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#donna del popolo
queerographies · 22 days
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[Vita, vecchiaia e morte di una donna del popolo][Didier Eribon]
Vita, Vecchiaia e Morte di una Donna del Popolo: L’Indagine di Didier Eribon Titolo: Vita, vecchiaia e morte di una donna del popoloScritto da: Didier EribonTitolo originale: Vie, vieillesse et mort d’une femme du peupleTradotto da: Annalisa RomaniEdito da: L’orma editoreAnno: 2024Pagine: 252ISBN: 9791254760734 La sinossi di Vita, vecchiaia e morte di una donna del popolo di Didier…
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sofysta · 7 months
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Guernica
" Un dipinto è la somma delle sue distruzioni" P.Picasso
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Questo dipinto in olio su tela (larga 783 centimetri e alta 351 è una delle opere più famose al mondo, dipinte dal pittore spagnolo) non è solo arte fine a sé stessa.
Guernica è una denuncia contro la violenza cieca del bombardamento e di tutte le guerre, che colpiscono allo stesso modo donne, uomini, bambini e animali, distruggendo ogni forma di vita.
Il fiore è simbolo di speranza in mezzo alla tragedia che si consuma.. Particolare con il fiore e la spada spezzata. La lampada elettrica, la cui presenza è del tutto incongrua in uno spazio aperto, ha la forma di un occhio: l'occhio di Dio che dall'alto giudica la miseria dell'umanità.
Lo scenario trasmette, dolore, ansia e disperazione, è rappresentato fantasticamente dal pianeta dell'Urlo in cui vive il drago, trasposizione del cavallo, che rappresenta l'incombenza della paura. Nella storia il protagonista deve superare tale emozione tramutandola in forza, mediante il coraggio.
GUEERNICA (pronunciato "ghernìca") è la capitale religiosa e storica dei paesi baschi spagnoli ed era il luogo di incontro dell'Assemblea di Biscaglia, che si riuniva sotto una quercia, la Gernikako Arbola, che fu un simbolo delle tradizionali libertà del popolo basco.
La colomba è normalmente simbolo di pace ma in questo caso, essendo priva di un'ala, vuole indicare che la pace è infranta. Il fiore è simbolo di speranza in mezzo alla tragedia che si consuma.
Quest'opera va letta da destra verso sinistra poiché il lato destro era vicino all'entrata del luogo per cui era stata progettata.
Inizialmente Picasso per il Guernica voleva usare i colori ma lo farà in bianco e nero perché l'assenza di colore simboleggia l'assenza di vita.
Il cavallo sulla sinistra richiama la pace svanita poiché straziata e sembra cadere a terra: il toro invece indica la brutalità della violenza portata dalle guerre (e dalla corrida), mentre il cavallo è il simbolo della Spagna, che nell'opera appare trafitto da una lancia (come la Spagna).
Partendo da sinistra compaiono: una donna col figlio morto tra le braccia, l'imponente testa di un toro, un guerriero caduto a terra mentre brandisce una spada spezzata, un cavallo che nitrisce di sofferenza, una lampada accesa, tre donne sulla destra; una di esse alza le braccia al cielo in segno di disperazione.
Ideato e creato in soli 33 giorni dopo il bombardamento del paese basco di Guernica nell'aprile del 1937 ed esposto all'Expo di Parigi nello stesso anno, il celebre dipinto a olio di Picasso oggi è esposto stabilmente al Museo Reina Sofia di Madrid.
Il 26 aprile 1937 gli aerei tedeschi, in appoggio alle truppe del generale Franco contro il governo repubblicano di Spagna, radono al suolo con un bombardamento la cittadina basca di Guernica. Il bombardamento a tappeto dura tre interminabili ore ed i morti furono 1.654, i feriti quasi novecento.
