Tumgik
#associazione la veste nera
Text
Dai miei genitori mi sentii dire che non mi stavo curando: anni che faccio esercizio fisico, e anche io, da fibromialgica, posso dire che rinforzandomi e cercando di diventare più elastica e flessibile ho avuto giovamento. L'unico modo é fare movimento. Non lo psichiatra perché "schizofrenica". Due stupidi che piuttosto che darmi ragione e aiutarmi veramente hanno preferito fingere di fare i bravi genitori davanti ad altri, per nascondere la loro superficialità e la loro cattiveria. Ancora adesso lo dimostrano ogni giorno con i loro atteggiamenti, con la vigliaccheria, compreso il fratellino, sparito nel nulla. E infatti io ho smesso da parecchio di seguire i "consigli" dei famigliari, se lo avessi fatto a quest'ora ero nel guinness dei primati per la quantità di inutili e inadatti antipsicotici e analgesici che volevano propinarmi, insieme all'imbecille dottor Leonardo Maralla, comprato dai servetti dei poteri occulti che controllano il sistema e la matrix. Cosa non fanno gli arconti pur di sottomettere gli animici, pur di tappare la bocca alle persone come me, pur di avere ragione si venderebbero la loro stessa madre, pur di avere ragione ed essere lasciati stare hanno sacrificato la vita di una figlia, riempiendosi la bocca di quintali di bugie. Credetemi, comprensione zero, solo apparenza, e sono pure offesi e risentiti, dopo avermi anche fatto sparire documenti importanti e avermi boicottata per anni, con parole cattive, e tentando di mettermi sotto e di farmi passare per un'idiota. Nel frattempo alcuni parenti non ci sono più, e qualcuno fra loro era proprio chi sparlava della sottoscritta, qualcuno ha già pagato per la stupidità della sua stessa bocca soffrendo molto, qualcuno la deve ancora pagare. Ho fiducia nella giustizia superiore (non certo in quella italiana) perchè mi ha dimostrato che c'è. La cosa triste é che non tutti hanno imparato la lezione. Io però ho sempre fiducia. Per tutti quelli che tra i parenti sono degli ipocriti, per tutti quelli che non sono miei parenti e sono degli ipocriti.
Sono incappata casualmente in questo video mentre cercavo altro, sapete bene, i più scaltri, che queste "belle" tecnologie ci leggono dentro quindi è stata una loro mossa, non una mia ricerca diretta. Non conosco personalmente chi gestisce il canale su Youtube ma apprezzo tantissimo che sia arrivato da persona preparata e più acculturata di me.
5 notes · View notes
fotopadova · 5 years
Text
L'arte fotografica di Mario Giacomelli a Palazzo Merulana
di Licia Maione
--- Giovedì 29 novembre, in via Merulana 121, a Roma, presso la splendida cornice dell’imponente struttura in stile umbertino di Palazzo Merulana, si è tenuto, nella Sala delle Sculture, il primo del ciclo di incontri, dal titolo Sfizi fotografici, promossi dell’Associazione Faro Fotografia, in collaborazione con il Palazzo Merulana.
  La giovane Associazione Faro Fotografia, la quale gestirà anche l’organizzazione del Mese della Fotografia a Roma, che si terrà durante tutto il marzo 2019 e durante il quale la fotografia verrà analizzata in tutti i suoi aspetti, con mostre, talk, photowalk, laboratori, è un’associazione senza scopo di lucro, che riunisce professionisti della fotografia, associazioni, circoli, gallerie, stampatori, docenti, scuole, spazi espositivi, librerie, negozi di fotografia e amatori, operanti sul territorio di Roma, con lo scopo di fare rete per promuovere e divulgare una nuova cultura fotografica attraverso un lavoro quotidiano sul campo.
