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#Espresso d’Oro
coffeenewstom · 18 days
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Viva Crema – das Dallmayr d'Oro Gewinnspiel ist zurück!
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true-trauma · 10 months
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L’ultimo dissing vero e proprio che si è avuto nell’era pre-social network è stato quello tra Fabri Fibra e Vacca. Un dissing epico, che ha portato la scena musicale, per forza di cose, a schierarsi e a dire la propria. Nitro che fece gli elogi a Fibra, Jamil che prese le parte del suo padrino artistico Vacca, Il Guercio che recentemente in una live con IlMasseo ha espresso quanto lo avesse colpito quel dissing, senza schierarsi da nessuna delle due parti. Oggi sembra che ci troviamo di fronte un altro dissing coi controcoglioni.
Luchè vs. Salmo: il primo scontro nel 2019.
Era il 2019, e sia Luchè che Salmo stavano vivendo un periodo d’oro. Luchè un anno prima aveva pubblicato il suo quarto disco da solista, Potere, che aveva confermato la sua presenza colossale nella scena, mentre Salmo stava ancora macinando i numeri di Playlist mentre iniziava a raccogliere i primi frutti con Machete mixtape 4, ad oggi l’ultimo mixtape Machete realizzato da tutto il crew.
Con un post pubblicato su Instagram, Salmo decise di vantarsi proprio dei numeri che stava raccogliendo nella sua carriera: i tanti platini col suo disco da solista, e le certificazioni che stavano iniziando ad arrivare col mixtape della Machete non si contavano neanche più. Il suo messaggio si concludeva con delle parole molto forti: “questi sono i due migliori dischi del 2018/2019”.
Affermazione che ha fatto un po’ storcere il naso a tanti. Qualcuno potrebbe giustamente dire: “certificazioni ≠ qualità”, e tra questi infatti c’era anche Luchè. Luchè non perse tempo: subito rispose al post di Salmo, esprimendo il proprio personale dissenso nei confronti del messaggio del collega sardo. Il succo del discorso era: “sei tutto marketing, e niente musica”, azzardando, poco dopo, anche ad un paragone con Fedez (“sei Fedez 2.0”).
La situazione prese ancora più fuoco quando, appena Salmo lesse i messaggi lasciati da Luchè, registrò un paio di Instagram stories per attaccarlo. “Dal vivo non sei bravo, il messaggio che mi hai lasciato solo al post te lo sei cancellato da solo, non puoi accusarmi di averlo fatto da me”.
Fu Luchè a registrare però più storie di tutti, in cui mise in chiaro parecchi punti che lo avevano mosso a rispondere al post di Salmo. Durante quelle Instagram stories, Luchè spiegò anche la frustrazione che aveva provato, nel corso degli anni, ogni volta che qualcuno aveva puntato a screditarlo, soprattutto da dopo lo scioglimento dei Co' Sang.
Quelle Instagram stories fecero subito il giro del web: se da un lato Luchè tirava in ballo Fedez con il suo “sei Fedez 2.0” (oltre al clamoroso “pisciazz”), dall’altro Salmo tirava in ballo @inoki-ness (“almeno Inoki quando aveva qualcosa da dirmi ha scritto una canzone”). Ironia ha voluto che sia Fedez che Inoki avessero realizzato anche le loro storie per entrare nella questione: Fedez fu lapidario, con il suo “non mi tirate in ballo”, mentre Inoki fu decisamente più logorroico, e la tirò alle lunghe, senza mai sbilanciarsi e cadere nell’insulto nei confronti dei due rapper.
Le frecciatine nei brani.
Se in molti iniziarono a pensare a una mossa di marketing per fare pubblicità ad un loro pezzo insieme (ricordiamo che a inizio 2019 fecero la stessa cosa anche Highsnob e @juniorcallyantigas-blog, coinvolgendo nomi come @datboidee-blog, Andry TheHitmaker, Shade, Nerone e via discorrendo), la cosa fu evidentemente smentita dai fatti. Nessuno dei due, infatti, pubblicò niente insieme, e i rapporti si fecero decisamente freddi. Come spesso accade, anche durante quello scontro si scelsero le proprie parti: di lì a qualche mese, @capoplazabis-blog comparve nel remix di Yoshi insieme a Fabri Fibra, @thasupreme1-blog, Dani Faiv e @jbalvin-fanpage, Gué decise di schierarsi con Luchè, anche per via di alcune incomprensioni che c’erano state con l’ex membro di @tantaroba nei mesi precedenti (il commento-sfottò “salmini” di Gué ce lo ricordiamo tutti). @marracash descrisse alla grande questa situazione di “civil war dei rapper” nell’intro di Persona, paragonandosi alla Svizzera (“civil war dei rapper: Thaurus e Machete, io sono la Svizzera che è ricca e dove si sta bene”).
Salmo e Luchè non si sono mai veramente dissati nei brani rilasciati negli anni a seguire. Salmo fu però il primo a portare qualche frecciatina nella riedizione di Playlist: in Salmo 23 rappava “lo senti che cantano tutti / (ehi, ehi, ehi, ehi) anche se i ritornelli sono brutti”, in riferimento all’insulto mosso da Luchè (“i beat che produci sono scopiazzati dai miei, e sono anche bruttini”). Anche in Flop l’album Salmo ha lasciato delle frecciatine nei confronti di Luchè.
Stessa cosa ha fatto Luchè in Dove volano le aquile, nello specifico in Si vince alla fine, ha fatto riferimento a Salmo (ma anche a Inoki e Vacca) con il passaggio: “quello disabilita i commenti, quei due mi sfottono su Twitch”). Questo pezzo è stato l’ultimo brano che conteneva riferimenti di ciascuno dei due rapper nei confronti del collega. Niente sangue, solo un po’ di frecciatine lanciate un po’ qua e un po’ là.
Il 64 barre di Salmo.
Il 64 barre è diventato, in pochi anni, uno degli eventi più attesi dei social, per chi ama il rap italiano, in cui gli artisti sputano le loro barre in brani senza ritornello: solo amore per questa disciplina. Ad ogni nuovo 64 bars, la @redbull chiama un rapper ed un produttore che dovranno mettere a disposizione le loro arti e i loro talenti per realizzare dei freestyle potenti. Nel corso degli anni, ci son passati moltissimi nomi: Anna, Madame, Emis Killa, Fabri Fibra, Gué Pequeno e Marracash (rispettivamente per due e per tre volte), e tra i produttori Tha Supreme, @gemitaiz-blog, Carl Brave, Low Kidd, ma anche lo stesso Luchè, giusto per citarne alcuni.
Qualche settimana fa, è arrivato il turno di Salmo. Salmo, che sarà anche uno degli ospiti del prossimo 64 bars live a Scampia insieme a @geolier, Rose Villain, @noyznarcosblog e Lazza, ha rappato su una strumentale di Luciennn, produttore già presente nel suo progetto Blocco 181 – original soundtrack, sul quale sta puntando molto. Nel suo freestyle, tra le altre cose, ha deciso di rispolverare una vecchia questione: “l’Inferno lo conosco bene / ci tornerei per farci un mese / una vita di promesse spese / driiin: squilla il telefono inglese”. Chi ha seguito il dissing di Luchè e Salmo nel 2019, non può non aver fatto caso a questa frecciatina, arrivata a più di un anno di distanza dal pezzo Si vince alla fine, e a quasi quattro anni tondi dallo scontro social tra i due rapper. Durante quello scontro, Luchè aveva dato a Salmo dell’ipocrita dicendo al pubblico che nel 2016, quando era uscito Malammore, Salmo, che stava dicendo di non conoscere la musica del rapper partenopeo, gli aveva mandato un messaggio in cui si complimentava con lui per quel disco. Ha poi concluso questo discorso con la frase: “devo prima trovare il telefonino inglese su cui si trova questo messaggio”.
