canticchiare con la ragazzina, a voce molto bassa. E così resterà per il pomeriggio a lavorare e canticchiare con gli altri componenti del club. 13:38 28/10 Juniper_Lisowski {Aula del WWFFB scolastico | Pomeriggio, ore 16} Ridacchia quando PERI concede loro un assaggio dei dolcetti per un controllo della qualità, una volta ultimato il tutto, e si lascia invece abbracciare poco dopo, anzi ricambierebbe pure l’abbraccio stritolando un po’ (?) la Tassorosso più grande «Grazie, grazie, modestamente…» modestissima proprio «…abbiamo unito utile e dilettevole per prendere due nobili cause con un barattolo!» se la ride da sola alla battutina a dire il vero un po’ triste, coff coff, poi torna al proprio lavoro, tutta presa. «Sì, Rainicorn! È a pochi minuti di passeggiata da casa mia, non è stupendo? Se vuoi ti ci accompagno!» anche se risponde a GWEN, un’occhiatina a RORY ci vuole, ovviamente. Il primo muffin/tutorial è andato e così passa al successivo, tornando a glassarlo partendo dal centro e poi salendo man mano con la spirale zuccherina che si stringe in una sorta di conetto «Awe, allora poi devi farmi vedere quel libro, sono sicura che è strafantastico e strabiliante, eh sì!, le creature magiche sono tutte eccezionali, non è vero?» trilla in risposta a RYN, sorrisone ampio ed entusiasta ad accenderle il visetto chiazzato di efelidi, nel mentre recupera ancora orecchiette e corno da apporre sul muffin e via. Quando poi PERI riprende la concasata, è ancora ad ADERYN che Juniper rivolge un cenno con la testa e un’occhiatina complice, il sorrisetto sulle labbra sta a significare che va tutto bene anche così. verso BEN il sorriso si fa ancora più ampio, incoraggiante nell’arricciare un po’ le guanciotte, sguardo sicurissimo tutto per il visetto del messicano: «Ma no Chapo, che cosa dici? È venuto fantastico, specialmente visto che è il primo che fai! Io ogni tanto anche a casa vedevo che cosa faceva papino, e poi Ade mi ha insegnato il resto, quindi parto avvantaggiata. Non abbatterti: serve sempre tanto tantissimo esercizio, per la glassa come per la lotta contro il male, quindi non demordere: determinazione, ecco che cosa serve! Hai dei limiti? Vai oltre!» PLUS ULTRA! «I churros sarebbero squisiti ma oggi si decora e basta, credo: i dolcetti che ci hanno dato sono già pronti, non è che li stiamo cucinando da zero, i churros invece adesso dovresti andare in cucina a farli» azzarda la risposta con una stretta di spalle e un’occhiatina cauta a BEN, quasi temesse che anche solo una risposta negativa possa sciuparlo. Dopo averlo incoraggiato, comunque, gli circonderebbe le spalle con le braccia per stritolare pure lui in un abbraccio, sì fugace ma bello stretto «Awe, grazie, che dolcioso che sei! Non preoccuparti, ora non ho ancora sufficiente esperienza per fare da vice, ma in futuro…» e già pensa a scalare la gerarchia nel WWFFB (?) «… Se me lo meriterò, magari… ma ora decoriamo dai, e non abbatterti: stai andando alla grande! Cerca solo di non stringere di più o di meno, prova a metterci sempre la stessa forza. Non è per niente facile all’inizio, lo so, ma ti assicuro che è solo questione di abitudine, insomma, l’hai vista la torta, no?» allude a quella del proprio compleanno, sorrisetto tronfio e «Dai, riprova: parti dal centro, poi verso i bordi, fai con calma ché la fretta non serve, d’accordo?» cercherebbe di indirizzarlo, annuisce pure quando anche PERI lo consola «Altroché se lo aiuterò! Sono qui per questo!» no, ma sorvoliamo. Ridacchia. E ancora alla domanda di GWEN drizza le orecchie e alza la testolina «Mh? Oh, sì sì, ma certo, prendete pure!» ma prima scambia un’occhiatina con i compagni decoratori, chiaramente, per assicurarsi che vada bene anche a loro, ecco. Andrebbe lei stessa a portare la panna da GWEN, sorridendo a lei, a RORY, a RYN, a PHIA, a tutti insomma, ché non si discrimina nessuno, qui «Ecco qua!» e trotterellerebbe di nuovo alla propria postazione, sguardo veloce per controllare come proceda da BEN e PAVEL. «Bene grazie, e tu?» ancora rivolta a RORY, di fronte al rossore altrui non può che sfuggirle un sorrisone intenerito. La lascia allontanarsi (per ora) e intanto, mentre recupera la sac-a-poche per continuare a glassare i muffin, canticchia a bassa voce la canzoncina improvvisata da PHIA, allegra e contenta. 13:42 28/10 Emma_Stansmith (Domenica 28/10, ore 16, aula del WWFFB scolastico) Un sorriso enorme le riempie il viso alla prospettiva dell’assaggio finale. Questo le dà una motivazione ancora più forte per fare del suo meglio, non che ce ne sia bisogno del resto! Con Cleo che monitora le mosse di tutti si concentra nel so compito rivolgendo qua e là sorrisi e sguardi felici nel sentire le proposte degli altri e nel vedere cosa stanno combinando con i loro compiti. «Grazie per l’approvazione, spero che così sarà più facile convincere gli altri a comprarli!» A ogni casata il suo colore! Nessuno si rifiuterà di comprare dei draghetti vestiti con i colori di appartenenza, o almeno lo spera! Con siringa e sac- a-poche fa del suo meglio per decorare i draghetti. «Se riesco cercherò di fargli un cravattino» dice, rivolta alle compagne, sorridendo per l’approvazione di GWEN. «Spero di essere più precisa possibile» aggiunge cercando di destreggiarsi con la siringa più piccola e riuscire a comporre ciò che ha in testa. Del resto non è facile disegnare i dettagli, occhi, bocca, ali e zampe. Spera che AURORA e GWEN siano più fortunate di lei. «E’ un bel modo di passare il pomeriggio no?» commenta entusiasta rivolgendosi alle due Grifondoro, mentre si avvicina a PERI per chiederle il colorante giallo. «Meglio se seguo il tuo consiglio, non voglio sprecare tutta la glassa e non lasciarne per gli altri, che ne dici se lo mischio a un po’ di panna per qualche biscotto Tassorosso?» chiede, aspettando un consiglio da parte sua, a maggior ragione per il fatto che sarebbero i biscotti della sua casata. In tutto ciò decorare biscotti e dolci favorisce un clima adatto alla socializzazione ed è per questo che si rivolge alle due compagne di gruppo «Quali sono i vostri animali preferiti?» dato che siamo in tema. Per poi rivolgersi nello specifico a GWEN «E’ bello che tra tutti i tuoi impegni…immagino che la band ti porti via molto tempo…tu faccia parte anche di questo gruppo. Deve essere proprio importante!» rivolgendole un sorriso ampio di ammirazione. Nel frattempo la “predica” di PERI le giunge alle orecchie, facendola riflettere su quanto sia importante e necessario il loro operato. «Bè immagino che allora una candidata a vice sarai tu, GWEN» commenta con un sorriso. Del resto è giusto così: l’importanza del loro gruppo necessita di persone con esperienza che sappiano coordinare bene i vari lavori e possano sensibilizzare il più possibile gli altri. «Cantare?! Non sono la persona adatta» ridacchia con la siringa della glassa in mano, in opera su un draghetto Corvonero, aspettando che qualcun altro prenda la palla al balzo per allietare il lavoro (o tormentare, non si può mai sapere!) che li terrà occupati per tutto il pomeriggio, fino a quando non sarà ora di salutarsi per la cena e cominciare a fare il conto alla rovescia per il prossimo incontro.
