Io so che giri il mondo per studiare
la differenza, per trovare pace,
sognare il meglio che dovrebbe ancora
forse venire; se ti guardi dentro,
la troverai la grande differenza,
la Differenza è che io ti amavo.
6 notes
·
View notes
Hebe Munoz e Francesco Nigri a Siviglia per il libro di poesie d'amore HEFRA
Hebe Munoz e Francesco Nigri a Siviglia per il libro di poesie d’amore HEFRA
La poetessa italovenezuelana Hebe Munoz ed il poeta italiano Francesco Nigri, sposi dall’aprile di quest’anno, saranno a Siviglia dal 12 al 22 novembre – Hotel Don Paco – per incontrare amici e follower e presentare il loro primo libro di poesie d’amore scritto assieme “HEFRA amarsi amarse”, il più recente di circa 12…
View On WordPress
0 notes
Ho chiesto a #bingAI di scrivermi una poesia su #FelipeDrugovich come se fosse scritta da Dante Alighieri
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Così comincia il canto di Drugovich
che s'era perso tra le curve e i retti
e non sapeva più qual fosse il trionfo.
Ma poi, per grazia di Dio e dei suoi eletti,
vide una luce che gli mostrò la strada
e gli fece scorgere il suo destino.
Era la luce della MP Motorsport
che lo aveva accolto nel suo seno
e lo aveva fatto crescere e migliorare.
Con loro aveva vinto sei gran premi
e aveva fatto dieci volte il podio
e aveva guidato con virtù e coraggio.
Era il favorito per la corona
ma doveva ancora affrontare i suoi nemici
che lo inseguivano con furia e rabbia.
A Monza si giocava l'ultima carta
ma un tocco al primo giro lo fermò
e lo lasciò a piedi senza speranza.
Ma il cielo gli fu ancora amico e protettore
quando vide il suo rivale Pourchaire
finire nella ghiaia senza gloria.
E così Felipe Drugovich fu campione
il primo brasiliano nella storia della F2
e ringraziò la sua squadra e la sua patria
e dedicò la vittoria al suo popolo e alla sua fede
Felipe Drugovich, Felipe Drugovich
un pilota che ha fatto onore al Brasile
Felipe Drugovich, Felipe Drugovich
un campione che ha scritto la sua epopea
0 notes
Lasciatemi trastullare...
In cerca di distrazione con versi domenicali scritti all'improvviso tra rime, assonanze e dissonanze eventuali e varie alternando ottanari, endecasillabi e pseudo-alessandrini
0 notes
Cos'è la vita se non andare
a questi estremi sogni che si toccano,
morte e amore, incertezza e compassione,
onnipotenza e passione? E qual è il vero
e dell'altro, specchio ed illusione,
non si può dir, finché a un capo si vive.
Forse nel sonno la coscienza vaga
nei regni della morte e dell'amore
dell'uno e l'altra rendendoci sazi
del gran riposo dopo la fatica.
Non v'è scelta che appaghi: o l'uno o l'altro
di tutto è la rinuncia, non v'è ombra
fuggente che luce non nasconda.
Tutto il possibile è quello che vogliamo,
una scoperta, un crescere continuo
come tutte le cose di natura
che ferme vivono, che scorrendo muoiono
contemporaneamente, qui, nella mente,
altrove; sentire sempre come una sorpresa
che ci strappi un grido di stupore,
sia pure questo una calma musica,
come la linfa battente negli steli.
