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#festeggiarsi
scogito · 2 years
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Sollevo la serranda e affacciandomi vedo questo ragazzo con la maglietta rossa che sentendo il rumore alza la testa. Ci si guarda con curiosità stanca, ognuno per motivi propri come ombre più presenti di noi; tuttavia ci si fa da specchio. Camminando poco più avanti si ferma sedendosi su un muretto, io guardo altrove, ma mi ricordo.
Dei tempi in cui giravo a tarda notte per starmene da sola. Di quando non volevo tornare, perché avevo un tetto, ma non era casa. E lo riguardo e vorrei sapere che gli frulla in testa, perché è serio e fissa i pensieri. Perché so che si prova.
Chiudendo la finestra rialza il viso verso di me, osservo questa culla che ho sempre dato alla tristezza. Il suo capacissimo scavare nel sottile, la sua abitudine di irretire il superficiale. Perché magari lui sta solo in un dopo sbornia e io c'ho visto dentro l'inizio di buone domande. Quelle che ti fai quando stai di merda, per capirci.
Quelle che ti scuotono le cellule.
A volte si torna su battaglie silenti, attraverso qualcuno. A ricordarci. A non sottovalutare mai le coincidenze, che spesso vengono a trovarti per vedere a che punto stai col tuo cammino.
Quando ti scopri risolto, anche per una briciola rispetto a ciò che eri solo un anno prima... Festeggiati.
(pubblico ora ma l'ho scritto ieri notte)
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art-emide · 2 months
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Bisogna imparare a festeggiarsi ogni giorno, perché a volte l'amore di cui hai più bisogno è il tuo.
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abr · 2 months
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Continuare a ripetere senza affanni né enfasi fuor di luogo alle finte verginelle probaleshtinesi chiagni-e-fotti: à la guerre comme à la guerre, anche se fa orrendamente schifo a tutti e per tutti.
A proposito di schifo per tutti, va anche serenamente ribadito come ognuno sia sempre responsabile delle CONSEGUENZE delle proprie azioni. E' il fondamento del diritto e di ogni giudizio. Chi ora li attacca aggressivo tirandogli fuori la merda a calci (lett.: kicking the shit out of them) se ne stava placido a dormire con sua moglie o anche in rave con gli amici a festeggiarsi il suo Yom Kippur, quel 7 di ottobre.
Come dice Bersani, stanno esagerando? Forse intendeva quelli che ancora trattengono torturano e violentano ostaggi o chi dalle città europee inneggia che anche le bambine ebree sono responsabili; se non sa distinguere azioni e responsabilità da reazioni, civiltà da barbarie pur nello schifo della guerra, beh prenda le sue medicine.
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schizografia · 3 years
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Oggi - è il ruolo della pubblicità - l’immagine non è più come la palla da tennis che passa da un emittente a un ricevente, da uno che batte ad uno che risponde, oggi l’immagine segue contemporaneamente i due giocatori. Perché attendere che sia la palla a dirci qualcosa dei due giocatori, quando possiamo ottenere la stessa conoscenza osservandoli contemporaneamente in azione? La palla (l’oggetto, l’opera d’arte) è diventata il pretesto, non più ciò che rivela. Lo stesso accade in politica: i sondaggi permettono di porre l’uno contro l’altro il discorso pronunciato e la relativa risposta. Il discorso (non si tratta nemmeno più di pensiero) fa scattare una serie di immagini (anche il sondaggio è un’immagine, una ‘fotografia’, come ci ricordano i ricercatori). Immagini che del resto diventano molto rapidamente non interpretabili, prive della monumentalità di quelle di un tempo.
