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#stalking organizzato
lamilanomagazine · 4 months
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Il catercapodanno da il via all'anno straordinario di Pesaro 2024
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Il catercapodanno da il via all'anno straordinario di Pesaro 2024 Conto alla rovescia per l’apertura dell’anno straordinario di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura che si apre, il 31 dicembre, con il cenone popolare a 35 euro pronto a far scendere in piazza del Popolo i pesaresi e i “cittadini temporanei” per la musica, le parole e i grandi ospiti del CaterCapodanno firmato Rai Radio2 pronto a far ballare fino a tarda ora. Una nottata «ricchissima, nazionale, speciale, unica e di altissimo livello che aprirà lo straordinario anno della Capitale italiana della cultura 2024», spiegano il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco Daniele Vimini presentando il CaterCapodanno. «Si parte con il cenone popolare, un servizio per coloro che vorranno mangiare prima dello spettacolo in piazza del Popolo». Inizierà alle 20 e sarà realizzato nello spazio del Bocciodromo Concordia, a poche centinaia di metri da piazza del Popolo, sede dalle 21.30 alle 3 di notte, del CaterCapodanno, in diretta nazionale su Rai Radio2 e sul canale 202 del digitale terrestre e organizzato in collaborazione con Amat. Insieme ai conduttori di Caterpillar di Rai Radio2 Sara Zambotti e Massimo Cirri, saranno sul palco Colapesce e Dimartino per il concerto che traghetterà fino al nuovo anno anticipato da Valerio Lundini e i suoi I Vazzanicchi. Dalle 21.30 avrà inizio l’evento che, dal palco della piazza cercherà di far risuonare le tematiche care a La natura della cultura di Pesaro 2024. Tra cui quella che verrà snocciolata durante l’intervento di Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena (BO) «che, combattendo l’evasione fiscale ha permesso che il suo Comune avesse disponibili gratuitamente degli asili nido» precisa Cirri. Si parlerà di ambiente e sostenibilità insieme a Ferdinando Cotugno, giornalista del Domani, che ha seguito la Cop28. Protagonista anche il tema della Pace, «che ci porterà a Gerusalemme, dove incontreremo la scuola di musica Istituto Magnificat, le sue ragazze e i suoi ragazzi ebrei, cristiani e musulmani. Bambini e giovani che suonano insieme, ancora oggi dopo il 7 ottobre, grazie a padre Armando Pierucci, frate francescano musicista e compositore, cittadino onorario di Pesaro che ha messo in scena la sua penultima opera. Ci collegheremo con gli insegnanti che continuano a portare avanti la sua impostazione, in un ponte che ci unirà a Gerusalemme, nel segno della musica e della Pace» sottolinea Vimini. La piazza si sposterà poi a Nova Gorica e Gorizia per collegarsi con don Luigi Ciotti di Libera contro le mafie e con il suo messaggio per la legalità durante la Marcia della Pace che muoverà proprio dalla Capitale europea della Cultura 2025. Si parlerà di speranza, con Alessandro Bergonzoni, operatore culturale che in poche parole condenserà la fiducia per un buon anno. A Pesaro ci sarà anche il coro civico, diretto dal maestro Michele Dell’Utri; alla formazione, il compito di costruire un messaggio di “fine d’anno” in cui risuoneranno anche le parole del presidente Mattarella. Si parlerà di contrasto alla violenza sulle donne con Rosalba Taddeini psicologa dell’Osservatorio di Differenza Donna (che risponde al 1522) per spiegare il ruolo del numero antiviolenza e stalking. E si ballerà e canterà fino allo scoccare della mezzanotte e oltre, accompagnati dal sound dei dj set di Elia Trebbi e Toni Grandolfo fino alle 3 del primo giorno dell’anno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 7 months
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Una Ghirlanda di Libri 2023 a Cinisello Balsamo
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Una Ghirlanda di Libri – Fiera dell’Editoria Indipendente di Cinisello Balsamo torna per il quarto anno, per coinvolgere non solo la città in cui si svolge, ma anche i comuni limitrofi del Nord Milano, il  14 e 15 ottobre nella prestigiosa location di Villa Casati Stampa di Soncino a Cinisello Balsamo.  L’evento è organizzato dall’associazione Le Ghirlande, che si è impegnata per offrire un evento che ha come protagonista il libro tra grandi ospiti, presentazioni, incontri e tavole rotonde dedicati ai temi più disparati saranno il filo conduttore di una due giorni intensissima dedicata a tutti coloro che amano la letteratura, la saggistica e l’attualità. La punta di diamante di questa edizione di Una Ghirlanda di Libri sono i numerosi ospiti come Sara Rattaro, autore di Il cuore di tutto, Un uso qualunque di te: Dieci anni dopo e I miracoli esistono, ospite della tavola rotonda sul bullismo; Maria Luisa Jacobelli che presenterà Ora sono io. Storia pericolosa di un incontro sbagliato; Olivia Ninotti con Sembrava un British invece era un Merdish 2 – Saluto alla regina e Laura Marinaro e il suo primo romanzo Maremoto a Varigotti: Un mistero lungo cinquant’anni corre da Milano alla Riviera. Poi ci sarà Catena Fiorello Galeano  con Ciatuzzu,  Roberta Gatani autrice di Ti porto con me alla casa di Paolo,  presentato con Salvatore Borsellino e il comico di Zelig Alberto Patrucco con AbBrassens. Cambiando genere, il professor Vittorio Agnoletto proporrà Senza Respiro, un’inchiesta sulla pandemia in Lombardia, Italia, Europa e sul come ripensare un modello di sanità pubblica;, poi Sandro Neri con Gaber, finalista al premio Bancarella 2023, e infine Andrea Vitali e la sua ultima opera Cosa è mai una firmetta. Tra gli appuntamenti a latere sabato 14 ottobre alle 10.30 la manifestazione proporrà una tavola rotonda dal titolo Il bullismo nell’era digitale con istituzioni locali, forze dell’ordine, scrittori e psicologi e una voce autorevole del mondo dei giovanissimi e Alessandro Musumeci, Marketing Director di Citroën Italia,  introdurrà il progetto Rispettami intrapreso al fianco di Skuola.Net. Al termine ci sarà anche l’incontro con la giornalista e conduttrice televisiva Maria Luisa Jacobelli che con il suo ultimo lavoro Ora sono io. Storia pericolosa di un incontro sbagliato, che  tratta il tema dello stalking, altra piaga contemporanea al pari del bullismo. Read the full article
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likarotarublogger · 2 years
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Tra cultura ed eleganza, grandi  emozioni  in Puglia con la  stilista  Rosanna Stega.
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Domenica 12 dicembre 2021 si è svolto l'evento Concorso Moda & Cultura, organizzato dalla Stilista Rosanna Stega, riscuotendo un grandissimo successo.
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 Condotto dalla modella e presentatrice Valeria Di Maggio la serata ha avuto una kermess  piena di ospiti e concorrenti (giovanissimi, giovani, lady, over con la partecipazione dei disabili) .
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 Tutti i partecipanti si sono messi in gioco con la loro personalità davanti a una giuria, composta da Stefano Bucci(Imitatore e giornalista), Elena Travaini (modella e ballerina, fondatrice Associazione Blindly dancing), Antonio Russo(scrittore), Maria Lucia Ippolito(insegnate di moda e psicologa). Tra gli ospiti il direttore generale Michele Giuliani e la Dott.ssa Raffaela De Santis del reparto di oncoematologia pediatrica, il vice sindaco Maria Pia Patrizio, Davide Borghi(pilota), Antonio Colella (consigliere) . Elena Travaini ha consegnato un presente, di materiale didattico, alla Dottoressa di Casa Sollievo della Sofferenza regalandoci, insieme al direttore generale, momenti emozionanti. Ci hanno raccontato di esperienze vissute, di come i bambini colpiti da malattie affrontano il percorso della cura, appoggiando le loro famiglie con aiuti di cui hanno bisogno. Ad allietare la serata la nostra cantante locale Lucia Ruggieri che vanta di prestigiosi premi ricevuti durante la sua carriera artistica nonostante la sua giovane età (17anni), Il pubblico ha  apprezzato la sua voce melodica. Durante la sfilata dei concorrenti, piccolo sipario per Antonio Russo,  intervistato da un attrice emergente locale Chiara Di Maggio, scrittore di un libro stalking la Gabbia, ha risposto alle domande,  per affrontare un problema che con l’amore ha poco o nulla a che fare: lo stalking. Ha raccontato inoltre di aver proposto alla commissione parlamentare un nuovo provvedimento, una nuova legge contro lo stalking, nata dalla sua esperienza personale sul campo e nello studio pluriennale del reato. Negli intervalli Stefano Bucci ci ha deliziato delle sue imitazioni di alcuni personaggi politici e sportivi. 
A concludere la serata i concorrenti sono stati premiati nelle varie categorie :
 CATEGORIA MISS :
1ª Classificata -Alessia Perna, 2ª class- Marika Perna, 3ª clas. Alessia Stella. Tra i Mister  : Andrea Di Gaetano 1º classificato, Andrea Mischitelli 2º e 3º Giuseppe Leone./ Miss special Martina Segreto(1ª classifica).
 Primo posto anche a Miss Lady special Giusy Barraco/ Miss over Anna Ercolino (1ª clas.)/ primo posto al Mister over special Roberto Lachin con il suo cane guida Atena. 
Tra i baby 1ª clas. Pp Serena Crisetti, 2ª Noemi Anna Longo, 3ª Giorgia Savino. 
Mister baby: Eros Berardinetti 1º clas. Nicholas Berardinetti 2º class.
 Miss junior special Melissa Scarcelli 1ª clas. Miss junior 1ª clas. Sophia Savino, 2ª class. Martina Ricci, 3ª class Ilaria Pia Longo. 
Miss senior 1ª clas. Chanel Sabatino, 2ª class Desiree Rita Longo.
Mister senior Cristian Crisetti 1º class. Fascia Miss Portamento Beatrice Puzzolante/Fascia Miss Eleganza Grazia Leone/Fascia Miss Talento Cinema Paola Giuliani/Fascia Miss Stylerose Creation Aurora Mancini/Fascia Sponsor Miss Gran Paradiso Hotel Celeste Placentino/Fascia Miss Fotogenia Virgilia  -Adriana Mondelli. Lucia Savino Fascia Selezione ,Elena Travaini ha ricevuto dalla stilista Rosanna Stega(conosciuta nell'ambiente moda per il suo defilè nei vai concorsi e per i suoi abiti realizzati per Shooting fotografici per agenzie di moda tra cui quella del fotografo Franco Taranto) la fascia TESTIMONIAL del concorso moda. Tutti i partecipanti sono stati selezionati  per la semifinale Puglia. Il mio ringraziamento va a tutti i collaboratori, CESVIM di trucco e parrucco, ai partecipanti in gara che si sono messi in gioco, ognuno per un proprio sogno, al meraviglioso pubblico. Grazie a tutti gli sponsor e  per la location un ringraziamento particolare  al Gran Paradiso Hotel SPA per la loro calorosa accoglienza.