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gregor-samsung · 16 days
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" Un pensiero o idea di trasferimento [del popolo palestinese risale] ai primi tempi del movimento sionista, come mostrerebbe un'annotazione del diario di Theodor Herzl: «Dobbiamo espropriare con delicatezza. […] Cercheremo di indurre la popolazione in miseria ad attraversare il confine procurandole un'occupazione nei paesi di transito; negandogliela, però, nel nostro. […] Il processo di espropriazione e di sgombero dei poveri deve avvenire con discrezione e circospezione.»¹ A distanza di quarant'anni, Ben-Gurion ribadiva il concetto: «Il trasferimento di popolazione è già avvenuto nella valle di Jezreel, nella piana del Sharon e in altri luoghi. Siete a conoscenza del lavoro del Fondo nazionale ebraico in proposito. Ora occorre realizzare un trasferimento di ben altre dimensioni.»² Durante la guerra del 1948, Ben-Gurion mise in pratica le sue raccomandazioni. In una campagna nota come "Operazione Hiram" fu realizzato un trasferimento indiscriminato di popolazione dalla Galilea. Durante questa campagna, ha scritto Morris, le forze armate sioniste eseguirono "un numero insolitamente elevato di esecuzioni di popolazione civile contro muri o nei pressi di un pozzo con notevole metodicità". Molto scrupolosamente, Morris cita ventiquattro episodi di terrorismo o di massacro, di cui i più efferati ebbero luogo a Saliha (78 uccisi), Lod (250), Dawayima (centinaia) e, ovviamente, nel già citato villaggio di Deir Yassin. Alcuni di questi massacri furono probabilmente perpetrati per ragioni tattiche: a Dawayima, nei pressi di Hebron, per esempio, "una colonna entrò nel villaggio sparando all'impazzata e uccise qualsiasi cosa si muovesse". Altri massacri rispondevano, invece, all'intento strategico di terrorizzare la popolazione affinché fuggisse. Questi massacri non furono certo tenuti nascosti dalla popolazione palestinese. Dopotutto, come ebbe a dire una volta Lenin, l'intento del terrorismo è terrorizzare. (Morris, ricordiamo per inciso, ha giustificato i sionisti richiamandosi alla logica del ben noto aforisma di Lenin: "Per fare la frittata occorre rompere le uova").
Secondo un testimone oculare di Deir Yassin: «Deir Yassin era un villaggio che fu attaccato dagli israeliani, o dai sionisti, il 9 aprile 1948. […] Incontrerà delle persone che le diranno: "Questo è quello che successe a Deir Yassin", perché loro erano là. Ho incontrato una donna che mi ha detto che le portarono suo figlio e le dissero di prenderlo in grembo e poi lo uccisero. Usavano coltelli, baionette. Un macello; non un combattimento. Non c'era nessuno da combattere. Erano prevalentemente donne e bambini. Molte, moltissime persone furono massacrate in quel villaggio. Questo massacro terrorizzò l'intera Palestina. Tutti parlavano del massacro di Deir Yassin.» Complessivamente, furono cancellati oltre cinquecento villaggi palestinesi. La maggior parte dei palestinesi che fuggì fini in Cisgiordania, nella striscia di Gaza, nei paesi arabi limitrofi. Quelli con un certo grado di istruzione, con specializzazioni o disponibilità economica cercarono di rifarsi una vita meglio che poterono, talvolta in luoghi lontani come il Golfo persico, l'Europa, le Americhe. Quelli che non furono altrettanto fortunati finirono nei campi profughi, organizzati, inizialmente, dallo United Nations Releif for Palestine (Unrp). "
¹ B. MORRIS, Revisiting the Palestinian Exodus of 1948, in E. L. ROGAN e A. SHLAIM (a cura di), The War of Palestine, Rewriting the History of 1948, Cambridge University Press, Cambridge, 2001, p. 41 [trad. it. La guerra per la Palestina: riscrivere la storia del 1948, Il Ponte, Bologna, 2004]. ² Ibidem, p. 43.
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James L. Gelvin, Il conflitto israelo-palestinese. Cent'anni di guerra, traduzione di Piero Arlorio, Einaudi (collana Piccola Biblioteca Einaudi n° 357), 2007¹; pp. 179-181.
[Edizione originale: The Israel-Palestine Conflict, Cambridge University Press, 2005]
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angela-miccioli · 8 months
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La lingua italiana e la parità dei sessi:
Cortigiano = uomo che vive a corte.
Cortigiana = mignotta.
Massaggiatore = kinesiterapista.
Massaggiatrice = mignotta.
Uomo di strada = un uomo del popolo.
Donna di strada = mignotta.
Uomo senza morale = politico.
Donna senza morale = mignotta.
Intrattenitore = uomo socievole.
Intrattenitrice = mignotta.