Tumblr media
                                                                           © Licia Maione, 2018
  Per l’apertura delle serate fotografiche è stato scelto uno dei più grandi maestri della fotografia italiana: Mario Giacomelli, in una “lezione” dal titolo:  Mario Giacomelli. La figura nera aspetta il bianco (già titolo della mostra inaugurata a Palazzo Braschi, a Roma, nel 2016 e dell’omonimo libro, a cura di Alessandra Mauro, edito nel 2008 da Contrasto Editore), condotta dal fotografo romano Gilberto Maltinti, che ha esordito con le seguenti parole: «Ho scelto Mario Giacomelli, perché quando mi sono accostato per la prima volta alla fotografia, allorché avevo trent’anni, ho cominciato proprio da lui. È da lui che inizia tutto». L’incontro cade, quindi, a pochi giorni dall’anniversario della scomparsa del fotografo di Senigallia, avvenuta il 25 novembre del 2000 e da poco celebrata, nell’ambito dell’evento commemorativo, organizzato dalla nipote dell’artista e curatrice dell’Archivio Mario Giacomelli – Rita Giacomelli, Katiuscia Biondi, svoltosi ad Ascoli Piceno, il 25 novembre 2018, nell’auditorium del Polo Sant’Agostino, presso la Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, dove il 15 settembre era stata inaugurata la mostra Mario Giacomelli. Nell’infinito, dentro la materia, visitabile fino al 6 gennaio 2019. Nell’evento sono stati proiettati il video di Antonio Rossi (intervista a Mario Giacomelli, in occasione della mostra Bando, XVII Biennale d’arte contemporanea di Alatri, 1999), e il film-documentario Mi ricordo Mario Giacomelli del regista Lorenzo Cicconi Massi, edito da Contrasto.
  Da Ascoli a Roma, Giacomelli continua a stregare il suo pubblico che, accorso in massa anche a Palazzo Merulana, immerso nel fascino delle sculture e dell’opere d’arte del luogo, ha potuto godere della visione dei suoi celebri scatti in bianco e nero e delle appassionate spiegazioni fornite in merito, da Gilberto Maltinti. Il pubblico, neofita o esperto che fosse, è stato condotto in un viaggio, iniziato con i primissimi scatti di Giacomelli, tra cui la prima fotografia in assoluto, intitolata L’approdo, scattata il giorno della vigilia di Natale del 1953 con la sua prima macchina fotografica Comet Bencini, nonché i primi ritratti ai familiari: alla madre, alla moglie Anna, fatti mettere in posa, come attori e che ricordano per il realismo ritrattistico certe foto di Edward Weston, Henry Cartier Bresson e Tina Modotti, i nudi, le nature morte, dall’evidente influenza pittorica che rimanda a Morandi, Casorati, Monet e Modigliani e Cézanne.
  Il percorso è poi continuato con l’analisi delle varie raccolte fotografiche, scelte secondo il gusto di Maltinti, senza la ricerca di una necessaria successione cronologica, ma semmai tematica; con un po’ di timore, per la crudezza delle immagini, sono stati mostrati gli scatti della serie Vita d’Ospizio (1954/56) (foto scattate presso l’ospizio Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia, dove lavorava da giovane la madre dell’artista, rimasta vedova). Serie successivamente ripresa, con una seconda visita all’ospizio nel 1966/68 da cui nasce Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, da una poesia di Pavese, lavoro servito a Giacomelli per esorcizzare la sua paura della morte, della vecchiaia, del decadimento.
Tumblr media
     Mario Giacomelli, da Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1966/1968 (© Eredi Mario Giacomelli)
  Maltinti ha poi proseguito con altri “malati”: quelli di Lourdes, per i quali Giacomelli ricevette un vero e proprio incarico che, tuttavia, non riuscì a portare a termine, scattando solo tre rullini (sono i famosi lettini che salgono verso l’infinito o la distesa di malati che aspettano la benedizione). Il dolore di questi giovani, ancora pieni di speranza, sconvolse l’autore a tal punto da impedirgli di proseguire a fotografare il loro dolore sicché Giacomelli decise di andarsene, restituendo il compenso anticipatogli (ma ritornerà in seguito, riuscendo, finalmente ad avvicinarsi alla sofferenza e scattando dei primi piani di ammalati in carrozzella).  
  Maltinti ha sottolineato in questo lavoro la scelta dell’autore, poi spesso ripetuta, di utilizzare bianchi bruciati e neri bucati, un contrasto esasperato di vita e di morte, che ha reso Giacomelli così caratteristico. Questa tecnica, infatti, si fa particolarmente evidente nelle due sue serie più celebri: Scanno e Io non ho mani che accarezzino il volto, meglio nota, ai più, come Pretini.