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Testimonial- Elena Travaini /stilista Rosanna Stega 
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1a - Classificata Categoria Miss- Alessia Perna.
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2a- Classificata Miss - Marika Perna 
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3a- Class. Miss - Alessia Stella 
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1a. Classificato categoria Mister - Andrea Di Gaetano 
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2a- Class. Mister Andrea Mischitelli 
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3a- Cass. Categoria Mister - Giuseppe Leone 
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Mister Simpatia - Samuele Pennelli 
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Mister Selezione - Luca Giaccoli 
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Miss Eleganza - Grazia Leone
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Miss Stylerose Creation - Aurora Mancini  
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Miss Portamento - Beatrice Puzzolante 
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Miss Talento Cinema - Paola Giuliani 
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Miss Fotogenia - Virgilia  Adriana 
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Miss Gran Paradiso - Celeste Placentino 
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Miss Over - Anna Ercolino
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1a- Classificato Categoria Mister Over - Roberto Lachin
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1a- Classificata Categoria  Miss Lady Special -Giusy Barraco
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 Miss  Special -Martina Segreto 
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1a- Classificata Miss Junior -Sofia Savino 
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2a- Classificata Miss Junior - Martina Ricci 
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3a- Classificata Miss Junior - Ilaria Pia Logo 
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1a- Clas. Categoria Miss Junior Special - Melissa Scarcelli 
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1a- Class. Categoria Miss Baby-  Serena Crisetti 
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2a- Classificata  Miss Baby - Noemi Anna Longo 
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3a- Classificata Miss Baby- Giorgia Savino 
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1a- Cass. Mister Baby Junior - Eros Berardinetti 
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2a- Classificato Mister Baby - Nicholas Berardinetti 
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1a- Class. Mister Senior - Cristian Crisetti 
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1a- Classificata Categoria Miss  Senior - Chanel Sabatino 
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Il Presidente della giuria -Stefano Bucci (Imitatore e giornalista )
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Gold-Tv DEON -Programma ‘’Faces’’  - International Fashion Rome by Elena Rodica Rotaru-presentatrice Barbara Castellani e Giovanni Cipo. 
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International Fashion Roma by Elena Rodica Rotaru  Stilista Rosanna Stega vince il premio Della Critica. 
1) -Rosanna da quando hai la passione per la moda? Ho la passione per la moda sin da piccola, mia madre sarta, io mi appassionavo a vederla cucire e realizzare abito, andavo alle vetrine nei negozi per cercare l'abito giusto per me, ma senza risultato. Allora andavo a casa e con la guida di mia madre realizzava modelli e cucivo abiti per me. Da grande poi ho realizzato che creare abito è la mia passione. 2) -Rosanna il tuo tessuto preferito ? Il mio tessuto preferito è lo chiffon, morbido e sensuale si adatta alla sinuosita della donna. Il tuo colore preferito? Verde smeraldo3) -Rosanna eventi culturali che tu hai partecipato quali sono? Ho partecipato all'evento Multietnico a Roma circa 3 anni fa, con la partecipazione di 9 nazioni, io rappresentava l'Italia e vinsi il 3º posto, come stilista emergente. Un altro concorso seguente fu la  2ª EDIZIONE INTERNATIONAL FASHION ROMA 2021, organizzato dalla stilista Elena Rodica Rotaru e vinsi il "PREMIO PER LA CRITICA". Partecipa ad altri eventi sempre portando le mie creazioni dove furono molto apprezzati per l'originalità e l'eleganza dei miei abiti. 4) -Rosanna l’evento più importante/emozionante per te quale sarebbe? Un po' tutti gli eventi per me hanno avuto rilevanza, ma il più emozionante è stato quello organizzato da Elena Rodica  Rotaru, in quanto l'evento fu organizzato in tv e precisamente su Gold Tv -ODEON 24 a Roma. Credetemi  che i miei abiti con splendide modelle andavano in passerella televisiva era l'emozione con il cuore a 1000. Altro evento emozionante  è stato l'ultimo ma questa volta organizzato da me il 12 dicembre scorso. 5) -Rosanna questo evento che tu hai organizzato che cosa hai scoperto per quando riguarda concorrenti e i tuoi invitati ? Che è stata una bellissima esperienza per me in primis, ma anche per i partecipanti che emozionati per essersi messi in gioco e la cosa principale fu sano divertimento per una serata di festa. Il pubblico è stato molto partecipe, ha gradito la novità di un evento. Inserire l’inclusività(dei disabili) ma senza distinzione. La conduttrice Valeria Di Maggio ha presentato l'evento con destrezza e professionalità descrivendo ogni partecipante per la persona che voleva rappresentarsi. 6) -Rosanna mi parli un po’ della tua attività? Sono una imprenditrice, ho un attività di tessuti e creo abiti. Ultimamente mi sto dedicando a creare abiti per shootings fotografici, infatti ho partecipato a un progetto del noto fotografo Franco Taranto, un progetto dove le modelle tra cui Valeria Di Maggio, hanno indossato le mie creazioni con tessuti di chiffon e per ogni abito ho impiegato 25 MT di tessuto, perché immersi nell'acqua dovevano avere l'effetto di nuvole e le modelle fluttuare. 7) -Rosanna i tuoi nuovi progetti ? Il mio evento avrà una continuità, faremo dei defilé, sfilate di moda con altri eventi e prossime tappe di concorso per la miss Puglia per poi arrivare alle nazionali. Chi mi segue nei social, avrà tutti gli aggiornamenti dei miei programmi.  -Un messaggio per tutti i tuoi amici e collaboratori. Ringrazio tutti i miei amici che mi seguono e hanno avuto in me piena fiducia. Ringrazio i miei collaboratori che hanno contribuito all'ottima riuscita dell'evento.Aggiungi anche che  grazie a questo evento ho conosciuto un personaggio pubblico Elena Travaini che si occupa di un associazione da lei fondata: Blindly dancing. E proprio in questo evento da me organizzato ha donato materiale didattico al reparto oncoematologia pediatrica dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.Un altro appunto é che ho ricevuto inscrizioni di altre ragazze per la prossima tappa selezione, visto il grade successo del 12 Dicembre 2021.
Grazie alla partecipazione e organizzazione di questi eventi, ho conosciuto due grandi personaggi, due amiche speciali:Elena Rodica Rotaru e Elena Travaini. 
Articolo di @elenarodicarotaru-blog​ @likarotarufashion​
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italianaradio · 4 years
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Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/siderno-giornata-mondiale-contro-la-violenza-di-genere-fidapa-e-sportello-antiviolenza-insieme-a-tutela-delle-donne/
Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne
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Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne
Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne Lente Locale
SIDERNO- Organizzato dalla FidapaBPW ITALY sezione di Siderno, insieme con lo Sportello Legale Antiviolenza del Comune di Siderno, si è svolto, presso il Grand Hotel President, venerdì u.s. 22 Novembre, un Convegno dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza di genere.
Il titolo stesso “Insieme contro la violenza di genere” indica quanto il problema non sia solo individuale, ma abbracci un insieme di responsabilità. Accanto alle organizzatrici, che pure hanno in parte evidenziato alcuni temi, ci sono stati relatori molto accurati che hanno sviscerato, ognuno nel proprio settore culturale specifico, aspetti principali, contingenti e propositivi, del grave fenomeno che va sotto il nome di “femminicidio”.
Ha aperto con i saluti la presidente Fidapa, avv. Angela Giampaolo, soffermandosi sul valore e sull’origine della celebrazione mondiale del 25 Novembre, dedicata, dall’Assemblea dell’ONU, al sacrificio delle sorelle Mirabar (1960) della Repubblica Dominicana nel giorno della loro ingiusta morte, per mano del dittatore Trujillo. La Fidapa è stata sempre sensibile a tutto ciò che riguarda le donne: il fenomeno è una piaga sociale, occorrono le denunce contro i maltrattamenti subiti e le misure introdotte  dal Codice Rosso, e non solo. È necessaria la prevenzione, nelle famiglie, nelle comunità, per educare ai veri valori, veicolare il messaggio del rispetto verso le donne e il superamento di stereotipi negativi.
La Vicepresidente Fidapa del Distretto Sud Ovest, avv. Patrizia Pelle, dopo i saluti,ha illustrato l’impegno portato avanti dalla BPW europea e dalla Fidapa Nazionale in relazione alla Carta dei diritti della Bambina. Sono state coinvolte numerose Istituzioni e Amministrazioni Comunali, anche in Calabria, per fare adottare tale Statuto, facendo riconoscere peculiarità delle bambine che vanno rispettate e sostenute. Ripercorrendo un veloce excursus sulla Parità di genere, ha ricostruito le tappe legislativeche, partendo dal Codice Rocco (sul delitto d’onore), attraverso la Legge di Riforma del diritto di Famiglia del 1975, finalmente nel 1996 dichiarano la violenza sessuale un “delitto contro la persona”, e non più contro la morale pubblica; ha infine chiarito l’importanza dell’istituzione dei Centri Antiviolenza, lamentando l’esiguo numero presente in Calabria.
Dopo la proiezione di un cortometraggio dal titolo A women, di Adel Oberto (Italy 2011),a cura della moderatrice, avv. Cinzia Lascala, Vice Presidente della Fidapa di Siderno, la relazione del sociologo, dott. Francesco Rao, studioso, autore di ricerche in campo sociale, e docente attivo impegnato nel suo quotidiano lavoro a favore dei soggetti svantaggiati,ha trattato il tema dell’Educazione al rispetto e della Ri-educazione degli uomini maltrattanti, sul “prima” e sul “dopo” di un qualsiasi tipo di violenza. Analizzando i comportamenti dei “maltrattanti”, soprattutto all’interno delle famiglie, ha fatto il punto sull’io individuale, e sul noi che caratterizza la famiglia. L’uomo violento, spesso, per affermare il proprio io, si mette la “maschera” della superiorità. Ha sottolineato, poi, che l’io impera parecchio nella società contemporanea, perché anche nel mondo del lavoro domina, evidente, la competizione. Nelle relazioni di coppia, invece di arrivare a imposizioni violente, si dovrebbe capire, accettare, che anche il matrimonio può fallire, che l’amore può finire: ciò sarebbe un salto di qualità, un riprendere da capo la propria vita. Tra i vari riferimenti a vicende d’amore reali e letterarie, e a forme di persecuzioni (stalking), ha citato il caso di Roberta Lanzino, diciannovenne calabrese violentata e uccisa: a suo nome è intitolata la Fondazione e la Casa-Famiglia istituita a Rende, che accoglie giovani donne offese e in difficoltà. Come sociologo ha indicato delle “cure” utili, dei consigli soprattutto agli uomini: l’affetto da lui considerato “l’elisir di lunga vita”, il rispetto, la gentilezza, la disponibilità; ha, altresì, sottolineato l’importanza delle relazioni amicali, la rete di comunicazioni sociali, la solidarietà. E, per chi sbaglia, il riconoscimento della propria colpa.
