Tumgik
#poeta di tumblr
simonvictormoody · 9 months
Text
Avvertenze: scritto da ubriaco e senza correzioni
10 Riflessi
Ho iniziato a scrivere dopo la seconda birra con whiskey ammaliato dal riflesso delle luci al neon e delle stronzate dette dalla gente che mi circonda, che rievoca vecchi eventi passati come la maturità del liceo oramai superata da 10 anni. Preferire non aver mai parlato con questi tizi qualche anno fa, per fortuna mia se ne sono andati, magari per il barista no. Ma chi cazzo se ne frega del resto? Da solo senza puttana si sopravvive così. Oramai le poesie non servono per scopare, sono troppo difficili per la maggior parte delle menti femminili. Amano il banale e il momentaneo. L’effimero. La merda che viviamo. Non si spingono oltre al perché del mondo, e quando le conosco questo genere di donne che potrebbero interessarmi si decidono di scopare uomini mediocri senza cervello. Ma lo accetto, devo farlo per la debolezza dell’essere umano. Quanto vorrei godere ora di un orgasmo sia fisico che mentale come scrissi in qualche pensiero prima.
Donne bellissime accompagnate da uomini discutibili, mediocri nel vestire e nel parlare. Li sento. Potrei batterli con una citazione colta, ma se queste donne preferiscono uscire con loro o dare corda vuol dire che non sono quella figa intellettuale che cerco. E pensare che tutto questo sta nascendo mentre leggevo Bukowski e ho visto una lampadina al neon riflessa sullo schermo del mio telefono. Purtroppo non mi sono portato dietro il libro altrimenti avrei preferito il profumo della carta alla sterilità dell’elettricità. Sterilità, parliamone… non ho mai visto una donna negarsi ad un vibratore. Diciamo che quando fa comodo la modernità piace, assai. Forse dovrei provare anche io?
La birra con il whiskey, la seconda, non l’ho finita ma mi sento già “partito” nel mondo della lettura e della scrittura che sembra che non abbia voglia di finirla. Mi mancavano queste serate dove la mente vaga così velocemente che le dita difficilmente stanno dietro. Bevo
Alcol
Umilio ogni giorno la mia esistenza
Umilio il mio essere
Sottomesso alla vita.
Sottomesso alla realtà.
Vivo la morte ogni giorno.
Vomito nel lavandino e scommetto sulle partite.
Perdo. Vinco.
Godo l’attimo.
Il negroni, l’amaro e la puttana mi accompagnano nella serata.
Cadono bicchieri.
Si rompono vetri come le nostre convinzioni.
Siamo ubriachi di vita,
Siamo ubriachi di morte.
Siamo ubriachi e veri.
Voglio morire con il cazzo dritto dentro una prostitua di basso profilo.
8 notes · View notes
jojilosa · 1 year
Text
Girasol
La tarde cae en tus ojos mi cuerpo entre tú piel Las miradas se acarician Y nuestros corazones danzan a la vez A la vez que el tiempo se detiene Para observar nuestro amor Es tanta la administración que esta a nuestro favor Se sienten horas los minutos Y dulces los recuerdos Lluvia entre mis ojos Deseo entre mi cuerpo La suave seda no se compara con tu vestido blanco Párpados de oro Luceros de mi barco Que llevan a navegar por las aguas del amor riengan la tierna flor del fruto La noche de plenilunio Refleja nuestras almas Es tanta la belleza que son pocas las palabras Admiración y respeto recibido de los astros Asombrados quedaron De la perfección al alinearnos Hechas para estar juntas en predilección Muere la noche Y mientras el alba golpea la ventana Te regalo mi corazón Para que te quede algo de recuerdo Un girasol
12 notes · View notes
sirius-lux · 5 months
Text
Quando sono nato non pensavo che a 6 anni avrei iniziato a conoscere gente che avrei sostituito in futuro.
Non pensavo che a 12 anni avrei conosciuto il bullismo.
