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#Uomo Meccanico
trevlad-sounds · 10 months
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Sunday 13 August Mixtape 354 “Sphere Contamination Odyssey”
2023-08-13
Electronic Idm Space Wednesdays, Fridays & Sundays. Support the artists and labels. Don't forget to tip so future shows can bloom.
Salvatore Mercatante-Contamination 00:00
Eden Grey-And Ever 04:18
Absynthie-Steel Locker Acid 07:51
Uomo Meccanico-Appartenenze 12:13
Aboutface-Fibonacci 17:57
The Future Sound Of London-Heat Distortions 26:08
Jarmodular-Cold morning by the emerald lake 28:08
Sophos-A Dark Sphere 33:53
Monochrome Echo-Ghost Notes 38:41
Virgo-Lost In Blue 42:25
The New Emphatic-Amaranth 47:40
Sound Effects Of Death & Horror-Radius 52:08
The Black Dog-Borstal Communications - Album Mix 55:21
Norken-Odyssey 56:25
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fatalquiiete · 19 days
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...e che ci vuole ?
COME FARE FELICE UN UOMO:
Fare Sesso (o lo cercherà altrove)
Nutrirlo
Dormire con lui
Farlo sentire importante
Lasciarlo in pace
Non controllare il suo telefono
Non volerlo cambiare
Quindi cosa c'è di così difficile in questo?
COME FARE UNA FELICE UNA DONNA:
Un amico
Un compagno
Un amante
Un padre
Un fratello
Un maestro
Uno chef
Un elettricista
Un idraulico
Un meccanico
Un massaggiatore
Un super fotografo
Uno stylist
Un sessuologo
Un ginecologo
Un bravo Psicologo
Un disinfestatore di parassiti
Un medico
Che sappia leggere le stelle
Un ottimo ascoltatore
Un organizzatore
Un buon padre
Molto pulito, profumato e ordinato
Simpatico
Atletico
Sensibile
Attento
Sincero
Intelligente
Divertente
Creativo
Generoso
Forte
Comprensivo
Tollerante
Prudente
Ambizioso
Passionale
Coraggioso
Determinato
Rispettoso
Affidabile
Premuroso
Che faccia delle sorprese (bigliettini d’amore, viaggi, regali piccoli, medi e grandi)
Galante
Spontaneo
Figo
Che faccia tante coccole e separate dal sesso
Ascolti la donna con attenzione e senza interromperla
Le faccia trovare ed invii messaggi d’amore
Naturalmente che la faccia ridere. Senza dimenticare di:
Saper gestire sbalzi d'umore e tsunami emotivi: pre-durante-post ciclo
Prestarsi a mangiare con gusto e con classe ogni cosa che la donna prepara, esaltando la bontà dei piatti (anche se sono pop corn!)
Farle complimenti e sorriderle regolarmente 55.Andare a fare shopping con lei e pagare!
Essere abbastanza o molto ricco
Non sottolineare i suoi difetti
Non guardare le altre ragazze/donne E ALLO STESSO TEMPO, è inoltre necessario:
Darle un sacco di attenzioni
Darle un sacco di tempo, soprattutto tempo per sé stessa
Darle un sacco di spazio, senza mai preoccuparsi di dove vada e con chi sia. Ma più di tutto è molto importante :
Non Dimenticare mai:
compleanni
anniversari
San Valentino
visite mediche specialistiche
piccole attenzioni ogni giorno
disposizioni date da lei.
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gregor-samsung · 11 months
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“ Tra i giovani, purtroppo, è diffuso l’uso di adoperare frasi scurrili e volgari, e di intramezzare il discorso con intercalari triviali — che sono vere e proprie parolacce —, come se ciò contribuisse a rafforzare le proprie parole o come se ciò servisse a dare un'impressione di gagliardìa, suscitando l’ammirazione di chi ascolta. Nulla di più errato: chi parla in tal modo viene sempre considerato un maleducato e fa soltanto una brutta figura. Non sembra anche a te che sia meglio dire: « non m'interessa », piuttosto che: « che mi frega »? E che sia meglio evitare tutti i « porco quà e porco là », i « mannaggia quà e mannaggia là », e altri florilegi del genere che si sentono dire? Ma c’è ancora una cosa da cui ti devi guardare: le imprecazioni e le bestemmie. Una volta questo brutto viziaccio era assai diffuso, mentre oggi in tutto il popolo esiste un maggior senso di misura: ma bisogna fare ancora meglio; bisogna riuscire a eliminarlo completamente, come è già avvenuto presso molti altri popoli civili. Quante volte avrai assistito a un carrettiere che picchia la sua bestia urlando: « te possino...! », e quante volte ti sarà successo di sentire un meccanico che non riesce a far andare un motore, o un collega che non è capace di rimontare un’arma, i quali smoccolano ingiuriando il materiale: « figlio di...! »; oppure se la prendono con i Santi e tutta la gerarchia celeste. Ti sembrano manifestazioni di persone ragionevoli? Pensaci un momento, e capirai da te stesso che sono espressioni degne di bruti e non di persone civili, sono cose senza senso, volgari e stupide. Chi ascolta, prova soltanto un’impressione di disgusto. Quindi non metterti mai in queste condizioni. È soprattutto per rispetto a te stesso — uomo intelligente — e agli altri che devi evitare imprecazioni e bestemmie. E quando tornerai nella vita civile, al tuo paese, potrai concorrere con il tuo comportamento e con la tua opera ad estirpare questa brutta abitudine, ancora diffusa, che non è certo in accordo con quella gentilezza e quella civiltà che abbiamo noi Italiani. “
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Immagine e brano tratti da Il buon comportamento, vademecum del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell’Esercito / Ufficio Addestramenti e Regolamenti / Sezione Regolamenti, anno 1952, pp. 10-12. (Evidenziazioni in grassetto nell’originale)
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catsloverword · 10 months
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Riflessioni
Stamane vado a ritirare la macchina, a piedi, una bella passeggiata mattutina, tra i vigneti, nella mia terra, nei luoghi che amo, spensierata e felice (come stato dell'essere, io sono sempre felice). Arrivo dal meccanico, mi vede e dice: "... Pensavo venisse lui a ritirare la macchina perché devo parlargli, volevo spiegargli... Come faccio?! Vabeh provo spiegare a te, la faccio semplice così capisci..." La macchina è del mio ex, ok ma la uso io. Non puoi spiegarmi perché sono donna ed è scontato che io non capisca? Che ne sanno le donne di motori? Quelle basta metterle su un'auto e sperare che non facciano troppi danni.
