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#frasi meravigliose
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ragazzoarcano · 3 months
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“L'amore è l'unica cosa in questo mondo che copre tutto il dolore e ci fa sentire ancora meravigliosi.”
— Oscar Wilde
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tuportamiviareturn · 7 months
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Le donne ci piacciono perché sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perché ci piacciono?
Achille Campanile (Roma, 28 settembre 1899 – Lariano, 4 gennaio 1977)
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A soli 7 anni era stata venduta e comprata, come una cosa. Senza diritti e senza nemmeno un nome.
Fu caricata su una nave, come un pacco, e trasportata dall’altra parte del mondo, dall’Africa a Boston.
La nave si chiamava Phyllis, e così qualcuno decise che anche lei si sarebbe chiamata Phyllis.
Nella sfortuna fu fortunata, perché la destinazione finale del suo viaggio era una famiglia di persone per bene, non tanto da non comprare una schiava bambina (era il 1761), ma abbastanza per incoraggiarla a studiare.
Grazie alla famiglia Wheatley, Phillys imparò a leggere e scrivere. Imparò il latino e il greco. Studiò storia e geografia. Ma soprattutto dimostrò un talento straordinario per la poesia, tanto che divenne famosa. Si racconta che anche George Washington la apprezzasse molto, e grazie alla sua popolarità ottenne la libertà. Ma non la serenità: in troppi dubitavano che fosse veramente lei a scrivere quelle poesie, perché era unna donna… e pure nera! Così fu sottoposta all’umiliazione di esami e prove, per accertare che fosse così intelligente da scrivere quelle belle poesie che ormai tutti conoscevano. Solo dopo aver superato le ultime resistenze, riuscì a pubblicare la sua prima raccolta di poesie. Era il 1773 e Phyllis Wheatley divenne la prima donna afroamericana a veder pubblicati i suoi scritti. Donna, nera, schiava. E poetessa.
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ilpianistasultetto · 1 year
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Si, si. Le poesie dei grandi poeti, le frasi belle, importanti, quelle memorabili dei grandi scrittori. Tutti le usiamo, tutti le facciamo nostre, qualcuno le fa addirittura sue come le avesse partorite dentro la propria testa ma in certi momenti quelle parole stupende non possano bastare, semplicemente perche' non sono nostre. Poeti e scrittori hanno scritto cose meravigliose pensando a un luogo, a un desiderio proprio, a una persona e se anche i nostri pensieri-desideri sono circoscritti a cio' che pensiamo o immaginiamo, anche questi meritano parole nostre e conta poco che siano parole fortemente straordinarie o cosi sublimi da stordire l'occhio di chi le legge o l'orecchio di chi le ascolta. Conta che siano sincere, vere, perche' le parole, come i gesti, in certi momenti servono, servono davvero.
@ilpianistasultetto
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a-dreamer95 · 9 months
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La sincerità. Che bella parola. Peccato che spesso non siamo in grado nemmeno di sopportarla. Tutti siamo costretti a tacere le verità per non ferire i sentimenti dei nostri amici. La verità è importante, ma fa anche male. A volte è meglio una semplice e banale parola di conforto, ma continuare ad omettere... Spesso ci sono amicizie che rimangono solo per i momenti passati, per i ricordi e non per la voglia di stare insieme. Ormai faccio fatica a stringere rapporti veri.
Penso di aver avuto delle amicizie meravigliose quando ero un'adolescente, diciamo fino ai 20 anni. Tuttavia, adesso sono sola. Queste belle persone sono riuscite a farmi mettere in discussione l'esistenza del sentimento dell'amicizia. Fa male. Come se soltanto io avessi vissuto tutte quelle straordinarie emozioni indimenticabili...
