Tumgik
#la parte 3 sarà incentrata su fabri giuro
a---fire---inside · 6 years
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Metamoro Futuristic Police! AU (parte 2)
che ricordo essere lo spinoff futurista della Police AU! di @giotanner. Tra l’altro dato che è il tuo compleanno, auguri, questa è per te!
Nella puntata precedente: 
Roma, un futuro distopico in cui lo stato mentale della popolazione viene costantemente monitorato, e la polizia segue le direttive della divisione di élite chiamata Forze di Pubblica Sicurezza (FPS), che indaga sui casi di livello critico di Coefficiente di Criminalità (CC) e stabilisce se e quando intervenire prima che da stato mentale alterato si traduca in crimine effettivo. Ermal Meta, il cui passato di abusi ad opera del padre violento lo identificava come potenzialmente propenso a compiere gli stessi atti, non solo non ha mai mostrato tendenze criminali, ma ha anche conseguito risultati notevoli, diventando vicedirettore della polizia scientifica di Bari in tempi record.  Quando gli viene offerta una posizione di prestigio a Roma si aspetta di lavorare alla scientifica. Non si aspetta che Il Pezzo Grosso™ gli offra un posto come Ispettore, cioè da detective di massimo livello, la cui particolarità è di essere affiancati da un Esecutore, individui dalle grandi potenzialità che però hanno usato per scopi criminali (compiuti o pianificati, o solo immaginati poco importa) e che ora sono di proprietà dello Stato.
(aesthetic)
Il Pezzo Grosso™ fa strada ad Ermal lungo corridoi e sale della sede centrale delle FPS, sulla cui bellezza architettonica Ermal ricorda di aver letto un articolo.
(for reference: questo AU è ambientato a Roma quindi più che futuristico stile ipermoderno e tutto a vetri me lo immagino futurista, che fa tanto AU distopico. La Sede Generale delle FPS è il Palazzo coi buchi dell’EUR attorno al quale ci sono altri edifici sempre delle FPS, immaginateveli così)
La sala operativa degli Ispettori è enorme e ipertecnologica, con schermi olografici su tutte le pareti e tavoli al centro, anch’essi con computer olografici, da cui gli Ispettori operano, vagliando le informazioni che vengono loro inviate (da controllori appositi, che lavorano h24 ai piani più bassi dell’edificio, per controllare i coefficienti di criminalità di tutta la popolazione), inviando alla polizia direttive per le operazioni più o meno di routine, e, quando serve, indagando su criticità più ambigue e pericolose. 
La sala ricreativa degli Ispettori è più grande della sala autopsie di Bari. Ed è praticamente vuota; Pezzo Grosso™ (che vi ricordo, ha la faccia di Red Ronnie) spiega che è costruita secondo le più avanzate tecniche di rilassamento, tanto che le pareti non solo cambiano colorazione a seconda dell’ora. Inoltre sono, come tutta la stanza, dotate della possibilità di modifiche olografiche.
In pratica se per rilassarsi si vuole essere a Londra Tokyo oppure Bombay, un castello sulla Loira nel XV secolo, nell’Orient Express, sull’Enterprise in viaggio per la galassia, sulle piramidi Maya durante un sacrificio di massa, o su una spiaggia, basta selezionare il programma. 
Gli ologrammi se li possono permettere in pochi, anche se la compagnia che li installa li pubblicizza come un investimento per il futuro; tra chi li possiede c’è chi si trasforma la casa in un capolavoro di Art Nouveau e chi la trasforma in abitazione tradizionale giapponese, e chi ogni giorno la cambia secondo umore e tendenze. Ermal avrebbe tanto voluto averlo, ma soprattutto avrebbe voluto che sua madre lo avesse, così da rivedere il paesaggio di Fier fuori dalla sua finestra.
Pezzo Grosso™ ha studiato il fascicolo di Ermal e sa cosa gli interessa, mentre gli fa la dimostrazione aprendo programmi per nulla casuali.