Non pensavo che a 18 anni avrei finito scuola e nessuno avrebbe festeggiato insieme a me.
Non pensavo che a 20 sarei stato un ragazzo spaventato dal futuro.
Se sapevo tutto questo, avrei risposto "accetto tutto." Perché io non mi fermerò mai!
2 notes · View notes
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
~Gio Evan
9 notes · View notes
lesensibleart · 11 months
Text
vorrei poter amare senza alcun tipo di risorsa ma
ricordo il dolore che ho provato
dolore che non vorrei riprovare.
3 notes · View notes
Male di vivere
Ho fatto un'altro giro di giostra, una giostra monotona, quella della mia vita. Comincio in un punto e finisco sempre nello stesso punto, come un cazzo di idiota. I momenti migliori? Si perdono in una melma di ingannatrice monotonia che attanaglia le viscere e le trattiene in una cella buia. Voglio la morte? Non prima di aver combattuto. Come combattere? Facendo l'opposto di ciò che é naturale. In che senso? Nel senso che devo costringermi a stare lontano da una cosa che fa parte di me, i vizi cattivi. I miei vizi sono , seppur lentamente, autodistruttivi. Anche i meccanismi mentali sono dei vizi e vanno eliminati, molti dei quali tra l'altro minano proprio la mia dignità e i miei valori, che ho ben capito, ma ho il perenne istinto di buttarli via per provare solo piacere. Stupido piacere in un deserto di merda. Ma poi cambio sempre idea, confido nel fatto di saper gestire, saper comunque riuscire a sfondare la barriera che c'è tra me e i miei sogni. Sono venticinque anni che non ci sono riuscito, mi sembra logico pensare che buttando tutti i buoni pensieri costruttivi per provare piacere non possa aspirare a qualcosa di grande, di veramente mio. A quanto pare per me le cose non arrivano con poco sforzo, all'esterno percepisco che agli altri viene facile avere successo in quello che voglio io, forse per gli altri é più facile ma per me non lo é, non é facile e non lo sarà mai. Ho la perversione di lasciarmi cadere nel fondale ma continuo a respirare e a nuotare nel buio di questa vita, che non mi ha potuto lasciare neanche un fidato compagno date le mie mancanze, dato il mio male di vivere.
2 notes · View notes
francorebel · 1 year
Text
Tumblr media
Verrà un giorno in cui i poeti troveranno altro su cui scrivere.
Arriverà un giorno in cui l'amore non avrà più nulla da dire,
né la sua presenza e tanto meno la sua assenza.
Non ci saranno più parole per l'essere e le umani passioni,
le verità singole come quelle universali.
Per quei fiori che spuntano dal nulla,
per quel nulla nel quale s'innestano i fiori.
Ci sarà un giorno in cui si parlerà d'altro,
di cosa non lo sò.
I poeti useranno altre parole,
parole che riusciranno ad avvicinarsi all'incosistenza filiforme del pensiero.
Forse tutto ciò che io sono,
sì potrà esprimere con una sola lettura, un segno.
Verrà un giorno in cui i giorni non verranno contatti,
chè d'un giorno si potrà fare l'eterno e in esso non esistere mai.
0 notes
manvlqa · 21 days
Text
edit, 075
¿Y qué será de mí? 
Porque siendo sincero no lo sé, no sé por qué ese brillo del que tanto hablo, me da brillo, me ilumina, pero también ilumina a otro, no lo comprendo. Solo soy un trozo de obscuridad, y no entiendo por qué me iluminas, no lo entiendo si ya iluminas a otro, otro que no soy yo, no lo soy. 
¿Por qué me ilumina? 
Me dijeron que mis letras son complejas y que carecen de profundidad. Analicé mucho este comentario, y sí, quizá no sean complejas, pero de algún modo quizá intente ocultar sentimientos, emociones, tapándolo con letras, no rebuscadas, sino, letras que la mayoría no entendería. 
