Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stato senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronto lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no. Però mi è venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te.
Pensavo che solo il "disamore" avrebbe potuto dividere me e te, eppure alla fine dei conti, a partita finita, io, mi rendo conto che a dividerci siamo stati noi, il tempo, i dispiaceri, quelle parole dette a metà, o quelle parole dette di troppo, che alla fine, hanno sempre fatto un pó male.
Adesso so che a dividerci non è stato il solo non amarsi più, ma quello che ci ha portati piano piano, a dire basta, è finita.
ma è vero, io posso vivere senza di te, ma non voglio. non voglio perché senza di te io non mi ci vedo felice. non intendo perdere quello che stiamo costruendo, il famoso castello, ricordi?
non sarà il castello fatto di sabbia, hai ragione tu, bisogna lavorare affinché
so bene che leggerai questo, stai controllando se sono più felice senza di te, hai sempre detto che sarebbe stato così, tante cose hai detto, alcune per farti amare, altre per farti odiare. ho perso ciò che ero cercando di tenerti al mio fianco. il fatto che io sia andata avanti non vuol dire che ho dimenticato, andare avanti non cancellerà ciò che abbiamo avuto, semplicemente ora fa meno male ricordare. comunque sì, sono felice anche senza di te e, ironicamente, questa cosa mi fa male.