Dal punto di vista politico possiamo leggervi il dispositivo col quale i paesi tecnicamente in grado di dare questa veste al mondo firmano e circoscrivono il loro ripiegamento su se stessi. Andare verso l’altro (sconosciuto, esotico, minaccioso: il terzo mondo, presto il quarto) non consiste più nel rischiare di perderlo andandogli incontro (per salvargli l’anima?) o - persistenza del ‘documentario’ - nel dargli diritto d’immagine. È così che, dopo lo scacco rosselliniano, le grandi guerre del mondo povero (Iran-Iraq, ma anche Libano, Medio Oriente, Cina post maoista, sikhs o tamil, ecc.) sono combattute senza che le nostre immagini le documentino. Godard (Ici et ailleurs) aveva perfettamente sintetizzato il disagio prodotto dall’avere quei soggetti come attori gratuiti e dall’essere noi per loro ‘mediatori’ benevoli. Poi il ‘documento’ ha sostituito il ‘documentario’ e il ‘documento’, in quei paesi, non poteva che essere mostruoso, sanguinoso, fatale. E, in seguito, i media occidentali hanno inventato un modo antico e al contempo (post)moderno di risolvere il problema. Invece di andare verso i paesi poveri (per informarli, aiutarli, sostenerli, capirli), hanno preso l’abitudine di rimanere nei propri confini e, per alleviare tutta quella sofferenza che non mostrano più, organizzano degli show mediatici di beneficenza, che diventeranno poi un’occasione per festeggiarsi e far mostra di sé. Il disprezzo per se stessi che tanto faceva schifo a Bruckner è scomparso. Non ci si vergogna più di niente. L’immagine mancante degli altri è stata sostituita da un’immagine in più di noi. Poiché ormai siamo condannati a noi stessi e alla carità come business.
Riassumiamo questa storia non riassumibile. L’immagine come semplice rivelatore di A e B (per esempio la pittura delle icone). L’immagine come verifica di A che lancia un messaggio in bottiglia verso B (per esempio un romanzo di Kafka). L’immagine di A e B, sempre più intercambiabili e omogenee, l’immagine che diventa un pretesto ludico. L’immagine di A per B in nome dell’immagine assente di C.
Serge Daney
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relaxbeach1 · 4 years
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La Destra scende in Piazza e non mantiene le Distanze; certo quelli so fratelli e i fratelli non c'hanno distanze.    Le Sardine non conoscono le distanze scendono in piazza e si sa che per sentirsi sicure hanno la necessità  di stare strette strette. Per festeggiarsi in tanti si affollano senza nessun controllo a far l'Aperitivo. E Noi?  Noi che siamo in due e da soli perché dovremmo rinunciare l'uno dell'altro e mantenere  le distanze e privarci di fare all'Amore!
RelaxBeach©  (Tutti i Diritti sono Riservati.) 08/06/2020
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true-trauma · 2 years
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Mi sono sempre posto una domanda: ma con tutta la disoccupazione e con tutta l’assenza di lavoro che c’è in giro, ma chi si laurea, esattamente cosa cazzo ha da festeggiarsi?!? Ma lo sanno in che condizioni viviamo?
Alla mia laurea non organizzerò una festa, organizzerò una passeggiata a Lourdes camminando con le ginocchia sui ceci. Una valle di lacrime e ci passa la paura.
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chiarasolems · 2 years
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#sanvalentino 🤔 un giorno come un altro, direi.... L'amore non risiede in una giornata... Un'emozione grande, un sentimento immenso che va custodito, cullato, protetto, aiutato a crescere giorno per giorno con spontaneità, ma anche impegno... Prendersi cura dell'amore è fondamentale. Amore verso una persona, verso la vita, nei confronti dell'altro, ma prima di tutto verso noi stessi verso... Insomma... AMORE/AMARE a 360°!!! San Valentino ♥️ un amorevole pretesto per festeggiarsi, abbracciarsi e non accontentarsi... San Valentino ♥️ per procedere in questo importante cammino. Quindi San Valentino per 365 giorni all'anno per tutti. Ti auguro tanto tanto puro, vero e profondo AMORE sempre🌞❣️ · · · · · · · · · · · · · · · #love #amore #amor #amores #amoreterno #amoremfoto #amorepacific #amoreepsiche #amoresamor #amoreco #amorecife #amoreeodio #amoreee #amorecos #amoremdobro #amoreal #instagood #amoreternoamor #loveislove #photography #frases #familia #amoresmio #photooftheday #amoremcadadetalhe #vida #아모레퍼시픽 #instagram #parkshinhye (presso MondoSole anoressia bulimia binge disturbi alimentari (dipendenze)) https://www.instagram.com/p/CZ80xiSIPo2/?utm_medium=tumblr
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partyepartenze · 3 years
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Festa di San Valentino - origini e tradizioni nel mondo
La festa di San Valentino ha origini antiche: una parte del mondo la festeggia anche se in modi e in date diverse. Un'altra parte invece la vieta. Però sono sicura che gli innamorati hanno trovato altri modi per festeggiarsi. #sanvalentino #14febbraio