Nel corso di questi anni, questo fantomatico telefonino inglese non è mai uscito: anche Nitro, in un freestyle realizzato a poche settimane di distanza dallo scontro tra i due colleghi, fece riferimento a questo telefonino con la frase “sei sparito come il telefonino inglese di Luchè”. Ma di quel messaggio non si è praticamente avuta più traccia.
Questo almeno fino a pochi giorni fa.
Pare che il 64 barre di Salmo, infatti, abbia riacceso l’attenzione nei confronti di quel messaggio. Proprio sui social ha iniziato a circolare, a proposito di complimenti, il video di Salmo che presenta Luchè sul palco durante un concerto. Il concerto si tratta, probabilmente, di un concerto tenutosi all’arenile di Bagnoli il 27 luglio 2018, un anno prima dello scazzo via social tra i due colleghi. Fece riferimento a quella serata anche Luchè nel 2019, durante le sue Instagram stories, spiegando al pubblico che Salmo avrebbe voluto cantare per ultimo, cosa che Luchè non gli ha concesso, essendo Napoli la sua città. In quel video, Salmo accoglieva Luchè definendolo “uno dei suoi rapper preferiti”. Ma la fine sembra ancora non essere arrivata, anzi: proprio qui inizia il bello.
Lo scontro in musica.
Se c’è una cosa che in tantissimi stanno apprezzando di questa nuova fase del dissing è la fame di portare lo scontro lontano dai beef via social, di cui a godere saranno solamente i ragazzini col telefonino in mano. Al centro sono ritornate, per magia, le rime, come ai tempi del dissing a cui ho fatto riferimento a inizio articolo, che ha lasciato tutto sommato un gran bel ricordo nella memoria collettiva.
Salmo è un genio, e su questo non ci piove. Ed è quasi fuori discussione che abbia dissato nuovamente Luchè nel suo 64 barre per la Red Bull senza aspettarsi una risposta, una reazione da parte di quest’ultimo. La posta in gioco è troppo alta, se si considera anche che Salmo dovrà suonare proprio a Napoli per il 64 bars live il prossimo 7 ottobre. Salmo potrebbe rappresentare un vero e proprio system error durante quella data, un bug nel sistema, visto e considerato che nella stessa serata si esibirà anche Geolier, amico stretto di Luchè, nonché suo pupillo. La presenza di Geolier e la location scelta, Napoli/Scampia, implicherà quasi sicuramente la presenza non solo di tantissimi fan di Luchè, ma anche di un noto organizzatore di eventi campano, tale Enzo Chiummariello, amico stretto di Luchè e non solo. Ma andiamo con ordine.
A circa una settimana di distanza dalla pubblicazione del 64 bars di Salmo, Luchè, a sorpresa, ha pubblicato il 4 luglio il suo freestyle Estate dimmerda 2. Il riferimento è alla hit del 2016 di Salmo, Estate dimmerda: web hit, a dire il vero, che fu anche ampiamente criticata da una fetta di pubblico generalista, a causa di alcuni riferimenti all’attentato avvenuto ad un concerto di Ariana Grande qualche mese prima. Attentato rivendicato dall’isis, all’epoca al centro delle cronache per i numerosi attentati avvenuti in Europa, la maggior parte dei quali a Parigi.
In Estate dimmerda 2, Luchè ha deciso di togliersi numerosi sassolini dalle scarpe. Il suo approccio è stato un approccio meno tecnico, ma più contenutistico: non si è fatto sfuggire nulla. Dal mutamento stilistico di Salmo (cui ha fatto riferimento citando Il cielo nella stanza, la hit più ascoltata del rapper sardo) alla polemica legata all’invio di foto non richieste alle ragazze su Instagram. Non si è fatto sfuggire neanche il riferimento al sold-out allo stadio san Siro, accusandolo di aver regalato diecimila biglietti per riempire lo stadio (pratica che in realtà fanno un po’ in tanti, non solo per riempire gli stadi, come fa notare anche Rebel mag).
Nel dissing, Luchè ha anche paragonato Salmo a Inoki e Fedez, scatenando anche la risposta del primo citato, che su YouTube ha replicato al dissing con Cazzominomini (come detto da Inoki stesso, realizzato più per rispondere alla provocazione che per la voglia di attaccar briga col collega partenopeo. Si tratta comunque di un dissing di buon livello, specie se si considera la natura decisamente scanzonata del gesto, anche se il testo e il mood lasciano intendere tutt’altro). Sul finale, però, arriva il bello: infatti, Luchè riprende e inserisce due audio di Salmo: il primo in cui Salmo dice di aver ascoltato “quel disco” (con ogni probabilità Malammore), dicendo che “era figo”, e il secondo audio tratto dal videoclip di cui sopra, in cui Salmo, durante un concerto (presumibilmente quello all’arenile di Bagnoli) ha presentato Luchè chiedendo al pubblico di far casino per lui.
Ma Luchè non ha avuto ancora l’ultima parola. Non con Estate dimmerda 2, almeno. Infatti oggi, il 5 luglio, alle 12:30, Salmo ha pubblicato su YouTube la sua risposta al dissing di Luchè. Il beat che parte non è inedito, ma è la strumentale di Full clip dei Gang Starr, e la cover del dissing è la faccia di Luchè con sopra i capelli biondi di @brigittebardot. Il riferimento nel titolo del dissing è all’ultimo disco di Luchè, Dove volano le aquile, che Salmo storpia in Dove volano le papere. Nuovo dissing, nuovo approccio, diametralmente opposto a quello di Salmo del giorno precedente: molte punchline, e molte prese in giro nei confronti dell’ex Co’ Sang: dal “faccia di cazzo”, alle compagnie pseudo-mafiose di cui Luchè canta nei suoi pezzi. Tra le varie punchline, a metà freestyle Salmo ha anche attaccato Esse Magazine, con cui non ha certo rapporti idilliaci. Già qualche giorno fa, infatti, aveva pubblicato una storia Instagram in cui manda platealmente a cagare la redazione. Nel passaggio in cui ha nominato Esse Magazine, ha anche fatto riferimento al fatto che Luchè sia ampiamente propsato dalla realtà di @antoniodikeledistefano, forse persino troppo, a costo di risultare quasi la prostituta del magazine (anche se Luchè è solo uno dei tanti che ricevono questo tipo di trattamento. Si tratta di una cosa già ampiamente risaputa, che han provato a spiegare anche nomi come gli Arcade Boyz, Vacca, lo stesso Inoki, e non solo).
È finito qui? A quanto pare, assolutamente no. Infatti, se Salmo ha impiegato meno di 24 ore per rispondere al dissing di Luchè, pare che quest’ultimo avesse ancora altro da dire. Infatti, qualche ora dopo la pubblicazione di Dove volano le papere, il rapper campano ha continuato a rispondere al dissing di Salmo, aggiungendo altre tematiche: dal fatto che Salmo abbia perso la propria direzione artistica, specie da dopo il featuring con Fedez in Viola, fino al fatto che abbia cambiato genere musicale nel corso degli anni, accusa già rivoltagli nel 2019, quando gli rinfacciò il fatto che inizialmente facesse il batterista nel gruppo rock degli Skasico. Tagliente anche il riferimento all’allontanamento di Salmo dalla Machete: infatti, sebbene negli ultimi tempi abbia ricucito i rapporti con molti colleghi, tra cui anche En?Gma, invitandolo a cantare sul palco con lui The island durante l’evento Red valley festival del 2022, da un sacco di tempo Salmo non collabora con i suoi colleghi membri della Machete. Luchè su questo ci va giù diretto: “la Machete ti ha abbandonato”. Il secondo dissing di Luchè si conclude anche con una sorta di minaccia velata: “Venerdì suono in Sardegna, vuoi venire? / ci vediamo a Scampia, o hai paura di uscire?”, facendo riferimento al fatto che Salmo dovrà suonare proprio a Scampia a Ottobre.
