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#evoluzione costumi
fashionbooksmilano · 6 months
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Moda e pubblicità
Una storia illustrata
Vanni Codeluppi
Carocci editore, Roma 2016, 130 pagine, 15,5x20,4cm, collana Sfere, ISBN 9788843079247
euro 16,00
email if you want to buy [email protected]
Tra moda e pubblicità sussiste da sempre un rapporto molto intenso. Sin dalla fine del Settecento la pubblicità della moda ha dato infatti un grande contributo all'evoluzione dei linguaggi della comunicazione in generale e a quelli della comunicazione pubblicitaria in particolare. Il libro ripercorre la sua storia attraverso un ricco repertorio di immagini che la documentano e ne evidenziano l'intreccio con l'evoluzione dei costumi, del gusto e dei movimenti artistici.
15/10/23
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bergamorisvegliata · 6 months
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EMISFERO DESTRO CHIAMA
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ATTENZIONE!!
Quando parlo di #teatrotrasformativo non parlo di recitare autori classici con maschere e costumi. Parlo di #verità, #autenticità, essenza dell'uomo, #sentimenti, e perfino di #spirito. Un #artista, che è prima di tutto un'#anima, esprime e manifesta un'essenza che ha un che di #divino.
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Capitemi: l'artista è uno strumento emotivo ed energetico nelle mani dell'Esistenza, e attraverso la sua #arte può emettere #energie e #vibrazioni che elevano la Coscienza. Il ruolo dell'artista, per me, è agevolare l'#evoluzione umana attraverso la manifestazione del più alto livello coscienziale di cui è capace, mettendo al servizio i suoi #talenti per il Bene comune.
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Questo è ciò che faccio nelle mie performance, questo è ciò che mi impegno a passare ad artisti e aspiranti artisti, nel #teatro, nella #musica e nel #canto. Questo è ciò che trasmetto a persone desiderose di #evolvere nella vita, nelle #relazioni, nel #lavoro.
Contattami per scoprire come oltrepassare quei #recintipercettivi che ti separano dalla versione più espansa di Te, sia tu un artista, un imprenditore, un uomo, una donna, un sognatore, una maga o un mago non ancora consapevole del suo Potenziale.
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lamilanomagazine · 8 months
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Fondazione Prada presenta il programma di settembre del Cinema Godard e la mostra "Wes Anderson, Asteroid city: exhibition"
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Fondazione Prada presenta il programma di settembre del Cinema Godard e la mostra "Wes Anderson, Asteroid city: exhibition". Il Cinema Godard di Fondazione Prada rilancia la propria programmazione che esplora il panorama cinematografico del presente e del passato come un festival aperto e in continua evoluzione. I registi internazionali Wes Anderson, Werner Herzog e Rebecca Zlotowski sono i protagonisti dei tre incontri che inaugureranno la nuova stagione curata da Paolo Moretti. La mostra "Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition" aprirà al pubblico nella sede di Milano di Fondazione Prada dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 in occasione dell'anteprima italiana dell'ultimo film del regista americano. Come afferma Miuccia Prada, "Il cinema è un laboratorio di nuove idee e uno spazio di formazione culturale, per questo abbiamo deciso di dedicare la nostra sala a Jean-Luc Godard. La forza sperimentale e visionaria della sua ricerca è uno stimolo continuo a rinnovare l'impegno della Fondazione nella diffusione dei linguaggi cinematografici e visivi e nell'esplorazione di forme di narrazione emergenti, attivando un luogo di conoscenza del mondo e della vita delle persone." Il nuovo nome del cinema di Fondazione Prada rende omaggio a una delle figure più visionarie e innovative della cinematografia mondiale, capace di influenzare con la sua opera generazioni di cinefili, artisti e spettatori. Il Cinema Godard rinforza il legame ideale con il regista franco-svizzero che ha concepito e realizzato per la Fondazione le sue uniche installazioni permanenti aperte al pubblico: "Le Studio d'Orphée" e "Accent-soeur". Da febbraio a dicembre 2023 Fondazione Prada sta dedicando a Godard una retrospettiva che analizza la sua vasta e complessa produzione, presentando a settembre British Sounds (1970), Pravda (1970), Vento dell'est (Le vent d'est, 1970) e Lotte in Italia (1971). Incontri con i registi Rebecca Zlotowski, Werner Herzog e Wes Anderson: Sabato 16 settembre alle 20:30, la regista e sceneggiatrice francese Rebecca Zlotowski sarà al centro di una conversazione sull'insieme della sua opera, dal film d'esordio Belle épine (2010), che ha rivelato Léa Seydoux ed è stato selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes, al più recente I figli degli altri (Les enfants des autres, 2022), presentato in concorso all'edizione 2022 della Mostra del Cinema di Venezia. Domenica 17 settembre alle 20, il regista e scrittore tedesco Werner Herzog sarà il protagonista di un incontro con il pubblico. In questa occasione presenterà il suo ultimo film The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft (2022), dedicato ai noti vulcanologi e cineasti francesi e distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures, e l'anteprima italiana di Theater of Thought (2022) che esplora il mistero del cervello umano tra scoperte neuroscientifiche e tecnologiche e le loro implicazioni etiche e filosofiche. Oltre ai due film inediti verrà presentata una selezione dei suoi lavori documentari a partire dagli anni Duemila, molti dei quali mai usciti in sala in Italia. Venerdì 22 settembre alle 20:30, l'anteprima italiana di Asteroid City (2023), l'ultimo lavoro di Wes Anderson presentato al Festival di Cannes 2023 e distribuito da Universal Pictures International Italy dal 28 settembre nelle sale italiane, sarà accompagnata da un incontro con il regista americano. "Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition": Dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 Fondazione Prada, in collaborazione con Universal Pictures International Italy, presenterà a Milano la mostra "Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition" in occasione dell'anteprima italiana del film. Dopo una prima esposizione a Londra, il progetto sarà ospitato nella galleria Nord della Fondazione e includerà una selezione di scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e opere d'arte presenti nel film. Le installazioni immersive trasporteranno il pubblico nell'universo creativo dell'undicesima pellicola di Wes Anderson, ambientata nel 1955 in un'immaginaria città americana nel deserto. Il film racconta di un convegno di giovani astronomi e cadetti spaziali, che riunisce studenti e genitori di tutto il paese, sconvolto da misteriosi eventi che cambieranno il mondo. A distanza di due anni da The French Dispatch, Wes Anderson torna sul grande schermo con una pellicola che combina la fantascienza con lo spirito di Broadway e che racchiude i tratti caratteristici che hanno consolidato la fama internazionale dell'autore americano. Il film di straordinaria forza plastica e grande ricercatezza compositiva si avvale di un cast corale di talenti internazionali come Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber e Hope Davis. Asteroid City evoca con ironia paure collettive (la bomba atomica) e individuali (la solitudine) e costituisce un ulteriore sviluppo dell'originale e raffinata poetica del regista americano. Wes Anderson e Fondazione Prada hanno costruito un forte legame nel corso degli anni. Nel 2015 il regista ha concepito il Bar Luce che ricrea le atmosfere di un tipico caffè della vecchia Milano ispirandosi a due capolavori del Neorealismo italiano: Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti. I suoi elementi strutturali e decorativi ricordano la cultura popolare e l'estetica dell'Italia degli anni Cinquanta e Sessanta a cui Anderson si era già ispirato per il cortometraggio Castello Cavalcanti prodotto da Prada nel 2013. Nel 2017 Wes Anderson, con Juman Malouf, ha curato "Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori", un progetto espositivo realizzato da Fondazione Prada in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Programma di settembre del Cinema Godard: L'intenso calendario mensile di proiezioni e incontri del Cinema Godard segue diverse linee di programmazione che suggeriscono al pubblico possibili percorsi e traiettorie. Le proiezioni di #Soggettiva indagano la filmografia di autori chiave del panorama cinematografico contemporaneo attraverso una selezione dei loro lavori. I due protagonisti di questo mese sono Werner Herzog e Rebecca Zlotowski. #Nocturna esplora l'universo del cinema di genere con la complicità della rivista Nocturno. Sabato 23 settembre alle 21:30 è presentato in anteprima italiana l'horror indie australiano Talk to Me (2022). Diretto dai fratelli Danny e Michael Philippou e proposto al Sundance e al Festival di Berlino, il film ha raccolto gli elogi di Jordan Peele, Stephen King, Peter Jackson e Ari Aster. #Sonic rivela le molteplici connessioni tra musica e immagini in movimento. Nothing Compares (2022) di Kathryn Ferguson è un documentario, vincitore di due British Independent Film Awards, sulla vita e la carriera della cantante Sinead O'Connor recentemente scomparsa. #Classici presenta le versioni restaurate dei film che hanno segnato la storia del cinema e nutrito l'immaginario collettivo. A settembre sono proposti The Elephant Man (1980) di David Lynch, Uccellacci e uccellini (1966) di Pier Paolo Pasolini, L'Atalante (1934) di Jean Vigo, Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Il gabinetto del Dottor Caligari (Das Cabinet des Dr. Caligari, 1920) di Robert Wiene. #Selezione presenta alcune delle più interessanti uscite internazionali della stagione cinematografica in corso come Olga (2021) di Elie Grappe, Falcon Lake (2022) di Charlotte Le Bon, Il giuramento di Pamfir (Pamfir, 2022) di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk, Animali selvatici (R.M.N., 2022) di Cristian Mungiu, Silent Land (Cicha ziemia, 2021) di Aga Woszczynska e Il mistero del profumo verde (Le parfum vert, 2022) di Nicolas Pariser.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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nelle settimane centrali di Agosto, Trenord riduce il servizio a parità di costo dell'abbonamento. ma non s'interroga l'oracolo per chiedere che un gigantesco piccione evacui sulle teste di chi partecipi a questa spiacevole e sconveniente decisione.
