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#poeti amore poeta amore
andrea-non-sa-tornare · 6 months
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barrettaenergetica · 7 months
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Dicono che nella vita
bisognerebbe provare
almeno una volta
l'amore di un poeta
uno scrittore
un musicista
Ti chiedo quindi se ti andrebbe
(solo se vuoi)
di diventare la mia ispirazione,
come Beatrice fu per Dante
Frida fu per Diego
Jeanne fu per Modigliani
- Sonia Petruzzelli, Non c’è Rosa senza Spine
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princessofmistake · 24 days
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vidi lei, la Perfezione. Tremavo quasi a guardarla. Dissi: - Sei angelo, ombra, eco? - Consumava la combustione i monti. Gli occhi miei chiamavano a perdifiato. Pareva una notte di luna. Disse: - So che mi hai cercato. Ovunque dove ardeva l'acqua più sconosciuta. Ma non ho mai tempo per fermarmi.
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serenamatroia · 1 year
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francesco-nigri · 7 months
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Poema Introduttivo del poeta José Pulido al nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse”
Poema Introduttivo del poeta José Pulido al nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse” Questo l’annuncio Social del Poema Introduttivo del grande poeta latinoamericano di prestigio internazionale José Pulido al primo libro scritto assieme dai due poeti sposi nell’aprile 2023. Nei prossimi giorni si avranno ulteriori news, soprattutto sul “come” Munoz e Nigri sono…
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cassius-writer · 11 months
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Metallo che infinito viaggio esplori l'eterno raggio freccia della vita, saprai affrontare lesto la salita che a me sembra arida e infinita. Daniele Scopigno Se volete dare supporto a me e al mio lavoro potete farlo su Patreon cercando "Daniele Scopigno" o al seguente link: " https://patreon.com/user?u=80183688... " Foto di: Francesca Piccardi
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💙🙏 ONORATO 🙏💙 #salvolearcoangrisani #salvolearcoangrsanipoeta #poeta #poesia #arte #artista #scrittore #scrittura #youtubesalvolearcoangrisani #poeti #frasi #frasitumblr #amore #versi #parole #libri #scrivere #scrittori #pensieri #poesiaitaliana #scrittura #frasibelle #citazioni #leggere #poesiadistrada #artisti #arte #art #musica #artist #music #artistic (presso Legnano) https://www.instagram.com/p/CiGDZlRqHi4/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sofysta · 3 days
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Parigi non è la Tour Eiffel. Parigi è la tomba di Baudelaire, le strade in cui ha passeggiato Modigliani. È la Shakespeare and company in cui ti sfiora l'ombra di Joyce. È la Senna col riflesso del Notre-Dame silente.[cit.]
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Parigi, anni Venti, quella città che più di ogni altra poteva vantare di essere il centro artistico e culturale del mondo..
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Il surrealismo, il movimento dada, il salotto di Gertrude Stein, i café di Saint Germain des Prés, e poi Hemingway, Joyce, Picasso, Modigliani, Cocteau, Matisse, Buñuel, Dalì, Fitzgerald e sua moglie Zelda, Tzara, Man Ray, Gide, Pound… scrittori e artisti, europei e americani, si ritrovavano in una città in pieno fermento, cosmopolita e mondana, quella che Woody Allen ritrarrà in Midnight in Paris.
E se c’era un posto che tutti gli scrittori, residenti o di passaggio, non potevano mancare di visitare, questa era la libreria Shakespeare and Company.
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1- Casa di Modì a Parigi 2- Rue de France 3 - L'amore grande Jeanne Hebuterne
Modigliani s’immerge nel mondo di Montmartre, e affitta uno studio in rue Caulaincourt, poi scende ancora più a fondo nelle viscere di Parigi. Vive nelle taverne della “Butte”, la “Suburra”. Conosce Pablo Picasso, Andre Derain, Diego Rivera, amici parigini cari, e il chirurgo Paul Alexandre, suo primo assoluto collezionista. Modigliani diventa amante della poetessa russa Anna Achmatova, scolpisce la pietra che lo renderà famoso, ma vive inesorabilmente in povertà. Nascono poi le famosissime “dame dal collo lungo”. A Parigi tra i colleghi il suo nome acquista grande prestigio Le cattive compagnie come la nuova amante Beatrice Hastings, lo fanno scivolare ancora inesorabilmente nelle droghe e nell’alcol. Il mercato dell’arte snobba l’artista livornese, tuttavia, il mercante poeta Guillaume, solo lui, acquista le opere di Modì.