E invece mi spiace deluderti, caro amico! Ho capito perfettamente la tua spiegazione, anche se di meccanica non me ne intendo, perché mastico l'italiano per mia fortuna ed ho una buona capacità attentiva. Ma io potrei parlarti per ore della psiche umana senza che tu capisca una sola parola.
E non perché sei uomo, ma perché sei meccanico 😎
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chez-mimich · 7 months
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C’È ANCORA DOMANI
Per una volta cominciamo dal pubblico in sala e non dal film: una sala gremita alle quindici di domenica pomeriggio, di questi tempi almeno, è sempre qualcosa di sospetto. Infatti si percepisce che non si tratta del pubblico abituale amante del cinema, ma prettamente di un pubblico televisivo, trasferitosi al cinema per via della regista-interprete Paola Cortellesi; un pubblico che commenta le scene più pregnanti come è abituato a fare nel salotto di casa, davanti alla televisione, col marito o con la moglie. Ma queste sono osservazioni di contorno, benché abbiano una loro pertinenza. Paola Cortellesi è stata attrice (ma soprattutto intrattenitrice), ma mai regista, e questo lo si nota dopo poche inquadrature e bisogna, tuttavia, ammettere che il film non è di cattiva qualità. E’ un prodotto con una sua dignità costruito intorno a Delia, proletaria romana, e ad Ivano il marito-padrone che usa più le mani che i sentimenti per tenere in piedi una famiglia che vive di privazioni e stenti. Sarà il probabile fidanzamento della figlia maggiore Marcella a far deflagrare la situazione: la ragazza infatti si innamora del figlio del proprietario del bar più elegante del quartiere, ma quando Delia si accorge che anche Marcella sta per finire nelle mani di un uomo-padrone, decide( probabilmente) di fuggire con il primo amore, un meccanico male in arnese che sta per trasferirsi al nord. Questo esile impianto narrativo si intreccia con le vicende dell’immediato secondo dopoguerra, con gli americani ancora di stanza a Roma e il primo voto femminile alla porte. Paola Cortellesi profonde il massimo sforzo e ottiene un apprezzabile risultato, imbastendo un film dignitoso, ma sceglie per la sua narrazione un bianco/nero piuttosto prevedibile e che, inutile dirlo, vuole richiamare le atmosfere del neorealismo italiano (solo che la signora Cortellesi non è Roberto Rossellini e forse avrebbe dovuto ricercare modelli più vicini al suo pubblico e alle sue capacità). Ritmo sincopato, qualche piccola divertente gag, qualche misurato sconfinamento nella surrealtà, con qualche buona trovata (come il ballo tra Ivano e Delia) strizzando l’occhio ad un pubblico di bocca buona alla ricerca di conferme alle proprie convinzioni, ma nulla di più. Se si tratta di fare della divulgazione al grande pubblico del politicamente corretto, il bersaglio è stato centrato in pieno, se invece Cortellesi pensa che basti un b/n, che fa molto “Giornata particolare”, e crede di essere nel Barrio “Roma” di Alfonso Cuaron, allora è parecchio fuori strada. Ma diamo tempo al tempo, una prima regia un po’ acerba non significa che non ne possano seguire altre migliori. È ancora giovane e ha tanto tempo davanti…
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giulygiuly · 10 months
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COME FARE FELICE UN UOMO:😂
1. Fare Sesso (o lo cercherà altrove)
2. Nutrirlo
3. Dormire con lui
4. Farlo sentire importante
5. Lasciarlo in pace
6. Non controllare il suo telefono
7. Non volerlo cambiare
Quindi cosa c'è di così difficile in questo?
COME FARE UNA FELICE UNA DONNA:
Non è davvero troppo difficile, ma... per rendere felice una DONNA, un uomo deve solo essere:
1. Un amico
2. Un compagno
3. Un amante
4. Un padre
5. Un fratello
6. Un maestro
7. Uno chef
8. Un elettricista
9. Un idraulico
10. Un meccanico
11. Un massaggiatore
12. Un super fotografo
13. Uno stylist
14. Un sessuologo
15. Un ginecologo
16. Un bravo Psicologo
17. Un disinfestatore di parassiti
18. Un medico
19. Che sappia leggere le stelle
20. Un ottimo ascoltatore
21. Un organizzatore
22. Un buon padre
23. Molto pulito, profumato e ordinato
24. Simpatico
25. Atletico
26. Sensibile
27. Attento
28. Sincero
29. Intelligente
30. Divertente
31. Creativo
32. Generoso
33. Forte
34. Comprensivo
35. Tollerante
36. Prudente
37. Ambizioso
38. Passionale
39. Coraggioso
40. Determinato
41. Rispettoso
42. Affidabile
43. Premuroso
44. Che faccia delle sorprese (bigliettini d’amore, viaggi, regali piccoli, medi e grandi)
45. Galante
46. Spontaneo
47. Figo
48. Che faccia tante coccole e separate dal sesso
49. Ascolti la donna con attenzione e senza interromperla
50. Le faccia trovare ed invii messaggi d’amore
51. Naturalmente che la faccia ridere.
Senza dimenticare di:
52. Saper gestire sbalzi d'umore e tsunami emotivi: pre-durante-post ciclo
53. Prestarsi a mangiare con gusto e con classe ogni cosa che la donna prepara, esaltando la bontà dei piatti (anche se sono pop corn!)
54. Farle complimenti e sorriderle regolarmente
55.Andare a fare shopping con lei e pagare!
56. Essere abbastanza o molto ricco
57. Non sottolineare i suoi difetti
58. Non guardare le altre ragazze/donne
E ALLO STESSO TEMPO, è inoltre necessario:
59. Darle un sacco di attenzioni
60. Darle un sacco di tempo, soprattutto tempo per sé stessa
61. Darle un sacco di spazio, senza mai preoccuparsi di dove vada e con chi sia.
Ma più di tutto è molto importante :
62. Non Dimenticare mai:
* compleanni
* anniversari
* San Valentino
* visite mediche specialistiche
* piccole attenzioni ogni giorno
* disposizioni date da lei.
Semplice no?
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anja-anja · 2 years
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Avrei dovuto dare retta al meccanico quando mi diceva che la mia auto aveva bisogno di cure perché era vecchia e messa male.
Ma io niente, testarda, come sempre… Era sempre andata bene e invece all’improvviso mi aveva piantata a piedi nel bel mezzo alla strada
Scesi dall’auto, nella luce di quel lunedì pomeriggio di fine settembre, con il sole che stava iniziando a tramontare.
Indossai l’apposito gilet ad alta visibilità mentre cercavo di pensare a cosa fare.