no, tiriamo innanzi. 8-8-9/8-7-7. il vento sopra la montagna.
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53 漸 Tsienn / Lo Sviluppo (Il Progresso Graduale)
L'Immagine
Sul monte è un albero: L'immagine dello sviluppo. Così il nobile dimora in dignitosa virtù Per migliorare i costumi.
L'albero sul monte si vede assai da lontano, ed il suo sviluppo influisce sul paesaggio dell'intera regione. Non cresce a vista d'occhio come le piante di palude, bensì la sua crescita avviene gradatamente. Un'azione sugli uomini può anch'essa essere soltanto graduale. Nessun influsso o risveglio improvviso risulta permanente. Piano piano deve avvenire il progresso. Per ottenere questo progresso nell'opinione pubblica, nei costumi sociali, è necessario che la personalità acquisti influenza e peso. Ciò avviene lavorando con cura e costanza alla propria evoluzione morale.
Linee Mutanti:
Nove al terzo posto significa: L'oca regale si avvicina gradatamente all'altipiano. Il marito esce di casa e non ritorna più. La moglie porta in grembo un bimbo ma non dà alla luce. Sciagura! Propizio è respingere predoni.
Dell'oca reale si dice che essa chiama i suoi compagni quando trova cibo; quest'è l'immagine della pace e della concordia nella fortuna. Non si vuole tenere la felicità tutta per sè, ma si è pronti a dividerla con altri. L'arido altipiano non è fatto per l'oca reale; se essa vi trasmigra ha perduto la sua via ed è andata troppo oltre. Ciò è contrario alla legge dell'evoluzione. Così vanno le cose anche nella vita umana. Non lasciandole sviluppare tranquillamente, ma gettandosi a capofitto nella lotta per capriccio, questo reca sciagura. Si mette in palio la propria vita, e la famiglia va in rovina. Ma ciò non è affatto necessario, anzi è soltanto la conseguenza del non aver obbedito alla legge dell'evoluzione naturale. Non ricercando la lotta, ma limitandosi a difendere energicamente il proprio posto ed a respingere ingiusti attacchi, tutto va bene.
esagramma finale, applicate le mutazioni.
20 觀 Kuann / La Contemplazione (L'Aspetto)
L'Immagine
Il vento soffia sulla terra: L'immagine della contemplazione. Così gli antichi re visitavano le regioni del mondo, Contemplavano il popolo ed elargivano insegnamento.
Quando il vento soffia sulla terra giunge dappertutto, e l'erba deve chinarsi alla sua potenza. Questi due processi trovano la loro conferma nel segno. Essi erano trasformati in realtà nelle istituzioni dei re dell'antichità, i quali da un lato si procuravano la visione diretta del loro popolo con periodici viaggi, così che nulla di ciò che viveva nel popolo come costume poteva loro sfuggire, mentre dall'altro facevano valere la loro influenza per mutare quei costumi che fossero difettosi. Il tutto accenna al potere di una personalità superiore. Una tale personalità possiederà una larga visione dei veri sentimenti della grande moltitudine umana, così chè di fronte a lei non varrà nessun inganno, e d'altro canto essa farà impressione su di loro con la mera presenza, per l'imponenza della sua personalità; e si regoleranno secondo lui come l'erba secondo il vento.
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felix-dario-ruggeri · 10 months
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_ADNG_
NEWS
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Il dissenso è una componente promossa e utilizzata dal sistema, per definire in determinate condizioni il grado di instabilità sociale e disciplinare le possibili variabili.
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In questa fase di espansione tecnologica l’intelligenza artificiale sta operando per consolidare e ampliare il suo progetto di egemonia globale. Concetti etici, costumi sociali, percezione, cultura, messaggistica, sono costantemente monitorati, destrutturati e ricostruiti per garantire i costrutti rigenerativi di una nuova filosofia contemporanea dove la scintilla dell’intelligenza è sostituita dalla mediocrità dell’utile scopo, condizione che non necessariamente in futuro dovrà essere a beneficio della comunità umana. Un abominio che distruggerà non solo le libertà individuali, ma di fatto genera la distruzione del concetto di evoluzione fino ad oggi conosciuto.
Per mantenere costante l’espansione sono consegnate ogni giorno all’AI ulteriori opportunità di operare esente da controllo, delegando alla tecnologia la facoltà di stabilire a proprio uso e vantaggio la possibilità di cancellare e ricomporre la storia dell’uomo. Tutto sarà riscritto, mutato, adeguato, la nuova verità ci consegnerà nuove regole, nuove forme comportamentali di cui saremo osservatori orgogliosi perché portatori del rispetto di antiche tradizioni, arte, letteratura, poesia, musica, tutto sarà cancellato e riscritto. Non ci saranno più poemi eroici, la letteratura eroica sarà sostituita dal sacrificio consenziente, il bene comune sarà il servilismo totale.
E tutto questo nella completa indifferenza di una generazione che doveva cambiare il mondo e lo ha fatto nel modo peggiore aprendo le porte dell’inferno.
Io faccio parte di questa generazione.
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04/07/2023
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#fantasy #fantasyart #imagination #studioeraarte #artgallery #microgallery #felixdarioruggeri #simonaruggeri #art #fantastico #arte #immaginario #painting #drawings #artoftheday #artshow #fineart #instaartist #instaart #artwork #예술 #アート #艺术 #искусство #microgallery #surrealismworld #_artedanonguardare_ #photo #digitalart #ADNG
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micro961 · 1 year
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Matilde G - Hypocrite
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Il video del nuovo singolo della giovane artista Matilde G con il nuovo brano Hypocrite manda ai GenZ un messaggio di rivincita sull’ipocrisia del tradimento
Dopo il successo di Digging for Diamonds accolto dai fan con milioni di streams e views, distribuito dalla Universal Music Group, che tratta  il tema attuale del tradimento in chiave reattiva.