Così ora ho allontanato diverse persone dalla mia vita e mi sono impegnata per mantenerne altre, quelle che sentivo essere le mie persone. Non credo nelle amicizie che capitano, credo nelle amicizie che si scelgono, quelle amicizie che ti fanno sentire sempre giusta e con le quali puoi essere completamente te stessa senza timore che le tue parole o frasi possano essere usate contro di te. Credo nelle amicizie vere e crude, quelle amiche che ti dicono tutto ciò che pensano anche quando può far male, ma senza cattiveria e nemmeno un pizzico di invidia. Viva le amicizie che si scelgono, che scelgono di impegnarsi per condividere e essere presenti anche a distanza.❣️
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intotheclash · 11 months
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La coppia era seduta ad un tavolo in disparte, nello spazio esterno di quel minuscolo ristorante. La cornice era da mozzare il fiato. Antichi palazzi signorili incastonavano quella piazzetta di Trastevere, facendola risplendere senza arroganza, come un diamante grezzo non ancora tagliato. A prima vista, i due, avrebbero potuto essere scambiati per una coppia felice in luna di miele, o, quanto meno, per due furtivi amanti in vena di sfidare la gabbia dell'anonimato. Ma un attento osservatore avrebbe sicuramente colto il procedere incerto di chi veleggia su una rotta sconosciuta. Mangiavano poco o niente, parlavano molto. In verità era soprattutto lui a parlare. Troppo e con troppa enfasi. Come un attore consumato che, dopo aver ripetuto la parte un'infinità di volte e limato ogni sbavatura, va in scena la sera della prima convinto di ammaliare e catturare il suo pubblico. Si sentiva in forma, bello ed irresistibile. E bello ed in forma lo era pure, ma di una bellezza stereotipata, da rotocalco rosa. Indossava un impeccabile vestito firmato, grigio scuro, abbronzatura perfetta, denti sfavillanti; proprio non vedeva alcun motivo che potesse impedirgli di fare colpo.
Il problema era che le donne, una parte delle donne, almeno quella, lo vedeva benissimo. Fin troppo evidente. Lo sapeva ancor prima di accettare l'invito a pranzo. Lo sapeva, ma aveva tentato lo stesso. Voltando deliberatamente le spalle all'evidenza. Aveva paura della solitudine e aveva accettato.
Durante il pasto non aveva quasi aperto bocca, tranne che per poche frasi di cortesia e per assaggiare quel cibo, tanto ricercato quanto insipido. Non per mancanza di sale, ma di passione. Era bello, questo sapeva vederlo, ma quella bellezza che arrivava agli occhi era poi incapace di raggiungere la bocca dello stomaco. Niente da fare, la linea doveva essere interrotta. Come se non bastasse, aveva assunto l'atteggiamento del professionista della conquista, era evidente che si sentisse tale. Lei posò la forchetta sul piatto, sbuffò contrariata, si coprì gli occhi con una mano e chiese:“Di che colore sono i miei occhi?”
L'uomo fu colto alla sprovvista. Colpito ed affondato. Non era in grado di rispondere, così cercò, in maniera maldestra, di prendere tempo.
“Come dici Andrea?” Andrea era la donna.
“Ti ho chiesto: di che colore sono i miei occhi? Non è troppo difficile. Puoi farcela anche tu! Non si vince nulla, è tanto per giocare.”
“Che razza di domanda è? Dove vorresti arrivare? Non capisco!” Aveva capito bene invece. Non era stupido. Non fino a quel punto, almeno.
“Lascia perdere, non importa. Chissà cosa succede se ti sforzi troppo. Ti faccio la domanda di riserva: quanti giorni sono che ci frequentiamo?”
L'uomo era in difficoltà. Sentiva il sudore iniziare ad imperlargli la fronte. E non era per il caldo. La situazione stava sfuggendogli di mano. E non riusciva neanche a trovare il tasto reset.
“Quattordici!” Quasi urlò. Cazzo, questa era facile!
“Bravo Umberto! Una l'hai presa! Quattordici giorni e non hai trovato un secondo di tempo per guardarmi negli occhi?”
“Non è vero! Nel modo più assoluto! I tuoi occhi sono bellissimi!” Rispose, ma con uno slancio eccessivo e un tono a metà strada tra l'offeso ed il piagnucoloso che la donna trovò infantile e disgustoso.
“Scommetto tutto quello che ho, anche se non è molto, che se ti chiedessi come sono le mie tette, che taglia porto di reggiseno e di che colore è, non esiteresti un istante a rispondere. Ti giocheresti pure il jolly. O sbaglio?”
Certo che non sbagliava! Aveva delle tette meravigliose. Che sfidavano sfrontatamente la legge di gravità. Sulla taglia del reggiseno, nutriva qualche perplessità. Se la giocavano alla pari la terza e la quarta. Non ne era sicuro. Il colore era facile, visto che ne sporgeva un pezzetto. Turchese. Probabilmente coordinato con le mutandine, che, ormai ne era sicuro, non avrebbe mai visto.