ღ cit. Paola Cortellesi
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viendiletto · 4 months
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Storia di Libera e di suo padre
Nella memoria della gente della valle di Cepic è rimasta la figura di Libera Sestan, una giovane donna di Novako, un paese del comune di Pisino. Era nata nel 1919 e all’epoca aveva 24 anni. Libera era bellissima e, raccontano, aveva un animo dolce e sensibile. La sua era una famiglia benestante che certo suscitava l’invidia di molti. Si era sposata con un ufficiale dei carabinieri e aveva due figlie piccole. Era solita recarsi molto spesso a Pisino, per fare compere o concludere qualche affare, abitudine che gli abitanti delle campagne attorno alla cittadina hanno mantenuto anche oggi. Questo però fu sufficiente e pretesto a un suo parente, Veljko Sestan, partigiano, per dichiararla spia e nemica del popolo. Andò a prelevarla a casa, con un manipolo di suoi collaboratori, trascinando via con lei anche il padre. Dicono che li pregasse in ginocchio di permetterle di rivedere per un’ultima volta le sue piccine, ma le fu negato. Prima di gettarla viva, insieme al padre, nella foiba di Chersano, la malmenarono e le bruciarono i capelli. Il delitto non restò impunito. Un altro suo cugino, Ervin Sestan, che le era molto affezionato, impazzì quasi dal dolore. Subito dopo quei fatti, si unì per vendetta e per disperazione all’esercito tedesco. Dopo qualche tempo arrivò insieme ai tedeschi a prendere Veljko in casa. Veljko appena li vide tentò di scappare scavalcando la finestra sul retro e correndo via per i campi, ma Ervin sparando con una pistola dalla finestra riuscì a colpirlo alla testa e ad ucciderlo.
Da “La Voce del Popolo”, 26 luglio 1990, a firma di “lama” (Laura Marchig, fiumana)
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kon-igi · 5 months
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LA PUNTUALIZZAZIONE CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRÒ
A proposito di polarizzazione dicotomica, ho dovuto sfoltire parecchio i nuovi follower che avevano preso a seguirmi dopo essermi sbilanciato sulla strage di civili che Israele sta perpetrando nella striscia di Gaza. Evidentemente per molti vale anche il contrario di quanto da me precedentemente affermato ('Se non stai con Israele allora sei un terrorista di Hamas che stupra e brucia ebree')...
Se parli male degli ebrei allora sei un camerata quindi vieni qua a braccio teso ad aiutarmi a lucidare i forni.
La cosa dissonante a livello cognitivo è che questi omuncoli (mi spiace solo che non mi leggano perché li ho bloccati) ballano sulle gambe come marmocchi che si stanno pisciando addosso nell'indecisione di fare una scelta precisa sul proprio nemico... mi si nota di più se odio gli arabi teste-di-straccio e gioisco dei loro morti oppure se me la prendo con gli ebrei che controllano il mondo grazie ai poteri forti di Bilderberg?
Ti si noterebbe di più se smettessi di farti allacciare gli scarponi da tua mamma.
Comunque, la metto qua e invoco gentile diffusione affinché meno persone possibile in futuro mi costringano a controllare il loro tumblr in cerca di minchiate dopo che cominciano a seguirmi.
Il popolo israeliano ha una cultura religiosa millenaria non secolarizzata e che quindi conserva dogmi molto forti e impermeabili a influenze esterne. Va bene così ed è ingiusto e razzista attribuire a questa ortodossia le persecuzioni che hanno subito nei secoli. È indubbio che una resistenza ai cambiamenti culturali esterni porti malumore in chi ha a che fare con te e il fatto di ritenerti l'Unico Popolo Degno e tutti gli altri merde di sicuro ha rovinato più di un banchetto tra ambasciatori ma noi s'è sempre fatto allo stesso modo, solo che dopo un po' le persone si stufano e loro invece persistono senza cedere.
E va bene così.
Quello che non va bene è che si vendichino uccidendo 9000 bambini in tre mesi e mutilandone dieci al giorno.
Perché comunque noi ci s'ha il mare migliore, la costituzione più bella, la vera e unica pizza, il tricolore più colorato, una donna presidente del consiglio e abbiamo vinto quattro mondiali di calcio. E il papa è simpatico e ama i gay.
P.S. Per cortesia, se credi che le donne stiano esagerando con questa storia del patriarcato e che adesso non si possa più nemmeno essere uomini senza essere accusati di violenza sessuale, fammi il piacere di non rebloggare i miei post per un tuo personale bias di conferma da sfigato ma, dopo aver impugnato ben stretto il tuo cazzetto piccolo, vattene affanculo così veloce da lasciare la sgommata sull'asfalto. Grazie.
