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#claudio paglieri
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I libri della renna
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Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
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È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
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Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
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Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
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Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
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Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
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Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
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Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
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nipresa · 1 year
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"Mio cugggino ha fatto questo e quello": Il conte Attilio, di Claudio Paglieri
I Promessi Sposi è ambientato negli stessi anni dei Tre Moschettieri, in un periodo di intrighi internazionali, guerre, avventurieri, soldati di ventura e spadaccini, ma non ce ne si accorge perché Manzoni – per tutte quelle questioni di poetica che certamente ricordiamo tutti dai tempi delle superiori (…) – scelse di tenere quel mondo ai margini della sua storia.Però ci sono dei personaggi che…
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personal-reporter · 7 months
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Barbara Perna vince Il Premio Nebbia Gialla 2023 a Suzzara
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Ieri pomeriggio presso il Cinema Politeama di Suzzara, una giuria di cinquanta lettori ha assegnato, con la presenza del Direttore del festival NebbiaGialla Paolo Roversi, il Premio NebbiaGialla 2023 per la letteratura noir e poliziesca a Barbara Perna con Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi (Giunti). Al vincitore è stata assegnata l’opera realizzata dall’artista Giulia Bozzetti e Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi si è aggiudicato il premio con un totale di 20 voti. La classifica completa ha visto Carlo Lucarelli – Bell’Abissina (Mondadori) 7 voti, Chiara Montani – La ritrattista (Garzanti) 18 voti, Danilo Pennone – Il delitto di Ferragosto (Newton Compton) 5 voti e  Barbara Perna – Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi (Giunti) 20 voti Nato da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Roversi, con il contributo del Comune di Suzzara e di Piazzalunga Cultura, il Premio è giunto quest’anno alla sua quattordicesima edizione: nell’albo d’oro dei vincitori figurano, tra gli altri, autori come Maurizio De Giovanni, Claudio Paglieri, Giovanni Negri, Massimo Polidoro, Giuliano Pasini, Gianni Farinetti, Barbara Baraldi, Fausto Vitaliano e Fabrizio Roncone, vincitore della scorsa edizione. Durante la cerimonia di premiazione è stato inoltre assegnato il Premio NebbiaGialla per racconti inediti, realizzato in collaborazione con il Giallo Mondadori, a Michele Renzullocon L’uomo che puliva la panchina. Si aggiudica invece il Premio NebbiaGialla per romanzi inediti, realizzato in collaborazione con la casa editrice Laurana – Calibro 9, Alessandro di Domizio con Il giorno dei limoni neri. I vincitori saranno pubblicati da Giallo Mondadori e Laurana – Calibro 9 entro febbraio 2024. Read the full article
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avvocatinellapolis · 1 year
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Terza recensione letteraria: “FINE DELLA CORSA” - di Claudio Paglieri
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Ecco un nuovo stimolante consiglio di lettura dell’Avv. Sara Boringhieri.
Con “Fine della corsa” ritorna il commissario Marco Luciani, genovese d’origine ma trasferito a Barcellona ove ha iniziato una nuova vita e ove ha ormai un’altra routine dividendosi tra la gestione del figlio Alessandro, la nuova casa e un nuovo lavoro part time che gli permette di vivere. Senza contare il tempo che può dedicare ad uno dei suoi passatempi prediletti: gli allenamenti per la prossima maratona.  
Proprio con questa scusa il protagonista decide di tornare a Genova per partecipare alla corsa organizzata in memoria delle vittime del ponte Morandi: arrivato a Camogli a casa della madre, tuttavia, interviene un “contrattempo” a scombinare i suoi piani e a fargli cambiare, anche se solo in parte, programma.
L’omicidio di una donna riaccende una passione che l’ex poliziotto pensava si fosse spenta del tutto e Luciani si accorge di quanto gli manchino le indagini. Così con una scusa decide di prolungare il suo soggiorno in Liguria e di rimandare la partenza per dare una mano al vecchio compagno, il commissario Calabrò, il quale sembra avere già trovato il colpevole perfetto: un ragazzo di colore senza nemmeno un alibi.
Luciani si troverà coinvolto in un’indagine all’ultimo respiro, combattuto tra pregiudizi e pietismo e si scoprirà a correre una maratona a tutto tondo e da correre in progressione.
Il libro mi è stato regalato da una cara amica l’anno scorso e confesso che già solo la copertina ha catturato immediatamente la mia attenzione. I toni del blu e i personaggi disegnati che richiamano i fumetti.