Y bésame, dime, que ya caí enamorado ante ti, ya caí a tus pies. Hoy me enamoré. 
Difícil es entender a un poeta, difícil es, porque letras nunca comprenderás a su máximo entendimiento, solo comprenderás bajo tu percepción, por eso difícil es comprender a un poeta. 
Y la parte mía mala, que ser escritor me es complicado, porque, aunque interpretes bien tus emociones, aunque des a conocer lo que sientes en letras, nunca esa persona a la cual tanto has escrito, lo comprenderá. 
Verte estalló todo de mí, sueños míos conectaron, sueños que no entendía dieron a la luz que eras tú, todo este rato, dentro de sueños borrosos, eras tú. 
No me vale, no me sirve, ya son muchos párrafos, ya son muchos, y no sirve, porque no lo entiendes, no lo comprendes. 
Eliminé mi cuenta de Tumblr, porque cuenta me di, de que lo único que habla era de ti. Y siento que no logro transmitir lo que tanto me gustaría que sientan, no logro eso, siento escribir no me sale, escritor malo soy, erré de lo que más me gusta ser; fingir que escribir me hace escritor. 
Te juro, te lo prometo, yo entiendo que no lo entiendas, lo comprendo y está bien, no pido tampoco tú que me entiendas. Pero solo dime una cosa, qué es lo que tanto te motiva para que me ilumines, por qué lo haces. 
Y ya para cerrar esto, ese día que tanto gusto me dio, que aún no olvido, ese día que era perfecto, y no porque el día era azul, sino que, con tu sola presencia, con tu solo existir fue perfecto. Ese día del que tanto voy a extrañar, lo tendré que guardar, se lo daré a mi alma, esa que tanto le gusta llorar, se lo daré como regalo, para que ilumine días tristes. 
4 notes · View notes
fashionbooksmilano · 1 year
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Cocteau A-Z
Luca Scarlini, Marco Dotti
Electa, Milano 2022, 232 pagine, 17 x 24 cm, brossura, ISBN  9788892822580
euro 34,00
email if you want to buy [email protected]
“Il più grande capolavoro della letteratura è solo un dizionario fuori posto.” (Jean Cocteau, Le Potomak, 1919) Jean Cocteau ha attraversato il Novecento con grazia inusuale e leggerezza incommensurabile, ritrovandosi fatalmente in tutti gli incroci più rilevanti, senza mai diventare istituzionale. Romanziere, drammaturgo, sceneggiatore, cineasta, performer, disegnatore, uomo di moda e costume, autore di articoli, canzoni, testi per il cabaret, ma soprattutto poeta. A questa personalità caleidoscopica che ha attraversato, innovato e plasmato le arti del Novecento, Electa dedica il quinto volume della collana Enciclopedia A-Z, dopo Rodari, Savinio, Steinberg, Woolf. Il volume ripercorre, attraverso 124 lemmi, la libertà, la vita, le arti e l’unicità di Cocteau. Cocteau raccoglie su di sé un’infinità di ruoli in tutte le arti, con una voracità che è già postmoderna, nel tentativo di ridefinire personaggi e identità. Il primo reagente della sua sensibilità è la danza e, subito dopo, la performance. In scena è attore di se stesso, non soltanto un personaggio della sua scrittura scenica, ma il portavoce del suo verbo, la più vera incarnazione di sé, inseguita per tutta la vita. Cocteau A-Z racconta aspetti noti e altri meno frequentati dell’esistenza dell’artista: le corride, il giornalismo, la boxe, a fianco di Panama Al Brown, il teatro, Edith Piaf e Coco Chanel, l’opera, la danza, la provocazione, fino all’assunzione nell’ufficialità, al momento di diventare accademico di Francia, seppur insignito con una favolosa spada ornata di gioielli disegnata da lui stesso e da Cartier. Non si contano le opere, i progetti, le mostre: un vortice creativo che esplode a inizio secolo e si dipana nei decenni successivi. Il volume è arricchito da illustrazioni e fotografie, talvolta rare, per narrare uno dei protagonisti “inevitabili” per definire lo sviluppo delle arti del Novecento.
