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#pantone del giorno
tabathamodaedesign · 6 months
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"Anche la moda maschile è caduta nel fascino di questo intenso blu, rendendolo una scelta azzeccata per giacche e completi da uomo."
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gcorvetti · 6 months
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Che dire.
Oggi ho fatto un giro delle cose che vengono scritte online, non le chiamo notizie perché il giornalismo è bello che deceduto come lavoro, a parte qualcuno che ancora fa come insegnano nella scuola di giornalismo cioè va sul posto e fa domande o si reca nei luoghi appositi e prende informazioni. Si parla ancora dell'ultimo femminicidio (termine che per quanto non concordo oramai è nel vocabolario) anche se a quanto ho capito dopo ce n'è stato un altro, passato quasi inosservato avvenuto a Fano due giorni dopo quello di Giulia, questioni mediatiche. Leggo che il tipo che l'ha uccisa è stato prelevato in aeroporto da uno stuolo di forze dell'ordine, peccato che quando la vittima ha chiamato non c'era un poliziotto, un carabiniere o un finanziere disponibile ad accertarsi che nulla accadesse, perché viviamo nella società che cerca la cura e non la prevenzione, infatti leggo anche che il tizio verrà messo in un carcere speciale isolato dai malviventi comuni, perché un assassino non lo è? Però lui è di buona famiglia, quel coglione di salvini (come fate a sopportare così tale ignoranza e stupidità lo sapete voi) scrive "SE" è colpevole, cioè scusa mattè fammi capire, cosa non ti è chiaro del fatto che ha ucciso la sua ex? A propaganda live giustamente ci ridono nel rispetto del caso e mostrano un tweet di un pò di tempo fa dove l'assassino era uno di colore e per il ministro (che a chiamarlo così è un insulto alla politica) è colpevole al 100%, quindi poi hanno mostrato il meme di Peter Griffin con il pantone del colore della pelle, come per dire c'è del razzismo tra le istituzioni ma non è grave, non poco direi. Poi va bè ognuno dice la sua, ma in un trafiletto leggo che le bollette aumenteranno da dicembre, quindi tutto per sviare da uno dei problemi attuali, non tanto le bollette in se, ma il fatto che oramai ci si è dimenticati della guerra in ucraina, eh già, che fine hanno fatto i cattivoni russi, che naturalmente spariscono davanti ai buoni israeliani che massacrano i palestinesi, anche questo è distrazione di massa? Che quella ucraina era una guerra per punire l'europa si sapeva, e che a nessuno è venuto in mente di dire no per evitare crisi economiche e rincari vari, mancu ppo cazz. Dopo aver letto il libro di Mark Fisher devo dire che tutto ha assunto più che una direzione e chiarezza, anche se naturalmente ci sono svariate zone d'ombra che non è compito mio indagare ma che mi fanno pensare a quello che stiamo vivendo, dalle tensioni spesso create ad hoc mediaticamente a quelle reali per via di un sistema oramai collaudato dove a finire sul tritacarne non sono i colpevoli materiali ma il sistema stesso, vedere la crisi 2008/2009 delle banche dove nessun banchiere ha pagato e il tutto è ricaduto come sempre sulle persone attraverso l'aumento delle tasse perché per salvare le banche private sono stati usati soldi pubblici, nessuno ha chiesto di fare un referendum per vedere cosa ne pensano le persone direttamente interessate, chissenefrega delle persone, al dolore ci si abitua, come ad una droga e ci vuole più dolore, come se bastonando un cane ripetutamente e tutti i giorni quel cane per quanto buono un giorno ti sbranerà.
Andiamo oltre che la situazione è già una merda e non ci vuole l'apporto del Corvaccio per puntualizzare che siamo nella merda, ma secondo me si può uscire dalla merda in cui ci troviamo, semplicemente combattendo il sistema dove gli fa più male, il denaro, sarebbe bello vedere almeno la metà della popolazione mondiale non acquistare più niente, non usare più l'automobile, non comprare più nessuno tipo di droga legale (alcol, sigarette e farmaci), non andare più a spendere i pochi soldi che restano in tasca pagati i conti regalandoli alle multinazionali che per fare profitto distruggono il pianeta, così facciamo anche contenta Greta. Utopia, il mio mondo ideale è utopico, dove tutti hanno il posto che si meritano per quello che sanno fare, senza distinzione di sesso, religione anzi nel mio mondo non ci sarebbero religioni, colore, nazionalità ecc ecc, un mondo dove tutti si prendono cura del prossimo perché siamo tutti nella stessa barca e se uno va a fondo si tira dietro tutti, dove nessuno resti senza cibo o un posto dove dormire al caldo, dove tutti sono allo stesso livello e nessuno percepisce stipendi da nababbi solo perché è tal dei tali messo li da pinco pallino. Penso che solo così possiamo salvaguardare il genere umano, si forse un pò troppo apocalittico, ma stando all'andazzo del periodo storico che viviamo si può benissimo dire "A me che me frega, io tanto fra 20 anni vi saluto se mi va bene, se mi va male anche prima e per quello che mi resta vi vengo in Q", l'egoismo odierno è diventato un arma contro le bugie e le ingiustizie del sistema, girarsi dall'altra parte ti fa solo aggirare l'ostacolo, prima o poi il problema ti si rinfaccia e non avendo una cultura della responsabilità ti si ritorcerà contro perché non hai gli strumenti per risolvere il problema, e il sistema non è da meno, Fisher dice che non ha nessuna importanza cambiare tutte le persone che lavorano in un dato settore, perché anche quelle nuove saranno infettate dal sistema e di conseguenza agirebbero come quelle precedenti. Concludo, che mi sono allungato, con la frase di inizio del libro "E' più facile pensare alla fine del mondo che a quella del capitalismo".