Ciò che colpisce è la leggerezza della narrazione, il libro è davvero scorrevole e anche la trama è ben strutturata. Tuttavia se da una parte il contenuto del libro rispecchia la vivacità della copertina, dall’altra spicca anche l’umanità dei singoli personaggi nell’affrontare ognuno la propria quotidianità, con l’ombra del Ponte Morandi a far da cornice.
L’autore, genovese anche lui, è abile nel gestire l’intreccio sia per quanto riguarda il “giallo” sia per quanto concerne i suoi protagonisti nella loro interiorità: al di là della soluzione del caso, ciò che affiora è la loro capacità di affrontare gli aspetti più diversi della propria vita e della propria emotività. Claudio Paglieri, a mio avviso, riesce a unire magistralmente ironia, leggerezza ed empatia alla trama vera e propria e al delitto da risolvere.
Paglieri stesso nel tempo libero è uno sportivo, corre e ha partecipato a qualche maratona, ha giocato a tennis e a calcio. Tramite il suo personaggio di carta ironizza su alcune “manie” degli sportivi quali ad esempio l’utilizzo di orologi specifici che contano passi, calorie, ore di allenamento, mantenendo viva la concentrazione di chi li indossa tramite messaggi e consigli costanti.
Per contro, sottolinea con empatia anche aspetti più emozionali: basti pensare al quel 14 agosto 2018, molto presente nel libro a partire proprio dalla maratona dedicata per arrivare ai diversi modi di reagire dei protagonisti di fronte alle proprie fragilità.
Una sorpresa ulteriore è arrivata nei ringraziamenti: confesso che concluso un libro non li leggo quasi mai, generalmente si tratta di un elenco di nomi privi di ogni significato per un lettore estraneo. Questa volta non so cosa mi abbia spinta a girare pagina e leggerli: l’autore conclude lasciando un indirizzo mail suo personale invitando i lettori ad utilizzarlo per inviare suggerimenti, recensioni, critiche e via dicendo. Non me lo sono fatta dire due volte: ho scritto a Claudio Paglieri e lui in persona mi ha risposto con una mail accurata. E ciò ha costituito un ulteriore punto a favore: un autore che si mette in gioco al punto da lasciare un recapito e rispondere ai messaggi dei suoi lettori è una perla rara.
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avvocatoreale · 1 year
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Recensione del libro “Fine della corsa” di Claudio Paglieri
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Ho il piacere di ospitare sul sito un interessante consiglio di lettura della cara Collega, Avv. Sara Boringhieri.
Con “Fine della corsa” ritorna il commissario Marco Luciani, genovese d’origine ma trasferito a Barcellona ove ha iniziato una nuova vita e ove ha ormai un’altra routine dividendosi tra la gestione del figlio Alessandro, la nuova casa e un nuovo lavoro part time che gli permette di vivere. Senza contare il tempo che può dedicare ad uno dei suoi passatempi prediletti: gli allenamenti per la prossima maratona.  
Proprio con questa scusa il protagonista decide di tornare a Genova per partecipare alla corsa organizzata in memoria delle vittime del ponte Morandi: arrivato a Camogli a casa della madre, tuttavia, interviene un “contrattempo” a scombinare i suoi piani e a fargli cambiare, anche se solo in parte, programma.
L’omicidio di una donna riaccende una passione che l’ex poliziotto pensava si fosse spenta del tutto e Luciani si accorge di quanto gli manchino le indagini. Così con una scusa decide di prolungare il suo soggiorno in Liguria e di rimandare la partenza per dare una mano al vecchio compagno, il commissario Calabrò, il quale sembra avere già trovato il colpevole perfetto: un ragazzo di colore senza nemmeno un alibi.
Luciani si troverà coinvolto in un’indagine all’ultimo respiro, combattuto tra pregiudizi e pietismo e si scoprirà a correre una maratona a tutto tondo e da correre in progressione.
Il libro mi è stato regalato da una cara amica l’anno scorso e confesso che già solo la copertina ha catturato immediatamente la mia attenzione. I toni del blu e i personaggi disegnati che richiamano i fumetti.
Ciò che colpisce è la leggerezza della narrazione, il libro è davvero scorrevole e anche la trama è ben strutturata. Tuttavia se da una parte il contenuto del libro rispecchia la vivacità della copertina, dall’altra spicca anche l’umanità dei singoli personaggi nell’affrontare ognuno la propria quotidianità, con l’ombra del Ponte Morandi a far da cornice.
