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#materiales del pensar
bocadosdefilosofia · 10 months
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«§ 2. Todas las ideas vienen de la sensación o de la reflexión. Supongamos, entonces, que la mente sea, como se dice, un papel en blanco, limpio de toda inscripción, sin ninguna idea. ¿Cómo llega a tenerlas? ¿De dónde se hace la mente de ese prodigioso cúmulo, que la activa e ilimitada imaginación del hombre ha pintado en ella, en una variedad casi infinita? ¿De dónde saca todo ese material de la razón y del conocimiento? A esto contesto con una sola palabra, de la experiencia: he allí el fundamento de todo nuestro saber, y de allí es de donde en última instancia se deriva. Las observaciones que hacemos acerca de los objetos sensibles externos, o acerca de las operaciones internas de nuestra mente, que percibimos, y sobre las cuales reflexionamos nosotros mismos, es lo que provee a nuestro entendimiento de todos los materiales del pensar. Estas son las dos fuentes del conocimiento de donde dimanan todas las ideas que tenemos o que podamos naturalmente tener.»
John Locke: Ensayo sobre el entendimiento humano. Fondo de Cultura Económica, pág. 83. México, 1999.
TGO
@bocadosdefilosofia
@dies-irae-1
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gaysessuale · 1 year
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Ciao! Innanzi tutto volevo dirti GRAZIE per il masterpost di Sanremo 2023, lifesaving! Mi chiedevo se per caso ne avevi fatto uno simile anche per Sanremo 2022? Ho provato a cercare un po' sul tuo blog ma non riesco a scovarlo
adesso ti faccio vedere uno screen e ci mettiamo a piangere insieme:
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no comunque meme a parte non ho mai fatto post del genere, però archivio dal molti Sanremo fa (circa) almeno tutte le serate complete, tutti i dopofestival e domenica in, quest'anno è il primo anno che mi è venuto in mente di poter scaricare le clip per poterle condividere con il pubblico senza problemi di spazio
detto questo, ho appena domandato alle persone che io aiuto a fare questa cosa (le lascio nell'anonimato, ma io sono un baby archivista in confronto a quello che ho visto fare ad altra gente) se riescono a passarmi le serate complete del 2022, appena le avrò tra le mani ti giro i link!
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lusyscilly · 5 months
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Comunque è palese che la rai abbia capito che la maggior parte di chi guarda quasta serie sia qui solo per vedere le relazioni tra Manuel-Simone-Mimmo e nient'altro. Io rispetto il lavoro che gli attori ci hanno messo e che sicuramente volevano mostrare al meglio, ma la scrittura di questi episodi fa pena.
La molestia che ha subito Luna è da mettersi le mani nei capelli, con una frasetta solidale nei confronti suoi finale e un bellissimo "not all men" da parte di Dante, che fa già ridere così. E poi non chiamano la polizia e non denunciano! Okay tutto, ma non mi sembra che la rai sia famosa per il suo realismo, un messaggio di denuncia fatto come si deve poteva e doveva essere fatto!
Ma poi il pestaggio che ha subito Simone è ancora peggio. "Una ragazzata" o quello che era, ma gli sceneggiatori hanno le pigne al posto del cervello o cosa???? Qui rischiava anche peggio, non l'ospedale ma mettiamo tutto via per una ragazzata.
E si potrebbe andare avanti per ore e ore a discutere di questi problemi. Davvero, io sto rimanendo per vedere loro e lo ammetto, ma non ne posso più di vedere le briciole. Mi manda al manicomio sta roba e pensare che avevano il materiale dalla serie spagnola, che ci frega di tutte queste sottotrame intricatissime??
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klimt7 · 2 months
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Opere in Mostra
di Kira Kharchenko
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" SOGNATRICE "
[ 2023 ]
In questo quadro è rappresentata una ragazza sognatrice, che riassume in sè la mia autopercezione. Ha gli occhi chiusi perchè è concentrata sul.proprio mondo interno, sogna ed è seduta su una nuvola, che sottolinea ancora il suo distacco dalla realtà e dal mondo materiale. Sullo sfondo si trovano gli elementi blu, dipinti come i mosaici ed essi sono la raffigurazione dei suoi pensieri-sogni.
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"DANZA DELLA NINFA"
[ 2023 ]
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"SILENZIO DELLE ESPLOSIONI"
[ 2023 ]
La guerra non è solo esplosioni sul campo di battaglia, ma è esplosioni dentro ogni anima che ne soffre. La guerra non scolorisce la vita, ma la rende più acuta e psichedelica, perchè le emozioni sono così forti, da non poter più essere rappresentate a parole. Volevo rappresentare persone diverse: gli amanti, una credente, una mamma con i figli, un'allegoria di un'essenza divina ( colei che protegge la melagrana - il simbolo compattezza della nazione e del sangue versato ) e una bambina (mia cugina di secondo grado) che è morta per davvero all'età di 7 anni, quando la sua città fu bombardata nel 2022.
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AUTORITRATTO CON LILLÀ
[ 2023 ]
Ho realizzato il mio autoritratto con i fiori lillà in mano, perchè vedo me stessa, in questo periodo della mia vita come una immagine di lillà. Questa pianta è melanconica, timida, e in tutti i sensi è particolare. È consuetudine regalare lillà per la prima volta che ti innamori, ed io associo questo a un giovane che sta appena iniziando a capire questa vita. Siccome ho solo 17 anni, penso che questa pianta, al meglio dimostra il mio modo di pensare. Nonchè quì ho lo sguardo ispirato, pensieroso e poetico.
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GUARIGIONE
[ 2023 ]
L'opera rappresenta una donna che sta per entrare nell'acqua, così, simbolicamente lei inizia una nuova pagina nella vita, comincia la sua guarigione dalle sue paure. Quindi il tema principale è il credere nel meglio .
( speranza e futuro )
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R I C O R D I
[ 2022 ]
Questo lavoro rappresenta una persona che soffre dei suoi ricordi che la avvolgono, come una corda tutta intorno (a Lei). La ragazza ha capelli rosa e occhi rosa come simbolo della sua anima delicata, che si manifesta in una visione "romanticizzata" del mondo. L'immagine del cerchio sulla guancia, mostra la sua appartenenza al mondo spirituale ed è simbolo di spirito e carattere forte. Nonostante le emozioni ribollenti provate da lei, nel quadro è presente la fede nella liberazione dal passato
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S E N S I B I L I T Á
[ 2023 ]
Sensibilità come stato d'animo come modo di vedere e percepire le cose.