L’intervento della dott.ssa Giorgia Gibilterra, Maresciallo Ord. Presso il Comando dei Carabinieri di Locri, ha illustrato “Una stanza tutta per sé”, cioè la recente istituzione presso il Comando dell’Arma di Locri di una stanza di audizione, per ricevere, tutelare, ascoltare le donne che denunciano violenze subite. All’inizio della relazione ha presentato una interessante slide, in cui il disegno di un iceberg rappresentava i segni visibili e invisibili della violenza di “genere”, di varie forme di maltrattamenti. Le donne che hanno subito violenza, accolte nella “stanza” (di cui è stata proiettata l’immagine), devono sentirsi a loro agio, essere credute, protette: ma anche i colpevoli devono essere puniti, ha sostenutola relatrice. A tal fine, è stato istituito un Raggruppamento speciale di Carabinieri Investigatori, preparati appunto per intervenire in casi di violenza.
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L’avv. Caterina Origlia, Responsabile dello Sportello Legale Antiviolenza al Comune di Siderno e Referente della Commissione Legislazione della Fidapa di Siderno, ha illustrato la funzione di tale Sportello e il suo costante impegno verso le persone che vi ricorrono in caso di necessità, citando anche dei casi giudiziari, specialmente di forme di stalking, presenti nel nostro territorio, le difficoltà oggettive in alcune situazioni e i casi di false “vittime”, giacché qualche donna in effetti si vittimizza, forse per altri fini. Ha citato la legge sul gratuito patrocinio che viene concesso alle donne che subiscono violenze e vengono riconosciute vittime, partecipando, poi, al processo, non come spettatrici, ma come “parti civili”. Ha commentato alcune pene comminate ai reati di maltrattanti: il divieto di avvicinamento, il braccialetto elettronico, la detenzione domiciliare o in carcere.
La moderatrice Cinzia Lascala, prima d’introdurre l’ultima relatrice, Sostituto Procuratore presso la Procura di Locri, si è soffermata sul volume di Fabrizio Filice La violenza di genere (ed. Giuffré Francis Lefebvre) in cui la prospettiva sociologica che lo ispira ha offerto alcuni interessanti spunti di riflessione sull’approccio normativo e giudiziario del Codice Rosso, che presenta rilevanti aspetti sanzionatori, marginali risvolti educativi e inesistenti aspetti preventivi.
Il magistrato Marzia Currao ha commentato e approfondito il Codice Rosso, le modalità di gestione dei casi presso la Procura di Locri, che hanno per l’appunto una corsia preferenziale, e le relazioni con i minorenni. Provenendo da Milano ha comparato i vari ambienti Nord e Sud, riscontrando che le differenze non sono tante e che i casi di violenza, soprattutto domestica, si verificano dappertutto, anche se non sempre vengono denunciati. Anche secondo lei, sarebbe utile un piano di Recupero, che dovrebbe essere obbligatorio per il maltrattante. Ha evidenziato le difficoltà sul reato di Revenge Porn, non attuabile in tutte le caserme, auspicando che un intervento di sensibilizzazione contro la violenza, in quanto condotta “sbagliata”, cominci dalla scuola per sviluppare negli studenti una coscienza sociale di cittadini responsabili.
Siderno, lì 22.11.19.                                                            
  Maria Caterina Mammola
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Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne Lente Locale
Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne Lente Locale
SIDERNO- Organizzato dalla FidapaBPW ITALY sezione di Siderno, insieme con lo Sportello Legale Antiviolenza del Comune di Siderno, si è svolto, presso il Grand Hotel President, venerdì u.s. 22 Novembre, un Convegno dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza di genere. Il titolo stesso “Insieme contro la violenza di genere” indica quanto il problema non […]
Siderno, Giornata Mondiale contro la Violenza di Genere. Fidapa e Sportello Antiviolenza insieme a tutela delle donne Lente Locale
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Antonella Scabellone
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fashionistasmile · 5 years
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#Repost @centriascoltoviolenza_uil (@get_repost) ・・・ ⏩"MAI PIÙ MOBBING"⏪ 27 giugno 2019 - ore 15 Salone Festa della UIL Campania La Responsabile Nazionale dei Centri di Ascolto UIL Mobbing e Stalking, Alessandra Menelao, sarà presente all´evento di chiusura del progetto “MAI PIÙ MOBBING” organizzato dall´ERFAP UIL Campania, previsto per il giorno 27 giugno 2019. • • • #maipiumobbing #mobbing #stopmobbing #mobbing&stalking #uil #evento #formazione #festauilcampania #ig_napoli #progetto #noviolence #lavoro https://www.instagram.com/p/By3jptqlQLO/?igshid=18955mbgldio8
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enzopizzolo · 5 years
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San Severo, ampia partecipazione al convegno “Stop violenza di genere”
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Nel corso dell’evento sono state illustrate le novità previste nel “Codice Rosso”
“I numeri sulle violenze di genere, sui femminicidi indicano chiaramente la portata di un fenomeno preoccupante, in continua crescita in Italia. Per contrastarlo è necessaria una svolta culturale nella nostra società e i provvedimenti approvati in questi ultimi mesi dal Parlamento, come il Codice Rosso, vanno in questa direzione”. Così l’avv. Carla Giuliano, parlamentare del M5S di San Severo, ha aperto i lavori del qualificato e importante convegno Stop Violenza di Genere, organizzato di concerto con la dott.ssa Rosa Menga (Deputata M5S di Foggia, Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati).
“Da un recente rapporto della Camera dei Deputati risulta che il 77% dei procedimenti penali terminati con un omicidio ha come vittima una donna e, nella maggior parte dei casi, matura in ambito familiare”, ha dichiarato l’avv. Rolando Sepe (Penalista del Foro di Foggia), che si è quindi soffermato sulle novità legislative: “Il Codice Rosso rafforza e aggiorna le fattispecie di reato già esistenti e ne codifica quattro nuove: 1. Deformazione dell'aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso; 2. Revenge porn"; 3. Costrizione o induzione al matrimonio; 4. Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”.
L’avv. Stefania Ascari, Deputata M5S, Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e Commissione parlamentare Antimafia e relatrice alla Camera del provvedimento contenente misure per il contrasto della violenza domestica e di genere, il c.d Codice Rosso, ha illustrato nel dettaglio le novità normative in esso previste: “Queste novità legislative sono il frutto di un lungo percorso di ascolto e confronto con associazioni, avvocati, esperti di settore e donne vittime di violenza. L'intervento sul codice penale non si limita all'introduzione di quattro nuove fattispecie, ma modifica, aggravandole, anche figure di reato già esistenti, come i maltrattamenti in famiglia e lo stalking, l’omicidio, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale. Nell’arco di dieci anni sono state oltre tremila le donne vittime di femminicidio, un autentico bollettino di guerra, ma purtroppo nove donne su dieci preferiscono non denunciare le violenze quotidianamente subite. Il Codice Rosso nasce da qui, dalla volontà di dare fiducia, di garantire maggiore protezione alle donne che decidono di denunciare. I suoi punti cardine sono: tempestività d’intervento, formazione specifica delle Forze dell’Ordine, specializzazione di avvocati e magistrati.
Infine, abbiamo ampliato i fondi a sostegno dei Centri Antiviolenza e introdotto altre forme di tutela per i bambini: fino a 18 anni il minore è considerato sempre vittima”.
La parlamentare Menga ha proseguito sottolineando l’importanza della figura del medico di base, definito prima sentinella di situazioni di disagio e di violenza. Ha concluso affermando che con il Codice Rosso abbiamo fatto un importante passo avanti, ma la battaglia per il contrasto al femminicidio e alla violenza di genere è ancora lunga e complessa.
La dott.ssa Lorita Tinelli (Psicologa, Fondatrice CESAP, Centro Studi Abusi Psicologici) ha raccontato l’esperienza vissuta nel CESAP e si è soffermata sulle svariate sfaccettature della violenza psicologica.
La giornalista Italia Sales, già direttore de “La Gazzetta di San Severo” e candidata M5S al Consiglio Comunale di San Severo, ha fatto riferimento ai recenti casi di cronaca ed ha auspicato un cambiamento culturale nei giovani, portati attraverso il percorso scolastico al rifiuto di ogni tipo di violenza.
“Ancora oggi non tutti sanno cosa sia un Centro Antiviolenza. Fare in modo che a ogni vittima di violenza giungano informazioni corrette sui compiti di un CAV è un elemento fondamentale nelle azioni di contrasto al femminicidio e alla violenza di genere”, ha infine spiegato l’avv. Guendalina Romito (Avvocato Centro Antiviolenza e candidata M5S al Consiglio Comunale di San Severo), che ha quindi delineato fini e attività del CAV.
Il pubblico presente, folto e partecipe della tematica affrontata, ha apprezzato la qualità degli interventi e i numerosi spunti di riflessione offerti.
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tmnotizie · 4 years
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GROTTAMMARE – Successo di partecipanti alla prima lezione del corso gratuito di autodifesa per donne che si è svolta presso la palestra provinciale dell’Istituto Fazzini/Mercatini in via Salvo D’Acquisto. Il corso è promosso dall’Unione Sportiva Acli Marche col patrocinio ed il sostegno del Comune di Grottammare, assessorati allo sport ed alla salute e Consulta per le pari opportunità, della Regione Marche ed è organizzato in collaborazione con Ares 2.00 Evolution e con i centri antiviolenza regionali.
Sono state le donne di ogni età, residenti non solo a Grottammare ma anche ad esempio a Campofilone, Monteprandone e San Benedetto del Tronto, che hanno seguito la prima lezione tenuta dagli insegnanti Andrea Travaglini, Silvio Straccia e Irene Cinciripini.
Alla prima lezione del corso erano presenti l’assessore allo sport e salute del Comune di Grottammare Alessandra Biocca, l’assessore all’inclusione sociale ed alle pari opportunità del Comune di Grottammare Monica Pomili, il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Piero Celani ed il presidente regionale dell’U.S. Acli Marche Giulio Lucidi che hanno ribadito l’importanza di una simile iniziativa anche dal punto di vista dell’incremento di attività fisica che la partecipazione ad un corso di autodifesa determina.
Interessante l’intervento della psicologa dello sport Alessandra Mosca che, anche come consigliere comunale delegato allo sport del Comune di Grottammare, ha volontariamente messo a disposizione la propria professionalità, evidenziando le varie forme di violenza purtroppo esistenti (di genere, fisica, psicologica, sessuale, economica, stalking, mobbing ed assistita)
L’iniziativa proseguirà ogni martedì dalle ore 20,30 alle ore 21,30 per un totale di 6 lezioni.
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Golden Goose Outlet Italia Affiliazione commerciale con blog l'oca vitale?
