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#Lavori Pubblici
gregor-samsung · 2 years
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“ Come presidente del consiglio, nell'autunno '63, quasi piangendo, [Giovanni Leone] assicurò alle famiglie delle duemila e piú vittime della catastrofe del Vajont che al piú presto giustizia sarebbe stata fatta e i colpevoli assicurati alla giustizia. Solo che pochi mesi dopo, diventato semplice deputato, al tribunale dell'Aquila egli accettò di far parte del collegio di difesa dei dirigenti della Sade, la società responsabile del disastro. Dopo il suicidio di un ingegnere geologo, otto erano i rinviati a giudizio. Risultato: cinque assolti e tre condannati al minimo della pena. È noto a tutti che il disastro si poteva evitare, che da anni i comuni che poi verranno travolti lamentavano smottamenti e slittamenti temendo il peggio, è noto che senatori e onorevoli democristiani avevano precise responsabilità (quanti avevano approvato il progetto del bacino costruito sotto il controllo diretto dei Lavori pubblici e senza ordinare la piú stretta vigilanza sui lavori della Sade, quelli che non avvertirono di eventuali pericoli la popolazione). Cosí la sentenza si commenta da sé: evidentemente l'eloquente, e lautamente retribuita, memoria scritta che mandò allora Leone ebbe il suo peso sui giudici e sul tribunale. Eccola: "Gli imputati sono persone ineccepibili sotto ogni aspetto e la loro colpa sta nel non aver avuto nell'ora suprema l'appercezione e la riflessione, il lampo illuminante dell'imminente pericolo." (Come se fossero stati tutti là a sorvegliare e si fossero distratti un momento.) Quindi non sono responsabili di questo "tragico errore" (errore di chi? di quella loro fatale distrazione?). E poi: "Ciò che ha ucciso non è la frana, cioè la prevedibile cedevolezza dell'area scelta e non tenuta sufficientemente sotto controllo, ma soltanto l'inondazione per cui l'evento non può essere addebitato all'agente, cioè alla Sade-Enel." (E chi ha la colpa dell'inondazione, se non chi non ha tenuto sotto controllo quell'area cedevole?) Le stesse argomentazioni che si leggevano il giorno dopo la tragedia sui giornali conservatori, difensori delle società idroelettriche. "Calamità naturale" era il ritornello d'allora, quando invece la calamità era prevista da anni, denunciata dai sindaci e dai giornalisti locali, temuta anche da qualcuno, tra i meno cinici, dei funzionari dei Lavori pubblici. “
Camilla Cederna, Giovanni Leone. La carriera di un presidente, Milano, Feltrinelli, 1978; pp. 130-31.
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pietroalviti · 1 year
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Ceccano, il comune redige l'elenco delle ditte fornitrici
Palazzo Antonelli ha redatto l’elenco delle aziende di cui potrà servirsi per le diverse necessità della comunità vetuscolana. Si tratta dell’elenco degli operatori economici di lavori pubblici che ha lo scopo di individuare i soggetti da interpellare e da invitare nelle gare informali relative alle procedure negoziate da esperire per l’affidamento degli appalti di lavori pubblici. Lo si legge in…
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pruiti · 1 year
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Variazione di bilancio, oltre 1 milione per STRADE, MARCIAPIEDI E SCUOLE A Buccinasco
Il Consiglio comunale ha deciso di aumentare i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade e degli immobili pubblici, per il rifacimento dell’impianto termico della scuola Petrarca e per le progettazioni Continue reading Untitled
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benzinazero · 1 year
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ifattinews · 1 year
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Roma - Municipio V, " Tor Pigna, la sosta selvaggia colpisce ancora "
Lavori pubblici e sicurezza stradale Tor Pignattara: incrocio viale Filarete e via Ciro da Urbino Incrocio viale Filarete e via Ciro da Urbino Macchine parcheggiate male, auto che marciano contromano … è risaputo, l’incrocio tra Via Ciro da Urbino e Via Filarete è notorio in zona, come luogo pericoloso a causa della numerosità di incidenti che qui sono accaduti. Oltre al modo indisciplinato di…