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enkeynetwork · 6 months
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aitan · 1 year
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In questi giorni di giubilo permettetemi un'eresia di carattere estetico.
A me il blu-celeste dei colori sociali del Napoli non piace. Lo trovo scialbo, scipito. Per una squadra vincente e un popolo così passionale e pirotecnico come quello partenopeo, preferirei una tinta più decisa, più carica. Un colore abbagliante. Qualcosa tipo un "dazzling blue" o un blu elettrico, elettrizzante.
Me ne sono reso conto con più forza in questi giorni di strade e balconi pieni zeppi di bandiere e decorazioni. E l'ho confermato disegnando meme e costruendo video napolicentrici.
Quanto sarebbe più bello un PANTONE 18-3949 TCX, invece dell'attuale 2191 XGC.
Ma forse con un 18-3949 TCX i nostri colori finirebbero per confondersi con quelli della nazionale.
E allora optiamo per un Amparo Blue o un Hydrangea, ma basta con questo anonimo 2191 XGC, per favore.
Va be', questioni di armocromia.
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lucabellinzona · 2 years
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Mondiali in Qatar e diritti umani
Domani inizieranno i mondiali di calcio in Qatar, i primi organizzati in Medio Oriente. Ma dietro quella che dovrebbe essere un'occasione per celebrare lo sport si nasconde un altro lato della medaglia. Secondo il Guardian sarebbero almeno 6.500 i lavoratori provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka morti tra il 2010 (quando il Qatar ha ottenuto i mondiali) e il 2020. Il bilancio è solo provvisorio però, non comprendendo gli ultimi due anni e i decessi fra i lavoratori provenienti da altre nazioni. Stando poi ad Amensty Iternational la manodopera coinvolta nei mondiali si trova costretta a lavorare in condizioni disumane, con orari di lavoro interminabili (spesso con temperature elevatissime) e divieto di cambiare lavoro. A questo si aggiunge l'ostilità del Qatar verso la comunità LGBT+, con un codice penale che punisce gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso con il carcere. Che la comunità LGBT+ non fosse ben vista era chiaro già da quando il direttore esecutivo del comitato organizzatore dei mondiali Nasser al Khater dichiarò che "I gay sono benvenuti" anche se "devono evitare effusioni in pubblico", posizione ripresa qualche giorno fa da Khalid Salman, ambasciatore dei Mondiali, che ha sostenuto come l'essere gay non solo sia una "malattia mentale" ma che gli omosessuali che si recheranno in Qatar dovranno adeguarsi alle leggi vigenti. Il Qatar inoltre, in un recente documento sul comportamento dei tifosi, ha vietato l'esposizione della bandiera arcobaleno, simbolo internazionale della comunità LGBT+. Divieto che non ha impedito a Stop Homophobie e Pantone di realizzarne una versione bianca contenente i codici Pantone dei colori.
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italian-malmostoso · 3 years
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“Ferrara si affida a Crisanti”
Prevedo cosa deve aspettarsi Ferrara.
#andreacrisanti, il funesto esperto da media, va ripetendo sempre la stessa battuta: bisogna chiudere, chiudere tutto, manco sul balcone, che cani e gatti imparino a farla sul 🚽, è l’apocalisse, è la peste nera, arrivano gli zombies, e allora vai con la #zonarossa, #zonaarancione, #zonagialla, anzi solo rossa, poi tutta la gamma Pantone e via che si riparte di nuovo.
I contagi calano, non quanto ci si aspetterebbe, ma inevitabilmente e ovviamente calano.
Allora si riapre, ma solo un po’, eh, che magari, birbantelli, vi abituate troppo bene, così i casi aumentano.
Allora si richiude, e vai così sull’ottovolante, senza risultati apprezzabili e definitivi.
E provare altre strade, tipo seguire con più attenzione gli anziani, i portatori di patologie gravi, gli immunodepressi, i più facilmente attaccabili dal virus?
Coinvolgere maggiormente medici di base, sanitari in pensione e volontari per l’assistenza a domicilio delle suddette categorie?
Scaglionare (con la “a”, che con la “o” lo siamo tutti da un anno) le entrate negli uffici, fabbriche e scuole, in modo da decongestionare i mezzi pubblici e il traffico in genere? Finalmente riuscire a capire che, se lo stesso locale, con le stesse precauzioni del giorno, non è certo più pericoloso alla sera (lo stesso per cinema, teatri, ecc.)?
E, soprattutto, fare come Macron, uno che sta dalla parte del paese che guida, e consigliare i media di smettere di invitare gli uccelli del malaugurio?
Che poi, mi spiegate a che caspita serve il #coprifuoco notturno, quando non c’è alcun locale aperto, né motivi per uscire?
Pericolo di assembramenti, diranno i soliti furbacchioni: sarà, ma lo stesso pericolo non è più alto durante il giorno?Ah, dimenticavo, se volete rispondere e commentare con dati e argomenti validi prego, siete i benvenuti, però astenetevi da insulti e simili. Grazie in anticipo.