Finalmente, dopo qualche minuto, un furgone mi vide e accostò.
Lui avrà avuto 35 anni, capelli scuri, barba.
Scese con aria gentile e mi disse: ” Che ti è successo?”
“Questa maledetta macchina mi ha piantata in asso. D’altronde è vecchia e avrei dovuto aspettarmelo”.
“Sei in un bruttissimo posto! Facciamo così, adesso ti aggancio e ti traino, avanti un chilometro c’è un posto dove la puoi lasciare, poi ti porto dove vuoi.”
Non ci potevo credere. Una persona gentile che mi dava una mano in quella situazione di difficoltà.
Abbassai inavvertitamente le mie difese.
Lui agganciò la mia auto al suo furgone e mi disse: “Mi raccomando fai attenzione a tenere la fune tesa”.
Ci avviammo.
Il viaggio fu molto breve, effettivamente la piazzola distava davvero poco.
Stavo recuperando le mie cose dall’auto quando sentii distintamente le sue mani su di me.
Lo stronzo mi aveva messo le mani addosso, il mio timore più forte si stava avverando.
Cercai di divincolarmi ma lui mi girò e mi immobilizzò, spingendomi contro l’auto.
Sentivo il suo alito a pochi centimetri dal mio viso, cercava di avvicinare le sue labbra alle mie.
Non sono una donna muscolosa, ho una corporatura normale, anzi un po’ minuta, ma quali sono i punti deboli di un uomo lo so anch’io, così gli sferrai un deciso calcio alle parti basse, costringendolo ad allontanarsi ed a lasciarmi lo spazio necessario a fuggire. “Corri, o stavolta sono cazzi per davvero” pensavo tra me e me mentre scappavo, ringraziando il cielo di aver messo un paio di scarpe da ginnastica e non i tacchi.
Nella mia fuga scorsi alla mia destra un vialetto si spingeva fino ad una casa le cui luci si vedevano distintamente.
Per un po’ lo avevo sentito che correva dietro di me, poi più nulla. D’istinto mi infilai nel vialetto e arrivai d’un fiato alla porta.
Ansimavo dalla fatica.
Suonai il campanello, mentre da dentro si sentiva abbaiare un cane.
Venne ad aprire un uomo sui sessant’anni, con pochi capelli bianchi e due baffoni, anch’essi bianchi.
“Salve, mi deve aiutare, sono rimasta a piedi con la macchina e c’è uno che mi vuole violentare” dissi quasi gridando.
“Stai calma, vieni dentro” disse l’uomo che presumevo fosse il padrone di casa chiudendo la porta.
Entrai in in cucina, dove una donna più o meno coetanea del tizio che mi aveva aperto stava armeggiando ai fornelli, mentre una ragazza più giovane di me era sul divano a leggere un libro.
Non mi piacevano per nulla quei tre, a cominciare dalla più giovane, che si era alzata e mi era venuta incontro dicendomi “Benvenuta” con uno sguardo che mi aveva fatto gelare il sangue.
Chi erano quelle persone?
Dovevo correre il rischio, la situazione fuori non è che fosse molto meglio…
“Stai tranquilla quello qua non verrà”, disse l’uomo.
“Hai fame?” Aggiunse quella che doveva essere sua moglie data l’età.
“No, grazie, sto bene così” e presi istantaneamente il telefono dalla borsa per chiamare qualcuno, non importava chi, che mi portasse via da lì, da quella situazione, con uno fuori che voleva abusare di me e quei tre lì dentro che non mi piacevano per nulla.
Nessun servizio, “Maledizione”.
Nel frattempo la ragazza si era avvicinata e mi chiese: “Ti serve un bagno?”
“No grazie. Vorrei solo poter telefonare, ma il mio telefono non prende”
Istintivamente mi avvicinai alla finestra, sperando di prendere un minimo di segnale.
La notte tersa sie era trasformata, una fitta nebbia era salita dal terreno e avvolgeva tutto come una coltre lattiginosa.
Il telefono continuava a non prendere ed io sentivo la disperazione montare in me.
Lei era ancora vicina, mi prese una mano.
Ero talmente affranta che la lasciai fare.
“Vieni…” mi disse e mi portò in un corridoio alla fine del quale c’era evidentemente un bagno.
“Ti ho detto che non mi serve il bagno!” risposi stizzita ma lei mi spinse dentro e chiuse la porta.
Mi guardò negli occhi: avrà avuto venticinque anni, gli occhi scuri e dei lunghi capelli castani.
“Devi scappare!” mi disse, quasi implorandomi.
“Eh, non sai quanto lo vorrei, ma il tizio là fuori…”
“Se resti qua ancora un po’ rimpiangerai di non essere stata stuprata dal tuo amico là fuori!”
“Che cazzo stai dicendo, sei pazza…”, la apostrofai.
“No, non sono pazza. C’è qualcosa sotto questa casa…”
“Qualcosa cosa?”, risposi.
“Non lo so esattamente. Un essere, un fantasma, un mostro, non lo so. Ma quattro volte all’anno vuole una donna da portarsi via. Il primo lunedì dopo i solstizi e gli equinozi. E quei due sono una specie di guardiani che stanno lì per assecondare i voleri di quel coso.”
Guardai il telefono.
Lunedì 24 settembre, il primo lunedì dopo l’equinozio d’autunno.
“E tu?”, le chiesi.
“Io ero la vittima del solstizio d’inverno 2012. Ma a causa della particolarità di quel momento non mi volle. Da allora sono qua. Sei lunghi anni in questa casa, prigioniera di due pazzi e di un mostro invisibile”, sospirò
“Ma non puoi fuggire?”
“Secondo te non ci ho mai provato? E’impossibile. Decine di volte sono arrivata al limite della proprietà, ma lui torna sempre a prendermi. E credo che anche i due vecchi siano nella mia stessa situazione”
“Ma è impossibile non uscire mai di casa. Comprare da mangiare, i vestiti…”
“Una volta al mese, l’ultimo sabato, il vecchio (e solo lui) può uscire per non più di 4 ore per comprare le cose. Credo che se non rientrasse ci ucciderebbe. E di me forse non gliene frega molto, ma di sua moglie è ancora innamorato”
“Ma mi hai appena detto di fuggire… Come posso io, se tu non ci sei riuscita?”
“Lui non sa ancora che sei qua. Puoi ancora provarci”
In quel momento un urlo che sembrava più una specie di rantolo salì dalle profondità della terra.
“Troppo tardi…”, disse lei.
Aprì la finestra del bagno e mi disse: “Dai, andiamo!”