Tumblr media
   Mario Giacomelli, da Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961/1963 (© Eredi Mario Giacomelli)
  Dopo essersi soffermato sui colpi di flash che Giacomelli dà sui suoi soggetti e sulla scelta di tempi lenti, per creare l’effetto del mosso e fare entrare la luce ambiente, nonché sull’ardua e affascinante tecnica della doppia esposizione, Maltinti ha sottolineato come, a quest’altezza, si assista alla consacrazione della fama di Giacomelli, dato che nel 1964 l’allora direttore del dipartimento di fotografia del MoMa di New York, Jhon Szarkowosky acquisì l’intera serie dedicata a Scanno e alcune foto dei Pretini e organizzò una mostra The photographer’s Eye, da cui nacque il volume Looking at photographs, sui cento fotografi più importanti nel mondo, tra cui appunto anche Mario Giacomelli. Il contrasto delle vesti nere dei pretini e la neve bianca, così come quello delle vecchiette abruzzesi vestite di nero che camminano per strade inesistenti, come fasci di luce, o del famoso bambino di Scanno avvolto da una sorta di aura, sono destinate ad entrare nel patrimonio collettivo di ognuno di noi.
Tumblr media
                                Mario Giacomelli, da Scanno, 1957/1959 (© Eredi Mario Giacomelli)
  Maltinti ha poi passato in rassegna tante altre serie: i credenti che passano la notte nel Santuario di Loreto in attesa dell’apparizione della Madonna; gli animali scannati di Mattatoio con i loro urli di dolore; Un uomo, una donna, un amore, che ritrae i momenti felici di una coppia di giovani che vivono spensierati il loro amore nel contesto agreste della campagna marchigiana; l’indagine sulla Puglia, con gli scatti quasi reportagistici, che risentono dell’influenza sociologica di Crocenzi e che, non per nulla, gli valse la richiesta di Vittorini del celebre scatto Gente del sud per l’edizione inglese di Conversazione in Sicilia per le edizioni Penguin Book; La buona terra, frutto dell’esperienza vissuta a contatto per tre anni con una famiglia allargata di contadini marchigiana, della quale ritrasse i momenti più salienti: il raccolto, la semina, la vendemmia, persino un matrimonio; i paesaggi marchigiani, sempre inerenti al rapporto con la terra, dapprima intitolati Storie di Terra o solo Paesaggi e solo successivamente Metamorfosi della terra e Presenza di coscienza sulla natura, sui cambiamenti avvenuti nella gestione della terra, non più caratterizzata dalla sistema di rotazione delle colture, ma dallo sfruttamento intensivo, in cui  i paesaggi, scattati da una collina all’altra, come possibile per la verticalità della collina marchigiana, o dall’ aereo di un suo amico, divengono via via più astratti (Giacomelli giunse a chiedere ai contadini di arare in modo da creare determinati disegni e linee, allo scopo di raffigurare quasi dei graffi, impressi sulla superficie, ossia le ferite della Madre-Terra, violentata per mano dell’uomo.
Tumblr media
                      Mario Giacomelli, Metamorfosi della terra, anni ’70 (© Eredi Mario Giacomelli)
  Si tratta di un intervento che, per certi versi, è stato considerato simile a quello della moderna Land Art). La serie dei paesaggi è poi proseguita, spostandosi dalle colline al mare, con Il mare dei miei racconti, con fotografie aeree che immortalano i bagnanti sulla spiaggia, schiacciandoli fino a farli diventare delle semplici masse, con quella veste grafica e pittorica tipica dell’autore. Maltinti ha concluso l’incontro parlando delle serie L’infinito e A Silvia, espliciti omaggi all’amato poeta marchigiano, suo conterraneo, Giacomo Leopardi e ricordando che la serie A Silvia, che comprende fotografie scattate presso Casa Leopardi e in parte all’orfanatrofio di Senigallia, gli era stata commissionata con una vera e propria sceneggiatura da Crocenzi per la Rai, per il programma Telescuola.