Perché San Valentino Molto indietro nella storia La Festa di San Valentino, così sentita e romantica, ha origini antichissime. Oggi le coppie si scambiano doni e cioccolatini, si fanno tenerezze e promesse: ciò è possibile per l’intervento di Papa Gelasio I che fermò una barbara usanza pagana, durante la quale alle donne erano riservate bastonate e violenze. Era la festa pagana dedicata alla…
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daraprispumanti · 4 years
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#Repost @cittameridiane
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Festeggiarsi 🥂
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#cittameridiane #daraprì #metodoclassico #prebirthday #tortasetteveli #allasalute #foodandwine #ourpugliaisdifferent #enjoydarapri
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libriaco · 7 years
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Regali dal Giappone
Si regala per preparare alleanze, per creare obbligazioni, per festeggiarsi vicendevolmente, per placare ogni aggressività e competizione. Il che sta a dimostrare che il Giappone è un paese fortemente competitivo, fortemente autoritario. Con un amore sviscerato per i doni e le cerimonie celebrative. Per loro ogni occasione è buona per portare doni. Non soltanto per ricordare la nascita di un profeta, come succede da noi ricordando i re magi che arrivavano da terre lontane con mirra e incenso per il piccolo Cristo, anche se partorito dentro una stalla. I giapponesi recano offerte in ogni occasione sociale: una cena, una gita, l'incontro con un professore di scuola, l'inizio di una collaborazione di lavoro, il benvenuto ad uno straniero e così via. Nel linguaggio dei doni, il regalo significa che si vuole acquietare, rabbonire, sedare un dio corrucciato che potrebbe annichilirci. Anche gli antichi facevano lo stesso. Ma le loro offerte agli dei dovevano essere accompagnate da sangue innocente. Poi, col tempo, i sacrifici si sono fatti meno cruenti, sono diventati del tutto simbolici. Resta l'intenzione recondita di placare l'ira di divinità lontane, capricciose e imprevedibili che potrebbero scatenarsi contro di noi.
D. Maraini, La nave per Kobe. Diari giapponesi di mia madre, Milano, Rizzoli, 2001.
Dedicato a chi fra 15 giorni ci andrà. (E se vuole capire, capisca).
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📖Trama: Il grande Gatsby ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy... Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità. Proprio come andava accadendo allo stesso Fitzgerald, ex casanova ed ex alcolizzato alle prese con il mistero di un'esistenza ormai votata alla dissoluzione finale. 🏷Citazione preferita: ““Ero dentro e fuori, contemporaneamente incantato e respinto dall’inesauribile varietà della vita.” ☑Valutazione: 🎃🎃🎃🎃/5 #booklover #bookmania #instabooks #instabook #lanottedeilibriviventi #coefficientezucca #leggere #bookstagram #bookstagram #bookstagrammer #newtoncompton #ilgrandegatsby #fscottfitzgerald https://www.instagram.com/p/BvpKsN1nbNr/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1hzpgi15cs2vz
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cartofolo · 7 years
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Pensiero su questa festa delle donne?Non è una festa ipocrita?
Non la penso ipocrita, ma la ritengo buffa, Anon.Una donna dovrebbe festeggiarsi perché è donna?Le feste "di genere" le capisco, ma non le condivido.Le categorie esistono per compensarsi vicendevolmente, non per dividersi nell'esaltazione di genere.Lo stesso vale per la festa della mamma, del papà, del bambino, dei nonni (esiste anche la festa dei nonni). Comunque vanno tutte bene, se servono a sottolineare dei diritti incompresi o ricordare quanto sia importante la famiglia.Personalmente il mio rispetto va sempre e comunque per tutte le categorie che si sentono discriminate, anche se non fanno festa.
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notredelphyne · 4 years
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Un compleanno così:
“Siamo in collegamento
non televisivo, neppure radiofonico, oggi si trasmette in un cortile, in un’aia, le prime a farsi sentire sono oche papere e galline, prede di un moto perpetuo, che collega tutti i presenti.
E’ un giorno di festa, molto speciale, Pino compie ottantotto (88) anni. Sulla terra due bambini hanno scritto accostati i due grandi numeri, così non serviranno candeline e ci si ballerà  attorno.
Il nipote sta accendendo un falò, per scaldare sino a tarda ora.
Non manca nessuno, sono scesi o saliti anche dalle borgate vicine.
Una lunga  tavola di assi in legno è apparecchiata  sotto un ciliegio, forte del tronco rossiccio e lieve al sole con sfarfallanti petali bianchi.
Ognuno entra  in scena al momento giusto: un gruppo di donne con tovaglie e stoviglie, alcuni uomini con sedie e bottiglie di rosso, la moglie di Pino dispone tre salami “di quelli buoni”, tomini di capra della sorella e le tipiche acciughe al verde preparate da lei con amorevole cura.