Ho avuto alla mia spiaggia il fine settimana più recente e anche mentre i miei amici e io eravamo seduti sul balcone reale, comunque potevo vedere alcuni ragazzini che costruivano un enorme castello di pietra schiacciato vicino alla pioggia. Probabilmente era ovvio che queste persone avevano esaurito le ore direttamente su di esso. Subito dopo che queste persone avevano finito, l'onda arrivò fino in fondo e ricacciò in mare la cosa più grossa. I clienti si limitavano a pensare che non si prestasse loro attenzione con caratteristiche di disappunto su Scarpe Golden Goose Deluxe Brand Donna Saldi olti distinti. Che cosa significheranno? A me esplicito. Ci saranno sicuramente dei professionisti straordinariamente brillanti e brillanti su quel punto di marketing attraverso Internet, e tu devi che ci sia molto altro a parte questo. Quindi se, forse, stanno dando via blocchi d'oro per afferrarti per comprare qualsiasi marca d'oro del marchio d'oca, perché non sempre prendi quasi le pepite d'oro che puoi raccogliere. Quello che il mio partner e io intendiamo per cortesia è che mi registro per fare tutto. Questo è davvero giusto ogni piccola cosa. Certamente ottengo 1000 punti ogni giorno. Il prestito assistente virtuale sembrava essere simile, Golden Goose Outlet Italia ranne che progettato per aiutare effettivamente i migliori veterani che avrebbero aiutato il nostro paese in modo eccezionale. Questo programma è stato organizzato se vuoi far rientrare tutti i veterani nel tuo locale, dove la maggior parte della gente potrebbe anche ricominciare da solo la nostra vita civile con un uso dignitoso per vivere, mentre metti soldi per il loro futuro. Il pensiero era un beneficio ben meritato per i nostri uomini di cura. Incendili, è francamente inutile. Come tutti abbiamo recentemente provato il sistema di The Jars, Quando ho deciso di assisterti per andare al mercato di una Jennifer Underwood in aggiunta, il concerto di Keith Metropolitan a questo articolo di Wichita che il nostro è andato a cacca per qualche motivo misterioso. Ma alla fine presi l'impegno che 'Io' ne valeva la pena e che non desiderava in tempo reale pentirsi per aver ricordato di aver sviluppato diverse istanze in passato. Mi dispiace che sia un individuo di alcuni dei peggiori flair del mondo, NON lo raccomando mentre con il sistema di The Jars, in genere è necessario farlo. Un paio di selezioni adeguate che mia moglie calci tutti per finalmente tutti loro anni il futuro. Le residenze arboree e le aree 'aree vuote' potrebbero anche essere di seconda mano come luoghi di stalking attraverso i bambini anziani o per ricevere e archiviare il contrabbando. Oggetti essenziali paragonabili a biglie, carte yo-yo, documenti a fumetti e carte di base richiedono un nuovo maggiore welfare di residenza che nascondono i siti web. Ora gli investitori specifici che si sarebbero ricordati di non toccare la propria combinazione rischiosa di prestiti, o prestiti valutati male installati, stavano spalancando la porta sul retro per acquistarli. Queste persone non vedevano più una finanziaria rischiosa come pericolosa perché queste persone potevano acquistare polizze assicurative con investimenti distinti. I consumatori avrebbero davvero capito se i mutui sarebbero arrivati ​​immediatamente in ritardo o se fossero stati pressati a tempo. Vendi il tuo prodotto personale per quanto riguarda questi contatti che in realtà sono impressionati dal tuo contenuto liberatorio, acquisterebbero volentieri l'effettivo pagato a chiunque. Potrebbe essere necessario che il contenuto sbloccato debba essere di buon livello. Non dovrebbe solo sostenere che si finisce per ottenere la vendita, ma oltre a ottenere una sorta di motore di ricerca per classificare più in alto. La principale conoscenza era che il nostro governo faceva un passo in avanti per recuperare queste società se questi tipi di persone avessero problemi a causa del fatto che si sentivano una parte così vitale del business internet ipotecario. Sono stati analizzati come un primer quando si tratta della pompa del pozzetto perché molte delle carte di credito dell'acquirente del primo momento sono state cancellate solo in considerazione del fatto che i banchieri sapevano come potevano farle per il GSA purché questi tipi di persone seguissero proprio linee di istruzione di origine. In pratica, questo è stato un particolare inizio legato alla crescita equilibrata con l'edilizia abitativa che utilizzava il Regno Unito perché i creditori non avevano più tempo per mantenere una buona particolare opzione di rifinanziamento che era probabilmente un saldo inferiore dovuto e indebitamente ridimensionato. requisiti. La banca molto probabilmente chiuderà questo particolare prestito e lo spedirà liberando un certo numero di volte l'importo che usa quel prestito in primario per ottenere di nuovo una prestito. Le banche sono state autorizzate a finanziare 13 dollari su ogni dollaro che hanno effettivamente nei negozi.
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puglialink · 5 years
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Nella prima foto io. Nella seconda la cugina Ilaria Mari "fotocopiatrice". Nella terza Sara Motta. Tempo fa' aprii il profilo magia.gotica su Instagram (ora è disattivato, ma si vedrà) e postai svariate foto mie, la cugina fece la fotocopia delle mie pose e le mise sul suo sito. Non ho sfogliato tutto il suo lavoro ma mi è bastato trovare il tatuaggio di un pipistrello. Per sfogliarlo tutto mi devo munire di digestivo. Accusata anche questa insieme a Sara Motta di stalking organizzato e violazione della privacy. Chissà se si ricorda anche lei delle pietre semipreziose che mi fece sparire tanti tanti anni fa', regalate dalla mia nonna materna e rubatemi sotto gli occhi con tanta sfacciataggine.. Ho chiesto a mia nonna di rivendicarle perché le possano andare di traverso insieme alla laminazione delle ciglia e ai tatuaggi. Tornando dalle ferie a Settembre la cara cugina, "punta" da una delle mie chiare frecciate messe sui social, ci telefonò mentre eravamo di ritorno e ne approfitto' per dire che lei quando era piccola era in grado di restare da sola e cavarsela (!), e nel salutarci si prodigo' in abbracci e abbraccioni (quello che scrivevo io sui miei instagram, si vede che di testa sua non ne ha).. strano perché io ricordo uno zio che viveva in casa loro, suo padre che già era artista/scrittore e lavorava in casa, sua madre lo stesso facendo la parrucchiera.. e se non c'erano loro c'erano zia Laura e zio Sergio. Mai veniva lasciata da sola. Mentre lei pretende che suo figlio "si svegli" quando ha come tutti i bambini dei timori a restare da solo.. la santa cara cugina che in coppia con me andava alla Upim a rubare i cosmetici. Ops! Io l'ho perso quel vizio. Per fortuna. Lei? Per fortuna che ero la sua cugina preferita!.. Si rubano le cose alle cuginette preferite? Le pietre non le ha mai restituite! E sarà vero che se ne andò via da Cesare Paciotti e non fu' più una dipendente perché se no rimaneva coinvolta in una brutta storia? Ma la cara cugina era a Margno anche lei nel 2018? Con il macchinone scuro? Quel piccolo paesino della Valsassina dove ho vissuto io.. dove mi ha seguita la terza della foto, Sara Motta, per fare stalking organizzato a me... meno male che non l'ho riconosciuta subito altrimenti rischiava tutti i denti.. Parenti, questi, che insieme ad altri quando chiesi espressamente una riunione di famiglia per chiarire, non vollero, e accamparono la scusa dei troppi impegni. Però il tempo per perseguitarmi e calunniarmi ecc.. lo hanno trovato. Mai hanno voluto spiegare e parlare e io ancora oggi osservo le conseguenze delle loro falsità e persecuzioni, anche dove vivo ora. E continuano a intralciarmi sui miei social, intrufolandosi e manipolando dati, siti, bacheche ecc.. Non ho finito con questi parenti. Ce ne sono di cose da raccontare per svergognarli in modo che imparino a guardarsi in casa loro invece di perseguitare me e di giudicarmi e di fare molto peggio.