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C’è una fine a tutto. Tutto finisce… ed è sempre triste. Ma ogni volta tutto ricomincia di nuovo. E c’è sempre felicità. (Dodicesimo Dottore)
@Philadelphia, 18/09/2027
Mattina presto, fuori ancora albeggia ma Calliope sita all’interno del suo ufficio al PGH. Sono gli ultimi momenti che passerà al suo interno, sono gli ultimi momenti di un’alba che si sta godendo dalla vetrata del suo ufficio. L’ambiente è immerso nel silenzio sebbene lo staff sia già a lavoro. Ha scelto di venire a quell’ora per non dare troppo nell’occhio, per evitare una fila di perché e di ma. Non perché nasconderebbe la cosa, sarebbe impossibile ma solo perché forse sarebbe un po' difficile spiegare, una scelta nuova, così, seppur ben ponderata. Grossi respiri attraversano il suo corpo, gli occhi pesanti e vagamente lucidi si riflettono sopra un cielo che poco alla volta si rischiara. Il cuore le martella forte nel petto, non è ansia ma una malinconica che l’attraversa, un po' come quelle giornate di fine estate che ti lasciano addosso il sapore di salato e un’abbronzatura che va a scomparire poco alla volta. Ha indosso la Thorne Suit, e il suo camice, è vestita come suo solito, in maniera precisa e pulita. Alle sue spalle ci sono due grosse scatole ancora vuote e si muove verso di esse. Piccoli passi, che si perdono nel vuoto, contro le pareti candide. Così comincia, poco alla volta a svuotare cassetto dopo cassetto, fascicoli di lavoro, cartelline, agende, ma anche piccoli oggetti legati a ricordi particolari accumulati negli anni.
Che cos’era stata la Thorne per lei?
La Thorne era stata il primo colloquio con Olivia, le chiacchierate con Amelia davanti ad un buon caffè, le risate con Alba e Spencer in reparto, gli spaventi con Alan, fare le ore piccole con Josephine nei laboratori, a parlare di cose geniali, di frivolezze, della vita. Era arrivare da Elettra con delle babbucce di dubbio gusto, era mangiare i dolci a mezzanotte con Arthur in balia di unicorni, era far arrabbiare Jasper anche se era per il suo bene, era punzecchiarsi con Lucian a proposito di nobiltà inglese, era parlare di biscotti durante un’autopsia con Willow, era vedere il volto familiare di Murphy, era sperare in un futuro migliore con Elizabeth per tutti i superumani, era lavorare fianco a fianco con Allison dividendosi i doppi turni, era vedere Ian, Dylan e Ryam tra le nuove leve e desiderare un futuro radioso per loro.
Era vedere la sua migliore amica crescere e diventare CEO. Era usare Dolores come minaccia verso il suo staff, era seguire i suoi pazienti con amore, facendo del suo meglio. Era fare quarantotto ore in reparto, addormentandosi in ufficio per staccare un po'. Era fare i dispetti. Venire a contatto con libri parlanti, fantasmi, vespe corazzate uccisori di mutanti. Andare nello spazio. Affrontare una Josephine proveniente da un universo parallelo. Era vedere Cavalieri dell’Apocalisse, pioggia di sangue, alieni. Era ricercare, studiare, esplorare. Amare. Odiare, spesso insieme.
La Thorne era stata la sua seconda famiglia e lo era ancora. Anche quando tutti pensavano che fossero mostri, nazisti e chissà che altro. Perché saper vedere, essere dentro, cercare di arrivare in un determinato punto, spesso non è semplice. La Thorne era stata tutta la sua vita, una grande opportunità e a malincuore aveva deciso di metterci un punto, di rallentare, di respirare un po'. In parte per sé, ma anche per Diana, per Jordan.
Aveva sistemato tutto poco alla volta, in perfetto ordine, da brava precisa come è lei. Chiuse le scatole e poi fu anche la volta del suo camice, della Thorne Suit e di tutti gli accessori. Un lungo respiro, poi dopo aver dato un’ultima occhiata lungo tutte le pareti, lungo il panorama e su altri dettagli, dopo un sorriso, prese le scatole e si allontanò chiudendo la porta alle sue spalle per lasciare l’ufficio vuoto e perfettamente in ordine.
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alemicheli76 · 3 years
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"Morte Verde" di Ronald Arkahm. A cura di Alessandra Micheli
“Morte Verde” di Ronald Arkahm. A cura di Alessandra Micheli
Mai fatto un viaggio cosi allucinante in un libro. E lo dico con un sorriso felice sulle labbra e negli occhi uno strano incanto, non certo fatto di arcobaleni e unicorni, ma non per questo meno favoloso. Vedete, i libri che spesso arrivano in redazione (che termine pomposo) sono..scontati. Non offendetevi per carità. Il cliché e la trama che io definisco scontata sono necessari al genere e…
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katrin-brown-cb · 5 years
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Unicorno Libro da Colorare per Ragazzi (Italian Edition)
Questo è uno splendido libro da colorare per bambini pieno di allegri unicorni, simpatici e carini. Un regalo fantastico per ragazzi e ragazze di età compresa tra 4 e 12 anni che adorano gli unicorni.
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In questo libro troverai:
• 25 immagini unici, con 2 copie di ogni immagine. Due copie significa non doversi preoccuparsi se il tuo bambino fa errori o cambia idea e vuole usare un altro colore oppure vuole condividere il disegno con un amico, ne avrai subito un altro pronto! Potresti anche conservare una copia e confrontarlo dopo con la seconda man mano che le abilità del tuo piccolo artista migliorano.