L’evento più importante però è l’incontro con Jeanne Hebuterne, la ragazza con cui Amedeo avrà l’ultima struggente relazione, un amore d’altri tempi. Lì Modigliani conosce l’anziano Renoir, ormai semi paralizzato, ma il richiamo di Parigi è sempre più forte. Rientrati nella capitale francese, Jeanne aspetta un altro bambino, e Modigliani decide di ritrarla, ma la salute non lo assiste Purtroppo la tubercolosi e gli stenti consumano Amedeo Modigliani, e il ventiquattro gennaio del 1920, gli amici lo portano precipitosamente all’ospedale della Carità. Dopo una breve agonia, Modì muore in povertà nella sua amata Parigi,
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Cimitero di Montparnasse. Un immenso parco verde che ospita sepolture di personaggi famosi, tra 7 quali la tomba di Charles Baudelaire ed il cenotaffio in suo onore.
È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.
Il pensiero, la produzione e la vita di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi (primi fra tutti i "poeti maledetti" come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud
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Il Notre-Dame riflesso sulla Senna
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susieporta · 10 months
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Una ciocca di capelli biondi racchiusi in una teca, una reliquia ? No una storia d’amore❤️
Una storia, una storia d’amore tanto bella quanto proibita, tra un dotto umanista e una ragazza potente e tormentata.
Siamo a Ferrara nel 1502.
Siamo nella corte del duca Alfonso d’Este, straordinario mecenate delle arti e della cultura, che, come di consueto, attendeva l’arrivo di numerosi giovani poeti e letterati di talento da accogliere nella sua corte.
E fu proprio lì, fra tanta poesia e magnificenza, che due giovani si videro per la prima volta.
Il giovane poeta conosceva la duchessa solo per sentito dire e gli era stato riferito più volte del fascino che esercitava, eppure non appena la vide, rimase folgorato dalla sua bellezza.
I suoi lunghi e lucenti capelli biondi, illuminati dai raggi del sole, riflettevano la luce che entrava dalle grandi vetrate del palazzo, donandole un’aurea quasi celestiale.
Come poter dimenticare una visione così?
Con la scusa della dedica di un’opera iniziò una relazione platonica come poche e molto appassionata che li legò per anni.
La storia da platonica diventò epistolare a causa della peste che li separò.
Intense lettere d’amore, le quali, ancora oggi, vengono considerate come le più belle mai raccolte.
Insieme a una di esse, la giovane duchessa, inviò anche una ciocca dei suoi adorati capelli, gli stessi capelli che lui amava accarezzare nei loro incontri furtivi e che ora, quasi come una promessa d’amore che supera il tempo e soprattutto la distanza, può continuare ad accarezzare per sentirla vicina in attesa del loro prossimo abbraccio.
Il destino avverso non li fece più incontrare.
La duchessa, chiamata Lucrezia Borgia, nonché figlia illegittima del Papa Alessandro VI, morì giovanissima, lasciando però dietro di sé una fama che la rese immortale e che la farà ricordare sempre come una donna di potere leggendaria e controversa.
Lui, invece, dopo la morte di lei, divenne Cardinale, delineandosi in pochissimo tempo non solo come personaggio di spicco dell’umanesimo italiano, ma anche come grande uomo di Chiesa, noto con il nome di Pietro Bembo.
La bellezza e il fascino di questa reliquia, forse, stanno proprio nel suo mistero che l’ha resa un grande tesoro ancora incredibilmente intatto nonostante il tempo, come intatto, fino alla fine, è stato il grande amore che ha vissuto.
È conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la ciocca di capelli all’interno di una piccola teca adornata da cristalli, perle, rubini e smeraldi.