Apprendere tutto attraverso una forma di pensiero sentimentale, tale è il messaggio di questo lavoro.
Questa giovane ragazza ha un velo di fiori che le copre le spalle e la racchiude in un mondo di sensibilità: ha uno sguardo profondo, tenero e vivaci occhi verdi.
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C I C L I C I T À D E L L' E S S E R E
[ 2023 ]
Ho voluto rappresentare una "vanitas", con l' esempio di questa ragazza bella, lucente, fatta di rettangoli colorati, come simbolo del suo essere multiforme e poliedrica: perchè la sua bellezza e gioventù svaniranno col tempo.
Lei è viva ( è dato dallo sfondo verde dietro le sue spalle) e vede il suo futuro - la morte ( rappresentata dal teschio e dai rettangoli sbiaditi). Nasciamo, moriamo e di nuovo nasce qualcosa e muore: è la ciclicità dell'Essere.
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P E N S I E R I
[ 2022 ]
Il tema è la contrapposizione del mondo materiale con il mondo del pensiero.
La ragazza ha i pensieri cupi, oscuri e deprimenti, che catturano la sua mente, lo si può vedere dal suo sguardo rivolto verso i corvi neri. Allo stesso tempo, lei cerca di restare sulla terra, tenendo la mano sulla spalla. La ragazza si chiede se essere o non essere.
NOTE DI SERVIZIO :
La Mostra di pittura di Kira Kharchenko è aperta fino al 23 marzo 2024, nei locali dietro il Municipio, messi a disposizione dal Comune di Mercato Saraceno.
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notasfilosoficas · 1 month
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“De todos los infortunios que afligen a la humanidad el más amargo es que hemos de tener conciencia de mucho y control de nada”
Heródoto
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Fue un historiador y geógrafo griego, nacido en la antigua ciudad griega Jonia en Halicarnaso, famoso por su obra “Historia”, considerada una de las fuentes mas importantes de la descripción del mundo antiguo a gran escala y una de las primeras en prosa griega.
Aunque no se conocen muchos detalles de su vida, parece ser provenía de una familia aristocrática de la Asia Menor, lo cual le permitía pagar su educación, pues sus escritos reflejan un profundo aprendizaje en las mejores escuelas de la época.
Sus continuos viajes al parecer por voluntad, también dan pie a pensar que se trataba de un hombre de recursos.
Se cree que sirvió en el ejército de hoplita, pues sus descripciones de dicha batalla son bastante precisas y siempre se cuentan desde el punto de vista de un soldado de infantería.
Dedica buena parte de su obra a relatar la historia del imperio persa, así como de sus costumbres y gobernantes, y de las guerras que enfrentaron con los griegos.
Dedicó gran parte de su vida a efectuar viajes para obtener la información y los materiales que le permitieron escribir una gran obra de valor histórico y literario.
Se le considera padre de la historiografía, y la primera vez que se le cita de esta manera es en el ciceroniano De legibus, un texto de Marco Tulio Cicerón escrito alrededor del año 52 a.C.
Su obra “Historia”, que se describe literalmente como investigaciones, exploraciones, fue escrita probablemente en Turios, una ciudad de la magna Grecia en el Golfo de Tarento a corta distancia de Sibaris.
El conjunto fue dividido en 9 libros por su editor alejandrino del siglo III a.C. uno por cada musa; Clío, Euterpe, Talía, Melpómene, Terpsícore, Erato, Polimnia, Urania y Calíope, y en ellos narra con detalle Las Guerras médicas entre Grecia y Persia a principios de siglo V a.C., con especial énfasis en aspectos curiosos de los pueblos y personajes, al mismo tiempo que describe la historia, etnografía y geografía de su tiempo.
Para sus obras históricas recurrió a fuentes orales y escritas, aludiendo siempre a sus informadores, es decir, citando el origen de la Fuente de la siguiente forma; “Según los persas…”, o “a decir de los griegos” etc.
Sus libros abarcan temas tales como la historia de Creso, acontecimientos en Babilonia y Persia, geografía de Egipto, costumbres y animales de Egipto, costumbres de los Escitas, la conquista de Persia a Libia, y múltiples relatos de batallas de la época.
Al ser “La Historia” la primera obra griega en prosa, no es de extrañar que su estilo sea simple y con vocablos antiguos. Ya Aristóteles definía su estilo de escribir como “ordenado o concatenado”, y al ser muy concreto, rehuía a las abstracciones, fijándose en lugar de ello en datos perceptibles.
Heródoto muere en el año 425 a.C. a la edad de 59 años, tal vez en Turios o Calabria y hay quien señala Pella o Macedonia.
Fuentes: Wikipedia, worldhistory.org, historianationalgeographic.com.es
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immensoamore · 8 months
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Dovremmo tutti avere un compito: quello di fare bene qualsiasi cosa ci poniamo a fare, di farla al meglio, con impegno, cura, amore. Di farla con rispetto verso noi stessi e gli altri. Di ambire sempre a qualcosa di nuovo da imparare, di trarre soddisfazione da poco, di non desiderare ciò che non abbiamo ma di gioire il più a lungo possibile di ciò che di materiale passa nella nostra quotidianità. Dovremmo ambire all'utilità, alla gentilezza, al pensare, al dare e al fare. Dovremmo ogni mattina guardare la mano davanti al nostro naso e alla stella più lontana del cielo, tutto ciò che si trova fra queste due distanze è tutto ciò che è possibile, né meno, né più, né meglio, né peggio perché tutto è ugualmente da praticare..
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falcemartello · 7 months
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TEOREMA
Purtroppo in molte persone manca totalmente l'analisi degli eventi, che delle volte è brutale, delle volte benevola, ma che alla fine riconduce tutto il nostro creato in EFFETTO = CAUSA + X
X = libero arbitrio
Su questa semplicissima equazione lavora la propaganda e determina quindi lo scorrere della quotidianità per arrivare all'effetto. Ora mi spiego meglio.
Se voglio ottenere un effetto dovrò agire necessariamente su due fattori dell'equazione;
Causa: Un effetto accade sempre perché c'è un'azione scatenante, sia essa di natura umana, naturale o divina (inspiegabile).
Libero arbitrio: Il libero arbitrio è il principio morale che ci spinge ad agire in un modo o nell'altro, non subendo limitazioni, o causandone l'applicazione.