“Il tuo silenzio conferma che ho ragione. Eppure ancora avresti potuto salvare la faccia. Sarebbe bastato ammetterlo. Dirmi: è vero, non ho fatto altro che ammirare le tue tette! Non ci sarebbe stato niente di male. Anche se tu ti sei lasciato prendere un po’ troppo la mano. D'altra parte a me non dispiace mostrarle. E fino a quando riusciranno a tenersi su da sole, continuerò a farlo. Anche in questo non c'è nulla di male. Solo una sana dose di civetteria. Ma, a rischio di sembrare banale, ti informo che c'è dell'altro.”
“Eccome se c'è dell'altro!” Pensò l'uomo. E l'espressione trasognata e vagamente ebete lo tradì di nuovo.
Difatti non sfuggì alla donna. Evidentemente, oltre ad essere decisamente bella, doveva avere un cervello niente male. Non roba che si possa trovare ad ogni angolo di strada.
“Ascolta, Umberto,” Era giunto il momento della disillusione, “Facciamola finita. Ho paura che, da adesso in avanti, tutto ciò che potresti dire, non farebbe che aggravare ulteriormente la situazione. Peccato, avrebbe potuto essere diverso. Ma non tra noi due. Questa è la mia parte, stammi bene e addio.” Concluse sorridendo e lasciando trenta euro sul tavolo. Prese la sua borsetta, fece un mezzo giro sui tacchi e sparì per sempre dalla vista dell'uomo, accompagnata dallo sguardo di tutti i presenti. O, almeno, di quelli appartenenti al genere maschile.
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gocciaemozione · 1 year
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Cerco parole
che diventino poesia
parole che suonino musica
Nella mente tua
Parole che come fiori
Colorino i tuoi giorni
Parole che ti facciano pensare
Parole che terrai dentro
e ti facciano innamorare
Frasi che porterai nel cuore
Cerco paesaggi ed emozioni
Dolci risvegli
E meravigliose notti
Dove poterti accarezzare
Dammi un sorriso
Scegli me per innamorati ancora
Scegli me, adesso ed ogni ora
Non cercare nulla
Che possa star lontano
Eccomi, sono qui
E giuro che ti amo
Cercavo divertimento
Cercavo passioni
Giornate scorrevoli
E forti emozioni
Poi ho incrociato i tuoi occhi
Ed il mondo e cambiato
Voglio averti mia
E starti accanto
Per tutta la vita
Dai amami adesso
Amami senza paure
Io sono qui
Non devi più temere
I giorni passeranno
E cresceremo insieme
Basta solo un si amore mio
Per vivere d'amore.
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francorebel · 1 year
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Sai quando la vita ti mette a dura prova c'è una frase magica che ripeto a me stesso e che vorrei condividere con te: "nessuno e niente potrà mai ingrigire la mia vita perchè avrò sempre cura di splendere".
Ogni giorno tu hai il potere di scegliere: cercare di tirare fuori il meglio dalla giornata che ti attende oppure alzarti demotivato\a. Quindi ti chiedo: ti va di iniziare a pieno entusiasmo la giornata? Immagino di sì. E non credo che possa essere un evento unico nella sua specie, ma possa diventare la tua possibilità spendibile ogni giorno. E allora sei pronto/a a riproporti, ogni giorno, queste meravigliose aspettative? Sei pronto a cogliere il meglio della vita ripetendoti questi concetti propositivi?
Le frasi costituiscono "il dialogo muto dell'anima con se stessa". In effetti, una parola può cambiare un evento, una situazione, un sentimento, ma anche la nostra vita e il nostro essere ma di comunicazione con l'inconscio. E a tal proposito voglio insegnarti, le 5 frasi dal potere curativo da dire a te stesso/a.
Uno strumento di sole parole che ti aiuteranno a trovare, ogni giorno, la forza necessaria di andare avanti e motivarvi ad affrontare così quei problemi che spesso ti tolgono la gioia di vivere. Le affermazioni non sono che piccoli avvertimenti destinati al nostro sé interiore; possiedono un enorme potere creativo, hanno quindi un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento. Sono frasi che dovrai ripetere più volte per affermare un pensiero specifico. Tale ripetizione trasformerà i pensieri in credenze, facendoti percepire la convinzione percepita come realtà. Ricorda...una mente negativa non da spazio a soluzioni; una mente piena di pensieri positivi, può generare e/o intravedere soluzioni pratiche.