E ora?
È da veramente anni che non si vedessero addirittura tre dissing (quattro, se si considera anche quello di Inoki) fatti in musica nel giro di due giorni. Peraltro si tratta di due artisti già ampiamente affermati nell’ambiente urban, che non han bisogno di attirare attenzioni sulle proprie carriere e sui propri nomi. Sebbene lo stesso Inoki abbia definito i dissing, nel suo dissing, “un male” per lui e un po’ per tutte le carriere artistiche, in realtà aumenta l’attenzione sul genere musicale e fomenta il pubblico, portando anche a far smuovere le acque e rimuovere quella patina di ipocrisia che generalmente c’è in un ambiente di successo dove va sempre tutto bene ed è sempre tutto okay. Anche Fabri Fibra, che di dissing ne ha fatti in passato, esprimeva lo stesso parere: solo così si capisce chi fa le rime più fighe nei pezzi, diceva durante gli Mtv day di Bologna del 2006.
Non si sa per quanto ne abbiano ancora Salmo e Luchè, ma se si continua così, potremmo vederne veramente delle belle. Si tratta di un vero e proprio botta-e-risposta, visti anche i tempi ristrettissimi con cui i due rapper si stan rispondendo, cosa che neanche i Fibra e Vacca del 2014 erano riusciti a fare, spalmando la loro diatriba in un lasso di tempo che arrivò addirittura a superare il mese di tempo. Ma sono già in tanti appassionati di hip-hop che chiedono ai due artisti di non smetterla adesso, e di continuare, se dovessero farlo, solo tramite musica. Boh Magazine ha pubblicato un post con scritto “meno Instagram stories più dissing”, Il Purista ha pubblicato un post con scritto “lo spettacolo deve continuare. Grazie Luchè, grazie Salmo”, con tanto di emoji dei popcorn. Ormai lo scontro a suon di rime è iniziato, e non possono tirarsi indietro proprio adesso.
Quando Salmo e Luchè si rispettavano.
…Ma vale la pena anche fare un salto nel passato. Infatti, Salmo e Luchè non hanno avuto sempre un rapporto pessimo come quello degli ultimi anni. Sarà pur vero che le loro divergenze artistico-musicali sono belle evidenti a parecchi da tantissimo tempo, ma c’è sempre stato rispetto reciproco prima del 2019. Lo testimonia anche il video di Salmo che presenta Luchè sul palco a Napoli nel 2018.
Ancora prima di quel concerto, fu lo stesso Luchè a pubblicare nel 2016 un post su Facebook. Il post ritraeva Salmo e Luchè insieme dopo aver passato una serata in un ristorante, e le parole usate dal rapper partenopeo per descrivere la serata furono le seguenti: “mi ha fatto piacere conoscere meglio la persona che è mauri. Anche se diversi siamo molto simili. Una persona semplice che ha un’enorme passione per la musica. E’ bello vedere 2 artisti rispettarsi nelle loro diversità”. Anche nel 2014 Salmo e Luchè sono comparsi insieme in una foto caricata da @clementino-blog su Facebook: non erano soli, in quanto con loro tre c’erano anche altri artisti, ovvero Marracash, Achille Lauro, Dj Tayone e Bibo De Angelis. Notizia dell’ultima ora: Salmo ha pubblicato nella giornata di giovedì 6 luglio un ultimo dissing di risposta a Luchè, in cui afferma di non dare più attenzioni al collega napoletano. Il titolo del dissing è Stupido gioco del rap 2, che va a riprendere lo storico dissing che avvenne tra lui e Inoki dieci anni orsono. Nel pezzo, Salmo si serve del campione musicale di Tu vuo’ fa’ l’americano di Renato Carosone per criticare Luchè per il fatto di essere una copia spudorata di molti rapper americani, e ad un immaginario cui non appartiene veramente, essendo, per l’appunto, italiano e nello specifico napoletano.
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breitzbachbea · 2 years
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#32 for SciIre and #11 for TurGre please! <3 Doesn't need to be the same fic hahaha
Ohoho, thank you love! To be fair, I am pretty sure that these two prompts could already apply to No Rest For The Wicked, the very self-indulgent SicIre & TurGre fanfic I wrote for last year's "Sunrise & Sunset" rarepair prompt.
I also briefly considered making this one set in the Hetaverse, but we all know this isn't how I roll anymore.
Around the World in 80 Prompts
32. "I’ve never seen the sunrise before.”
TW: Allusions to suicide attempts
"The Frog" is the name of Harry's frog-green Vauxhall Corsa.
“I’ve never seen the sunrise before,” Harry said and Michele turned to him with a surprised expression in his face.
They sat on cheap camping chairs, because they sagged so comfortably during sitting and Michele’s actual garden chairs were too nice to drag them out into the fields.
The sky had already begun to be coloured in a tentative blue with an orange tint; the sun only needed to actually crawl over the mountains of the east to bathe the Conca d’Oro in its golden light.
Michele stared at Harry instead. “You’ve never seen the sunrise before?”
Harry didn’t look at him. He watched the sky instead, as Michele felt he was ought to as well.
“I mean, I have seen the sun rise before, you know, when I’ve been out all night long again, but that isn’t watching the sunrise,” Harry said. He shifted in his chair.
“Ah.” Michele looked at the grass beneath them. “Perhaps I haven’t watched the sunrise then, either.” He lifted his eyes towards the east. A few rays of light already peaked through the landscape. He could hear Angelo’s chicken wake up, all the way in the distance. The world still felt asleep enough to utter the next few words: “After all those sleepless nights.”
Harry did not ask any further questions and despite knowing that he wouldn’t, Michele felt deeply grateful for it all the same.
“Do you want to hold my hand?” Harry asked and looked at him. “I know there could be people coming along, so you don’t have to.” He held his hand out to him.
Michele took it. “I’ll notice if someone’s coming.” He smiled.
Harry squeezed his hand ever so lightly. His thumb caressed the back of his hand.
“I mean, maybe the times I spent all night sitting out at the cliffs down south count,” Harry said. “Sometimes I sat there until the morning and watched the sun rise over the sea …”
Michele held his tongue. Sounds beautiful, he wanted to say but wanted to imply no beauty in this time of Harry’s life.
“I can’t even remember though. I can’t even remember if watching the sun rise made me glad I hadn’t thrown myself off the cliffs,” Harry said. “It’s all so … hazy. Blurry.”
Michele clasped his hand tighter. This memory wouldn’t be blurry.
The sky became ever bluer the higher the sun climbed, as it awoke the colours of the trees and grass, flowers and houses from their muted slumber.
“We’re gonna watch the sunrise in Dublin, too,” Harry said and Michele blinked. “Or down south. We’re gonna find a nice spot to watch the sun rise over the sea, somewhere, and afterwards we’re going to go for breakfast. If we’re in Dublin, then it’s going to be one of those fancy, hip places where you can get a decent coffee and a breakfast you like. If it’s outside of Dublin … I’ll pack you back into the frog and drive you to the next city that has a decent coffee.”
Michele laughed and had to put a hand in front of his mouth to reign himself in as he shook in his chair. Once he was able to look at Harry again, he was greeted by a huge grin.
“Or we could ask Soph for some camping equipment, then I’ll bring my moka and make my own decent espresso.”
“And a tea kettle, and we’re set.”
“We’ll do that, then.”
They watched until the sunlight reached the lemon trees right in front of them. A golden memory, like the Conca d’Oro itself.
“I’ll make lemon granita for breakfast,” Michele said when they packed up their chairs.
“Do you need some lemons for that?” Harry asked with a grin and pointed at the lemon trees with his thumb.