Abbiamo chiaro quindi che serve un'azione per avere una reazione, ma che serve pure agire sul libero arbitrio facendo credere all'essere umano di scegliere (tramite LA PROPAGANDA).
Già, la propaganda, IL VIRUS che attacca le menti deboli ("l'ha detto la tivù", con faccia convinta ed occhio bovino), IL VIRUS che fa leva sull'ego ed i vizi dell'uomo per ammaestrarlo, IL VIRUS che può far credere al cretino che un vaccino sia tale e non immunizzi dopo 6 dosi, IL VIRUS che rafforza le convinzioni sbagliate facendo credere al "posseduto" di aver fatto la scelta giusta, IL VIRUS diffuso sul web dai troll di sistema, troll prezzolati che provano e riescono a condizionare il libero arbitrio nelle menti offuscate, nelle menti che non contemplano la spiritualità, nelle menti materiali, o semplicemente ottuse.
Questo è il mio credo materiale, poi c'è l'aspetto spirituale nel mio modo di affrontare gli eventi, ovvero cercare Dio, riflettere con anima aperta ed ascoltare le sensazioni escludendo tutto il mondo materiale.
La preghiera aiuta a staccarsi, ad entrare in un'altra dimensione, ma aiuta anche ad incasellare le tessere della vita, tessere mischiate da chi ci vuole male, da chi ci odia, ed offusca la razionalità creandoci stress continui. In ogni cosa che faccio cerco sempre il bene, famiglia, amici, lavoro, estranei, ed il mio stare su questo social, dove a volte vorrei non esserci, uscire, andarmene, ha solo un obbiettivo (magari sbagliato, ma uno soltanto); cercare di aprire la mente a quante più persone mi sia possibile, nel bene o nel male sarà Dio a giudicarmi, ma sento questo come un dovere, quasi fisico, come l'impulso di scrivervi questo post è per me una necessità che mette in secondo piano tutto il resto. OGNI VOLTRA SCELTA DEVE NASCERE DA UNA CONVINZIONE INTERIORE, DA QUEL "NON SO CHE" CHE CI FA DIRE LO FACCIO O NON LO FACCIO PERCHÈ LO SENTO MIO, NON PERCHÈ UN CIALTRONE VE LO SUGGERISCE, E NEANCHE PERCHÈ "COSÌ FAN TUTTI".
Abbiamo tutti un dono, il pensare, e se vogliamo una società migliore, basta che nel suo piccolo ognuno di noi rifiuti la propaganda e si unisca con chi la pensa come lui.
Quando avete un dubbio pregate, chiamate a Voi Dio, qualsiasi esso sia, e Vi scoprirete più forti, perché non sarete mai soli. La pecora nera sola nel gregge è un esempio del sistema, la prospettiva con la quale la dovete vedere è "c'è una pecora nera, forse abbiamo una salvezza" e quella salvezza siete Voi, con Dio al Vostro fianco. Ora, andiamo a vincere contro il WorldEconomicForum, Gates e tutto il ciarpame che ci vuole rendere la vita un inferno.
Francesco Mosca
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jartitameteneis · 26 days
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LA MANIPULACIÓN DE LAS MASAS
En 1956, el filósofo alemán Günter Anders escribió un libro sobre la manipulación de las masas. Llamó a este libro “Obsolescencia del hombre”. Estas frases peligrosas hicieron historia, especialmente en el siglo XXI.
Aquí hay un resumen de esas cosas:
“Para sofocar de antemano cualquier revuelta, uno no debe tomarla de manera violenta; “Los métodos arcaicos como los de Hitler son completamente obsoletos”. Basta con crear un acondicionamiento reduciendo significativamente el nivel y calidad de la “Educación. “
“Un individuo sin educación tiene sólo un horizonte de pensamiento limitado y cuanto más su pensamiento está ligado a preocupaciones materiales y mediocres, menos puede rebelarse. “
“Tenemos que hacer cada vez más difícil el acceso al “”conocimiento””... “ Y esa es la brecha entre “la gente” y “ciencia”. La información destinada al público en general debería ser “Anestesia”.
De nuevo, tenemos que usar la “persuasión” y no la “violencia directa”, y vamos a hacer esto: Transmitiremos masivamente en la televisión, entretenimiento borracho, siempre aplanando el emocional e instinto. “
“Ocuparemos las mentes con lo que es inútil y juguetón. “ Es bueno con la cháchara y la música sin parar.
Uno debe detener el espíritu de “cuestionar”, “pensar”, o “pensar. “
“Pondremos la “SEXUALIDAD” a la vanguardia de los intereses humanos, como anestesia social.
Nos aseguraremos de prohibir la seriedad de la existencia, para mantener una constante disculpa de ligereza; para que el consumo se convierta en el estándar de la felicidad humana.
Günter ANDERS (Obsolescencia del hombre). 