Perché non provarci? Sono molto semplici da ricordare ma ti assicuro che sono di sicura efficacia. Nel momento in cui formuli il pensiero positivo, immagina lo scenario in cui la tua affermazione si realizza. Sperimenta la tua affermazione come se fosse vera. Ricorda, il processo è molto semplice: i pensieri creano immagini, le immagini creano emozioni.
1 STO BENE
Potrebbe sembrare una contraddizione. Come posso dire a me stesso "sto bene", se non è vero? Come faccio a parlare con ottimismo, quando in realtà, mi sento frustrato/a, stressato/a o addolorato/a? Beh, è sufficiente instaurare una comunicazione con il proprio inconscio! E ti assicuro che se riuscirai a introiettare positività, ti sarà facile canalizzare un pensiero propositivo. Ma attenzione che alla frase " sto bene", aggiungi "voglio vincere le mie paure". Il pensiero positivo è importante e necessario nella vita quotidiana. Tuttavia, pensare positivo non vuol dire negare l'esistenza di un problema o dimenticare le difficoltà. Si tratta semplicemente, di affrontare la realtà con energia e motivazione. Guardare le cose nel loro aspetto negativo ripetere frasi come "quanto sto male", "sono grassa", "mi stanno rendendo la vita impossibile" o pensieri simili, porta unicamente a rinchiuderti in una situazione di angoscia ancora più forte. Meglio fare un bel respiro e dire a te stesso/a " sto bene e voglio vincere le mie paure, difficoltà..."
Fai una prova. Non riesci a fare una telefonata perché attanagliato dall'ansia. Dici, ad alta voce, con decisione "sto bene" "sto bene e voglio vincere la mia paura". Noterai subito una forza interiore, capace di darti la spinta necessaria a fare quella telefonata. Forse, la realtà che ti circonda non è idilliaca, ma ora sei pronto/a per affrontarla. Ci proviamo?
2 IO CE LA POSSO FARE
Non dimenticare mai di mettere il pronome "io" nella frase. Sei tu il protagonista della tua vita e quindi sei tu che devi farti carico dei tuoi problemi. Se non trovi la motivazione dentro di te, nessuno può farlo al tuo posto; chi può aiutarti meglio di te? Non concentrarti sui tuoi limiti e non cercare scuse del tipo: "non ce la posso fare perché è troppo tardi per cambiare le cose" oppure "ci sono persone più capaci di me, perché correre il rischio?..." A volte le sfide ci fanno tanta paura perché non sappiamo cosa comportano e perché non sappiamo come affrontarle e gestirle. Le viviamo con il disagio di chi conosce solo la loro accezione negativa, senza vedere la grande opportunità che è nascosta in loro. Pensare ai propri limiti ci fa diventare passivi; non otterremo mai nulla, non faremo mai passi avanti. Non cadere in questi pensieri disfattisti. Guardati allo specchio e convinciti di potercela fare. "IO POSSO" e una delle frasi che curano e che tutti dovremmo usare ogni giorno.
3 ME LO MERITO
Ecco facciamoci un'esame di coscienza: quanto tempo dedichiamo a noi stessi? Non ti conosco ma sono certo che spesso anteponi i bisogni dei figli (se ne hai), del partner, dei familiari, del cane... ai tuoi. Non ti chiedo di essere egoista ma semplicemente di prenderti cura di te. Il tempo scorre, anche ora che stai leggendo, e non c'è modo di tornare indietro. Non pensi che meriti del tempo per te stesso? Almeno un'ora al giorno per te, per seguire i tuoi interessi, i tuoi affetti e amicizie. Se appartieni a quella categoria di persone che fa tutto per gli altri, che mette davanti ai propri bisogni quelli altrui, fai attenzione: rischi di arrivare al limite delle tue forze e scoprire, magari, che gli altri riconoscono ben poco di ciò che hai fatto per loro. Mantieni il giusto equilibrio. Prenditi pure cura degli altri, aiutali, ma lascia anche che ti aiutino, che riconoscano le tue necessità e che mettano te al primo posto, di tanto in tanto. Perché no? Lo meriti!