“I do not – Keep your hands to yourself or I will be forced to slap them.” Harry dropped the arm that had reached out for the nearest lemon tree and cackled.
In front of Michele’s gates stood Angelo, with a handful of eggs. “Ah, there you are!” he said. “Thought you had flown out again or your doorbell’s broken.”
“No, I was out watching the sunrise,” Michele said.
Angelo whistled. “Bunch of romantics, aren’t you? I’m glad I get shuteye until it’s risen, because you know the ladies act up if you don’t let them out. Speaking of that, I wanted to drop some eggs off.” He held the eggs out to Michele, who fumbled with his camping chair.
“Let me handle that,” Harry offered and took the chair from him. He gave Angelo a friendly nod, who gave it back.
“Thank you. Now …” Michele took the eggs from Angelo.
“Should be careful watching the sun rise with your friend,” Angelo said. “Before he gets sunburned.”
Michele laughed, together with Angelo. “He is wearing sunscreen,” he told him and Angelo laughed all the louder. After a minute or more of small talk, Angelo bid them goodbye and Michele could finally open the gates.
“Are we having eggs for breakfast as well?” Harry asked.
“You’re having eggs for breakfast now,” Michele answered while Harry opened the front door for him.
He closed the door behind them. “Careful there, I don’t want them scrambled on the floor,” Harry said when Michele tried to steal a kiss from him. “Even I could do better than that.”
Michele snorted. Once the eggs were in the kitchen and the chairs back with the other garden equipment, Michele met Harry in the doorway to the kitchen. He kissed him on the lips, long and full of devotion, with his hands on Harry’s shoulders and Harry’s on his hips.
Still nose to nose, they looked at each other for a moment, before another kiss followed. They’ve lost count by the time Michele poked his tongue inside of Harry’s tooth gap during one kiss. Harry endured it for a few seconds but eventually pulled back.
“Enough with your tongue, let’s get some food in there,” he said.
“Mhm. How do you want your eggs?”
Harry looked out of the window. The sun had made it past the mountains and throned over them in the clear blue skies. “Sunny side up?”
Michele chuckled. “Sunny side up.”
11. “I’m not sure I can do this.”
CW: Attempted Animal Abuse
Ibrahim opened the door and his heart immediately sank into his guts.
“Oh, Lord above have mercy,” he said, brows furrowed in worry. “Come in boy, come in.”
He reached his hand out to wave Herakles, who looked miserable as sin, inside. As soon as the young man had stepped closer, he put his hand on his back.
“What’s the matter?” He asked, as soon as the door was closed behind them.
Herakles looked at him, the tired green eyes so unusually wide open to hold all the pleading in them. “I need to talk to Natasa.”
He's a child, Ibrahim thought.
“Of course you can. She’s in the kitchen, but you can just sit down in the living room, while I tell her you’re here. Do you want anything else? I’ll make you tea.”
Herakles raised his eyebrows for a moment. “No, thank you. Sorry.”
Natasa stepped into the kitchen’s doorway before the two could even make it into the living room.
She sighed. “Iraklis, what happened to you … “
“Can we talk?” he asked.
His hair was unkempt and the fit of his suit sloppy. Why he wore one in the first place baffled her. He was 23 and physically all a man, but she knew the features of his face were yet to deepen. From Apollo to a Kronos. Time would leave its mark on him.
“We can talk,” she said. “Let’s go into one of the guest rooms.”
Herakles nodded. At the end of the corridor, she told him: “You go upstairs, you know the one. I’ll be there in a second, love.”
While Herakles climbed the stairs, she turned to Ibrahim.
“If you need me for anything, you’ll call, yes?” he asked her with his hands on her arms.
“You’re gift enough for being in my life,” she told him and kissed him. “And there is nothing that you can do to help this.” The smile on his face waned and she climbed up the stairs after him.
Once in the guest bedroom, she locked the door behind them.
Herakles sat on the bed and stared at the night table. Bad memories. She settled on the chair in front of the vanity.
“I’m not sure I can do this,” he said.
“What is the problem?”
Herakles looked at her, with those big green eyes, a look Natasa knew so well.
“Him.”
Bad memories indeed. These days, her doubts about whether or not enabling Herakles to see his lover behind his father’s back really came back to bite her in the ass.
“You’ve talked to him,” she said.
“I tried it again.” He looked away. “But there is no getting through to him.”
“I could try,” Natasa offered, though the idea of getting this involved in the business made her skin crawl. The thought of how her own children were turning 18 and had their mind set on joining Herakles made her sick. Now being the least opportune of times, too. She knew that they knew that there was a rift between Herakles and Sadık, she hadn’t raised two idiots. But even for a smart person, it was hard to grasp that someone who treated you so kindly could be so cruel to you.
“No, you wouldn’t get through to him, either,” Herakles said. “There is no … there is no argueing with that man.”
“Then we won’t argue,” Natasa said. “But if he takes you for so granted that he takes your part of the cake, well then … people need a slap on their fingers.” Or a stab with the cake knife. She sorely wished that she hadn’t left her cigarettes in the kitchen.
“He said I’m overreacting and that I shouldn’t worry.”
“Was that was he said during your last talk?” Herakles nodded. “And what did you respond?”
“Punched him in the stomach.”
She sighed. “Reasonable.”
Herakles stared at the night table. He then stared at the bed.
“Look, Ira, I didn’t pick this room to torture you,” she said. “But he isn’t the boy who laid with you in this bed anymore. And neither are you. He backstabbed you first and unless you’re going to give him a taste of his own medicine, it won’t end well for you in this shark tank.” She had already given him the talk. But he wasn’t stupid either.
“I know,” he said.
~*~
So Herakles went and did it, busted a smuggling deal in the Aegean that should’ve been his had Sadık not simply assumed his compliance and taken it for himself.
He ignored the phone calls and e-mails. If someone wanted to convey something by word of mouth to him in the office, he simply shut that person down. That was harder to do when the person was Sadık himself. “What the fuck is this bullshit about?” he asked as he showed up on the doorstep of Herakles’ house one afternoon. He even wore one of his gaudy masks, which made his fury look ridiculous but angered Herakles even more all the same.
He threw the door shut in his face, but of course that wouldn’t work. At one point, he ended up in Herakles’ house. He remembered that they had ended up in the kitchen and he had picked up a knife. Sadık had pulled his hair. He had punched him in the nose. The times where this kind of fighting had ended with them fucking on the floor – Sadık would never get the bloodstains out of that one rug – were over.
Herakles had immediately closed the terrace door after he had thrown the front one into Sadık’s face. The strays that had settled into his house did not take well to all the commotion. Some of them had meowed and wailed, which had only riled up Sadık further. On his way out, a large, old white cat had clawed at his leg.
Sadık loudly cursed, glared at the cat and was about to kick it. Herakles immediately dove in to scoop up the cat and stumble backwards into the corridor.
“Get out of my house,” he told him. “Get out of my house right this second, before I forget myself.” His voice shook with cold fury.
~*~
Herakles dreaded to leave his house for the next few hours. Less afraid for himself, no matter how much that thought unsettled him, and far more concerned with the safety of his cats. Yet, after the sun had already set and most of the cats had made it outside to be on the prowl, he made it into the Simonides’ house with a spare key.
He knocked on the walls of the entrance corridor. “It’s me!” he announced himself.
“Hera!” That was Omar.
“We’re in the kitchen!” Natasa added.
Ibrahim, Omar and Timothea sat around the kitchen table and played Uno. Pots and pans bubbled and sizzled on the stove.
“You can be so glad I never paid a penny for your school, otherwise I would have hassled you a lot more about these grades,” Natasa said to her twins and Omar giggled while Timothea tried to hold her chuckle in as Ibrahim stared very concentrated on his hand.