  Per tutto l’incontro, Maltinti ha accompagnato la visione delle fotografie con la lettura di brevi passi, molti dei quali tratti dalla fedele trascrizione che Simona Guerra ha fatto e poi raccolto nel libro La mia vita intera, della lunga registrazione audio (più di sette ore di conversazione), nella quale Giacomelli ripercorre la propria vita, raccontandosi, in occasione di quella che doveva essere la sua più grande mostra: quella a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, tenutasi il 7 febbraio del 2001, all’indomani della sua morte: è stato come ascoltare direttamente la voce calda e i pensieri sognanti di Giacomelli.
  In conclusione il relatore, pur non avendo ovviamente potuto approfondire l’intera produzione di Giacomelli, per la quale non basterebbero, forse, neppure i tre incontri successivi di questo ciclo di lezioni, è riuscito a cogliere e trasmettere al pubblico l’aspetto più importante dell’Autore, quello di un uomo semplice e singolare allo stesso tempo, che sfugge a qualsiasi etichetta: fotografo, artigiano, tipografo, pittore, poeta, contadino, in una parola, artista, con tutta la sua sensibilità e la capacità di riuscire a trasmettere le proprie emozioni come ebbe chiaramente a dire: «Per me è importante raccontare le cose che mi hanno dato un’emozione e che camminano parallele alla poesia, quelle che ho provato, quelle che ho sentito…Io non documento, ma racconto; non voglio documentare niente, tant’è vero che non mi interessa che le mie foto vengano capite, mi preme che vengano interpretate!…».
Tumblr media
                                                                        © Licia Maione, 2018
  L’iniziativa di questo ciclo di lezioni fotografiche si inserisce nel più ampio progetto culturale, avviato in seguito alla recente riapertura di Palazzo Merulana, ex-Ufficio di Igiene, avvenuta lo scorso 11 maggio 2018, dopo un vuoto urbano di quasi vent’anni, grazie alla sinergia di forze e comunione di intenti tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture. L’idea è quella di concepire il Palazzo, non solo come un semplice luogo espositivo, dove poter ammirare, nelle due sale poste al secondo e al terzo piano, i capolavori di De Chirico, Depero, Mafai, Donghi, Capogrossi, Balla, Sironi, Schifano, Scipione, Antonietta Rahaël e Fausto Pirandello, ma uno luogo, fucina di arte, in cui trovino spazio varie tipologie di eventi culturali, come: letture, presentazioni di libri, spettacoli, incontri con autori e scrittori, grandi personalità dell’arte contemporanea, mostre fotografiche ecc., momenti di formazione e di rivalorizzazione di un patrimonio artistico comune, che diventi occasione di incontro e dialogo tra i cittadini, da gustare, magari in compagnia di un buon caffè o, per gli amanti degli aperitivi, di frizzanti bollicine. Al quarto piano del Palazzo si trova, infatti, l’Attico, uno spazio che verrà deputato proprio a tali scopi, mentre all’ultimo vi è una terrazza panoramica.
  Non resta che aspettare i prossimi appuntamenti a Palazzo Merulana che si svolgeranno ogni giovedì del mese dal 29 novembre 2018 al 7 febbraio 2019, dalle ore 18.00 alle 21, con il seguente calendario: il 20 dicembre Alex Mezzenga, con Fotoreportage e Street Photography, Differenze e similitudini, il 17 gennaio Maria Gianni Pinnizzotto, con L’architettura di un reportage - Come pensare, ideare e realizzare un reportage fotografico, il 7 febbraio Cristiana Valeri con Gordon Parks - Eve Arnold.
0 notes
associazionelvn · 2 years
Text
Tempo fa' su uno dei miei social avevo scritto di coprire i codici a barre con nastro adesivo nero, la stessa cosa va' fatta con i più recenti codici qr (qr code). Senza entrare in spiegazioni complicate è necessario che li coprite perché emettono frequenze negative e interagiscono con il nostro sistema biologico cercando di bloccarlo e di conseguenza rallentando la nostra evoluzione.
0 notes
Text
Allenatevi. Ce n'è stata una importante anche nell'estate del 2012. Condominio "Il Torchio" di Casatenovo, a due passi dal cimitero. 🧬
3 notes · View notes
Text
😺 Congratulazioni a Gianluca. ✨️🥂
Tumblr media
Henriëtte Ronner-Knip
20 notes · View notes
Text
È tornata visibile su Pinterest. Ci sono ancora cose da dire qui. Tanta ipocrisia. Tanta falsità. Inganni. Parenti serpenti e concubine. Ladri fecce che violano la nostra privacy in paesi che hanno infestato con la loro presenza straniera.