4 TUTTO PASSA
Magari in questo momento abbiamo un problema che non ci lascia vivere, che ci ossessiona per lo stress abbiamo cominciato ad ammalarci. Ci sentiamo più stanchi..e un turbine di pensieri negativi non se ne va dalla nostra testa. E' persino tornato quel mal di testa riccorrente! Fermati un momento a pensare, respira, siediti. Ti assicuro che tutto passa, che la vita scorre e che niente resta per sempre uguale. Se anche questa è la giornata, la settimana, il mese più difficile che tu abbia mai vissuto, ricordati che la vita non è sempre così e focalizzati sul fatto che tutte queste difficoltà che stai vivendo, tutti questi problemi che stai affrontando, prima o poi passeranno. Se pensi che la tua vita sia fatta solo di cose brutte, sbagli. Ti trovi in un momento difficile, ma la tua vita è già stata altro e sarà ancora capace di stupirti e di regalarti gioie. Sappi che tutto passa, che la vita scorre e che niente resta per sempre uguale.
5 VOGLIO AMARE
L'amore guarisce, protegge, avvolge e al tempo stesso libera. Tuttavia, nell'utilizzare la parola " amore" come cura, non si parla unicamente del sentimento che proviamo per le persone care. Mi riferisco all'amore verso noi stessi, quel sentimento che rafforza l'autostima, che ci spinge, giorno per giorno, a trovare la felicità per le piccole cose che ci fanno stare bene e che, indubbiamente meritiamo. Ama il tuo corpo, il tuo modo di essere, il tuo carattere e la tua personalità. Quando si presenta un problema sii cosciente di essere una persona valida, capace di trovare una soluzione. Fidati di te e riconosci di avere buone qualità.
6 ANDRÀ MEGLIO, LO SO
Pensi che la tua vita non sia andata peggio di come va ora? Non è così! Una cosa giusta nella tua vita c'è: sei unico/a, irripetibile, perfetto/a con le tue imperfezioni. Sicuramente stai facendo qualcosa di buono, fosse solo anche leggere questo mio articolo in un momento in cui non vorresti sentire, vedere nessuno. In un periodo in cui anche leggere una semplice email può costare tanta fatica.
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giornatedimerda · 10 days
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C'è chi scrive frasi meravigliose e poi ci sono io che sono bravo a scrivere sogni ma solo per poterli rileggere.
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6 novembre 2023, 01:45
ma pensa te, ayay.
non ricordo nemmeno quante persone sono state di passaggio e per quante di loro io sia stato come un aeroporto o come un trampolino di lancio.
non ricordo nemmeno quante facce, quante parole sono state dette da ambo le parti andate a finire poi come quelle frasi dette per circostanza o come quelle frasi che dici sperandoci ma che già sai che non si avvereranno.
a tratti manco ricordo certe sensazioni, certi momenti che ormai la mia mente inizia a sbiadire, ad alterare, a rimuovere.
a tratti manco ricordo quei sogni e desideri che mi hanno spinto fino a dove sono adesso e che non sento manco più del tutto appartenermi.
ricordo solo poche cose, impresse in ogni lobo e in ogni sezione del mio cervello come fosse un mantra in loop continuo.
sono quelle cose di cui non parlo, non esterno con nessuno.
non lo faccio perché non capirebbero, perché le sensazioni vissute mutano da persona a persona, perché una vera comprensione non credo possa esistere col prossimo, al massimo può esistere dell'empatia, del sostegno, dell'amore che altro non sono che tutto ciò che di più prezioso possiamo avere.
ma nonostante questo certe cose preferisco che rimangano mie e mie soltanto.
che siano cose belle o brutte, preferisco che siano soltanto mie, e anche il parlarne con chi di dovere non aiuta o cambia qualcosa.
possiamo credere d'intenderci ma sappiamo in fondo che questo non può accadere, e non perché abbiamo dei limiti o non possiamo arrivarci, ma perché distorceremo e andremo a sporcare, a macchiare, quello che è il vissuto personale e soggettivo dell'altro.
