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#narrativa italiana
abatelunare · 5 months
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A una certa età, i discorsi dovrebbero essere tutti lieti. In modo da invogliare la gente a vivere. Si dovrebbe parlare della bellezza del vivere, e solo di quella (Carlo Cassola, Mio padre).
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princessofmistake · 2 months
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Ti ho amato al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, e amandoti ho amato i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue contraddizioni, il tuo corpo. E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti ho amato di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza te. Ne hai fatto parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello e rinunciare a te è stato come rinunciare a me stessa, ai miei sogni, alle mie illusioni, alle mie speranze, alla vita.
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cloudsbooks · 3 months
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ciao amici e amiche, cerco blog di scrittura e lettura e, se ci sono, anche dei gruppi di lettura - scrivetemi pure a riguardo, sarei felice di fare conoscenza 🪷🌈
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riflussi · 29 days
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A ciascuno il suo - L. Sciascia
Da qualche parte avevo letto che per riprendere a leggere consigliavano dei gialli. Casualmente un libro breve che avevo già in casa era proprio A ciascuno il suo.
Per quanto abbia apprezzato la storia e la prosa, non ho potuto fare altro che storcere il naso per quanto riguarda passaggi piuttosto frequenti che riguardano la descrizione delle donne. Alla fine del libro si comprende che la prospettiva è esclusivamente quella del protagonista (a mo' di Humbert Humbert), però rimane il fatto che sono piuttosto fastidiose e pesanti da leggere.
Del resto, esattamente come per L'affaire Moro, è molto interessante leggere la capacità analitiche dell'autore. Nulla è scontato, tutto è legato all'ambiente, alla situazione storica e, non da meno, alle propensioni dell'individuo. La prosa mi è piaciuta particolarmente perché non solo tende a riprendere il parlato, ma spesso riesce a sorprendere: a noi lettori capita spesso di anticipare la fine di una frase perché sappiamo già come si conclude. Con Sciascia succede pochissimo. E, ovviamente, questo è un punto a suo favore. Molto carino, a suo modo leggero e semplice da leggere.
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Una ferita per riaprirsi prima si deve chiudere.
Antonio Manzini, Gli ultimi giorni di quiete
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queerographies · 5 months
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[Il portiere][Biagio Arixi]
Gennaro è rimasto orfano a soli 20 anni, ha perso i suoi affetti nel tragico terremoto avvenuto in Irpinia nel 1980. Rimasto solo e senza casa, decide di rifarsi una vita, lontano dai luoghi della sventura e sceglie di trasferirsi a Roma. Ma la metropoli, oltre alle occasioni propizie, gli tende anche trappole. Le situazioni grottesche, ironiche e surreali, conducono il lettore in un labirinto di…
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valentina-lauricella · 8 months
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«La strada per Recanati è in salita, non brusca ma abbastanza per frenare il passo ai cavalli. La terra era bruna, umida, spaccata in solchi dall'aratura: supposi avessero seminato il frumento, il frumento doveva essere una delle maggiori ricchezze di quella contrada, anche se di tanto in tanto apparivano uliveti e vigne spoglie. Balenavano, a mezzo di enormi estensioni sative, altissimi lecci, il cui fogliame, perenne, verde cupo, esplodeva simile a una nuvola di mala ventura contro il turchino del cielo. […] Giacomo bisbigliò poche inintelligibili parole, mi parve si rivolgesse a me con l'appellativo: «Signora», ma nulla compresi di quello che tentò di sussurrare. Era intimidito, emozionato. Forse perché la madre non smetteva di osservarlo, e non vi era benevolenza in tanta attenzione. Era uno spettacolo penoso contemplare il povero Giacomo in confusione, e purtroppo l'imbarazzo esacerbava ciò che la sua persona mostrava di abnorme, di sgraziato. […] All'improvviso, Giacomo mi sorrise e, in quell'attimo, si illuminò, acquistò le sembianze di un angelo. Mi sentii smarrita (non oso credere turbata) e, per espellere un sentimento inesplicabile quanto molesto, dentro di me mi accanii contro quell'infelice che mendicava niente più di una carezza, non altrimenti che un cane tignoso da tutti respinto. Allora ricambiai il sorriso, e una dolcezza celestiale discese nel mio cuore. Sventuratamente la cugina Adelaide intercettò il sussurro delle nostre anime: non fu contenta. […] Non so se pregò che io e il figlio Giacomo rimanessimo fulminati quella notte stessa o se, con gli occhi della mente, già ci vide preda delle fiamme eterne: carpì il sorriso che ci eravamo scambiati, e decretò che quel sorriso era peccato».