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colorpictionary · 2 years
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Girasole
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girasole #F2E428   
Nel mondo vegetale, i fiori sfoggiano colori vivaci per attirare gli insetti impollinatori. Quello del girasole è un giallo luminoso. Il gambo eliotropico consente al fiore di seguire il percorso del sole durante il giorno, ed è proprio da questa particolarità che prende nome la pianta. Il girasole, emblema del sud della Francia, è frequente nei dipinti di Van Gogh, un pittore affascinato come noi dalla potenza dei colori!
girasole (resene) #DAC01A   
girasole (pantone) #D39237   
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laterrazzasorrento · 3 years
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Grigio e Giallo! PANTONE ha scelto questi due colori per il 2021. Coincidenze?? Divenuto un vero e proprio fenomeno di cultura pop, l'annuncio del colore dell'anno da parte del Pantone Color Institute attira ogni anno l'attenzione del panorama mondiale del design e cerca di trasmettere un messaggio iconico ai miliardi di color addict. Ultimate Grey e Illuminating (giallo "ottimista") sono le due nuanche che Pantone ha annunciato come i colori dell'anno 2021. La tonalità giallo brillante, denominata Illuminating, vuole evocare la "promessa ottimistica di una giornata piena di sole", mentre Ultimate Grey è una tonalità di grigio molto più tranquilla sinonimo di "compostezza, stabilità e resilienza". L'Istituto americano del colore sostiene che l'abbinamento di queste due sfumature aiuterà le persone a "fortificarsi con energia, chiarezza e speranza" per far fronte a un mondo che sarà caratterizzato da una crescente incertezza. Quest’anno abbiamo deciso di fare un piccolo relook all’arredamento dei nostri ambienti. Ed i colori guida saranno proprio il Grigio ed il Giallo. Siamo certi che i nostri ospiti gradiranno questa novità primaverile. Tra qualche giorno pubblicheremo le immagini della casa. @pantone @pantoneoff #pantone #pantone2021 #pantonecoloroftheyear #pantonecolors #yellow #grey #grigio #giallo #illuminating #ultimategray #design #tendenza #relook #look #homedecor #homestaging #relooking #laterrazzafamilyholidays #sorrento #santagnello #casavacanze #vacationrental #homedesign #colors #accessories #newlook #home #casa #arredamento #style (presso La Terrazza Family Holidays, Sorrento) https://www.instagram.com/p/CLvphdVB673/?igshid=16bdlcr2r7wr9
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thearkitalk · 4 years
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Cosa resterà....
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Un home office per lavorare da casa: qualche ispirazione per organizzarlo. La pandemia da Covid19 ha stravolto le vite di tutti negli ultimi mesi. La ripresa sta iniziando a prendere forma: torneremo alle vecchie abitudini, ma nella convivenza con il virus qualcosa dovrà necessariamente cambiare. Tra queste, sicuramente il modo di lavorare: smart, agile ma comunque da casa.  
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Immagine via Pinterest Tante volte ho pensato che la generazione dei nostri nonni ha vissuto un cambiamento epocale e lo ha vissuto in prima persona, soffrendo, adeguandosi, cambiando. Tante volte ho pensato che la mia, di generazione, non sarebbe mai stata protagonista di un cambiamento così. E invece, oggi è lampante, è quello che sta succedendo oggi. Siamo dentro tutti, mani e piedi, in questo vortice che da più di due mesi ci ha colti di sorpresa e ci ha messi di fronte ad una realtà con cui abbiamo dovuto fare velocemente i conti, in un momento in cui non solo era difficile pianificare, ma era molto facile anche perdere la testa. Non che tutto sia passato, chiaramente. Ma forse adesso possiamo iniziare a tirare qualche linea e a capire che tante cose non potranno più essere come prima. Non mi sto riferendo a scenari a grande scala, che inevitabilmente sono stati stravolti, ma anche alle piccole cose della vita di tutti i giorni. Il caffè al bar, il recarsi al lavoro e il lavoro stesso. Ho sperimentato in prima persona lo “smart working” che per me, essenzialmente, è stato un più banale lavorare da casa... in una delle prima domeniche di marzo, in attesa dell'ennesimo decreto, ho arruolato mio marito e siamo andati nel mio studio. Al volo ho recuperato le cose più importanti per poter lavorare: pc, chiavetta per la firma digitale, qualche faldone. Arrivati a casa, ho riposto il portatile che per qualche giorno avevo utilizzato come muletto e ho riallestito la mia postazione. Ero diventata una fortunata detentrice di un “home office”. E fortunata mi ritengo, perché ha casa mia ho potuto utilizzare una stanza che al momento è rifugium peccatorum e nella sua meravigliosa accozzaglia di funzioni (l'asse da stiro convive ormai da tempo con un tapis roulant e una chitarra) mi ha permesso di poter piazzare anche una spaziosa scrivania, dalla quale sto scrivendo anche adesso.
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Valiant House, architetto Anna Rozen, Melbourne. Nell'incertezza di questi giorni, appare ormai evidente la necessità di imparare a convivere con questi nuovi stili di vita: le mascherine diventeranno un accessorio di moda, ordineremo sempre più online e, sì, impareremo a lavorare da casa. Per fare questo nel modo ottimale, è necessario poter avere uno spazio a disposizione e non necessariamente questo deve (può) essere una stanza dedicata all'ufficio. Anzi, è molto probabile che la tendenza sia quella di ricercare la flessibilità degli spazi.