Sometimes he wiggled his eyebrows and had a hard time to keep his own façade up.
“And here, you, Ira, would it kill you to announce your coming beforehand, so I know that I’ve got to stuff five hungry mouths instead of four?”
“I won’t stay here for long,” Herakles said as he stepped properly into the kitchen.
Timothea frowned. “What happened to you?”
Herakles rubbed over the bandaid on his neck. “Nothing to worry about.” He smiled at and stepped towards the table, between Timothea and Omar. “You two are doing fine?”
“Fantastic,” Timothea said.
“Having a great time,” Omar said. He tugged at Herakles’ sleeve to make him lean down to him. He showed him his hand – two 4+ cards.
Herakles raised his eyebrows and smiled. He patted Omar’s shoulder. He then turned to Natasa. “Natasa, could I have your time? It won’t take long.”
Natasa watched Timothea give her brother a peeved smile while Ibrahim rearranged his cards.
“Of course you have. Watch the stove, I’m not having burnt gyros for dinner.”
“Yes Mamá.”
They went back to the guest room. Natasa would have much preferred the terrace or living room, but above all, she preferred her children not being privy to such discussions.
“He showed up, didn’t he?” she asked after she had settled into the chair. Herakles still stood and shot her a curious look. “I’ve got my eyes and ears everywhere, Iraklis.”
Herakles nodded. He walked around the room for a few moments. “I do have dinner on the stove, Ira,” she reminded him.
He sat down on the bed and buried his face in his hands. His stare empty, he looked at the shelf across of him.
“I’m not sure I can do this,” he said. “For how much longer do I have to do this.”
“Until you snuff it,” Natasa said. She pulled a pack of cigarettes out of the vanity and lit one. “Or you turn yourself in or live somewhere else under a fake name, leaving everything here behind. But pulling such stunts often leads back to option A.”
Herakles stared ahead.
“I can’t help you with that,” she said and took another draft. “But you know what I can do? Get some chicken gyros into you.”
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hamsterrausch · 20 days
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Dallmayr Viva Crema: Kaffeeautomat, -Jahresabo gewinnen - Code eingeben
Neues #Gewinnspiel: Dallmayr Viva Crema - Kaffeeautomaten und Jahrestickets gewinnen - Code eingeben - #Hamsterrausch
Viva Crema! Das ist das Motto beim großen Dallmayr-Gewinnspiel 2024. Denn das Markenzeichen der Produktfamilie rund um Crema und Espresso d’Oro ist eine feine, goldene Crema. Wer also Kaffee liebt (und noch dazu Produkte von Dallmayr kauft), der kann auf einen von 750 Preisen hoffen. Im Lostopf sind Kaffeevollautomaten und Kaffee-Jahres-Abos. Und es gibt Eintrittskarten für den Europa-Park oder…
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agrpress-blog · 2 months
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Medaglia d’oro al Valor Civile conferita ai quattro Poliziotti che sventarono l’attentato a Giuseppe Antoci Il Presidente della Repubblica Sergio M... #agr2 #GiuseppeAntoci #MedagliadOroalValorCivile #PoliziadiStato #quirinale #sergiomattarella https://agrpress.it/medaglia-doro-al-valor-civile-conferita-ai-quattro-poliziotti-che-sventarono-lattentato-a-giuseppe-antoci/?feed_id=3276&_unique_id=65dcc09f6c113
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carmenvicinanza · 3 months
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Angela Finocchiaro
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Angela Finocchiaro, bravissima ed eclettica attrice italiana che calca il palcoscenico dagli anni Settanta.
Ha recitato in circa sessanta film oltre che in numerosi programmi televisivi, alcuni dei quali hanno fatto la storia della nostra televisione.
Ha vinto due David di Donatello, un Nastro d’argento e quattro Ciak d’oro.
Nata a Milano il 20 novembre 1955, ha lasciato la facoltà di medicina per dedicarsi a tempo pieno al teatro, contribuendo a fondare le compagnie Teatro del Sole, Quelli di Grock e Panna Acida con cui ha mosso i primi passi in scena, spesso scrivendo anche i testi degli spettacoli.
L’incontro con Maurizio Nichetti, regista e attore dalla comicità surreale, ha segnato i suoi esordi cinematografici, nel 1979 è stata nel cast di Ratataplan, e l’anno successivo in Ho fatto splash. In televisione sono stati accanto in Quo vadiz?, programma realizzato con Gabriele Salvatores.
Nel 1981 ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Torno subito.
Accanto ai tanti impegni teatrali, in Italia e all’estero, la sua acuta comicità ha espresso il meglio di sé nello storico programma La TV delle ragazze, condotto da Serena Dandini.
La collaborazione con Stefano Benni l’ha portata nei maggiori teatri italiani con diversi spettacoli come La misteriosa scomparsa della Signorina W, Pinocchia, Benneide, Mai più soli e Bestia che sei.
L’interpretazione di Maria nel film La bestia nel cuore di Cristina Comencini del 2005 le è valsa il Nastro d’argento, il David di Donatello, il Ciak d’oro come migliore attrice non protagonista, il Premio Wella Cinema Donna al Festival del Cinema di Venezia e il premio Queen of Comedy Award.
Col film Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti, ha vinto un secondo David di Donatello nel 2007, sempre come miglior attrice non protagonista.
Ha partecipato alle commedie di maggiore incasso nel 2010, Benvenuti al sud, con Claudio Bisio e Alessandro Siani (che le è valso la candidatura ai David di Donatello e al Nastro d’argento), e La banda dei Babbi Natale con il trio Aldo, Giovanni e Giacomo (ulteriore candidatura al Nastro d’argento).
Ha vinto due volte il Roma Fiction Festival come migliore attrice protagonista per la Sezione TV Comedy per Due mamme di troppo film e poi serie tv.
Dal 2015 al 2018 è stata in scena con Calendar Girls, tratto dalla omonima commedia cinematografica, un cast tutto al femminile diretto dalla compianta Cristina Pezzoli.
E poi ancora tanto teatro, cinema e televisione.
Nel 2024 è stata nominata direttrice artistica del teatro comunale di Vibo Valentia.
Angela Finocchiaro ha saputo compiere scelte coraggiose e fuori dagli schemi, ha fatto parte del primo gruppo di artiste che hanno prodotto un’antesignana narrazione al femminile, ironica e sagace.
Ha portato in scena il suo corpo per sfatare il tabù dell’invecchiamento e presta la sua immagine e notorietà per diverse cause, tra cui la prevenzione del tumore al seno, malattia che ha vissuto sulla sua pelle e che è riuscita a prendere in tempo.
È una donna e un’artista che sa ridere di sé, del tempo che passa, che diventa seria e acuta quando parla di quanto c’è ancora da fare in termini di reale parità di genere, a livello economico e sociale. Una grande!
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kritere · 9 months
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Fassino e la polemica sugli stipendi d’oro: “Non mi sono mai lamentato e non ho chiesto un aumento”
DIRETTA TV 6 Agosto 2023 Fassino prova chiudere la polemica sugli stipendi d’oro con una lunga lunga lettera, in cui ribadisce le sue ragioni: “Non ho espresso alcuna lamentela, tanto meno ho richiesto alcun aumento dell’indennità”. 0 CONDIVISIONI Il deputato del Pd Piero Fassino prova a spiegare le ragioni del suo intervento in Aula alla Camera, in occasione del voto per il bilancio interno…
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basidellislam · 1 year
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ISLAM 101: La Tua Zakah
Finalità della zakah:
Allah, sia Egli glorificato ed esaltato, ha reso la zakah obbligatoria per i Musulmani per diversi motivi inclusi i seguentii:
1) L’amore per le ricchezze fa parte dell’anima umana; l’obbligo della zakah serve quindi a purificare l’anima dai sentimenti di avidità e dall’attacamento a questo mondo. Ha detto l’Altissimo: “Preleva sui loro beni un’elemosina, tramite la quale, li purifichi e li mondi” (Corano 9, 103).