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ilpianistasultetto · 2 years
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Cambiano i suonatori, prima Berlusconi, poi Salvini, adesso la patriota fascista Giorgia Meloni, donna, mamma, cristiana e adesso anche "regina del popolo dei furbetti". Gia'. Legge finanziaria e subito perdono per tutti. Cartelle sotto i mille euro verranno tutte cancellate d'ufficio. Nemmeno l'annuncio ed ecco il primo "graziato" che mi piomba in ufficio.
- Dotto' , che ce devo fa adesso con questa comunicazione dell'agenzia riscossione? Ce posso anna' ar bagno?
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Guardo e, in effetti ha ragione. 47 contravvenzioni cds e 12 bollo auto non pagate. La multa piu alta ammonta a 867 euro , quindi tutto stralciabile d'ufficio per un totale di 15.970 euro. Lo osservo e non posso fare a meno di un colpo di bile per quel ghigno da joker che sfoggia, quell'aria strafottente di chi pensa: "che coglioni quelli che pagano"..
Per queste scelte hanno votato a favore il 50% degli italiani. Io al loro posto mi sputerei in faccia da solo ( a prescindere dal tipo di governo) ma evidentemente ognuno ha l'etica che si merita.. @ilpianistasultetto
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Perché reggono l’intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l’appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.
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Erri De Luca - "Elogio dei piedi"
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luposolitario00 · 3 months
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“Hanno diritto su questa terra alla vita:
il dubbio di aprile,
Il profumo del pane nell'alba,
le idee di una donna sugli uomini,
le opere di Eschilo,
il dischiudersi dell'amore,
un'erba su una pietra,
madri in piedi sul filo del flauto,
la paura di ricordare negli invasori.
Hanno diritto su questa terra alla vita:
La fine di settembre,
una signora quasi quarantenne in tutto il suo fulgore, l'ora di sole in prigione,
nuvole che imitano uno stormo di creature,
le acclamazioni di un popolo a coloro che sorridono alla morte,
la paura dei canti negli oppressori.
Su questa terra ha diritto alla vita,
Si questa terra,
Signora alla terra,
La madre dei principi madre delle fini.
Si chiamava Palestina
Si chiama Palestina.
Mia signora ho diritto, ché sei mia signora, ho diritto alla vita.”
🇵🇸✊🏻
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M. Darwish
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fridagentileschi · 7 months
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Un popolo come quello islamico che non considera la donna può amare e rispettare la vita? Può solo usarla per creare pietà negli illusi allocchi occidentali e con questo cavallo di Troia islamizzare il mondo che è il suo vero obiettivo. La situazione di stallo a Gaza serve a questo. Un popolo che non considera la donna non ama nessuna patria. Infatti sono popolo del deserto e ogni terra l' hanno trattata come trattano le donne: stuprata, invasa, sottomessa, distrutta.... possono crescere i fiori dal fango ma non dall' islam. L' islam va isolato, non va più finanziato, va fatto implodere.
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La leggenda del Dream Catcher, l'acchiappasogni, nella tradizione Chippewa.
Un ragno stava tranquillamente tessendo la tela nel suo angolo, vicino al luogo dove Nokomis, la nonna, solitamente dormiva.
Ogni giorno la donna guardava il ragno al lavoro, intento a tessere la sua ragnatela.
Un giorno, mentre lo osservava, entrò suo nipote.
"Nokomis-iya!", gridò il ragazzo, guardando il ragno.
Fece un balzo, prese una scarpa e si lanciò verso di lui,
"No-keegwa!", sussurrò la nonna, "Non ucciderlo!",
"Nonna, perché proteggi il ragno?", chiese il ragazzo.
La nonna sorrise ma non rispose.
Quando il ragazzo si fu allontanato, il ragno si avvicinò alla donna e la ringraziò per avergli salvato la vita.
Le disse: "Per molti giorni mi hai osservato mentre tessevo e facevo oscillare la mia tela, hai ammirato il mio lavoro.
Poiché mi hai salvato la vita, ti offrirò un dono in cambio!".
Sorrise con quel sorriso speciale che hanno i ragni e si allontanò, tessendo mentre si muoveva.
La luna si avvicinò gentilmente alla finestra e illuminò la rete con un magico raggio argentato.
"Vedi come sto tessendo?", disse il ragno, "Guarda e impara, ogni rete catturerà i brutti sogni.
Solo i sogni buoni passeranno dal piccolo buco centrale, questo é il mio dono per te.
Usalo per ricordare soltanto i bei sogni, quelli cattivi rimarranno senza speranza impigliati nella tela!".
