Tumgik
#criminali della galassia
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On August 9, 1967 Wild Wild Planet debuted in the United States.
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colonna-durruti · 1 year
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CRONACHE RIBELLI
Si sta scrivendo molto dell'aggressione perpetrata da militanti di Azione Studentesca, sigla riconducibile alla galassia dell’estrema destra, a danni di alcuni studenti del liceo fiorentino Michelangelo. Le ultime notizie ci parlano di una delegazione di Azione Studentesca ricevuta in pompa magna da esponenti della maggioranza dopo l’insediamento dell’esecutivo Meloni.
Il fatto non ci stupisce. Come scritto più volte, la trentennale apertura politica a questi soggetti non può che peggiorare in questo frangente.
Chi conosce un po’ di storia dello squadrismo fascista può tranquillamente rivedere nell’azione di pochi giorni fa il modus operandi che contraddistingue il movimento fin dalle origini. La pratica di portare un gruppo di militanti in un contesto respingente, come quello di scuole in cui sono largamente prevalenti gli studenti antifascisti, ricorda chiaramente le provocazioni praticate nei luoghi di lavoro, nelle sedi sindacali e nelle manifestazioni operaie nel biennio 1919-1921, oltre ovviamente alle provocazioni tipiche degli anni ‘70 praticate da gruppi neofascisti. L’obiettivo è di cercare la contestazione, o anche solo il semplice rifiuto - oggi di un volantino, in passato era di cantare l’inno nazionale o magari indossare un gagliardetto tricolore - per scatenare una violenza già ampiamente programmata. Una violenza puntuale, facilitata dalla superiorità numerica del momento e seguita, ieri come oggi, dalla fuga. Il muoversi in manipoli, che chiaramente sono composti da elementi estranei all’ambiente in cui si porta avanti “l’azione”, serve proprio a questo: aggredire con la sicurezza dell’impunità.
Nel caso specifico è bastato che un solo ragazzo antifascista - a cui va la nostra piena totale e incondizionata solidarietà poiché sarà sicuramente oggetto di una prossima repressione - reagisse, difendendo un compagno che mentre era a terra veniva selvaggiamente picchiato, per farli fuggire.
Insomma uno contro sei, sette, forse dieci e sono scappati.
Come storicamente sono scappati nel biennio rosso davanti ai lavoratori ogni volta che non hanno avuto dalla loro il supporto delle forze dell’ordine e la copertura istituzionale, o ancora nel ‘43-’45 davanti ai partigiani senza le armi o l’aiuto dell’alleato nazista.
Onestamente non ci accoderemo alla litania mediatica già sentita sui “ragazzi di Salò”, che nel lato specifico diventa “sono ragazzini traviati”. No, sono dei criminali politici, come lo erano i loro giovani omologhi in passato, senza alcuna attenuante, che si nascondono dietro la retorica “della non conformità al sistema” quando ne sono la più alta espressione.
Ieri come oggi non li vedrete mai presentarsi davanti ai luoghi dei potenti, fronteggiare chi sfrutta, opprime e affama la povera gente, ma sempre e solo usare la becera violenza nei confronti delle categorie sociali più marginali o di quei soggetti, come gli studenti, che alimentano i movimenti e promuovono il cambiamento sociale.
Perché in fin dei conti, nel passato come nel presente, restano sempre dei servi.
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shambelle97 · 2 years
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Thor era intento ad osservare le onde del mare, infrangendosi sulla scogliera della costa norvegese.
Passarono cinque e dolorosi anni: la dipartita di Loki, fu un fardello troppo pesante da portarsi a carico.
Nonostante fosse il Signore dei Fulmini e un valoroso guerriero dell'ormai defunta Asgard...il dolore, la perdita, il rammarico e la vendetta pervasero ogni angolo del suo cuore, pronto a consumarne l'animo.
Non aveva mai dimenticato quel terribile giorno neppure un istante...di recente aveva sconfitto il Macellatore Degli Dei, ma c'era un tassello mancante a cui non smetteva mai di rivolgere i propri pensieri.
Fu proprio quella mattina che accadde qualcosa di assolutamente straordinario...il sole splendeva, portando con sé un nuovo giorno.
I suoi occhi fissarono il cielo di un azzurro così intenso da lasciarlo colmo di ammirazione, a causa della sua bellezza. 
Un rumore di passi felpati attraversarono l'erba: la misteriosa figura si avvicinò a costui, poggiandogli una mano sopra la spalla.
Il Tonante sgranò gli occhi per la sorpresa...dinnanzi a lui si trovava Loki in carne ed ossa.
 Avrebbe voluto abbracciarlo, ma non riusciva a credere che fosse vivo dopo tutto quel tempo a disperarsi per la sua scomparsa. 
Lo aveva ingannato ancora una volta, però si celava una buona ragione per aver compiuto una mossa simile.
Come spiegargli che era rimasto a lungo in esilio su un pianeta remoto dell'Universo? Come spiegargli che ovunque andasse recava dolore, sofferenza e morte?
Togliersi dall'equazione fu una decisone sofferta per il famigerato Dio dell'Inganno...doveva salvarlo dalle grinfie del Titano Folle.
L'altro lo squadrò da capo a piedi: era esattamente come lo ricordava...gli abiti neri, misti ad un verde color bosco e i lunghi capelli corvini scompigliati.
 Non indossava più il suo iconico elmo d'oro a fasciargli il capo, ma solo l'aderente tuta sakaariana ormai logora e alcune cicatrici sul volto, tra cui il taglio sul sopracciglio.
Thor provò a lanciargli una lattina per verificare se fosse solo un'illusione provocata dal subconscio, ma non fu così...il minore l'afferrò al volo senza problemi.
Le iridi dell'Ingannatore erano spente: il guizzo brillante e sagace non esisteva più. 
il Dio non poté far a meno di notarlo: entrambi avevano condotto una vita triste, basata sulla solitudine.
Inoltre, Thor era stato in giro con i Guardiani Della Galassia a fronteggiare viscidi criminali di mezza tacca, prima di compiere il suo imminente ritorno a Midgard.
Dopo minuti interminabili a fissarsi, Loki proferì parola per primo.
"Comprendo perfettamente cosa stai provando, fratello...ma se sono giunto fin qui è per un'unica ragione."
Thor scosse la testa in un cenno di disappunto: aveva patito un atroce dolore...una terribile tribolazione, lasciandosi andare alle più disparate bassezze.
"Come osi palesarti, dopo ciò che ho passato per tutto questo tempo? Come osi ancora rivolgermi la parola?"
Chiese il Dio del Tuono, aggredendolo in maniera feroce...avrebbe voluto scagliargli Stormbreaker con tutta la furia che possedeva in corpo.
Gli occhi del maggiore presero ad illuminarsi: dai palmi delle proprie mani, fuoriuscirono varie saette...una lacrima gli arenò sul viso.
 Lingua D'Argento ebbe la stessa reazione.
"Ti prego, fermati! Posso spiegarti."
Gli supplicò, attivando un campo di forza dai riflessi verdastri. 
Il secondo non demorse...anzi continuò imperterrito, provando ad acciuffarlo.