2) Il versamento della zakah promuove la solidarietà e la fratellanza, in quanto la persona prova gratitudine verso colui da cui riceve un dono. Così i membri della società musulmana si amano e si sostengono a vicenda come i mattoni di un singolo edificio. In tale società furti e crimini diventano rari.
3) Attraverso il pagamento della zakah si realizza il vero senso della servitudine, assoluta umiltà e totale sottomissione ad Allah il Signore dell’universo. Infatti quando il ricco preleva la zakah dalle sue ricchezze non fa che obbedire agli ordini divini, mostrando così gratitudine a Chi gli ha permesso di ottenere tali ricchezze: “Se sarete riconoscenti, accrescerò [la Mia grazia]” (Corano 14, 7).
4) Versando la zakah si mettono in pratica i principi della solidarietà e della relativa eguaglianza fra i membri della società. Il versamento della zakah ai bisognosi fa sì che le ricchezze non restino concentrate in una parte ristretta della società. Dice Allah l’Altissimo: “In modo che non sia diviso solo tra i ricchi fra di voi” (Corano 59, 7).
L’amore per le ricchezze è insito nell’animo umano. L’Islam invita alla purificazione dell’anima dall’attaccamento ad esso.
Beni e ricchezze per le quali è dovuta la zakah?
La zakah non è dovuta sui beni che una persona possiede per il proprio uso come l’abitazione (anche se di lusso), l’auto che utilizza (anche se di lusso), i propri abiti, il cibo, ecc.
Invece la zakah è stata resa da Allah obbligatoria sui beni che non sono per uso personale ma per l’investimento e lo sviluppo. Ad esempio:
1) Oro e argento (non per ornamento personale delle donne)
Non è dovuta la zakah tranne nel caso in cui la loro quantità raggiunge o eccede il minimo stabilito dalla legge islamica (detto nisab) per questo particolare tipo di ricchezza e dopo che questa quantità è rimasta in possesso per la durata di un anno lunare intero (354 giorni).
Il nisab per oro ed argento è il seguente:
Oro: circa 85 grammi; argento: circa 595 grammi.
Se il Musulmano ha avuto in suo possesso tali quantità per un anno, allora deve pagare la zakah pari al 2,5% del valore che possiede.
2) Denaro e valuta che detiene o che ha depositato presso un conto bancario o simile:
Per calcolare la zakah sulla valuta si fa riferimento al valore dell’oro: se il totale posseduto – per la durata di un anno – equivale o supera il valore del nisab (circa 85 grammi d’oro), allora paga la zakah pari al 2,5 % del valore totale posseduto.
Esempio: essendo il prezzo dell’oro fluttuante, consideriamo che il prezzo dell’oro al momento in cui è dovuta la zakah sia per sempio di US$25 al grammo; allora la zakah sarà:
$25 (prezzo dell’oro al grammo) X 85 (nisab: quantità minima di grammi d’oro su cui si applica la zakah) = $ 2.125 (nisab espresso in forma di denaro)
3) Beni commerciali
Sono tutti i beni e proprietà che si possiedono al fine di sfruttarli commercialmente (immobili, beni di consumo, ecc.)
La zakah su tali beni si applica calcolando il valore dei beni posseduti per un intero anno lunare (si fa riferimento ai prezzi locali correnti); se tale valore raggiunge il nisab del denaro, si deve pagare il 2,5%.
4) Prodotti agricoli
Ha detto Allah: “O voi che credete, elargite le cose migliori che vi siete guadagnati e di ciò che Noi abbiamo fatto spuntare per voi dalla terra” (Corano 2, 267)
La zakah si applica solo a determinati prodotti agricoli e non su tutti ed a condizione che essi raggiungano la determinata quantità minima stabilita dalla legge islamica (nisab).
Considerando le diverse circostanze, l’ammontare della zakah da pagare su prodotti agricoli varia a seconda dei costi e del lavoro spesi per l’irrigazione. Si distingue tra prodotti che hanno ricevuto un’irrigazione naturale e quelli che sono stati irrigati artificialmente per opera umana.
I capi di bestiame fra bovini, camelidi ed ovini, a condizione che siano al libero pascolo, senza che il proprietario debba spendere per il loro nutrimento.
Se invece per la maggior parte dell’anno il proprietario deve provvedere il cibo per il bestiame, allora la zakah non è dovuta.
Per conoscere i dettagli della zakah dovuta sui capi di bestiame, si deve fare riferimento ai testi di giurisprudenza islamica (fiqh).
Destinatari della zakah?
L’Islam ha specificato chi sono i beneficiari aventi diritto alla zakah. Chi versa la zakah può scegliere una o più fra le categorie degli aventi diritto oppure può versarla ad un ente preposto o un’associazione caritatevole che si occupa di distribuire la zakah ai Musulmani che ne hanno diritto, a cominciare da quanti si trovano nella propria zona di residenza.
È più appropriato, comunque, pagarla nel paese in cui si vive.
Gli aventi diritto alla zakah:
1) I nullatenenti (fuqara’) ed i poveri (masakin), ovvero quanti sono sprovvisti dei mezzi per rispondere ai bisogni vitali elementari
2) I bisognosi che vivono in povertà assoluta e chi non riesce a rispondere ai bisogni vitali elementari
3) Gli addetti alla raccolta e distribuzione della zakah stessa.
4) Lo schiavo che intende liberarsi pagando il proprio riscatto.
5) Chi è indebitato e non riesce a pagare i suoi debiti (creati per interesse pubblico o personale).
6) Quanti si sforzano per la causa di Allah e combattono per difendere la religione, il proprio Paese, come pure quanti si adoperano per la diffusione dell’Islam.
7) I nuovi convertiti all’Islam o quanti sono ritenuti prossimi alla conversione. La zakah a questa categoria di beneficiari non viene data individualmente ma sono le autorità in carica o le associazioni caritatevoli a valutare come distribuirla.
8) Il viaggiatore che si trova in temporanee difficoltà finanziarie, anche se nel suo paese di residenza dovesse possedere molte ricchezze.
A proposito dei beneficiari della zakah, Allah ha detto: “La zakah è per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierla, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante” (Corano 9, 60).
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pifindsfood · 1 year
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Chocolate Gochujang Ice Cream
https://food52.com/recipes/87893-chocolate-ice-cream-from-rose-levy-beranbaum
https://youtu.be/DBFAoO8kITk?t=96
Ingredients
1/4 cup (44 grams) dark chocolate, 60 to 62% cacao, finely chopped
1/2 cup minus ½ tablespoon (94 grams) granulated sugar
2 tablespoons (17 grams) malt powder (Carnation brand recommended)
1/4 cup plus 2 tablespoons (28 grams) unsweetened alkalized cocoa powder, sifted before measuring
1/8 teaspoon fine sea salt
1/16 teaspoon espresso powder (Medaglia D’Oro brand recommended)
1/2 cup (121 grams) whole milk (or 240g whole cream milk and 440g heavy cream)
pinch of gochugaru
2 1/2 cups (580 grams) heavy cream
6 to 9 (112 grams) large egg yolks
3 tablespoons (63 grams) glucose or corn syrup
1 teaspoon (5 milliliters) pure vanilla extract
1 tsp gochujang
Instructions
Have ready a fine-mesh strainer suspended over a medium bowl containing the finely chopped chocolate.
In a medium bowl, whisk together the sugar, malt powder, cocoa, salt, gochugaru and espresso powder.
In a medium saucepan, with a silicone spatula, stir together the milk, 116 grams (1/2 cup/118 milliliters) of the cream, and the egg yolks. Stir in the glucose (or corn) syrup and the sugar mixture until the sugar has almost completely dissolved.
