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#movimenti
ragazzoarcano · 2 years
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“Mi piacciono i ponti.
Perché evocano passaggi,
collegamenti, aperture,
incontri, possibilità.
D'abbracci. Di crescita.
Di divenire e ritornare.
Movimenti dell'anima.”
— Angie Siniscalchi
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magauda · 1 month
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Si incontravano gruppi musicali di quartiere
Figli del ’77: la transizione dell’Autonomia bolognese negli anni Ottanta.«Alla fine degli anni ’70 il movimento era completamente scompaginato perché molti erano stati arrestati, altri si erano dati alla vita privata o alle droghe, eccetera eccetera. Per cui non c’erano più leader di primo piano, mancavano quelli. Nacquero delle formazioni che derivavano da quel po’ che era rimasto del movimento…
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botallo · 1 month
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Si incontravano gruppi musicali di quartiere
Figli del ’77: la transizione dell’Autonomia bolognese negli anni Ottanta.«Alla fine degli anni ’70 il movimento era completamente scompaginato perché molti erano stati arrestati, altri si erano dati alla vita privata o alle droghe, eccetera eccetera. Per cui non c’erano più leader di primo piano, mancavano quelli. Nacquero delle formazioni che derivavano da quel po’ che era rimasto del movimento…
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sapergo · 1 month
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Si incontravano gruppi musicali di quartiere
Figli del ’77: la transizione dell’Autonomia bolognese negli anni Ottanta.«Alla fine degli anni ’70 il movimento era completamente scompaginato perché molti erano stati arrestati, altri si erano dati alla vita privata o alle droghe, eccetera eccetera. Per cui non c’erano più leader di primo piano, mancavano quelli. Nacquero delle formazioni che derivavano da quel po’ che era rimasto del movimento…
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bagnabraghe · 1 month
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Si incontravano gruppi musicali di quartiere
Figli del ’77: la transizione dell’Autonomia bolognese negli anni Ottanta.«Alla fine degli anni ’70 il movimento era completamente scompaginato perché molti erano stati arrestati, altri si erano dati alla vita privata o alle droghe, eccetera eccetera. Per cui non c’erano più leader di primo piano, mancavano quelli. Nacquero delle formazioni che derivavano da quel po’ che era rimasto del movimento…
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bigarella · 1 month
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Si incontravano gruppi musicali di quartiere
Figli del ’77: la transizione dell’Autonomia bolognese negli anni Ottanta.«Alla fine degli anni ’70 il movimento era completamente scompaginato perché molti erano stati arrestati, altri si erano dati alla vita privata o alle droghe, eccetera eccetera. Per cui non c’erano più leader di primo piano, mancavano quelli. Nacquero delle formazioni che derivavano da quel po’ che era rimasto del movimento…
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valhallarealm · 2 years
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La storia del Burlesque 2 - Movimenti tipici, costumi di scena e età dell'oro
La storia del Burlesque 2 – Movimenti tipici, costumi di scena e età dell’oro
Foto copertina: Jane Russell in La Linea Francese (1953) Nel 1917 avvenne il leggendario incontro tra burlesque e strip. In uno degli show dei fratelli Minsky, Mae Dix rimase svestita durante il suo numero. L’episodio fu applaudito dal pubblico e gli organizzatori inclusero l’incidente nella sceneggiatura dello spettacolo. Tra gli anni Venti e Quaranta, periodo d’oro del Burlesque, si…
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enzomartinelli · 2 years
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Impressionismo 🎨🖌🖼
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darsi-pace · 2 years
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A volte mi chiedo se noi cristiani, tutti: laici, preti, monaci, religiosi, siamo ancora percepiti dal potere come «strani uomini», «strane donne», se il potere di turno, l’ideologia di turno, ci sente come strani, come non conformati a esso, come non assimilabili ai suoi interessi e ai suoi progetti e piani.