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via Pinterest Le pareti attrezzate sono quelle che permettono la migliore integrazione di un angolo studio in soggiorno. Modulari e componibili, consentono di decidere liberamente quanta parte dedicare alla scrivania e quanta ai contenitori. Una seduta minimale può essere facilmente riposta sotto la mensola quando non viene utilizzata.
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La proposta di Giessegi. Se l'ingresso è sufficientemente spazioso, si può ipotizzare di posizionare uno scrittoio, magari anche antico a contrasto con una seduta decisamente moderna.
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Scrittoio d'epoca e sedia icona del design: Panton Chair di Vitra. Immagine via Pinterest.   Oppure è possibile sfruttare una nicchia attrezzandola con mensoloni e scaffali. Attenzione però: se l'ambiente è cieco, come in questo caso, il progetto illuminotecnico diventa fondamentale per garantire un buon comfort visivo.
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Immagine via Pinterest. Un piccolo scrittoio può essere posizionato anche in camera da letto, magari condividendolo con l'angolo beauty. Anche in questo caso può trattarsi di un sistema integrato al guardaroba, oppure una soluzione freestanding con minimo ingombro.
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Immagine via Pinterest Trasformare il balcone in ufficio? Qualcuno ci ha pensato, proponendo soluzioni come scrivanie appese alla ringhiera. Sicuramente bello da vedersi, ma poco pratico per lavorare al pc: troppa luce interferisce con un monitor.
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Desk da balcone, in vendita anche su Ebay. Immagine via Pinterest. Se invece si parla di giardino d'inverno, le cose sicuramente cambiano: con un buon sistema di tendaggi, è possibile lavorare in modo confortevole con il benefit del sentirsi circondati dal verde.
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Immagine via Pinterest. Cosa ne pensate dell'home office? Avete sperimentato nuove soluzioni alternative per lavorare durante il lockdown? Credete che sia un trend destinato ad affermarsi? Fatemi sapere e buon ritorno al lavoro, smart o tradizionale che sia. Read the full article
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tabathamodaedesign · 5 months
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Pantone del giorno 25/12 - Hunter Green
Come già accennato nel precedente articolo, non avreste dovuto aspettarvi alcuna tonalità rossa che rappresentasse la giornata di oggi. È stato, infatti, scelto l’Hunter Green di Pantone, il “verde cacciatore”, una nuance ricca e profonda che naviga tra il verde smeraldo e il verde foresta, con un leggero sottotono bluastro. Perciò, ci basterà abbinarlo ai colori giusti per creare diverse…
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sheis-annie · 6 years
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Wait! Wait! Wait!
Dopo pranzi, cenoni natalizi, lucine che brillano per casa, dolci, maglioni rossi e cioccolate calde, film di Natale, regali scartati sotto l’albero, vi vorrei ricordare che tra qualche giorno partiranno i saldi. 
SALDI, SALES, SOLDES, SALDOS! (una delle parole più belle da pronunciare mai inventate insieme a “carta di credito illimitata”, “regalo” ,”viaggio tutto compreso”).
Bando alle ciancie, il periodo dei saldi corrisponde alla possibilità di comprare oggetti o prodotti a prezzi scontati rispetto il normale costo, ma ahimè corrisponde anche al periodo successivo alla regina delle feste, ovvero il Natale, costringendoci spesso a rinunciare a quel cappotto puntato già due mesi prima o a quella borsa che ci eravamo ripromesse di regalarci subito dopo le feste. Se da una parte i saldi ci allettano dall’altra sono spesso motivo di stress (se non mi credete provate a entrare da Zara il primo giorno di saldi –> u have no ideaaa).
Ph. from. giphy.com
Ecco perciò che per chi non si è dimenticato dei saldi e vuole investire parte dei risparmi, e/o soldi avuti in regalo da zie e nonne generose, in prodotti per il make up delle linee guide a carattere generale che possano aiutarvi a risparmiare davvero qualcosa.
Pronte? Si parte!
1. Regioni & Saldi
Quest’anno i saldi inizieranno quasi in parallelo in tutte le regioni, fatta eccezione per Basilicata, Valle d’Aosta e Sicilia. Il giorno d’inizio è fissato per il 5 gennaio 2018 ma le prime due regioni inizieranno a proporre offerte negli scaffali e negozi già dal 2 o 3 del prossimo mese; in Sicilia, invece, partiranno il 6 gennaio. La durata del periodo dei saldi sarà, al contrario della data d’inizio, piuttosto variabile fra regione e regione: Lazio e Liguria chiuderanno rispettivamente l’8 e il 18 febbraio, Calabria e Puglia il 28 febbraio, Friuli Venezia Giulia e Veneto chiudono il 31 marzo e infine chiuderà la Campania il 2 aprile. Le altre rimaste chiuderanno tutte il 5 marzo ad eccezione delle Marche l’1 marzo.
Prendete appunti mie care e tenete a mente queste date importanti in base alla vostra regione!
2. Linee guida generali ai saldi
Una cosa che spesso è complessa anche per chi ha esperienza nel mondo dello shopping è quella di rimanere “fregato” durante questo periodo “giuoioso” eh si, perchè tra il trambusto, lo stress e sedute di shopping compulsivo il rischio di incappare in truffe aumenta.