(Da "Il bruno dei crepuscoli", di Giampaolo Rugarli)
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Paragonare a un infelice cane tignoso un giovane filologo di prim'ordine con un QI stimato in 175 punti, mi sembra riduttivo e inappropriato, tuttavia questa persistenza dell'errore di considerare Giacomo "brutto e rifiutato dalle donne", fa parte del suo mito.
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cinemastin0 · 11 months
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My favorite things va letto con più attenzione perché è pieno di riflessioni, metafore, similitudini e pensieri profondi attraverso i quali passa la definizione di ogni personaggio. E non piacerà a tutti, sia perché è difficile che qualcosa piaccia davvero a tutti sia perché quando un autore dà un ruolo così centrale ai suoi gusti musicali – spacciandoli per quelli del protagonista, forse – non vuole neanche piacere a tutti.
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tenerlamappalvento · 29 days
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Buona la prima, Roberta
A cosa servono le parole?In un bel saggio sul loro “potere” Vera Gheno dice, anche rifacendosi forse al pensiero narrativo di Bruner, che le parole ci aiutano innanzitutto a costruire il “senso del sé”, a capire chi siamo, cosa vogliamo, qual è il senso del nostro essere al mondo; ci aiutano anche a scoprire la realtà, il qui ed ora della nostra esistenza incastrato nel fluire incessante dello…
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abatelunare · 19 days
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Ma l'amore non nasce da una profonda comprensione reciproca e talora neppure la crea, anzi spesso coloro che si amano sono intimamente sconosciuti gli uni agli altri (Giuseppe Dessì, San Silvano).
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gregor-samsung · 5 months
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“ La Fratesi è bruna, giovane, tutta bella, e una tenerezza sempre vicina al pianto. Ha una voce femminile con una incrinatura di umile, di chi non può essere consolata benché ne abbia tanto bisogno; una volta sola l'ho vista ridere e pareva un miracolo di umana bellezza. Racconta che il marito di notte, mentre ella dormiva, la svegliava e le ordinava, cosí in camicia, di scendere senza far rumore in cucina. Quivi giunti egli la picchiava dopo averla fatta mettere in ginocchio, preferiva batterla nella testa e di piú ancora nelle tempie, qualche volta sveniva. Ho conosciuto il marito, che l'è venuta a trovare l'altra mattina; ha infatti un volto pallido di iroso degenerato. La svegliava la notte mentre essa dormiva serena, probabilmente sarà stato chino su di lei, prima di svegliarla, a guardarla e a pregustare. Tempo prima la picchiava nella stessa camera, ma siccome la madre del marito, la suocera, che dormiva vicino, era risvegliata e veniva a domandare che succedeva e poi rimproverava il figlio, allora, perché la vecchia non udisse, scendevano in cucina, che era al piano sottostante e, le porte chiuse, ogni rumore giungeva attutito. Del resto lei non si doveva lamentare. Poi il marito, dopo le percosse, usava di lei. La Fratesi è ora qui ricoverata per malinconia, ciò non toglie che tutto questo sia vero. Bella e pietosa non si lamenta, né rimprovera o inveisce contro il marito che cosí la usava. Solo gli occhi le si fanno piú grandi, nella bocca una leggerissima amarezza, che subito viene cancellata da un sorriso colmo di perdono, e sembra che sia sul punto di aggiungere che il marito forse aveva le sue ragioni. “
Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, introduzione di Geno Pampaloni, A. Mondadori (collana Oscar n° 90), 1969²; pp. 74-75.
[1ª Edizione originale: Vallecchi, Firenze, 1953]
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princessofmistake · 13 days
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Degli amori mancati per un soffio non ne parla mai nessuno. Nessuno capisce che non sempre si continua a vivere come prima se pure il proiettile ti schiva e cambia traiettoria, che ciò che ferisce a volte non è mai accaduto, non sempre è il prodotto di una fine. È  solo troppo difficile da raccontare per essere credibile e così diventa un segreto che muore con te.