“Io vittima di un ragazzo ipocrita? Il traditore è vittima di se stesso, delle sue bugie e meschinità. Meglio alzare i tacchi e andare oltre con forza e consapevolezza del proprio valore, che non viene determinato dai comportamenti degli altri” - afferma Matilde G - “Ho scritto Hypocrite per mandare un messaggio forte a chi è stato tradito: non vergognatevi perché il vero loser è il traditore! Prima di arrivare a questa consapevolezza sono passata attraverso esperienze dolorose che mi hanno segnata ma anche resa più forte e determinata a non permettere a nessuno di manipolarmi e farmi del male.”
Già dal primo ascolto si capisce che Hypocrite rappresenta un’ulteriore evoluzione e crescita nello stile della giovane artista, che affronta contenuti più intimi con sonorità pop più mature e articolate che ammiccano al rock. La produzione musicale della società svedese The Kennel AB valorizza sia  il brano che la voce da vera popstar di Matilde G. Il music video, accattivante e dinamico, rappresenta visivamente l’ipocrisia con un manichino ma anche con ballerini mascherati, che non mostrano il loro volto reale. La giovane artista svela la sua sensualità con la danza ma ci porta  anche nel suo mondo interiore con  emozionanti scene  al pianoforte. Prodotto dalla Black Bird Production, è stato girato a Singapore in diverse location tra cui la Rock Star Suite dell’Hard Rock Hotel Sentosa e lo studio della Pianoland, che hanno abbracciato il progetto mettendo a disposizione le loro location. Per i costumi Matilde G si è invece affidata a talentuosi studenti della Raffles School of Design, mentre ha voluto curare personalmente il suo make up e hair style.
Matilde G ha diciassette anni ed è una cantante Italiana che vive a Singapore. Cresciuta a Roma ha studiato canto fin da piccola ed è stata sul podio dei più importanti festival nazionali, tra cui il Tour Music Fest e  il VideoFestivalLive. Nel 2019 si è trasferita a Singapore per esigenze familiari, dove si è fatta subito conoscere cantando nei locali della città e posando come modella per fotografi asiatici. Inoltre, ha partecipato e vinto diversi talent locali tra cui il  Singapore’s Got Talent e ha performato in diversi teatri asiatici tra cui il famoso Teatro di Nagoya in Giappone e lo Scape di Singapore. Le sue canzoni pop ci raccontano la sua vita di teenager: la sua voglia di diventare una pop star in Cup Of Tea, il desiderio di lasciarsi andare ai piaceri della vita in Doorbell, un rapporto in cui non si sente valorizzata in Digging For Diamonds che ha riscosso gradimento sia su Spotify che su YouTube, con milioni di streams e views. Ispirata da icone del pop femminile come Ariana Grande e Lady Gaga, questa artista emergente non si vergogna di mostrare il suo talento e la sua creatività quando si tratta di scalare le classifiche musicali, dove l’abbiamo vista arrivare in TOP10 portando energia giovane e aggiungendo il suo “stile Matilde G” unico e fresco  alla scena del pop internazionale.  Non a caso a soli 17 anni ha avuto l’attenzione di stampa come Billboard. I brani della giovanissima artista hanno complessivamente ottenuto 5 milioni di streams su Spotify e fino a 100.000 ascoltatori mensili. Ottima anche la sua presenza su Facebook, TikTok ed Instagram, dove ha accumulato un totale di oltre 250K followers. Nel 2021 Matilde G ha pubblicato anche due brani in Italiano, Più Ti Vivo e Lasciamo qui. Con quest’ultimo è stata ammessa alle audizioni live di fronte alla commissione artistica di Sanremo Giovani 2021, presieduta da Amadeus, dove a soli 16 anni, unica minorenne tra i 46 prescelti, ha avuto l’opportunità di farsi conoscere ed apprezzare anche in Italia. Durante l’estate Matilde G, dagli studi della “The Kennel” in Stoccolma, ha lavorato alla produzione di cinque nuovi brani che ascolteremo nel 2023. Siamo certi saranno altrettanti successi e che li sentiremo in radio a ripetizione.
Website social e store:   https://linktr.ee/MatildeG
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vittorioballato · 1 year
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siciliatv · 1 year
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"Un viaggio nel passato tra sogno e realtà". Si presenta il libro del dott. Giuseppe Veneziano
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Il prossimo 17 dicembre alle ore 9,30 presso il Liceo M.L.K di Favara sarà presentato l'ultimo libro del dott. Giuseppe Veneziano, dal titolo "Un viaggio nel passato tra sogno e realtà". Sono state le associazioni Centro Culturale Guttuso e Unitre (Università della Terza Età), di cui il dott. Veneziano fa parte, a organizzare l'evento durante il quale ci sarà la partecipazione attiva del Liceo Statale M.L.King di Favara che ospiterà l'incontro. Gli studenti del Liceo, diretto dalla Preside, prof.ssa Mirella Vella, avranno l'opportunità di rapportarsi con l'autore per conoscere usi, costumi, amori, politica, emigrazione, senso dell' onestà, dell'amicizia, dell' onore e della famiglia degli anni 50.... al fine di un raffronto con il presente che li porterà a constatare la grande evoluzione registrata alla distanza di 60/70 anni. Aprirà i lavori la Dirigente Scolastica Mirella Vella, la quale, oltre a coordinare ed ospitare l'evento, apporterà il proprio saluto personale e quello della Scuola. Ci saranno i saluti dei Presidenti delle due associazioni Lina Urso Gucciardino e Diego Caramazza, sarà la volta del Sindaco Antonio Palumbo, del Presidente del Consiglio Comunale Miriam Mignemi e di Mons. Don Giuseppe, Arciprete di Favara . Presenteranno l'opera Biagio Lentini, quale titolare della prefazione e Antonio Patti, quale Critico Letterario. Franca Vitello interverrà quale Commentatore Letterario e Antonietta Cavaleri, quale Lettrice. Coordineranno i lavori i docenti del Liceo, i proff. Giada Attanasio, Arianna Vassallo e Angelo Vita. L'artista cantautore Peppe Calabrese intratterrà, infine, i presenti con musiche e canzoni dell'epoca in oggetto. Read the full article
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sounds-right · 2 years
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DV Connection: il 24/7 presenta #Cubed Party Pool Party @ Barbariccia Beach… per ballare house, in piscina 
Domenica 24 luglio 2022 chi ha voglia di farsi trasportare la miglior house del pianeta in una location in cui non manca una splendida piscina, a due passi dalla città ma decisamente green, può fare un salto a Barbariccia Beach, al Castello degli Angeli di Carobbio (BG).
Qui, grazie a DV Connection ed all'energia di Damiano Vassalli, prende vita un attesissimo #Cubed party. L'evento inizia, dalle 14 a mezzanotte, è decisamente scatenato: musica, tuffi, costumi, infradito, drink, dj, vocalist, amici e amiche si ritrovano in allegria… E siccome in console ci sono dj internazionali come i bergamaschi The Cube Guys, il party diventa semplicemente imperdibile.