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anocturnalanimal · 11 months
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E così, tu – come si dice – hai tagliato la corda. In realtà, tu eri – come si dice – un disadattato e alla fine te ne sei persuaso anche se da sempre lo eri stato: Un disadattato. E tu non ti negavi, sempre ti davi e ti davi e loro pigliavano e poi: “lui dà”– bisbigliavano nei loro pettegolezzi – “per amore di se stesso”. Viva, viva chi ama se stesso e gli altri ama come se stesso. Ma in verità in verità in verità quello per cui tu stesso ti credevi un diverso non era la tua vera diversità. La tua vera diversità era la poesia. È quella l’ultima ragione del loro odio perché i poeti sono il sale della terra e loro vogliono la terra insipida. In realtà, LORO sono contro-natura. E tu sei natura: Poesia cioè natura. E così, tu adesso hai tagliato la corda.
Tu in realtà questo bramavi: di essere uguale agli altri, e invece non lo eri. DIVERSO, ma perché? Perché eri un poeta. E questo loro non ti perdonano: d’essere un poeta. Ma tu ridi[ne]. Lasciagli i loro giornali e mezzi di massa e vattene con le tue poesie solitarie al Paradiso. Offri il tuo libro di poesie al guardiano del Paradiso e vedi come s’apre davanti a te la porta d’oro...Pier Paolo, amico mio.
Elsa Morante, In nessun posto - Roma, 13 febbraio 1976
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Alda Merini si rivolge ai «giovani pieni di speranza gelida, che poi diventerà amore» con un appello essenziale:
«Soprattutto amate i poeti.
Essi hanno vangato per voi la terra
per tanti anni, non per costruire tombe,
o simulacri, ma altari».
I poeti scavano nel proprio mondo interiore per restituirci parole di verità, consolazione e conforto. E’ un lavoro duro e pericoloso scendere negli abissi dell’anima, non si sa cosa si può scoprire; i poeti smuovono la terra di traumi rimossi, i drammi o la banalità di un mondo spesso infelice e limitato, per allargare gli orizzonti della nostra visione, per fissare la memoria, per consacrare come su un altare desideri, passioni, ideali e sogni, anche quelli inconfessabili.
«Pensate che potete camminare su di noi
come su dei grandi tappeti e volare
oltre questa triste realtà quotidiana»
I poeti sono dei padri che ci consegnano un’eredità preziosa e delicata. Nella società dei consumi le prime ad essere consumate sono le parole, perse in una quantità di oggetti in un mondo inabitabile, che rende la custodia del pensiero sempre più difficile. Solo la poesia può preservare dall’oblio, può ridare il nome alle cose per le quali e con le quali vale la pena vivere.
«Sappiate da un poeta
che l’amore è una spiga d’oro
che cresce nel vostro pensiero.
Esso abita le cime più alte.