Loki del resto era agile e scaltro...affrontarlo si rivelava sempre un'impresa ardua.
"Ora basta!!!"
Gridò il Fabbro di Menzogne, ormai stanco della faccenda...scatenò il pieno potere del Seiðr, colpendo il fratellastro. 
Egli cadde al suolo: ma per sua fortuna non perse i sensi.
Gli corse incontro preoccupato, senza indugiare troppo...si inginocchiò verso di lui, riservandogli un abbraccio. 
Thor sfogò le proprie lacrime, ricambiando il gesto.
"Credo sia meglio rientrare...abbiamo molto di cui discutere."
Precisò il primogenito di Odino e Frigga: Loki nel frattempo gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.
Ma prima di giungere verso casa, Loki pronunciò una frase...una promessa lontana e mantenuta con onore, nonostante le diverse vicissitudini.
 Loki rivolse gli occhi al cielo, tornando infine a guardare la vasta distesa d'acqua che si ergeva dinnanzi ai due Asgardiani.
"Avevo ragione, fratello...il sole avrebbe brillato nuovamente su di noi."
Rispose con una nota orgogliosa nella voce.
Questa è la storia di come due divinità alla deriva riuscirono finalmente a ricongiungersi, compiendo una scelta di eterna fratellanza.
 Nessun destino avrebbe più spezzato il loro legame.    
                                                𝕱𝖎𝖓𝖊
One Shot:
~ The Sun Will Shine On Us Again ~
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clemsfilmdiary · 3 years
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The Wild, Wild Planet / I criminali della galassia (1966, Antonio Margheriti)
8/24/21
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The Suicide Squad 2 Missione Suicida film streaming ita completo gratis
The Suicide Squad 2 Missione Suicida Guardare - https://the-suicide-squad-missione-suicida.blogspot.com/
Dopo essere stato licenziato dalla Marvel a causa di alcuni imbrogli dell'ala destra che coinvolgevano vecchi e sarcastici post shock, lo scrittore/regista James Gunn ("Slither", "Guardiani della Galassia") è stato attirato nell'universo DC. Il regista con una predilezione per i meno puliti tra di noi, compresi i membri parlanti del regno animale, gravitava sul dare ai suoi preferiti, la Suicide Squad, un nuovo look, a condizione che potesse consegnarli in modo R-rated. E lo fa, anche se con quella ironia ironica che infetta persino il suo sangue R-rated e le sue gocce d'ago tipiche, come "People Who Died" della Jim Carroll Band che accompagna in modo esilarante i titoli di testa del film.
Il colonnello Rick Flag (Joel Kinnaman) accompagna Savant insieme al capitano Boomerang (Jai Courtney), Weasel (Sean Gunn), Blackguard (Pete Davidson), T.D.K. (Nathan Fillion), Mongal (Mayling Ng), Javelin (Flula Borg) e la tarda arrivata Harley Quinn (Margot Robbie) su un trasporto militare a Corto Maltese dove hanno il compito di sradicare il progetto Starfish che il governo degli Stati Uniti ritiene possa diventare catastrofico nelle mani del Presidente Generale Silvio Luna (Juan Diego Botto). Al centro di comando di Waller, vengono prese le scommesse su chi verrà lanciato per primo dal suo personale addetto alle comunicazioni mentre guardano la squadra saltare in acqua appena fuori dalla spiaggia, Waller si è infastidito dal fatto che nessuno abbia controllato se Weasel sapesse nuotare o meno. Sarà solo dopo che Harley avanzerà nella giungla dopo che Flag è stato catturato che ci renderemo conto che questa è una missione su due fronti, una seconda squadra guidata da Bloodsport (Idris Elba) composta da Peacemaker (John Cena), Ratcatcher 2 (Daniela Melchior) alias Cleo Cazo e il suo ratto Sebastian, King Shark Nanaue (voce di Sylvester Stallone) e Polka-Dot Man (David Dastmalchian). Dalla loro parte ci sarà anche Sol Soria (Alice Braga), una guerrigliera contro il comando di Luna.
Gran parte dell'umorismo deriva dai litigi all'interno del gruppo, questi criminali non si sono uniti per nessun'altra ragione se non per l'agenda di Waller. Bloodsport è spaventato dai topi di Ratcatcher 2, uno sviluppo che Gunn usa per alcuni dei suoi cuori distintivi quando scopriamo perché (anche su entrambi i lati, Ratcatcher 2 ricorda suo padre, il personaggio originale di Suicide Squad Ratcatcher (Taika Waititi, uno dei manciata di essere apparsa in entrambi i film Marvel e DC)). Nessuno è affezionato a Shark King a causa della sua tendenza a sgozzare chiunque incontri sul suo cammino quando ha fame, fino a quando, cioè, Ratcatcher 2 ha pietà di lui quando scopre che non ha amici. Quando il gioco si fa duro, il sempre competitivo Bloodsport and Peacemaker avrà una resa dei conti per secoli. E per un po', almeno, sembra che Harley Quinn sarà fuori con tutti quando si imbarcherà in una storia d'amore con Luna, che è convinta di dover essere la sua regina (fortunatamente diventerà una vedova nera...). Polka-Dot Man, che, sì, brandisce i pois, lotta con i suoi problemi con la madre fuori misura, visualizzati con effetto umoristico.
Quando la task force avrà violato Jotunheim, il sito di sperimentazione genetica nazista che ospita Starro (una stella marina torreggiante con un occhio gigante, sciocco come Stay Puft Marshmallow Man di "Ghostbuster"), impareranno qualcosa di inquietante sulla missione di Waller dal gestore di Starro Pensatore (Peter Capaldi, simile a COVID-19) mentre i loro piani vanno male mentre il braccio destro di Luna, il sindaco generale Mateo Suarez (Joaquín Cosío) raduna le truppe all'esterno.
La sceneggiatura di Gunn non evita i commenti politici mentre generalmente si sta divertendo a raddrizzare la nave della Squadra lasciata in difficoltà nel 2016. Non sorprende che questa Suicide Squad abbia un'atmosfera da Guardiani. Il film cade nella trappola del film Super Hero di climax troppo estesi e gonfi, ma è un po 'più facile da perdonare quando stiamo guardando uno squalo parlante che cerca di abbattere una gigantesca stella marina rosa. La produzione è di prim'ordine, Panama sostituisce l'immaginario Corto Maltese. La maggior parte delle acrobazie eseguite qui sono reali, Gunn evita la CGI tranne che per i suoi usi più ovvi (e ci ha deluso solo con una palese falsità in una scena finale in cui Harley "naviga" su tetti di edifici fatiscenti). La colonna sonora rock di John Murphy è perfetta come "Live Fast, Die Clown" di Harley. giacca di pelle. "The Suicide Squad" e il suo cast sono fantastici. (E sì, resta per due scene durante i titoli di coda per un paio di sorprese.)
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ideeperscrittori · 5 years
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SONO CONTENTO PER OPEN ARMS. MA ZUCCARO HA FATTO DANNI PERMANENTI. DA CERTE COSE NON SI TORNA INDIETRO. VI SPIEGO COME RAGIONA LA GENTE.