Heat the mixture on medium-low, stirring constantly until slightly thicker than heavy cream. When a finger is run across the back of the spatula it will leave a well-defined track. An instant-read thermometer should read 170° to 180°F/79˚ to 82˚C.
Immediately pour the mixture into the strainer, scraping up the thickened mixture that settles on the bottom of the pan. Press it through the strainer and scrape any mixture clinging to the underside into the bowl.
Stir until the chocolate has melted. If little specks of chocolate are not desired, strain again. Then stir in the remaining 2 cups (464 grams) cream and the vanilla, then the gochujang. Cover and refrigerate for a minimum of 8 hours or until no warmer than 43˚F/6˚C. (Alternatively, cool in an ice water bath.) Set a covered container in the freezer.
Churn the chocolate malt custard in the prechilled ice cream maker. Transfer the ice cream to a covered container. Press a piece of plastic wrap on top, cover it, and allow it to firm in the freezer for about 4 hours before serving.
To improve flavor, set ice cream with marshmallow and chocolate chunks
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: consegnato da parte di Valerio Staffelli un tapiro gigante alla consigliera del PD Monica Romano.
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Milano: consegnato da parte di Valerio Staffelli un tapiro gigante alla consigliera del PD Monica Romano. Dopo i vari servizi fatti da parte di Striscia la Notizia sui borseggi nei mezzi pubblici a Milano, la consigliera del PD Monica Romano si era espressa contro i diversi video fatti dai passeggeri alle donne in atto di rubare, dicendo che "filmare chi ruba in metro è violenza". In seguito a ciò Rocco Tanica, tastierista del gruppo Elio e Le Storie Tese, si è espresso contro il tweet della donna, ritenendola "una stronzata".  Striscia La Notizia ha quindi lanciato un sondaggio dove il 99% di chi ha votato non ha dubbi: Monica Romano ha detto “una stronzata”, come sostenuto da Rocco Tanica. Così Valerio Staffelli si è presentato fuori da Palazzo Marino e ha consegnato simbolicamente la versione extralarge del Tapiro d’oro alla consigliera comunale del PD, finita nella bufera per ciò che ha dichiarato.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tempi-dispari · 1 year
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New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2022/12/28/hydra-lovecraftian-nightmares/
Hydra: lovecraftian nightmares
Di canzoni dedicate al solitario di Provindence il mondo rock è pieno. Da piccole citazioni ad interi brani. Di interi dischi invece ce ne sono meno. Sarà la difficoltà di rendere le oniriche e orrorifiche atmosfere in musica, ma fatto sta che poche le band che vi ci sono cimentate. Tra questo si annoverano gli italiani Hydra con il loro Unknos gods. Già titolo e copertina sono decisamente indicativi dei contenuti.
Quantomeno per ciò che concerne i testi. Strumentalmente è intuibile ma non scontato il genere. Intuibile perché la maggior parte di citazioni arriva da band metal. Ma non solo. Si ricordi il lavoro di Brian Voth con i suoi Fireaxe che eoni fa musicò nientemeno che le poesie nel suo Lovecraftian Nightmare. In quel caso sempre metal ma meno furioso, con venture più dark. Per i nostri si parla invece di thrash sospeso tra old e new school. Riffing old, sulla falsa riga di Slayer, Death Angel, Voivod, voce new.
Thrash di stampo statunitense quindi, fluido, monolitico, molto ben prodotto per preservare il wall of sound espresso dalla band. Tecnicamente i nostri se la cavano decisamente bene. Sezione ritmica compatta, chitarre taglienti. Suoni pesanti. I cambi di tempo sono quelli impressi dal genere ai quali gli Hydra si attengono. Pur non apportando novità di sostanza la band offre un prodotto che non stona tra i grandi nomi. Una bella sopresa è la reprise di Polaris, titolo dell’omonimo racconto di Lovecraft, ma con il cantato in italiano.
Tirando le somme. Su un’operazione di tale portata possono esistere diverse interpretazioni. Quella degli Hydra è sicuramente interessante, oscura quanto basta, claustrofobica come i testi richiedono, ben suonata. Un disco consigliato sia ai nostalgici dell’epoca d’oro del thrash, sia a chi di thrash è a digiuno e vuole iniziarne ad esplorare il mondo. Non un disco per tutti. Non basta essere seguaci del Solitario per poter apprezzare il full lenght. Bisogna essere allenati a certe sonorità, abituati alla mancanza d’aria durante l’ascolto. Diversamente, si ha solo bisogno di un altro tipo di interpretazione. Del resto, ognuno ha i propri incubi con la propria colonna sonora.
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trustforums · 2 years
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Mount hagen instant coffee caffeine content
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Most of our readers don’t know that instant coffee is in the midst of an epic renaissance as instant coffee sales are going up in 2022 as more and more readers begin making their daily joe at home. You can make your fastest-ever cup of joe by replacing your classic coffee with “just add hot water” varieties of instant coffee which are tucked into packets like tea bags and coffee bags or placed in fold-out pour-overs.Īs grocery store owners increase the quality and availability of high-quality wines, speciality coffee roasters are bringing us single-origin blends of instant coffee at the same time. In recent years, Nescafe, Nestle, Starbucks, Folgers, Maxwell House, and Mount Hagen have seriously upgraded their instant coffee to meet the needs of those who can’t travel without coffee mugs, or when the average Jane or average Joe demands more from their cup of Java. It’s the best trade-off: Convenience and affordability in exchange for taste and flavor. Instant coffee is an excellent substitute for coffee pods and ground coffee for those looking for a quick and convenient coffee without a coffee machine or coffee maker. Top 100 Ranked Best Instant Coffee Brands.How Much Caffeine is in Different Serving Sizes of Instant Coffee?.Instant Cappuccino Mix, Sugar-Free French Vanilla Cappuccino Mix-Easy to Use, Enjoy Coffeehouse Flavor from Home-Frothy, Decadent Cappuccino Mix with 0% Sugar and 8g of Carbs (12 Ounces) Tenth of The Best Instant Coffee Brands For People Who Prefer Decaf Maxim Mocha Gold Mild Coffee Mix – 100pks.Nineth of The Best Instant Coffee Brands for People Who Prefer Korean Instant Coffee Café Bustelo Espresso Style Instant Coffee, 7.05 Ounce (2 Pack).Eighth of The Best Instant Coffee Brands for People Who Prefer Cold Brew Trader Joe’s 100% Colombian Instant Coffee 3.5oz (Pack of 2).Seventh of The Best Instant Coffee Brands For People Who Prefer Whipped and Dalgona Coffee Medaglia D’Oro Espresso Style Instant Coffee, 2 Ounces (Pack of 12), Reviews: 1,717.Sixth of The Best Instant Coffee Brands for People Who Prefer Traditional Italian Style Espresso Mount Hagen 7.05 oz Organic Fair Trade Freeze Dried Instant Coffee Bulk Resealable Doypack Bag, Kosher Award-winning Single-origin 100% Arabica Freeze Dried Coffee Packets, Instant Coffee For Camping.Fifth of The Best Instant Coffee Brands For Medium Roast Lovers – Who Switch Between Hot and Cold Brew Maxwell House International French Vanilla Café-Style Instant Coffee Beverage Mix, 4 ct.Fourth of The Best Instant Coffee Brands For People Who Love Black Coffee – The Original Roast Instant Coffee Nescafe Taster’s Choice House Blend Instant Coffee, 7 Ounce (Pack of 2).Third of The Best Instant Coffee Brands For Light Roast Lovers: Nescafe Instant Coffee Starbucks VIA Instant Coffee Dark Roast Packets - French Roast - 1 box (8 packets).Second of The Best Instant Coffee Brands for People Who Love Dark Roast: Starbucks Instant Coffee Folgers Classic Roast Instant Coffee Crystals, 8 Ounces.First of The Best Instant Coffee Brands for People Who Love USA Brand: Folgers Instant Coffee
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kaffeespezialist · 2 years
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Dallmayr Espresso d'Oro Kaffeebohnen 8x1kg.
