Marci(a)re.
Mostra Felicitazioni! CCCP FEDELI ALLA LINEA 1984-2024, Reggio Emilia, Italia
25 Febbraio 2024
CCCP FEDELI ALLA LINEA - CCCP
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Mi mancava sentire il profumo del mare
Quell'odore che ti avvolge,ti entra dentro.
Quell'aria che sa di salsedine,pungente
Che ti fa sentire tutta la libertà e l'immensità
Del mare.
-la ragazza dal cuore nero♡
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Sogno:
Andare via ma solo temporaneamente. Io tornerò o non me ne sono mai andata, perché sono sola in un giorno di festa.
Le finestre che devo chiudere sono molto grandi. Qualcosa non funziona nel meccanismo di chiusura perché quando cerco di accostarle per chiuderle, le ante rimbalzano e si spalancano verso l'esterno.
Siamo in una corte di palazzi popolari, io e un'altra collega. Due edifici molto grandi uno di fronte all'altro. La facciata del palazzo che ho alle spalle è decrepita. Il palazzo che ho di fronte invece è scintillante. Il riflesso della luce è lo scintillio di macchine nuove di zecca accatastate una sopra l'altra in una colonna verso l'alto che sembra senza fine.
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“Sono le cose imperfette,
le illusioni rammendate,
i sogni sbriciolati
nelle pozzanghere,
i bicchieri spaiati,
le finestre chiuse
che si riaprono col vento;
sono le cose imperfette, sai,
che lasciano improvvisamente
passare la luce.”
— Leonard Cohen
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"Pazzo non è chi butta tutto all'aria e ricomincia, pazzo è chi lascia tutto in ordine, restando immobile nella sua infelicità."
(M. Rabino)
Buongiorno!
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Finestre
"Finché esisteranno finestre, l’essere umano più umile della terra avrà la sua parte di libertà" (Amélie Nothomb).
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Di Là.
Clusone, Bergamo, Italia » 09 Ottobre 2022 » JARDIN DE LA CROIX - TRAIL OF ALASKA
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Sollevo la serranda e affacciandomi vedo questo ragazzo con la maglietta rossa che sentendo il rumore alza la testa. Ci si guarda con curiosità stanca, ognuno per motivi propri come ombre più presenti di noi; tuttavia ci si fa da specchio.
Camminando poco più avanti si ferma sedendosi su un muretto, io guardo altrove, ma mi ricordo.
Dei tempi in cui giravo a tarda notte per starmene da sola. Di quando non volevo tornare, perché avevo un tetto, ma non era casa. E lo riguardo e vorrei sapere che gli frulla in testa, perché è serio e fissa i pensieri. Perché so che si prova.
Chiudendo la finestra rialza il viso verso di me, osservo questa culla che ho sempre dato alla tristezza. Il suo capacissimo scavare nel sottile, la sua abitudine di irretire il superficiale. Perché magari lui sta solo in un dopo sbornia e io c'ho visto dentro l'inizio di buone domande. Quelle che ti fai quando stai di merda, per capirci.
Quelle che ti scuotono le cellule.
A volte si torna su battaglie silenti, attraverso qualcuno.
A ricordarci.
A non sottovalutare mai le coincidenze, che spesso vengono a trovarti per vedere a che punto stai col tuo cammino.
Quando ti scopri risolto, anche per una briciola rispetto a ciò che eri solo un anno prima... Festeggiati.
(pubblico ora ma l'ho scritto ieri notte)
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