Nativi americani - il popolo
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sciatu · 1 year
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Nell’inizio del 1200 la Sicilia è un regno ricco e parte di un impero che andava da Tunisi fino alla Danimarca Palermo era una capitale potente in cui Federico II aveva instaurato una corte forte nelle armi ed evoluta nella cultura, una cultura che non era formata solo dalla quella araba arrivata con i conquistatori nord africani sconfitti dal conte Ruggero ed ora erano sudditi di Federico, e neanche quella provenzale o francese discesa con i Normanni e con le popolazioni lombarde e piemontesi che li avevano seguiti. Era una cultura somma di queste due culture apparentemente opposte ed arricchite da quella bizantina ed ebrea. La stessa lingua, che di quella cultura era la forza, era una lingua unione ed evoluzione di tutti i popoli dell’isola a cui i guerrieri normanni avevano concesso di vivere e di pregare secondo la loro origine. L’amministrazione del regno infatti teneva conto di tutte le diversità che lo costituivano. Così ad esempio, vi erano notai Arabi, notai Ebrei e notai Latini che certificavano e regolavano la vita amministrativa dei privati e dello stato. Tra questi, vi era anche il notaio Jacopo da Lentini, il cui nome appare non solo nel registro notarile dell’epoca, ma anche in importanti atti amministrativi del regno. Essendo parte della forza amministrativa del regno, notar Jacopo era coinvolto anche nella gestione militare ricoprendo l’incarico di comandante della fortezza di Mazzarino. Per questo motivo i suoi contatti con la corte erano assidui e continui. Federico, contrariamente a molti nobili europei, aveva avuto una educazione multiculturale, con insegnanti arabi e latini. Per questo parlava diverse lingue, scriveva libri sull’uccellagione, poesie e ballate che a quel tempo avevano una grande importanza. Le poesie potevano essere imparate facilmente da qualsiasi suddito che non avesse istruzione ed erano uno strumento per veicolare sia le grandi gesta dei cavalieri, che l’amore o la protesta del popolo, la sua rabbia o le sue istanze politiche. Le ballate guidavano le danze dando ritmo ed eleganza ai movimenti di uomini e donne accompagnati dai pochi strumenti musicali di allora. I menestrelli ed i giullari componevano poemi e ballate d’amore secondo la cultura d’origine e l’esperienza dei singoli, spesso in modo ripetitivo e volgare o erudito ed ironico a seconda dei gusti di chi li ospitava. Molti di questi componimenti si concentravano sulla donna, che per i menestrelli e poeti arabi era una conquista, una preda da mostrare o un premio per le battaglie fatte per conquistarla. Per i menestrelli provenzali la donna era una madonna, una nobile dama degna del cavalier che la serviva. Per i poeti siciliani e per Jacopo da Lentini in particolare, la donna è la perfezione che l’uomo non ha; la donna è chi può dare nello stesso tempo la vita e la morte, è la compagna senza di cui il Paradiso stesso non può essere tale. Versi assoluti non per l’amore fine a se stesso, ma per la donna che si ama, versi per un sentimento dominante giustificati dal fatto che per Jacopo la donna è quanto manca all’uomo per aver pace, armonia e la pura bellezza. Jacopo anticipa la Beatrice di quel Dante che considerava i poeti siciliani dei maestri nell’arte del poetare e dell’amare (tutto ciò che gli italiani fanno in poesia, si può dire siciliano). Jacopo è anche il lato oscuro dell’amore, nell’impossibilità di essere amato per quanto si ama, nel dolore che nasce dalla difficoltà di poter rivelare e mostrare quanto di immenso si prova. Il sentimento è una tempesta che nessuno vede, è una forza invisibile impalpabile che attrae come quella di una calamita e a cui nessuno può sottrarsi, è un destino che non arriva mai a compimento. Per poter meglio dire quello che prova Jacopo crea una nuova forma di poesia, rivoluzionaria per quel tempo: il sonetto. Il sonetto forse non è altro che una ballata minore che si apre e che racconta con due quartine di versi e giudica e riassume con due terzine di versi finali. Le rime, vicine ed immediate battono un tempo che la metrica incalza facendo diventare il tutto efficiente ed elegante. Dante, Petrarca avrebbero usato il sonetto con tocchi e forme celestiali, Shakespeare avrebbe fatto raggiungere al sonetto vette ineguagliabili, Trilussa lo avrebbe trasformato in uno ironico schiaffo alla sua società di allora a dimostrare la straordinarietà di un mezzo che ha affascinato e aiutato migliaia di poeti a creare il loro cammino poetico. Noi conosciamo le opere di Jacopo grazie alla traduzione che ne fecero i poeti toscani nell’ italiano della loro epoca. I versi di Jacopo erano però scritti nel siciliano della corte di Federico, un siciliano evoluto che nella traduzione in italiano perde forza e freschezza. Ad esempio, nel tradure i poemi siciliani, i poeti toscani hanno dovuto inventare la famosa “rima siciliana” una rima che in italiano non lo è ma che lo sarebbe stata se fosse stata scritta in siciliano. Malgrado questa limitazione, le poesie di Jacopo ci raccontano l’eleganza di un tempo e la modernità di un sentimento dove l’amore non è un ideale ma una persona, dove i propri sentimenti sono l’eco della vita e, nello stesso tempo, una forza che ci innalza e ci abbatte, ci salva, ci distrugge, ci domina e che non riusciamo mai a saziare per come vorremmo o dovremmo. Questo era Jacopo da Lentini, notaio, burocrate, castellano e poeta, ai tempi del grande Federico Stupor Mundi.