The Cube Guys sono nati nell'ormai lontano 2005 dall'unione di due dj producer già molto affermati, i bergamaschi Roberto Intrallazzi e Luca Provera. Il loro sound progressive-house con incursioni tribal, tech e vocal, in  continua evoluzione e sempre più internazionale, oltre che personale... I loro dj set a quattro mani uniscono la creatività e l'esperienza tecnica da studio con l'improvvisazione dell'esibizione live nei club. Si esibiscono da anni con top dj come Tiesto e le produzioni ed i remix vantano apprezzamenti  da artisti come Pete Tong, Roger Sanchez, Axwell, Bob Sinclar, Dave Morales, Mark Knight, Oscar G, Peter Rauhofer e molti altri.  Tra gli infiniti altri, si sono esibiti in top club mondiali come 'Privilege' (Ibiza), 'Fabulous' (Las Vegas), Pacha (Marrakech), 'Love' (New York), 'Circus Afterhours' e 'Parking' (Montreal) 'Panama' (Amsterdam), 'Senso' (Orlando), 'Queen' (Parigi), The Week (Sao Paulo), Club Noxx (Anversa), 'The Cross' (London), 'Space' (Marbella), il 'Gryphon', 'Score' e 'Mynt' (Miami). 
Con The Cube Guys a Barbariccia Beach il 24 luglio a Barbariccia Beach suonano anche RobbieDox, Marco Bartolucci, Igor Zanga, Chiccaleaf, Fabio Montagnini.
Barbariccia Beach c/o Castello degli Angeli
 Via Scalette, 24060 Carobbio degli Angeli (Bergamo)
Info: +39 3494410654 [email protected]
https://www.instagram.com/dvconnection/
https://www.dvconnection.it
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DV Connection: il 24/7 presenta #Cubed Party Pool Party @ Barbariccia Beach… per ballare house, in piscina 
Domenica 24 luglio 2022 chi ha voglia di farsi trasportare la miglior house del pianeta in una location in cui non manca una splendida piscina, a due passi dalla città ma decisamente green, può fare un salto a Barbariccia Beach, al Castello degli Angeli di Carobbio (BG).
Qui, grazie a DV Connection ed all'energia di Damiano Vassalli, prende vita un attesissimo #Cubed party. L'evento inizia, dalle 14 a mezzanotte, è decisamente scatenato: musica, tuffi, costumi, infradito, drink, dj, vocalist, amici e amiche si ritrovano in allegria… E siccome in console ci sono dj internazionali come i bergamaschi The Cube Guys, il party diventa semplicemente imperdibile.
The Cube Guys sono nati nell'ormai lontano 2005 dall'unione di due dj producer già molto affermati, i bergamaschi Roberto Intrallazzi e Luca Provera. Il loro sound progressive-house con incursioni tribal, tech e vocal, in  continua evoluzione e sempre più internazionale, oltre che personale... I loro dj set a quattro mani uniscono la creatività e l'esperienza tecnica da studio con l'improvvisazione dell'esibizione live nei club. Si esibiscono da anni con top dj come Tiesto e le produzioni ed i remix vantano apprezzamenti  da artisti come Pete Tong, Roger Sanchez, Axwell, Bob Sinclar, Dave Morales, Mark Knight, Oscar G, Peter Rauhofer e molti altri.  Tra gli infiniti altri, si sono esibiti in top club mondiali come 'Privilege' (Ibiza), 'Fabulous' (Las Vegas), Pacha (Marrakech), 'Love' (New York), 'Circus Afterhours' e 'Parking' (Montreal) 'Panama' (Amsterdam), 'Senso' (Orlando), 'Queen' (Parigi), The Week (Sao Paulo), Club Noxx (Anversa), 'The Cross' (London), 'Space' (Marbella), il 'Gryphon', 'Score' e 'Mynt' (Miami). 
Con The Cube Guys a Barbariccia Beach il 24 luglio a Barbariccia Beach suonano anche RobbieDox, Marco Bartolucci, Igor Zanga, Chiccaleaf, Fabio Montagnini.
Barbariccia Beach c/o Castello degli Angeli
 Via Scalette, 24060 Carobbio degli Angeli (Bergamo)
Info: +39 3494410654 [email protected]
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tarditardi · 2 years
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DV Connection: il 24/7 presenta #Cubed Party Pool Party @ Barbariccia Beach… Per ballare house, in piscina 
Domenica 24 luglio 2022 chi ha voglia di farsi trasportare la miglior house del pianeta in una location in cui non manca una splendida piscina, a due passi dalla città ma decisamente green, può fare un salto a Barbariccia Beach, al Castello degli Angeli di Carobbio (BG).
Qui, grazie a DV Connection ed all'energia di Damiano Vassalli, prende vita un attesissimo #Cubed party. L'evento inizia, dalle 14 a mezzanotte, è decisamente scatenato: musica, tuffi, costumi, infradito, drink, dj, vocalist, amici e amiche si ritrovano in allegria… E siccome in console ci sono dj internazionali come i bergamaschi The Cube Guys, il party diventa semplicemente imperdibile.
The Cube Guys sono nati nell'ormai lontano 2005 dall'unione di due dj producer già molto affermati, i bergamaschi Roberto Intrallazzi e Luca Provera. Il loro sound progressive-house con incursioni tribal, tech e vocal, in  continua evoluzione e sempre più internazionale, oltre che personale... I loro dj set a quattro mani uniscono la creatività e l'esperienza tecnica da studio con l'improvvisazione dell'esibizione live nei club. Si esibiscono da anni con top dj come Tiesto e le produzioni ed i remix vantano apprezzamenti  da artisti come Pete Tong, Roger Sanchez, Axwell, Bob Sinclar, Dave Morales, Mark Knight, Oscar G, Peter Rauhofer e molti altri.  Tra gli infiniti altri, si sono esibiti in top club mondiali come 'Privilege' (Ibiza), 'Fabulous' (Las Vegas), Pacha (Marrakech), 'Love' (New York), 'Circus Afterhours' e 'Parking' (Montreal) 'Panama' (Amsterdam), 'Senso' (Orlando), 'Queen' (Parigi), The Week (Sao Paulo), Club Noxx (Anversa), 'The Cross' (London), 'Space' (Marbella), il 'Gryphon', 'Score' e 'Mynt' (Miami). 
Con The Cube Guys a Barbariccia Beach il 24 luglio a Barbariccia Beach suonano anche RobbieDox, Marco Bartolucci, Igor Zanga, Chiccaleaf, Fabio Montagnini.
Barbariccia Beach c/o Castello degli Angeli
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Info: +39 3494410654 [email protected]
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zinicaviaggi · 2 years
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🇺🇲🚇🚏 Pendolari verso Bronx, Brooklyn e Queens per scoprire il volto multiculturale più autentico di #NewYork che si esprime fiero oltre i confini di Manhattan. Un animato mosaico in continua evoluzione di lingue, usi e costumi fin dai tempi dell’immigrazione di inizio secolo che in un’unica giornata sembra regalare un viaggio urbano intorno al mondo passando dalla vera comunità italiana di Arthur Avenue fino agli ebrei ortodossi di Williamsburg. 👉 Esplorare e lasciarsi affascinare dai contrasti nei boroughs della metropoli che non dorme mai è una tra le esperienze dei tour 1️⃣ "Big Apple" 2️⃣ "New York New York" e 3️⃣ "Per mano a New York" consultabile sul dinamico sito monografico dedicato alla Grande Mela 🔗 https://bit.ly/FlexyNewYork #prenotainagenzia #qualitygroupviaggi #zinicaviaggi #viaggiaconzinica https://www.instagram.com/p/CeJykTZKelR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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veronica-nardi · 3 years
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The Legends
"Even if I have to kill my way through the Underworld, I will still get you back."