31/01/23
orders to:     [email protected]
ordini a:        [email protected]
twitter:         @fashionbooksmi
instagram:   fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr:          fashionbooksmilano, designbooksmilano
34 notes · View notes
Text
Il peggio del peggio del declino culturale è l'appropriazione indebita del titolo di "artista".
Scrivi due cagate con diciotto trattini e venti andate a capo?poeta/artista(anche chi scriveva sui post-it lo era,ma ha fatto meno carriera forse di chi scriveva così)
Fai due foto con fish-eye saturate a morire per il feed di ig,magari con una smorfia o un dito medio?non puoi capire, "artista" in bio.
Mi ricorda un po' quando ai tempi dell'esplosione trap in italia un ex youtuber, iniziò a fare musica con estetica sad boy post tumblr e alieni fattoni.
Ovviamente,artista.
8 notes · View notes
simonvictormoody · 9 months
Text
Avvertenze: scritto da ubriaco, mai riletto
9 Tra alcol e alieni
L’indecisione se scrivere o meno è forte. Mi ero promesso di restare lontano dal telefono, moderna carta e penna, però i pensi continuano a richiamarsi per via dell’alcol. Prima mi chiedevo come si chiamasse il barman, poi mi sono ricordato una citazione di Shakespeare che “una rosa avrebbe lo stesso profumo anche se si chiamasse con un nome diverso”, quindi l’effimeratezza del nome. A questo ho collegato anche l’accademia di Lagado de “I viaggi di Gulliver” dove le parole risultano talmente superflue che gli scienziati portano dietro dei carretti carichi di robe da mostrare. Ricordi del liceo di 10 anni fa. Quanto siano attendibili non so, ma concettualmente li capisco. Quando il nome diventa solo una convenzione sociale, non esiste… alla fine sono solo suoni, al limite della teoria delle stringhe: una vibrazione che in qualche modo dà significato alla realtà, forse anche esistenza. Non so, questioni fuori dal mio campo di studi ma che mi affascinano. Forse un giorno saprò fregarmene di tutto e studiare tutto quello che voglio, quando la malattia e la sonnolenza se ne andranno. Spero presto. Ho sempre vissuto per il sapere e già dalle elementari volevo essere uno scienziato, nel senso più largo del termine. Come un Leonardo. Volevo sapere di tutto un po’ per non aver problemi a destreggiarmi tra i problemi, a danzare tra la conoscenza collegando tutto a tutto. Già, come se fosse una teoria del tutto ma non solo della fisica, anche della biologia, medicina, matematica, informatica, arte ecc… Se avessi tale concezione molto probabilmente sarei indistinguibile da un Dio. Del resto una specie superiore alla nostra con tale conoscenza come potremmo pensarla come aliena e non come divinità? Alla nostra visione sarebbe tutti esseri soprannaturali. Alla fine questa è la visione delle civiltà cosmiche, mi fermo perché tra il paradosso di Fermi, le simulazioni, la teoria delle civiltà non mi ricordo molto e non vorrei commettere altri errori.