Ho pensato che ti potrebbe piacere questa bacheca su Pinterest... https://pin.it/4VecHrlkU
2 notes · View notes
Text
instagram
Un'altra cosa disgustosa, fuorviante, oscena. Per quanto possa essere considerata uno spettacolo, una "figata", una cosa bella da vedere, è in realtà qualcosa di spaventoso e inquietante. Qualcosa che già è stato utilizzato decenni fa per ingannare. Qualcosa che viene usato ogni giorno per manipolarci. Pensateci.
Il Club ha riaperto su Instagram, ciò non cambia quello che penso di certi social, della tecnologia, e degli imbecilli che tentano di fare stalking organizzato ancora adesso. Considero questi esseri dall'apparenza umana dei poveretti riprogrammati.. o qualsiasi cosa sono questi poveri idioti, che si bevono tutto quello che gli Arconti propinano loro. Sappiate, tutti, che questi dementi posseduti non ce la faranno. Sta andando tutto come io avevo già previsto. 💪
6 notes · View notes
Text
Guardatele bene. Ero in 2N. Istituto Statale d'Arte di Monza. Altre foto le postai sull'Instagram dell'associazione, ero in 4D, il post era del 28 Ottobre 2021. Cinque anni di scuola, i primi uguali per tutti, poi c'era la possibilità di scegliere, o grafica, o arredamento. Io condivido dei ricordi con delle persone. Niente, nessuno potrà mai cambiare i miei ricordi, la data di nascita di chi dico io.. nato nel 1968.. niente e nessuno.. però qualcuno mi ha fatta saltare su un'altra linea del tempo, e poi su un'altra ancora, mi sono trovata davanti una versione differente, e ho scambiato informazioni con qualcuno che affermava che chi dico io era nato nel 1967, erano vicini di banco. Questo suo amico di me non sapeva nulla. Perchè? Versione sbagliata. E io testa dura con questo "versione differente" ci parlai anche al telefono, non era lo Stefano che conobbi a scuola. In questi ultimi 12 anni ho vissuto qualcosa d'incredibile e mi sono scontrata molte volte con veri mostri, arconti. Continui attacchi, continue guerre e continui tentativi di plagiarmi, di sottomettermi e di farmi stare buona non sono serviti a nulla, tranne che a rendermi più testarda nel voler ritrovare quella persona. E più forte in tutto. A voi non girerebbero le scatole se qualcuno volesse cambiare le vostre esperienze? Se qualcuno vi volesse convincere che avete torto mentre voi avete prove che non è così e avete dei ricordi ben fissi di quello che è stato un periodo della giovinezza? Ancora adesso ho degli stupidi che ogni giorno ci provano, e non ce la fanno. Attaccano, sapeste come attaccano.. E io rido. Tutto quello che mi è successo mi ha fatto capire che mai mi sarebbe accaduto se fossi stata una persona diversa e "normale", che segue le direttive del sistema senza pensare e senza ragionare, boicottando se stessa. Come osano questi vigliacchi trattarci cosi? Come osano gli stessi familiari offendere e calunniare e ingannare i loro figli? Chi è di famiglia, e non solo, ha pagato il prezzo per tanta cattiveria e per una vita di falsità con la morte. Chi serve ancora qui, tra i vivi, ha assaggiato la vendetta ed è stato tanto stupido da non volerlo capire. Io vi avevo avvisati, famiglia ma anche no, tanta crudeltà la si paga. Rovinare la vita al proprio sangue è imperdonabile, e arriva il momento per tutti. Sarà giustizia, sarà vendetta, a volte sono entrambe le cose. Tradire la fiducia dei propri figli, rovinarli con bugie, con botte, deluderli e non rispettarli.. c'è un prezzo da pagare. Qualcuno l'ha pagato, qualcuno deve ancora saldare il conto. Quel giorno per voi che non avete avuto cuore e ritegno arriva, io lo so.
