Tumgik
#storie di vita
La fine di una relazione tossica.
Dopo un anno di relazione, dal giorno 29 agosto 2023 sono ufficialmente “libera”. In che senso? Intendo LIBERA non nel senso di “Fatevi avanti, ragazzi!”, ma nel senso che mi sento come se mi fosse stato tolto un grande peso di dosso. Come mi sono ritrovata in quella relazione? È una storia lunga. Perché l’ho definita “tossica”? Ebbene: piangevo sempre, avevo bisogno di lui ma al tempo stesso stavo male (“dipendenza affettiva”), volevo già uscirne da molto tempo prima ma non riuscivo a farlo o a dirgli di no e anche se abbiamo passato dei momenti teneri insieme non sono mai stata veramente felice. Certo, quando abbiamo ufficialmente rotto, qualche lacrima è scesa. C’erano pur sempre dei sentimenti coinvolti. Ma se avessi continuato a “vegetare” in quella situazione sarei stata molto, ma MOLTO peggio.
Scrivo tutto questo anche per aiutare chi magari è intrappolato in una relazione simile ma non sa come uscirne. Il mio consiglio è: NON abbiate paura di troncare il rapporto. FATELO E BASTA. Senza pensarci. Come uno strappo di cerotto. Ve ne sarete grati, credetemi 😊
Detto questo, passo e chiudo!
P.S. Sentitevi liberi di far girare questo messaggio a chiunque credete che possa averne bisogno, ricordando che: 1) non siete soli e 2) potete farcela!
~ Ragazza libera
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spettriedemoni · 9 months
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Ho rifatto la pizza qualche giorno fa. La cosa nuova da segnalare è che l’ho lasciata in frigo a lievitare per circa 24 ore e l’ho impastata con acqua fredda.
Tutto ciò con il lievito di birra scaduto dal 25 maggio.
Finora pare non sia morto nessuno di dolori che l’ha mangiata per cui posso ritenermi soddisfatto.
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illsadboy · 1 month
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Chissà cosa pensano i netturbini quando prendono il bidone della mia carta.
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io-rimango · 8 months
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Oggi a lavoro, D., un ragazzino di 11 anni che seguo ormai da qualche mese, mi ha detto:
“Lo sai, tu sei come il Bostik per me…”
“Il Bostik?”
“Sì, la colla che ho usato per sistemare il pc con mio fratello l’altro giorno.”
“Ah sì? E come mai ti è venuta in mente questa cosa?”
“Perché quando ci sei tu, ogni volta che vieni, è come se riuscissi a tenere sempre tutto insieme.”
Io completamente sciolta.
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lavitafattapuntino · 5 months
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Sai quando passi una vita ad essere insultato, impari a fregartene, è vero si, ma diventi psicologicamente autolesionista verso te stesso.
Lavitafattapuntino
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Kafka e la bambola viaggiatrice
Un anno prima della sua morte, Franz Kafka visse un’esperienza insolita. (aveva 40 anni - 1883-1924 -). Passeggiando per il parco di Berlino incontrò una bambina che piangeva sconsolata perché aveva perso la sua bambola preferita. Kafka si offrì di aiutarla a cercare la bambola e le diede appuntamento per il giorno seguente nello stesso posto.
Il giorno dopo, non riuscendo a trovare la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera "scritta" dalla bambola che diceva: “Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure…”, così cominciava la lettera.
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che quindi era tornata a Berlino.
"Non assomiglia affatto alla mia bambola!", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: "Sai i miei viaggi, mi hanno cambiata!". La bambina abbracciò così la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta, trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
"Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo." ❤
(Da “Kafka e la bambola viaggiatrice”)
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ilcaloredellamore · 11 months
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Se domani non ti svegli più.. Oggi è il tuo ultimo giorno tra i vivi.. Saresti felice della vita vissuta fin'ora? Se così non è.. È il momento che qualcosa cambi..
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La mia situazione famigliare e le mie relazioni passate mi hanno portato ad essere quella che sono oggi, "un disastro di ragazza" come mi definisco io. Non so cosa vogliano dire amore, rispetto e unità famigliare perché non ne ho mai avuto esperienza in casa. Só solo di insulti, litigi, prepotenze, dispetti. I miei non hanno mai dialogato in modo costruttivo, ne tra di loro e ne con me. Non si scambiavano sorrisi e gentilezze, tanto da arrivare a non sopportarsi e non dividere neanche più la stessa stanza per i pasti. E la situazione non è migliorata certo con le mie relazioni personali. Ho incontrato persone false, irrispettose, prepotenti, manipolatrici. Ho dato tutta la mia fiducia all'amore sperando di poter trovare quello che nella mia famiglia non ho mai trovato, stabilità e sicurezza. Ma non è stato così e adesso sbaglio anche solo per paura di stare male di nuovo, alla minima avvisaglia. E la mia mente si chiude e passo dei momenti angoscianti, aggravando più di quelle che sono le situazioni reali e i problemi. Io vivo tutto con un filtro grigio applicato sul cuore.
-laragazzadagliocchitristi
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kakekimurder · 1 month
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1. Tumblrina posta foto di lei lamentandosi della vita e di quanto facciano schifo gli uomini.
2. Ragazzo arrapato e sessualmente represso ci prova con ogni caso umano che le passa davanti, soprattutto nella dashboard, con la frase T33tt3.
3. Tumblrina depressa risponde alle frasi di tumblone arrapato con post provocanti.
4 iniziale sexting disinteressato da parte di entrambi.
5 lamento di questo disinteresse e questo scostante comportamento.
6 si fidanzano.