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greenbor · 1 year
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La stanza è spazio entro il quale la mia vita è un confine, oltre il quale intravedo il buio da un punto statico del mio letto, come trovandomi sull'orlo di un precipizio, oltre il quale è solo mistero o certezza di fine, come trovandomi l'esiguo corpo al pari della foglia autunnale pronta a staccarsi dal ramo. Tutto sembra fermo di notte nel silenzio, quasi irreale, come un non sapere, un evitare il dolore, lasciando alla vita il giusto traghetto per la morte verso lo sconosciuto destino. Non è duro andarsene, visto l'inutilità della vita al cospetto del male imponente del vivere, a cui nolenti siamo trascinati in una autentica guerra psichica di sopravvivenza. Vivere per me è stato il bisogno di un'oasi, di un riparo, di un voler men soffrire tra gli strazi quotidiani dove la verità ci è tolta e quantomeno raccontata con abili bugie. Per me vivere ha una valenza introspettiva dove,attraverso la meditazione, evito gli spigoli del vivere e della mente. Non ho alcuna ricerca se non interiore . Non mi serve viaggiare per il mondo, conoscere, innamorarmi, quando alla fine è un cercare che non ha senso. Tutto si riconduce ad un dolore, ad un legame più forte che aumenta il dolore. Ogni felicità nasconde nel tempo il doppio dell'infelicità. Io sono colui che non sceglie, che non cade nel tranello dell'innamoramento involontario delle affinità. Vorrei incontrare colei che ho sempre amato tra tutti gli amori della mia vita e dissolvere assieme a lei quel legame che ho sempre sentito. Deve esserci un modo per liberarci da queste catene con cui nel vivere ci imprigionamo in dipendenze. Di molte me ne sono liberato e mi accorgo che le ultime sembrano troppo salde per venirne fuori. Odio ogni vincolo. Per questo anche amando follemente mi preoccupavo di lasciare porte aperte ai dubbi come se fossero uscite di sicurezza, maniglie anti panico. Dovremmo avere tutti almeno passaggi sotterranei per uscire da dove per istinto e desiserio involontariamente, in nome di un amore, ci vediamo coinvolti. Deve essere un fatto caratteriale. Io non voglio legami e non ne ho mai sentita l'importanza. Forse sono proprio i poeti ad abdicare la vita, quelli che la sentono più profondamente e ne acquisiscono consapevolezza. Non importa se non vengono compresi. Provo una gran simpatia verso tutti coloro che non hanno cercato fama di gran poeti, ma gli è bastato vivere con poesia. Provo un gran rispetto per chi la poesia l'ha resa semplice e non con parole complicate, con inutili estetismi in cui specchiarsi. Ed anche se chi mi conosce mi dice poeta, mi sento di più colui che saggio riflette la vita.
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princessofmistake · 2 years
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Che cos’è l’amore? Il bisogno di uscire da sé.
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Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant' è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
Io non so ben ridir com' i' v'intrai,
tant' era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m'avea di paura il cor compunto,
guardai in alto e vidi le sue spalle
vestite già de' raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.
Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m'era durata
la notte ch'i' passai con tanta pieta.
E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l'acqua perigliosa e guata,
così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.
Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,
ripresi via per la piaggia diserta,
sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso.
Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta,
una lonza leggiera e presta molto,
che di pel macolato era coverta;
e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi 'mpediva tanto il mio cammino,
ch'i' fui per ritornar più volte vòlto.
Temp' era dal principio del mattino,
e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
ch'eran con lui quando l'amor divino
mosse di prima quelle cose belle;
sì ch'a bene sperar m'era cagione
di quella fiera a la gaetta pelle
l'ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.
Questi parea che contra me venisse
con la test' alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l'aere ne tremesse.
Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame,
questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch'uscia di sua vista,
ch'io perdei la speranza de l'altezza.
E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne 'l tempo che perder lo face,
che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista;
tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
mi ripigneva là dove 'l sol tace.
Mentre ch'i' rovinava in basso loco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco.
Quando vidi costui nel gran diserto,
«Miserere di me», gridai a lui,
«qual che tu sii, od ombra od omo certo!».
Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patrïa ambedui.
Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
e vissi a Roma sotto 'l buono Augusto
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.
Poeta fui, e cantai di quel giusto
figliuol d'Anchise che venne di Troia,
poi che 'l superbo Ilïón fu combusto.
Ma tu perché ritorni a tanta noia?
perché non sali il dilettoso monte
ch'è principio e cagion di tutta gioia?».
«Or se' tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar sì largo fiume?»,
rispuos' io lui con vergognosa fronte.
«O de li altri poeti onore e lume,
vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore
che m'ha fatto cercar lo tuo volume.
Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore,
tu se' solo colui da cu' io tolsi
lo bello stilo che m'ha fatto onore.
Vedi la bestia per cu' io mi volsi;
aiutami da lei, famoso saggio,
ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi».
«A te convien tenere altro vïaggio»,
rispuose, poi che lagrimar mi vide,
«se vuo' campar d'esto loco selvaggio;
ché questa bestia, per la qual tu gride,
non lascia altrui passar per la sua via,
ma tanto lo 'mpedisce che l'uccide;
e ha natura sì malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia,
e dopo 'l pasto ha più fame che pria.