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lamilanomagazine · 5 months
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Violenza sulle donne: Giusy Versace porta gli studenti in Senato per parlare di femminicidio e cambiamento culturale
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Violenza sulle donne: Giusy Versace porta gli studenti in Senato per parlare di femminicidio e cambiamento culturale Nella Sala Zuccari del Senato, la Versace ha organizzato una conferenza stampa sulla violenza di genere, alla quale hanno partecipato istituzioni, artisti e studenti. Anche qui è stato osservato il 'minuto di rumore' per Giulia Cecchettin! Nella settimana in cui l'Italia è sconvolta dall'ennesimo brutale femminicidio della studentessa Giulia Cecchettin e a pochi giorni dalla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne del prossimo 25 novembre, Giusy Versace ha organizzato martedì 21 novembre, in Senato un importante momento di approfondimento e confronto sul tema, al quale hanno partecipato figure di spicco della politica ed istituzioni, l'artista e fondatrice della onlus 'Wall of Dolls' Jo Squillo, la psichiatra e Direttore Socio Sanitario ATS Città Metropolitana di Milano Rossana Giove e una trentina di studenti del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate paritario 'Pio IX' di Roma. La conferenza è iniziata con un minuto di silenzio in memoria della studentessa veneta e di tutte le donne vittime di femminicidio, seguito poi da un minuto di 'rumore per Giulia', come da volontà della famiglia Cecchettin e come sta accadendo in diversi istituti scolastici. L'incontro è entrato poi nel vivo con la proiezione di un estratto dell'emozionante docufilm 'La Bellezza della Rinascita' realizzato da Jo Squillo e dalla giornalista Francesca Carollo, nel quale sono state intervistate tre donne sopravvissute alla brutalità dei loro mariti e fidanzati e che sul loro corpo sperimentano adesso un nuovo concetto di bellezza. "Attraverso l'arte e la comunicazione cerchiamo di parlare ai giovani, stimolare le donne a denunciare la violenza prima che sia troppo tardi e far capire agli uomini che la donna non è una bambola. Da nove anni ho fondato la onlus 'Wall of Dolls' che si batte contro la violenza di genere, attraverso l'installazione di veri e propri muri di bambole in diverse città italiane e da oggi inizia il nostro tour in giro per l'Italia. Oggi pomeriggio saremo al muro di bambole a Roma in via degli Acquasparta 16, mentre domani saremo al teatro Gerolamo di Milano, il 23 novembre a Udine e Cesena, il 24 novembre porteremo le scuole in via De Amicis 2 a Milano, il 25 di nuovo a Milano e a Genova con una manifestazione in Piazza De Ferrari e il 26 novembre a Brescia in via Calatafimi 1 e a Trieste in via dei Navali 9. Questo è il nostro modo di agire e di fare cultura", ha raccontato Jo Squillo.   Un'ora e mezza di serrato confronto, dialogo, spunti e riflessioni su come agire per fermare quest'atroce piaga che solo quest'anno ha già mietuto ben 105 vittime in Italia. Dal dibattito è emerso che scuola, famiglia e politica sono i tre ambiti sui quali continuare a lavorare per innescare un cambiamento culturale e invertire questa terribile rotta. La politica, che già molto ha fatto in questi anni con l'introduzione del numero nazionale antiviolenza 1522, della legge contro lo stalking, del 'codice rosso' e dell'introduzione del 'Revenge Porn' come nuova fattispecie di reato, del finanziamento dei centri antiviolenza, dell'inasprimento della pena e dell'educazione sentimentale a scuola proposta nel disegno di legge 'Roccella' che proprio domani sarà votato in Senato. "Sono felice che oggi molti studenti abbiano colto il mio invito a partecipare a quest'importante mattinata di discussione perché loro sono il futuro ed è da loro che dobbiamo partire per costruire una società migliore e per la loro presenza ringrazio anche il preside, Prof. Rusconi, che assieme agli altri docenti hanno autorizzato la trasferta", ha ricordato Giusy Versace. Infine, una buona notizia arriva dalla dottoressa Rossana Giove: "A Milano e Lodi è partito il progetto 'Luna Nuova', promosso da 'Telefono Donna' e sostenuto da ATS Città Metropolitana di Milano, che offre un servizio aggiuntivo alle donne vittime di violenza che arrivano in pronto soccorso nei weekend o la notte, garantendo loro accoglienza presso un alloggio segreto, in attesa di essere poi destinate ai centri antiviolenza. Tutto questo in accordo con la Questura e il Tribunale di Milano". Inoltre, sempre Rossana Giove, ha ricordato come sia fondamentale nel processo di recupero degli uomini violenti, anche una adeguato e costante supporto psicologico, troppo spesso sottovalutato. Il dibattito ha visto anche la partecipazione attiva dell’On. Martina Semenzato, del Sen. Roberto Marti, della Sen. Mariastella Gelmini, della Sen. Valeria Valente. Anche l'On. Elena Bonetti l' On. Mara Carfagna hanno partecipato. "Ringrazio tutti i colleghi intervenuti, che si sono resi ancora una volta disponibili per arricchire questa mattina, aiutandomi a rendere il tema sempre più condiviso e trasversale" ha concluso Giusy Versace.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 5 years
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Giovedì 26 settembre 2019 inaugura il Centro Antiviolenza area nord novarese
Si inaugurerà giovedì 26 settembre, nel salone d'onore di villa Marazza di Borgomanero, il Centro Antiviolenza area nord novarese. Il centro nasce dalla volontà dei Consorzi dei Servizi Sociali territoriali di ampliare i servizi rivolti alle donne vittime di violenza. Il CAV area nord novarese affiancherà il Centro Antiviolenza del Comune di Novara, che fino a ora ha coperto le esigenze di tutto il territorio provinciale. L'incremento dell'utenza e la necessità di rispondere localmente ai bisogni delle donne ha spinto l'associazione Mamre Onlus ad attivarsi per progettare un servizio per la zona nord, sostenuta dai consorzi dei servizi sociali di Borgomanero, Castelletto Sopra Ticino e Arona e dai comuni novaresi del CISS Cusio. Il servizio andrà a coprire i bisogni in tutto di 55 comuni. Mamre lavora da anni nell'accoglienza di donne e minori in condizione di difficoltà, e nel 2017 tre delle educatrici di casa “Piccolo Bartolomeo” (Margherita Fortina, Chiara Nobili e Chiara Zanetta) si sono specializzate come operatrici antiviolenza, grazie a un corso organizzato dall'associazione novarese “Liberazione & Speranza”, che oggi gestisce il centro antiviolenza del Comune di Novara. L'equipe può contare anche sulla professionalità della dottoressa Claudia Zanetta, che si occupa della parte psicologica. Da anni esiste anche una collaborazione con il pronto soccorso dell'ospedale di Borgomanero, che grazie alla sua “Stanza Rosa”, dà il suo contributo nella prima assistenza alle donne che si presentano in emergenza. Il progetto del Centro Antiviolenza nasce grazie al finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità in collaborazione con la Regione Piemonte. Il nascente centro avrà la funzione di coordinare i servizi offerti alle donne vittima di violenza sul territorio, potenziando gli sportelli di consulenza e i servizi già esistenti. È infatti dall'esperienza decennale degli sportelli presenti sul territorio (Borgomanero, Arona e Marano Ticino) che trae forza e origine il nuovo CAV. Sua funzione sarà anche quella di raccordo tra i servizi già esistenti, per far sì che gli sforzi fatti fino a ora siano valorizzati. Il CAV si pone come obiettivo quello di mettere in relazione i diversi soggetti, enti pubblici e del privato sociale, attivi sul territorio sul tema della violenza di genere, con un'attenzione particolare alla supervisione degli operatori e alla condivisione di un linguaggio comune e di strategie di intervento efficaci e rispettose nei confronti delle vittime. I soggetti principali della Rete sono Associazione Mamre Onlus, CISS Borgomanero, CISAS Castelletto Sopra Ticino, comuni convenzionati con Arona e CISS Cusio. Finalità della rete è assicurare alle vittime di violenza di genere e ai loro figli l'avvio di percorsi personalizzati volti a favorire l'autonomia personale, sociale ed economica, ed anche quella di migliorare l'integrazione delle istituzioni e degli operatori che incontrano le donne e che costruiscono con loro il progetto di fuoriuscita dalla violenza. Affinchè il CAV sia reale contrasto al fenomeno della violenza di genere però non si può ragionare solo in termini di accoglienza e assistenza d'emergenza, come vorrebbe una immagine diffusa ma riduttiva. Ricordiamoci che anche sul nostro territorio i bisogni e i campanelli di allarme sono molti. Nell'ultima settimana il centro ha preso in carico tre nuclei familiari e una donna sola. Ancora più preoccupante è il clima che si respira tra i giovanissimi: nelle scuole del Borgomanerese gli insegnanti segnalano come ragazzine di 15 anni, schiaffeggiate dal fidanzato, reputino giusto e normale questo atteggiamento. Il CAV si vuole inserire in questo contesto con azioni preventive e di sensibilizzazione, con la speranza che possa diventare un luogo di rappresentazione di progettualità e di protagonismo femminile, di saperi e di speranze. L'inaugurazione che si terrà nel salone d'onore di villa Marazza vedrà la partecipazione di Graziella Priulla, sociologa e saggista, ora in pensione, che ha insegnato all'Università di Catania nel Dipartimento di scienze politiche e sociali. Tra le sue pubblicazioni: “C'è differenza. Identità di genere e linguaggi: storie, corpi, immagini e parole” (Franco Angeli), “I caratteri elementari della comunicazione” (Laterza), e “L'Italia dell'ignoranza” (Franco Angeli). Centro Antiviolenza nord novarese si trova a casa “Piccolo Bartolomeo” - via Ignazio Fornara 33, Borgomanero telefono attivo 24H: 351.0202597 [email protected] numero nazionale antiviolenza e stalking: 1522 Lunedì: 15.00-18.00 Martedì: 9.00-12.00 Mercoledì:: 9.00-12.00 Giovedì: 9.00-12.00 Venerdì: 9.00-12.00 Sportelli collegati: CISS Borgomanero dove: viale Libertà 30 telefono: 329.1218970 [email protected] Martedì: 10.00-16.00 Comune di Arona sportello donna all'interno del comune, dove: Piazza San Carlo 2 telefono: 335.8378807 [email protected] Martedì: 15.00-18.00 Mercoledì: 10.30-13.00 Giovedì: 15.00-18.00 CISAS Castelletto Sopra Ticino sportello di Marano Ticino dove: Via Sempione 40, 28047 - Marano Ticino telefono: 338.7361031 [email protected] Lunedì: 15.00-17.30 Martedì: 8.30-11.00 Il numero per le emergenze 351.0202597, attivo h24 7/7, è collegato al numero verde nazionale 1522. I servizi offerti dal centro e dagli sportelli sono gratuiti e garantiscono l'anonimato delle donne. Read the full article
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ultimenotiziepuglia · 5 years
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italianaradio · 4 years
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SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/safer-internet-day-martedi-11-polizia-e-ministero-dellistruzione-incontrano-60mila-studenti-per-parlare-di-cyberbullismo/
SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo
SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo
SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo Lente Locale
di Questura Reggio Calabria
Nell’ambito  delle  iniziative  promosse  per celebrare  il Safer  Internet  Day 2020,  che  quest’anno  si  terrà  martedì 11 febbraio, la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con  il  Ministero dell’Istruzione, ha  organizzato workshop e  dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale.
Si tratterà di un’edizione speciale del progetto Una vita da social con lo  svolgimento in  contemporanea, il  prossimo 11  febbraio, di  incontri presso le scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, in occasione della celebrazione della   giornata mondiale della sicurezza informatica, incontrerà oltre 60.000 ragazzi uniti dallo slogan della campagna “insieme per un internet migliore”.
L’obiettivo  delle  attività  di  prevenzione/informazione  è  quello  di coinvolgere, educare e formare i ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di  contenuti inappropriati, alla  violazione del  copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolando i giovani a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale.
“La sensibilizzazione sui  temi  della  sicurezza  online  e  sull’uso responsabile della rete – dichiara Nunzia Ciardi Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – è un impegno quotidiano della Polizia Postale e delle Comunicazioni. E la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è  imprescindibile. Iniziative come  quella  della  giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet, continua Ciardi, celebrata ormai in oltre 150 paesi tra cui l’Italia, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di persone, giovani e adulti, che a loro volta sono ineliminabili figure di riferimento per orientare i più piccoli ad un uso sicuro e responsabile della rete”.
 “Moltissimi sono stati nel 2019 gli incontri con gli studenti ed i convegni cui ha partecipato la Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito della nostra Regione” dichiara Vincenzo Cimino, Dirigente del Compartimento per la Calabria, “sia nell’ambito dei progetti nazionali della Specialità, sia in collaborazione con associazioni, enti locali ed istituti scolastici promotori, sempre più motivati e coinvolti nelle attività di educazione e sensibilizzazione sul tema e, per l’anno scolastico in corso, sono in fase di svolgimento ulteriori nuove iniziative e progetti, promossi dalle Questure delle province calabresi, che vedono impegnata anche la Polizia Postale e delle Comunicazioni insieme alle altre componenti istituzionali e sociali”.
Nei capoluoghi di provincia della Regione Calabria gli operatori Polizia Postale e delle Comunicazioni incontreranno gli studenti il prossimo martedì 11 febbraio, nel corso di eventi organizzati d’intesa con i rispettivi Dirigenti Scolastici presso il Liceo Scientifico “L. Siciliani” di Catanzaro, il Liceo Statale “L. Della Valle” di Cosenza, l’Istituto Superiore “Pertini-Santoni” di Crotone ed il Liceo Statale “V. Capialbi” Di Vibo Valentia.