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Una ragazza ingenua e onesta di nome Zhao Yao salva il Figlio del Re Demone, Mo Qing, dalle grinfie delle Sette Immortali che vogliono condannarlo a morte. Dopo che il nonno muore per riuscire a farla scappare, Zhao Yao apre gli occhi sull’ipocrisia del mondo, fonda una sua Setta e si prende la sua vendetta sigillando il corpo della Divinità Aurea Mingxuan. Per acquistare più poteri tenta poi di impadronirsi della spada Wanjun, ma rimane vittima di un’imboscata e perde la vita, convinta che Mo Qing sia dietro l’inganno. Cinque anni dopo torna in vita grazie all’aiuto inaspettato di Qin Zhi Yan, una ricca ragazza proveniente da una delle Sette Immortali con cui Zhao Yao è costretta a collaborare visto che ne assume magicamente l’aspetto. Torna alla sua Setta, e scopre che Mo Qing ne è diventato il leader. Piena di rabbia, giura di ucciderlo. Il tempo le farà vedere il silenzioso Mo Qing in modo diverso, le sue convinzioni vacilleranno, e la bella e impetuosa Zhao Yao metterà in discussione tutto quello in cui credeva.
Perché non ho sentito parlare prima di questo drama??? Perché mi è piaciuto tantissimo ed è di certo uno dei miei preferiti di quest’anno, so già che si porterà a casa alcune categorie nel quiz finale. Beh, forse non è così conosciuto come meriterebbe perché la storia viene narrata lungo la bellezza di cinquantacinque episodi, e immagino che quando qualcuno si trova davanti un numero del genere non è esattamente spronato a cominciare.
Ma a me questi innumerevoli episodi non hanno fermato per niente, anzi forse mi hanno addirittura entusiasmato, perché Arsenal Military Academy mi ha fatto talmente tanto innamorare di Xu Kai e Bai Lu - di loro due come attori, della loro bellezza, della loro fantastica chimica, insomma quasiasi cosa - che appena ho scoperto l’esistenza di questo drama con loro due insieme di nuovo, sono scoppiata di felicità e mi ci sono subito buttata.
Ho guardato The Legends nell’arco di un mesetto circa. e la prima cosa che mi sento di dire è che questo drama poteva davvero diventare il nuovo The Untamed, sia per me a livello personale che per il grande pubblico.
Voglio dire, è ovvio che The Legends non avrebbe potuto davvero conquistarmi quanto The Untamed, perché TU è semplicemente inarrivabile, ma fin dal primo episodio le vibrazioni che mi hanno ricordato TU sono state parecchie.
Non inizio nemmeno ad elencare le circostanze, gli eventi e le caratteristiche caratteriali dei personaggi simili a quelli di The Untamed, perché sono troppi e sarebbero spoiler.
Ma cosa intendo quando dico che The Legends “poteva diventare il nuovo TU”? Perché parlo al passato? E’ evidente che qualcosa non ha funzionato. Che cosa?
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Ci sono alcuni aspetti in cui The Legends regge molto bene il confronto con The Untamed o addirittura risulta superiore, come per esempio per i costumi o gli effetti speciali (non che ci voglia molto a creare qualcosa di migliore di quella specie di brutto cane gigante spelacchiato @dilebe06). The Untamed poteva vantare alcune bellissime scenografie - Gusu sempre nei nostri cuori - ma The Legends è una meraviglia per gli occhi: ogni singolo set è caratteristico e le inquadrature del mondo fantasy nel quale ci troviamo mi hanno incantata per tutto il tempo.
La colonna sonora di The Untamed rimane la mia preferita, ma The Legends sfoggia una soundtrack epica e bellissima, che va dai toni più potenti e badass, a quelli tragici, e a quelli dolci e romantici.
Anche la recitazione è meravigliosamente ottima, sopratutto quella dei due protagonisti, esattamente come The Untamed. Bai Lu ha fatto un lavoro eccellente nell’interpretare la sua Zhaoyao, un personaggio sfaccettato e che nel corso della storia cambia tantissimo presentando tre diverse evoluzioni: dapprima una ragazza allegra, innocente e spensierata, poi una giovane donna piena di rancore, combattiva e sfacciata, e infine una donna matura, consapevole, che impara ad amare e ad essere amata, che rivede totalmente i propri orizzonti e sogni. 
Xu Kai dal canto suo ha dovuto interpretare un personaggio forse più semplice a livello di caratterizzazione, ma che ha comunque richiesto una certa bravura recitativa: il suo amore per Zhaoyao è palese in ogni suo sguardo e gesto, la sua gentilezza mi ha toccato il cuore più volte, ma penso che i momenti di disperazione e quelli in cui deve lottare contro l’essenza demoniaca dentro di lui sono stati quelli in cui ha dato il meglio di sé. Mi ha inoltre molto stupita come sia riuscito a rendere così bene un personaggio così diverso dal Gu Yanchen che interpreta in Arsenal.
Bai Lu e Xu Kai ci regaleranno così tante soddisfazioni nei prossimi anni.
La storia d’amore portata in scena è ricca - nel senso che è proprio stra piena - di angst, proprio come quella di The Untamed. Romantica come sono, adoro le storie d’amore in cui i due innamorati sono destinati a stare insieme, ma ammetto che adoro ancora di più le storie in cui del destino non si fa nemmeno menzione, come in questo caso. Sono due persone le cui strade si incrociano per qualche motivo, si innamorano profondamente - lui per primo ed è fottutamente adorabile, mentre lei per l’80% del tempo NON SE LO MERITA - e lottano contro tutto e tutti, morte compresa, per stare insieme.
Lottano anche con se stessi, con gli errori del passato, le incomprensioni, le occasioni perse, con le proprie paure e gelosie. Una coppia che affronta mille sfide e pericoli, che impara a conoscersi e a combattere insieme, il tutto in un arco temporale di quindici anni. Non dirò come va a finire, ma al di là di quello è una storia costruita bene, una storia romantica, triste e tormentata, e in un mondo di drama in cui spesso non è ben chiaro per quale motivo i personaggi si innamorano o sembra che si mettano insieme in modo forzato, ho adorato come siano ben chiari i motivi che portano Lu Zhaoyao e Mo Qing a innamorarsi l’uno dell’altra.
Impossibile battere la Wangxian, ma The Legends mi ha regalato una stupenda storia d’amore.
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Venendo ai personaggi, nel mio cuore Wei Wuxian e Lan Zhan avranno sempre un posto specialissimo, e obiettivamente parlando sono davvero due gran bei personaggi. I protagonisti di The Legends fanno la loro bellissima figura, e ammetto che me li hanno ricordati tanto. Lu Zhaoyao è praticamente una Wuxian versione femminile - sarà per questo motivo che l’ho adorata così tanto? Chi sa. Cioè, ovviamente non è esattamente uguale a Wuxian, ma il modo in cui muore e ritorna in vita, certi suoi modi di fare, la fondazione di una setta odiata da tutti, non hanno potuto fare a meno di ricordarmelo. E l’amore silenzioso, incrollabile e fedele di Mo Qing mi ha ricordato tanto quello di Lan Zhan.
Per quanto mi riguarda, sono due protagonisti assolutamente promossi.
Per quanto riguarda i personaggi secondari invece, qui è dove The Legends non è riuscita assolutamente a sostenere il confronto con The Untamed. The Legends, come qualunque drammone cinese, è piena di personaggi e storyline diverse, e pensavo che, come in molti altri casi, tutti questi personaggi, se costruiti bene, potevano essere uno dei punti di forza della serie. Ma la verità è che, a conti fatti, i personaggi secondari di TL sono semplicemente carini. Sono caratterizzati bene, per carità, e anche le storyline che li riguardano trovano tutte il loro spazio, ma siamo ben lontani dalla bellezza di TU, dove i personaggi riuscivano a lasciare un potente segno anche se presenti in sole tre o quattro scene - Signora Yu sempre nei nostri cuori @dilebe06.
Attenzione: non sto dicendo che i personaggi secondari di TL fanno schifo, dico solo che sono meno belli di quelli di TU. La storia d’amore di Sima Rong e Yue Zhu ad esempio, è sì tragica, ma anche abbastanza banale.
