L’ametista è un cristallo potente e protettivo che possiede una vasta gamma di proprietà e benefici. Alcune delle proprietà curative e dei poteri dell’ametista:
Tranquillante naturale: l’ametista allevia lo stress e la tensione, lenisce l’irritabilità, equilibra gli sbalzi d’umore, attenua la rabbia, la paura e l’ansia. L’ametista inoltre, attiva la consapevolezza spirituale: questa pietra preziosa possiede poteri curativi e purificatori.
Migliora la lucidità: fa sì che una persona abbia una mente sobria in caso di alcolismo o indulgenza eccessiva in altre attività che possono portare a dipendenze. L’ametista produce un effetto calmante per la mente e stimola il corpo, mantenendo così le persone concentrate e consapevoli di ciò che accade nell’ambiente circostante.
Sollievo dall’insonnia: con l’ametista puoi essere certo di trascorrere un’intera notte tra le braccia di Morfeo. Aiuta, inoltre, a ricordare e comprendere i sogni.
Produzione di ormoni: l’ametista svolge un ruolo importante nel metabolismo generale, portando equilibrio al sistema endocrino e aiutando la produzione di ormoni.
Rafforzare il sistema immunitario: l’ametista combatte la predisposizione a sviluppare malattie. Questa pietra aiuta a purificare il sangue, a ridurre dolore e stress fisico, emotivo e psicologico. L’ametista è anche utile per le persone che soffrono di malattie dei polmoni delle vie respiratorie e delle malattie della pelle.
Protezioni contro gli attacchi di panico : indossando un cristallo di ametista, si ottiene protezione da alcuni tipi di sofferenza, incluso l’attacco di panico.
Mostra Vibo Valentia Palazzo De Riso Gagliardi luglio/agosto 2000
Nel 2000 una grande mostra curata da Maurizio Calvesi e Augusta Monferini, propone opere del decennio 1990-2000 nelle sale del Palazzo De Riso Gagliardi di Vibo Valentia. Questa retrospettiva mette in luce alcuni passaggi fondamentali del lavoro dell’artista: in particolare la serie dei Luce Formante, Miniera del Sole, Rock Nero Sabbia, Pietre, Bisanzio, Geodi, Maglie e Derive e Lo Specchio dei Pianeti, che esposti contestualmente e nel medesimo luogo rendono evidente l’evoluzione della poetica incentrata sull’allusione alla tridimensionalità, sullo spaesamento percettivo e sulla “riduzione” della materia, che per sua propria peculiarità cromatica o riflettente sostituisce il colore.
L'ordine seguito nel racconto non è mai casuale ed anche quello delle pubblicazioni degli scorsi post non lo è:
Ad Acqua è contrapposta Terra
A Fuoco è contrapposta Aria
Questo è ciò che comprendiamo osservando un pentacolo.
E lo Spirito vi starete chiedendo chi sia, bisogna dire che per un po' di tempo neanche i nostri personaggi sapranno chi tiene questo ulteriore potere e solo documentandosi in un luogo molto particolare lo scopriranno.
... non ci resta che attendere l'uscita del romanzo "La Setta degli Elementi" per scoprirne di più
Ma intanto facciamo chiarezza:
Il pentacolo (detto anche pentagramma) è un simbolo magico, consistente in una stella a cinque punte generalmente inscritta in un cerchio.
Il simbolo del pentagramma si dice sia un simbolo dell'uomo perfetto che simboleggia il sole che cammina attraverso il cielo .
Quello che seguiremo è un pentacolo benevolo con la punta dello Spirito rivolta in sù e quindi lo Spirito è frutto dell'interazione tra i quattro elementi e non è da essi governato.
Infine il pentacolo viene utilizzato per la realizzazione di incantesimi con pietre connesse ai rispettivi elementi.
Ciao bellezze, mi chiamo Sveva Basirah (lui/lei) e sono un attivista transfemminista queer, una survivor e un operatore antiviolenza, femminista islamica ed ho fondato Sono l'unica mia. (SLUM).
Torno su Tumblr per postare poesie e altri lavori - mettendomi un po' più a nudo del solito - e repostare scorci del mio lavoro su femminismo intersezionale e femminismo islamico, queerness spazi safer, abusi, trauma e salute mentale e così via.
Apro questo profilo per la necessità di esporre e rivendicare una parte di me che ho abbandonato e mortificato.
Ho passato anni a subire e rincorrere l'intellettualismo, tormentata dalla convinzione per cui non fossi in grado cimentarmi in qualsiasi attività artistica, se non con la garanzia di raggiungere un “alto livello” socialmente riconosciuto. Sono stato per tutta la vita portato a pensare che dovessi perseguire l'eccellenza per avere validazione, realizzazione e spazio nel mondo; così ho scelto il classico e non l'artistico, ad esempio (ed è stato fallimentare), e al contempo mi sono privata di metodi espressivi che mi facevano stare bene - e che oggi mi aiutano anche ad elaborare il trauma.
Quando ho decostruito radicalmente l'accademismo e recentemente ho cominciato a riconoscere la neurodivergenza, ho iniziato anche a recuperare la bambina creativa che ho lasciato indietro. Ed ecco qui, un po' cresciuta ma con meno timore di fare schifo e dell'inadeguatezza, a scrivere poesie brutte, dure, prosaiche, “tagliate con l'accetta e rifinite cor pennato” e a impiastricciarmi le mani con l'acrilico.
Se qualche mio lavoro e conoscermi può avervi aiutato, offritemi un tè su ko-fi o via tumblr 😁 e se volete i tarocchi e un consiglio sulle pietre, contattatemi via Instagram
L'artista cileno Hugo Marín (Santiago de Chile, 1930) inaugurò il 15 febbraio 2007 alla galleria San Carlo a Milano la mostra -Mistero Coronato-: una serie di dipinti e sculture della sua produzione piu' recente. Opere realizzate in un periodo di profonda sperimentazione e ricerca di nuovi materiali, forme e dimensioni. Conchiglie, cuoio, fibre vegetali, protesi dentarie e oculari, pietre e argille diventano materia prima della sua arte in continua evoluzione. Il maestro cileno, professore di meditazione trascendentale, costruisce un ponte tra passato e presente avvicinando epoche tra loro lontane. Per lui l'energia creativa dell'arte consente la percezione magica del mondo, delle dinamiche celesti, della saggezza dei popoli originari. Nell'opera di Marín le culture precolombiane, come aymarà, maya, inca, mapuche si fondono con la cultura africana e quella tibetana, nei miti di Atlandide, Lemuria. Una rappresentazione reale e immaginaria che trova il suo nutrimento nell'intrinseco, invisibile legame tra la storia e il mito, tra la leggenda e le testimonianze visibili.