• Ogni illustrazione ha il proprio foglio. Stampando il disegno su un solo lato del foglio si elimina il problema delle trasparenze, così gli immagini non si rovinano.
• Grandi fogli grandi di dimensioni 210x297 mm (format A4) adatti alle manine dei bambini, perfetti da incorniciare in caso vuoi appendere un capolavoro!
• Carta bianca di alta qualità perfetta da usare con pastelli, matite colorate, penne a sfera, pennarelli, colori a tempera.
Libera le potenzialità del tuo bambino! I nostri libri possono aiutare a:
- Migliorare le capacità motorie
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Un fantastico idea regalo!
Mostra al tuo tesorino come riesce a farti sorridere e riceverai un bel sorriso in cambio. Se c’è un fan degli unicorni nella tua vita, allora dovresti assolutamente ordinare questo libro oggi stesso!
Fascia d’età:
Libri da colorare per bambini in età prescolare
Libri da colorare per bambini di 4-8 anni
Libri da colorare per ragazzi di 8-12 anni
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pablitta89 · 5 years
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Mi è venuta un’idea. Vorrei una casa piccola. Molto piccola.Tipo trentacinque metri quadrati, quaranta col balconcino. Con la cucina tipo di legno, scuro. E i fornelli bianchi, pure che si vedono più facilmente le macchie chissenefrega tanto so pulire e lo sai bene,Con tutto a portata di mano, tipo le spezie e i pacchi di pasta. Vorrei tantissimo il balconcino in cucina,che anche se quella del palazzo di fronte mi sbircia il sugo non fa niente il mio dici sempre che è più buono...Ci metterei il basilico e il rosmarino.Nel balconcino, non nel sugo. Cioè magari anche nel sugo, ma non insieme. Il frigorifero lo vorrei bianco e pieno pieno pienissimo di calamite. Settantatrè, tipo. Vorrei una dispensa mai vuota di cose buone, una dispensa con la Nutella. E il miele. E le Kinder Brioss. Le gocciole e i crackers al gusto mediterraneo. Il Nesquik e i sacchetti di pistacchi che sono i tuoi preferiti e non te li farò mancare mai! Il soggiorno con il divano da tre posti, niente poltrona perché altrimenti non c’entra più niente. E un televisore trentadue pollici. Trentadue pollici e qualcosa, e mezzo mignolo magari. Sopra al televisore un mensolone enorme, che dico enorme, gigantesco, con tutti nostri cd di pac oppure i nostri vinili dei wutang,Non in ordine alfabetico, sennò sembro psicopatica.La camera da letto la vorrei con il letto. Mi sembra una richiesta sensata. Grande abbastanza da poterci picchiare senza cadere dai lati....Magari grande da contenerci tutto l’amore che si fa perché conoscendoci non ci basterebbe un ikea..il lettino lo voglio Messo in modo che se mi dimentico di abbassare la serranda la sera, poi il mattino dopo mi sveglio con il sole in faccia.Tre mensole per i libri e i nostri unicorni che piacevano tanto ad Elettra! Vorrei una casa che negli angoli non mi si faccia la muffa per l’umidità. Che non mi diventi fredda. E quindi vorrei tanto una casa in cui vivere con te, ecco. Così al bagno possiamo mettere un lavandino. Due spazzolini. Due specchi. O magari uno grande. Così posso farti il solletico mentre ti lavi i denti e hai la bocca piena di dentifricio. E anche il tuo stupido apparecchio che ti dimentichi sempre...Così puoi scombinarmi e fare pazzie. Così possono sbirciare il sugo, e me che ti faccio assaggiare il sugo soffiando un po’ sul mestolo sennò ti scotti. E se non riesco a mettere tutto a portata di mano in cucina, puoi passarmi il pepe. E puoi tirarmi la farina. E ti puoi prendere l’ultima Kinder Brioss. Puoi darmi le botte sul fianco semmai russassi. Ma a dir la verità io non russo. Però spero di dimenticarmi di abbassare la serranda, così magari mi sveglio prima di te e ti guardo due secondi mentre dormi, che io non lo so che c’è di così speciale, è che ho visto più amore in te che dormi in posizione con quel visino con le tue lentiggini che mi fanno innamorare sempre di più, è con le mani vicino al viso che in tutte le poesie d’amore scritte da quando l’uomo ha cominciato a scrivere, e ha cominciato a scrivere un sacco di tempo fa eh. Puoi scegliere le lenzuola, l’armadio le pareti,Il televisore no, quello è trentadue pollici e mezzo mignolo. Però il colore del divano si. Così la casa la dividiamo in due e la moltiplichiamo all’infinito con tutte le nostre cose che ci porteremo a casa dai nostri viaggi! Però decidi con calma eh. All’Ikea ci andiamo insieme. Basta che non è di domenica,perché la domenica si fa l amore tutto il giorno, anche se per noi è sempre domenica alla fine! Beh voglio una casina con te piccolina perché non voglio averti troppo distante da me, cioè ogni attimo.capisci.
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nuvolieri · 7 years
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Hurt (Johnny Cash cover of NIN)
Scrivi solo di quello che sai. Scrivi sempre e solo, di quello che sai. Quindi niente arcobaleni, unicorni e prati fioriti qui. Cosa resta? Potrei parlare di musica, di libri, o di delusioni, ma che la vita non è facile, cazzo, mica ve lo dovrò venire a raccontare io, no? Per sapere questo non avete bisogno di libri, basta la sveglia ogni mattina. Dicono che le favole servano ad insegnare ai bambini che i draghi esistono, ma si possono uccidere, cazzate, lo scopo delle favole era insegnare ai bambini che i draghi esistono e fanno una paura fottuta proprio perché non puoi ucciderli, non da solo almeno e sicuramente, non con una spada di legno, poche storie, cappuccetto rosso non uscirà viva dalla pancia del lupo, magari da qualche altro orifizio, molte ore più tardi, e allora? "Se potessi ricominciare da capo, a un milione di miglia da qui, mi controllerei, troverei un modo." Ecco, forse potrebbe essere questo il senso, anche se hai paura, anche se cadi, tu, continua a rialzarti, ci sarà sempre un'altra battaglia, altre cicatrici, un'altra casa, un altro amore. Il momento in cui smetti veramente di essere felice, è solamente quello in cui smetti di provarci. SM
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pangeanews · 5 years
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“Blade Runner rivoluzionerà la fantascienza”. O meglio: come Philip K. Dick e Roberto Bolaño hanno cambiato il nostro modo di vedere il mondo
A che punto bisogna intaccare la biografia di Philip Dick? Dove occorre scavare? Scelgo un punto: l’uscita dalla crisi creativa giunta dopo vent’anni di attività frenetica e durata dal 1971 al 1974. In seguito, intaccherò lo strato più affiorante in superficie, i primi anni Ottanta, quando Blade Runner lo consacra davanti a tutto il pubblico, più o meno consapevole.