Tumblr media Tumblr media
2 notes · View notes
Text
Vicini molesti tra i Fontanini: Chindris Vasile, Denise Mehelean. Ci rompono i marroni ore e ore anche tutti i giorni, e tutti i giorni il loro bambino piange. Cosa si fà in questi casi? Assistente sociale, polizia municipale, denuncia per molestie. Per ora mi limito a scrivere ma sapete che io pubblico anche le foto. E sarà fatto. Questi pensano di vivere in una casa isolata senza nessuno intorno. Non è così. Si devono adeguare loro e non noi a loro.
2 notes · View notes
Text
Studi "scientifici" ampiamente veicolati da chi ha interesse che li usiamo. Oggi ho dovuto staccare la corrente talmente tutta questa modernità mi infastidiva. Ho voluto rifare la mia solita ricerca in rete, vedete articolo sotto, ma ho sperimentato io stessa e ci faccio i conti ogni giorno col telefono cellulare, visto che lo uso per lavorare e non solo per cose dilettevoli, che fà male, si, IL CELLULARE FA MALE. Basta fare alcune prove e ve ne accorgete subito se non avete il cervello troppo fritto, quindi gli "studi scientifici" sono meno importanti di come mi sento io, e di tutti quelli che se ne accorgono tanto quanto me. Mi ripeto? SI!
Rischi del cellulare: sintomi ed effetti delle onde elettromagnetiche
2 notes · View notes
Text
Tumblr media
Mentre tu sei lì che ti paghi i followers, i like, i commenti e le views, e ringrazi (chi? te stessa/o?).. e ti guadagni un primo posto nelle malattie degenerative del cervello, per vendere quattro cavolate dal tuo negozio e dire come una stupida/o "Ce l'ho fatta!" io sono altrove che mi alleno, corpo e mente, e a volte mi stanco tanto tanto per questo.. ma sapessi le soddisfazioni che mi sono presa in questa mia assenza dai soliti profili sui social.. neuroni che ricominciano a creare interessanti ramificazioni e collegamenti nel mio cervello.. e uno strano invecchiamento che piuttosto pare un ringiovanimento, come avevo immaginato io, come avevo intuito io, come il mio dna mi aveva detto. Certo che se tu stai lì a berti tutte le frottole che ti propinano per tenerti in quella posizione dove te lo possono mettere comodamente dentro e godere un mondo, alla faccia della tua sofferenza e degli scrupoli che non hanno mai avuto.. beh, allora non sperimenterai mai quello che ho vissuto io. Non che io non le abbia prese le bastonate, ma le cose che ho vissuto.. incredibili! Dunque, continua pure a stare lì convinta/o che tutta la tua vita virtuale sia una gran bella cosa e che non ci rimetterai in salute, io continuo per la mia strada. Ciao 🐈‍⬛
@clubgoticoitaliano @associazionelavestenera
6 notes · View notes
Text
Sapete che me n'è accaduta un'altra poco fà? Ho aperto il browser per fare login Instagram e chiudere definitivamente un'account, cioè eliminarlo, e ho avuto un problemino: mi dava password errata nonostante fosse giusta, difatti sono riuscita a riaccedere tramite l'app e poi ho avviato l'eliminazione permanente. Strano no? Cosa succede? Di nuovo gli esperimenti con le linee temporali? Come mai il browser non me la prendeva mentre l'app si? Ora mi chiedo: non è che qualcuno sta usando il mio profilo Instagram del Club Gotico Italiano mentre io l'ho disattivato? Io ho un tantino il dubbio sapete? Vado a controllare, se non è attivo bene, so cosa fare.. a me Meta insieme ai suoi alieni.. mi hanno enormemente stufata e non gradisco l'essere clonata. Voi?