1 note
·
View note
hendecasyllabic rambles
dio padre aiutami mi hai abbandonato
risponde dio padre con il silenzio
e le pleiadi in cenno d’assenso
rispondono taci, stronza di merda
ora son qui sulla pista da ballo
senza pleiadi o dio che mi aiuta
che situazione infelice che è questa
scrollo le spalle mi avvio sulla pista
stan tutti dentro la nube elettronica
presa da dentro, una gioia inspiegabile
gioia del tremolio impercettibile
delle pareti del neon e del buio
quel che ci acceca ci rende felici
da dove vengono mai queste mani
da dove viene mai questo sentire
gonfia tu gonfia appoggiati al muro
sentilo muoversi insieme al tuo fegato
ecco ti presto i miei organi interni
parla del tempo con me e poi toccami
io non capisco o capisco, che importa
non voglio altro che farmi toccare
non voglio altro che farti sentire
il mio cervello è già stato mangiato
ricordi, da chi ha la voce sgradevole
uomini che non conosco mi pungono
tu ti conosco un po’ meglio perciò
toccami toccami toccami toccami
non chiedo altro se non che il mondo
oscilli
così
1 note
·
View note
Libri che vanno letti 50
Nella mia vita di lettore mi è capitato di scoprire degli scrittori tramite amici e conoscenti.
Così è successo con Pierluigi Cappello, poeta del quale ignoravo l'esistenza.
Me ne aveva parlato tanto tempo fa una carissima amica.
Io, però, non mi ero mai deciso a leggerlo.
Poi la Rizzoli ha raccolto in un bel volume tutte le sue poesie.
E io ne ho approfittato.
Ho poi saputo che se non fosse prematuramente morto nel 2017, l'avrebbero proposto per il Nobel.
Io, però, temo che non avrebbe vinto.
Perché era un poeta vero.
Con uno straordinario senso della parola, del verso e della metrica.
È capace che leggendolo riesca a sorprenderti con endecasillabi come non se ne scrivono più da tanto.
Basta considerare questa poesia, che è la mia preferita:
E c'è che vorrei il cielo elementare
azzurro come i mari degli atlanti
la tersità di un indice che dica
questa è la terra, il blu che vedi è mare
Non se ne può dir nulla.
Parla da sola.
10 notes
·
View notes
"Ma è una citazione a qualcosa?"
"No, perché?"
"Perché stai parlando in endecasillabi"
"In che senso?"
"Giuro stavo seguendo il tuo discorso e non solo è in rima ma sono tutti endecasillabi"
Raga non solo ha ascoltato il mio discorso ma ha pure contato le sillabe. Sto impazzendo. E stavo parlando del cavallo Varenne.
3 notes
·
View notes
Una delle assegnazioni del laboratorio di poesia è la traduzione di una poesia di Puŝkin. Puŝkin. L'immenso dalle mille versioni di traduzioni. Beh, Puŝkin scrive in gambi, ha rime alternate, scrive in endecasillabi. In italiano è impossibile riportare il tutto, quindi devi scegliere un metro, cosa mantenere e cosa no e rimanere coerente. Ho bisogno di consigli.
Traduzione letterale:
“Vi ho amata”
Vi ho amata: l’amore, forse, è ancora
Nella mia anima non del tutto spento;
Ma che non vi allarmi più;
Io non voglio affliggervi/rattristarvi per niente.
Io vi ho amata in silenzio, disperatamente,
Ora dalla timidezza, ora dalla gelosia tormentato;
Io vi ho amata con tale sincerità, con tale dolcezza,
Come Dio vi conceda di essere amata da un altro.
Versione mia (ancora da finire):
Vi amai: l’amore, forse, nell’anima
mia non è spento del tutto;
Ma che non più vi agita;
Voglio il viso vostro dalle lacrime asciutto.
Vi amai in silenzio e disperato,
Ora dalla timidezza, ora dalla gelosia tormentato;
Così sinceramente e dolcemente vi amai
Che Dio l’amore di un altro vi ha concesso ormai
/Così sinceramente vi amai, così dolcemente
Che Dio l’amore di un altro vi conviene./ Che dell’amore di un altro Dio è il concedente.