In the early 1200s Sicily was a rich kingdom and part of an empire that ranged from Tunis to Denmark. Palermo was a powerful capital in which Frederick II had established a court strong in arms and evolved in culture, a culture that was not formed only by the Arab culture which arrived with the North African conquerors defeated by Count Roger and were now subjects of Frederick, nor the Provençal or French descent with the Normans and with the Lombard and Piedmontese populations who had followed them. It was a sum culture of these two apparently opposite cultures and enriched by the Byzantine and Jewish one. The language itself, which was the strength of that culture, was a language of union and evolution of all the peoples of the island to whom the Norman warriors had allowed to live and pray according to their origins. In fact, the administration of the kingdom took into account all the differences that made it up. Thus, for example, there were Arab notaries, Jewish notaries and Latin notaries who certified and regulated the administrative life of individuals and the state. Among these, there was also the notary Jacopo da Lentini, whose name appears not only in the notarial register of the time, but also in important administrative deeds of the kingdom. Being part of the administrative force of the kingdom, notar Jacopo was also involved in military management, holding the position of commander of the fortress of Mazarin. For this reason his contacts with the court were assiduous and continuous. Federico, contrary to many European nobles, had had a multicultural education, with Arab and Latin teachers. For this he spoke several languages, wrote books on fowling, poems and ballads that were of great importance at that time. Poems could be easily learned by any subject who had no education and were a tool to convey both the great deeds of the knights, and the love or protest of the people, their anger or their political demands. The ballads led the dances giving rhythm and elegance to the movements of men and women accompanied by the few musical instruments of the time. The minstrels and jesters composed love poems and ballads according to the culture of origin and the experience of the individuals, often in a repetitive and vulgar or erudite and ironic way according to the tastes of their hosts. Many of these poems focused on the woman, who for Arab minstrels and poets was a conquest, a prey to be displayed or a prize for the battles waged to conquer her. For Provençal minstrels, the woman was a madonna, a noble lady worthy of the cavalier who served her. For Sicilian poets and for Jacopo da Lentini in particular, woman is the perfection that man does not have; the woman is who can give life and death at the same time, she is the companion without whom Paradise itself cannot be such. Absolute verses not for love as an end in itself, but for the woman who loves herself, verses for a dominant feeling justified by the fact that for Jacopo the woman is what she is missing from the man to have peace, harmony and pure beauty. Jacopo anticipates the Beatrice of that Dante who considered Sicilian poets masters in the art of poetry and love (everything that Italians do in poetry can be said to be Sicilian). Jacopo is also the dark side of love, in the impossibility of being loved as much as he loves himself, in the pain that arises from the difficulty of being able to reveal and show how immense one feels. Feeling is a storm that no one sees, it's an impalpable invisible force that attracts like a magnet and that no one can escape, it's a destiny that never comes to fruition. In order to better express what he feels, Jacopo creates a new form of poetry, revolutionary for that time: the sonnet. The sonnet is perhaps nothing more than a minor ballad that opens and tells with two quatrains of lines and judges and summarizes with two tercets of final lines. The rhymes, close and immediate, beat a tempo that the metric presses, making everything efficient and elegant. Dante, Petrarca would have used the sonnet with celestial touches and forms, Shakespeare would have made the sonnet reach unparalleled heights, Trilussa would have transformed it into an ironic slap on his society at the time to demonstrate the extraordinary nature of a medium that has fascinated and helped thousands of poets to create their own poetic path. We know Jacopo's works thanks to the translation that the Tuscan poets made of them into the Italian of their time. However, Jacopo's verses were written in the Sicilian of Federico's court, an evolved Sicilian that loses strength and freshness in the Italian translation. For example, in translating Sicilian poems, the Tuscan poets had to invent the famous "Sicilian rhyme", a rhyme that is not a rhyme in Italian but would have been if it had been written in Sicilian. Despite this limitation, Jacopo's poems tell us about the elegance of the past and the modernity of a feeling where love is not an ideal but a person, where one's feelings are the echo of life and, at the same time, a force that lifts us up and knocks us down, saves us, destroys us, dominates us and that we can never satiate as we would like or should. This was Jacopo da Lentini, notary, bureaucrat, castellan and poet, at the time of the great Federico Stupor Mundi.