7 basandosi solo sul sexting, tumblone si sente sotto pressione.
8 tumblone scrive a tumblerina 2 nuova con lo stesso sexting. Ghostando tumblerina 1 innamorata di questo rapporto disfunzionale.
storia triste di vita quotidiana.
Ps: dimenticavo, scusate, scopano come depravati vogliosi in stato dissociativo alimentando insicurezze e menefreghismo
Pss: le parti porno Ve le risparmio.
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solo-stef · 1 year
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Invecchiare significa anche dire "bella, questa!" ad una canzone dei tuoi vent'anni passata in radio, anche se non e' bella per nulla ma ti ricorda quando avevi piu' ormoni e meno anni.
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spettriedemoni · 9 months
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C’è una strada della mia città che mi è particolarmente cara. È dove abitava mia nonna paterna.
Nella prima foto si vede il portone d’ingresso, all’epoca non c’era il cancelletto. Nella seconda foto si vede il cortile che usavamo come campo da calcio. Da un lato il cancello faceva da porta, dall’altro una delle saracinesche dei garage era l’altra porta.
Non è molto grande eppure ci sembrava lo fosse, come il Maracanà o San Siro o l’Olimpico.
Una volta alcuni ragazzi più grandi sfondarono il vetro di un negozio di articoli ortopedici che era oltre il cancello. Certo non era semplice per ragazzini come noi trovare un posto dove giocare senza fare danni, però che bello che era!
Oggi è impensabile giocare in quel cortile, ancor di più giocare in quella via e fermarsi al passaggio delle auto perché oggi di auto ce ne sono molte di più e molto più ingombranti. In effetti anche i parcheggi vicino ai marciapiedi erano più liberi.
Sorrido a ripensarci e a pensare a quanto tempo è passato eppure mi sembra ieri.
Oggi nell’appartamento di mia nonna c’è lo studio di un notaio lo stesso dal quale mi sono rivolto per acquistare casa. Passo spesso sotto quel balcone e mi sembra di vederla affacciata alla finestra mentre mi aspettava.
Poi proseguo verso il mare a prendere la mia dose di iodio e sole.
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illsadboy · 1 month
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Che la mia misericordia possa prevalere sulla mia ira.
~Hadith~
-Raccolte di detti e azioni del Profeta Maometto-
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io-rimango · 9 months
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Sotto il letto ho un baule, un baule pieno di lettere che mia nonna e mio nonno si sono scambiati in otto anni di relazione distanti. Mio nonno girava per l’Italia per il suo lavoro e lei gestiva l’osteria di famiglia nel suo piccolo paese della Basilicata. Accadde che un giorno lui capitò in servizio nel suo piccolo paesino sconosciuto in mezzo ai monti, vide una sua foto e si innamorò perdurante di lei. Fece di tutto per conoscerla, la corteggiò a lungo per tutta la durata del suo stanziamento lì e alla fine la fece innamorare di lui. Si sono amati per più di sessant’anni.
Lei era gelosissima delle loro lettere, me le lasciò solo quando era sul punto di andarsene, dicendomi testuali parole che ancora mi porto dentro: “facevamo l’amore con le lettere, noi, vorrei che questo amore lo custodissi tu.”
Io non ho mai aperto quel baule, non ho mai avuto l’idea di voler curiosare tra le righe della loro storia, ma mi piace pensare di tenere con me un tesoro prezioso, il loro amore, come un simbolo che da qualche parte esiste anche per me.
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lavitafattapuntino · 5 months
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Le imperfezioni sono tratti che distinguono l'artista autentico da tutte le altre copie.
Lavitafattapuntino
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DONNE MESTRUAZIONI E LAGER
Una donna, magari una ragazza, viene deportata, magari ad Auschwitz, e improvvisamente, una volta uscita dal treno, tra le ansie e la disperazione pensa: “E come farò col ciclo?”.
Dell’olocausto ormai conosciamo tutto, specialmente i dettagli delle giornate nei lager, questo ovviamente grazie alle testimonianze dei coraggiosi sopravvissuti.
Ma di un elemento così reale, così ovvio, eppure così problematico in quelle circostanze, come le mestruazioni, non sappiamo assolutamente nulla.
Il ciclo nei campi di concentramento era un problema, un motivo di vergogna per le donne, che ogni mese dovevano escogitare stratagemmi per non subire umiliazioni, per cercare di contenere il flusso. Non ci si poteva lavare, la biancheria scarseggiava, il sangue rimaneva addosso, simbolo della disumanizzazione, ma anche, per alcune, salvezza.
Per molte donne quel flusso era una certezza, la certezza di non essere stuprate dalle guardie, che rifiutavano con disgusto di rapportarsi con le vittime, appena scoperto in che momento del mese fossero.
Per altre quel flusso era un sollievo: sapere di non essere incorse in una gravidanza in seguito ad uno stupro, perché le gravidanze nei lager erano una faccenda decisamente problematica.
Spesso e volentieri le mestruazioni scomparivano come conseguenza delle fatiche, delle paure e della malnutrizione, umiliando ulteriormente le detenute, che temevano di essere divenute sterili.
Articolo di Angela Guardascione per La Testata - Testa l'informazione
[Ph dal libro Ravensbrück il campo delle donne di Christian Bernadac]
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ilcaloredellamore · 1 year
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Una cosa da fare ogni tanto è mettere la mano sul cuore.. Sentirai il ticchettio del tuo orologio, della vita.. Così passa il tempo e arriverà il momento quando sì fermerà.. Da ricordarti di prendere dalla vita ciò che puoi.. Fai del bene.. Perché quando il battito sì fermerà avrai cosa ricordarti..
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