La figlia, ormai madre di Rosa, Nespolo ed  Ignazio, con femminile attenzione, prepara un mazzo di fiori, composto con corolle portate da tutte le case, la vivace composizione è simbolo dell’unione di un paese.
Pino è da sempre cordiale con tutti, come si dice qui “un gran lavoratore, un marito e un padre esemplare”, il tipico brav’uomo stimato da tutti. Dei suoi difetti nessuno parla, lo sorvolano allontanandosi sino ad essere inesistenti.
Quella  notte al momento del brindisi tocca a lui  prendere la parola. L’uomo da  alcuni  giorni pensa a che dire, non è un chiacchierone, preferirebbe offrire qualcosa di buono per palesare la sua  contentezza, la gioia d’essere tutti insieme. Si decide e dice schietto: “grazie!” mettendo  sulla tavola le sue più preziose bottiglie di vino.  
Una notte diversa da ogni altra:  stelle nitide nel cielo, grilli in coro, profumi di erbe, la fonte chiacchierina, che fanno da sfondo a  persone compagne di vita, capaci di festeggiare il più vecchio tra loro con ardente affetto e spontanea gioia”.
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--Negli ultimi anni ho ancora assistito a momenti simili persino in rioni cittadini. Sono spesso gli anziani, che conoscendo ancora i segreti  del festeggiarsi a vicenda, usando gli spazi delle proprie famiglie, dei Circoli di  quartiere o di quelli sportivi sanno improvvisare giornate o serate condivise.
Ci sono giovani che le apprezzano e sanno reinventarne anche fuori da un’aia--.
Zia  Cleo
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pangeanews · 5 years
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“Non posso negare lo straordinario. Il mondo può salvarsi soltanto grazie ai lettori di Dante e di Shakespeare”: la parola ad Harold Bloom
Quando era più pimpante, Harold Bloom incendiava. In una fatidica intervista disse che Dario Fo era “semplicemente ridicolo”, che Toni Morrison non era degna del Nobel per la letteratura (“Siamo vecchi amici e le voglio bene. Ma dopo Amatissima ha scritto solo supermarket fiction, perseguendo una crociata socio-politica”), che Il giovane Holden “fra 30 anni, chi se lo ricorderà?”. Rifiutò un invito a corte da parte di Giovanni Paolo II (“Cristianità è sinonimo di antisemitismo”), difendeva la grande letteratura dei “maschi, europei, bianchi, defunti”, allineati nell’epocale Canone Occidentale (in Italia lo stampa Bur), mettendosi contro mezza accademia. Ci ha insegnato a volare alto, a pretendere, dai libri, un abisso, imponendo allo scrittore di essere un devastatore di mondi, un ideatore di cosmi. Per altro, scrive benissimo.
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Mesce la scrittura al sacro, il libro al Libro, la letteratura alla teologia, Harold Bloom, con l’ambiguo intento, credo, di defraudare Iddio dal suo trono. A suo dire, i poeti sono angeli e gli scrittori Titani: che riconquistino il cielo dove abita l’usurpatore, il Dio-monolite. In ogni caso, Il Genio, costruito secondo la sequenza della Kabbalah, è un libro enciclopedico e semplice, un perpetuo invito alla lettura e alla vigoria di verbi verticali. Il libro che preferisco, Rovinare le sacre verità. Poesia e fede dalla Bibbia a oggi era stampato da Garzanti, era il 1992, chi lo pubblica più? Un tot di anni fa, quando pareva che Bloom ci lasciasse le penne, mi chiesero un ‘coccodrillo’ precauzionale. Questa operazione da becchino giornalista non mi garbava. Scrissi. Bloom sopravvisse. Cancellai tutto, ispirandogli, mi auguro, una vita decuplicata.
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Harold Bloom, nato a New York da un ebreo di Odessa, ha compiuto il mese scorso 89 anni, una cifra mistica. L’8 rovesciato è l’infinito; il 9 è la trinità al cubo. Per festeggiarsi ha pubblicato un nuovo libro, per Knopf, Possessed by Memory. The Inward Light of Criticism, in cui allinea i suoi ‘miti’, dal libro dei Salmi a Lev Tolstoj, dall’Ecclesiaste a William B. Yeats e Delmore Schwartz. Il bello di Bloom è che è assertivo, colto, ironico, gnostico. Dicono, va da sé, che proprio questo sia “il suo libro più personale e persuasivo”.