Cosa? Hanno archiviato l'inchiesta? Le ONG l'hanno fatta franca? Ha vinto il sistema. Zuccaro ha pestato i piedi a qualcuno. Zuccaro è un eroe nazionale. Zuccaro è il mio guru spirituale. Zuccaro è il mio animale guida. A casa ho il poster di Zuccaro. Zuccaro è una vittima del sistema. Dedicate una statua a Zuccaro! Carmelo Zuccaro, non ti dimenticheremo mai! Soros ha pagato tutti per mettere a tacere Zuccaro. Soros ha fatto le magie. Soros vuole diventare capo del mondo. Soros si è impadronito della galassia. Fabrizio Corona è stato condannato per tre foto e gli assassini sono in libertà. Quando il governo non fa quello che dice il popolo va cacciato anche con mazze e pietre. Condividi se sei indignato. Buongiornissimo. Caffè? Belen è tornata con Stefano De Martino. Gran bella coppia. Le preoccupazioni di Brooke per Steffy sono comprensibili. Quel concorrente va cacciato dalla casa. Odio il lunedì. Odio il freddo. Odio il caldo. Non è tanto il caldo ma l'umidità. Zuccaro chi? Le ONG sono taxi del mare. Quelli sono criminali. Vogliono fare la sostituzione etnica. In passato c'è stata pure un'inchiesta della magistratura. Era su tutti i giornali. Ne ha parlato anche il Fatto. Ora non ricordo i particolari, ma la colpevolezza delle ONG era evidente...
— L’Ideota
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a---fire---inside · 6 years
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Metamoro Futuristic Police! AU (parte 2)
che ricordo essere lo spinoff futurista della Police AU! di @giotanner. Tra l’altro dato che è il tuo compleanno, auguri, questa è per te!
Nella puntata precedente: 
Roma, un futuro distopico in cui lo stato mentale della popolazione viene costantemente monitorato, e la polizia segue le direttive della divisione di élite chiamata Forze di Pubblica Sicurezza (FPS), che indaga sui casi di livello critico di Coefficiente di Criminalità (CC) e stabilisce se e quando intervenire prima che da stato mentale alterato si traduca in crimine effettivo. Ermal Meta, il cui passato di abusi ad opera del padre violento lo identificava come potenzialmente propenso a compiere gli stessi atti, non solo non ha mai mostrato tendenze criminali, ma ha anche conseguito risultati notevoli, diventando vicedirettore della polizia scientifica di Bari in tempi record.  Quando gli viene offerta una posizione di prestigio a Roma si aspetta di lavorare alla scientifica. Non si aspetta che Il Pezzo Grosso™ gli offra un posto come Ispettore, cioè da detective di massimo livello, la cui particolarità è di essere affiancati da un Esecutore, individui dalle grandi potenzialità che però hanno usato per scopi criminali (compiuti o pianificati, o solo immaginati poco importa) e che ora sono di proprietà dello Stato.
(aesthetic)
Il Pezzo Grosso™ fa strada ad Ermal lungo corridoi e sale della sede centrale delle FPS, sulla cui bellezza architettonica Ermal ricorda di aver letto un articolo.
(for reference: questo AU è ambientato a Roma quindi più che futuristico stile ipermoderno e tutto a vetri me lo immagino futurista, che fa tanto AU distopico. La Sede Generale delle FPS è il Palazzo coi buchi dell’EUR attorno al quale ci sono altri edifici sempre delle FPS, immaginateveli così)
La sala operativa degli Ispettori è enorme e ipertecnologica, con schermi olografici su tutte le pareti e tavoli al centro, anch’essi con computer olografici, da cui gli Ispettori operano, vagliando le informazioni che vengono loro inviate (da controllori appositi, che lavorano h24 ai piani più bassi dell’edificio, per controllare i coefficienti di criminalità di tutta la popolazione), inviando alla polizia direttive per le operazioni più o meno di routine, e, quando serve, indagando su criticità più ambigue e pericolose. 
La sala ricreativa degli Ispettori è più grande della sala autopsie di Bari. Ed è praticamente vuota; Pezzo Grosso™ (che vi ricordo, ha la faccia di Red Ronnie) spiega che è costruita secondo le più avanzate tecniche di rilassamento, tanto che le pareti non solo cambiano colorazione a seconda dell’ora. Inoltre sono, come tutta la stanza, dotate della possibilità di modifiche olografiche.
In pratica se per rilassarsi si vuole essere a Londra Tokyo oppure Bombay, un castello sulla Loira nel XV secolo, nell’Orient Express, sull’Enterprise in viaggio per la galassia, sulle piramidi Maya durante un sacrificio di massa, o su una spiaggia, basta selezionare il programma. 
Gli ologrammi se li possono permettere in pochi, anche se la compagnia che li installa li pubblicizza come un investimento per il futuro; tra chi li possiede c’è chi si trasforma la casa in un capolavoro di Art Nouveau e chi la trasforma in abitazione tradizionale giapponese, e chi ogni giorno la cambia secondo umore e tendenze. Ermal avrebbe tanto voluto averlo, ma soprattutto avrebbe voluto che sua madre lo avesse, così da rivedere il paesaggio di Fier fuori dalla sua finestra.
Pezzo Grosso™ ha studiato il fascicolo di Ermal e sa cosa gli interessa, mentre gli fa la dimostrazione aprendo programmi per nulla casuali.
E infatti Ermal osserva tutto a bocca aperta, la sua innata curiosità stimolata e lasciata a bocca asciutta troppo presto. Al posto degli ambienti esotici che ha sempre voluto visitare rimangono le pareti color tortora, leggermente violacee in alto e verdastre in basso.
Su una di esse c’è un'ampia vetrata oltre la quale si vede la sala degli Esecutori (che di ipertecnologico ha poco e niente, dopotutto siamo a Roma e anche nel futuro a parte qualcosa, il resto è tutto un po’ a cazzo), oltre la quale ci sono i loro spazi, le camere dove vivono, una palestra, un giardinetto interno, che il giardinaggio fa bene alla mente.
(continua dopo il cut)
Ermal fa qualche passo in quella direzione, colpito dalle due donne che vede all’interno, una bionda più giovane e una rossa più grande, che duettano in una canzone piena di sentimento, che gli sembra di conoscere.
E’ strano, sua madre era una musicista e l’ha cresciuto con l’idea che la musica fosse la cura per ogni male dell’anima. Come si fa ad avere un animo malato e pericoloso se si ama la musica, si chiede, mentre chiede come mai quelle musiciste sono Esecutori, avvicinandosi alla vetrata ma non abbastanza da farsi vedere.
“Avvicinati pure, tu puoi vederli ma loro non possono vedere te” gli fa una voce da dietro, che appartiene ad un uomo anziano con dei grossi occhiali dalle lenti leggermente oscurate.
“E anche se lo potessero vedere? Chissenefrega, anzi, bisogna tenerli d’occhio quegli animali” gli fa eco un uomo giovane, dai capelli grigi e spettinati, con una smorfia di disgusto sul volto.