E infatti Ermal osserva tutto a bocca aperta, la sua innata curiosità stimolata e lasciata a bocca asciutta troppo presto. Al posto degli ambienti esotici che ha sempre voluto visitare rimangono le pareti color tortora, leggermente violacee in alto e verdastre in basso.
Su una di esse c’è un'ampia vetrata oltre la quale si vede la sala degli Esecutori (che di ipertecnologico ha poco e niente, dopotutto siamo a Roma e anche nel futuro a parte qualcosa, il resto è tutto un po’ a cazzo), oltre la quale ci sono i loro spazi, le camere dove vivono, una palestra, un giardinetto interno, che il giardinaggio fa bene alla mente.
(continua dopo il cut)
Ermal fa qualche passo in quella direzione, colpito dalle due donne che vede all’interno, una bionda più giovane e una rossa più grande, che duettano in una canzone piena di sentimento, che gli sembra di conoscere.
E’ strano, sua madre era una musicista e l’ha cresciuto con l’idea che la musica fosse la cura per ogni male dell’anima. Come si fa ad avere un animo malato e pericoloso se si ama la musica, si chiede, mentre chiede come mai quelle musiciste sono Esecutori, avvicinandosi alla vetrata ma non abbastanza da farsi vedere.
“Avvicinati pure, tu puoi vederli ma loro non possono vedere te” gli fa una voce da dietro, che appartiene ad un uomo anziano con dei grossi occhiali dalle lenti leggermente oscurate.
“E anche se lo potessero vedere? Chissenefrega, anzi, bisogna tenerli d’occhio quegli animali” gli fa eco un uomo giovane, dai capelli grigi e spettinati, con una smorfia di disgusto sul volto.
“Ispettore Capo Castoldi,” Pezzo Grosso™ fa le presentazioni, “e Ispettore Capo Venditti,  responsabili delle squadre 1 e 2”
Perchè gli Ispettori sono divisi in squadre di 4-5 elementi, anche se fondamentalmente ognuno lavora col suo Esecutore
Ermal stringe loro la mano senza capire la battuta fatta dal più giovane a proposito del suo predecessore. Se ne vanno con il più anziano che sgrida l’altro per il modo in cui parla degli Esecutori, anzi per i suoi modi in generale.
(E insomma lo stronzo=Morgan perchè è vero e perchè nella tua AU ci stava troppo bene e te lo credito perchè si)
Pezzo Grosso™ (perchè dargli un nome, uscirà di scena prima o poi no? NO?) in mano ha i registri contenenti i loro dati ma sono solo per scena perchè sa tutto a memoria.
“Fiorella ha fatto delle scelte politiche..uh...estreme. Noemi...diciamo che ha avuto la lingua troppo lunga.” gli spiega, senza praticamente dire niente, come gli ologrammi mostrati per 30 secondi, riuscendo a incuriosire Ermal ancora di più.
Vuole proprio assicurarsi che accetti la proposta di lavoro. E non solo.
“E lui?” Ermal indica l’uomo abbronzato e tatuato che le accompagna alla chitarra, accarezzandone le corde (con una delicatezza che non si sarebbe aspettato, guardandogli le mani forti, anch’esse segnate dall’inchiostro), la cui testa, china sullo strumento musicale,  è coperta da un cappello. 
Ad Ermal viene in mente che non si dovrebbe portare il cappello in casa propria, secondo il galateo. Lui a queste cose tiene, non tanto per l’educazione in sé ma perchè è abituato ad apparire al meglio. Perché se non l’avesse fatto sarebbe stato identificato come quello arrivato da un altro paese, come quello che il padre lo picchiava, e soprattutto come quello che diventerà un criminale perché il padre lo picchiava e si sa che queste cose si ripetono.
Per quello mentre gli altri bambini giocavano lui studiava, studiava, studiava, e quando aveva finito suonava pianoforte e chitarra e cantava, perchè la musica eleva lo spirito e lui doveva elevarsi, non doveva finire come suo padre, non doveva diventare un mostro, e doveva anche pensare ai suoi fratelli, doveva dare loro una buona vita così non sarebbero finiti male. E ci era riuscito: suo fratello e sua sorella non avevano raggiunto i suoi livelli ma erano felici e al sicuro, e il loro CC era assolutamente nullo.