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- LUCHA DE CLASES: Ricardo Flores Magón (para tiempos de elecciones)
La humanidad está dividida en dos clases: la clase capitalista y la clase trabajadora. La clase capitalista posee la tierra, la maquinaria, los útiles de trabajo, las minas, las casas, los ferrocarriles, barcos y demás medios de transportación, las fábricas, los talleres, y como guardián de todos estos bienes, cuenta con el gobierno en cualquiera de sus formas: monarquía absoluta, monarquía constitucional y República ya sea central o federal. La clase trabajadora no posee más que sus brazos, su cerebro y la energía vital que la pone en aptitud de ejecutar algún trabajo, mientras puede tenerse en pie. La clase capitalista, bajo cualquier forma de gobierno puede vivir a sus anchas, porque tiene los medios materiales que la ponen en una situación ventajosa respecto de los que nada tienen, esto es, de los trabajadores, gozando por lo mismo de una gran independencia y de una gran libertad, pues no solamente puede satisfacer sus necesidades sin depender de nadie, sino que, además, tiene en su apoyo el mecanismo gubernamental que de ella depende y el cual tiene leyes, tiene jueces, tiene polizontes, tiene soldados y tiene presidios, en fin, tiene todos los medios necesarios para garantizar a los ricos el pacífico y libre disfrute de sus riquezas. La clase pobre, en virtud de encontrarse la riqueza acaparada por los ricos, se ve forzada a depender de estos. Si el pobre quiere trabajar la tierra, tiene que alquilarse por un determinado precio que se llama salario y que representa una ínfima parte de lo que produce con sus brazos. Si el trabajador quiere trabajar en una fábrica, en una mina, en un barco, en un ferrocarril, en la construcción de una casa o en cualquiera otra tarea, tiene igualmente que alquilar sus brazos para recibir el salario que representa siempre una mínima parte de lo que produce. Se ha calculado que los patrones pagan solamente una décima parte del valor producido por el trabajo del obrero, y en México la proporción es todavía más grande, pues sabido es que los salarios en nuestro país son una verdadera limosna. Las nueve décimas partes de lo que produce el trabajador pasan a los bolsillos del patrón, como ganancia, a pesar de que éste no se ha fatigado para producir como se fatiga el trabajador. Esa ganancia, naturalmente, está sancionada por la ley que, como lo he dicho muchas veces, ha sido hecha, como todas las leyes, por la clase capitalista, que, por supuesto, tiene que hacer leyes que beneficien a su clase, que protejan la explotación que ejercen los amos. Esas leyes son las que imperan en todas partes, en todos los países llamados civilizados, desde los regidos por monarcas absolutos hasta los gobernados por presidentes constitucionales como los Estados Unidos y Suiza que tienen fama de ser países libres, Repúblicas Modelos. El trabajador, pues, es esclavo en todas partes. Esclavo en Rusia, esclavo en Estados Unidos, esclavo en México, esclavo en Turquía, en Francia, esclavo dondequiera. Las famosas libertades políticas que el maderismo quiere conquistar, como la libertad electoral, la de reunión, la de pensar y otras muchas no son sino verdaderas engañifas con que se desvía al proletariado de su misión sagrada: la libertad económica. Sin libertad económica no se puede gozar de la libertad política. Hay países, como Rusia, por ejemplo, donde no hay libertades políticas y, sin embargo, el trabajador es tan desgraciado ahí como en los Estados Unidos, país que se pavonea de ser libre. En las calles de San Petersburgo, de Moscú, y de Odesa se ven circular los mismos andrajos, las mismas caras pálidas, que en las calles de Nueva York o de Chicago, lo que quiere decir que, en Rusia, país bárbaro y oprimido existe el mismo problema, la misma cuestión social que en los Estados Unidos, país que se jacta de ser civilizado y libre.
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En el Canadá, a pesar de que no existe ley que garantice a todo el derecho de votar, esto es, donde no hay lo que se llama sufragio universal, pues en ese país solamente tienen derecho a votar los que tienen bienes de fortuna, el trabajador vive con más desahogo que en los Estados Unidos donde existe el sufragio universal, esto es, el derecho que tienen todos los hombres llegados a cierta edad de elegir sus gobernantes. Esto prueba que no es el voto, no es el derecho de pensar ni de reunión ni de ninguna otra de las facultades políticas que dan las leyes lo que da de comer al trabajador. El derecho de votar es un sarcasmo. Aquí, en los Estados Unidos, tenemos la prueba de ello. El pueblo de esta nación ha tenido siempre el derecho de votar y, sin embargo, las miserables barriadas de Nueva York, de Chicago, de St. Louis, de Filadelfia, y de todas las grandes ciudades americanas son testigos elocuentes de la ineficacia del voto para hacer la felicidad de los pueblos. En esas barriadas, cientos de miles de personas se pudren física y moralmente en covachas infectas, y en toda la nación, todas las mañanas, cuatro millones de seres humanos salen de esas mansiones de la mugre y del hambre a buscar trabajo para poder volver a las covachas con un mendrugo de pan para la mujer y para los hijos; pero como no encuentran trabajo, regresan con las manos vacías y apretándose el estómago para reanudar al día siguiente la penosa peregrinación en busca de amos a quienes alquilar sus brazos, y llegado el tiempo de las elecciones, esos hambrientos se apresuran a firmar una boleta electoral para encumbrar a otro gobernante que les continúe apretando el pescuezo. Si tenemos este ejemplo a la vista ¿por qué hemos de empeñarnos en conquistar una facultad ilusoria como es la de votar? ¿Por qué no mejor dedicar todas nuestras energías a la conquista de la tierra, la tierra que es la fuente de todas las riquezas y que, en manos del pueblo aseguraría a todos, la vida, les daría, por lo mismo, la independencia económica, y como una consecuencia de eso, la verdadera libertad? Bienes materiales es lo que necesita el pueblo para poder ser libre. Que tome el pueblo posesión de la tierra y de los instrumentos de trabajo, es lo que quiere el Partido Liberal. Cuando el pueblo sea dueño de la tierra, todo caerá en sus manos por la fuerza misma de las circunstancias. ¿Es locura esto? Así lo aseguran los cobardes, los ignorantes y los que tienen empeño en que continúe el actual sistema de explotación a la clase trabajadora. Todos aquellos que tienen deseos de ocupar puestos públicos grandes o chicos; todos aquellos que quieren vivir a expensas de los demás, desean que Madero triunfe; pero el pueblo trabajador sensato, el que no cuenta con más capital que sus manos encallecidas en las duras labores a que lo sujetan los burgueses, los trabajadores que han sabido entender lo que Regeneración les enseña, esos no pueden seguir a Madero, no pueden seguir a los que hacen de la política su modo de vivir, sino que están dispuestos a continuar la lucha de clases, la lucha contra el capitalismo hasta hacerlo morder el polvo. Hay dos clases sociales: la que explota y la explotada. La que explota tiene interés en que Madero esté en el poder para continuar explotando. La clase explotada, por su parte, tiene interés en que la tierra sea para todos, en que ya no haya amos, en que ya no haya miseria. Compañeros, seguid la bandera del Partido Liberal que tiene este lema: Tierra y Libertad. Ricardo Flores Magón (De Regeneración, 4 de marzo de 1911).