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assowebtv · 2 years
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LECCO: NUOVA VIABILITA' VIA ASPROMONTE E VIA BEZZECCA
LECCO: NUOVA VIABILITA’ VIA ASPROMONTE E VIA BEZZECCA
In vista delle modifiche viabilistiche che interesseranno nei prossimi mesi il ponte Azzone Visconti, al fine di ridurre il traffico sulla direttrice di scorrimento di via Leonardo da Vinci – viale Costituzione e di migliorare la viabilità di collegamento tra i ponti Kennedy e Visconti come previsto dal Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), nelle vie Aspromonte e Bezzecca sono in corso di…
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gobelluno · 7 months
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Bim Gsp, nuove fognature a Seren e Porcen
BELLUNO – Sono partiti in questi giorni i lavori di estensione della rete fognaria in Comune di Seren del Grappa. Bim Gsp, con un investimento di 450mila euro, provvederà infatti a realizzare nuove linee nel centro cittadino e nella frazione di Porcen. Nel capoluogo, in particolare, è già stato avviato il primo dei quattro interventi inseriti a progetto, che prevede la posa di nuove tratte tra…
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vintagebiker43 · 4 months
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Vi siete mai chiesti perchè Salvini abbia voluto fortissimamente un nuovo codice degli appalti con il quale saranno affidati senza gara il 98% dei Lavori Pubblici?
Magari la risposta ve la può dare la famiglia Verdini.
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viendiletto · 3 months
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Quel garofano rosso infilato nell’occhiello
Nel maggio del 1945, quando nel mondo intero, nelle strade e nelle piazze di tutte le città liberate, si festeggiava la fine della guerra e si esultava per la Liberazione, ho vissuto i momenti più tragici e dolorosi della mia adolescenza. Avevo 14 anni.
Una cappa di terrore e di angoscia era calata sulla mia italianissima città e sulla sua italianissima gente. Ho visto colonne di finanzieri, carabinieri, soldati di tutte le armi, uomini e donne, transitare laceri, sporchi, affamati e assetati, avviati verso chissà quale destino. Erano scortati da soldataglia rozza e ignorante, con la stella rossa sul berretto e armata fino ai denti che sbraitava urlando in una lingua che non conoscevo, ma sapevo essere slava. Erano le avanguardie dell’esercito di Tito che, a marce forzate, avevano raggiunto Fiume combattendo. Tito aveva spinto le sue truppe a occupare il più presto possibile quanto più territorio italiano possibile, in quanto le sue mire espansionistiche ipotizzavano il confine tra l’Italia e la sua Jugoslavia, sull’Isonzo. Voleva Trieste, Udine, Gorizia e tutta quella parte di Venezia Giulia che lui definiva impropriamente “Slavia veneta”.
Ho saputo di “giudici popolari” semi-analfabeti che decidevano, a guerra finita, della vita e della morte di persone il cui unico delitto, molto spesso, era solo quello d’essere italiani. Condannati da tribunali del popolo costituiti in fretta e furia e composti da gente qualsiasi, purché di provata fede comunista.
I primi giorni dopo l’occupazione della mia città (il 2 maggio del 1945) con le liste di proscrizione già preparate, iniziava il calvario degli italiani. Arresti, deportazioni, infoibamenti. Anche nella mia famiglia si piange uno scomparso, prelevato la mattina del 4 maggio da casa e di cui non si è saputo più nulla. Probabilmente, come tanti altri infelici, avrà vissuto gli ultimi istanti della sua vita soffocato dall’angoscia sull’orlo di una foiba.
La guerra era finita, ma vivevamo ancora nella ristrettezza e nel terrore: parlare, lamentarsi era pericoloso, criticare il regime poteva costare la vita o la deportazione. Essere italiano era una colpa e molti, anche da me conosciuti, amici di mio padre, vicini di casa, ex questurini, impiegati pubblici, professionisti, insegnanti, vigili urbani, dipendenti comunali ecc., erano considerati èlite e quindi fascisti e nemici del popolo.