Piccolo stacco derivato da conversazioni sulle ragazze di oggi. Spesso è difficile trovare qualcuna che non sia solo carne, che abbia quell’elemento della passione mentale che quando la penetri non è solo con il cazzo ma le entri in mente. L’unione tra le menti, quando l’atto sessuale si compie ti estranei, derealizzi, depersonalizzi. Entri nella sua mente. Il corpo diventa solo come un tramite con data di scadenza. Io parlo del sesso, amore, riproduzione o qualsiasi altro termine associabile a due che scopano come una sintesi tra corpi. Un mito delle metà di Platone portato all’estremo. Ho sentito di alcune droghe che annullano il tuo io, qui sto parlando di un’azione naturale ma al tempo stesso innaturale data dal fatto che noi siamo esseri con coscienza e pensiero. Va bene, basta scopate che mi sembrano precluse. Posso andare ad escort, posso gustarmi la “carne” come un lupo gusta un agnello… ma dove sta il mio vero banchetto se non nella mente? Se non distruggere l’altra persona attraverso l’orgasmo, farla perdere da se stessa, di se stessa per far sì che sia parte di me e che diventi quasi maestro di vita? Mi chiedo spesso se questi pensieri siano comprensibili siccome sono flussi di coscienza, sgrammaticati, scorretti nella consecutio temporum… è inutile… mischio sesso ed erotismo alla grammatica e alla cultura. Non riesco a separarle.
Basta pensare, ma fa parte di me. Ho provato a scindermi tra animale ed umano ed ho fallito. Forse dovrei far imparare a convivere queste due nature e come Machiavelli usare sia leone che volpe. Ci proverò, magari è la soluzione.
Alieni noi? Io mi alieno da tutto questo. Che ho da perdere? Che ho da essere impopolare nel leggere un libro mentre bevo birra e whiskey come Bukowski in un pub? Nulla! Che ho da perdere nell’essere me stesso, la versione migliore o peggiore? Nulla! Sono già il nulla e non posso rischiare niente. Ho solo da guadagnare. Quindi domani, sabato, mi porto dietro un libro di Bukowski da leggere con il suo drink preferito. Va bene comunque. Magari sarai la scusa giusta che aspettavo da tempo per parlare con qualcuna. Ci sta. Sperimentiamo come ogni artista nei secoli. Mi ricordo quando non sapevamo che cazzo fosse la prospettiva nei quadri e l’abbiamo trovata.
5 notes · View notes
filmetto · 2 years
Text
Penso che non sto più su tumblr da un po’ di tempo, che okay rebloggo le cose ma non scrivo mai niente non leggo nulla di quello che scrivete, sono diventata una di quelle persone fighette che rebloggano e basta e mi chiedo che succede? sto diventando una che ha amici e ha sempre qualcosa da fare quindi non ha tempo per tumblr? ma che frase del cazzo è non ho tempo per tumblr, non è vero io soffro di insonnia ho tempo per tutto, è che proprio non mi va di stare qui a commiserarmi e mi è sempre sembrato che qui ci fosse spazio solo per la malinconia. Succede che forse non sto bene ma sto certamente meglio di come stavo, voglio stare bene, mi sembra che un anno di antidepressivi abbia fatto qualche effetto, che posso essere almeno serena, se non contenta. Mi affaccio a tutte le cose che, ora che sono serena, potrebbero rendermi anche contenta e sono curiosa di tutto. Sento le grida di ogni cosa chiamarmi, le cose che mi interessano, la voglia di azioni, il sovraccarico. Faccio cose in cui non mi riconosco e me le lascio fare. Ho capito quest’anno per la prima volta la differenza tra introversa e timida, per riconoscermi nella prima e non più nella seconda. Lancio ami. Verso le persone che mi piacciono, verso i progetti che voglio far nascere. Sono tutta in attesa di una risposta a questo mio primo richiamo e mi sembra di dovermi allontanare da ogni persona o ogni ambiente che mi ricorda chi ero e chi non voglio tornare ad essere, però adesso basta fare la finta poeta perché io stanotte non ho dormito neanche un minuto e sono le 9 di mattina
17 notes · View notes
lesensibleart · 1 year
Text