“Ispettore Capo Castoldi,” Pezzo Grosso™ fa le presentazioni, “e Ispettore Capo Venditti,  responsabili delle squadre 1 e 2”
Perchè gli Ispettori sono divisi in squadre di 4-5 elementi, anche se fondamentalmente ognuno lavora col suo Esecutore
Ermal stringe loro la mano senza capire la battuta fatta dal più giovane a proposito del suo predecessore. Se ne vanno con il più anziano che sgrida l’altro per il modo in cui parla degli Esecutori, anzi per i suoi modi in generale.
(E insomma lo stronzo=Morgan perchè è vero e perchè nella tua AU ci stava troppo bene e te lo credito perchè si)
Pezzo Grosso™ (perchè dargli un nome, uscirà di scena prima o poi no? NO?) in mano ha i registri contenenti i loro dati ma sono solo per scena perchè sa tutto a memoria.
“Fiorella ha fatto delle scelte politiche..uh...estreme. Noemi...diciamo che ha avuto la lingua troppo lunga.” gli spiega, senza praticamente dire niente, come gli ologrammi mostrati per 30 secondi, riuscendo a incuriosire Ermal ancora di più.
Vuole proprio assicurarsi che accetti la proposta di lavoro. E non solo.
“E lui?” Ermal indica l’uomo abbronzato e tatuato che le accompagna alla chitarra, accarezzandone le corde (con una delicatezza che non si sarebbe aspettato, guardandogli le mani forti, anch’esse segnate dall’inchiostro), la cui testa, china sullo strumento musicale,  è coperta da un cappello. 
Ad Ermal viene in mente che non si dovrebbe portare il cappello in casa propria, secondo il galateo. Lui a queste cose tiene, non tanto per l’educazione in sé ma perchè è abituato ad apparire al meglio. Perché se non l’avesse fatto sarebbe stato identificato come quello arrivato da un altro paese, come quello che il padre lo picchiava, e soprattutto come quello che diventerà un criminale perché il padre lo picchiava e si sa che queste cose si ripetono.
Per quello mentre gli altri bambini giocavano lui studiava, studiava, studiava, e quando aveva finito suonava pianoforte e chitarra e cantava, perchè la musica eleva lo spirito e lui doveva elevarsi, non doveva finire come suo padre, non doveva diventare un mostro, e doveva anche pensare ai suoi fratelli, doveva dare loro una buona vita così non sarebbero finiti male. E ci era riuscito: suo fratello e sua sorella non avevano raggiunto i suoi livelli ma erano felici e al sicuro, e il loro CC era assolutamente nullo.
In fondo loro avevano visto molto meno di lui. Soprattutto avevano subito molto meno di lui, il fratello grande, che si metteva in mezzo per difendere loro e la madre, e che nonostante tutto ce l’aveva fatta.
Sotto il cappello, il volto dell’Esecutore è mezzo coperto dai capelli neri spettinati. Ermal riesce a vederne gli zigomi alti, il naso all’insù e le labbra carnose, un filo di barba su un profilo regolare. Non può non notare (ancora) le braccia, i muscoli sotto la pelle che si muovono mentre suona.  
Non si può dire che quell’uomo tatuato non abbia un aspetto pericoloso, dice a sé stesso.
“Lui è Fabrizio Mo...Moro” . Pezzo Grosso™ esita leggermente nel dire il suo cognome, il che incuriosisce Ermal. “Qui c’è il suo fascicolo. Ma sono informazioni riservate, che posso dare solo ad un Ispettore...”
Per fortuna l'atteggiamento calmo e composto che Ermal si è autoimposto per andare avanti nella vita, serve anche in queste piccole cose, perchè gli verrebbe da strappargli il fascicolo di mano. 
“E come mai mi ha dato informazioni sulle altre due?” Dovrebbe lasciar correre ma Ermal non è uno che si fa mettere i piedi in testa da nessuno, neanche da chi potrebbe diventare il suo capo. Inoltre non bisogna avere paura di parlare, se lo si fa con un animo chiaro come una giornata di sole, gli diceva sua madre da bambino.
esprimi un concetto senza timore se riesci a capire che viene dal cuore e senza paura dì sempre la tua si fonda su questo la democrazia (cit)
L’uomo più anziano finge di non sentire e con un movimento della mano attiva un sensore che rende visibile la porta della sala, che è proprio accanto alla vetrata.
Appena entrano gli sguardi degli Esecutori cambiano. L’uomo seduto al tavolo a mangiare ingoia il boccone e li guarda con sospetto, mettendosi un cappello anche più vistoso di quello dell’altro uomo. Ermal ha sentito che mentre parlavano lo chiamavano Sceriffo (come scelgo i personaggi? boh. a saperlo li avrei inseriti secondo qualche criterio unico). Le donne, che prima sorridevano, si rabbuiano e tacciono.
“Moro”
L’uomo tatuato appoggia la chitarra a terra e si alza. Finalmente Ermal lo vede interamente e non di profilo. 
Vede che è più o meno alto come lui, anche se di corporatura più robusta.
(Sua madre gli diceva che il nero sfina e che lui che era magrolino non doveva portarlo, lo diceva per scherzare però lui ci era stato attento specialmente quando studiava e quando andava al lavoro, perchè il nero è sempre associato a stereotipi negativi che non poteva permettersi. Tutto questo gli viene in mente perchè i pettorali dell’altro uomo, sotto la maglia nera, sembrano smentire la teoria di sua madre)
Vede le lievi inaspettate lentiggini sul suo viso, e gli occhi color nocciola, che si posano su di lui velocemente ma in modo intenso, come se quello sguardo gli fosse bastato per studiarlo.
(Che è impossibile perchè lui è più bravo di tutti a non far scoprire niente di sé, mostrando solo quello che vuole che si sappia. Non è mentire né fingere, che tanto lo stato sa tutto di tutti. Welcome to the future)
Vede dei segni che non dovrebbero esserci: sullo zigomo sinistro e sul labbro inferiore, nello stesso lato, ci sono dei tagli. E il suo occhio di  brillante anatomo-patologo si attiva, e nonostante siano poco visibili per via della barba accennata e della carnagione abbronzata, ai lati della gola ci sono dei segni inconfondibili.
Dita. Forse era un gioco erotico? Chissà perchè il pensiero lo mette a disagio, eppure ha visto tanti cadaveri con segni simili. Comunque i segni sul suo viso fanno pensare ad altro. 
Dell’altro che lui conosce bene. Ci ha passato tutta l’infanzia con quelli in faccia, e non solo. 
Più che altro si chiede come mai ci stia pensando proprio ora; forse sui cadaveri quei segni gli facevano meno effetto che sul viso di qualcuno che anche se diverso da lui in qualche modo è anche simile a lui. Anche se non sa in cosa.
Forse perchè avrebbe potuto essere lui al suo posto. 
“Moro, lui è il nuovo Ispettore di cui ti ho parlato”. Ermal sta per dire che non ha ancora accettato ma l’altro interviene, guardandolo attraverso gli occhi socchiusi, prima di parlare.
“Dalla scientifica di Bari...Meta...Ermal? Giusto?”
E’ strano sentire il suo nome pronunciato con accento romano marcato, ma soprattutto con una voce bassa e roca.