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sofysta · 9 months
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Oggi il mio giorno libero l'ho impiegato andando a vedere un pò di bellezza in questa terra che mi accoglie da qualche mese, ma quella bellezza che ti tocca l'anima. Abbiamo visitato Nuoro e gran parte delle tradizioni Sarde, e sotto mia richiesta siamo andati a visitare la casa di Grazia Deledda, una delle più grandi scrittrici Italiane alla quale è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura. Inutile dire che mi sono completamente immersa nella sua vita, e fortunatamente in passato avevo anche letto un suo libro che alla fine vi consiglierò. Nei suoi scritti narrava della passione della gente sarda e della loro caparbietàa ma anche delle fragilità dovute al loro forte disattamento per le epoche che cambiavano. Il popolo sardo è ancorato fortemente al passato. Mi ha molto colpita la sua dimora, odora ancora oggi di cuore, cuore in ogni più minuscolo dettaglio.
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(Il suo discorso in occasione della consegna del Premio Nobel)
"Ho avuto tutte le cose che una donna può chiedere al suo destino, ma grande sopra ogni fortuna la fede nella vita e in Dio. Ho vissuto coi venti, coi boschi, colle montagne. Ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo. Ho mille e mille volte poggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce per ascoltare la voce delle foglie, ciò che dicevano gli uccelli, ciò che raccontava l’acqua corrente. Ho visto l’alba e il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne, ho ascoltato i canti, le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo. E così si è formata la mia arte, come una canzone, o un motivo che sgorga spontaneo dalle labbra di un poeta primitivo."
Il libro che vi consiglio 👇e su google trovate anche la stesura completa.
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susieporta · 6 months
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Elogio dei piedi
Perché reggono l’intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l’appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte
Erri De Luca
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abr · 7 months
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Segnali di resipiscienza - Non mancano le denunce da Bruxelles, attraverso le parole del presidente del consiglio europeo Charles Michel:  "Nulla può giustificare il terrore lanciato da Hamas contro il popolo di Israele il 7 ottobre. Oltre 1.400 persone innocenti, uomini, donne e bambini, massacrati. E oltre 240 persone sono state prese in ostaggio. E la brutalità di Hamas non si ferma qui. A Gaza sta usando civili innocenti, la propria gente, come scudi umani". 
via https://www.agi.it/estero/news/2023-11-08/il-conflitto-tra-israele-gaza-in-breve-23867724/
Ci sono immagini di donna incinta torturata, di ragazza stuprata e poi fatta a pezzi, di neonati sgozzati nelle culle. Non ci può essere alcuna remissione.
Anche i burosauri europidi iniziano a uscire dalla narrativa balista dei milioni di bambini uccisi a Gaza, lentamente prendono atto e ritornano verso la realtà.
Ovviamente il giornalaio negazionista inizia il suo art. con un bel NON freudiano. Si vede che il contenuto della dichiarazione, il "fuoco amico" dall'Europa, lo infastidisce. Ai gomblottishti integrali non rimane che la storiella di Hamas finanziata e incoraggiata da Israele stessa ( i più pudichi incolpano i kattivissimi vertici) allo scopo riprendersi Gaza e il gas lì davanti - peraltro già suo, informarsi.
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ragazza-whintigale · 1 year
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𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝒾 𝒾𝓃 𝑒𝓁𝒶𝒷𝑜𝓇𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒...
Ecco a voi la lista di tutti i capitoli in elaborazione. Non so esattamente quando arriveranno o quando li pubblicherò ma in tanto saprete quello che ho in cantiere per voi
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙲𝚊𝚜𝚜𝚒𝚜 𝙿𝚎𝚍𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚙𝚝.𝟸
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Due anni dopo il ritorno Cassis Pedelian, stai organizzando le tue nozze con lui, con tuo grande dispiacere. Tuttavia la presenza a te familiare metterà i bastoni tra le ruote agli intenti di Cassis di legarti a se.