Sono trascorsi molti anni ormai da quando decisi che fosse la scelta migliore scoprire cosa celasse questo social, poiché, all’epoca era una novità, non accoglieva i gusti di ogni adolescente, anzi era un social la cui fama era ancora inesistente, ci impiegò molti anni affinchè divenisse una monda, la cosiddetta epoca di Tumblr, quando perse un po' d’intimità. Poiché, per molte persone non fu soltanto un “ aprire un profilo su un social network”, bensì, fu un aprire una “finestra in se stessi”. A differenza degli altri social in cui si condivideva la vita che tutti sognavano, su Tumblr si condivideva se stessi, non l’utopia ma soltanto se stessi, non v’erano solo profili, bensì, v’erano personalità e mondi inesplorati. Infatti, nel primo profilo ho condiviso ben dieci anni della mia vita, in cui vi sono stati innumerevoli cambiamenti, emozioni e riflessioni, un profilo che mi ha permesso di scoprire innumerevoli modi di vivere, persone completamente diverse tra di loro, con cui ho conosciuto l’amore, l’amicizia e anche la solitudine, con cui ho condiviso anni molto difficili. Può apparire molto strano che un social possa avere una valenza così importante per un individuo, eppure e così, ho sempre temuto che il primo profilo potesse sparire, poiché, se fosse sparito sarebbero spariti i ricordi legati ad esso, sarebbe sparito il mio mondo una parte di me stessa e della mia vita. Questo attaccamento ad una cosa astratta potrebbe, non essere comprensibile alla scoperta, in fin dei conti si parla di un semplicissimo profilo, tuttavia, questo attaccamento cela una verità ben profonda per una persona che ha sempre vissuto le cose con una sensibilità marcata. Ai tempi la mia esistenza non era una cosa che bramavo, anzì, desideravo che essa sparisse. Ero una ragazzina con innumerevoli dubbi, con i suoi vaporosi capelli ricci, con i quali nascondeva le sue fragilità, i suoi silenzi e le sue paure, in silenzio lontano da tutti, i miei capelli erano il mio scudo verso il mondo, non avevo una persona con cui condividere le mie parole. Le giornate le trascorrevo nel silenzio della mia tristezza, repressa in parole inespresse e lacrime che fuoriuscivano come una valle incantata. Non conoscevo il mondo al di fuori delle mura domestiche, non avevo un conoscente con cui confidarmi, le uniche presenze fisiche che possedevano erano i miei genitori, peccato che loro non abbiamo mai rivestito il ruolo genitoriale. Tumblr, fu la mia scoperta, un biglietto che mi permise di viaggiare per il mondo, pur non avendo nessuna possibilità di esplorare il mondo, almeno all’inizio fu così. Avanzando nei mesi, iniziai a comprendere la vera possibilità che potesse offrire, ossia, poter esporre il mio mondo, le mie emozioni e le mie riflessioni sul mondo, nonostante non avessi nessuno con cui parlar, tumblr divenne la mia persona, il mio confidente con cui poter essere me stessa, senza timore. Un confidente che mi permise di raggiungere delle persone vere, esistenti con le loro emozioni e le loro vite, così dissimili dalle mie, e fra esse ho scoperto l’amicizia, l’amore e le mie difficoltà. A distanza di anni, il valore emotivo di questo luogo non è mai sparito o mutato, resta lì incontaminato, come se fosse ancora il primo giorno, non è stato facile accettarlo eppure è così. Ho sempre temuto ammettere la verità, ma credo che sia giunto il momento di farlo, come dieci anni fa.  Tuttavia, ora sono qui a scrivere su un nuovo profilo, poiché, nel primo vi sono troppi elementi che non mi permetto più di essere libera. Nonostante, mi abbia permesso di conoscere persone meravigliose, con cui ho condiviso innumerevoli notti tra parole, pensieri e chiamata, in quel luogo io non esisto più. Sono un’estranea a cui è stata sottratta la possibilità di essere sé stessa, ogni post è una strada che conduce ai conflitti, ogni parola è ben dettagliata, affinché, ogni persona possa comprendermi, che le persone con cui ho condiviso alcuni anni della mia vita, possano comprendermi. [continua..]