Il 1.mo maggio del 1948 mio padre decise di scendere al bar sotto casa, per trascorrere qualche momento di svago. Fu avvicinato da un individuo, palesemente ubriaco e conosciuto da tutti come uno sbandato, che gli infilò un garofano rosso nell’occhiello. Mio padre (che non volle mai iscriversi al partito fascista) non gradì il gesto di quell’individuo che fino a pochi giorni prima aveva scondinzolato dietro ai tedeschi, raccattando i loro avanzi e facendo il buffone, qual’era. Si tolse, quasi di nascosto il garofano e lo appoggiò sul tavolo. Questo gesto gli costò una denuncia e un mese di lavori forzati (denominati “lavoro rieducativo”) che scontò nel carcere cittadino, segando legna da ardere in coppia con un altro detenuto, muniti di un segaccio da boscaiolo di grandi dimensioni per dieci ore al giorno. Seppe dopo, da un vicino di casa, ufficiale della milizia popolare in quanto studente di scuola superiore, che il tribunale lo aveva accusato di “scarsa simpatia per il partito”. Se l’accusa fosse stata “nemico del popolo” avrebbe corso il rischio di finire in una foiba.
A settembre riaprirono le scuole. Avevo finito in modo fortunoso la terza d’avviamento commerciale e non potevo continuare la scuola in lingua croata. L’autorità cittadina escogitò, per noi italiani, una forma insolita: al mattino a scuola, al pomeriggio in fabbrica a lavorare. Fui mandato al Siluruficio Witheead, (vanto della mia città e del mio paese) al reparto meccanici, aggiustaggio, revisione motori, fonderia e torneria. Alla fine dell’anno 1947/48, non ebbi documento ufficiale. Solo un libro il cui retro di copertina riportava una semplice dichiarazione di frequenza.
Nevio Milinovich, esule da Fiume
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kon-igi · 5 months
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Buongiorno di nuovo.
Altro quesito che potrebbe essere di interesse comune.
Ho fatto il vaccino antinfluenzale e ho gli anticorpi covid, essendomelo preso circa tre settimane fa.
Da ottobre a oggi, in media ogni due settimane, sto prendendo virus/batteri diversi per cui mi son fatta mal di gola e una settimana di "sanità (non mentale...che quella lasciamo perdere...), poi super raffreddore e una settimana di respiro, tosse assurda e dopo due settimane ho avuto un po' di siesta in cui ho fatto l'antinfluenzale, poi mi son presa il covid, son stata bene per una settimana e di nuovo mi son presa raffreddore e tosse ed ira pure dissenteria...
Premesso che lavoro con untori di 6 anni che vengon sbattuti a scuola anche con 39°C di temperatura (oltre che con cagotto, tosse, congiuntivite, nausea, ecc ecc), può rientrare nella normalità (da sfigata) prendere la qualsiasi, una dopo l'altra, così a ripetizione?
Non ho voglia di passare un inverno sempre ammalata (che poi divento untrice a mia volta, perché a parte quando ho avuto il covid con febbre, mica son stata a casa...alla faccia di chi dice che i dipendenti pubblici si approfittano e bla bla bla).
C'è qualcosa che si possa fare x aumentare le difese immunitarie ed ammalarsi meno? (ovviamente non posso sopprimere i bambini, non ho intenzione di stare a casa a deprimermi e a svenare l'inps e farei a meno della ffp2 everytime, come invece avevo dovuto fare lo scorso anno, reduce dal cancro).
Thanks a lot!!!
Per spiegare perché questo succede, userò l'allegoria dell'organismo come una casa in continua costruzione.
Questa sei tu
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ma invece di essere circondata da fiori con sole sorridente e nuvolette, tu sei stata costruita qua
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(questo vale per qualsiasi essere vivente, mica solo per te)
Un ambiente ostile... una landa desolata squassata da fiamme, cenere e polvere; l'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa (cit.).