Ph. from: giphy.com
Per scongiurare questa possibilità e comprare in tutta serenità cercherò di farvi di seguito una lista delle regole che, secondo me, è più importante seguire per acquistare con coscienza.
La maggior parte dei brand più famosi possiede un app che è bene scaricare per rimanere informati sulle offerte presto disponibili e poter acquistare (in negozio o sull’e-shop) più velocemente con offerte exclusive.
Iscriversi alle newsletter (anche tramite app!): spesso questo passo da diritto ad un ulteriore sconto sul prossimo acquisto (come accade su Sephora.it).
Confrontare i prezzo di partenza, lo sconto effettuato e il prezzo finale per valutare sia lo sconto applicato sia per accertarsi che il prezzo finale sia corretto.
Avere una fidelity card qualora disponibile: questa permette di accumulare punti che possono essere utilizzati per avere in regalo o in saldo un prodotto.
Accertarsi che ad essere scontati correttamente siano prodotti della collezione corrente e non di 3 o 4 collezioni precedenti spesso mischiati per confondere l’acquirente e facendogli credere si tratti di un affare!
Diffidare da sconti superiori al 70%: si tratta spesso di prodotti difettati o cinesi. Nel caso del make-up controllare si tratti di prodotti ben sigillati, provati o peggio dei tester.
Sembra sottinteso ma lo ricordo sempre e soprattutto in caso di un investimento più pesante: conservare sempre lo scontrino finchè non abbiamo provato e valutato il prodotto.
Confrontare il prezzo del capo nell’app o sull’e-shop in modo da valutare se online il prezzo è più alto, più basso o invariato. Magari online il prodotto è ulteriormente scontato (o c’è la taglia! *We are the Champions in sottofondo*).
3. Make-up: su cosa investire
Per tutte le make-up addicted o le beauty blogger questo periodo è atteso con gli occhi a cuoricino, la maggior parte per accaparrarsi l’ultimo gloss rimasto in saldo di YSL farebbe fuori la propria best-ia friend. Ehm…no dai, so che sembra strano ma si può aggirare l’ “ostacolo“. Come? Lasciando il gloss alla vostra am…volevo dire comprando prodotti multiuso, utili e che ci permettano di portare a casa un bel “malloppo”. Con la speranza che vengano messi in saldo vi mostro qualcosa d’interessante.
Uno dei must have dell’ultimo anno è stata sicuramente la Desert Dusk Eyeshadow Palette di Huda Cosmetics (€64,00 su Sephora.it). Consiglio per i colori scriventi, non eccessivamente polverosi, ben assortiti e per la presenza di colori matte e glitter adatti ad ogni tipo di trucco. E’ possibile acquistarla fino al 31 dicembre sul sito Sephora.it con il 15% di sconto, successivamente non so se venga ulteriormente scontata. Un buon investimento per chi cerca una palette nude ma vivace. Ottimo anche il viola (color pantone del 2018) e le sue varie declinazioni di nuances presenti nella palette.
Ph. from: https://it.pinterest.com/pin/648307308831823525/
Altra cosa sul quale investire è sicuramente la nostra pelle del viso, sapete ormai che moda e salute negli ultimi anni vanno di pari passo e per questo motivo vengono sviluppati per la nostra pelle prodotti che siano sempre più ipoallergenici e che portino beneficio. La sfida tra i vari brand è aperta da tanto ma per quanto cerchiamo di salvaguardarci con il make-up spesso questo non è sufficiente. Da qui, si può capire il perchè del boom delle maschere viso. In particolare, vi consiglio le maschere di Dr. Jart+ presenti singolarmente su Sephora.it o in kit da 5 su Amazon.it. Sapete che queste mashere sono confortevoli e capaci di migliorare la nostra pelle già dalla prima applicazione. Il costo è nella media (partono da €5 circa) per delle maschere sicuramente valenti. Come dicevo vi sono diversi tipi di maschere di Dr. Jart+ ma, a parer mio, quella che più mi sento di proporvi è la Dermask Water Vital Hydra Solution, presente su Amazon.it in un kit di 5 maschere al costo di €18,47.
Ph. from: https://it.pinterest.com/pin/AbfJvCaTDLpg0X5TuKogLzq4IO-xYGikAj24tUs9BqZ7K5AZG2AyF4g/
Altra idea che vi consiglio di valutare è l’acquisto di un set di pennelli (per chi ancora non si era deciso a farlo). Purtroppo per pennelli buoni il prezzo è alto soprattutto se comprati tutti insieme ma l’acquisto è necessario e spesso se igienizzati e curati durano diversi anni. Difficilmente vi sono saldi sui pennelli, in quanto non passano mai di moda ma delle volte  vi sono offerte per chi ne acquista più di uno o saldi che comprendono tutta la merce presente nel negozio…e quindi anche i nostri amatissimi brushes. In poche parole “potrebbe capitare”.
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Prima di concludere ho altri due consigli: un kit sopracciglia e un mascara dal prezzo imbattibile.
Primo punto: kit sopracciglia è sempre consigliato. Oggi in commercio ne esistono milioni divisi per costo, tipo, colore delle sopracciglia. Anche questa è una cosa da avere in quanto un sopracciglio trasandato e incolto può dare al volto un aria altrattanto trasandata e stanca. Sembra, inoltre, che le ultime uscite siano sempre più mignon proprio per indicare si tratti di un prodotto da borsetta da tenere sempre con sé.  Tra i miei preferiti ci sono l’Eyebrow Expert Styling Kit di Kiko (€13,95 su kikocosmetics.com) e della linea I heart make up kit sopracciglia (di Make Up Revolution €4,49 su makeuprevolution.it).
