Libri preferiti?
Faccio davvero fatica a rispondere a questa domanda perché effettivamente non ne ho. Quelli che sicuramente rileggerei mille volte sono:
Klara Milič di Turgenev, L’uomo che ride di Victor Hugo, L’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera,
Quelli che mi hanno aiutata di più sono :
Le mani della madre; Elogio del fallimento (Conversazioni su anoressie e disagio della giovinezza) di Massimo Recalcati
Le poesie :
Rimas di Becquer, La bambina pugile ovvero La precisione dell'amore di Chandra Livia Candiani, A cosa serve la poesia di Giuseppe Semeraro, Oltre le pietre il tempo di Pietro Saglimbeni
Mi sento in colpa perché ne avrei citati altri mille
Non so scegliere queste cose
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Che tu possa sentire il bene grande
quell’aria che ci sta sempre intorno
che sempre bada a noi e sa
che mentre ci scuotiamo forte
mentre scartiamo
e sgroppiamo via i pesi,
già stiamo facendo
dell’infinito
casa.
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore
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Come se io bruciassi.
Come luce frontale.
Come ghiaccio traditore.
Come mondo di polvere.
Come sbucciata.
Come goccia di sangue
sul palmo.
Come spina.
Mi tocchi.
Mi sbirci.
Non stringi.
Non tieni.
Sfiori.
Tremi.
Lasci.
Chandra Livia Candiani, “La bambina pugile, ovvero la precisione dell'amore”, Collezione di poesia, Einaudi, 2014.
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Come se io bruciassi.
Come luce frontale.
Come ghiaccio traditore.
Come mondo di polvere.
Come sbucciata.
Come goccia di sangue
sul palmo.
Come spina.
Mi tocchi.
Mi sbirci.
Non stringi.
Non tieni.
Sfiori.
Tremi.
Lasci.
Chandra Livia Candiani, da “La bambina pugile, ovvero la precisione dell'amore”
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La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore, Chandra Livia Candiani
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Mappa per l'ascolto.
Dunque, per ascoltare
avvicina all'orecchio
la conchiglia della mano
che ti trasmetta le linee sonore
del passato, le morbide voci
e quelle ghiacciate,
e la colonna audace del futuro,
fino alla sabbia lenta
del presente, allora prediligi
il silenzio che segue la nota
e la rende sconosciuta
e lesta nello sfuggire
ogni via domestica del senso.
Accosta all'orecchio il vuoto
fecondo della mano,
vuoto con vuoto.
Ripiega i pensieri
fino a riceverle in pieno
petti risonante
le parole in boccio.
Per ascoltare bisogna aver fame
e anche sete,
sete che sia tutt'uno col deserto,
fame che è pezzetto di pane in tasca
e briciole per chiamare i voli,
perché è in volo che arriva il senso
e non rifacendo il cammino a ritroso, visto che il sentiero,
anche quando è il medesimo,
non è mai il medesimo dell'andata.
Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all'infinito,
abisso del senso.
Chandra Livia Candiani
La bambina pugile
ovvero
La precisione dell'amore
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Tu tienimi
e io mi trasformerò in meraviglia,
tra le tue mani,
al caldo,
quel caldo che di notte
fa crescere il grano.
Porta
il corpo amato,
come vita segreta –
preservata –
sotto lo spesso ghiaccio
della memoria.
Tu tienimi
come guscio di noce
nel pugno
fessura tra i mondi.
C'è silenzio tra te e me
c'è perla.
Ti tengo.
Chandra Livia Candiani, da La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore
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La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore
C.L. Candiani
(Suggestion of intercultural pedagogy)
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Ti tengo, nello sguardo dell'anima
come la fiaba il lupo,
come un mezzogiorno piovoso
la casa vuota
il cibo sul fuoco,
allora amore
sei un bambino
che spegne la candela
fffú, in un soffio,
solo.
(Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero La precisione dell'amore)
© Chiara Gini :
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“La bambina pugile, ovvero, La precisione dell'amore”, Chandra Livia Candiani
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L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro.
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore
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Io accarezzo il silenzio.
Il silenzio –
che mi spedisci –
tu.
La prontezza
della tua assenza
la assaporo –
la mancanza –
qui
nel pieno del petto
vuoto,
la sorseggio
come un vino difficile,
te la dono
come una mano grande
aperta
sotto la pioggia.
Chandra Livia Candiani da “La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore”, Einaudi, 2014.
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L'universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l'altro.
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore
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Certe mattine
al risveglio
c’è una bambina pugile
nello specchio,
i segni della lotta
sotto gli occhi
e agli angoli della bocca,
la ferocia della ferita
nello sguardo.
Ha lottato tutta la notte
con la notte,
un peso piuma
e un trasparente gigante
un macigno scagliato
verso l’alto
e un filo d’erba impassibile
che lo aspetta
a pugni alzati:
come sono soli gli adulti.
Chandra Livia Candiani, “La bambina pugile, ovvero la precisione dell’amore” (2014, Einaudi).
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Adesso che non so più niente
che il vuoto è bella dimora
che ho passi senza arsura
che siedo e imparo
a esitare, adesso
che non sei più al centro
e quello che conta non è più
al centro
ma spostato
tra le mani
dove le dita si disarmano
e fanno un gesto limato,
adesso questa categorica bellezza
di rami e cieli
pugnala solo
perché entri luce.
Chandra Livia Candiani, “La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore”, Einaudi 2014.
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Ti scrivo per dirti
qualcosa che non so,
un tocco,
qui nevica
la neve è evidente
nevica e te lo dico
neve sottile.
Ti regalo città bianca
di mollica
la neve vede tutti
ogni filo d’erba
contro i muri
ha un piccolo berretto
ghiaccioli al collo dei semafori
la neve vede tutti
ed è evidente
non so dirti nulla
quello che conta è il filo
questo filo di voce,
di scrittura
per dirti quello che non so,
ti voglio un bene
evidente.
Chandra Livia Candiani, “La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore”, Torino, Einaudi, 2014.
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