Ci sono tuttavia alcuni personaggi che mi sono piaciuti molto e che voglio citare perché ritengo essere i più validi. Prima su tutti Zhi Yan, l’alter ego di Zhao Yao per metà serie: un personaggio che compie una bella evoluzione da ragazza ingenua, superficiale e spaventata, a donna forte, indipendente, sensibile, saggia e consapevole. Non solo uno dei migliori personaggi della serie, ma anche una delle migliori interpretazioni da parte dell’attrice Shane Xiao, che è riuscita a interpretare due personaggi molto diversi tra loro in modo splendido.
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C’è poi Jiang Wu, il coglione della serie a cui io non avrei dato due lire e che è finito per essere uno dei miei personaggi preferiti. Sborone, antipatico, ambizioso, astuto, infido - mai fidarsi di lui come alleato - nel corso della storia trova il suo perché e a mio parere spacca di brutto. Un personaggio di cui ci viene svelata la provenienza, ci viene mostrata la cattiveria, e ci vengono raccontati i suoi sentimenti e i suoi lati più umani in un modo che ti portano ad empatizzare anche per lui e magari anche ad amarlo (sì, io l’ho amato, non me ne vergogno).
La parte più bella di Jiang Wu è stato il suo amore per Zhao Yao, che io non credevo credibile ma che mi ha stupita non poco, non dico altro.
Nota di merito per Gu Han Guang, il medico tsundere della serie, che passa il 90% del tempo a sclerare dietro al lead minacciando di non curarlo più perché invece di riposarsi continua a farsi male, ma che alla fine è sempre al suo fianco a fasciargli le ferite ogni santa volta. Per non parlare di quando guarda schifato i due lead che fanno i piccioncini quando lui è il primo a fare il sentimentale e a guardare con occhi a cuore la sua amata. Mi ha sempre fatto morire dalle risate.
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È ora dei villain, e qui andiamo bene. Paragonarli con The Untamed è inutile, perché Jin Guangyao e Xue Yang sono dei mostri, ma ho adorato Liu Su Ruo, la mia “cattiva” preferita della serie. La metto tra virgolette perché una delle cose più belle di The Legends è che i personaggi sono tutti molto grigi, con pregi e difetti, che compiono errori e anche delle belle azioni, che provano emozioni molto umane.
Non so se sia piaciuto a tutti, ma ho adorato come si siano presi del tempo per raccontare la storia d’amore tra Su Ruo e Mingxuan. Anche se sono i cattivi della serie, perché non mostrarci il loro lato più amabile e dolce? Anche se sono quei personaggi che i protagonisti dovranno sconfiggere per completare la storia, rimangono comunque degli esseri umani con cui si può anche empatizzare.
Su Ruo fa cose orribili per risvegliare quello che per metà del tempo è il bell’addormentato della serie, non guarda in faccia nessuno, uccide persone, diventa egoista, ma allo stesso tempo ci viene mostrato che sa essere anche giusta e comprensiva. Le cattive azioni che compie non la rendono un mostro umano, in fondo stiamo parlando dell’uomo che ama, del marito con cui vorrebbe felicemente passare la vita e che invece è costretta a guardare mentre dorme un sonno dal quale forse non si risveglierà mai. E comunque devo farle i complimenti per la perseveranza e la fedeltà, non tutti avrebbero avuto la forza e la pazienza di aspettare così a lungo: il suo era vero amore.
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The Legends è pieno di storie d’amore - tutte molto tragiche perché il #maiunagioia deve sempre regnare sovrano - e mi sto accorgendo proprio ora che sono tutti amori veri, forti, potenti, che spingono le persone a fare qualsiasi cosa e a sopportare qualsiasi dolore.
Abbiamo poi la capitana Lin, la seconda cattiva femminile della storia e second lead poraccia della situazione, che è l’eccezione che conferma la regola. Sì, poraccia perché non c’è altro modo per definirla. Ammirevole la sua lealtà verso Mo Qing, mi cade però in basso quando si offende e si definisce delusa nel momento in cui lui in modo molto onesto non ricambia il suo amore. Semplicemente patetica negli ultimi episodi.
Cambiando argomento, mi sono resa conto scrivendo che The Legends manca di una dinamica per me molto importante: una parte politica entusiasmante e gioco del trono. In The Untamed quest’ultimo era giocato in modo feroce dal quel genio del male di Jin Guangyao - le sue fossette assassine sono indimenticabili - e la questione dei sopravvissuti Wen aveva davvero colorato le cose. Anche qui si parla di ipocrisia e di cosa è bianco e cosa è nero, ma la questione rimane abbastanza sul generale: mentre quella di Wei Wuxian era una lotta sociale, quella di Zhao Yao è più una battaglia personale di una ragazza ferita e desiderosa di vendetta.
Praticamente inesistente poi il gioco del trono all’interno delle Sette Immortali. L’unico che fa l’ambizioso della situazione è Jinxiu, che io speravo fosse il nuovo Nie Huaisang ma che non è riuscito a conquistarmi. Più interessante invece la questione del leader della Setta Wan Lu: una setta fondata da Zhao Yao ma di cui Mo Qing ha più palesi capacità per occuparsene. A una certa si fa avanti pure l’ambizione di Jiang Wu, e ammetto che in questo frangente le cose si sono fatte davvero divertenti. Senza spoilerare, dico solo che alla fine mi è piaciuto molto vedere quel personaggio sedere su quel trono.
Ho scoperto che Legends è tratto da una novel, come il 90% delle serie cinesi a quanto pare, e intendo leggerla. Ho letto in un commento che la serie ha reso i due protagonisti più deboli, a livello di poteri, rispetto alla controparte cartacea, dove lui era praticamente sempre invincibile e anche lei era super potente. Se ciò è vero, apprezzo moltissimo la scelta del drama di averli indeboliti, rendendoli quindi più vulnerabili e facilmente attaccabili, perché non vado molto d’accordo con i personaggi costantemente over power. E poi, sai, qualunque motivo è buono per aumentare un po’ l’angst XD.
Di cose da dire ce ne sarebbero ancora molte, ma non ho più la voglia per dilungarmi. Solo un paio di appunti ancora.
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Sono molto contenta perché The Legends mi ha regalato due buone bromance: la più bella e la più importante quella al femminile tra Zhao Yao e Qin Zhi Yan, e quella molto carina tra lo tsundere Gu Han Guang e il suo lontano compagno di Setta Jiang He.
La mia considerazione sul finale: senza rivelare nulla, posso dire che mi è piaciuto come è andata a finire, ma non il modo in cui l’hanno messo in scena. Avrei gradito un montaggio più comprensibile.
The Legends rimane un drama molto godibile, tragico, romantico, che parla di amore, di amicizia, di vendetta, delle scelte che facciamo e le loro conseguenze, i cui cinquantacinque episodi non risultano mai pesanti grazie a un ottimo mix di romanticismo, tragedia, un po’ di divertimento, tensione e combattimenti.
Punteggio: 8.2
Volevo chiudere il commento con la parte senza spoiler, ma non ce la faccio. Ci sono due o tre appunti che mi devo togliere, tipo sassolini nella scarpa.
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Voglio innanzitutto dire che ho adorato Zhao Yao, un personaggio grigio e sfacettato, ma mi ha fatto porconare non poco per oltre metà del tempo per il suo atteggiamento verso Mo Qing. Lo odia, lo vuole uccidere, lo manda in missioni altamente pericolose, sposa un altro perché preferisce la vendetta sull’amore (minchia i santi che ho tirato giù in quella scena), lo inganna fingendosi un’altra e prova pure a sedurlo, gli sparisce davanti agli occhi - facendo letteralmente puff - rischiando di farlo morire di crepacuore, e manco ricorda di aver passato una notte di passione con lui.
E lui non è che a un certo punto perde la pazienza, la manda a quel paese, o si arrabbia. Lui continua ad amarla profondamente, fedelmente, e la aspetta. Quest’uomo è un santo.