non ricordo nemmeno quante volte io ci abbia creduto in certe cose, in certe persone, in certe occasioni, per poi ritrovarmi con l'amaro in bocca godendo della buona e cattiva compagnia di qualche tiro di sigaretta. baciando quel filtro che aspira via i miei giorni in sostituzione tua che però al contrario avresti reso questo (in)quieto vivere ancora più sopportabile trovando insieme un senso a tutto ciò che non riusciamo e che non si può spiegare, metabolizzare, superare e accettare.
non ricordo nemmeno per quante cause, mie e non solo, io mi sia battuto fino allo stremo, rimettendoci pezzi di me e vedendovi immobili fregarvene mentre cadevo a pezzi per me e per voi.
non ricordo nemmeno quanto bene io abbia dato prima di arrivare a non sentirne più per il prossimo, scordandomi anche cosa significasse e cosa comportasse a livello fisico ed emotivo.
non ricordo nemmeno come io possa aver affrontato certe battaglie e dove abbia trovato la forza.
sento di non ricordare...non ricordo...cosa non ricordo però?...cosa mi sono dimenticato?..di chi? di cosa?...quando è successo??
eppure sono convinto che erano cose importanti, tutt'altro che futili o secondarie.
cosa non ricordo e perché non lo ricordo più? erano tremendamente vitali, importanti.
perché non ricordo più ma mi sento come se fosse rimasto poco o niente, terra bruciata, ma che non basta per tenermi in vita nonostante in mezzo a tutto questo niente ci siano cose davvero meravigliose. cosa ho perso?
dov'è finito? dove l'ho lasciato? potrò mai riprenderlo o riaverlo? migliorarlo ulteriormente o raggiungere di nuovo tutte quelle cose?
non ricordo.
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ragazzoarcano · 1 year
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"In questo senso le maschere sono meravigliosamente paradossali: anche nascondendo la realtà fisica, possono mostrarci come una persona voglia essere vista".
— Joanna Scott
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ilgiomba · 1 year
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La mia amica, stasera, mi ha scritto questo: finiamola di prenderci in giro. ECCO COSA SIGNIFICA AMARE VERAMENTE: significa trovare sempre il modo di ricucire e mai di distruggere. SIGNIFICA AGGIUSTARE SEMPRE, e non soltanto a meravigliose parole, MA CON GESTI E FATTI CONCRETI. Questo è il modo esatto di far durare l'amore. Anche per sempre. #amore #tristezza #love #sentimenti #sad #sadnees #feeling #amare #me #pensieri #frasi #emozioni #goodbye #addio #insta #instalove #autumn #autunno #abbandono #cuoreapezzi #frasiamore #frasitumblr #frasitop #libri #libro (presso Palermo, Italy) https://www.instagram.com/p/Co8aOHvIiel/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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"Ho saputo cosa mio padre aveva fatto tanti anni prima solo nel 1988, quando gli fu fatta visita da alcune donne ebree ungheresi e precisamente quando la signora Lang e il marito si presentarono a casa sua.
Telefonarono qualche giorno prima per fissare un appuntamento; avevano studiato un po' d'italiano apposta per il viaggio in Italia, non semplice, perché il muro di Berlino pur scricchiolante era ancora lì. Vennero in rappresentanza di decine di famiglie salvate a suo tempo da uno strano console spagnolo, Jorge Perlasca.
Raccontarono la loro storia e compresi che mio padre li aveva salvati; ma andarono avanti con il loro racconto e cominciai ad intravedere oltre a loro decine, centinaia, forse migliaia d'altre persone. E devo confessare che entrai in crisi chiedendomi se conoscevo realmente la persona con cui avevo vissuto per oltre trent'anni, la mia età di allora.
Ma un piccolo grande fatto mi aprì gli occhi, mi fece ragionare e pensare a quanto successo: la signora, assieme ad altri piccoli regali, portò tre pacchetti che aprì con grande attenzione ed emozione. All'interno un cucchiaino, una tazzina e un piccolo medaglione: gli unici oggetti, aggiunse, che la famiglia aveva salvato dal disastro della seconda guerra mondiale. Voleva darli a mio padre che però non li voleva prendere: “Signora, deve darli ai figli e poi i figli li daranno ai nipoti a ricordo della famiglia.”
La signora se ne uscì con una frase che ancora oggi mi emoziona: 'Signor Perlasca, li deve tenere lei perché senza di lei non avremmo avuto né figli né nipoti.”