Per afferrare cosa successe a Dick imponendogli il silenzio, è utile un’intervista che rilasciò nel 1974 per la rivista Vertex. Come vola il tempo per la scrittura: nel 1963 Dick affonda le mani nell’ucronia, stravince al banco con La svastica sul sole dove immagina un futuro retto da nazisti e nipponici congiunti; nel 1973 a Vancouver, consegnando la conferenza Persona autentica contro macchina reflex torna alla teoria di Orwell. Non c’è bisogno di guardare indietro alle camicie brune per capire dove stia al male – il male è intorno a noi, dentro la macchinetta che alliscia il pelo ai narcisi, il male è la tecnologia che mentre umanizza i computer rende gli umani uguali agli androidi.  Estraggo dall’intervista i passaggi migliori.
*
Fantascienza. “Comporta una sospensione dell’incredulità di tipo diverso dal genere fantasy. Nel fantasy non ti capita mai di tornare a credere che esistano troll, unicorni, streghe e robe così. Ma nella fantascienza, la leggi e non è vera adesso ma ci sono cose che non essendo vere oggi lo saranno un giorno lontano. Lo sanno tutti. E questo crea una stranissima sensazione in un certo tipo di persone – come di lettura della realtà e sconnessione da questa stessa realtà ma solo in termini temporali. Come parlare di universi che si ripeteranno insistentemente nel futuro. Quindi potrà pur succedere”.
Maturità. “Mi chiedi se la fantascienza diventerà mai matura? Ma matura nel senso di adulta e filosofica, oppure pesante? Pesante come Kafka? Qualcosa che lascia un residuo permanente dentro di te e non ti lascia uguale a prima? Certamente, proprio ora ho finito Campo di concentramento di Tom Disch e mi ha reso diverso, quindi si tratta di un lavoro maturo, che ci rende maturi. Cioè se leggi Uomini e topi non sarai più lo stesso: non che ti educhi nel senso che ti riempie di informazioni o che nella sua sobrietà sia serio; può anzi essere divertente. È come la purificazione della tragedia in Aristotele. Ci sono libri che ti riportano in vita e ti dicono che sbagliavi a credere di essere un tipo intelligente. È come se questi autori ti autorizzino a mollare un po’ di bagaglio che in qualche modo ti era stato appioppato. Non aggiungerei altro”.
Triste verità e compensazioni. “Quando cominciai c’era solo un maestro del genere, ed era anche letterato, era Ray Bradbury. Per dio, sembrava di essere nel Medioevo, tutti sulle sue spalle. Per il mio primo libro con copertina rigida presi 750 dollari, è passato del tempo da allora e siamo ancora pagati come se fossimo all’angolo a vender mele negli anni della grande Depressione. E nemmeno si accetta che lo scrittore rimane solo. Scrivere è un’occupazione solitaria, quando attacchi un romanzo ti sganci da famiglia e amici. Con un paradosso, perché ti crei nuovi compagni. Per me la grande gioia nella scrittura è mostrare un uomo piccino che fa qualcosa in un momento di grande valore, qualcosa che non gli darà nulla e che il mondo non potrà mai raccontare nelle sue canzoni. Il libro, allora, è come la canzone del valore di questo piccolo uomo. La gente crede che un autore voglia essere immortale ma io no, io voglio che Tagomi ne La svastica sul sole sia immortale e che sia ricordato per il suo lavoro. I miei caratteri sono composizioni di quel che ho visto la gente realmente fare e l’unica via perché siano ricordati è attraverso i miei libri”.
Acidi. “Non è vero che si possa scrivere sotto effetto di acidi. Io durante un trip sono riuscito a scrivere solo una pagina ma era in latino, una dannata pagina Latina con uno scampolo in sanscrito, una roba che non si riesce a vendere. Infatti non è mai finita nelle mie opere pubblicate. Anche nel mio Martian time slip c’è l’effetto da trip ma lo scrissi prima di provare gli acidi”.
I Ching. “È un libro che ti dona avvisi che vanno al di là del particolare, avvisi che trascendono la situazione immediate. Avvisi che danno risposte riguardo la qualità universale. Ad esempio quando dice che il potente è umile e che l’umile è innalzato. Se usi questo libro con continuità e per il giusto periodo, farà di te un taoista, che tu abbia sentito questa parola o meno, che tu voglia diventare taoista oppure no”.
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Non male. Ecco invece l’ultimo Dick, quello che si guarda allo specchio della televisione quando ricreano il suo libro del 1968 Ma gli androidi sognano pecore elettriche? L’unica cosa che Dick non poteva sapere, all’uscita di Blade runner, è che quel film andava oltre Dick: in quegli stessi anni lui gestiva la tragedia tra uomo (antropocene) e alieno (tutti gli altri) attraverso una battaglia tra divinità, con la trilogia di Valis. Del resto, Dick non era così abituato alle macchine da pensare quelle cose che noi abbiamo ben in vista ogni giorno.
L’ultimo Dick, insomma, era più metafisico che psicosociologico: di fatto, un altro Dick anche rispetto a tutta la sua produzione passata. Ma il bello degli americani è questo: che quando impazziscono parlano con Dio (noi italiani, invece, ci parliamo da savi). Ecco la lettera di Dick felice per il film.
*
11 ottobre 1981
Mr. Jeff Walker
The Lado Company
4000 Warner Boulevard
Burbank California 91522
Caro Jeff:
Mi è successo di vedere su Channel 7 il programma “Hooray For Hollywood” questa note con uno spezzone di BLADE RUNNER. (Bè, ad essere onesto non mi è successo che l’abbia visto io; un tizio mi ha soffiato che BLADE RUNNER stava per andare in onda come parte dello show, e che lo guardassi per esserne sicuro). Jeff, dopo averlo visto – e specialmente dopo aver sentito le considerazioni di Harrison Ford sul film – sono giunto alla conclusione che non si tratti di fantascienza; non è nemmeno fantasia; è precisamente quel che ha detto Ford: futurismo. L’impatto di BLADE RUNNER banalmente è destinato a essere prevaricatore sia sul pubblico normale che tra gli artisti – e, credo, su chi si occupa di fantascienza. Da quando ho preso a scrivere e vendere fantascienza, sono trent’anni, questa cosa mi sta discretamente a cuore. Con tutto candore devo dire che il nostro campo è stato gradualmente e intensamente deteriorato in anni recenti. Nulla che sia stato fatto, individualmente o collettivamente, sta a pari di BLADE RUNNER. Non lo dico per fuggire dalla realtà, non è escapismo ma al contrario è super-realismo, così coraggiosamente risoluto e dettagliato e autentico e, per dio, così convincente che, dopo aver visto quello spezzone se faccio un paragone con la mia “realtà” attuale e normale questa ne vien fuori bella pallida. Quel che ti voglio dire è che tutti voi insieme avete creato una nuova, unica forma di espressione artistica e grafica, mai vista sinora. E, penso, BLADE RUNNER dovrà rivoluzionare le concezioni di quel che è fantascienza e, di più, di quel che la fantascienza può essere.