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chez-mimich · 5 months
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THE OLD OAK
Per il suo ultimo film (almeno secondo le stesse recenti dichiarazioni del grande regista britannico), Ken Loach ha scelto di girare un film “in purezza”, come si direbbe per il vitigno di un un vino. “The Old Oak” infatti contiene tutti i temi cari a Loach, più uno: il proletariato e il sottoproletariato urbani post-industriali, la disoccupazione, la miniera, l’alcolismo, la povertà materiale e spirituale, ai quali qui aggiunge il tema capitale dei nostri tribolati giorni, l’immigrazione. The Old Oak è il vecchio e malandato pub di Durham, paesino del nord-est dell’Inghilterra, dove la chiusura delle miniere, oltre ad essere stata una tragedia epocale per l’economia del villaggio, era altresì stato un formidabile collante per la solidarietà e le lotte sindacali dei lavoratori. La “colliery”, ovvero la miniera di carbone, è stata per anni una costante nel panorama delle lotte sindacali dei lavoratori di quella parte del paese e, attorno ad esse, sono nate forme del tutto particolari di mutuo soccorso per il sostegno tra lavoratori, insieme anche iniziative ricreative e sociali che spesso ruotavano attorno al pub del luogo. TJ Ballanthyne è il proprietario di “The Old Oak” (la vecchia quercia), luogo che tiene insieme vecchi compagni di lavoro in miniera, ormai quasi derelitti e impoveriti dalle miserabili pensioni, che si ritrovano alla sera e nei giorni di festa per una pinta di birra come s’usa da quelle parti. A rompere quel delicato equilibrio è l’arrivo di poveri ancora più poveri di loro, in questo caso un nutrito gruppo di famiglie di migranti che fuggono dalla guerra in Siria. Tj Ballanthyne e un piccolo gruppo di frequentatori del pub decidono di mettere in piedi una sorta di mensa dei poveri per i nuovi arrivati, suscitando la protesta degli storici frequentatori che, benché anch’essi figli di un proletariato misero, sembrano ostili alle nuove povertà oltre ad essere, perché no, anche un po’ razzisti.
Il film di Loach, nella sua essenziale semplicità, è tutto qui e non è una pellicola per tutti,e non lo è, non solo per i motivi che si potrebbero pensare. Non lo è perché vedere un suo film è sempre un po’ come partecipare ad un rito purificatorio: ci si sottopone ad esso per ricordare a noi stessi che la Storia che stiamo vivendo è questa, o meglio che ancora oggi molti vivono in prima persona questa Storia, fatta di sussistenza, di squallide periferie e di miseria. Loach, nella sua sempre scarna narrazione filmica, supportata dalle eccellenti sceneggiature di Paul Laverty, punta questa volta il suo sguardo sull’assurdo conflitto tra due povertà, quella degli ex-minatori e quella dei migranti. Se c’è stata una strategia vincente nella destra in Europa e nel mondo occidentale, e quindi anche in Italia, è proprio stata quella di far pensare alle classi meno abbienti che il nemico sociale fosse quello più povero di loro. Gli ex minatori inglesi, come i proletari italiani, guardano ai migranti con diffidenza, se non proprio con odio. Quello è il loro “nemico”, non certo il grande capitalista, il facoltoso commerciante, il professionista affermato o l’evasore fiscale (figure che spesso coincidono). Se in un certo senso è normale che ciò accada, poiché fasce deboli della popolazione indigena e migranti si trovano nelle città a convivere negli stessi quartieri, la cosiddetta “coscienza di classe”, grande invenzione marxiana, attende solo di essere recuperata alla sua funzione, per far, finalmente, deflagrare un sano conflitto sociale, unica barriera possibile allo strapotere del liberismo delle destre. Un manifesto politico più che un film? Sì, bisogna ammettere che Ken Loach è un regista fieramente politico, forse l’ultimo rimasto, che parrebbe aver girato sempre lo stesso film, come monito della perenne ingiustizia sociale che avvelena (e ha sempre avvelenato) la nostra Storia. Forse sarà il suo ultimo film e quindi ne rimpiangeremo per sempre la dirittura morale e la sua sete di giustizia, ma anche la sua ineguagliabile poesia cinematografica. E come il “macchinista ferroviere” di Francesco Guccini sulla locomotiva, ci piace pensarlo ancora dietro la sua macchina da presa “lanciata bomba contro l’ingiustizia”.
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francescosatanassi · 9 months
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PRENDERE A FUCILATE UN QUADRO
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Le Alpi Apuane sono un quadro bellissimo preso a fucilate. Quello che sta accadendo è un disastro ancora oggi confuso con l’arte che in passato ci ha regalato capolavori come il David di Michelangelo. Ma quei tempi sono finiti e hanno lasciato spazio a uno sfruttamento industrializzato e senza ragione. Alcune vette sono state cancellate, alcuni crinali appiattiti o abbassati. Ci sono montagne che sono state svuotate come carcasse, segate in due da macchinari che scavano senza sosta. I rumori del bosco sono soffocati dalle esplosioni improvvise, colpi di dinamite che rimbalzano fino a valle, seguiti dal fragore della roccia che si sbriciola, dei mezzi pesanti che manovrano, degli escavatori e delle ruspe che accumulano e scaricano materiale. E pensare che sulle Apuane c’è la via ferrata più antica di Italia, ci sono rifugi e bivacchi, c’è la Linea Gotica e la Via Vandelli, che dal XVIII secolo unisce Modena a Massa, un tratto della quale, oggi, è stato sostituito da una strada per camion che sgasano alzando frammenti e polvere di pietra. In molti di quelli che una volta erano sentieri, oggi devi farti notare dalle ruspe per non farti schiacciare. E mentre le montagne perdono alberi e animali, gli scarti e i residui di quel saccheggio scendono dai fiumi e finiscono in mare. E poi l’inquinamento acustico e visivo, i feriti e i morti sul lavoro ai quali si aggiungono frane e crolli per un’estrazione incontrollata. Ad oggi, il marmo che ancora viene estratto in blocchi non è più lavorato in Italia ma viene spedito in Cina, India, Arabia Saudita. Il 70% del materiale è in mano ad alcune multinazionali che lo polverizzano per produrre carbonato di calcio per usi industriali, mentre il 25% viene impiegato nel settore edilizio. Solo lo 0,5% viene ancora usato nel campo dell'arte. Il guadagno economico per la comunità non esiste. Industriali e politici sostengono che dissanguare un ambiente per il profitto di pochi si chiami "progresso". Gli abitanti delle borgate che resistono, si organizzano e si oppongono a questo scempio chiedono invece la chiusura di tutte le cave. Lottano per il loro territorio, per la loro storia, per la loro vita e quella dei loro figli.
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conkdekiwi · 7 months
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El castillo ambulante y las corrientes artísticas
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El castillo ambulante es una película del estudio Ghibli, conocida por su estilo característico. Su estreno fue en 2004, y fue dirigida por Hayao Miyazaki. El público no solo es testigo de un espectáculo visual, sino que cuenta con relatos llenos de magia y emociones y enseñanzas que nos acompañan durante toda la vida.
Si estas películas destacan por algo es por la belleza de sus planos, sobre todo en el caso de esta película, influenciada por estilos que van desde el Art Nouevau del siglo XIX hasta el Steam Punk, pasando por el estilo de decoración gótico clásico.