Con interesse puramente professionale, Ermal si chiede se la sua voce sia così bassa e roca normalmente o se sia anch’essa, come i segni sul suo collo, una conseguenza di qualcosa. Scartato il gioco erotico, una rissa tra Esecutori o un’azione di polizia andata storta.
O dell’altro, ma cerca di non pensarci troppo perchè magari si sbaglia, magari i segni sulle nocche dell’Ispettore Capo dall’espressione disgustata non c’entravano niente.
“Giusto. Piacere di conoscerti Fabrizio” Risponde Ermal in quel modo affabile che tanto piace sul lavoro, tendendo la mano per stringergliela.
Fabrizio resta interdetto per un momento: erano anni che non gli stringevano la mano. Per quello il contatto tra le loro mani dura più del normale. Così come il contatto visivo. 
E’ bello essere trattati come esseri umani per davvero.
Le loro mani si staccano solo quando le donne commentano a voce alta, riportandoli alla realtà, il fatto di non aver mai visto un Ispettore stringere la mano ad un Esecutore. 
Perchè mai un Ispettore dovrebbe toccare della feccia come noi, scherza con evidente sarcasmo lo Sceriffo, alzandosi da tavola. Sempre che non sia nervoso e…Si morde il labbro sotto lo sguardo eloquente del Pezzo Grosso™, e il quasi completamente celato timore di tutti gli altri. Fabrizio incluso. 
Anche se ne porta i segni. Ermal non riesce a non pensarci adesso, non dopo quello sguardo, in cui non c’era solo timore ma tanto altro, che però il più giovane non riesce a decifrare nonostante abbia studiato anche psicologia comportamentale. 
"Allora, quanto te manca per finire il corso di formazione?" Fabrizio gli chiede, anche per cambiare discorso.
"Ehm, veramente io..."
"Il dottor Meta non è convinto se accettare il posto oppure no" Pezzo Grosso™ stava zitto da un po', giustamente se parla è per dare ad Ermal un ulteriore incentivo. Che magari non sono i motivi random che Fiorella e Noemi si affrettano a dargli, anche se quando se ne escono con un dai Fabbrì dì qualcosa anche tu, dai, dai, diventa alquanto curioso.
"Ce farebbe comodo un punto di vista nuovo..." Fabrizio si accarezza il collo con una mano e lo guarda con un sorriso appena accennato.
Quando, usciti dalla sala degli Esecutori, incrociano gli Ispettori Capo di prima, quelli sono troppo presi a consultare i dati del computer olografico portatile tenuto da una donna che da come si muove e parla sembra un altro ispettore Capo. Ermal sente che fanno il nome di Moro.
Sia la donna che il disgustato insistono per usare Moro nel caso su cui stanno lavorando, adducendo ragioni tecniche e, non troppo sottilmente, facendo notare le pecche dell'altro team. Ad Ermal non interesserebbe nulla delle loro questioni, se non fosse che stanno parlando di un essere umano come se fosse un oggetto di poco valore, un attrezzo per svolgere un lavoro, che una volta terminato si può gettare in un angolo finché non serve di nuovo. Anche se il tipo di lavoro che intendono fargli svolgere potrebbe costargli molto, persino la vita. 
Lui in quella stanza c'è stato e con quelle persone ci ha parlato e pur senza conoscerle ha sentito che non erano poi tanto diverse da lui e coloro che erano liberi di uscire da lì. Specialmente lui, che le squadre si contendono senza rispetto. Per quanto abbia sbagliato ora sta pagando, e soprattutto è pur sempre umano. Troppo umano. In lui c'è qualcosa che ha incuriosito e attratto Ermal. Forse il modo in cui porta i lividi, senza nasconderli e senza vergognarsene. 
A differenza di quanto faceva Ermal. 
O forse è il suo bel viso. Forse la sua voce roca. Forse il suo corpo, che sembrava emanare forza nonostante fosse costretto come un lupo in gabbia.
Scambiamoci la pelle in fondo siamo umani, fa una voce dentro di lui. La stessa voce che si chiede come sia possibile che considerare gli Esecutori come bestie di cui è giusto servirsi come meglio si crede non influisca negativamente sul proprio CC, solo perchè quella mentalirà non è frutto dell’odio ma dell'indifferenza. La stessa voce che si chiede come quell'indifferenza possa essere considerata stato d'animo neutrale e non pericoloso, invece che sociopatia, una perversione mentale che impedisce di provare empatia e compassione per gli altri.
"Una volta che si conosce qualcosa o qualcuno è difficile tornare alla nostra vita precedente sapendo che si potrebbe fare qualcosa per loro, no?" Pezzo Grosso™ sembra leggergli nella mente come secondo le teorie del complotto secondo cui al governo e dietro il controllo della popolazione c’erano degli ESP, ma in realtà Ermal sa bene che l'esperienza decennale nell'osservare la gente e la conoscenza dettagliata dei loro file sono molto più potenti.
E nel suo c’era un’unica macchia, una nota disciplinare dei tempi dell’università. Per accedervi, così come nelle scuole migliori, oltre al curriculum scolastico si controlla il background personale e della famiglia, e si effettuano test psicologici ed esami del coefficiente criminale. Ermal partiva svantaggiato, avendo un violento come padre, avendolo visto picchiare sua madre e i suoi fratelli, avendo preso più botte di tutti per essersi messo in mezzo per proteggerli. Tutto questo avrebbe dovuto rendere il suo CC più alto della media, perchè chi subisce abusi diventa violento e cova odio, invece lui era riuscito a smettere di provare sentimenti verso suo padre, e così a farsi largo nella vita, con determinazione incrollabile, calma e disciplina autoimposta.
Il suo avere successo non piaceva a qualcuno però. Una volta aveva discusso con un professore che, durante un orale al quale stava rispondendo in modo brillante, gli aveva detto che nemmeno avrebbe dovuto trovarsi lì. Anche se sentire definire disagiata la sua famiglia, non suo padre che non ne faceva parte ma i suoi fratelli e sua madre che da un libro di odio gli aveva insegnato l’amore, gli faceva ribollire il sangue, Ermal sapeva che il professore lo stava provocando, quindi prese un respiro e con calma e indifferenza -era quella la chiave di tutto, non lasciarsi mai prendere davvero da qualcosa- gli rigirò le sue osservazioni finchè l'altro non perse la pazienza. 
Anche se l'episodio gli costò una nota disciplinare, il conseguente esame psicologico non rivelò la minima alterazione nel CC, a differenza di quello del professore. 
Quando si verificano alterazioni nel CC, si viene ammoniti ed esortati a ricorrere a trattamenti psicologici, spirituali o quant’altro. 3 ammonizioni portano al licenziamento o alla perdita di privilegi e benefici, 5 portano alla carcerazione, anche senza compiere atti criminali. Così dice la legge.
“Accetto il lavoro” Ermal dice, tutto d’un fiato. 
“Molto Bene. Sapevo che non mi avresti deluso. Qui c’è bisogno di te,” gli risponde  Pezzo Grosso™ stringendogli la mano a suggellare l’intesa. 