Franco Perlasca
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Ho imparato che ogni cosa ti viene a cercare. Ho imparato che devi farti trovare, che devi riuscire a vedere. Che non devi avere gli occhi chiusi, che non devi avere gli occhi frustrati, vuoti. Ho imparato che non è tutto perfettamente scritto, che alcune cose devi scriverle tu, che non puoi sederti ed aspettare il destino che ti viene a cercare, che devi metterti nelle condizioni di poterlo ricevere, di accoglierlo, di non mandarlo via. Ho imparato che è vero che le cose a te destinate arrivano da te, ma non puoi avere un atteggiamento passivo a riguardo. Ho imparato che non devi mai perdere la speranza, perché chi non ha speranza, non ha neanche gli occhi per vedere e riconoscere le cose meravigliose. #from2022 🖋 #hoimparato #ileniaserpicelli #frasi #citazioni #frasitumblr #amore #aforismi #pensieri #tumblr #parole #frasiitaliane #scrivere #poesia #frasidelgiorno #vita #italia #libri #citazioniitaliane #frasedelgiorno #quotes #frasiitalia #scrivilosuimuri #instafrasi #frase #aforismiitaliani #riflessioni #citazionitumblr #pensierieparole #citazione https://www.instagram.com/p/Ch1oV2vKas8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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vaffanculocomunque · 2 years
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è da un po' che non scrivo e ora eccomi qui: con le cuffiette nelle orecchie, una sigaretta tra le dita e un telefono.
mi son detta: "perché continuare a dormire?", "perché svegliarti soltanto per mangiare per poi tornare a dormire?", "perché fuggire da ciò che hai in quella testolina del cazzo?" "perché continuare a dormire sapendo che farai soltanto incubi e che dormirai di merda?"... e allora eccomi qui. sto scrivendo. sto cercando di buttare giù delle frasi sensate grazie alla merda che ho dentro... per questo oggi vorrei scrivere di me. del perché mi faccio tanto schifo, del perché non riesco a guardarmi diversamente nonostante io ce la stia mettendo tutta.. la forza di volontà la tengo, giuro che ce l'ho.. ma non è per niente facile. continuo a fare due passi avanti e cento indietro. avanti e indietro. esattamente, proprio così..
vorrei poter scrivere di tutta la merda che mi porto dentro, dalle cose mie alle cose non, ma già è tanto se oggi riesco a scrivere di questa piccola parte di me..
vorrei guardarmi con occhi diversi, con i miei occhi e non con i tuoi. vorrei guardare le altre persone in carne e pensare da subito che sono delle persone meravigliose e invece nei primi 10 minuti so guardarle soltanto con il tuo sguardo, con lo stesso sguardo con cui ho imparato a guardarmi da quando avevo circa quattro anni. non è bello, fa schifo. ti fa sentire una merda. ti fa sentire un mostro, come te, come tutti voi.
avevo 4/5 anni quando mio padre iniziò a dirmi cosa potevo mangiare e cosa no. non c'era un pranzo o una cena dove lui non mi dicesse che dovevo stare attenta a mangiare perché sennò sarei diventata una "chiattona", che dovevo mangiare di meno perché ero già una balena.
col tempo, queste frasi non le diceva solo a tavola ma anche quando mi vedeva mangiare qualcosa fuori dai pasti o quando eravamo a casa di altre persone. nessuno diceva nulla, mai. c'era chi rideva con lui, chi invece abbassava lo sguardo e chi cercava di cambiare discorso e poi c'ero io che non capivo bene cosa stesse succedendo però ridevo con lui per un po' e poi mi soffermavo a guardarlo e stranamente le risate cessavano, non mi faceva più ridere. era il mio babbo, il mio eroe, colui che mi portava sempre con sé perché odiavo rimanere a casa. era il mio papà, no? mi voleva bene. lo faceva per il mio bene. almeno, era questo ciò che pensavo. e allora mi limitavo a guardarlo soltanto e non osavo dire una parola perché avevo paura di balbettare, avevo paura di una sua reazione perché se si arrabbiava poteva essere aggressivo e io non volevo prenderle come la mamma e mia sorella, già piangevo tanto per quelle parole, non volevo anche il dolore fisico...