Pero, ¿Dónde vemos todo esto? Bueno, a lo largo de la película hay escenas y elementos que nos recuerdan a estos estilos. Yo me voy a centrar en explicarlo en el castillo ambulante. En el interior nos encontramos con la habitación de Howl, y es probable que lo primero que nos venga la mente al verla es: "¡Oh! Cuántas cosas". Y si, resulta que no somos los primeros en pensar algo que algo es demasiado. En el siglo XIX se empezó a usar la expresión "Horror Vacui" cuya traducción literal es el miedo al vacío. Por aquel entonces se aplicaba estilos barrocos, rococó, y victorianos, que resulta que influencian sustancialmente esta película.
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¿Cómo? Todos estos estilos tienen en común el maximalismo, por lo general se expresa en: colores, elementos, patrones, o materiales que cubren todo el espacio, dando personalidad a los diseños. En el caso de la obra de Miyazaki, en la habitación, vemos el gran uso que se hace de los colores rojo, verde y, amarillo, jugando con sus tonalidades y su saturación.
También aparecen una gran variedad de elementos repetitivos, flores, cristales… Que recuerdan a los patrones del movimiento del Art Nouveau que estaba surgiendo en ese mismo siglo, un ejemplo de esto serían los patrones de las sábanas. Así mismo, vemos la influencia del maximalismo en la gran cantidad de joyería que hay en la habitación, representando los valores hedonistas de este movimiento.
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Avanzando un poco en el tiempo, en los años 90, aparece un estilo llamado Whimsigothic, consiste en una amalgama de elementos: místicos, plantas, cristalería, lámparas, patrones, colores, vibrantes… Crean un balance entre lo oscuro y sombrío del gótico y la diversión y suavidad de cluttercore. ¿Te suena de algo esto? Es una gran descripción de la habitación de Howl ¿Verdad?.
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En contraposición con el interior, lleno de vida, plantas y luz, en el exterior nos encontramos con una corriente retrofuturista que pone su foco en la Segunda Revolución Industrial. Esto, desde luego, no es una casualidad ya que el director tiene mucha influencia de artistas como Alpes Rovira, que encaja con la mirada al futuro desde el pasado que este estilo pretende transmitir.
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Esto se enlaza con la estética Victoriana de la que hablaba antes, ya que es donde suele ir ambientado el steampunk, al ser pre-eléctrico y centrarse en el vapor obliga a buscar soluciones creativas para las máquinas. Por esto vemos que cuando el castillo se desplaza suelta vapor. Además, la estética, con las ventanas redondas que sobresalen recuerda a las gafas típicas de este estilo, que son aquellas que tienen cristales redondos y remaches de metal.
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Para terminar, volver a mencionar la contraposición del Castillo con todo su entorno, que parece seguir una filosofía impresionista centrada en “atrapar” la belleza, ya que los colores vibrantes son predominantes y se juega mucho con la luz. Todas las escenas de la película están bellamente adornadas y cargadas, sin perder ese aire misterioso y extravagante que dotan a la película de esta singular estética que atrae a todos aquellos que la ven.
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suikyounamegami · 7 months
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Cool-B VOL.112 | Ooe, Hashihime × UrC - Pt.1
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como no hubo información nueva del juego en la edición de este mes y es un artículo corto, decidí agregar también las páginas de la colaboración entre Hashihime y Urc 😙
honestamente no pensaba escribir este post ya que estoy un poco desmotivada con esto de que el lanzamiento de Ooe se va retrasar 😞
pero bueno 😩
si están interesados, aquí lo tienen 🙂
Páginas 38-43
el artículo de Ooe trata sobre cómo pasan los personajes la temporada de otoño 🍂
comenzando con Oosaki
dice que, cuando se da cuenta es otoño
y cuando se da cuenta, ya es invierno ❄
que pasa los días de alguna forma…
Ariake / Otoño de 'apetito'
no tiene ojos para nada más que castañas, caquis y comidas de 'edición limitada' (comidas de temporada)
en resumen, en su cabecita no hay espacio para otra cosa que no sea TRAGAR
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Shinbashi / Otoño de 'apreciación'
se entretiene con música, películas y obras…
él solito... 😔
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seguramente en su ending terminará forzando a Oosaki a tragarse todas estas películas con él 😅
y Oosaki con cara de ¿qué es esto? ¿por qué estoy viendo esto? 🤣
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Aomi / Otoño de 'lectura'
parece que le gustan las novelas de temporada
Hinode / Otoño de 'sueñito' 😴
pareciera feliz de poder dormir más fácilmente...
(por qué Hinode duerme tanto...??? 😟)
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Shiodome / Otoño de 'vacaciones'
participa en algún festival raro
Takeshiba / igualmente, se va de vacaciones
disfruta de los puestos de comida y festivales en el pueblo
Toyosu / Otoño de 'relajación'
se queda viendo las nubecitas… ☁
Shijoumae / otoño de 'espectador'
observa el progreso de los pacientes que han regresado al sumo, el judo y otros deportes con una sonrisita
y Funeno es Otoño de 'poda'
tiene buena mano como jardinero, así que deja los árboles y los bonsáis bien bonitos 🌳
Páginas 46-49
la colaboración entre Hashihime y UrC trata sobre qué elegirían los personajes entre kaijuu / héroe, y pasado / futuro
comenzando con los personajes de Hashihime
Kaiju o Héroe, cual de los dos?
Tamamori, dice que la relación entre kaijuus y héroes es como el agua y el fuego 💧🔥
por lo que la única opción es el agua, ya que no quiere desaparecer
Kawase, no tiene necesidad de pensarlo y dice que un kaijuu
quiere desaparecer de un 'soplido'
Minakami, un kaijuu
no se convertirá en algo como un héroe, a quien le tengan que estar dando las gracias
Hikawa, por supuesto que un héroe
desarrollaría herramientas para mejorar a los héroes Tamamori-kun y Hanazawa-kun
Hanazawa, un héroe
dice que salvará a todos incluso si su cuerpo perece…
y Kaoru dice que un kaijuu
por que le parece interesante...
y pasamos ahora a los personajes de UrC
Pasado o futuro, cual de los dos?