15 notes
·
View notes
La Prefazione del nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse” è del poeta Edgar Vidaurre
La Prefazione del nuovo libro di poesie di Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse” è del poeta Edgar Vidaurre
Questo l’annuncio Social dell’autore di prestigio internazionale del primo libro scritto assieme dai due poeti sposi nell’aprile 2023. Nei prossimi giorni si avranno ulteriori news, soprattutto sul “come” Munoz e Nigri sono arrivati a questo libro di poesie d’amore e su cosa…
View On WordPress
0 notes
L’amore è un’altra cosa, signori
Ci si abitua all’idea
fin dall’infanzia,
che l’amore è una cosa favorevole
messa in endecasillabi, signori.
Però l’amore è tutto l’opposto dell’amore
con i seni di rana
e ali di porco.
Si misuri l’amore solo attraverso l’odio.
Tra le righe è leggibile.
Si misuri dalle banalità,
si misuri l’amore con il metro d’ordinaria follia.
Tutto l’amore è sogno
‒ il miglior aureo sogno dell’argento ‒.
Sogno di uno che muore,
è un albero l’amore che dà frutti
dorati solamente quando dorme.
Eduardo Lizalde, da Tutto l’amore è sogno, La Vita Felice, 2021
24 notes
·
View notes
“… e questi chi sono Vitaliano?”
“Sono quelli che iniziavano a mettersi le dita in bocca e indicare i propri denti e loro problemi associati appena saputo che avevano davanti un dentista”
“Qual è la loro pena?”
“Dovranno passare il loro tempo qui cercando di parlare con le dita in bocca”
“Ma è terribile!?”
“Sì infatti era la cosa che mi faceva girare più i coglioni”
“Ma non dovremmo parlare in endecasillabi sciolti?”
“Guarda ci metto un attimo a farti vedere il girone dei rompicoglioni”
2 notes
·
View notes
Scrivono metafore ardite, metri su metri e rime sopraffine, parabole di squillanti endecasillabi divinamente inutili. Scrivono di te, ma vorrebbero parlare di loro. Egocentrici, irreali, banali e immortali, innalzati o caduti, di terra, di cielo, di fuoco, puri o sporchi. Trasformano il fango in oro, l'anima in sangue. Sono Alceo, Menandro, Apollonio, Omero, Saffo, Catullo, Orazio, Ovidio, Ciullo, Guittone, Dante, Alessandro, Giacomo, Umberto, Alda, Eugenio, Pablo, Giovanni, Jacques, Salvatore, Giuseppe, Umberto, Paul, Walt, Emily, Vincenzo, Ugo, Sylvia, Pier Paolo, Wislawa, Ada, Federico… e quanti ancora da chiamare per nome come si fa con un padre, un fratello, un amico.
Adotta un poeta. Tu non lo sai, ma non puoi fare a meno di lui.
2 notes
·
View notes
18^ Festa del Cinema di Roma
FREESTYLE
ARTS
SHAKESPEA RE DI NAPOLI
Fiaba partenopeo-shakespeariana dal teatro al film. Drammatico, Italia 2023. Durata 90 Minuti.
Un film di Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi. Con Alessandro Preziosi, Giovanni Esposito, Jacopo Rampini, Emanuele Zappariello
“Non fui uomo. Non fui mai donna. Fui quello che per anni si era nascosto in fondo al mio nome. Desiderio fui, desiderio di essere quello che volevo essere”. Parole di W. H. (Will Heart: Desiderio e Cuore), il misterioso personaggio cui sono dedicati i 154 Sonetti di Shakespeare, via via individuato in gentiluomini diversi, che Ruggero Cappuccio, nella sua inventiva, lussureggiante fiaba partenopeo-shakespeariana divenuta oggi un film, identifica nel giovane bellissimo attore napoletano che il drammaturgo portò con sé in Inghilterra per fargli interpretare le sue eroine. Tra il mare, le rocce, il villaggio e il castello nel quale si svolge un’ambita festa di Carnevale, la sonorità della lingua napoletana si fonde con gli endecasillabi del Bardo, mentre Alessandro Preziosi ripercorre la propria fantasiosa avventura inglese.
0 notes
Ho scritto un brutto sonetto in endecasillabi (non fate domande)
0 notes