In fondo loro avevano visto molto meno di lui. Soprattutto avevano subito molto meno di lui, il fratello grande, che si metteva in mezzo per difendere loro e la madre, e che nonostante tutto ce l’aveva fatta.
Sotto il cappello, il volto dell’Esecutore è mezzo coperto dai capelli neri spettinati. Ermal riesce a vederne gli zigomi alti, il naso all’insù e le labbra carnose, un filo di barba su un profilo regolare. Non può non notare (ancora) le braccia, i muscoli sotto la pelle che si muovono mentre suona.  
Non si può dire che quell’uomo tatuato non abbia un aspetto pericoloso, dice a sé stesso.
“Lui è Fabrizio Mo...Moro” . Pezzo Grosso™ esita leggermente nel dire il suo cognome, il che incuriosisce Ermal. “Qui c’è il suo fascicolo. Ma sono informazioni riservate, che posso dare solo ad un Ispettore...”
Per fortuna l'atteggiamento calmo e composto che Ermal si è autoimposto per andare avanti nella vita, serve anche in queste piccole cose, perchè gli verrebbe da strappargli il fascicolo di mano. 
“E come mai mi ha dato informazioni sulle altre due?” Dovrebbe lasciar correre ma Ermal non è uno che si fa mettere i piedi in testa da nessuno, neanche da chi potrebbe diventare il suo capo. Inoltre non bisogna avere paura di parlare, se lo si fa con un animo chiaro come una giornata di sole, gli diceva sua madre da bambino.
esprimi un concetto senza timore se riesci a capire che viene dal cuore e senza paura dì sempre la tua si fonda su questo la democrazia (cit)
L’uomo più anziano finge di non sentire e con un movimento della mano attiva un sensore che rende visibile la porta della sala, che è proprio accanto alla vetrata.
Appena entrano gli sguardi degli Esecutori cambiano. L’uomo seduto al tavolo a mangiare ingoia il boccone e li guarda con sospetto, mettendosi un cappello anche più vistoso di quello dell’altro uomo. Ermal ha sentito che mentre parlavano lo chiamavano Sceriffo (come scelgo i personaggi? boh. a saperlo li avrei inseriti secondo qualche criterio unico). Le donne, che prima sorridevano, si rabbuiano e tacciono.
“Moro”
L’uomo tatuato appoggia la chitarra a terra e si alza. Finalmente Ermal lo vede interamente e non di profilo. 
Vede che è più o meno alto come lui, anche se di corporatura più robusta.
(Sua madre gli diceva che il nero sfina e che lui che era magrolino non doveva portarlo, lo diceva per scherzare però lui ci era stato attento specialmente quando studiava e quando andava al lavoro, perchè il nero è sempre associato a stereotipi negativi che non poteva permettersi. Tutto questo gli viene in mente perchè i pettorali dell’altro uomo, sotto la maglia nera, sembrano smentire la teoria di sua madre)
Vede le lievi inaspettate lentiggini sul suo viso, e gli occhi color nocciola, che si posano su di lui velocemente ma in modo intenso, come se quello sguardo gli fosse bastato per studiarlo.
(Che è impossibile perchè lui è più bravo di tutti a non far scoprire niente di sé, mostrando solo quello che vuole che si sappia. Non è mentire né fingere, che tanto lo stato sa tutto di tutti. Welcome to the future)
Vede dei segni che non dovrebbero esserci: sullo zigomo sinistro e sul labbro inferiore, nello stesso lato, ci sono dei tagli. E il suo occhio di  brillante anatomo-patologo si attiva, e nonostante siano poco visibili per via della barba accennata e della carnagione abbronzata, ai lati della gola ci sono dei segni inconfondibili.
Dita. Forse era un gioco erotico? Chissà perchè il pensiero lo mette a disagio, eppure ha visto tanti cadaveri con segni simili. Comunque i segni sul suo viso fanno pensare ad altro. 
Dell’altro che lui conosce bene. Ci ha passato tutta l’infanzia con quelli in faccia, e non solo. 