L'ossigeno è corrosivo, i raggi ultravioletti cancerogeni, ogni cibo tossico e infetto, quindi la nostra lotta per la sopravvivenza comincia già al primo vagito di saluto a questo mondo (di merda).
Ma il nostro organismo è stato addestrato da milioni di anni di evoluzione a difendersi egregiamente e lo fa replicando costantemente le cellule di tutte quelle parti di corpo che sono soggette a tali attacchi.
E per tutte intendo proprio tutte... non c'è tessuto, organo o apparato che non necessiti di continua rigenerazione cellulare, per morte programmata o indotta.
Tu sei quella casetta, quindi, dove ogni giorno centinaia di operai posano nuove mattonelle, nuovi tubi, nuovi fili, nuovi mattoni e nuove tegole per mantenerti esteticamente e funzionalemente a posto.
Ovviamente ci sono i direttori dei lavori che controllano che gli operai facciano un buon lavoro, dando istruzioni dettagliate e tenendo d'occhio gli apprendisti, visto che l'impegno è tanto e il turn over molto serrato.
Ogni giorno i direttori (il sistema immunitario, se non s'era capito) devono licenziare quegli operai che vanno fuori di testa e costruiscono muri storti o annodano i tubi... ed è così che la maggior parte delle volte evitiamo che ci venga un tumore da qualche parte.
La maggior parte delle volte... a ogni costante replicazione cellulare, infatti, c'è il rischio che qualcosa vada storto e purtroppo a volte l'operaio fuori di testa fa danni invisibili e silenziosi e a volte insegna anche agli altri a fare pessimi lavori.
(per inciso, quando diciamo che un qualcosa è CANCEROGENO non significa che ti faccia venire istantaneamente un tumore ma che aumenta la possibilità che faccia inserire dati sbagliati nella replicazione di una cellula, facendola saltare fuori 'diversa')
Per ciò che riguarda gli attacchi esterni di virus e batteri, i direttori dei lavori danno istruzioni alle guardie affinché siano sempre all'erta: foto segnaletiche, armi specifiche e metodi di comunicazioni rapidi ed efficaci ma se chi attacca dall'esterno è in gran numero, assalta frequentemente e la casa è malandata, allora il sistema immunitario fa un po' più fatica ad arginare i danni.
La tua casa è già stata devastata da un tumore che per fortuna hai preso e bloccato in tempo, indebolita da un'infezione impegnativa come quella da Sars-CoV2 e costantemente sotto stress emotivo e ambientale.
Se mi chiedi come aumentare le difese immunitarie verso le infezioni io ti rispondo di dargli meno lavoro, così fanno meglio quello che rimane loro: mangia bene e in modo equilibrato, bevi tanto ma solo acqua, evita alcol e fumo e dormi un numero adeguato di ore.
Tutte le solite sciocchezze da allerta colpi di calore estivi ma poi alla fine siamo solo delle casette fragili in un mondo post-apocalittico pieno di zombie radioattivi e purtroppo non possiamo fare tanto di più <3
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Quando racconto che impiego mediamente mezz'ora (a volte di più) per correggere un compito, persone/colleghi mi guardano straniti.
Io non so come correggano gli altri, ma per me correggere non significa solo segnalare un errore/problema, ma spiegare perché è un errore/problema e mostrare come sarebbe dovuta essere la risposta corretta (cosa che nelle foto non si vede, vi risparmio le mini-lezioni tecniche di filosofia).
Alla fine faccio sempre un piccolo riassunto di cosa è andato storto (e a volte anche di cosa è andato bene).
Sottolineo che è tutto tempo non pagato, ma che è comunque parte imprescindibile del mio lavoro, cioè una parte funzionale, che non posso non svolgere. Quindi, per metà del tempo, io lavoro gratis e questa cosa è bene che si inizi a dire a voce alta.
"Lavorate solo 18 ore a settimana!"... No, siamo pagati per 18 ore a settimana e lavoriamo il doppio. Non abbiamo orari, ci portiamo SEMPRE il lavoro a casa, il nostro lavoro permea le relazioni personali, le relazioni in famiglia, caratterizza weekend e vacanze, diventa un membro in più del nucleo famigliare.