Mario Giuseppe Lepori, "Cristo, vita della vita"
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just-one-more-fandom · 4 months
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Roberto Bolle, sanremo 2024
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gregor-samsung · 8 months
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“ A soluzioni per il dilemma del mondo arabo l’islamismo non è interessato: si limita alla negazione. Si tratta sostanzialmente di un movimento impolitico, dato che non avanza richieste negoziabili. In poche parole desidera che la maggioranza degli abitanti del pianeta, che è fatta di infedeli e di apostati, capitoli o venga sterminata. Questo ardente desiderio non può essere appagato. Certo, l’energia distruttiva dei perdenti radicali è sufficiente per ammazzare migliaia, forse decine di migliaia di persone che non c’entrano per niente, e per danneggiare seriamente la civiltà alla quale hanno dichiarato guerra. Un segnale dell’effetto che qualche dozzina di bombe umane è in grado di provocare sono i controlli quotidiani ai quali il mondo si è abituato. All’incirca 1,7 miliardi di passeggeri delle linee aeree sono costretti ogni anno a sottoporsi a perquisizioni non soltanto moleste, ma anche umilianti. Da commiserare, del resto, sono pure gli addetti alla sicurezza, tenuti a confiscare con aria severa tonnellate di forbicine per le unghie. Ma questo sarebbe il meno, quanto a disagi nella vita civile provocati dal terrorismo. Il quale può innescare un clima diffuso di paura e reazioni dettate dal panico. Il terrorismo accresce il potere e l’influenza della polizia politica, dei servizi segreti, dell’industria bellica e delle agenzie private di sicurezza, promuove la promulgazione di leggi sempre piú repressive, avvelena il clima politico e porta alla perdita di diritti di libertà conquistati storicamente. Non occorre il ricorso a teorie del complotto, per capire che esistono persone alle quali queste conseguenze del terrorismo sono assolutamente bene accette. Non vi è nulla di meglio di un nemico esterno, al quale gli apparati della sorveglianza e della repressione si possano appellare. Dove questo porti, non è rilevabile soltanto dall’esempio della politica interna russa. Il piú pericoloso di tutti gli effetti del terrorismo è l’infezione da parte dell’avversario. Anche la democrazia americana si è lasciata manifestamente contagiare dai suoi nemici islamisti, assumendo dal loro repertorio mezzi illeciti, quali la cattura arbitraria, il rapimento e la tortura. “
Hans Magnus Enzensberger, Il perdente radicale, traduzione di Emilio Picco, Einaudi, 2007. [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Schreckens Männer. Versuch über den radikalen Verlierer, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main, 2006 ]
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fashionbooksmilano · 8 months
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Moda e pubblicità
Una storia illustrata
Vanni Codeluppi
Carocci editore, Roma 2016, 130 pagine, 15,5x20,4cm, collana Sfere, ISBN 9788843079247
euro 16,00
email if you want to buy [email protected]
Tra moda e pubblicità sussiste da sempre un rapporto molto intenso. Sin dalla fine del Settecento la pubblicità della moda ha dato infatti un grande contributo all'evoluzione dei linguaggi della comunicazione in generale e a quelli della comunicazione pubblicitaria in particolare. Il libro ripercorre la sua storia attraverso un ricco repertorio di immagini che la documentano e ne evidenziano l'intreccio con l'evoluzione dei costumi, del gusto e dei movimenti artistici.
15/10/23
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deathshallbenomore · 1 year
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io che spiego l’ai applicata a strumenti tipo chatgpt a genitore 1: hai presente quando anni fa voi boomers facevate le domande a google immaginando che vi potesse rispondere [invece che fare una ricerca oculata che mirasse a un risultato preciso]? avevate ragione, adesso potete fare tutte le domande che volete all’ai; spero siate contenti
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elipsi · 1 year
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i cant get books from the uni library website and i have no idea why
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marcogiovenale · 1 year
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21 gennaio 2023: le orme della pantera
https://www.lapantera.org/21-gennaio-2023-le-orme-della-pantera/
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mybittersweet · 2 years
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Raccogliere la lavanda selvatica nella pace e il silenzio della montagna per poi tornare alla realtà e farsi una tisana con questa lavanda per ritrovare la pace nel caos..
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