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Ph. from: http://www.makeuprevolution.it/heart-makeup-sopracciglia-woke-this-groomed-p-12971.html
Il primo è un kit più completo con uno scovolino per sopracciglia, un pennellino piccolo per disegnarle e una pinzetta. Gli ombretti sono in polvere e perfetti per le varie tonalità di colore, dal biondo al nero. Il secondo è più concentrato ma si avvale di una cera che permette di dare volume alle sopracciglia. L’ho usato per molto tempo ed è davvero valido!
Eccoci arrivati alla parte finale: il mascara. In realtà sono stata combattuta fino alla fine se inserirlo o meno tra le cose su cui conviene o meno puntare durante i saldi in quanto probabilmente visto già il costo molto basso non sarà mai messo in saldo (ci provo comunque!) ma il suo effetto finale mi ha portata ad inserirlo in questo post. In poche parole sto parlando di I Love Extreme di Essence (€3,29 all’Ovs).
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Pochi mascara sono stati validi come questo sulle mie ciglia e per giunta ad un prezzo così basso. Le mie ciglia sono lunghe, chiare e distanziate tra di loro, adoro l’effetto drama e con questo mascara riesco a mantenere volume, distanza e lunghezza senza dimenticare l’ultra black diventato ormai il cavallo di battaglia di molte ragazze.
Ragazze spero che l’articolo vi sia piaciuto, se si vi invito a condividerlo sui social e a lasciarmi eventuali commenti.
Alla prossima, girls!
Guida ai saldi e i prodotti sul quale investire! Wait! Wait! Wait! Dopo pranzi, cenoni natalizi, lucine che brillano per casa, dolci, maglioni rossi e cioccolate calde, film di Natale, regali scartati sotto l'albero, vi vorrei ricordare che tra qualche giorno partiranno i…
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Colore Pantone 2018: Ultra Violet. Volete aggiungere un tocco del colore dell'anno nel giorno del vostro matrimonio? Chiudete gli occhi e lasciatevi ispirare dalla bellezza della natura che ci circonda. Un giacinto nella notte ricoperto di brina. Foto @zoom_room_studio . . #agameoftones #weddingblog #photooftheday #bestoftheday #viola #Pantone #instamood #photo #photography #instacool #fotografia #ultraviolet #beautifulday #사진술 #오늘의 사진 #その日の写真 #写真 #愛  #攝影 #婚禮 #今日圖片 #фотодня #люблю #роскошь #свадьба #instalove #nature  #happiness #truecolors #pantone2018
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Mi piaci.
Vedi mi piaci. Cosa posso farci? Non posso nascondere questo sentimento, ferirei me stessa facendolo, ma devo ai tuoi occhi. Perché quel verde mare colore della mia amata Sardegna lo vedo solo attraverso i tuoi, che mi scaldano , ed in silenzio sempre, continuo ad osservarli e a rederli miei, in parte, sempre un po di più. Perché non solo quei tuoi occhi mi fanno salire sulle nuvole, ma anche il tuo sorriso, oddio quel sorriso...Mi fa andare su su su e non mi fa mai cadere, non tocco sabbia ma volo in un vortice di emozioni che mi fa perdere in qualcosa che nemmeno io so.
Ahh ma poi quelle smorfiette? Ma ne vogliamo discutere? Sono l'ottava meraviglia del mondo. Quel modo goffo forse, sbadato di morderti le labbra, mamma mia solo al pensiero mi batte il cuore, quelle due dune quasi color pantone che mi fanno girare la testa al solo pensiero di poterle sfiorare con le mie.
Mi piaci.
Non posso farci nulla, aspetto e spero che :gli occhi che anche se color della terra mi ricordano il colore del mare della nostra Sardegna, le dune di sabbia color pantone che hai al posto delle labbra, e la tua anima dolce che possiedi un giorno si accorgano di me e che anche tu possa vedere nella sottoscritta un cielo immenso di felicità con le sfumature del tramondo sardo.