Lascia che te la metta così. La fantascienza si è lentamente e ineluttabilmente stabilizzata dentro una sua morte monotona: pare una cosa nata completa, una cosa derivata da altro, una cosa rancida. Improvvisamente voi vi ci siete messi dentro, avete cercato gente che avesse i numeri giusti e ora siamo a una nuova vita, a un nuovo inizio. Quanto al mio ruolo nel progetto BLADE RUNNER, posso solo dire che un mio lavoro o un mio pacchetto di idee potesse subire una escalation come la vostra, a quelle dimensioni scioccanti. Grazie… e sarà un pandemonio quanto a successo commerciale. Imbattibile.
Cordialmente,
Philip K. Dick
*
Leggete Dick, entrate di soppiatto in una libreria polverosa e leggete dei robot che non sono mai esistiti. In alternativa, entrate in una libreria fighetta e comprate Lo spirito della fantascienza di Bolaño, un libretto dei primi anni Ottanta che non fu stampato mentre l’autore era in vita e faceva la fame in Catalogna, infuocato da Lovecraft e certo, da lui, da Dick. Se leggete Bolaño vi capiterà tranquillamente di prendere un treno, la mattina, mentre è ancora buio e alla stazione aspettate il treno delle 6.22 e soffia un fortissimo e caldo vento di scirocco. Immaginate: il deserto dei paesaggi urbani di Bolaño con una variante: ma come è possibile raccontare come un deserto ne Lo spirito della fantascienza Ciudad de Mexico che è una delle più affollate città al mondo? solo uno scrittore così può riuscirvi. Oltre al deserto italiano della Maremma dove sono venuto su, sentite il vento di scirocco che scompiglia le pagine del libro di Bolaño. E poi arriva un treno che non è il solito, perché mi accoglie su un vagone vetusto a due piani, figlio di una progettazione avveniristica degli anni ’70, con pavimenti in plastica striata ad imitare il granito, un soffitto basso e vastissimo, serie di sedili asimmetrica (3+2), luci al neon insufficienti e quegli incredibili altoparlanti fatti come il contenitore di un budino, ma con il fondo forato con la punta del trapano. Quando ferma a Forte dei Marmi decido di alzarmi e andare dal capotreno per chiedergli tutti i dati tecnici possibili su quella avveniristica carrozza di un tempo che non c’è mai stato, come un unicorno che non sai dove abbia mai potuto circolare e quando: puoi solo ipotizzare le ferrovie svizzere o quelle che lo sono quasi, le ferrovie Trenord che vanno verso Varese – e oltre – attraversando stazioni che hanno nomi gutturali. Non devo nemmeno alzarmi perché trovo il capotreno – un ragazzo ventenne della Lunigiana – che parla con un altro viaggiatore, nell’attesa che sopraggiunga un altro treno veloce che ci passi avanti e torni a farci viaggiare in lentezza. E il discorso è tutt’altro che ferroviario, perché il capotreno lunigianese racconta di quanti funghi porcini ha raccolto durante il fine settimana, fino a che il suo interlocutore lo interrompe raccontando di quella volta che la sua ragazza – che lavora in una scuola materna –  ha sorpreso uno dei suoi piccoli alunni fuori in giardino che raccoglieva funghi e l’interlocutore osserva (con una certa audacia scientifica, in realtà) che la colpa è del riscaldamento globale, perché di funghi, nei giardini delle scuole materne, mica se ne trovavano anni fa (cosa ne sa lui che non c’era?). Che sia il caso di aggiungere la ricerca e il riconoscimento dei funghi nei moduli didattici con cui formare gli insegnanti delle scuole materne? e questo mi fa venire in mente un altro discorso, con il quale spero di poter tornare alla fantascienza: un mio amico espertissimo fungaiolo, mi spiegava tempo fa che quando ti abitui a cercare i funghi, poi quando vai nei boschi, non riesci più a vedere nient’altro. Tutta la tua potenza cognitiva è assorbita dalla ricerca dei funghi, la tua attenzione diventa iperselettiva. Per questo non mi è riuscito di parlarvi di Dick nel finale, perché adesso sto rileggendo Bolaño e rivivo gli anni sulla costa tra Forte e Pisa: e credetemi (perché non lo sapevate), Bolaño ti assorbe e ti fa vedere nel mondo solo cose insolite, che prima non notavate affatto. Ed è così da stamani che rileggo solo per poco più di cinquanta pagine il caro cileno e osservo e noto solo cose strane e assolutamente insolite, più delle vecchie e futuristiche carrozze ferroviarie. Ad esempio (senza dire dei fossili che sono sul pavimento di granito rosso del sottopassaggio alla stazione): oggi il docente d’aula al corso di formazione mi sembrava più formativo di sempre, quasi un arcano maggiore dei tarocchi (l’imperatore oppure il diavolo). Altro: al bar le voci delle persone mi sembravano fuori sincrono con le loro facce. Ancora: i mendicanti che chiedevano soldi per la strada mi sembravano avessero più ragioni di me e avessero in generale ragione. Su tutto. So che queste cose possono succedere anche per altri motivi, ma oggi credo fosse proprio colpa di Bolaño e non di Dick.
Andrea Bianchi
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marinagalatioto · 5 years
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Il ritorno a scuola, o come si legge dappertutto, il back to school, può essere reso più divertente quando tutti gli accessori sono colorati e personalizzati. Ecco come fare.
Tornare a scuola comporta un bel cambiamento dopo una lunga estate. Bisogna anche fare acquisti per essere preparati e anche procurarsi le etichette da apporre su tutto ciò che è nostro, per riconoscerlo, giusto?
E proprio in quest’ottica ti mostro quelle che a me sono piaciute di più. Adoro gli unicorni così queste etichette tutte al femminile mi hanno strappato più di un sorriso.
Ovviamente il rosa non è molto adatto ai maschietti quindi tra tutte le proposte ho scelto questa, con le macchine. Il bello di queste etichette è che, quando le acquisti, puoi già fartele personalizzare con nome e cognome del bambino.