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Insieme ad Harold Bloom – per quel che conta – sono certo della grandezza di Wallace Stevens, di certo non inferiore a quella di Ezra Pound e di Thomas S. Eliot, anzi. “Alla fine dei miei ottanta, sosto nella stagione dell’elegia. La maggior parte dei miei amici più cari è andata. Sono ossessionato da diversi passaggi della poesia di Wallace Stevens, nello specifico da The Course of a Particular. Nelle sue ultime poesie, Stevens ascolta la voce del mondo prima della creazione. Sebbene non si occupi di occulto o di speculazioni ermetiche come William B. Yeats e D.H. Lawrence, Stevens sente le voci. Quando cadono, le foglie gridano, le case ridono, le sillabe sono evocate senza suono, esuli dal discorso, il vento respira, i pensieri ululano nella mente, il sole colossale è un urlo scarno, la fenice canta un canto straniero. Insonne come molti vecchi, sogno il sogno di Stevens”.
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Ciò che mi affascina di Bloom è che per lui le poesie dei grandi poeti sono cartigli da cui esasperare un destino. Sono rasoi su cui sono dettati verbi di rischio, implorazioni che sostengono l’Everest della nostra vita. Il ‘credo’ di Harold Bloom – che informa il suo pensiero critico – si legge in un libro, Visioni profetiche. Angeli, sogni, resurrezioni (il Saggiatore, 1996), anch’esso fuori catalogo, come mai? Forse Bloom, troppo anticonformista, decrepito decano del Canone, baluardo della letteratura come sola sapienza e sola salvezza, è un pericolo, ostacolo all’universo universitario dei perbenisti? In quel libro, Bloom – gitando tra Emerson e Valentino, tra Amleto e la Torah, tra Rimbaud, William Blake e il Vangelo di Tommaso, tra Rilke e i millenaristi, in modo piuttosto spericolato – denuncia la sua gnosi (“Se cerchi te stesso al di fuori di te stesso, vai incontro a un fallimento, erotico o ideologico che sia”), lui, aristocratico dell’intelletto, disincarnando la letteratura dalla carne del mondo, del tempo. Si può non essere d’accordo – io la penso altrimenti – ma che avventura cosmica, che verticale pretesa.
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“Un legame connette la creazione di una poesia, l’illusione del ritorno, la tenue attesa che prima o dopo ascolteremo la voce che ha preceduto l’instaurazione del cosmo, abbandonato e perduto, sul quale vaghiamo incapaci di distinguere ciò che era e che ci sforziamo di ritrovare”. La poesia è questo afflato nostalgico – o piuttosto, il fiorire di un nuovo affronto?
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Ancora Harold Bloom, nelle prime, delicatissime pagine del nuovo libro. “Quando ero giovane leggevo incessantemente la poesia: ero solo e pensavo che quelle poesie potessero diventare persone. Quel vagabondaggio non poteva resistere alla maturità, ma ho continuato a cercare quella voce che precedeva la mia alienazione… Nella mia esperienza, ci sono alcune visioni e voci sorgive che sfondano la roccia del sé e liberano qualcosa come una scintilla, un respiro, in una momentanea consapevolezza che pare conoscere ogni cosa. Quando mi chiedo chi devo conoscere, ascolto il suono primordiale, in naufragio nel cosmo, in esilio tra gli spazi interstellari, che mi chiama… Ora, alla mia età, ascolto il silenzio originario e voci che scendono dalle sfere dentro e oltre la roccia dell’io. Quando Amleto conclude mormorando ‘Il resto è silenzio’, intende sia l’accettazione dell’oblio che il desiderio di quello che gli ermetici chiamano Pleroma o Pienezza. Valentino, lo gnostico autore del Vangelo di Verità, così termina il suo discorso: ‘non è conveniente per me, dopo che sono stato nel Luogo del riposo, parlare di altre cose’. Anche per lui tutto il resto è silenzio”. Che la poesia sorga nella tentazione del silenzio è inutile ricordarlo.
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Sulla “Los Angeles Review of Books”, William Giraldi interroga a lungo Harold Bloom, in un pezzo intitolato Paladin of Literary Agon: A Conversation with Harold Bloom. Ecco alcune frasi peculiari.