A Reggio Calabria, invece, presso l’Auditorium “N. Calipari” del Consiglio Regionale della Calabria, si darà vita ad un evento organizzato in collaborazione con la Sede provinciale dell’A.I.C.A., che vedrà la partecipazione anche di altri professionisti impegnati nel delicato ed impegnativo settore e la presenza di numerose scolaresche provenienti anche da altre province calabresi.
Per dare un’idea dell’entità e del fenomeno, si riportano di seguito i dati statistici forniti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni:
DATI STATISTICI CYBERBULLISMO
  2017* 2018** 2019*** Minore vittima (denunciante)   Minorenni denunciati Minore vittima (denunciante)   Minorenni denunciati Minore vittima (denunciante)   Minorenni denunciati Stalking 13 1 14 11 18 5 Diffamazione online 88 12 109 6 114 28 Ingiurie – Minacce – Molestie 116 11 122 11 141 11 Furto identità su Social Network 80 2 60 0 87 15 Diffusione materiale pedo online 28 13 40 12 81 62 Sextortion 33 14 43 20 19 15 TOTALE NAZIONALE 358 53 388 60 460 136 TOTALE CALABRIA 12 5 11 7 12 4
2017*
13  vittime di età inferiore a 9 anni;
85  vittime di età 10/13 anni;
227 vittime di età 14/17 anni;
33  vittime minori di sextortion.
2018**
18 vittime di età inferiore a 9anni;
88 vittime di età 10/13 anni;
240 vittime di età 14/17 anni;
43 vittime minori di sextortion.
2019***
52  vittime di età inferiore a 9 anni;
99  vittime di età 10/13 anni;
309 vittime di età 14/17 anni;
19  vittime minori di sextortion.
Attività di contrasto del crimine informatico nell’ambito della Regione Calabria
2017 2018 2019 Reati segnalati all’A.G. su denuncia o di iniziativa 838 717 778 di cui per truffe, frodi ed altri reati informatici 381 418 467 Perquisizioni personali e locali eseguite 35 56 63 Persone denunciate in stato di libertà 161 107 90 Persone arrestate su ordinanza di custodia dell’A.G. 1 9 9 di cui per truffa – estorsione – reati contro il patrimonio   5 7 di cui per stalking/atti sessuali con minori/pedopornografia 1 4 2 Persone arrestate in flagranza di reato 1 3 1 di cui per detenzione di materiale pedopornografico 1 3 1
SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo Lente Locale
SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo Lente Locale
di Questura Reggio Calabria Nell’ambito  delle  iniziative  promosse  per celebrare  il Safer  Internet  Day 2020,  che  quest’anno  si  terrà  martedì 11 febbraio, la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con  il  Ministero dell’Istruzione, ha  organizzato workshop e  dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale. Si tratterà di un’edizione speciale del progetto […]
SAFER INTERNET DAY Martedì 11 Polizia e Ministero dell’istruzione incontrano 60mila studenti per parlare di cyberbullismo Lente Locale
Gianluca Albanese
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sportpeople · 6 years
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Due mesi dopo la mia prima visita, decido di tornare in Marocco. Il derby di Casablanca è stato un antipasto lussuoso per scoprire gli ultras del regno sceriffiano. Mi son subito innamorato dello spettacolo proposto e della gente, ma una partita, soprattutto quella più importante della stagione, non può essere presa come unico e attendibile banco di prova per giudicare gli ultras marocchini. Per questo decido dunque di tornare e capire meglio cosa succede nelle curve locali. Sarà di nuovo il calendario di calcio la mia bussola. Per aiutarmi, devo essere sincero, c’è anche un amico marocchino che ha dovuto subire il mio stalking via Whatsapp. Fortuna mia vuole che la sua pazienza sia molto maggiore di quella del nostro benamato direttore. E cosi questa volta decido di andare alla scoperta della parte settentrionale del paese dove si giocano tre partite, tra le quali due a Tetouan. Il caro Ismael mi dice che gli ultras locali son una bella realtà e che vale la pena andarci, poi la città è carina secondo lui, per cui lo prendo in parola.
Prima tappa a Tangeri, dove arrivo nella notte. Il freddo è terribile e mi fa capire che il nord del Marocco, a fine marzo, non è molto diverso rispetto al Europa occidentale: ovviamente, la camera che ho prenotato non ha riscaldamento… Ma lo spettacolo che scopro la mattina mi ripaga lasciandomi a bocca aperta: dalla finestra del salone riesco a vedere l’Europa, una visione quasi irreale che mi fa rimanere lì per oltre mezz’ora in silenzio. Il nostro continente visto da sotto non è solo affascinante, ma pensando a queste maledette miglia di mare che hanno visto morire speranze e soprattutto essere umani alla ricerca di dignità, fa sinceramente riflettere ai privilegi che si hanno nel nascere al di qua o al di là di quella cortina di blu. 
La città di Tangeri mi piace molto, devo dire che sembra quasi svizzera, talmente appare pulita e ordinata. Dopo due giorni decido di spostarmi a Tetouan, altra grande città del nord del Marocco, in virtù dell’arrivo di un amico napoletano. Un taxi collettivo ci porta lì in neanche un’ora, ottimo affare visto che, come al solito, sono in ritardo. Il paesaggio che scorre è fantastico con delle colline verdissime che mi ricordano un po’ la zona al confine tra Romagna e Marche. L’autista non ha voglia di parlare e ci va bene cosi.
Da “grande” viaggiatore che non porta mai una guida turistica e altra roba simile, decido di scendere prima perché la stazione di pullman e taxi collettivi è lontana dal centro. La partita è fra un’ora e mezza, penso così di raggiungere prima il mio alloggio con un altro taxi privato che può portarmi a destinazioni differenti da quelle prestabilite dei taxi collettivi. Dopo più di venticinque minuti ancora non ce n’è uno che si possa prendere, così provo a fermarne uno in mezzo alla strada, visto che l’ansia pre-partita comincia a salire e che non ho ancora avuto risposta per l’accredito stampa. Forse sembrerò uno straccione perché anche in questo caso non c’è nessuno che mi voglia prendere a bordo. A questo punto capisco che non c’è altro da fare e vado a piedi. Per mia (s)fortuna, viaggio sempre con un borsone da “paesà”: sembro tornare da una visita al paesello e porto ogni volta come minimo 25 chili di cose, la maggiore parte delle quali ovviamente inutili. Ma la cosa più bella è la salita pazzesca e i tre chilometri che mi separano dalla mia meta
Appena comincio il mio cammino di fede e speranza, noto già il primo murales degli “Ultras Los Matadores” e già tanta gente con la sciarpa al collo o la maglia del MAT, il Mogreb Atletico Tetuan: almeno son sicuro di essere sulla giusta strada. Dopo dieci minuti e avendo perso almeno un litro di sudore, decido di chiedere a una macchina di passaggio qualsiasi di portarci in centro. Ci prende un ragazzo alla guida di un autocarro. Nel bel mezzo del traffico, il suo amico ci cede i due posti nella cabina anteriore e si butta nel vano posteriore con i nostri due bagagli. Non vediamo niente dei nostri borsoni e non sappiamo dove ci stiano portando. Tra due parole di spagnolo che mischio con il mio italiano ed un po’ di francese chiediamo di portarci verso il centro. Ci tocca avere fiducia perché è l’unica soluzione per arrivare allo stadio. Per il pallone queste situazione ci stanno, ma sopratutto per gli ultras questi rischi si possono prendere e dopo una decina di minuti, veniamo premiati ritrovandoci a poche centinaia di metri dal nostro alloggio.
Per fortuna il proprietario della camera ci aspettava e possiamo abbandonare tutto e partire subito con un altro taxi allo stadio, Ovviamente il nostro stomaco è vuoto e alla mia età, con le mie fissazioni per il cibo avrei già fatto una scenata isterica, in un’altra situazione, ma il richiamo dello stadio fa dimenticare ogni altro problema di ordine fisiologico.
Le schiene dell’ultima fila
Mancano venti minuti al fischio d’inizio quando arriviamo allo stadio “Saniat Rmel”. Devo ammettere che nutrivo forti dubbi prima di venire a Tetouan: la squadra locale è penultima e la partita si gioca di martedì alle ore 16. Se faccio duemilaquattrocento chilometri non è per vedere una partita con cinquanta ragazzi dietro uno striscione che contestano la loro squadra, ma secondo Ismael, mio amico marocchino, sottoposto ad una pressione intensa di messaggi stupidi in cui chiedevo dieci volte la stessa cosa, sarà ancora meglio con la squadra messa così male in classifica. Questa logica mi sfugge, conoscendo il contesto europeo, dove il tifo diventa penoso con la squadra quinta o sesta e con contestazioni dopo neanche cinque giornate di campionato per mancanza di risultati. Lo spettacolo allo stadio mi fa capire che Ismael aveva ampiamente ragione. Ci sono code di spettatori fuori con tantissima polizia. E da fuori si nota la curva è pienissima, vedendo centinaia di schiene dell’ultima fila di “curvaioli”.
Cerchiamo il nostro accredito ma nessuno sa dove sia. L’unica soluzione è agganciare l’addetto stampa. Per entrare mostro un vecchio accredito di Casablanca che ci serve da “laisser-passer” per due persone. Passiamo come portoghesi i controlli e siamo dietro la tribuna dello stadio. Dopo pochi minuti troviamo il nostro “messia” e lui, ovviamente, dice di non aver ricevuto la nostra richiesta formale. Ma qua l’elasticità mentale e l’opposto della nostra ingessatura burocratica e in pochissimi minuti si prende la responsabilità e ci butta in campo. Le pettorine si fanno trovare da sole, come per magia: abbiamo addirittura un’altra decina di minuti davanti a noi. Un lusso fenomenale se ripensiamo alla nostra pessima situazione di un’ora e mezzo prima.
Lo stadio è davvero piccolo, conterrà sì e no 15.000 posti, ma è pienissimo ad eccezione del settore ospite, dove trovano posto un centinaio di tifosi e di ultras venuti da El Jadida, che si trova a quattrocentosettanta chilometri: che bellezza… già così devo solo ringraziare Ismael, per il consiglio.
Dopo neanche qualche secondo, il tifo inizia già. Ci sono tre, quattro ragazzi di fronte alla curva stracolma, sono proprio sul campo e capisco essere i lanciacori. Non hanno l’ombra di un megafono o microfono, come si può ancora vedere in alcuni paesi dell’Est Europa: questi strumenti risultano superflui perché la curva conosce tutto il repertorio e subito riprende i canti.