E saltò giù.
Ero come congelata, non sapevo cosa fare.
Una cosa enorme mi saliva dentro e sembrava volesse divorarmi.
Quella sensazione quando ti trovi improvvisamente davanti a qualcosa di più grande di te.
“Ti muovi?”, mi urlò da fuori.
Mi ripresi e saltai fuori.
Un metro più sotto mi stava aspettando.
Mi girai verso la campagna per iniziare a correre, ma mi fermò,
“No, ferma! Non nei campi. Ha paura della confusione, delle persone, dobbiamo andare verso la statale!”
E iniziò a correre seguendo il contorno della casa, mentre io le andavo dietro. Improvvisamente, mentre percorrevamo il lato più corto dell’edificio si sentì ancora quell’urlo raggelante.
La nebbia divenne immediatamente fittissima e in mezzo ad essa mi sembrò di vedere una specie di volto con sembianze vagamente umanoidi.
Rimasi paralizzata sul posto, bloccata dagli occhi di quella figura indistinta, sembravano un paio di tizzoni ardenti che fluttuavano nella nebbia, ammiccanti, ipnotizzanti.
Lei mi urlò “Non guardarlo negli occhi o sarai morta!” e mentre lo diceva corse verso di me e mi afferrò per un braccio, scuotendomi dalla paralisi e trascinandomi dalla parte opposta.
“Co..co… cos’è quel coso?” cercai di chiedere.
“Il cane dei vicini. Rincoglionita, secondo te cosa sarà mai?”
Mi sentii una stupida mentre correvo dietro alla mia compagna di sventura della quale, realizzai, non conoscevo nemmeno il nome.
Adesso non si dirigeva più direttamente verso la statale, avevamo la via bloccata da quegli occhi terrificanti.
Correva lontano da loro, verso i campi, poi all’improvviso svoltò a destra e si infilò in una specie di capanno per gli attrezzi, mi buttai dentro assieme a lei.
Un dito di traverso sulle labbra mi fece capire che dovevo stare zitta.
Gesticolando mi spiegò che saremmo uscite e poi, girando attorno alla casa, andate verso la statale.
Uscimmo nella nebbia sempre più fitta. Non mi vedevo la punta delle scarpe.
Lei si muoveva sicura, chissà quante volte era uscita con quella nebbia, magari in uno dei suoi tentativi di scappare.
A gesti mi indicava fossi, alberi da frutto, vecchie ceppaie.
Si muoveva leggera e agile, io dietro ero goffa e impacciata, ma cercavo di tenere il passo.
Ancora quel rantolo, stavolta più lontano.
Svoltammo e capii che eravamo nella direzione giusta, dalle luci delle auto che si vedevano lontane.
Avevamo raggiunto una stradina che correva lungo un campo quando ancora si sentì quel suono e di nuovo ce lo trovammo davanti.
“Guarda in basso e dammi la mano!” mi gridò.
Lo feci, ormai affidata completamente ad una giovane donna che follemente pretendeva che corressi senza guardare per sfuggire ad una cosa che non sapevo nemmeno cosa fosse.
Correvamo lungo un filare di alberi cercando di non mettere i piedi in qualche cosa che ci avrebbe potuto rompere una gamba, quando all’improvviso dalla nebbia spuntò fuori il vecchio.
Ci bloccava la strada.
Il rantolo alle nostre spalle.
Ci stavano incastrando.
Ci avevano prese in trappola, lui e il mostro.
Non era servito a nulla scappare.
Mi misi in ginocchio e iniziai a piangere.
Lei mi si avvicinò e mi abbracciò, piangendo a sua volta.
“Come ti chiami? Voglio sapere tra le braccia di chi sto per morire” chiesi tra le lacrime.
“Elisa, mi chiamo Elisa” rispose dolcemente-
La vecchia ci raggiunse e lui mi strappò dalle braccia di Elisa e gliela spinse incontro.
Poi fece lo stesso con me verso il mostro.
Neanche riuscivo a guardarlo ma sentivo la sua presenza incombere su di me.
Non facevo resistenza, ormai ero incapace di reagire.
Stavo per morire, chissà in quale modo atroce, ma non riuscivo a muovere più un muscolo, come un insetto preso in una ragnatela.
Ero ormai vicina, infilai la mano nella borsa cercando, in un gesto atavico di protezione, il santino di S.Barbara, la protettrice dei Vigili del Fuoco che mi aveva regalato mio fratello quando entrò nel corpo.
E invece la mano incontrò la mia lacca per capelli. A volte quando si è disperati si fanno cose stupide, presi la lacca e la strinsi in mano.
Quando sentii l’alito capii che si era abbassato per prendermi e con un gesto istintivo gli spruzzai la lacca negli occhi.
Sentii un urlo fortissimo e, follemente, invece di scappare, mi buttai verso di lui.
Aprii gli occhi per un secondo e vidi i suoi, rossi, vi infilai le mani e glieli strappai.
Un dolore fortissimo mi attraversò le mani e le braccia, ma tenni i palmi chiusi con una forza che non sapevo nemmeno da dove venisse.
Il rantolo adesso era fortissimo e sentivo che il vecchio stava correndo alle mie spalle.
Il dolore era insopportabile, con le ultime forze strinsi ancora i suoi occhi più forte che potevo, urlando per il male.
Poi un rumore sordo alle mie spalle e tutto finì.
Aprii i palmi delle mani ed erano pieni di cenere.
Mi girai.
Dietro di me il vecchio giaceva a terra con il cranio sfondato e in piedi dietro di lui c’era il mio presunto violentatore con un grosso bastone in mano.
Più indietro, anche la vecchia giaceva a terra con la testa rotta in una pozza di sangue, mentre Elisa era in ginocchio e piangeva. Della nebbia nessuna traccia, il cielo era sereno e si vedevano le stelle.
“Andatevene, subito” mi disse senza guardarmi in faccia.
“Ma…”
“Ho detto andatevene, cazzo. Lasciatemi finire il lavoro qui”
Mi girai e andai da Elisa.
“Forza, prendi le tue cose e andiamo a casa”
“Non ho nulla da portare via”
Mi diede la mano e ci avviammo, camminando lentamente.
In fondo, la via Emilia brulicava di luci di auto.
Arrivate in prossimità, suonò il telefono.
“Monica, dove sei?”
“Ciao rompicoglioni” risposi a mio fratello tra le lacrime e le risate.
