Ho bisogno di scriverlo, di dirlo a qualcuno o che qualcuno per caso lo legga: voglio morire. Lo voglio con tutto me stesso, non chiedo altro. Il suicido non è per me, non riesco ad essere così tanto egoista, io che non riesco a fare niente per me stesso figuriamoci questo. Voglio morire ! Perché basta nascondersi e fingere che la vita sia bella, non lo è, fa schifo o almeno la mia lo è, è una grandissima valanga di merda, dove niente va bene. Aggiusto da una parte e se ne rompe un’altra e così via, un continuo. Provo allora ad essere positivo, a trovare il bene nel male, a vedere il buono delle cose e poi boom un pungo dritto in faccia che ti mette al tappeto. Poi ci si mettono le persone, non gli estranei, ma quelli a cui vuoi bene, che ti fanno sentire in colpa perché per una volta dici di no, o che ti creano una preoccupazione tale da starci più male tu che loro, o che ti fanno dispiacere per i loro dolori che tu assorbi, o che ti trattano male senza motivo, o che tu per quanto ti sforzi non riesci a volergli bene quanto loro ne vogliono a te o il contrario, o che ti sfruttano. E poi ci sono io con una paura nel petto costante, paura di sbagliare , paura di scegliere, paura di essere, paura di tutto. La vita fa schifo, non è fatta per me, io non l’ho chiesta e io voglio morire. Sì, lo ripeto e lo strillo come fanno i bambini: io voglio morire, io voglio morire, io voglio morire ! E la mia vita fa schifo.
Sebbene è spento nel mondo il grande e il bello e il vivo, non ne è spenta in noi l’inclinazione. Non è spento nei giovani l’ardore che li porta a procacciarsi una vita, e a sdegnare la nullità e la monotonia.