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creattivitylab · 5 years
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Oggi è SanValentino, ma in controtendenza vi riassumo i motivi per NON uscire con un #graphicdesigner 1 Non possono andare in un ristorante senza segretamente, o palesemente, criticare il design del menù. 2 Sono persone strane, guardano 1000 volte la stessa pubblicità e poi vi spiegano come è fatta. 3 Potrete trascorrere i giorni montando insieme mobili IKEA. 4 Bevono e mangiano le peggio schifezze, solo perché gli piace l’imballaggio. 5 Distruggono tutti i piani delle scrivanie con i taglierini. 6 Chiedono la tua opinione su tutto, ma fanno quello che vogliono. 7 Scattano foto quasi ogni giorno e tutte hanno inquadrature molto strane. 8 Fanno collage con le vostre foto….. solitamente strani e a volte inquietanti o imbarazzanti . 9 Vi dice “ti richiamo” e non lo fa. 10 Vedono il “CMYK” e “RGB” come Neo vede Matrix. 11 Sono sempre indietro di sonno perché lavorano 24/7. 12 Sarete sempre gli ultimi ad uscire dal cinema, perché devono vedere l’elenco completo dei credits. 13 non si puo cambiare una lampadina senza fare uno schizzo. 14 analizzano gli incastri del pattern del tuo vestito piuttosto che ascoltare quello che hai da dire. 15 Riempirà la vostra casa con riviste che hanno a che fare con disegni / pubblicita / arte/ programmi /tutorial /roba strana. 16 Non si sa mai se è un originale o una copia. 17 hanno come idoli persone che nessuno conosce e parlano di loro come se fossero colleghi di vecchia data. 18Tutto è giustificato a sinistra, a destra o al centro a meno che non siano in ritardo. 19 Odiano Comic Sans con la stessa passione con cui amano Helvetica. 20 Usano iPhone per tutto, perché ce l’hanno tutti, in caso non c’è l’abbiano odiano iphone e chi lo possiede. 21 Non è possibile decorare la casa senza consultarli. 22 Rubano segnali stradali. 21 hanno le mani sempre sporche di colori o inchiostro. 22 Tutto diventa qualcosa di diverso da quello che era. 23 Non sanno come vestirsi senza consultare la mazzetta Pantone. 24 Odiano Excel. 25 Leggono fumetti. 26 Vogliono salvare il mondo con un solo manifesto. 27 trascorrerete le giornate a fare brainstorming. Continua a leggere su facebook.com/federepersonalizzate (presso Regalo personalizzato by CreàTTivita) https://www.instagram.com/p/Bt26ZCkFx7J/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1vfjxfx03zq1k
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pasticceriaseccia · 5 years
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Pare che oggi sia il blue #monday, il giorno più triste dell'anno. Così dicono, almeno. Noi amiamo il blu e tutti gli altri #colori, la #pasticceria del resto è #festa, #gioia, esplosione di #colore, proprio come questa nostra torta #arcobaleno. Impossibile essere tristi da noi, coi nostri #dolci. Basta un assaggio per capirlo. #torta #cake #seccia #pasticceria #pasticceriaseccia #bluemonday #lunedì #nuovasettimana #newweek #neweek #cakedesign #cakedesigner #cakeart #cakeartist #artcake #pantone #color #colors #coloredcake #colouredfood #likeforfood #foodforlike (presso Pasticceria Seccia) https://www.instagram.com/p/Bs5MNTchprP/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1ujrmc226erfq
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tmnotizie · 4 years
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di Tonino Armata (presidente onorario associazione Città dei Bambini)
Egregio direttore,
Stamattina sono (ri)tornato sul tetto sopra l’undicesimo piano del mio palazzo a guardare San Benedetto con il suo bellissimo lungomare. Il sole sorgeva su un bel mare colore turchese arato dal vento. Erano anni che non vivevo una simile bellezza. Le palme respiravano, gioivano del giusto tempo sabbatico. E lì mi sono chiesto: saprò tornare alla normalità? Oppure è la normalità il problema? E se tutto tornasse come prima, anzi peggio, con libertà e democrazia già morte in un golpe silenzioso, nell’indifferenza di un popolo recluso e sotto anestesia?
Non potevo rassegarmi all’idea di poter ripensare, fra qualche mese, a questa reclusione come a uno dei momenti più felici della vita. Già mi vedevo, invecchiato, a dire a un amico: ti ricordi, che bei tempi quando facevamo il pane in casa e il trinciato di pomodori secchi, quando ci si parlava dai balconi, l’agenda era vuota di appuntamenti inutili e c’era tempo per raccontare fiabe ai nipotini lontani?
Oppure: oh cara, che giorni erano quelli, in cui ci si confrontava sui grandi temi in uno scambio di lettere vibranti tra i quattro angoli della Terra! Quel mondo senza smog, senza caselli, senza check-in, quando ci leggevamo storie ad alta voce, io prendevo appunti a notte fonda con la lampada frontale e poi mi alzavo al richiamo del merlo…
Guardavo il primo sole planare sulla città e il mio istinto si rifiutava di confinare nel mito la primavera del 2020. Contavo ancora, testardo, su un nuovo inizio. Ma l’angelo nero già mi sussurrava: svegliati ragazzo, la ricreazione è finita. Non vedi? Oltre i bollettini medici, oltre la protezione civile, le mascherine e i guanti c’è solo il vuoto; al comando non c’è nessun pilota; e presto tutti ci riabitueremo al rumore, ai gas, all’indifferenza, alla burocrazia soffocante, alla brutalità del saccheggio, al consumo, alle ronde, al sospetto, alle ammucchiate e allo stato di emergenza permanente.
Uno dei vantaggi della vecchiezza è sapere che la libertà è effimera, e quindi saper approfittare fino in fondo dei varchi in cui si manifesta. Ho scritto alcune cose su come vivere al tempo del coronavirus distillandone ogni sillaba come gioia e privilegio, ma anche con la certezza che tutto poteva finire e che un giorno sarei tornato al mio chiostro senza problemi. Già alcuni anni fa mi ero dato alla macchia, deciso a non scrivere più per un quotidiano online.
Troppi giri d’aria per il mio carattere. E poi non mi sono sentito a mio agio come quando lavoravo con la responsabilità di documentarista a Panorama (figura allora presente a Newsweek, Spiegel e Panorama) diretto da Lamberto Sechi, dal motto: “I fatti scissi dalle opinioni”, il quale, allora non era la voce dal padrone; ma, con l’Espresso rappresentava la voce del popolo di sinistra capace di reagire rapidamente ai fatti. A 60 anni, in pensione, i libri erano ormai il centro della mia vita.