“Mi vieni a prendere? Sono rimasta a piedi con la macchina”
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pietroc73 · 22 days
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5 cose (+1) che ho imparato con l’età
Il pensiero divergente è la capacità di produrre una gamma di possibili soluzioni per un dato problema, in particolare per un problema che non preveda un ‘unica risposta corretta (J.P. Guilford)
Viaggiando spedito verso i 51 anni, qualche bilancio su quanto fatto e quanto ancora c’è da fare, è quasi inevitabile. Si riflette, e ci si accorge che, in effetti, con l’avanzare dell’età, si scopre di saper fare cose che prima non avresti mai immaginato, e scopri di saper trovare soluzioni di grande efficacia ai problemi di tutti i giorni.
Ho scoperto di avere, a mia insaputa, una di quelle vetture con conducente. Dove il conducente sono io. “Papà, ci devi accompagnare là… ci devi venire a prendere a quest’ora… Diamo passaggio anche a dei nostri compagni. Vedi di non sbagliare strada E mi raccomando però, tu non parlare, non dire niente, non fare battute guida e basta. Mamma, diglielo tu che non deve cercare di fare lo spiritoso…” Poi aspettare a notte fonda il messaggio “Papà parti tra 20 minuti” salvo riceverne un altro dopo 3 “parti ora!” e dopo un paio di minuti un terzo messaggio “Sei già partito? Aspetta 10 minuti e poi parti” ma io ormai sono già in viaggio verso il punto di incontro, catapultato sulla macchina dal mio mental coach personale (mia moglie) che mi esorta ad essere operativo e scattante come un marine in missione (“Sbrigati che hanno mandato il messaggio! Valli a prendere!”). E allora mando il mio di messaggio “Se arrivo prima vi aspetto, voi fate con comodo. Non preoccupatevi”. Aspetto in macchina, raccolgo i passeggeri, li porto a destinazione. Quasi neanche ascolto quello che si dicono tra loro. La discrezione verso la clientela è tutto nel mio mestiere.
Andando in palestra con una certa frequenza, ultimamente, sarà che è un periodo particolarmente ricco di impegni, con scadenze più o meno ravvicinate da dover rispettare, mi rendevo conto che faticavo a recuperare con la stessa velocità di un tempo dagli acciacchi dell’allenamento precedente; questo mi procurava un senso di stanchezza perenne e anche un abbassamento della mia autostima. Ho smesso di andare in palestra.
Ho imparato che quando qualcuno… quando qualcuna… quando mia moglie (inutile tergiversare, tanto lo capisce che parlo di lei!), mi accusa di non prestarle ascolto, non è necessario intavolare una discussione sul fatto che magari non mi abbia detto nulla sull’argomento in questione oppure che si sia espressa in modo poco chiaro; posso sempre dire che, alla mia età, un calo dell’udito è normale. Non è colpa mia se comincio a non sentire più.
Ho imparato a dire NO. Quei NO giusti, sacrosanti, che ogni uomo dovrebbe saper dire a voce forte e chiara, senza paura. I nostri figli escono e ci ritroviamo soli io e mia moglie e lei, avvicinandosi l’ora del pasto (pranzo o cena non importa), mi guarda e mi chiede “Ma tu vuoi mangiare?” Io subito: “NO”. “Dobbiamo fare la spesa, dobbiamo andare al centro commerciale, dobbiamo comprare quel regalo…se non le facciamo oggi tutte queste cose che non sei a lavoro, quando le facciamo?! Tu volevi restare a casa?” Io: “NO”. Ho superato i cinquanta ormai, che uomo sarei se non sapessi esporre con fermezza la mia opinione?
Sono diventato un meccanico bravissimo. Ultimamente la mia macchina, dopo quasi 14 anni e 260000 Km ha cominciato a fare strani e preoccupanti rumori. Ho scoperto che, alzando il finestrino e aumentando il volume dalla radio, questi rumori spariscono. Problema risolto.
Ed eccoci all’ultima. Il bonus.
Non è una cosa che ho imparato. È piuttosto una cosa che sto ancora imparando. E ci vorrà ancora tempo, penso.
Sto imparando ad avere coraggio.
Coraggio per cosa?
Ho due gemelli di 16 anni. Sto imparando, a fatica, ad avere il coraggio di lasciarli andare per la loro strada. Mi sto sforzando di accettare l’idea che inevitabilmente, e giustamente, crescendo, cercheranno di costruirsi un futuro che potrebbe prevedere di staccarsi dalla famiglia di origine per cercare altrove di affermarsi e trovare il proprio posto nel mondo di domani.
Mi sto sforzando di avere il coraggio di farli agire con la loro testa, di lasciarli sbagliare, perché per quanto noi genitori possiamo cercare di metterli in guardia e riempirli di buoni (per noi) consigli, nulla insegna più di un’esperienza personale. Lo sappiamo, ci siamo passati, solo che non vogliamo ricordarlo. Vorremmo per i nostri figli un mondo perfetto dove tutto si incastona meglio che nei mosaici del Duomo di Monreale. Vorremmo per loro che tutto filasse liscio, senza intoppi. Senza mai un problema, una difficoltà, un dispiacere.
Ma non è possibile.
Bisogna trovare il coraggio di chiedersi quotidianamente se si stia facendo un buon lavoro come educatore, perché alla resa dei conti, quello che importa è essere stati in grado, non di decidere per loro, ma di aver dato loro gli strumenti per decidere correttamente come agire in ogni situazione.
Bisogna trovare il coraggio di limitarsi a guardarli mentre si costruiscono il loro futuro, che non è detto sia come lo immaginiamo noi genitori, ma augurarsi piuttosto che sia come lo vorrebbero loro. Essere presenze discrete (come l’autista della vettura che ti porta a spasso), pronte ad intervenire ad ogni loro chiamata.
E oltre ad imparare ad avere coraggio, bisogna insegnare loro ad avere il coraggio.
Il coraggio di dare il giusto peso agli impegni che si porranno davanti, stabilendo di volta in volta la giusta priorità delle cose. Insomma, se per ora una cosa non prioritaria come la palestra è un problema, accantoniamola. Ci sarà tempo per riprenderla.
Il coraggio di capire, se dovessero trovarsi a discutere con altri, di fermarsi a riflettere, di non dare per scontato che sia sempre corretto il proprio punto di vista. Esiste sempre la possibilità che anche a noi possa sfuggire qualcosa. Magari ci hanno detto qualcosa ma noi non l’abbiamo sentita…
Il coraggio di vivere appieno ogni relazione sentimentale accettando il fatto che non si può fare sempre e solo quello che vogliamo noi, ma che anche dall’altra parte ci sono esigenze o anche semplici desideri, e che, in fondo, è bello condividere anche quelli con la persona che hai scelto come compagna di vita. Anche andare al centro commerciale.