Insomma oltre alla trama principale che è Ermal e Fabri e le loro storie in questa AU c’è la sottotrama del Pezzo Grosso™ che conta su Ermal per cambiare il sistema, e per farlo gli ha messo a fianco Fabrizio. Questo se questa AU avesse una trama definita e fosse una fic multichapter fatta bene.
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mkrspaceship · 4 years
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The Wild, Wild Planet (1966)
The Wild, Wild Planet (1966)
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The Wild, Wild Planet (1966) [I Criminali Della Galassia] The first in an Italian GAMMA ONE series intended by MGM for television, the high camp set designs [Piero Poletto ] and space vehicles are guaranteed to bring back fond memories of The Jetsons.  A mad scientist [Massimo Serato], drawing on corporate power to fund organ harvests and shrink people, decides to meld his body with that of the…
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corallorosso · 6 years
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Nessun anatema su Twitter ferma la rabbia sociale
di Antonio Padellaro “Io vado parlando da anni di ‘democrazia recitativa’, ossia di una finta rappresentazione dove il popolo non decide mai”. In un testo dal titolo: “I giovani infelici”, scritto nei primi giorni del 1975 (l’anno del suo assassinio), Pier Paolo Pasolini osservava tra l’altro: “Non c’è gruppo di ragazzi, incontrato per strada, che non potrebbe essere un gruppo di criminali. Essi non hanno nessuna luce negli occhi: i lineamenti sono lineamenti contraffatti di automi, senza che niente di personale li caratterizzi da dentro (…) Sono regrediti – sotto l’aspetto esteriore di una maggiore educazione scolastica e di una migliorata condizione di vita – a una rozzezza primitiva. Se da una parte parlano meglio, ossia hanno assimilato il degradante italiano medio – dall’altra sono quasi afasici: parlano vecchi dialetti incomprensibili, o addirittura tacciono, lanciando ogni tanto urli gutturali e interiezioni tutte di carattere osceno”. Forse se fosse ancora vivo, Pasolini avrebbe potuto aggiornare il ritratto antropologico dei “giovani infelici” osservando in quel video i ragazzotti naziskin del Veneto Fronte Skinheads mentre occupano a Como la sede del gruppo di volontari pro migranti e leggono il triste proclama sulla “patria rovinata” dall’“invasione” degli extracomunitari. Forse lo scrittore avrebbe colto in quei volti gli stessi “lineamenti contraffatti di automi”, dei giovani di quarant’anni fa, “senza che niente di personale li caratterizzi da dentro”. Ma, sicuramente, Pasolini avrebbe affrontato le domande che, nella ovvia esecrazione generale per il gesto violento, in troppi evitano di porsi. Chi sono davvero costoro? Da quale regressione culturale e sociale provengono? (...) Basterebbe, per esempio, che leggessero con attenzione (e capissero) l’ultimo rapporto Censis, là dove si segnala la crescita costante del rancore sociale, della rabbia di chi si sente escluso, di chi è rimasto indietro. E di chi percorrendo la scala sociale in una sola direzione, quella in discesa, scarica le paure contro immigrati, “negri”, zingari, i nuovi appestati a cui dare la caccia. Loro e i volontari che li aiutano, la colonna infame del Terzo millennio. Il dramma, sostiene Gentile, “è che è venuta meno la passione della democrazia come forma di convivenza”, e per questo “si finisce per accettare ogni sorta di malattia infettiva, anche quelle che scatenano aggressività e violenza”. E mentre le sigle della galassia nera si moltiplicano (e raccolgono sempre più voti come CasaPound a Ostia) chi avrebbe dovuto asciugare l’acqua dove l’eversione razzista alligna, cominciando a dare qualche risposta concreta alla generazione “infelice” dei senza futuro, si accontenta di lanciare anatemi dal divano di casa.
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On April 26, 1968 Wild Wild Planet debuted in Milan, Italy.
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paoloxl · 6 years
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Mentre i giornali scoprono il savoir faire di Roberto Spada e si slanciano in iperboli per descrivere Nuova Ostia (come al solito il più stupido è Saviano che la paragona a Corleone), passa sottotraccia l’arresto di una banda di rapinatori, tra i quali compaiono un nome “pesante” dell’estrema destra romana e un poliziotto. Il nome pesante è quello di Corrado Ovidi : una vita a cavallo tra la criminalità, le curve dell’olimpico e l’estrema destra in quel crocevia che è per questi ambienti il quartiere San Giovanni negli anni ‘90. La collaborazione di un poliziotto è un fatto molto più ricorrente di quello che gli encomi alle forze dell’ordine possano far pensare.   La rapina “attesa” Ieri a Villa Adriana di Tivoli la polizia sventa una rapina a un istituto di credito probabilmente grazie a una soffiata. I rapinatori, da quello che dicono i curricula individuali, sono del mestiere e sono organizzati per fare un lavoro pulito: hanno una radio sintonizzata sulle frequenze della Polizia e un membro della banda con una lunga carriere in divisa. Nonostante questo, non riesce a fuggire nessuno: vengono fermati un secondo prima di entrare in banca e anche i due rapinatori che dovevano aspettare in macchina vengono fermati dopo pochi metri di fuga da ulteriori volanti dislocate nelle vicinanze. La dinamica dei fatti sembra suggerire che la polizia li stava aspettando. Manuel e Corrado Il nome illustre tra gli arrestati è quello di Corrado, uno dei due fratelli Ovidi, esponenti di punta di una generazione di militanti di estrema destra che a metà anni’90 scelse la strada della criminalità rinnovando l’egemonia nella branca delle rapine a mano armata costruita dalla galassia di ex Nar già negli anni’80. La biografia è scandita dalle tappe che segnano la storia di quell’ambiente: la militanza nella sede di via Domodossola nelle fila di Movimento Politico, gli scontri nel’94 a Brescia-Roma con l’opposta fazione (gruppo ultras che per anni avrà come punto di ritrovo via Gallia), le rapine in banca. Un ambiente da cui viene fuori anche Daniele De Santis, l’assassino di Ciro Esposito, i fratelli Giannotta figli del "reggente" della sezione di Acca Larentia, Manuel Ovidi (attualmente detentuo) e Tatiana Ovidi compagna di Giuliano Castellino (leader romano di Forza Nuova). Questo ambiente diventa egemone nel corso degli anni 90 nelle due curve dell’olimpico e molto influente nel mondo della criminalità romana. Un ambiente che di fatto costituisce la garanzia all’agibilità politica dell’estrema destra cittadina che, infatti, esprime più volte la sua riconoscenza. In particolare è la giunta Alemanno a contraccambiare il sostegno ricevuto assumendo molti di questi personaggi nelle aziende municipali. Nemica banca? Amico poliziotto Nonostante la retorica ribellistica, l’ostentato odio per le divise blu e la sbandierata mentalità la collaborazione tra questi personaggi e le forze dell’ordine è tutt’altro che un’eccezione. Il caso più eclatante è sicuramente quello di Carminati che organizza il famoso furto alle cassette di sicurezza del tribunale di Roma con tre carabinieri e che per anni avrà a disposizione poliziotti “affascinati dalla sua figura”, che lo avvertiranno in tempo delle indagini a suo carico. E' curioso come nel processo Mafia Capitale siano scomparsi completamente i riferimenti ai collaboratori in divisa del cecato e come nessuno si sia premurato di capire