“Tra gli anni Ottanta e Novanta, ho trascorso molto tempo con Philip Roth. Hart Crane mi ha iniziato alla letteratura. Dopo di lui ho letto Shakespeare, Milton, Whitman, i romantici, i vittoriani, la poesia del XX secolo, con quella furia che Crane mi aveva trasmesso. La mia esperienza essenziale di lettura si riduce alla Bibbia ebraica, a Dante, a Shakespeare. Continuo a leggere quasi ogni giorno Yeats, D.H. Lawrence, Hart Crane, Stevens”.
“Ormai sono una reliquia, ma continuo a credere che il futuro – se ce ne sarà uno – dipenderà dai lettori autentici di tutto il mondo. Senza leggere Dante, Shakespeare, Montaigne, Cervantes e i loro rari colleghi, non possiamo imparare a pensare. E se non riusciamo a pensare, beh, il futuro è del Trionfo del Mondo, cioè a dire delle bestie apocalittiche”.
“L’alta letteratura ha tre attributi principali: potere cognitivo, originalità, splendore estetico… La cultura non riguarda la moda. La cultura ‘popolare’ è un ossimoro. Il cattivo gusto non è cultura. Ci sono diversi scrittori di opere immaginifiche, anche in questo tempo. A mio avviso, lavorano meglio se non si occupano di cronaca”.
“I rapporti con i miei amici e mentori persistono nonostante la loro morte. Non sono un occultista né un medium, ma in qualche moro mi parlano dall’aldilà. Non sono cambiati, hanno una urgenza più toccante”.
“Mi vedo come un rabbino secolare. Uno che legge alla comunità e a se stesso. Dio mi meraviglia. Non posso accettarlo. Non posso rifiutarlo. Il dio di mia madre e di mio padre non può essere soltanto una vecchia storia. Non mi fido del Patto, ma non posso negare lo straordinario”.
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Harold Bloom è il baluardo di una letteratura sconfinata, che scollina oltre la radice del mondo, che scava nel dettaglio delle stelle. Non è poco, non è fuga, rifugio. (d.b.)
L'articolo “Non posso negare lo straordinario. Il mondo può salvarsi soltanto grazie ai lettori di Dante e di Shakespeare”: la parola ad Harold Bloom proviene da Pangea.
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maurizio1977-blog · 6 years
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[Ti senti... SEXY???] 😏 Studi scientifici dimostrano che: SENTIRSI SEXY, è molto più potente dell'essere SEXY.... Infatti, l'espressione giusta è “sentirsi sexy” e non “essere sexy”, perché la sensualità non è un dato di fatto estetico, “Mi sento, dunque sono”, ovviamente, ripetiamo non stiamo parlando di fattore estetico, ma puramente mentale, il sentirsi qualcosa che viene da dentro. Infatti se ci sentiamo belle, diventeremo di conseguenza ciò che riflettiamo all'esterno, non è accontentare gli altri, ma se stessi: ecco perché è importante vestirsi per festeggiarsi, a partire dalla biancheria intima, indossare reggiseni, slip e body da urlo, anche se nascosti sotto strati di maglie e maglioni, aiuta a sentirsi più sexy (e ricordiamoci: se ti senti, sei). 😍 #comment4comment #like4like #instagod #follow #followme #amore
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chiarasolems · 3 years
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#sanvalentino 🤔 un giorno come un altro, direi.... L'amore non risiede in una giornata... Un'emozione grande, un sentimento immenso che va custodito, cullato, protetto, aiutato a crescere giorno per giorno con spontaneità, ma anche impegno... Prendersi cura dell'amore è fondamentale. Amore verso una persona, verso la vita, nei confronti dell'altro, ma prima di tutto verso noi stessi verso... Insomma... AMORE/AMARE a 360°!!! San Valentino ♥️ un amorevole pretesto per festeggiarsi, abbracciarsi e non accontentarsi... San Valentino ♥️ per procedere in questo importante cammino. Quindi San Valentino per 365 giorni all'anno per tutti. Ti auguro tanto tanto puro, vero e profondo AMORE sempre🌞❣️ · · · · · · · · · · · · · · · #love #amore #amor #amores #amoreterno #amoremfoto #amorepacific #amoreepsiche #amoresamor #amoreco #amorecife #amoreeodio #amoreee #amorecos #amoremdobro #amoreal #instagood #amoreternoamor #loveislove #photography #frases #familia #amoresmio #photooftheday #amoremcadadetalhe #vida #아모레퍼시픽 #instagram #parkshinhye (presso Rimini, Italy) https://www.instagram.com/p/CLQ4I4WFRkP/?igshid=chf2dycsp9mq
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