𝑸𝒖𝒊 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝟏
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙰𝚛𝚝𝚑𝚞𝚛 𝙿𝚎𝚗𝚍𝚛𝚊𝚐𝚘𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Dopo 16 anni di lontananza da Camelot vieni costretta a tornare, inconsapevole di quanto si cambiato il tuo piû caro amico.
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙰𝚚𝚞𝚊𝚖𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎 𝙷𝚘𝚜𝚑𝚒𝚗𝚘 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Alla ricerca dell’assassino di sua madre, Aqua si ritrova davanti alla figlia di una cara amica di Ai. L’unica persona che potrebbe conoscere uno dei segreti di Ai è morta e rimani solo tu con un grande segreto per lui.
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙹𝚎𝚛𝚎𝚖𝚢 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Sei una cameriera al servizio degli Agriche, con l’unico intento di sopravvivere a questo inferno. Il tuo piano di usare come scudo il tuo giovane maestro viene dato alle fiamme dallo stesso Jeremy,  infatuato  dell’unica persone che gli si stata accanto.
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙲𝚊𝚜𝚜𝚒𝚜 𝙿𝚎𝚍𝚎𝚕𝚒𝚊𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 - 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚁𝚘𝚡𝚊𝚗𝚗𝚊 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 - 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙹𝚎𝚛𝚎𝚖𝚢 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 - 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙳𝚒𝚘𝚗 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 -
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Uno strano scherzo del fato. Un filo rosso collegato al tuo mignolo ti collega alla tua anima gemella. Sei cosi entusiasta di essere l’unica a poterlo vedere, tanto che perdi di vista il fatto che la persona  dall'altro parte del filo non sia molto innocua. 
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚁𝚊𝚔𝚒𝚎𝚕 𝙴𝚍𝚎𝚛𝚟𝚎𝚗𝚗𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 ( 𝙼𝚒𝚗𝚘𝚛𝚎 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙿𝚕𝚊𝚝𝚘𝚗𝚒𝚌𝚘 𝙼𝚊𝚛𝚒𝚊𝚗𝚗𝚎 𝙴𝚍𝚎𝚛𝚟𝚎𝚗𝚗𝚎 )
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Tornata indietro nel tempo a prima che conoscessi Rakial, vuoi fare di tutto per evitare il vostro incontro. Inconsapevole dei Piani di Marianne e dell'infatuazione di Rakial per te. Non era così che era andata la prima volta.
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙼𝚘𝚛𝚝𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚡 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚃𝚘𝚍 𝚡 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙶𝚘𝚎𝚝𝚑𝚎
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Uno strano comportamento e senso di estraneità ti colpisce, insieme ai comportamenti insoliti dei tre mietitori. Tutto sembra avere qualcosa che non va. Ma che cosa?
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙷𝚊𝚍𝚎𝚜/𝙰𝚕𝚘𝚗𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 ???
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙰𝚗𝚊𝚜𝚝𝚊𝚜𝚒𝚞𝚜 𝙳𝚎 𝙰𝚕𝚐𝚎𝚛 𝙾𝚋𝚎𝚕𝚒𝚊 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚙𝚝. 𝟸
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Non c’era modo che Anastasius potesse capire quella donna. Anche quando avrebbe potuto avere un’intera corte alla sua merce, lo aveva liquidato.
𝑸𝒖𝒊 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝟏
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙹𝚞𝚍𝚎 𝙳𝚞𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚡 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙲𝚊𝚛𝚍𝚊𝚗 𝙶𝚛𝚎𝚎𝚗𝚋𝚛𝚒𝚊𝚛
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒: Gira voce, all’alta corte, che l’Alto Re e l’Alta Regina abbiano un amante condiviso. Il mistero sulla sua identità assilla il popolo nel mentre c’e chi cerca di mantenerlo ancora segreto.
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𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙿𝚊𝚞𝚕 𝙰𝚝𝚛𝚎𝚒𝚍𝚎𝚜 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
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𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒: In una notte come tanto Lady (nome), va a far visiti suo futuro marito nelle sue stanze, nella speranza che potesse risparmiare la vita del suo ex-amante.
𝙿𝚞𝚋𝚋𝚕𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎↬ 01/05/2023
𝚃𝚎𝚛𝚖𝚒𝚗𝚊𝚝𝚊↬ ???
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