Battute a parte, riconosco che Zhao Yao ha sempre avuto le sue ragioni, e poi devo ammettere una cosa: Mo Qing l’avrà amata moltissimo, ma dopo che ha capito di essere innamorata anche Zhao Yao ha amato tantissimo lui, in modo altrettanto profondo e fedele. Ci vuole una grande forza d’animo e devi nutrire un vero amore se rimani al fianco dell’uomo che ami anche quando lui sta male e ha le sue crisi, anche quando diventa addirittura pericoloso. Un’altra avrebbe potuto abbandonare Mo Qing, soprattutto quando perde il controllo dell’essenza demoniaca e uccide le sue guardie. Voglio dire, avrebbe potuto uccidere la stessa Zhao Yao. Quindi l’ammiro molto per aver avuto il coraggio di essere rimasta al suo fianco, anche nei momenti più difficili.
Se questo non è vero amore non so cosa sia.
Ed è qui che mi collego alla seconda cosa che voglio dire. Quella di Zhao Yao e Mo Qing è una bellissima storia d’amore, ma dopo che l’amore scoppia più o meno a metà serie, i due diventano due piccioni che tubano: guardano la luna, parlano di stelle, e si dicono cose altamente sdolcinate. Ho proprio sentito il miele colare da tutte le parti.
Ora, la situazione era comunque piena di angst per via del problema di lui dell’essenza demoniaca e la presenza minacciosa del cattivo, e le loro scene romantiche non sono state troppe, quindi non sono mai risultati noiosi, ma c’è una cosa che voglio ammettere.
Jiang Wu è stato uno splendido second lead. Il dono del suo cuore e il sacrificio della sua stessa vita mi hanno colpito molto. Il rapporto tutto “sale e pepe” tra lui e Zhao Yao mi è piaciuto molto, e la scena di loro che scherzano e ridono insieme è stata davvero carina.
SÌ, IO UN PO’ LI HO SCIPPATI.
MO QING PERDONAMI.
L’ultima cosa che voglio puntualizzare riguarda il finale. Sono contenta del lieto fine, ma non del modo in cui ci siamo arrivati. Pensavo di essere stupida io, invece tantissimi commenti che ho letto hanno lamentato la poca chiarezza delle sequenze negli episodi finali.
Perché creare un montaggio così incasinato? E non ho davvero capito il senso della scena della visione in cui loro due combattono nella grotta e lei “per sbaglio” lo uccide. Era per farci vedere come sarebbero potute andare le cose se lui si fosse lasciato dominare dall’essenza demoniaca? Ma siccome non sarebbe successo, l’ho trovata una scena un po’ fine a se stessa e più che altro per far soffrire lo spettatore. E ammetto che ci sono riusciti: ho pianto disperatamente per dieci minuti.
La sera in cui ho finito il drama ho scoperto che il regista è lo stesso di The Untamed.
TUTTO TORNA.
La storia d’amore piena di angst, i parallelismi tra le due serie, la somiglianza tra Zhao Yao e Wuxian, il finale incasinato: tutto torna.
A quanto pare i finali incasinati sono il marchio di fabbrica di questo regista XD.
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pangeanews · 4 years
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Qualcuno si è dimenticato di lui: è ora di rileggere Luigi Meneghello e il suo capolavoro, “Libera nos a Malo”
“Pater noster qui es in caelis/ santificetur nomen tuum/ adveniat regnum tuum/ fiat voluntas tua/ sicut in caelo et in terra/ panem nostrum quotidianum da nobis hodie/ et dimitte nobis debita nostra/ sicut et nos dimittimus debitoribus nostris/ et ne nos inducas in tentationem/ sed libera nos a malo”.
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Lì dove finisce la preghiera in latino inizia la storia. L’invito non è sfuggito all’acume veneto-british-veneto di Luigi Meneghello, nato in provincia di Vicenza e poi professore all’Università di Reading . Colpevolmente l’intellighenzia italiana e la sua cricca di critici si è dimenticata di lui. Molto colpevolmente: se non fosse stato per l’illuminato Daniele Luchetti, il regista che nel 1998 ha girato I piccoli maestri, se non fosse stato per due attori veneti eccezionali, Natalino Balasso e Marco Paolini, e un altrettanto illuminato regista piemontese, Gabriele Vacis che insieme – era il 2005 – hanno portato in tournée teatrale Libera nos, spettacolo creato dai testi di Meneghello, il velo dell’oblio sarebbe calato (ancora colpevolmente) sulla sua scrittura terrigna e dialettale, sulla sua capacità straordinaria di raccontare un paesino de màgnagàti, aggrappato inconsapevolmente alla coda del Pater noster.
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L’invocazione del Pater noster viene ovviamente travisata dai compaesani in una più goliardica “Libera nos amaluàmen”. Sembra di sentirli recitare assieme, tra un bianchèto e una graspèta, come una formula quasi magica, uno scongiuro contro le brutture e gli orrori della vita: di più, contro l’incombenza della morte, non solo o non tanto fisica quanto morale. “Liberaci dal luàme, dalle perigliose cadute nei luamàri, così frequenti per i tuoi figlioli, e così spiacevoli: liberaci da ciò che il luàme significa, i negri spruzzi della morte, la bocca del leone, il profondo lago! Liberaci dalla morte ingrata: del gatto nel sacco che l’uomo sbatte a due mani sul muro; del cane in Piazzola a cui la sfera d’acciaio arroventata fuoriesce fumando dal sottopancia; del maiale svenato che urla in cima al cortile; del coniglio muto, del topo di chiavica che stride tra il muro e il portone nel feroce trambusto dei rastrellatori. Libera Signore i tuoi figli da questo luàme, dalla sudicia porta dell’Inferno”.
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“Le cose andavano così: c’era il mondo della lingua, delle convenzioni, degli Arditi, delle Creole, di Perbenito Mosulini, dei Vibralani; e c’era il mondo del dialetto, quello della realtà pratica, dei bisogni fisiologici, delle cose grossolane”.
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Libera nos a Malo apparve in un momento letterario che non poteva non provocare equivoci poiché da pochi anni erano usciti i romanzi di Pasolini I ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), quest’ultimo contemporaneo al Calzolaio di Vigevano di Mastronardi, secondo Segre “esperimenti in cui il dialetto aveva un ruolo centrale ma funzioni molto diverse, tra realismo espressionistico e mimesi appassionata del parlato, tra critica della società e deformazione fantastica”.
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Libera nos a Malo è stato pubblicato nel 1963. Il titolo è un gioco di parole tra l’espressione evangelica “liberaci dal male” e il suo paese natale, Malo. Meneghello qui propone, in una sorta di rivisitazione autobiografica, gli usi, i costumi, le figure tipiche, la vita sociale che ha conosciuto nel corso della sua infanzia e giovinezza e traccia un ritratto della provincia vicentina, della sua gente e della sua cultura dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Dunque un passato incavicchiato nel presente, raccontato in un’opera che è un libro della memoria e insieme un libro della realtà.
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Il fil rouge della vicenda è la vita dell’autore, in particolare la sua infanzia. Fanno da sfondo il Fascismo, la vita della famiglia, l’istruzione, la religione cattolica. Gli stessi elementi che emergono nella pellicola Amarcord di Federico Fellini, a pensarci bene.