2 notes · View notes
Text
😈 Guarda che gli ordini su Amazon li puoi fare anche dal computer di casa. Leggere i due post precedenti a questo. 😈
Tumblr media
2 notes · View notes
Text
Premetto che non guardo Sanremo da molti anni. Voglio comunque condividere questo video, di una persona a mio parere ancora "intatta" su molte cose, che riesce a dirle senza usare volgarità. Non sono io, e c'è sempre da imparare. Voglio anche ricordare che ci sono agenzie e servizi acquistabili in rete dove si comprano followers, commenti, visualizzazioni, condivisioni.. basta tirar fuori i soldi. Ed esistono pure gruppi creati apposta da giovani che si organizzano per far "salire" quel certo profilo.. a discapito di gente davvero brava, talentuosa, che non riesce che a mantenere una piccola cifra di followers. Inoltre vi ricordo che gli algoritmi usati non sono sempre democratici ma assai penalizzanti, e ciò che penso io dell'intelligenza artificiale lo sapete: 💩. Nella mia presunzione vi assicuro che tutto questo è destinato a fallire e che volenti o nolenti saremo costretti a tornare indietro. Nonostante i media di regime fanno di tutto per nasconderlo, già ora ci sono tantissime persone che non usano i social, che non usano smartphone, che a fatica accendono il portatile o il pc. Spiace perché chi ha davvero qualcosa da insegnare viene a volte sopraffatto da quello che per me è solo un gran casino. Madre Terra rimette ordine. Anche se qualcuno non gradisce. 🖤
youtube
3 notes · View notes
Text
youtube
"Vecchio" film?
4 notes · View notes
Text
Nella prima foto io. Nella seconda la cugina Ilaria Mari "fotocopiatrice". Nella terza Sara Motta. Tempo fa' aprii il profilo magia.gotica su Instagram (ora è disattivato, ma si vedrà) e postai svariate foto mie, la cugina fece la fotocopia delle mie pose e le mise sul suo sito. Non ho sfogliato tutto il suo lavoro ma mi è bastato trovare il tatuaggio di un pipistrello. Per sfogliarlo tutto mi devo munire di digestivo. Accusata anche questa insieme a Sara Motta di stalking organizzato e violazione della privacy. Chissà se si ricorda anche lei delle pietre semipreziose che mi fece sparire tanti tanti anni fa', regalate dalla mia nonna materna e rubatemi sotto gli occhi con tanta sfacciataggine.. Ho chiesto a mia nonna di rivendicarle perché le possano andare di traverso insieme alla laminazione delle ciglia e ai tatuaggi. Tornando dalle ferie a Settembre la cara cugina, "punta" da una delle mie chiare frecciate messe sui social, ci telefonò mentre eravamo di ritorno e ne approfitto' per dire che lei quando era piccola era in grado di restare da sola e cavarsela (!), e nel salutarci si prodigo' in abbracci e abbraccioni (quello che scrivevo io sui miei instagram, si vede che di testa sua non ne ha).. strano perché io ricordo uno zio che viveva in casa loro, suo padre che già era artista/scrittore e lavorava in casa, sua madre lo stesso facendo la parrucchiera.. e se non c'erano loro c'erano zia Laura e zio Sergio. Mai veniva lasciata da sola. Mentre lei pretende che suo figlio "si svegli" quando ha come tutti i bambini dei timori a restare da solo.. la santa cara cugina che in coppia con me andava alla Upim a rubare i cosmetici. Ops! Io l'ho perso quel vizio. Per fortuna. Lei? Per fortuna che ero la sua cugina preferita!.. Si rubano le cose alle cuginette preferite? Le pietre non le ha mai restituite! E sarà vero che se ne andò via da Cesare Paciotti e non fu' più una dipendente perché se no rimaneva coinvolta in una brutta storia? Ma la cara cugina era a Margno anche lei nel 2018? Con il macchinone scuro? Quel piccolo paesino della Valsassina dove ho vissuto io.. dove mi ha seguita la terza della foto, Sara Motta, per fare stalking organizzato a me... meno male che non l'ho riconosciuta subito altrimenti rischiava tutti i denti.. Parenti, questi, che insieme ad altri quando chiesi espressamente una riunione di famiglia per chiarire, non vollero, e accamparono la scusa dei troppi impegni. Però il tempo per perseguitarmi e calunniarmi ecc.. lo hanno trovato. Mai hanno voluto spiegare e parlare e io ancora oggi osservo le conseguenze delle loro falsità e persecuzioni, anche dove vivo ora. E continuano a intralciarmi sui miei social, intrufolandosi e manipolando dati, siti, bacheche ecc.. Non ho finito con questi parenti. Ce ne sono di cose da raccontare per svergognarli in modo che imparino a guardarsi in casa loro invece di perseguitare me e di giudicarmi e di fare molto peggio.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
3 notes · View notes