Il coraggio di affrontare e cercare di risolvere ogni difficoltà e ogni problema. Se poi, invece, dovessero trovare veramente complicato venirne a capo, allora… che alzino il volume della musica. Il problema non sarà ancora risolto, ma almeno non lo affronteranno di cattivo umore!
Perché questo ho imparato.
Da qualche parte, anche in mezzo a centomila preoccupazioni, un motivo per sorridere lo troveremo sempre.
E quando lo facciamo, allora avremo già cominciato ad affrontare la difficoltà di fronte a noi.
Tanto, il cattivo umore, non ha mai risolto nessun problema, grande o piccolo che fosse.
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radheidiloveme · 3 months
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COME FARE FELICE UN UOMO:
1. Fare Sesso (o lo cercherà altrove)
2. Nutrirlo
3. Dormire con lui
4. Farlo sentire importante
5. Lasciarlo in pace
6. Non controllare il suo telefono
7. Non perdere tempo dietro ai suoi spostamenti
Quindi cosa c'è di così difficile in questo?
COME FARE FELICE UNA DONNA:
Non è davvero troppo difficile, ma… per rendere felice una DONNA, un uomo deve solo essere:
1. Un amico
2. Un compagno
3. Un amante
4. Un padre
5. Un fratello
6. Un maestro
7. Uno chef
8. Un elettricista
9. Un idraulico
10. Un meccanico
11. Un massaggiatore
12. Un decoratore
13. Uno stylist
14. Un sessuologo
15. Un ginecologo
16. Un bravo Psicologo
17. Un disinfestatore di parassiti
18. Un medico
19. Un astrologo
20. Un ottimo ascoltatore
21. Un organizzatore
22. Un buon padre
23. Molto pulito, profumato e ordinato
24. Simpatico
25. Atletico
26. Sensibile
27. Attento
28. Sincero
29. Intelligente
30. Divertente
31. Creativo
32. Generoso
33. Forte
34. Comprensivo
35. Tollerante
36. Prudente
37. Ambizioso
38. Passionale
39. Coraggioso
40. Determinato
41. Rispettoso
42. Affidabile
43. Premuroso
44. Che faccia delle sorprese (bigliettini d’amore, viaggi, regali piccoli, medi e grandi)
45. Galante
46. Spontaneo
47. Figo
48. Che faccia tante coccole e separate dal sesso
49. Ascolti la donna con attenzione e senza interromperla
50. Le faccia trovare ed invii messaggi d’amore.
Senza dimenticare di:
51. Saper gestire sbalzi d'umore e tsunami emotivi: pre-durante-post ciclo
52. Prestarsi a mangiare con gusto e con classe ogni cosa che la donna prepara, esaltando la bontà dei piatti (anche se sono pop corn!)
53. Farle complimenti e sorriderle regolarmente
54. Andare a fare shopping con lei e pagare!
55. Essere abbastanza o molto ricco
56. Non sottolineare i suoi difetti
57. Non guardare le altre ragazze/donne
E ALLO STESSO TEMPO, è inoltre necessario:
58. Darle un sacco di attenzioni
59. Darle un sacco di tempo, soprattutto tempo per sé stessa
60. Darle un sacco di spazio, senza mai preoccuparsi di dove vada e con chi sia.
Ma più di tutto è molto importante :
61.Non Dimenticare mai:
* compleanni
* anniversari
* San Valentino
* visite mediche specialistiche
* piccole attenzioni ogni giorno
* disposizioni date da lei.
Semplice no?”
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lamilanomagazine · 4 months
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Taranto: minaccia con una pistola passanti ed automobilisti, rintracciato ed arrestato dalla Polizia di Stato
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Taranto: minaccia con una pistola passanti ed automobilisti, rintracciato ed arrestato dalla Polizia di Stato. La Polizia di Stato ha arrestato un tarantino di 38 anni ritenuto presunto responsabile dei reati di tentata estorsione, minaccia a Pubblico Ufficiale, violenza privata aggravata dall’uso delle armi, e porto ingiustificato di pistola. I Falchi della Squadra Mobile sono intervenuti in via Plinio dove era stata segnalato un uomo in strada che, pistola in mano, avrebbe minacciato alcune persone lì presenti. Una “scena da film” che aveva destato allarme ed enorme preoccupazione tra i passanti. Le prime indagini dei poliziotti, avviate ascoltando le testimonianze delle persone presenti sul posto, avrebbero permesso di ricostruire che due operai intenti a far manovra con il loro furgone impegnando per pochi istanti la sede stradale, sarebbero stati affrontati, all’improvviso e senza alcuno alterco, da un uomo che, sceso dall’auto, li avrebbe minacciati impugnando una pistola e intimando loro di velocizzare la manovra del loro mezzo che impediva di fatto il suo passaggio. L’aggressore, dopo aver ottenuto quanto richiesto, sarebbe risalito a bordo dell’autovettura e con tutta calma, come se nulla fosse accaduto, avrebbe proseguito il suo cammino. I poliziotti, dopo aver acquisto ogni elemento utile all’identificazione di quest’ultimo e dopo aver avuto conforto anche dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in quella zona, hanno iniziato la ricerca del presunto aggressore, identificato in un 38enne tarantino molto conosciuto alle Forze di Polizia per i suoi numerosi precedenti penali. Nel corso delle ricerche, i Falchi avrebbero ricevuto anche un’ulteriore segnalazione da parte di alcuni passanti che avevano notato qualche ora prima un uomo che, a bordo di un’auto del tutto simile a quella dell’aggressore, si era presentato in un’officina della zona ed armato di pistola aveva minacciato il titolare. Le incessanti ricerche dei poliziotti hanno dato ben presto i risultati sperati. In pieno centro cittadino gli agenti hanno rintracciato l’autovettura del 38enne - una Lancia Delta di colore scuro - al cui volante è stato identificato il figlio appena 20enne che indossava una tuta identica a quella indossata dal padre durante l’aggressione ed immortalata nitidamente dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Qualche minuto dopo nella zona BESTAT è stato bloccato il 38enne che, alla vista dei Falchi, avrebbe opposto strenua resistenza ed avrebbe ripetutamente minacciato i poliziotti. Nel corso del preliminare controllo, l’uomo è stato trovato in possesso di una pistola scacciacani marca K-ITALY modello 85, calibro 8, privo di cartucce e con il previsto tappo rosso conficcato all’interno della canna e reso pertanto invisibile. Dopo aver concluso con successo l’operazione di Polizia gli investigatori hanno anche rintracciato il meccanico che qualche ora prima sarebbe stato minacciato. Quest’ultimo ha confermato l’accaduto raccontato che l’uomo in evidente stato di ubriachezza sarebbe arrivato nella sua officina ed avrebbe minacciato di “sparargli in testa” se non avesse restituito una somma di denaro versata dal figlio come anticipo per una riparazione all’autovettura. Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, l’uomo è stato arrestato ed accompagnato presso la locale Casa Circondariale. Si ribadisce per l’indagato vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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trevlad-sounds · 8 months
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SUBSCRIBERS EXCLUSIVE.