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“Il primo nucleo del libro si è formato a Malo nel corso di due estati (le mie vacanze accademiche che passavamo appunto al mio paese, nella casa di mio padre). Tre mesi circa nel 1960 e altri tre nel 1961. Mi ero messo a scrivere su certi fogli sciolti, alla sera quando si tornava dal caffè, le conversazioni e le chiacchiere che avevamo fatto con gli amici, o anche le cose sentite in paese durante il giorno. Uno, due, tre fogli per sera, in tutto saranno stati un centinaio. Non avevo intenti esplicitamente letterari. Volevo fermare qualcosa che mi era piaciuto, fatti o discorsi, per lo più cose senza importanza. Qualche scossa di terremoto durante la notte, e la gente raccontava le sue impressioni: l’Annamaria aveva immaginato, per un attimo, che ci fosse un toro (Annamaria! un toro?) sotto il letto… Mio papa si era svegliato, e aveva pensato: ‘Orcocàn, tenporale n’altra volta’… Ho scritto questi fogli in due serie nelle due estati che ho detto. Nell’intervallo, in Inghilterra o altrove, ogni tanto mi veniva in mente uno spunto e aggiungevo qualche altra cosetta dello stesso tipo. È stato soltanto nell’autunno del 1961, tornando in Inghilterra per l’inizio dell’anno accademico che mi è venuta l’idea di utilizzare questo materiale: sentivo (credo per la prima volta in vita mia, e non senza sorpresa, essendo io abituato a scrivere cose che poi non mi piacciono), sentivo che quegli appunti mi piacevano, non nel senso che li credessi molto belli, ma nel senso che corrispondevano a ciò che c’era davvero dentro di me, io ero così, non qualcos’altro”. Luigi Meneghello.
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Meneghello è uno scrittore veneto quanto Verga uno scrittore siciliano e Dante uno scrittore fiorentino. La sua terra – e il cielo e tutto lo spazio di confusione e ispirazione e disperazione tra questo e quella – è l’invenzione del linguaggio. C’è una ricercatezza formale e musicale dissimulata nell’ambientazione più modesta possibile, c’è la costruzione di una lingua non nuova ma rinnovata, riscaldata, rampicante, potentissima.
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“Attraverso il microcosmo di Malo viene fissata e trasmessa compiutamente al futuro la vicenda di tutta la nostra società, nel breve periodo in cui passa da una statica e secolare civiltà contadina alle forme più avanzate della modernità, la vicenda addirittura di tutto il nostro mondo con le fratture che hanno segnato la sua precipitosa evoluzione”. Lo ha scritto Giulio Lepschy.
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Un libro fondamentale della cultura paesana e della lingua della prima metà del Novecento: unisce umorismo leggero a sensibilità e cultura linguistica. Spassoso, certo, ma anche dissacrante e tenero. Il dialetto diventa così l’ultimo veicolo identitario e riporta il lettore in un Veneto che in parte esiste ancora, soprattutto nei paesini di provincia, e che continua a vivere grazie anche alla sua lingua.
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Libera nos a Malo è una “cronaca del ritorno” di Meneghello nel paese (e nella comunità) di Malo. All’incipit – “Si comincia con un temporale. Siamo arrivati ieri sera e ci hanno messi a dormire come sempre nella camera grande” – corrisponde simmetricamente una didascalia finale, “Abbiamo riso a lungo imbarazzati, e poi siamo andati via. Volta la carta la ze finia”.
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“Il motivo della liberazione, di quel ‘libera nos’ da parte mia non corrisponde affatto a un desiderio di evadere dal paese, di essere liberato: non ne ho mai sentito il bisogno o la voglia, se non in un senso molto largo, che riguarda specialmente il paese, […] il doppio aspetto della mia relazione di fondo con Malo: da un lato essere (e sentirsi) all’interno della materia e parlare con l’autorità di chi vede le cose dall’interno; dall’altro la condizione opposta, il distacco senza del quale non c’è prospettiva in ciò che sai e che dici. Sono due aspetti ugualmente essenziali”.
Alessandro Carli
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clo-rofilla · 6 years
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La domenica perfetta è quella in cui porto il pc dalla nonna e siamo solo io e lei, che per salutarmi prima del trasloco a Paris mi ha fatto trovare il mio piatto preferito (le polpette al sugo così buone che solo lei sa fare) anticipate da una entrée molto francese di formaggi e uva sultanina e accompagnate da un’insalatona ricca di ravanelli, fagioli, carote, mele, noci e uvetta. Il tutto innaffiato da un buon bianco aromatico come piace a entrambe, e chiuso da una macedonia da leccarsi i baffi (il segreto, ve lo svelo, è legare sempre macedonie e insalate con frutta secca e uvetta). La nonna è una delle mie persone preferite con cui chiacchierare di tantissime cose, anche io spero di arrivare a 80 anni così piena di interessi culturali e intellettuali, così ricca di spunti e curiosa. Io e la nonna siamo le persone più curiose di cultura in tutta la mia famiglia, staremmo a parlare per ore, e il tempo vola. Adesso sta guardando avida le stagioni finali di Mad Men, che è una delle mie serie tv preferitissime, e abbiamo parlato a lungo degli anni 60, di come se li ricorda lei, di come me li dipingo io, di come sono stati ricostruiti ad arte dallo show televisivo, del ruolo della donna, dalla segretaria stenografa e mogliettina perfetta, sempre sui tacchi anche in cucina - e il bustino, aggiunge lei - alla lenta emancipazione che ci ha liberate dalla schiavitù di doversi conformare a un modello fittizio, impossibile e innaturale dettato dalla società dell’epoca. Il ruolo della donna in tutte le sue sfaccettature e nella sua graduale, scandalizzante evoluzione viene trattato in Mad Men con una cura e una precisione sopraffina, così come i costumi e le ricostruzioni sociali del tempo.
Fa caldo ma è quel caldo piacevole di settembre che fa da preludio all’autunno, il sole pomeridiano assume già quel tono bianco e luminoso di fine estate, il terrazzo è invaso dalla quiete, e io un po’ lavoro e un po’ sonnecchio con un occhio chiuso e l’altro aperto, come i gatti che si accucciano sornioni all’ombra dei muretti, a osservare distrattamente qualche lucertola che si abbronza al sole, o che si crogiolano pigramente sui cofani delle automobili.
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mybaresoul99 · 3 years
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IL TUO RICORDO . Da qualche mese sono in questo caotico e bellissimo luogo. La percezione della vita è totalmente diversa da come mi hanno educato. E della morte. Stiamo festeggiando. Trucco e pitture vistose su tutto il corpo. Costumi appariscenti mi ricordano animali e scheletri. Figure quasi demoniache, che non spaventano, mi circondano. Certo la tristezza per la sua scomparsa rimane, sarebbe inumano. Ma viene accettata, accolta e convertita in energia. Gli augurano buon viaggio verso un nuovo mondo, una dimensione differente. Essere tristi e non accettare la realtà è da egoisti. Perché esiste la morte? Non sarebbe meglio vivere per sempre? Una signora si mise a ridere. Mi rispose che senza di essa, nessuno avrebbe fatto la metà di niente nella sua vita. Obiettivi, voler conoscere e spingersi sempre oltre. Perché odiare e voler scacciare ciò che ti fa assaporare ogni momento che trascorri in questo mondo? Il vero dolore ho sempre creduto fosse per i vivi. Ma perché soffrire se l'energia di chi ami sarà sempre con te? Attraverso te e i tuoi ricordi. Se ami davvero qualcuno e vuoi che viva in eterno ricordalo. L'atto d'amore più grande che tu possa fare: Ricordare e tramandare i ricordi perché l'essere umano dimentica in fretta. Mi assaporai la tequila, mentre ridevo e piangevo contemporaneamente. E non mi sembrava di essere l'unico. Ma festeggiando e ricordando insieme, ogni cosa sembrava più leggera e sopportabile. Quante cose imparavo semplicemente da una parola, uno sguardo, un gesto. Una saggezza antica insita in noi ma dimenticata, sopita, offuscata da un'apparente evoluzione che acceca i nostri sensi. I nostri veri occhi. https://www.instagram.com/p/CS_W-xcKFzT/?utm_medium=tumblr
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