con gli anni non è cambiato nulla. lui continuava a ripetermi le stesse cose ma più pesantemente e io continuavo a starmene zitta e pensare a cosa avrei potuto fare dopo per farmi del male perché me lo meritavo. aveva ragione, mi dicevo. continuavo a dirmi che ero una balena, che ero grassa e che meritavo di soffrire. meritavo tutti i suoi insulti, tutte quelle frasi. io le meritavo. mi facevo schifo. evitavo gli specchi per non piangere, perché non potevo, era per i deboli piangere. lui non piangeva mai. faceva piangere la mamma, mia sorella.. ma lui non versava mai una lacrima. lui urlava, sbatteva le cose, buttava gli oggetti per aria e alzava le mani. ma non era mai debole.
non ricordo quando ho iniziato a mangiare per rabbia, ma ricordo che ero ancora una bambina.. mi rifugiavo nel cibo. mi piaceva mangiare ma allo stesso tempo lo odiavo perché per colpa sua io non riuscivo più a guardare il mio babbo con gli stessi occhi.. ho iniziato a ricordare delle piccole cose successe quando io ero molto piccola e piano piano il mio babbo non era più il mio eroe ma il mio mostro. mangiavo per rabbia, delusione, noia, sapevo solo mangiare. mangiavo e poi per punirmi mi guardavo allo specchio ma non con i miei occhi ma con i suoi, non sapevo guardarmi con i miei. mi mettevo davanti allo specchio e mi ripetevo che ero una brutta cicciona di merda, che quel mostro aveva ragione a dirmi che ero grossa. me ne dicevo talmente tante che poi ci ridevo su, ero diventata il mio stesso carnefice.
un giorno iniziai a tagliarmi mi faceva star bene, vedevo il sangue uscire da quei tagli e pensavo che lì ci fosse tutto lo schifo del mio corpo, che ci fosse tutta la merda che avevo dentro e quindi continuavo a tagliare la pelle pensando che così magari un po' di merda andasse via dal mio corpo.. mi sono tagliata per un anno poi ho smesso dopo un taglio profondo.. e l'anno dopo ci sono ricaduta e ho continuato per un altro po' di tempo..
ora sono tre anni che non mi taglio ma ho imparato a farmi male diversamente. sono tre anni che non mi taglio ma non c'è un solo giorno dove io non ci pensi, non c'è una giornata no dove io non prendo quella fottuta lametta e la guardo... un giorno prendendo la lametta e posandola sul polso pensai "perché tagliarti quando puoi abbuffarti e poi vomitare?" e allora posai la lametta e andai ad abbuffarmi. ormai ero esperta nel mangiare e non farmi vedere. negli anni avevo imparato a nascondermi in bagno se dovevo mangiare qualcosa fuori dai pasti così mio padre se era in casa non mi avrebbe detto nulla perché non mi avrebbe vista. all'inizio non riuscivo a buttare giù neanche un po'di saliva e la cosa mi faceva incazzare perché io volevo vomitare. non volevo quel cazzo di cibo nella mia pancia.
dopo mesi c'ero riuscita e quindi dopo ogni pasto mi chiudevo in bagno. cercavo di rimettere tutto quello che avevo ingerito ma non sempre ci riuscivo e quindi mi accontentavo di quel poco che riuscivo a buttar fuori.. ora è da un po' che non lo faccio perché una domenica sono stata male, troppo male e ho quasi il terrore di vomitare.. ora alterno giorni in cui non tocco cibo a giorni in cui mangio il frigo con tutti gli stipi...
ci sono giorni in cui mi ripeto che me ne devo fottere e che devo volermi bene, e me lo ripeto talmente tante volte da crederci ma poi ci ricado e ci ricado sempre più a fondo. non è facile. per niente.
tutto questo per dire che io vorrei tanto andare al mare quest'estate ma non riesco proprio.. mi sale l'ansia al solo pensiero.
io amo il mare e lo so che dovrei fottermene ma cazzo non è semplice e me ne fotto di ciò che dite perché se foste nella mia fottuta testolina reagireste anche peggio di me quindi per favore non potete giudicare se non riesco a mettermi un pantaloncino, se non riesco ad andare a comprare un costume o se non riesco neanche ad andare a farmi un bagno in piscina a casa della mia migliore amica.. vorrei tanto ma ancora non sono pronta..
e mi scuso. mi scuso tanto ma non con voi ma con me stessa.
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