Choutsugai, dice que es de mal gusto y que no le gusta ninguno de los dos, pero que si tuviera que elegir, elegiría el futuro (dice que volverá enseguida)
Shou-chan, pregunta que si se puede volver al presente, y de ser así, entonces elegiría el futuro
si hay un futuro infeliz esperándolos, le gustaría poder evitar ese camino
tan lindo mi Shou-chan 🥰
es un amor 😘
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Akira: también elige el futuro
iría y compraría materiales para hacer manga y los traería de vuelta al presente, pero...
no podría pagarlos porque los billetes son muy viejos
(los iba a comprar con billetes de los 70's 😅)
Juurou se queda pensando… pero al final no da una respuesta por pensar solo en las desventajas de elegir uno u otro
los posibles escenarios 'catastróficos'
que si Yomi esto... que si Yomi lo otro… ya sabemos  ̄皿 ̄
a Isshiki le parece divertido, y dice que el futuro
quiere ver cosméticos nuevos ya que está harto de los labiales del presente 💄
y Yomi dice que no puede elegir, ya que piensa que es mejor no saber nada más que el presente, y se disculpa por arruinar el tema
quedan pendientes las páginas 50-51 donde hay una conversación entre Tamamori y Shou-chan, pero las continuaré en una 2da parte 😫
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cuando-fingi-quererte · 8 months
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Querido señor G...... aun no se que hacer con mi vida 🥀🥀🥀
Nadie lo sabe, ni los que sólo fingen saber.
No olvides disfrutar de las pequeñas cosas de la vida sin pensar demasiado en qué hacer.
La vida es impredecible, la plenitud no consta del éxito, dinero o cosas materiales.
Sino de la felicidad con uno mismo, del compartir con otros.
Una persona puede tenerlo todo y sentirse infeliz.
Al final es mi forma de pensar, ve un día a la vez.
Se que podrás solucionarlo 🖤🌱👨‍🌾
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moonyvali · 2 years
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La Cultura è pericolosa?
A quanto pare sì. Il romanzo 1984 di George Orwell è stato sconsigliato agli studenti, perché, secondo l’università del North Hampton, “contiene del materiale che potrebbe essere sconfortante e pericoloso“.
Ma di cosa parla 1984? Di un Ministero della Verità e di un popolo controllato dalla Paura e un Grande Fratello che dice alla gente cosa pensare. Di un mondo dove «la guerra è pace» e «l’ignoranza è forza» e di un una nuova lingua, il NewsSpeak, con pochi vocaboli e concetti elementari, perché il linguaggio crea il pensiero, e senza pensiero non può esserci neanche un pensiero critico.
È una lettura piacevole, allegra, divertente? No, non lo è affatto. Non è né piacevole, né divertente, né allegra. È piacevole la lettura di Se questo è un uomo di Primo Levi? È divertente il Diario di Anna Frank? Una giornata di Ivan Denisovič o Arcipelago Gulag di Solženicyn sono letture amene? Non lo sono. E non hanno bisogno di esserlo.
Leggendo 1984 proverete un senso di angoscia, di soffocamento, ma anche qualcos’altro. Non un sentimento positivo, non esattamente, ma un sentimento altrettanto forte, altrettanto potente: la ribellione. Davanti alla folla che con crudeltà e senza ragione, si abbandona ai due minuti d’odio proverete disgusto; vi sentirete soffocare, proprio come si sente soffocare Winston, davanti al Ministero della Verità che si arroga il diritto di decidere cosa sia lecito pensare, e proverete orrore per quella gente ottusa, incapace di vedere, di sentire, di provare qualcosa che non sia la verità digerita che il Grande Fratello dice loro.
Non è la prima volta che un romanzo viene bandito perché considerato pericoloso, sovversivo, immorale. È accaduto al Grande Gatsby, è accaduto a Lolita di Nabokov e all’amante di Lady Chatterley di Lawrence. È accaduto anche a Baudelaire. La letteratura viene censurata perché non si comprende il messaggio che questi scrittori hanno voluto trasmetterci o perché lo si comprende fin troppo bene. Leggete Orwell, leggete tutti quei libri che sono pericolosi o immorali. Il vero pericolo sarebbe non leggerli.
G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X. (Se sarete al Salone del Libro quest’anno, passate nello stand W53 della Navarra Editore: vi troverete un’edizione limitata con autografo e dedica del mio romanzo Clodio. Vi abbraccio.)
#letteratura #società
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xion92 · 3 months
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A honest Quiche analysis (in Italian)
Today is Quiche's birthday, sooo it's the right time for me to write down my thoughts about him. He's not exactly my favourite character (euphemism), but I've never written anything about him so far. I've written a lot about Masaya and Ichisaya, in every sauce, but never about Quiche. Going against my habits, I'll post this analysis in Italian (I know, I'm lazy), but you can use google translate. First and last time I write about him, because, as you will read later, there isn't really anything else I could say about his character.
Vorrei soffermarmi ora su Quiche, e vorrei trattarlo in maniera approfondita, perché ho sempre un grosso punto interrogativo sulla testa quando si arriva a questo personaggio. Per essere chiara, non riesco a capire perché sia un personaggio che gode di così ampio consenso in una certa parte del fandom. Chiaramente non può essere per la sua costruzione, perché Quiche soffre di tanti problemi quando si arriva a questo punto. Certamente il suo più grosso problema è l’essere stato praticamente copia-incollato dal manga. Tutti i personaggi del manga avevano dei difetti di caratterizzazione più o meno grandi, ma nella trasposizione gli autori si sono curati di correggerli e ampliare i personaggi. Gli unici che potevano essere lasciati così com’erano erano quelli che anche nell’originale si reggevano bene, come Tart e Keiichirou. Quiche invece com’era nel manga l’hanno preso e l’hanno trasferito nell’anime, aggiungendo solo qualcosina che però non corregge nulla degli enormi problemi che aveva nel materiale di base, e anzi in certi casi lo peggiora.
Iniziamo dal principio: Quiche è un personaggio che ha la caratteristica di ruotare quasi interamente attorno a un altro personaggio, cioè Ichigo, e non lo dico esagerando. Dal momento in cui la vede si ossessiona all’istante e non fa altro che pensare a lei, sia durante le battaglie, sia sull’astronave, sia quando fa qualunque cosa, lascia le battaglie anzitempo quando lei non c’è perché senza di lei non si diverte, addirittura passa dall’ossessione per Ichigo all’ossessione per il Cavaliere Blu per gelosia (non lo dice chiaramente ma il motivo è facilmente intuibile). Okay, è un personaggio satellite di un altro e ci può stare, il problema è che non viene mai spiegato né mostrato in alcun modo il perché. Soprattutto perché per tutta la durata della storia non ci interagisce praticamente mai e quindi non arriverà mai minimamente a conoscerla, come è quindi possibile una cosa del genere? Semplicemente Quiche trova Ichigo divertente, ma è questa una giustificazione e costruzione accettabile e profonda? Un ragazzino infantile che trova un giocattolo con cui divertirsi? E perché solo lei e non le altre Mew Mew? Nulla ci viene mostrato e nulla ci viene spiegato. Ma ci rendiamo conto di che gigantesco difetto di caratterizzazione sia? Un personaggio che ruota attorno a un altro senza un perché?