Dallmayr Espresso d’Oro Kaffeebohnen 8x1kg.
Dallmayr Espresso d’Oro kraftvoll & aromatisch Kaffeebohnen 8x1kg. Ein kraftvoller Espresso, der Eindruck hinterlässt! Für diese Spezialität werden hochwertige Kaffeebohnen sehr lange und schonend bei niedriger Temperatur geröstet. So entsteht ein Espresso mit Charakter, der mit jedem Schluck an Italien erinnert. Weich und voll im Geschmack, mit dezenter Kakaonote. Dallmayr Espresso d’Oro zeigt…
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coffeenewstom · 3 years
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Dallmayr Gewinnspiel ohne Verlierer
Dallmayr Gewinnspiel ohne Verlierer
Das beliebte Online-Gewinnspiel “I love d’Oro” geht in die nächste Runde. Seit gestern verlost Dallmayr unter allen Crema und Espresso d’Oro Kunden 40 hochwertige E-Bikes und 500 x Picknick-Sets. Jeder Teilnehmer erhält außerdem ein attraktives Dankeschön-Geschenk. Im Handel sind die Aktionspackungen ab dem heutigen Montag bis zum 31. Juli 2021. Kunden können bis zum Jahresende einlösen. Und so…
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designbooksmilano · 3 years
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Joe Colombo
Designer   Catalogo Ragionato  Catalogue Raisonné 1962-2020
a cura di Ignazia Favata
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2021, 304 pagine, 730 illustrazioni,           24 x 28 cm,  Cartonato con plancia,  Italiano Inglese, ISBN  9788836646333
euro 85,00
email if you want to buy :[email protected]
Joe Colombo (Milano, 1930-1971) è stato uno dei più grandi designer del XX secolo, visionario e geniale, capace di dare forma a idee che colpiscono ancora oggi per la loro attualità. Formatosi dapprima all’Accademia di Brera e poi al Politecnico di Milano, Joe Colombo ha espresso, in soli vent’anni, una visione del mondo innovativa, che ponendo al centro della riflessione l’uomo e la sua vita immaginava un habitat dinamico e trasformabile sia su scala domestica che urbanistica. Una progettazione, la sua, a tutto tondo, volta a soddisfare ogni esigenza grazie alla tecnologia e ai nuovi materiali, e a plasmare lo spazio e i suoi oggetti in funzione delle diverse attività lavorative e di interazione sociale. Da qui, i complementi di arredo modulari e dinamici dalle linee futuristiche, tra i quali spiccano alcuni pezzi divenuti iconici del design italiano come la lampada Acrilica (medaglia d’oro alla XIII Triennale del 1964), la Tube Chair (oggi al Musée des Arts Décoratifs del Louvre), la lampada Spider (Compasso d’Oro nel 1967), il carrello Boby (premio S.M.A.U. nel 1971) e i “monoblocchi polifunzionali”, come Minikitchen (medaglia d’argento alla XIII Triennale del 1964) fino al Total Furnishing Unit del MoMA di New York. Questo volume di Ignazia Favata, sua storica assistente dal 1968, accompagnato dal saggio critico di Domitilla Dardi, costituisce il primo catalogo ragionato del suo lavoro, di cui sono documentati 200 progetti, con particolare rilievo dato alle opere ancora in produzione da cinquant’anni.
03/07/21
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filorunsultra · 2 years
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Blog, film, magazine, podcast
Avevo voglia di scrivere di un po’ di cose, allora le ho messe tutte insieme a caso:
1) Ho trovato un blog sulla storia dell’ultrarunning negli Stati Uniti (https://ultrarunninghistory.com/), è anche un podcast, probabilmente è famosissimo ma io non lo conoscevo. È di un tipo che sta super fuori: si fa chiamare Davy Crockett, non credo che sia il suo vero nome, ma sarebbe divertente. Ma perché non c’è una cosa del genere anche in Italia? Il tipo si è andato a studiare tutta la storia di Rim To Rim e ci ha tirato fuori non so quante ore di registrazione. Mi piacerebbe fare la stessa cosa per Translagorai, cercando le storie dei pastori e di quei disagiati della Guerra (cit.). Sarebbe divertente, poi potrei darla ad Ale o pubblicarla con Polenta Mag.
2) L’altro giorno mi sono riguardato per l’ennesima volta un po’ di cult: Unbreakable, Outside Voices, The Runner in Winter, In the High Country. Ci sono anche un sacco di corti su Krupicka nei tempi d’oro, come quello di Buff su LUT, o su UTMB, o quello con Joe Grant che parla in francese. Trovo i film di oggi sull’ultrarunning meno emozionali: il film di Billy Yang su Krupicka a Leadville non è brutto, ma non mi dice molto; come non mi dice molto Purpose di LaSpo. Mi ha divertito Long Shorts di Salomon su D’Haene e Courtney, e ho trovato molto bello Transamericana, ma emozionante? Mm, non direi. Wolpert aveva un altro spessore. Sarebbe bello che Luca girasse qualcosa sulla scena alternativa in Italia, sarebbe la persona giusta.
3) Sto curando la traduzione di un libro sull’ultrarunning. È scritto in modo piuttosto puerile e sciatto, ma anche in fatto di contenuti è povero. Non capisco perché tutti i libri di ultrarunning siano penosi. Di solito me li dimentico subito dopo averli letti, tanto che le uniche cose di cui ho qualche ricordo sono: Eat&Run, scontatissimo, ma è l’unica cosa passabile sull’argomento - le ricette vegane a fine capitolo potevano davvero non esserci, ma sono così inutili che le trovo divertenti. Il secondo è L’ascesa degli Ultra Runner: buona parte del libro è noiosissima, ma Finn si prende la briga di parlare di tante questioni di questo sport con un taglio giornalistico, è un bel reportage. L’ultimo, anche questo scontato, è Born To Run: sono troppo giovane per esserne rimasto toccato, il che forse mi permette di avere uno sguardo lucido. Al di là del taglio un po’ biblico, è scritto molto bene. Mi piacerebbe leggere qualcosa di nuovo. Forse c’è ma nessuno è interessato a tradurlo.
4) Per quanto riguarda l’editoria, sia digitale che cartacea, la situazione è questa: SpiritoTrail, che dovrebbe un po’ assolvere le funzioni di iRunFar negli States, sta ancora decidendo cosa sarà del suo futuro, penso che abbia molta potenzialità, ma dovrebbe darsi una ripulita soprattutto in termini di chi ci scrive, non se ne può più dell’atteggiamento da pane e salame. Le riviste di settore non esistono, esistono solo riviste di settore outdoor in generale, che spesso parlano di corsa, ma non è la loro naturale vocazione. Hanno molto potenziale, magari espresso bene in altri sport (come il freeride), dovrebbero riuscire a spostarlo sul mondo corsa. E poi ci sono i blog, e in particolare i canali YouTube: non smetterò mai di chiedermi come si riesca a concentrare così tante stronzate e incompetenza tutte insieme. Trovo canali come Sterrato e Personal Running Coach il male assoluto. Le aziende ovviamente ci credono.
5) Finché il pubblico medio è fatto da hashtag come #corrosoloperlamedia dubito che andremo lontano. Ho molta fiducia in ASD come Trailrunning Torino e Gente Fuori Strada; anche se sono troppo organizzati. Ci sarebbe bisogno di più gruppi disorganizzati e non ufficiali, gruppi di amici insomma.
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