2 notes · View notes
Il culto di Cor e Oculus, il loro dialogo
Piccolo dialogo tra le parti del mio corpo. Il tema è la riflessione sulla loro mansione.
Oculus: studia tutte le cose che ti faccio vedere, non vedi? Se continua così andrai alla deriva, vedi quell'altra che fa? Questa è una buona occasione. Guarda ti faccio vedere oltre, non vedi la morte? Non vedi che dopo puoi non averlo più? Non senti che se fai così hai più potere?
Cor: si Oculus, vedo tutto grazie alle tue supposizioni, ormai è tanto che le studio, conosco perfettamente il tuo modus operandi, è molto efficiente ma è soggetto ad errori. La tua sicurezza è sempre troppo autoritaria, anche se ponderata da un istinto di sopravvivenza sopraffino, può sbagliare.
Oculus: e con ciò? Perché mai devi smettere di fidarti di me se attraverso me tu vedi il futuro, il passato e il presente. Tu vedi che significano le cose nel loro senso alchemico, nel loro senso ermetico, profondo.
Cor: mio caro Oculus, tu non sei perfetto come non lo è neanche la persona che ci possiede. Non puoi esprimere sempre un giudizio tanto aspro, rischi di rovinare il corpus. È bello e bravo, ma delicato, lascialo riposare di più, non tediarlo con tutte le tue supposizioni.
Oculus: e perché mai dovrò smettere? Senza di me non potrebbe mai sopravvivere il corpus in cui viviamo. Tu che dici di prendertene cura lo manderai in malora!
Cor: Oculus, figlio mio, io sanguinerò sempre per te, il mio sangue è fonte vitale per te, è tuo alimento e con esso ti migliori, ma non dimenticare che se urli così forte, se vedi così profondamente non aiuterai il corpus veramente. Ricorda ciò che ti dico, il tuo lavoro è quello di vedere profondamente, continua a farlo, ma permettimi di farti vedere a te le cose, a volte. Impara ad essere sereno Iecur e Testis, tuoi maestri, loro hanno ragione, ma non scordarti mai l'amore. Esso è il vero motore del corpo, non l'odio che tutto imputridisce. Ricordi? Da bambino non avevi ricevuto gli insegnamenti necessari e tutto andava male, adesso è il momento di ricominciare ad ascoltarmi. Il corpus ha ricevuto fin troppo i tuoi insegnamenti che non riesce quasi più a essere sereno. Dammi modo di ripulire Mens, ormai corrotta, va ripulita di continuo, poiché la mancanza di poesia esterna la sporca.
Oculus: accetto di buon grado questa tua richiesta, a patto che ti ricorderai di tutto quello che vedo, a patto che agirai sempre per mio conto e mio deve essere il corpus.
Cor: Mens è tanto che non parla, la mancanza di decoro la preoccupa fin troppo. Oculus, impara a trovare una soluzione sana. È il momento di crescere.
Oculus: I demoni sono in gabbia da tempo ormai, forse devo smettere persino di andarli a consultare secondo il tuo parere?
Cor: vedi tutto, sappi tutto, prega quando il corpus dorme. Ascolta sempre i demoni ma interpreta le loro parole, usandole come strumento per servire le leggi dell'amore.
Oculus: accetto, sebbene il mondo è sporco devo provare a non imputridire Mens, è troppo insozzata e stanca, forse la verità è che è necessario che faccia pulizia. Mens non comprende, purtroppo ha subito troppo le influenze della mia conoscenza. Non parla mai, come possiamo fare per salvarla è un mistero equivalente a quello divino, perché legato alla provvidenza.
Cor: che le nostre leggi ci salvino.
Oculus: semper in Christus fidelis.
Cor: lasciala stare zitta, Mens parlerà quando il salvatore lo riterrà opportuno.
0 notes
francorebel · 1 year
Text
"Tenetevi stretto chi vi ha notato quando eravate invisibili".
