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#Georges Simenon
mostlyghostie · 2 months
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February reads!
Not a huge quantity of reading this month, due to new job, but A Month in the Country is one of my favourite things I’ve read for years, so I’m happy.
What did you read this month?
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davidhudson · 2 months
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Georges Simenon, February 13, 1903 – September 4, 1989.
Photo by Emilio Ronchini.
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fragilityisavirtue · 1 year
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Geroges Simenon
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somehow---here · 2 months
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Le parole contavano poco. Parlavano così, per il puro piacere di parlare, come succede dopo l'amore, quando il corpo è ancora eccitato e la testa un po' vuota.
Georges Simenon, "La camera azzurra", 1964, cap. 1
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hammadichakouath · 4 months
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io-rimango · 2 years
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“Se qualcuno mi chiedesse oggi da che cosa si riconosce l'amore, se dovessi dare una diagnosi dell'amore, direi: «Il bisogno di presenza, anzitutto». Intendo proprio un bisogno, necessario, assoluto e vitale come un bisogno fisico. «Poi la smania di spiegarsi». La smania di spiegare noi stessi e l'altro, perché siamo così estasiati, vede, così consapevoli di essere di fronte a un miracolo, abbiamo tanta paura di perdere quella cosa in cui non avevamo mai sperato, che il destino non ci doveva, che forse ci è stata donata per caso, da sentire continuamente il bisogno di rassicurarci e, per rassicurarci, di capire.”
G. Simenon, Lettera al mio giudice
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yorgunherakles · 6 months
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boşa kürek çektiğini bildiğinde insan konsantrasyonunu korumakta zorlanıyordu.
k. rowling - troubled blood
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La nuit du carrefour (Jean Renoir, 1932)
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abatelunare · 1 month
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Era un tempo sordo, uggioso, di un'umidità sgradevole e penetrante, uno di quei tempi che rendono le giornate interminabili e fanno venir voglia di impegnarsi in un lavoro ingrato, rimandato da tempo (Georges Simenon, La Marie del porto).
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I libri della renna
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phttps://pixabay.com/photos/santa-claus-book-northern-lights-5758553/
Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
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È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
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Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
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Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
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Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
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Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
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Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
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Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
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mostlyghostie · 11 months
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Getting some good beach reading done
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…but there was always something self-effacing about her, as if she was afraid of drawing attention to herself, of taking up more space than was rightfully hers.
The Venice Train, Georges Simenon, 1965
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xjmlm · 1 year
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If I were asked today how one can recognize love, if I had to make a diagnostic of love, I should say:
'First of all a need of nearness. '
I say advisedly a need as necessary, as absolute, as vital as a physical need.
'After that, the thirst to explain. '
A thirst to explain oneself, to explain the other, for, you see, one is so filled with wonder, or so conscious of a miracle, one is so afraid of losing this thing which one has never hoped for, which fate did not owe you, and perhaps gave to you in a moment of distraction, that at every hour of the day one feels the need of being reassured, and, in order to be reassured, of understanding.
Georges Simenon
Act of Passion
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somehow---here · 2 months
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C'era un'atmosfera da domenica sera, quando ci si sente fiacchi senza aver fatto nulla, invasi da un molle torpore, e i minuti scorrono più lenti che gli altri giorni.
Georges Simenon, da "Il fidanzamento"
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lunamarish · 2 years
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“Si stringevano di più l’uno all’altro, non come due amanti ma come due esseri che dopo aver vagato a lungo nella solitudine avessero finalmente ottenuto la grazia insperata di un contatto umano.”
Georges Simenon
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davidhudson · 1 year
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Georges Simenon, February 13, 1903 – September 4, 1989.
Photo by Sem Presser.
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