Più che altro si chiede come mai ci stia pensando proprio ora; forse sui cadaveri quei segni gli facevano meno effetto che sul viso di qualcuno che anche se diverso da lui in qualche modo è anche simile a lui. Anche se non sa in cosa.
Forse perchè avrebbe potuto essere lui al suo posto. 
“Moro, lui è il nuovo Ispettore di cui ti ho parlato”. Ermal sta per dire che non ha ancora accettato ma l’altro interviene, guardandolo attraverso gli occhi socchiusi, prima di parlare.
“Dalla scientifica di Bari...Meta...Ermal? Giusto?”
E’ strano sentire il suo nome pronunciato con accento romano marcato, ma soprattutto con una voce bassa e roca.
Con interesse puramente professionale, Ermal si chiede se la sua voce sia così bassa e roca normalmente o se sia anch’essa, come i segni sul suo collo, una conseguenza di qualcosa. Scartato il gioco erotico, una rissa tra Esecutori o un’azione di polizia andata storta.
O dell’altro, ma cerca di non pensarci troppo perchè magari si sbaglia, magari i segni sulle nocche dell’Ispettore Capo dall’espressione disgustata non c’entravano niente.
“Giusto. Piacere di conoscerti Fabrizio” Risponde Ermal in quel modo affabile che tanto piace sul lavoro, tendendo la mano per stringergliela.
Fabrizio resta interdetto per un momento: erano anni che non gli stringevano la mano. Per quello il contatto tra le loro mani dura più del normale. Così come il contatto visivo. 
E’ bello essere trattati come esseri umani per davvero.
Le loro mani si staccano solo quando le donne commentano a voce alta, riportandoli alla realtà, il fatto di non aver mai visto un Ispettore stringere la mano ad un Esecutore. 
Perchè mai un Ispettore dovrebbe toccare della feccia come noi, scherza con evidente sarcasmo lo Sceriffo, alzandosi da tavola. Sempre che non sia nervoso e…Si morde il labbro sotto lo sguardo eloquente del Pezzo Grosso™, e il quasi completamente celato timore di tutti gli altri. Fabrizio incluso. 
Anche se ne porta i segni. Ermal non riesce a non pensarci adesso, non dopo quello sguardo, in cui non c’era solo timore ma tanto altro, che però il più giovane non riesce a decifrare nonostante abbia studiato anche psicologia comportamentale. 
"Allora, quanto te manca per finire il corso di formazione?" Fabrizio gli chiede, anche per cambiare discorso.
"Ehm, veramente io..."
"Il dottor Meta non è convinto se accettare il posto oppure no" Pezzo Grosso™ stava zitto da un po', giustamente se parla è per dare ad Ermal un ulteriore incentivo. Che magari non sono i motivi random che Fiorella e Noemi si affrettano a dargli, anche se quando se ne escono con un dai Fabbrì dì qualcosa anche tu, dai, dai, diventa alquanto curioso.
"Ce farebbe comodo un punto di vista nuovo..." Fabrizio si accarezza il collo con una mano e lo guarda con un sorriso appena accennato.
Quando, usciti dalla sala degli Esecutori, incrociano gli Ispettori Capo di prima, quelli sono troppo presi a consultare i dati del computer olografico portatile tenuto da una donna che da come si muove e parla sembra un altro ispettore Capo. Ermal sente che fanno il nome di Moro.
Sia la donna che il disgustato insistono per usare Moro nel caso su cui stanno lavorando, adducendo ragioni tecniche e, non troppo sottilmente, facendo notare le pecche dell'altro team. Ad Ermal non interesserebbe nulla delle loro questioni, se non fosse che stanno parlando di un essere umano come se fosse un oggetto di poco valore, un attrezzo per svolgere un lavoro, che una volta terminato si può gettare in un angolo finché non serve di nuovo. Anche se il tipo di lavoro che intendono fargli svolgere potrebbe costargli molto, persino la vita. 