Power walk with me for an hour. There’s a grandfather clock chime halfway through the walk to tell you to turn around. Keep in pace with the beats. Get less out of shape and enjoy the sights with the sounds. Mixes start and end with high energy and get chill on the middle.
Driftlines-Willow 00:00
Active Surplus-Emote Control 04:26
The Future Sound Of London-Brujo 11:12
SUBXET-Blastoise 16:20
To Rococo Rot-tone song 19:55
Wave Temples-Visual Dream Guide to Telepathic Time Travel 22:48
Suzanne Ciani-The Fifth Wave - Water Lullaby 24:55
Higher Intelligence Agency-Ketamine Entity (Axiom Mix) 29:49
Dokun-Precession 36:44
Norken-Coast 2 Coast 44:20
Uomo Meccanico-Appartenenze 50:37
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lore-watch-passion · 6 months
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Tissot: L'arte di associare l'orologiera svizzera all'innovazione tecnologica
youtube
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Curiosità sugli orologi Tissot
Nella lunga e affascinante storia di orologi da uomo Tissot, sono nascosti tanti aneddoti e curiosità interessanti che vale la pena scoprire.
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Il Primo Orologio di Plastica
Nel 1971, ben prima dell’arrivo dello Swatch nel 1983, orologi Tissot sorprese il mondo dell'orologeria lanciando il suo Astrolon, chiamato anche Idea 2001.
Fu il primo orologio meccanico al mondo interamente prodotto in plastica, movimento compreso.
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Sotto il quadrante scheletrato (in questo caso meglio dire trasparente) erano ben visibili i meccanismi in plastica che, uniti all’estetica dell’intero orologio decisamente futuristica per l’epoca, gli valsero il soprannome derivato dal film di Kubric “2001 Odissea nello spazio” uscito solo tre anni prima.
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Nel 1916 venne lanciato il modello "Banana", con una cassa allungata e ricurva e numeri art déco sul quadrante. Popolare in Russia all'epoca, un esemplare fu rest...CONTINUA L'ARTICOLO
I MODELLI ICONICI DI TISSOT
ORAFIX.IT
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cuoredolce67 · 8 months
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COME FARE FELICE UN UOMO:
1. Fare Sesso (o lo cercherà altrove)
2. Nutrirlo
3. Dormire con lui
4. Farlo sentire importante
5. Lasciarlo in pace
6. Non controllare il suo telefono
7. Non volerlo cambiare
Quindi cosa c'è di così difficile in questo?
COME FARE UNA FELICE UNA DONNA:
Non è davvero troppo difficile, ma... per rendere felice una DONNA, un uomo deve solo essere:
1. Un amico
2. Un compagno
3. Un amante
4. Un padre
5. Un fratello
6. Un maestro
7. Uno chef
8. Un elettricista
9. Un idraulico
10. Un meccanico
11. Un massaggiatore
12. Un super fotografo
13. Uno stylist
14. Un sessuologo
15. Un ginecologo
16. Un bravo Psicologo
17. Un disinfestatore di parassiti
18. Un medico
19. Che sappia leggere le stelle
20. Un ottimo ascoltatore
21. Un organizzatore
22. Un buon padre
23. Molto pulito, profumato e ordinato
24. Simpatico
25. Atletico
26. Sensibile
27. Attento
28. Sincero
29. Intelligente
30. Divertente
31. Creativo
32. Generoso
33. Forte
34. Comprensivo
35. Tollerante
36. Prudente
37. Ambizioso
38. Passionale
39. Coraggioso
40. Determinato
41. Rispettoso
42. Affidabile
43. Premuroso
44. Che faccia delle sorprese (bigliettini d’amore, viaggi, regali piccoli, medi e grandi)
45. Galante
46. Spontaneo
47. Figo
48. Che faccia tante coccole e separate dal sesso
49. Ascolti la donna con attenzione e senza interromperla
50. Le faccia trovare ed invii messaggi d’amore
51. Naturalmente che la faccia ridere.
Senza dimenticare di:
52. Saper gestire sbalzi d'umore e tsunami emotivi: pre-durante-post ciclo
53. Prestarsi a mangiare con gusto e con classe ogni cosa che la donna prepara, esaltando la bontà dei piatti (anche se sono pop corn!)
54. Farle complimenti e sorriderle regolarmente
55.Andare a fare shopping con lei e pagare!
56. Essere abbastanza o molto ricco
57. Non sottolineare i suoi difetti
58. Non guardare le altre ragazze/donne
E ALLO STESSO TEMPO, è inoltre necessario:
59. Darle un sacco di attenzioni
60. Darle un sacco di tempo, soprattutto tempo per sé stessa
61. Darle un sacco di spazio, senza mai preoccuparsi di dove vada e con chi sia.
Ma più di tutto è molto importante :
62. Non Dimenticare mai:
* compleanni
* anniversari
* San Valentino
* visite mediche specialistiche
* piccole attenzioni ogni giorno
* disposizioni date da lei.
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alonewolfr · 8 months
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COME FARE FELICE UN UOMO:
Fare Sesso (o lo cercherà altrove)
Nutrirlo
Dormire con lui
Farlo sentire importante
Lasciarlo in pace
Non controllare il suo telefono
Non volerlo cambiare Quindi cosa c'è di così difficile in questo? COME FARE UNA FELICE UNA DONNA: Non è davvero troppo difficile, ma… per rendere felice una DONNA, un uomo deve solo essere:
Un amico
Un compagno
Un amante
Un padre
Un fratello
Un maestro
Uno chef
Un elettricista
Un idraulico
Un meccanico
Un massaggiatore
Un super fotografo
Uno stylist
Un sessuologo
Un ginecologo
Un bravo Psicologo
Un disinfestatore di parassiti
Un medico
Che sappia leggere le stelle
Un ottimo ascoltatore
Un organizzatore
Un buon padre
Molto pulito, profumato e ordinato
Simpatico
Atletico
Sensibile
Attento
Sincero
Intelligente
Divertente
Creativo
Generoso
Forte
Comprensivo
Tollerante
Prudente
Ambizioso
Passionale
Coraggioso
Determinato
Rispettoso
Affidabile
Premuroso
Che faccia delle sorprese (bigliettini d'amore, viaggi, regali piccoli, medi e grandi)
Galante
Spontaneo
Figo
Che faccia tante coccole e separate dal sesso
Ascolti la donna con attenzione e senza interromperla
Le faccia trovare ed invii messaggi d'amore
Naturalmente che la faccia ridere. Senza dimenticare di:
Saper gestire sbalzi d'umore e tsunami emotivi: pre-durante-post ciclo
Prestarsi a mangiare con gusto e con classe ogni cosa che la donna prepara, esaltando la bontà dei piatti (anche se sono pop corn!)