L’autore, genovese anche lui, è abile nel gestire l’intreccio sia per quanto riguarda il “giallo” sia per quanto concerne i suoi protagonisti nella loro interiorità: al di là della soluzione del caso, ciò che affiora è la loro capacità di affrontare gli aspetti più diversi della propria vita e della propria emotività. Claudio Paglieri, a mio avviso, riesce a unire magistralmente ironia, leggerezza ed empatia alla trama vera e propria e al delitto da risolvere.
Paglieri stesso nel tempo libero è uno sportivo, corre e ha partecipato a qualche maratona, ha giocato a tennis e a calcio. Tramite il suo personaggio di carta ironizza su alcune “manie” degli sportivi quali ad esempio l’utilizzo di orologi specifici che contano passi, calorie, ore di allenamento, mantenendo viva la concentrazione di chi li indossa tramite messaggi e consigli costanti.
Per contro, sottolinea con empatia anche aspetti più emozionali: basti pensare al quel 14 agosto 2018, molto presente nel libro a partire proprio dalla maratona dedicata per arrivare ai diversi modi di reagire dei protagonisti di fronte alle proprie fragilità.
Una sorpresa ulteriore è arrivata nei ringraziamenti: confesso che concluso un libro non li leggo quasi mai, generalmente si tratta di un elenco di nomi privi di ogni significato per un lettore estraneo. Questa volta non so cosa mi abbia spinta a girare pagina e leggerli: l’autore conclude lasciando un indirizzo mail suo personale invitando i lettori ad utilizzarlo per inviare suggerimenti, recensioni, critiche e via dicendo. Non me lo sono fatta dire due volte: ho scritto a Claudio Paglieri e lui in persona mi ha risposto con una mail accurata. E ciò ha costituito un ulteriore punto a favore: un autore che si mette in gioco al punto da lasciare un recapito e rispondere ai messaggi dei suoi lettori è una perla rara.
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jennyhanniver · 7 years
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Delitto e rovescio
di Claudio Paglieri 
Marco Luciani ha lasciato la polizia e l’Italia: un taglio netto, una nuova vita a Barcellona, da padre single. A parte occuparsi del piccolo, vivacissimo Alessandro, l’ex commissario si limita a gestire la casa che Alice, amica e amante occasionale, affitta ai turisti. Forse, però, dentro di lui non si è del tutto spento il gusto di indagare, di frugare nelle vite degli…
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jennyhanniver · 8 years
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Estate in giallo per il Commissario Luciani
di Claudio Paglieri  In una nuova edizione speciale, tornano le prime due indagini del commissario Marco Luciani: “Domenica nera” e “Il vicolo delle cause perse”. “Domenica nera”: Sul prato dello stadio di Genova i giocatori si guardano perplessi. Sulle gradinate il pubblico rumoreggia. Il secondo tempo della partita che può decidere le sorti del campionato dovrebbe essere già iniziato, ma l'arbitro Ferretti non arriva. Verrà ritrovato impiccato nel suo spogliatoio: è una bomba, per l'ambiente del calcio italiano. Tutti sussurrano la parola che non si può dire ad alta voce: corruzione. Ma il commissario Luciani non ci sta a fare il gioco di chi vorrebbe insabbiare la vicenda. Andrà fino in fondo, a costo di farsi nemici molto potenti. “Il vicolo delle cause perse”: La segretaria di un broker viene trovata agonizzante in ufficio, un lunedì mattina presto: per lei non c'è più nulla da fare. Nessun testimone, nessun movente, l'arma del delitto sparita. Il commissario Luciani ha appena dato le dimissioni, dopo la fine dell'inchiesta sul mondo del calcio, quindi il caso di omicidio tocca al suo vice, Giampieri. Le indagini però si complicano, il numero di morti aumenta e gli eventi precipitano: perché tutte le tessere dell'oscuro mosaico vadano al loro posto sarà necessario l'intervento di Luciani, e forse anche l'aiuto di San Giuda, patrono delle cause disperate e dei desideri segreti. Titolo: Estate in giallo per il Commissario Luciani Autore: Claudio Paglieri Editore: Piemme N° pagine: 696 Genere: romanzo thriller Costo cartaceo: 14,90 ISBN: 978-88-566-5537-7   Click to Post
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