Lui in quella stanza c'è stato e con quelle persone ci ha parlato e pur senza conoscerle ha sentito che non erano poi tanto diverse da lui e coloro che erano liberi di uscire da lì. Specialmente lui, che le squadre si contendono senza rispetto. Per quanto abbia sbagliato ora sta pagando, e soprattutto è pur sempre umano. Troppo umano. In lui c'è qualcosa che ha incuriosito e attratto Ermal. Forse il modo in cui porta i lividi, senza nasconderli e senza vergognarsene. 
A differenza di quanto faceva Ermal. 
O forse è il suo bel viso. Forse la sua voce roca. Forse il suo corpo, che sembrava emanare forza nonostante fosse costretto come un lupo in gabbia.
Scambiamoci la pelle in fondo siamo umani, fa una voce dentro di lui. La stessa voce che si chiede come sia possibile che considerare gli Esecutori come bestie di cui è giusto servirsi come meglio si crede non influisca negativamente sul proprio CC, solo perchè quella mentalirà non è frutto dell’odio ma dell'indifferenza. La stessa voce che si chiede come quell'indifferenza possa essere considerata stato d'animo neutrale e non pericoloso, invece che sociopatia, una perversione mentale che impedisce di provare empatia e compassione per gli altri.
"Una volta che si conosce qualcosa o qualcuno è difficile tornare alla nostra vita precedente sapendo che si potrebbe fare qualcosa per loro, no?" Pezzo Grosso™ sembra leggergli nella mente come secondo le teorie del complotto secondo cui al governo e dietro il controllo della popolazione c’erano degli ESP, ma in realtà Ermal sa bene che l'esperienza decennale nell'osservare la gente e la conoscenza dettagliata dei loro file sono molto più potenti.
E nel suo c’era un’unica macchia, una nota disciplinare dei tempi dell’università. Per accedervi, così come nelle scuole migliori, oltre al curriculum scolastico si controlla il background personale e della famiglia, e si effettuano test psicologici ed esami del coefficiente criminale. Ermal partiva svantaggiato, avendo un violento come padre, avendolo visto picchiare sua madre e i suoi fratelli, avendo preso più botte di tutti per essersi messo in mezzo per proteggerli. Tutto questo avrebbe dovuto rendere il suo CC più alto della media, perchè chi subisce abusi diventa violento e cova odio, invece lui era riuscito a smettere di provare sentimenti verso suo padre, e così a farsi largo nella vita, con determinazione incrollabile, calma e disciplina autoimposta.
Il suo avere successo non piaceva a qualcuno però. Una volta aveva discusso con un professore che, durante un orale al quale stava rispondendo in modo brillante, gli aveva detto che nemmeno avrebbe dovuto trovarsi lì. Anche se sentire definire disagiata la sua famiglia, non suo padre che non ne faceva parte ma i suoi fratelli e sua madre che da un libro di odio gli aveva insegnato l’amore, gli faceva ribollire il sangue, Ermal sapeva che il professore lo stava provocando, quindi prese un respiro e con calma e indifferenza -era quella la chiave di tutto, non lasciarsi mai prendere davvero da qualcosa- gli rigirò le sue osservazioni finchè l'altro non perse la pazienza. 
Anche se l'episodio gli costò una nota disciplinare, il conseguente esame psicologico non rivelò la minima alterazione nel CC, a differenza di quello del professore. 
Quando si verificano alterazioni nel CC, si viene ammoniti ed esortati a ricorrere a trattamenti psicologici, spirituali o quant’altro. 3 ammonizioni portano al licenziamento o alla perdita di privilegi e benefici, 5 portano alla carcerazione, anche senza compiere atti criminali. Così dice la legge.
“Accetto il lavoro” Ermal dice, tutto d’un fiato. 
“Molto Bene. Sapevo che non mi avresti deluso. Qui c’è bisogno di te,” gli risponde  Pezzo Grosso™ stringendogli la mano a suggellare l’intesa. 
Insomma oltre alla trama principale che è Ermal e Fabri e le loro storie in questa AU c’è la sottotrama del Pezzo Grosso™ che conta su Ermal per cambiare il sistema, e per farlo gli ha messo a fianco Fabrizio. Questo se questa AU avesse una trama definita e fosse una fic multichapter fatta bene.
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