Ora se ne va aprile, un mese dolce, che sa anche riderti in faccia. Con esso non se ne va l’emergenza, e anche il senso di questa mia quarantena piena di pensieri, speranze e illusioni. Ieri sera con ritardo ho acceso una candela per il 25 aprile e la nostra bistrattata Costituzione. Avevo visto metà del parlamento restar seduto al ricordo della Resistenza e avevo provato nausea.
Oggi Dante mi torna alle labbra «Ahi serva Italia di dolore ostello / nave senza nocchiero in gran tempesta / non donna di provincie, ma bordello» – e mi chiedo dove andrà a finire la bella energia espressa dalla parte migliore del Paese in questi giorni irripetibili. Dialoghi ricchi di speranza, che ho raccolto sotto forma di appunti, con la gioventù d’Europa.
I ragazzi della generazione Erasmus, cresciuti senza confini, che abbiamo fregato tre volte, prima con lo scoppio della bolla finanziaria del 2008, poi con l’emergenza terrorismo e ora col coprifuoco da Covid 19. Tre guerre che li hanno spinti ai margini di un mondo sempre più chiuso e rassegnato a perdere libertà civili; pagati meno di quanto si può incassare oggi col contributo Covid ai senza lavoro.
In questi 45 giorni ho partecipato a bei dibattiti online, scoprendo di avere davanti giovani capaci di rileggere la Resistenza in modo nuovo: come rifiuto dei vecchi equilibri e progetto di un mondo più frugale, verde, maturo, onesto. Qualcosa capace di rilanciare insieme la crescita, la solidarietà e l’ordine, i tre pilastri della comunità.
Mio nipote, recluso in casa, mi spiega che il petrolio non lo vuole più nessuno, e che oggi ti pagano per non comprarlo. Ormai il capitale punta trilioni di dollari sulle società smart. I vecchi pachidermi sono alla canna del gas, se hanno paura di una bambina come Greta, e magari si aggrappano ai Putin, ai Trump, ai cinesi, persino ai libici, gente che ricatta l’Europa coi profughi, o la indeboliscono con quinte colonne sovraniste nella politica e nell’informazione.
Questo mentre in Polonia e Ungheria si va allo smantellamento della democrazia con la scusa del virus. E ovunque – parole di Judith Denkmayr e Sofia Nerbrand – la società aperta subisce attacchi, mentre i più poveri diventano ancora più poveri. Scenari orwelliani. Ci sarà pure una scialuppa per raccogliere questa gioventù che sogna il ritorno all’agorà, segno distintivo dell’Europa.
Berengère Chauffeté, paesaggista francese a Berlino: «Torniamo alla terra, ma uscendo dall’approccio utilitaristico. La natura non è solo risorsa, è un partner». Lucia Pantone, da Tricarico in Basilicata: «la vigna esige di essere piantata anche se attorno c’è ancora morte e distruzione. È questa la durissima prova che il trauma esige e che non si potrà rinviare».
Niccolò Galli, banca di investimento a Zurigo: «C’è un vuoto politico da riempire, mancano statisti in grado di far capire ai paesi ricchi che ci rimettono anche loro, se i meno ricchi non risorgono». Marco Magini, specialista in environmental markets a Londra usa parole forti: «Questa lezione ci è servita a capire che l’uomo prospera solo nell’ambiente e che nel fronte di coloro che fomentano l’odio per Greta si è coalizzato il peggio di ciò che ci minaccia». E ancora: «Brexit è un segnale di insoddisfazione per un’Europa che resta fusione fredda e non diventa patria».
Tu, per esempio, Aleksandra, figlia della Serbia profonda, che sei rimasta muta fino a quando, a cinque anni, non hai incontrato un violino che ti ha sbloccato le corde vocali. E tu, Vasko, clarinetto di Macedonia, che ci incantavi con arcane melodie risalenti forse ai tempi di Alessandro il Grande. E tu Anastasya, che per raggiungerci con la tua viola ti sei fatta due giorni e mezzo di autobus da Kiev.
O tu, montanaro Johannes, che appena mollavi le percussioni ci commuovevi con romanze austriache alla fisarmonica. Per non parlare di te, Filippo, piccolo trombettista e mascotte, che a dodici anni hai fatto piangere mille persone suonando il “silenzio” sotto la pioggia per i Caduti della Grande Guerra.
«Tenebra, vento, schiume senza fine / l’immensità della notte cresceva / triremi di Pelasgi e di Liburni / ci remavano accanto a vele piene». Di notte il verso ti sveglia, riaccende la nostalgia di Europa e la voglia di fuga. Dai, scappiamo un’altra volta, Piero, mio capitano, che recitavi Omero al timone. La notte è perfetta, c’è poca Luna e a luci spente nessuno ci vedrà. Andiamo via, lontano da scartoffie, droni e capitanerie, splendidamente irreperibili, e vendiamo cara la pelle.
Al largo di San Benedetto incontreremo le balene. / Fuori, le sberle del mare. All’interno / solfeggio di respiri, in sintonia / col dormiveglia lungo del rollio. Nei porti andavi a caccia di buon vino, ma non per berlo subito. Lo centellinavi dopo, nei lunghi inverni sambenedettesi, per rivivere accanto al caldo i viaggi dell’estate. Oggi ho issato la bandiera stellata d’Europa fuori dal balcone. Alziamo le vele e via, con brezza di Ponente.
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