Pirotecnica MAT ad inizio gara
Sono in estasi e spero che questo miracolo duri per tutta la partita. Mi permetto di presentarmi ad uno di loro, per spiegargli che “Sport People” è una rivista di livello internazionale, che neanche il “New York Times” ha le capacità per mandare due persone a Tetouan per questa partita. Ovviamente non menziono tutti questi dettagli, ma essendo gli unici due coglioni (o europei, scegliete voi il termine più giusto) allo stadio, per cui mi permetto questa confidenza per scattare le foto con calma senza destare sospetto. I ragazzi così ci danno subito il benvenuto, non rompendoci i maroni come altri ultras in alcuni paesi che hanno guardato troppo “Football Factory” o fiutato sostanze che fa venir loro la paranoia…
Non ci sono striscioni in curva perché in Marocco vige difatti una repressione fortissima. Le attività degli ultras sono state proibite per quasi due anni e solo da pochissimi giorni il governo, secondo alcune condizioni, ha autorizzato di nuovo il tifo organizzato. Ma sono tante voci e poche certezze e ovviamente bisogna sempre riflettere su questi “dietro front” ricordando che i vari governi hanno sempre interessi e sguardi più lunghi dei tifosi. Non a caso il 13 giugno 2018 si deciderà chi tra il Marocco o la triade Canada-Stati Uniti-Messico organizzerà la prossima Coppa del Mondo. Il Marocco, come avrete dedotto, è un paese affamato di pallone, nella stessa Tangeri non potevo dormire perché dei ragazzi stavano giocando a calcio su un campo sintetico di fronte alla mia camera… fino alle due di notte! E oggi, un giorno lavorativo, con una squadra penultima in classifica, lo stadio è quasi completamente esaurito. 
Ma il “problema” del Marocco è che il pubblico, al contrario degli ultras, è molto volatile: per le partitissime lo stadio si presenta esaurito, per altre ci sono solo i fedeli, cioè gli ultras. Poi, dall’aprile del 2016, quando hanno deciso di proibire le attività degli ultras, a seguito degli scontri che hanno causato due morti e 54 feriti a una partita del Raja, dopo una zuffa interna alla tifoseria verde, i locali si son organizzati in un fronte unico ed hanno deciso per cinque giornate di boicottare gli stadi. Il governo dunque, per dare una bella immagine degli spalti, ha deciso di autorizzarli di nuovo. Perché i semplici tifosi saranno forse più calmi, ma a livello di tifo e di colore sugli spalti è come fossero del tutto assneti. I gruppi non son caduti nella trappola e hanno deciso di mantenere in certo qual modo viva la protesta: solo stendardi, niente striscioni e zero scenografie d’impatto, ma solo tifo massiccio. 
Corisiti dirigono il tifo da bordocampo
Oggi sia i “Siempre Palomas” che “Los Matadores” portano diverse pezze. I nomi dei due gruppi sono chiaramente di origini spagnole: non è solo la prossimità geografica (Tetouan è a poche decine di chilometri della Spagna) a spiegare quest’uso della lingua di Cervantes. Il Marocco fu doppiamente vittima della colonizzazione: il 27 novembre del 1912, francesi e spagnoli firmarono un accordo per accaparrarsi questa terra con la scusa di proteggerla. Qualche mese dopo, nel febbraio del 1913, gli spagnoli presero il controllo di Tetouan. Ma serviranno una decina d’anni agli spagnoli per poter controllare le cinque provincie del Nord del Marocco che si erano aggiudicati. Dal 1921 al 1926 ci fu un conflitto terribile, la guerra del Rif. La resistenza fu ad appannaggio dell’emiro Abd el-Krim che fino al 1924 andò di vittoria in vittoria, costretto poi ad un accordo dai militari francesi e spagnoli i quali, per riprendere il controllo della situazione, ricorsero all’ausilio di pesanti incursioni dell’aviazione o armi chimiche come i gas che furono uno dei mezzi preferenziali dei terribili crimini di guerra sul campo da parte delle nazioni europee cosiddette “civilizzate”. 
Bisogna aspettare il 1956 e l’indipendenza del Marocco per vedere il paese riconquistare la sua sovranità e gli spagnoli lasciare Tetouan. Le conseguenze del colonialismo si possono anche notare nel campo sportivo. Le due prime società di calcio locali nascono infatti per volontà di militari spagnoli nel 1922: lo Sporting de Tetouan e l’Hispano-Marroquì. L’anno dopo, le due società si fusero nell’Athletic Club Tetouan. Il logo prescelto ricalcava quello dell’Atletico Madrid perché tra i fondatori c’erano tifosi di questa squadra, così come i colori sociali e la divisa di gioco. Questa società, come le altre delle cinque province del Nord del Marocco, presero addirittura parte al campionato spagnolo di calcio. Ma l’Athletic Club Tetouan diviene il vero simbolo del calcio locale, arrivando a giocare nella “Segunda”, la serie B spagnola e nel 1951 ottiene addirittura la promozione nella Liga. Su questo stesso campo dove mi trovo oggi, son venuti sia il Real (3-3) che il Barça e il fratello maggiore dell’Atletico di Madrid, dove giocava il più grande giocatore marocchino del tempo, Larbi Ben Marbek, ma che dovette cedere all’Atletic di Tetuan che si impose per 4-2, vittoria prestigiosa visto che i madrileni vinsero poi il campionato. Queste gloriose imprese sportive non permisero però ai biancorossi di Tetuan di rimanere nella “Primera”, che invece retrocessero alla fine della stagione, anche se resta questo un piccolo grande miracolo sportivo: fu infatti la prima e l’unica volta in cui una squadra africana giocò nella massima serie di un campionato europeo.
Nel 1956, con l’indipendenza del Marocco, la società mutua il suo nome in uno più arabo, diventando il Moghreb Athletic Tetouan. Maghreb è un termine arabo per indicare il ponente e designa anche tre paesi arabi (Marocco, Algeria e Tunisia). Da lì iniziò un’altra era per questa società, soprattutto in serie B marocchina (per 34 stagioni) con solo 27 apparizioni in “Botola”, la massima espressione del calcio professionistico locale. Ma nel 2012, per la sua prima volta nel post-indipendenza il MAT vince uno scudetto. Un trionfo che si ripropose due anni dopo, con un altro campionato vinto all’ultima giornata. Ma i tempi gloriosi sembrano lontani e oggi l’Athlétic si ritrova a disputare una partita per non retrocedere. Anche per questo il popolo biancorosso si è mobilitato, proprio per spingere i propri beniamini a dare il tutto per tutto.
La curva dei locali è molto giovane. L’eta media è di vent’anni e l’entusiasmo è alle stelle. Ci sono una decina di pezze sulla recinzione con scritte in arabo, in inglese, in spagnolo ma anche in italiano. In quest’ultimo caso con uno slogan diventato famoso su tutto il pianeta ultras: “No al calcio moderno”. Ma quello degli ultras arabi sarà l’ennesimo copia/incolla, come alcuni sostengono? No, perché anche in Marocco il calcio sta cambiando e ovviamente la direzione non è quella che i tifosi auspicherebbero, bensì una via puramente commerciale. Le società di calcio marocchine, secondo una legge di modernizzazione, stanno trasformando il proprio status in vere e proprie S.p.a.
“Gloria a chi ha resistito (alla repressione)”
Gli stendardi con le scritte in arabo mi piacciono di più. Su uno di questo c’è scritto proprio “Siempre Palomas, l’orgoglio del Nord”. Spettacolari con la grafia originale. Non manca la bandiera palestinese, una causa indissolubile della cultura ultras del mondo arabo.  I “Siempre Palomas” son un po’ defilati alla mia destra, invece i “Los Matadores” hanno la loro pezza “ULM” (Ultras Los Matadores) al centro. Il simbolo che usano è quello del “Frente Atletico”, la “signora con la falce” che esce dal simbolo del MAT.  Dietro questo stendardo, c’è “Gate”, ovvio riferimento alla porta d’ingresso al loro settore, dove montano anche tre tamburi.
Tre quarti dei curvaioli hanno la maglia della loro squadra e offrono un effetto cromatico molto interessante. Ad un certo punto un personaggio arriva dalla metà campo e comincia a far cantare tutto lo stadio. Intuisco che è un ragazzo dei “Siempre Palomas”. Le squadre fanno ingresso sul prato verde. Nella curva vengono accese una decina di torce e fumogeni verdi, mentre sventolano alcune bandiere biancorosse. I “Los Matadores” issano uno striscione in arabo con scritto in bianco su sfondo nero: “Gloria ai resistenti”; messaggio che fa parte della dialettica ultras per auto-congratularsi di aver sorpassato i due anni di divieti anti-tifoserie organizzate. 
Il tifo è subito una bolgia. I lanciacori di fronte alla curva saranno sempre tre o quattro ragazzi dei due gruppi. Anche se nel passato ci sono state diatribe tra le due anime della tifoseria, oggi per il bene del MAT si cerca di coalizzarsi in una sola voce e la coordinazione del tifo risulta impeccabile. Ci saranno anche attimi di tensione, ma solo per la causa sportiva. La gente qua vive di calcio e non è solo una metafora, visto il tifo, ma lo dimostrano anche alcune piccolissime pause su alcune azioni che rapiscono l’attenzione di tutti. Dopo appena otto minuti il MAT segna: è un’esplosione di gioia e il tifo può proseguire con ancora più grinta. Scopro poi alcuni battimani mai visti in alcuno stadio, con le due braccia che fanno un movimento un po’ strano che non saprei descrivere, ma che danno un tocco di originalità al tifo, sulla base di una canzone molto araba nel ritmo. 
Verso la fine del primo tempo decido di andare a vedere anche gli ospiti, perché mi è impossibile sentirli. Hanno diversi striscioni, il principale indica “007” per l’anno di fondazione degli “Ultras Cap Soleil” (che sarebbe appunto il 2007).  Appaiono divisi in due gruppi, l’altro si raccoglie dietro la sigla “DK XII” per “Dos Kallas XII” e in casa ognuno occupa una curva diversa. Il loro tifo non è spettacolare, ma rimango solo due minuti sotto il loro settore, perché l’arbitro fischia la fine del primo tempo e non posso esprimere un giudizio completo su di loro, visto che per il restante tempo della partita mi porto nuovamente sotto il settore di casa.
Approfitto dell’intervallo per cercare qualcosa da mangiare, ma l’addetto stampa ci invita nella sede della società dove c’è un piccolo buffet molto gradevole. Sui muri tanti gagliardetti di società del mondo intero, ma soprattutto di squadre spagnole, risultato di diverse amichevoli estive. Spiccano anche tutti i trofei della società, tra cui i due scudetti o “Botola”, del 2012 e del 2014.
Panoramica ospite
È tempo di tornare in campo e subito la curva si riscalda con una specie di sciarpata. I canti riprendono alla grande, la motivazione sugli spalti è sempre alta e bisogna dire che il MAT gioca bene. La curva capisce benissimo il suo ruolo e i lanciacori non hanno bisogno di fare troppo, ma sanno dare la giusta motivazione e il ritmo per proseguire sulla via giusta. Devo dire che è come essere in un sogno, son di fronte alla curva e la sua energia la percepisco nettamente dentro di me. 