chi fossero i due uomini che il 4 ottobre del 2012 scesero da un Alfa 156 con la targa della polizia per mettere in guardia Carminati sulle indagini a suo conto. Due uomini che presumibilmente sono tutt’ora in servizio in Questura. La Questura di Roma in questi anni è stata più volte coinvolta in inchieste in cui affiorano condotte extralegali degli agenti. La vicenda più eclatante è senza dubbioquella della banda di 4 poliziotti che rapinava ville fingendosi finanzieri. Anche in questo caso si tratta di una tradizione che ha le sue radici negli anni ’70 con le gesta della famigerata banda di Agostino Panetta. In queste ore in cui il legame tra gli Spada e Casapound è sulle bocche di tutti nessuno sembra ricordarsi che ad aiutare la famiglia gitana nella sua ascesa criminale è stato anche il commissario di Polizia Antonio Franco. Il clan avrebbe ricambiato i favori del poliziotto, oltre che con i proventi dei video poker, mettendogli a disposizione un appartamento per i suoi incontri privati con Silvia Gonfloni, sua compagna e direttrice di “il Quotidiano del litorale”, che nel 2016 usò le proprie pagine per sostenere Casapound alle elezioni comunali. Se di chi accende un fumogeno a un corteo sappiamo rapidamente anche il gruppo sanguigno, di queste storie i giornali riportano al massimo qualche trafiletto. Oltre i complotti, oltre l’invocazione dello stato Questa digressione che mischia fatti diversi e vicende poco paragonabili tra loro non intende costruire la base per chissà quali ipotesi dietrologiche. La tesi di chi scrive è che, a questo livello di analisi, non è decisivo ricostruire se queste contiguità ambientali siano il frutto di una strategia ordita dai servizi segreti o se invece si tratti di una semplice convergenza di interessi tra esponenti di mondi diversi. A questo livello ci basta affermare che questa promiscuità tra criminali, membri delle forze dell’ordine ed estrema destra esiste e che, da una parte, ha garantito all’estrema destra l’agibilità politica in diversi contesti e, dall’altra, che la criminalità non è cresciuta nell’assenza delle istituzioni, ma piuttosto grazie alla presenza e con la collaborazione di poliziotti e amministratori locali. Per questo ci sentiamo di condividere, in queste ore di invocazioni dello stato e della legalità, quanto scritto da Stefano Portelli su NapoliMonitor due anni fa. “Il disastro per le periferie non è l’abbandono. Nell’abbandono prosperano le attività criminali, ma anche autogestione e mutuo supporto. Gli spazi lasciati liberi dal controllo istituzionale permettono un certo grado di gestione collettiva del territorio, che in alcuni casi può riuscire anche a controllare, o a contenere, la diffusione della criminalità e della droga. Il disprezzo, invece, è il sistematico supporto delle istituzioni alle forze più antisociali e predatorie della città, che usano a proprio vantaggio i bisogni dei settori più deboli, e che quindi desiderano che i loro problemi non siano mai risolti. “
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Dave Bautista rivela che "ha fatto del suo meglio" rispondendo al fanta-casting per Bane in The Batman
Dave Bautista rivela che “ha fatto del suo meglio” rispondendo al fanta-casting per Bane in The Batman
Dave Bautista non si accontenta di interpretare solo un amato personaggio dei fumetti: la star di Guardiani della Galassia vuole aggiungere super-criminali al suo curriculum.
Bautista ha rivelato che ha cercato di ottenere la parte di Bane nel The Batman di Matt Reeves, dove spicca la star Robert Pattinson nel ruolo del Crociato Incappucciato, ma che nonostante i suoi sforzi, non ha potuto. La…
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italianaradio · 4 years
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The Batman: il film sarà presentato al Brazilian Comic Con il prossimo anno
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/the-batman-il-film-sara-presentato-al-brazilian-comic-con-il-prossimo-anno/
The Batman: il film sarà presentato al Brazilian Comic Con il prossimo anno
The Batman: il film sarà presentato al Brazilian Comic Con il prossimo anno
The Batman: il film sarà presentato al Brazilian Comic Con il prossimo anno
Le riprese di The Batman, l’attesissimo nuovo cinecomic DC dedicato alle avventure del Crociato di Gotham, non sono ancora partite. Per questo motivo, al Brazilian Comic Con di quest’anno non sono state presentate immagini esclusive del film, a differenza ad esempio di Wonder Woman 1984, che ha invece debuttato nel corso dell’evento nerd con il primo trailer ufficiale.
Ciononostante, il regista Matt Reeves ha promesso di tornare proprio con The Batman alla celebre convention il prossimo anno: presumibilmente, sarà proprio in occasione del Brazilian Comic Con che vedremo le prime immagini ufficiali del cinecomic che segnerà un nuovo riavvio delle avventure dell’Uomo Pipistrello.
Reeves ha mandato un video messaggio per scusarsi con i fan della sua assenza e di quella del film all’evento, ma ha anche garantito che il suo film sarà ufficialmente presentato alla CCXP nel 2020, alla presenza di tutto il prestigiosissimo cast. Come sappiamo, il film debutterà al cinema a Giugno del 2021: la presentazione del primo trailer ufficiale è quindi una possibilità, o magari quella di un primo teaser o, forse, della prima immagine ufficiale del nuovo costume del protagonista Robert Pattinson nei panni del Giustiziere Mascherato.
Anche James Gunn e l’attrice brasiliana Alice Braga hanno mandato un video a tutti i fan presenti alla convention, ma in questo caso il regista di Guardiani della Galassia non ha rivelato se anche The Suicide Squad verrà presentato il prossimo anno in occasione dell’evento.
Di seguito il video messaggio di Matt Reeves per i fan del Brazilian Comic Con:
OMG! Matt Reeves in a video announced he is bringing THE BATMAN starring #RobertPattinson next year to #ccxp20! 🦇🦇🦇 pic.twitter.com/jTSWMWv82c
— m🦇 (@Shebutnayya) December 8, 2019
Leggi anche – The Batman: Robert Pattinson teme l’effetto Twilight
Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone.
HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
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Fonte: ComicBookMovie
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
The Batman: il film sarà presentato al Brazilian Comic Con il prossimo anno
Le riprese di The Batman, l’attesissimo nuovo cinecomic DC dedicato alle avventure del Crociato di Gotham, non sono ancora partite. Per questo motivo, al Brazilian Comic Con di quest’anno non sono state presentate immagini esclusive del film, a differenza ad esempio di Wonder Woman 1984, che ha invece debuttato nel corso dell’evento nerd con il […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Stefano Terracina
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salecheapggdb-blog · 5 years
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Golden Goose Saldi Guida per aiutare Iniziare che sei semplicemente piccolo fornitore
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salvo-love · 5 years
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George Soros, l'uomo che paga ​l'invasione dell'Europa
Gli amici degli scafisti: il magnate investirà 500 milioni nelle ong per creare una flotta di navi per salvare i migranti
Gian Micalessin -06/03/2019 - 13:14
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Solo pochi giorni fa la Commissione Ue annunciava la necessità di espellere un milione di migranti illegali.