E questo non è tutto: Quiche ha dei problemi psicologici evidenti che gli altri due alieni non hanno, il che significa che questi tratti caratteriali sono peculiari suoi, e non sono la norma per la sua specie. Viene forse spiegato o mostrato qualcosa sul suo passato che possa averlo fatto diventare così folle? Una backstory che lo approfondisca un po’, qualcosa? Assolutamente no. Quindi abbiamo un personaggio che non ha un fondamento e non ha una motivazione per il suo modo di comportarsi, e già si parte molto male. Vabbè, ma magari anche se parte senza basi, potrà comunque avere uno sviluppo adeguato, no? No. Quiche è un personaggio statico (o meglio, che “cresce” a scatti solo nell’ultimo quarto di storia) che considera Ichigo semplicemente il suo giocattolo, senza uno straccio di evoluzione o cambiamento per i tre quarti della serie, e poi, dal nulla, in uno degli ultimi episodi, si mette a piangere perché Ichigo non lo ama, in perfetto stile incel. Così. Senza una costruzione, una crescita, qualcosa che giustifichi questo cambiamento. È un cambiamento appunto a scatto, totalmente casuale e non supportato da alcunché. Certo, ci può sempre essere la possibilità che in quella scena stesse fingendo e stesse solo cercando di manipolarla, visto che in questo sembra essere bravo (lo fa con Minto e anche con Masaya), ma a me non sembravano affatto lacrime finte, il che, paradossalmente, è molto peggio. Se fosse stata una finta sarebbe stato quantomeno coerente con la caratterizzazione avuta fino ad ora. Veramente, a meno che questo alieno abbia problemi di personalità multiple, la cosa non ha alcun senso. Aggiungiamo anche il fatto che questo povero cristo cerchi di indagare sul Cavaliere Blu per un quarto della serie, e poi non è che “arrivi” a capirne l’identità tramite ragionamento, raccogliendo indizi e prove, ma ha letteralmente, semplicemente una visione, anche questa non giustificata e che di fatto annulla tutti gli sforzi che aveva fatto prima per arrivare a capire chi fosse, in quanto non c’è nessun collegamento con ciò che ha osservato prima su di lui e quello che ha “capito” poi. Quindi niente, accantoniamo anche le sue capacità di indagini e deduttive.
Oltretutto la sua improvvisa ribellione a Profondo Blu alla fine della serie è ugualmente senza senso e tirata fuori dal nulla, perché: PB è un dio, dal punto di vista degli alieni, positivo e che li voleva davvero aiutare; inoltre Quiche, per tutta la serie, è fedele a PB tanto quanto Pie, senza mai uno sprazzo di dubbio, quindi, per la seconda volta, che cambi all’improvviso idea solo per difendere una terrestre che neanche conosce e con cui non ha quasi mai interagito, senza un’indagine psicologica, un’evoluzione, niente, che lo giustifichi, quando fino a poche ore prima la avrebbe ammazzata perché non voleva stare con lui, dimostra ancora una volta la sua scrittura povera. L’unica giustificazione che potrebbe avere è il classico pensiero malato “se la ammazzo io va bene, ma se lo fa qualcun altro no”, che non sarebbe neanche lontano dalla realtà, visto che aveva provato a strangolarla poche ore prima, e se non era riuscito ad ucciderla era solo perché Masaya era intervenuto, non certo per un suo ripensamento all’ultimo. Ha infine un ultimo scatto di crescita “a caso” nell’ultima puntata quando, tornato in vita, dopo una serie intera passata a imporsi su Ichigo, dichiara che tutto quello che desidera è la sua felicità. Anche questo cambiamento, che dovrebbe rappresentare la maturazione del personaggio, viene fatto senza nessun approfondimento, spiegazione o giustificazione. Perché così all’improvviso? Forse perché si è reso conto che è stato proprio l’amore di Ichigo e Masaya a guarire il suo pianeta? Potrebbe essere, ma non viene accennato nemmeno uno straccio di spiegazione. Ironicamente, potrei pensare che questo improvviso cambio di idea l’abbia avuto perché l’esperienza di morire e poi resuscitare gli ha fatto bene alla testa, in fondo non è una cosa che ti capita tutti i giorni. Lo so che probabilmente la spiegazione non è questa ma, per quello che la serie ci ha mostrato, avrei tutto il diritto di pensarlo (d’altra parte, quando hanno fatto lo sforzo minimo di dargli uno straccio di motivazione con una battuta aggiunta lo hanno affossato ancora di più, considerando che tale battuta è “è la prima volta che una ragazza mi abbraccia”. Se non avessero aggiunto niente del tutto al suo personaggio rispetto al manga ne sarebbe uscito meglio e con più dignità).
Ora, fatta questa analisi, mi si può spiegare come mai questo personaggio piace così tanto? Veramente basta che un cattivo abbia un buon design e faccia delle facce da psicopatico per avere un consenso così grande? Cavoli, ma allora non mi stupisco affatto che lo staff di New non si sia minimamente preoccupato di caratterizzarlo e ampliarlo rispetto al manga, e quando ci ha provato lo ha di fatto peggiorato. Se alle sue fan basta così poco per apprezzarlo, perché sforzarsi di dargli una base, una backstory e delle motivazioni? Io me li vedo durante la scrittura del terzo episodio, in cui si era accennato a uno sprazzo di profondità del personaggio che poteva essere ben sviluppato, ma che non è stato toccato mai più. “Ragazzi, ho appena inserito questa frase aggiunta a Quiche che si incuriosisce che Ichigo salva le sue compagne, quando credeva che i terrestri fossero egoisti. Ora nelle prossime puntate dobbiamo sviluppare questo tema.” “Ma no, non serve. Basta che compaia in scena e le sue fan fanno la ola, non stiamo a sprecarci tempo.” Mi pare accurato.
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