  Dove apporre queste carinissime etichette personalizzate? Ma su zaini, sacchetti, astucci, porta vivande, ma non solo. In questo store che ho scoperto da poco, dove puoi fare acquisti online, sono in vendita anche sacchetti e zaini, bavaglini e succhietti.
Ecco una galleria di alcuni dei prodotti che mi sono piaciuti di più.
Trovi questi articoli per il ritorno a scuola davvero molto belli. Sono perfettamente indicati ai bambini, semplici, sobri e dai colori pastello. Personalmente non mi piacciono i colori troppo forti, e tutti i pasticci e pastrugni moderni.
Queste linee sono eleganti e simpatiche. Per fare il set completo potete accoppiare zaini e sacchetti a borracce, borse, astucci, tutti con le stesse fantasie. Ce ne sono di davvero carine in cui trovi anche i bavaglini: macchinine, animaletti, unicorni, draghi, tanto per dirne alcuni.
A questa pagina trovi tutto per la scuola, ti suggerisco di dare un’occhiata tra le tante meravigliose cose disponibili e poi.. puoi far scegliere ai tuoi bambini! Si divertiranno un mondo.
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Back to school, tutto l'occorrente per asilo ed elementari . . . . #backtoschool #tornareascuola #bambini #asilo #chiacchieretradonne #andareascuola #zainoscuola #sacchettoasilo #etichettepersonalizzate #coseperscuola #materialiperscuola #cancelleria Il ritorno a scuola, o come si legge dappertutto, il back to school, può essere reso più divertente quando tutti gli accessori sono colorati e personalizzati.
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paroladiquattrocchi · 5 years
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A novembre sono tornata alla mia Isola che (non) c’è: il Villaggio di Babbo Natale creato da Mondo Verde.
Ogni anno rinnovano lo spazio dedicato al design natalizio, e dal tema dei pirati dell’anno scorso, sono passati al circo. Con un richiamo allo Schiaccianoci, che ho visto nella presenza di fate, carillon e soldatini.
Ma ora veniamo al sodo. Secondo la tradizione domani è la giornata in cui si dovrebbe fare l’albero, almeno a casa mia è sempre stato montato e addobbato l’8 dicembre. Entrare nel Villaggio, però, è pericoloso: si desidera tutto. E dal momento che quel che si vede è in vendita, si rischia di prendere qualsiasi cosa.
Quindi ecco 3 idee di design che ho trovato interessanti e che possono aiutarvi a creare il vostro albero.
1. Che sia verde!
Quest’anno si va di verde, in tutte le sue sfumature. In particolare il verde salvia e il verde acqua. Un colore a cui forse non si pensa, dal momento che la maggior parte delle persone sceglie un albero verde.
Per fare notare questi decori l’idea è di abbinare le palline in grappoli di 3 con colori sgargianti (loro hanno scelto il fucsia) o a contrasto, come il bianco lucido, l’oro e il rosa. Quest’ultimo meglio ancora se perlato.
2. Alberi canditi ne abbiamo?
L’albero giocoso è un’idea che trovo adorabile: finte caramelle e dolci mettono allegria, così come unicorni, renne e scarpette.
Se il timore è quello di renderlo kitsch, puoi riempire gli spazi con palline semplici, lisce, dai colori classici: bianco e rosso. Due colori che ricorrono anche negli addobbi a forma di bastoncini di zucchero.
Non c’è nemmeno bisogno dei festoni, basta scegliere decori di dimensioni differenti per riempire tutto l’albero.
E se non hai ancora preso l’albero, o vuoi cambiarlo, c’è sempre la versione “rovesciata”: sul piedistallo trovi la punta e andando verso l’altro l’albero si allarga. Trovo sia bellissimo, al Villaggio di Babbo Natale li hanno posizionati su dei tavoli, così che l’effetto sia quello di un albero calato dal soffitto.
3. Albero fiorito
Un’idea molto elegante e delicata è l’uso dei fiori.
Non siamo abituati a vedere un abete fiorito, e penso sia proprio questo a donare a questa tipologia di design l’aspetto tanto raffinato e maestoso.
Ecco, la foto che vedete sopra non viene da Mondo Verde, ma è di una bookstagramer con gli occhiali davvero adorabile: sto parlando di Cristina, conosciuta su Instagram con il nome @solo_un_altra_pagina.
Le rose sull’albero, fatte di carta, sono state realizzate a mano e sono circa 200. Questa sì che è dedizione natalizia! Cristina mi ha comunque rivelato che non è solo merito suo, ma anche di sua mamma (su Instagram è @tnela).
Quindi non una, ma ben due artiste del decoro che nel pieno spirito del Natale hanno condiviso il segreto per realizzare queste rose di carta: ecco qua il tutorial.
E al Villaggio invece?
Libri e nuove culture
Restiamo in tema fiori e libri, per raggiungere nuove culture.
Al Villaggio si trovano le Stelle di Natale brillanti, di differenti dimensioni e colori: oro, bronzo, rosso e bianco. Le immagino abbinate a quei decori presenti nella sala dedicata ai libri e ai viaggi, che fa molto Quattrocchi, dove ho trovato i mitici occhiali di Babbo Natale.
Abbinare i fiori a palline a forma di mappamondo e a miniature di culture orientali, penso possa dare all’albero un aspetto e un significato nuovi. Di importazione di nuove culture e non solo di esportazione di una festività occidentale.
Insomma, un albero in cerca di nuovi punti di vista!
  Che ne pensi Quattrocchi? Come decorerai il tuo albero quest’anno? Fammelo sapere in un commento e come sempre #OcchioAlNatale!
-18 | #OCCHIOALNATALE Per addobbare l'albero ci vuole occhio. Quindi ecco un #cipensoio che in realtà è un "ci hanno pensato loro e io ho preso ispirazione. Grazie a @mondoverdegardencenter e alla #bookstagramer Solo Un'Altra Pagina A novembre sono tornata alla mia Isola che (non) c'è: il Villaggio di Babbo Natale creato da Mondo Verde.
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maxdemigodpower · 6 years
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Once Upon a Time
“C’era una volta, in un regno molto, molto lontano…”
��Quanto lontano?”
“…Lontano, Iris, non è rilevante quanto lontano.”
“Quanto lontano, papà?”
“For Gods’ sake, John…”
“Quanto lontano quanto lontano quanto lontano quanto lontano quan-“
“SHUT THE HELL UP! Lontanissimo. In un’altra dimensione.”
“Okay!”
“Jeez. Dicevo…”
“Daddy è più preciso quando racconta le favole.”
“Vuoi andare a stare con daddy, amore di papà?”
“No.”
“Allora chiudi la boccuccia e mettiti giù con tuo fratello.”