Al terzo fischio dell’arbitro, lo stadio esplode di gioia: vittoria importante, anche se il MAT è ancora penultimo in classifica, ma la gente riconosce, psicologicamente, l’importanza di questa partita. È la seconda vittoria di seguito e permetterà a fine stagione al MAT di salvarsi. I giocatori ringraziano i tifosi, ma non a distanza come succede da noi, per paura forse di mischiarsi alla “plebaglia”, bensì proprio arrampicandosi sulla recinzione che separa la curva del campo. Per alcuni minuti c’è una comunione di intenti e di emozioni bellissima, poi restano per un po’ tutti in pausa di fronte allo striscione in arabo con la scritta “Gloria ai resistenti”.
La nostra partita finisce qua, non ci resta che riconsegnare le nostre pettorine e ringraziare l’addetto stampa, ma arrivati alla sede del club ci fanno visitare la stanza del presidente e ci presentano l’allenatore. Poi, prima di partire, ci omaggiano entrambi con una maglia ufficiale della squadra. Alcuni cliché su l’ospitalità araba sembrano esagerati, ma devo dire che in termine di trattamento, credo sia la più bella accoglienza mai ricevuta. Quando torniamo in taxi verso il centro storico di Tetouan mi ritrovo a raccogliere dentro di me tutte queste emozioni. Alla fine 2400 chilometri sembrano quasi niente di fronte a ricordi come questi che per forza di cose custodirò sempre dentro di me come piccoli tesori. Chouckran chebab!
Sebastien Louis
Le schiene dell’ultima fila
Pirotecnica MAT ad inizio gara
“Onore a chi ha resistito (alla repressione)”
Corisiti dirigono il tifo da bordocampo
Panoramica ospite
Moghreb Tétouan-Difaa El Jadida, Marocco: Chouckran chebab! Grazie ragazzi! Due mesi dopo la mia prima visita, decido di tornare in Marocco. Il derby di Casablanca 
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avvocatoreale · 6 years
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“Bisogni e aspettative dei detenuti in vista del loro rientro in società: uno studio esplorativo”
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Presentazione del libro di Elena Rossi e visita guidata del Museo del Carcere “Le Nuove” di Torino - Torino, 23/11/2017
Giovedì 23 novembre 2017, presso il Museo del Carcere “Le Nuove” di Torino, si è tenuta la presentazione del libro della Dott.ssa Elena Rossi. Il testo, dal titolo “Bisogni e aspettative dei detenuti in vista del loro rientro in società: uno studio esplorativo”, è una pubblicazione di Antonio Stango Editore.
All’evento, iniziato alle ore 17:00, è seguita la visita guidata del criminologo Antonio De Salvia al Museo del Carcere “Le Nuove”.
A moderare la presentazione è stato Paolo Girola, giornalista e direttore di Letter@21. Girola ha introdotto la serata, presentando i relatori e lasciando subito la parola all’autrice.
Per presentare il libro sono intervenuti:
-          Gian Paolo Zancan, avvocato penalista;
-          Antonio Pellegrino, medico psichiatra e coordinatore regionale della Rete dei Servizi Sanitari Penitenziari del Piemonte;
-          Marco Bozzi, psicoterapeuta presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino;
-          Giovanni Cellini, assistente sociale e docente universitario presso l’Università degli Studi di Torino.
L’evento è stato organizzato con la partecipazione dell’Associazione Avvocati nella Polis e ha avuto il patrocinio della Regione Piemonte. Sono stati riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Torino due crediti formativi per gli avvocati che vi hanno assistito. Inoltre, la presentazione del libro è stata trasmessa in diretta streaming su Facebook da CriminalMente (www.criminalmente.com).
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Elena Rossi ha preso subito la parola illustrando il suo studio. Il libro, infatti, nasce come una tesi di laurea magistrale e l’idea è sorta dalla sua esperienza in Svezia con il progetto Erasmus. In Svezia ha reperito informazioni sul funzionamento di due Associazioni di ex detenuti, sostenute dallo Stato svedese, che si occupano del reinserimento nella società dei detenuti.
La Dott.ssa Rossi ha continuato con una riflessione sul carcere, luogo che non è poi così distante come si può immaginare, ma fa parte della società così come tutti gli altri edifici, come il Tribunale o il supermercato. Un ulteriore pensiero che l’ha colta durante il periodo di stesura della tesi è di essersi sentita privilegiata, e, come afferma, la speranza riguarda il fatto che la sua tesi, come quella di altri che si sono interessati al carcere, non rimanga solo un libro ma qualcosa da cui si possa prendere spunto.
L’autrice ha terminato il suo intervento, lasciando la parola a Paolo Girola, esprimendo una sua profonda convinzione: «è più probabile finire in galera che vincere al superenalotto».
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Dopo questa apertura di Elena Rossi, il primo intervento è stato quello di Gian Paolo Zancan. L’avvocato ha iniziato ringraziando l’autrice in quanto, con il suo libro, ha dimostrato «amore per il problema». Zancan, nell’esercizio della professione, si è recato più volte nel Carcere sede dell’evento in questione e ha ammesso di avere molto a cuore il problema carcerario.
Ha raccontato diverse storie su com’era in passato il carcere e sulla differenza con l’attuale sistema carcerario, evidenziando che la libertà conta più di ogni altra cosa. Ha riportato poi degli esempi sulle diverse tipologie di detenuti, affermando che non c’era la varietà di reati presenti oggi, ha ricordato i colletti bianchi e gli extracomunitari come categorie molto rare all’interno delle mura del penitenziario; i reati di stalking, il 416-bis e i reati colposi stradali non esistevano. Ha descritto come si stanno facendo dei passi in avanti per alcuni versi, ma per altri si torna anche indietro, come per il fatto che in passato, in caso di reati contro la persona, per andare in Corte d’Assise era obbligatoria una perizia psichiatrica.
L’avvocato Zancan ha terminato la sua relazione affermando: «Quando è necessario il carcere? Quando si devono evitare pericoli ai singoli e alla società! Senza quel pericolo attuale non ci deve essere il carcere».
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La parola è stata poi ceduta ad Antonio Pellegrino che racconta il suo incontro e il percorso affrontato con la Dott.ssa Rossi. Afferma che il tema, inizialmente sentito come lontano rispetto all’ambito sanitario o psicologico, ha poi suscitato una serie di curiosità. Ha riflettuto sul fatto che le aspettative per il dopo sono presenti e possono condizionare l’equilibrio psichico di una persona. In carcere è comune che i detenuti stiano male, manifestando ansia, insonnia, depressione, soprattutto in prossimità dell’uscita. C’è la paura dell’ignoto, fenomeno descritto anche in letteratura.
«Il carcere è il luogo dell’attesa, attesa dell’uscita, attesa che si aprano i cancelli» secondo Pellegrino. Nei discorsi di chi lavora in carcere, in ambito sanitario, il dopo non c’è; dalla tesi di laurea di Elena Rossi è emerso, contrariamente, che c’erano dei punti in comune tra il durante e il dopo e che lavorando sul durante si lavora anche sul dopo.
Altri concetti espressi dall’intervento di Antonio Pellegrino riguardano il lavoro e gli affetti. Ha affermato, il relatore, che a Torino si crede molto nella funzione del lavoro per i detenuti, poiché permette di mantenere vivi i ruoli familiari all’esterno e garantisce disciplina, intesa come rispetto delle regole, degli orari, della gerarchia. Non vanno poi neanche trascurati gli affetti, è importante lavorare anche su questa parte, anche se spesso tendono a essere tenuti nascosti agli altri. Per questo sono stati istituiti dei progetti, come l’“ICAM”, “Da Dentro” e “Uscita Si-Cura”, per garantire una continuità degli affetti all’interno del carcere.
L’ICAM, l’istituto a custodia attenuata per detenute madri, permette alle madri di tenere i bambini in una struttura diversa dal carcere, con agenti in borghese e sistemi di sicurezza discreti.
Da Dentro permette, invece, a psicologi e a educatori di accompagnare i bambini a visitare i parenti detenuti, quando non può provvedere un familiare o una persona vicina al detenuto che ha diritto ai colloqui.
Uscita Si-Cura, il terzo progetto menzionato da Pellegrino, consiste nel sostenere le famiglie durante il periodo di carcerazione di un familiare. Degli operatori forniscono attività di gioco ed intrattenimento per i bambini, attività di accompagnamento e sportelli di ascolto.
Secondo Pellegrino, il merito che ha avuto la Dott.ssa Rossi è stato quello di mettere insieme i due mondi: chi lavora solo sul presente e chi lavora solo sul dopo.
Pellegrino ha terminato il suo ragionamento fornendo una sua risposta alla domanda posta da dei detenuti a Elena Rossi sul perché si sia interessata a loro. La sua risposta è stata semplice: «ci si interessa del carcere per passione».
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È stata ceduta poi la parola a Marco Bozzi il quale ha dapprima rappresentato il piacere di aver assistito alla discussione della tesi di laurea di Elena Rossi. Ha quindi affermato come nel titolo “Bisogni e aspettative dei detenuti in vista del loro rientro in società” vi sia un rimando ai detenuti, alle persone, ma anche alla società in genere. Si parla di un discorso attuale e aperto, perché spesso le persone ritornano in carcere e, quando ciò accade, deve essere rivisto ciò che si è fatto.
Ha aggiunto che il carcere separa un prima e un dopo e i detenuti hanno bisogno di tempo per prepararsi a uscire, tendono a isolarsi dal gruppo e sembra che gli altri detenuti capiscano il momento e lo rispettino.
Affrontare l’integrazione del detenuto vuol dire affrontare anche l’integrazione del mondo interno e il mondo esterno, tra il dentro e il fuori. Fintanto che sono mantenuti divisi, si finiscono per separare anche i concetti di detenuto e persona normale.
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L’ultimo intervento è stato quello di Giovanni Cellini, assistente sociale con esperienza nel settore penitenziario.
La sua relazione parte da uno studio di Pietro Buffa, che è stato per molto tempo il direttore del carcere di Torino. Secondo questo studio numerosi detenuti si mobilitano per migliorare le proprie condizioni all’interno del carcere, ma non fanno investimenti per la futura uscita, come si può capire dal fatto che molti di loro non hanno una casa, una famiglia, un domicilio, né un lavoro.
Ha anche lodato il libro di Elena Rossi, per aver affrontato un argomento d’ombra, una zona poco studiata. Cellini ha concluso dicendo che sarebbe interessante, per il seguito di questo studio, analizzare l’intreccio tra politiche sociali e penali, se esiste, e se viene data attenzione nelle politiche sociali a questa zona d’ombra.
 Paolo Girola ha, infine, ceduto la parola all’autrice del libro, che ha terminato la presentazione con una serie di ringraziamenti e con una citazione per lei significativa di San Francesco d’Assisi: «Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’'impossibile».
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(Resoconto degli interventi dei relatori a cura di Francesca Guidi di CriminalMente)
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