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keikko · 2 months
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Catastrofi Innocenti #1
Si svegliò con i capelli sul viso, il braccio formicolante e il bacio ancora stampato in bocca. Ripensando alla sera precedente Fiamma arrossì e spinse la faccia contro il cuscino, emettendo un mezzo verso decisamente imbarazzante. Pensò a lei, Andrea. Oh. Strizzò gli occhi e trattenne un sospiro. C'era una sensazione strana nel suo stomaco, un bollore incerto nel petto e una leggera trazione nel respiro che per un attimo la confusero spingendola a chiedersi, per dio, perché sentiva l'ansia di domenica mattina, per l'appunto quando era ancora a letto?, ma subito dopo si accorse che non pareva tanto la tipica ansia, quella che le strisciava dentro al ventre lasciando una traccia fredda e pungente lungo il suo cammino, quella che lentamente masticava un buco sul torace e le strizzava i polmoni- no, questa sensazione era diversa. Fiamma si girò di schiena e si toccò il petto guardando il soffitto sporco. Un solletichio leggero, quasi timido, le scaldava lo stomaco. Prese un boccone d'aria confusa e per un attimo chiuse gli occhi non aspettandosi l'apparirsi di un ricordo della sera prima. Sentì il bollore sul viso e si trattenne dallo sfregarsi vigorosamente la faccia in un ingenuo tentativo di cacciare l'imbarazzo. Guardò l'orologio vide che erano le 6:40 e scappò in bagno. Allo specchio si dette una calmata, minacciò di tirarsi uno o anche due schiaffi e si lavò i denti, giusto per frenare qualche sorrisino o, anche peggio, un sussulto di eccitazione. Basta. Entrò in doccia, detestandosi un attimo dopo che l'acqua fredda ebbe colpito il suo corpo e guardando con rimpianto il bidet perfettamente funzionale e igenico come strumento di lavaggio intimo giornaliero. Sospirò e tremando si lasciò scorrere l'acqua gelida sulle spalle, affidandosi agli automatismi della routine quotidiana per pulirsi, vestirsi e fare colazione. In venti minuti era fuori di casa, in mezzo agli alberi ancora parzialmente verdi che vantavano qua e là qualche foglia gialla e rossa. Ogni volta che sbatteva le palpebre vedeva di fronte a sé un'immagine diversa della sera prima, e ogni volta doveva fare un respiro profondo e riempirsi i polmoni di ossigeno per riprendersi. Continuava a ripetersi di mettere una gamba avanti dopo l'altra e mantenere il passo, e tenere gli occhi bene aperti per non sbagliare strada, quella che percorreva ogni giorno per nove mesi da quasi cinque anni e che non si collegava a nessun altro percorso, tanto che pareva ridicola con gli occhi sgranati e il passo meccanico, come uno schiaccianoci, ma per fortuna, pensava, quella strada era difficilmente transitata. Alle sette del mattino la salita verso scuola non le era pesante e sentiva, guardando all'orizzonte il sole illuminare la valle, la brezza leggera sulla schiena che la spingeva verso l'alto, agevolandola in un cammino carico di libri inutili e un dizionario di greco. Lo zaino stava per cederle addosso, minacciando con un suono terribile di spargere i libri da Fiamma meticolosamente posizionati al suo interno su tutto il selciato. Fiamma temette per un attimo che quella catastrofe fosse pericolosamente vicina quella mattina e affrettò il passo piegando un braccio dietro la schiena a tenere lo zaino insieme. A quel punto le squillò il telefono. Rispose salutando la mamma e dicendole che era già partita, che no non aveva fatto colazione ma non aveva fame, che sarebbe tornata subito a casa dopo che avrebbe finito e che le voleva bene anche lei. Attaccò e tentò di infilare il cellulare nella tasca posteriore dei jeans in movimento. Arrivò a scuola e non c'era ancora nessuno, quindi si appoggiò su un muretto e tirò di nuovo fuori il cellulare.
Ci sono.
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enrico66m · 3 months
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Prendi due paghi tre - Video 21 from Enrico Mattioli on Vimeo.
Le tragiche avventure del commesso Leopoldo Canapone – Una satira sul consumismo – Ordina a [email protected] - Scarica da stradebianchelibri.com/mattioli-enrico---prendi-due-paghi-tre.html La recensione: laltrariva.net/prendi-due-paghi-tre/
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queerographies · 10 months
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[L'estate dei bravi ragazzi][Camilla Graciotti]
Una storia d'amore LGBTQIA+ intima e delicata, che ha fatto commuovere migliaia di lettrici su Wattpad.
Una calda estate alla periferia di Roma. Due ragazzi legati da un’amicizia che ha il sapore di qualcosa di più. Emanuele è nato e cresciuto in periferia, tra le lunghe notti in spiaggia, le partite di calcetto e le domeniche trascorse davanti al televisore, a guardare la Roma giocare, insieme agli amici di una vita: Valerio, Alessio e Robertino. In un’estate in cui tutti loro stanno facendo i…
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