0 notes
hojitas-azules · 3 months
Text
No sé como escribir un poema
Hoy pensé en que quería empezar a escribir poesía, pero creo que no sé como hacerlo, tengo muchos libros de poemas, aunque tal vez ese calificativo sea un poco exagerado, no sé si son muchos, pero sé que son de mis favoritos. Cuando voy a buscar libros quiero comprar los de poesía, me gusta tener pedacitos de palabras de personas en mis estantes, palabras cuya belleza puedo entender abriendo al azar unas páginas, leerla en unos minutos y pensar que me pareció hermoso, o tal vez triste, o que tal vez no pensé o sentí nada, solo una curiosidad por la intención de esta otra persona, de esta otra mujer casi siempre.
No sé como empezar a escribirlo, tampoco sé como saber si algo es bueno, sé que a veces yo lo pienso, pero no sé como lo juzgaría alguien externo -que tenga conocimiento sobre el tema-, quiero prestarle más atención a esto la próxima vez que abra uno de mis libros de poesía y piense que algo es bello.
La última vez que lo intenté fue en un taller de haiku en torno al agua que hicieron en la casa de la paz, me sentí feliz al estar allí, nos mostraron un libro de escritos entorno al agua de excombatientes – No recordaba el nombre, pero lo busqué en Google-, “Agua Corriente”. Revisamos algunas formas de componer haikus, las “normas”, algunos ejemplos y luego lo intentamos, yo escribí esto:
Lejos
        de la
             raíz con polvo
Un vestido flota
                          junto
                                    al rio
En el taller hablamos de cómo un haiku a veces es una sensación o una imagen, pienso que alguien que no sea yo probablemente no le encuentre sentido, yo lo hago por medio del recuerdo. Este día me dije que continuaría practicándolo todos los días, pero nuevamente no lo hice.
Hoy al no saber cómo empezar nuevamente busqué en Google, y encontré un articulo llamado “Secretos de una poeta inexperta: ¿Cómo comenzar a escribir poemas?”, donde propone empezar a vomitar palabras describiendo un objeto, o una sensación y empezar a jugar con eso, así que empecé a escribir con esto, me da miedo publicar mi intento de hoy, así que permanecerá solo conmigo.
Anotaciones fuera del texto:
Empecé con este ejercicio porque estaba aplicando a una convocatoria donde debía subir algo y me di cuenta de que todo es un poco viejo, y hoy lo veo con otros ojos. Me parece muy difícil volver a escribir de cualquier cosa, me parece muy difícil escribir sobre algo que no sea solo de mi y a forma de diario, pero quiero explorarme y darme el espacio para hacerlo. Pensé en que quería inscribirme en el formato de poesía, pero nunca escribo poesía, solo escribo en forma de prosa, de cuento, de ensayo en formato apa unu. Pero creo que la forma de afinar es haciéndolo, escribiendo, leyendo, poniéndole atención e intentando, así que hoy a parte de mi ejercicio del día escribí esto.
Quise irme por las ramas muchas veces y hablar sobre el agua, sobre los pájaros, sobre que estoy usando Tumblr, sobre el miedo, y supongo que escribiré sobre eso en otros momentos, pero hoy decidí hacerlo sobre que no sé escribir un poema, y yap, gracias por leerme 🎔.
(Si conocen cositas sobre cómo escribir poesía o si quieren compartir algo conmigo amaría leerlo y revisarlo y compartir pensamientos) (A veces tengo un tiempo de respuesta de hasta 7 días hábiles)
Les voy a dejar los links de las cositas que mencioné por si quieren chismosear, a modo de bibliografía:
http://centromemoria.gov.co/agua-corriente-el-libro-de-no-ficcion-escrito-por-excombatientes/
https://metrica.pe/blog/secretos-de-una-poeta-inexperta-como-comenzar-a-escribir-poemas/
https://colombiavisible.com/la-excombatiente-poeta-que-le-escribe-versos-a-la-paz/
0 notes