Solo ieri in Sicilia ne sono sbarcati 1.500 recuperati grazie al solerte impegno delle navi soccorso gestite da organizzazioni umanitarie (Moas, Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins sans frontières, Save the children, Proactiva Open Arms, Sea-Watch.org, Sea-Eye, Life boat) che annoverano tra i propri finanziatori la Open Society e altri gruppi legati al milionario «filantropo» George Soros. Bruxelles, a questo punto, farebbe bene a spiegare che per fermare il traffico di uomini bisogna combattere non solo le organizzazioni criminali, ma anche la carità pelosa, e politicamente motivata, di Soros e della sua galassia buonista.
Una galassia a cui l'ottuagenario filantropo ha promesso il 20 settembre scorso investimenti da 500 milioni di dollari per favorire «l'arrivo dei migranti». Investimenti destinati a contrastare le politiche europee sull'immigrazione e a mettere a rischio la sovranità dell'Italia e di altre nazioni.
Il primo a capirlo è il capo di Frontex, Fabrice Leggeri intervenuto di recente per criticare la tendenza a soccorrere i migranti «sempre più vicino alle coste libiche» spiegando come questo incoraggi i trafficanti a stiparli «su barche inadatte al mare con rifornimenti di acqua e carburante sempre più scarsi rispetto al passato». Le parole di Leggeri rappresentano un'esplicita denuncia delle attività di soccorso marittimo finanziate da Soros. Dietro le operazioni di navi di grossa stazza come il Topaz Responder da 51 metri del Moas, il Bourbon Argos di Msf, o l'MS di Sea Eye ci sono infatti quasi sempre i finanziamenti del filantropo. Finanziamenti che garantiscono il trasferimento nei nostri porti di migliaia di migranti illegali.
L'aspetto più inquietante di questa vicenda è però come questa flotta di navi fantasma, battenti bandiera panamense, (Golfo azzurro, della Boat Refugee Foundation olandese e Dignity 1, di Msf) del Belize (il Phoenix, di Moas) o delle isole Marshall (il Topaz 1, di Moas) punti a realizzare politiche dissonanti rispetto a quelle europee e italiane. Per capirlo basta spulciare i siti delle organizzazioni che gestiscono la flotta buonista. La tedesca Sea Watch armatrice di due navi soccorso battezzate con il proprio nome spiega di battersi per il «diritto alla libertà di movimento» e di non accettare «arbitrarie distinzioni tra profughi e migranti». Come dire che il rispetto di confini e sovranità nazionale non ha alcun senso.
Come non lo ha distinguere tra chi fugge da guerre e dittature e chi invece cerca solo migliori condizioni di vita. Sea Eye, un'altra organizzazione tedesca conduttrice di una nave da 26 metri e di un barchino da soccorso spiega invece di volere contrastare tutti i futuri piani europei per il trasferimento dei migranti in campi di accoglienza situati in Libia e Tunisia. Un articolo pubblicato sul sito dell'organizzazione maltese Moas da un giornalista ospitato sulla nave Topaz Responder descrive invece un'operazione con tutti i crismi dell'illegalità. L'articolo racconta il soccorso di 650 migranti recuperati «nella notte tra il 21 e 22 novembre a venti chilometri dalle coste libiche» e poi portati in Italia. Un'esplicita ammissione di come la «flotta umanitaria» operi ampiamente dentro il limite di dodici miglia (22,2 chilometri) delle acque territoriali. Un limite entro il quale sarebbe obbligatorio riportare i naufraghi a terra anziché traghettarli fino alle ospitali coste italiane.
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amantedilibri · 6 years
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Gemina di Amie Kaufman e Jay Kristoff
Buongiorno lettori,
eccoci con una recensione di un libro che aspettavo da novembre di avere tra le mani e che sono riuscita ad acquistare solo negli scorsi giorni... finalmente!
Titolo originale: Gemina
Serie: The Illuminae Files n°2
Genere: Fantascienza
Target: Young Adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 24 Ottobre 2017
N°pagine: 672
Trama: Sempre narrato nella forma di un ricco dossier di email, schemi, trascrizioni, sms e file riservati, «Gemina» inizia dove il precedente romanzo si interrompe. Ma a Kady ed Ezra, gli eroi del primo volume della saga, subentrano due nuovi protagonisti, Hanna e Nik. Hanna è la coccolata figlia del capitano della stazione spaziale Heimdall, Nik il rampollo poco entusiasta di una famigerata famiglia di criminali. Alle prese con la vita di bordo nella stazione spaziale più noiosa della galassia, i due non possono immaginare che Kady Grant e la Hypatia sono in viaggio verso la Heimdall con la notizia dell'invasione di Kerenza. Quando una squadra d'assalto della BeiTech invade la loro stazione, i due ragazzi dovranno collaborare per difendere la loro casa. Hanna e Nik capiranno presto che non lottano soltanto per la propria sopravvivenza: hanno nelle mani il destino di tutti i passeggeri della Hypatia, e forse dell'universo intero.
Ero elettrizzata e super ansiosa di leggere il secondo volume di questa particolarissima serie di fantascienza. Dopo un anno di dubbi se il secondo volume sarebbe arrivato o no sui nostri scaffali finalmente Gemina è approdato in Italia ma solo dopo mesi sono riuscita a stringerlo tra le mani. E una volta avuto mi sono cimentata nella lettura (suscitando commenti piuttosto ilari in battello per il libro storto e torsioni varie per capire cosa ci fosse effettivamente scritto in qualche pagina)
Ma la cosa che mi ha scosso di più è stato accorgermi che non eravamo più sulla Hypatia, dove avevamo lasciato Kady e Ezra ma sulla stazione di salto Heimdall dove dovrebbero arrivare. (Si lo so, ogni tanto dovrei leggere le trame dei volumi successi al primo ma ho sempre il terrore di spoiler! Voi non leggete mai un libro sulla fiducia e pochissime info?)
Protagonisti di questa storia sono Hanna, Nik, Jackson e Ella e fin da subito è chiaro che qualcosa di molto brutto sta per accadere: la Biotech non ha nessuna intenzione di permettere alla Alexander di saltare verso il Centro e svelare ciò che è accaduto nel sistema di Kerenza.
La crudezza e il dolore di questo secondo volume mi è sembrata molto maggiore rispetto ad Illuminae e più di qualche volta è stata veramente dura andare avanti con la storia. Ma sotto sotto la voglia di far trionfare la giustizia e fare andare qualcosa per il verso giusto c'è quindi un "buon" finale c'è.
Su Hanna e Nik non posso che dire che sono dei fantastici protagonisti, diversi come non mai sia da Kady e Ezra ma anche tra loro e creano una fantastica accoppiata: più di qualche volta mi hanno strappato una risata di cuore.
Di complicazioni, casini, e problemi ce ne sono a bizzeffe in Gemina e non resta che aspettare l'uscita di Obsidio per sapere come si concluderà la guerra iniziata a Kerenza.
E ancora una volta va riconosciuta la bellezza, la complessità e la cura di questo volume: Illuminae e Gemina sono due autentici gioielli che non possono mancare sugli scaffali di chi ama la fantascienza.
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