Farle complimenti e sorriderle regolarmente 55.Andare a fare shopping con lei e pagare!
Essere abbastanza o molto ricco
Non sottolineare i suoi difetti
Non guardare le altre ragazze/donne E ALLO STESSO TEMPO, è inoltre necessario:
Darle un sacco di attenzioni
Darle un sacco di tempo, soprattutto tempo per sé stessa
Darle un sacco di spazio, senza mai preoccuparsi di dove vada e con chi sia. Ma più di tutto è molto importante :
Non Dimenticare mai:
compleanni
anniversari
San Valentino
visite mediche specialistiche
piccole attenzioni ogni giorno
disposizioni date da lei. Semplice no?
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vorticimagazine · 9 months
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La tecnica DCD
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Il cuore è un organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio. È il motore della nostra vita sotto tutti gli aspetti. A noi di Vortici.it colpisce una notizia medica davvero straordinaria. Per la prima volta in Piemonte ed è uno dei primissimi tentativi in Italia, è stato eseguito un trapianto di cuore con la tecnica DCD (si definisce così la donazione di organi a cuore fermo), in altre parole con un cuore “revitalizzato” dopo il decesso del paziente. Il tutto è accaduto all’ospedale Molinette presso la Città della Salute di Torino. Questa storia vede come protagonista un giovane uomo che a metà Luglio ha un arresto cardiaco. È trasferito dal Canavese, dove abita, con massaggio cardiaco in corso, all’ospedale San Giovanni Bosco per essere stabilizzato con un supporto meccanico circolatorio denominato ECMO, per trattare la causa che ha determinato l’arresto cardiaco, ovvero un’embolia polmonare massiva. Dopo le cure praticate da cardiochirurghi, rianimatori, radiologi interventisti e chirurghi vascolari, gli organi si riprendono, compreso il cuore e conseguentemente, il supporto circolatorio può essere rimosso, dopo poche ore. Purtroppo i sanitari costatano come il cervello abbia sofferto in maniera irreversibile e le cure siano inutili. Vista la prognosi infausta i medici insieme ai familiari scelgono di sospendere le cure intensive. C’è però un fatto non trascurabile e importantissimo: il giovane in passato aveva espresso il consenso alla donazione degli organi. Così si attiva l’organizzazione per soddisfare l’ultima volontà espressa in vita dal paziente: la donazione dei medesimi. In questo caso, quest’atto generoso di donazione avvierà un percorso nuovo e particolare che, dovrà passare attraverso un arresto cardiaco dovuto alla sospensione delle terapie di supporto ormai inutili, per una vita dal destino irrimediabilmente segnato. Per la tecnica DCD – viene allertato il Centro Regionale Trapianti del Piemonte che dispone il trasferimento del paziente all’ospedale Molinette della Città della Salute con cui l’ospedale Giovanni Bosco collabora attraverso una rete integrata. Il trasferimento è necessario perché da poco tempo è attivo un nuovo programma di donazione del cuore. Infatti, dal mese di Maggio il Centro Nazionale Trapianti ha ufficializzato un nuovo programma nazionale di donazione chiamato “DCD” cuore, che si aggiunge al programma di donazione DCD di polmoni, fegato e reni, già in vigore. Questo protocollo è il risultato di un gruppo di lavoro che vede protagonisti tutti i Centri di trapianto di cuore italiani ed è stato coordinato dal professor Massimo Boffini e dalla dottoressa Marinella Zanierato della Città della Salute di Torino. Gli accertamenti successivi fatti al donatore, confermano un’ottima funzione di tutti gli organi, compreso il cuore, ad eccezione del cervello danneggiato dal prolungato arresto cardiaco insieme ai polmoni malandati per via dell’embolia polmonare. Dopo l’ultimo saluto del padre, il giovane è trasferito in sala operatoria, dove avviene la sospensione delle cure. Il suo cuore smette di battere e lì inizia una corsa contro il tempo per impedire che gli organi sani soffrano troppo. Dopo l’accertamento della morte, il professor Mauro Rinaldi (Direttore della Cardiochirurgia e del programma di trapianto di cuore e di polmoni delle Molinette) “revitalizza” tutti gli organi (compreso il cuore) con una circolazione extracorporea e immediatamente il cuore riprende a battere, il fegato a produrre bile, i reni ad urinare. L’ultimo desiderio del paziente diventa realtà! Si può procedere al prelievo degli organi e al loro impianto in altrettanti riceventi iscritti in lista di attesa. Nella sala operatoria accanto, il ricevente del cuore “rivitalizzato” è pronto a ricevere il dono prezioso. Sotto la guida del professor Mauro Rinaldi, il trapianto viene eseguito con successo dal professor Massimo Boffini, coadiuvato dagli anestesisti Marco Ellena e Andrea Costamagna, ed il cuore riprende a battere con forza nel nuovo torace dopo oltre sei ore dall’arresto cardiaco. A ricevere il trapianto è stato un paziente ligure di 60 anni, affetto da una cardiomiopatia dilatativa terminale, da tempo in attesa.  
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Notizie di questo tipo dimostrano nuovamente come la medicina compia passi importanti che culminano con il raggiungimento di obiettivi fino a pochi anni fa ritenuti impensabili, quasi irraggiungibili...   Scoprite gli altri articoli della nostra Sezione Scienze... Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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Postfuturismo
Mi spaventi, uomo! Il vento caldo dei tuoi ordigni il frastuono meccanico dei motori l’arroganza della macchina, sono parte di te. Innaturale e degenerato t’incammini da solo tra la folla verso gloriosi stadi evolutivi. Protesi grottesche per un corpo irriconoscibile, cosa sei diventato? E sogno salvifiche estinzioni tra masturbazioni scientifiche e le gioie del feticismo. Mi spaventi,…
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