“…”
“Finally. Allora.
C’era una volta, in un regno molto, molto lontano in un’altra dimensione, un castello bellissimo. Ed in questo castello bellissimo vivevano un re ed una regina.
Il re e la regina di quel regno molto, molto lontano, erano tremendamente tristi: avrebbero tanto voluto avere un figlio, ma molti anni ormai erano passati, e la speranza che un bimbo arrivasse era ormai diventata sottile come il filo di un pugnale.
Ma poi, quando ormai nessuno più pensava sarebbe accaduto, il bambino arrivò: non era un piccolo principe, ma una principessa, bellissima e perfetta, con boccoli-“
“Color dell’oro??”
“…No.”
“Color del grano!”
“Nemmeno.
Con boccoli castani e grandi occhi-“
“AZZURRI!”
“Iris, vuoi raccontarla tu la favola?”
“No. Ma le principesse hanno i capelli biondi e gli occhi azzurri. Come me.”
“My… Look, non questa principessa.
Questa principessa aveva grandi occhi da cerbiatto, scuri e caldi come il bacio di qualcuno che ti ama. E tutti nel regno furono felici: trenta giorni di festeggiamenti furono indetti prima che la piccola principessa venisse presentata al mondo, e tutti vennero invitati, dal calzolaio al fabbro, allo stalliere ai regnanti di altri regni, agli elfi, gli unicorni e le fate.
Tutti, meno uno.”
“Meno uno? Chi era?”
“Lo stregone cattivo che viveva nella foresta, Johnny.”
“Però che scemi questi re e regina, lo sanno tutti che non bisogna infastidire gli stregoni cattivi.”
“You have a point, li’l princess.
Ma il re e la regina non volevano rischiare che il giorno speciale della loro piccola venisse rovinato dallo stregone.
Fu una festa come il regno mai ne aveva viste: scorreva il vino, suonavano i cantori, per tutti vi fu un dono: ed al culmine dei festeggiamenti, le tre fate madrine della principessa, che aveva nome-“
“Aurora!!”
“….No. Che aveva nome-“
“Papà, la principessa si chiama Aurora.
“Gods in Olympus- WHATEVER.
Le tre fate madrine della principessa… Aurora… Usarono la magia buona per farle doni stupendi:
‘Preziosa Aurora, amata e desiderata da tutti, la tua nascita porta speranza lì dove la speranza era fievole e perduta: che tu sia simbolo della fede per tutti coloro che a te il loro sguardo volgono, io ti faccio dono della Beltà.’
‘Diletta Aurora, oggi piccola principessa, un dì sarai splendida regina, e per regnare con saggezza e con giustizia io ti faccio dono dell’Intelletto: che tu possa guidare questa terra in prosperità ed abbondanza, ed il tuo nome venire ricordato nei secoli a venire con l’amore che oggi ti circonda.’
‘Dolce Aurora, nel giorno della tua presentazione io ti faccio il dono dell’Amore: un dì un giovane principe verrà al tuo cospetto, e nel suo cuore ti eleverà al rango di una Dea. E…’”
“E…?”
“Ma proprio in quel momento, un gelido vento spirò nel castello, spegnendo ogni candela ed ogni focolare. E lo stregone avanzò nella folla, l’oltraggio ed il dispetto sul viso livido…”
“Ma non era una fata cattiva? Malefica?”
“No, Johnny, questo era uno stregone.”
“Però il film…”
“BASTA con le interruzioni, bambini, altrimenti la favola papà non ve la racconta più.”
“Si però-“
“Ho detto basta.
Dicevo.
‘Ah, e così questa è la piccola Aurora.’ Disse lo stregone. ‘Anche io ho un dono per lei, che non sia mai detto che io manchi di rispetto come certa altra gente fa: piccola Aurora… Invero crescerai, bella e saggia come la più nobile delle fanciulle, ed invero conoscerai il tocco dell’Amore più profondo e sincero. Ma nel giorno del tuo sedicesimo compleanno, ti pungerai con l’ago di un arcolaio, e…
…Morrai.’
E con una lugubre risata, gettato il suo maleficio, lo stregone scomparve in una nuvola di tenebre.
Il regno fu attraversato da un terribile sconforto: per proteggere la piccola Aurora dal terribile anatema il re fece bruciare ogni arcolaio del reame: ma, ancora insoddisfatti, con il cuore a pezzi, infine il re e la regina decisero di nascondere la piccola principessa, lì dove lo stregone non avrebbe mai potuto trovarla, fino al compimento del suo sedicesimo compleanno. L’affidarono alle sue fate madrine, perché la nascondessero lontana, nella foresta, in un villaggio di contadini.”
“…ma a me sembra che manchi un pezzo a questa storia…”
“Non manca nulla, Johnny.”
“Papà, però…”
“Cosa avevo detto a proposito delle interruzioni?”
“…”
“Ecco.
Gli anni passarono, e la principessa crebbe sotto l’amorevole cura delle sue fate madrine, diventando tanto bella quanto assennata. Sempre nascosta nella loro casetta al limitare della foresta, usciva solo quando, una volta al mese, andava nella piccola biblioteca del villaggio in cerca di nuove storie ed avventure da vivere tra le pagine dei suoi libri, per lei che aveva troppa voglia di amare e doveva racchiudere un cuore così grande tra pareti così piccole.”
“E lo incontrò il Principe?”
“Of course she did. Lo incontrò proprio…”
“Once upon a dream! Nei suoi sogni!”
“John… Abbiamo già detto che non è quella storia.”
“La libreria però era nella Bella e La Bestia…”
“Ok, that’s it. A nanna bambini.”
“Nooooo papà!”
“Non puoi!”
“Non voglio!”
“Voglio la storia!”
“Papaaaaaaaà!!!”
“ZITTI. Se volete la storia, da ora in poi muti, siamo intesi? Muti. Come i pesciolini.”
“…”
“…”
“E che diamine. Allora. Il Principe.
Fu proprio nella biblioteca del villaggio che un giorno incontrò il Principe. E fu proprio come in ogni favola che si rispetti: nel momento in cui lui posò gli occhi su di lei, il suo mondo ebbe un sussulto, mutando e riallineandosi e trovando un nuovo baricentro attorno a chi gravitare.
Parlarono, parlarono per ore, parlarono di qualunque cosa: era come se due pezzi della stessa anima si fossero d’improvviso trovati e scoperti complementari, senza confini, senza distinzioni tra quello che era uno e quello che era l’altra.
‘Tornerai domani?’ Le chiese il Principe, quando giunse l’ora di andare.
‘No, non qui, non posso tornare più di una volta al mese: ma vieni a trovarmi, nella casetta vicino al fiume, proprio al bordo del bosco.’