Molti son li animali a cui s'ammoglia,
e più saranno ancora, infin che 'l veltro
verrà, che la farà morir con doglia.
Questi non ciberà terra né peltro,
ma sapïenza, amore e virtute,
e sua nazion sarà tra feltro e feltro.
Di quella umile Italia fia salute
per cui morì la vergine Cammilla,
Eurialo e Turno e Niso di ferute.
Questi la caccerà per ogne villa,
fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno,
là onde 'nvidia prima dipartilla.
Ond' io per lo tuo me' penso e discerno
che tu mi segui, e io sarò tua guida,
e trarrotti di qui per loco etterno;
ove udirai le disperate strida,
vedrai li antichi spiriti dolenti,
ch'a la seconda morte ciascun grida;
e vederai color che son contenti
nel foco, perché speran di venire
quando che sia a le beate genti.
A le quai poi se tu vorrai salire,
anima fia a ciò più di me degna:
con lei ti lascerò nel mio partire;
ché quello imperador che là sù regna,
perch' i' fu' ribellante a la sua legge,
non vuol che 'n sua città per me si vegna.
In tutte parti impera e quivi regge;
quivi è la sua città e l'alto seggio:
oh felice colui cu' ivi elegge!».
E io a lui: «Poeta, io ti richeggio
per quello Dio che tu non conoscesti,
a ciò ch'io fugga questo male e peggio,
che tu mi meni là dov' or dicesti,
sì ch'io veggia la porta di san Pietro
e color cui tu fai cotanto mesti».
Allor si mosse, e io li tenni dietro.
Inferno, Canto I, Dante nella selva oscura
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francesco-nigri · 7 months
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La Prefazione del nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse” è del poeta Edgar Vidaurre
La Prefazione del nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse” è del poeta Edgar Vidaurre Questo l’annuncio Social dell’autore di prestigio internazionale del primo libro scritto assieme dai due poeti sposi nell’aprile 2023. Nei prossimi giorni si avranno ulteriori news, soprattutto sul “come” Munoz e Nigri sono arrivati a questo libro di poesie d’amore e su cosa…
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#A Francesco Nigri il Primo Premio d&039;Eccellenza "Città del Galateo" per il libro IL SEGRETO DI EBE Sezione Libri Editi di Poes#adamar poesia di hebe munoz#belle poesie d amore#bellissime poesie d amore#capoversi maiuscole a capo doppi a capo#CIRCULO DE ESCRITORES DE VENEZUELA#collaboratore e co-editore della Editoriale Continua del Poeta Alfredo Silva Estrada#conferenziere della Direzione della Letteratura del Conac (1996-1997) e dell’Ateneo di Maracay#contemporaneità non significa cedimento ma co evoluzione#cosmica poesia facebook page#Da Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse”: i due poeti sposi annunciano il loro libro di poesie d’amore a quattro mani#desiderio di contemporaneità#direttore fondatore del Fondo Editoriale Diosa Blanca#discontinuità sillabe estetica non forzata non ricercata grazia passione per la vita l amare l essere l essersi poesia#Docente di Letteratura all’Università Metropolitana di Caracas#ebe divinità giovinezza#ebe mitologia#El Siglo e il supplemento letterario Verbigracia de El Universal#endecasillabi#evolversi musicalità linguaggi#fotografo matteo mignani#frasi poesie d amore#hebe munoz poetessa#hebe munoz poetessa italovenezuelana#hotel del quirinale roma#inclinaziona agli accenti#insigne poeta e Presidente del Circolo degli Scrittori del Venezuela#la più bella poesia d amore#La Prefazione del nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse” è del poeta Edgar Vidaurre#laboratori del Celarg
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cassius-writer · 1 year
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Segreto custodice questo muro di chi sperava ardente nel futuro e tu finestra che ancor dai sulla tua strada, dimmi se la vita è amata o grido solo d'anima innamorata. Daniele Scopigno Foto di: Francesca Piccardi Se volete dare supporto a me e al mio lavoro potete farlo su Patreon cercando "Daniele Scopigno".
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