E così decisero di rivedersi l’indomani. Ma lungo la strada… Erano giunti fino a lì i corvi spioni dello stregone cattivo, che videro la Principessa e lo riferirono al loro signore.
Nulla poterono le tre buone fate madrine, quando lo Stregone irruppe, scatenando tenebre e morte; e quando il Principe arrivò alla casetta il giorno dopo… Nulla più vi era rimasto.
Ma il Principe era un Principe coraggioso. Non si diede per vinto, segui le tracce dello Stregone, fino a raggiungere il suo nero castello, attorno al quale serpeggiava una foresta di rovi. Senza esitare, si gettò nella foresta, il fiero destriero ad accompagnarlo, la spada scintillante a staccare rami su rami, aprire la strada, incurante del sangue che colava dai vestiti strappati. Emerse vittorioso dalla foresta… Ma solo per trovarsi al cospetto dello Stregone.
‘SCIOCCO!’ esclamò il malvagio ‘È troppo tardi ormai.’
‘Non è mai troppo tardi: il bacio del vero amore è la magia più potente che esista, e desterà la principessa qualunque cosa tu le abbia fatto!’
E lo stregone rise, e si trasformò in un terribile… Drago!”
“Aaaahhhh!!”
“Papà, Johnny mi spinge!”
“Non è vero ma ho paura!”
“Vieni in braccio, apino di papà.”
“Questa storia è brutta.”
“Non è vero.”
“Si che è vero!”
“No!”
“Si!”
“No!!”
“BAMBINI!”
“…”
“Ma il Principe poi riuscì ad uccidere il drago e salvare la Principessa?”
“Well.
Lo scontro fu furioso. Il drago vomitava terribili Fiamme Verdi, e mordeva, graffiava, urlava. Il Principe era stanco e ferito e stava per soccombere quando lo vide: il cuore del drago che pulsava vivido nel suo petto.
E allora prese la spada e caricò un ultimo terribile colpo: la lama affondò nella carne morbida, facendo esplodere quel cuore malvagio in mille pezzi, mentre la carcassa sanguinolenta del drago crollava al suolo.”
“Che schifo.”
“Sei una femminuccia.”
“Non è vero!”
“Johnny è una femminuccia, Johnny è una femminuccia!”
“Noooo papaaaaaaaà!!!”
“Nessuno è una femminuccia. Posso finire questa storia? For Olympus’ sake, raccontare una favola a voi due diventa lungo come comporre l’Odissea…
Allora.
Il drago crollò al suolo, la carcassa sanguinolenta eccetera eccetera.
Trepidante, con le ultime forze rimaste, il principe si gettò nel castello, tra lunghissime scalinate e corridoi infiniti, fino alla stanza più remota della torre più alta: e li, l’arcolaio, l’unico rimasto nel Reame, quello che era dello Stregone stesso, l’ago macchiato di una sola goccia di sangue…
Ed ai piedi dell’arcolaio, giaceva Aurora.
Anche nell’immobilità, un dito vermiglio di sangue, era bellissima. Il principe le si avvicinò, chinandosi sulle ginocchia. Ricompose il suo corpo immobile, carezzò il viso freddo, le labbra ancora così morbide. Sulle quali depositò un bacio dolce, lieve, caldo, pieno di vita, di promesse per il futuro, un bacio che era l’inizio del loro per sempre felici e contenti: il bacio del Vero Amore.”
“E la principessa aprì gli occhi?”
“E lo baciò anche lei?”
“E tornarono nel regno, si sposarono e fecero tanti bambini?”
“E vissero per sempre felici e contenti?”
“Papà…?”
“Papà, stai bene..?”
“No, amore mio. La principessa non aprì gli occhi.”
“Come…?”
“Non li aprì. Era troppo tardi ormai: il maleficio si era compiuto.”
“Ma non… Non è mica giusto! Non va così la storia…”
“Papà…?”
“Vedete, bambini… Non tutte le favole finiscono bene. Per alcune favole non esiste un “e vissero per sempre felici e contenti”. Quando il principe comprese cosa era accaduto, comprese anche di avere commesso il più tremendo degli errori, ed è qui che si trova la morale di questa favola:
La vita, figli miei, è fragile. E preziosa, ed insostituibile. E la felicità… La felicità è ancor più rara.
Se vi accade qualcosa di bello, non lasciate che vada via, perchè non è detto che potrete posarvi gli occhi di nuovo: stringete le mani, chiudeteci i pugni attorno, e non lasciate mai andare. Non permettete mai alla felicità di scivolarvi via dalle dita… Perchè, come la fiamma di una candela… Basta solo un soffio: e non c’è più.”
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katrin-brown-cb · 5 years
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ladyvioladiva-blog · 7 years
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Ordine della stanza
Personalmente io non sono una persona molto ordinata, o come mi definisco io sono ordinata solo una volta alla settimana, quando cambio le lenzuola nella mia grande stanza, spazzo, pulisco e sistemo in ordine alfabetico i miei profumi e i miei libri; totale dell'avventura 6 ore di riordino minimo. Questo visto che veramente raggiungo livelli estremi, spero che possa valere la scusa che ho una vena artista. Ho comprato anche il "Magico potere del riordino" il libro di Marie Kondo, e devo dire che anche se mi ha aiutato a tenere un ordine e a mettere meno disordine nella mia vita non sono diventata di colpo una fanatica delle faccende di casa ! Credo che per quello ci voglia solamente l'ipnosi.
Accessori per capelli, ghirlande di fiori, rose essiccate, vestiti per tutta la superficie della stanza che intralciano il passaggio che ti conduce dalla porta al letto ! La mia camera si potrebbe paragonare a Hiroshima dopo il disastro nucleare, ma alla fine anche Hiroshima ce l'ha fatta a ritornare in uno certo splendore e quindi cosa mi impedisce di trasformare la mia stanza in quello che ho sempre desiderato? Vorrei tanti vassoi, caramelle, cioccolattini, quadi con cupcake e unicorni con diversi fiori di ciliegio per le pareti e lenzuola a tema.. il tutto contornato da i poster sempreverdi del mio amore nemmeno tanto nascosto IMMANUEL CASTO.
La mia vena artista mi impedisce di sistemare la stanza, sono ancora attaccata al computer per continuare a scrivere cosa ? Stronzate appunto, Siddartha mi guarda male, nella sua pacchianità dorata mi guarda e con i lobi delle orecchie piu lunghi dei capelli di una raperonzolo mi guarda con intensità e mi dice ... "sei Fra Comodo". Purtroppo o per fortuna il mio Siddartha rimane una statua, con le pupille non disegnate... quindi sono ufficialmente entrata tra i malati mentali !
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