"Fate tre mesi di vacanze estive! Natale, Pasqua, tutti i ponti!"...Davvero stiamo ancora a discutere di questo? Io ci andrei a lavorare d'estate, pure per Natale e Pasqua, ma ahimé la scuola è chiusa e gli studenti sono a casa. I giorni di ferie dei docenti sono uguali a quelli di tutti i dipendenti pubblici, con la differenza che i docenti questi giorni non se li possono gestire come desiderano, ma sono vincolati alle tempistiche della scuola. Ciò significa che se vogliamo andare a farci una settimana in montagna o al mare ci tocca farlo in alta stagione, quando tutto costa il triplo (quindi restiamo a casa, è sottinteso. Spesso a correggere i compiti).
"Vi pagano per stare seduti e parlare!"... Vero, ora prova tu a parlare ininterrottamente per 5 ore al giorno, ogni ora a 30 adolescenti diversi, rumorosi e maleducati (non tutti eh, per carità), ai quali - per la maggior parte - non importa assolutamente nulla di quel che hai da dire.
E poi sentiti dire che rubi lo stipendio, che non sei formato, che la colpa di ogni male della società è tua e della tua categoria.
Fatti quindi caricare ogni anno di obblighi e responsabilità aggiuntive e ulteriori, ma che non corrispondono a un aumento del monte ore contrattuale e, di conseguenza, a un aumento dello stipendio.
E poi fatti insultare/picchiare/accoltellare/sparare dal primo alunno/genitore che passa e che non trova giusto un tuo voto o un tuo commento. E poi sentiti dire che quel che è successo è colpa tua, che non sai capire le difficoltà dei ragazzi e le problematiche delle loro famiglie.
Fatti bloccare gli adeguamenti/aumenti stipendiali per 15 anni.
Lavora in modo precario per decenni, sapendo che, se mai passerai di ruolo, non avrai diritto a veder riconosciuta la ricostruzione di carriera (a meno che non insegni religione, loro sì che possono, ma si sa...loro hanno un santo in paradiso). Ah, se lavori con MAD (tra i 4'000 e i 10'000 docenti ogni anno) non hai nemmeno diritto ai contributi.
“Se non sei di ruolo dopo 10 anni è perché non hai passato i concorsi, quindi è colpa tua!”
Altra splendida storica narrazione, peccato che i concorsi siano pensati non per essere passati con lo studio e l'impegno, ma con la fortuna; peccato che, a volte, in 3 anni si fanno 4 concorsi con modalità tutte diverse, e poi niente per altri 10 anni. Seriamente? Perché siano seri i concorsi andrebbero fatti a cadenza regolare con modalità fisse e sensate, pensate per valorizzare capacità, merito ed esperienza. Non raccontiamoci balle, se ai concorsi non passa il 90% delle persone è perché alle casse dello Stato facciamo più comodo da precari, con uno stipendio basso e fisso pagato per soli 8 o 9 mesi all'anno. Perché, se i concorsi fossero seri, se i concorsi fossero davvero dirimenti per quanto riguarda la competenza o meno di un docente all'insegnamento, allora chi non passa il concorso non dovrebbe poter insegnare mai, in generale. Invece, come docenti di ruolo non andiamo bene, non siamo sufficientemente formati e competenti per poter mettere piede in un'aula scolastica, ma come docenti precari sì, andiamo benissimo, peccato che il lavoro sia il medesimo! Come possiamo non andare bene come docenti di ruolo, ma andare bene come docenti precari?
“Eh ma non ci sono i posti per stabilizzarvi!”
Ah no? E allora come mai lavoro da 10 anni? Spesso sulla stessa cattedra? Altre balle!
Sèntiti negare da sempre l'istituzione di un Albo Professionale perché, in fondo, si sa che un docente non è un vero professionista. Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna.
Sèntiti dire ogni anno che non basta la laurea triennale, non basta la magistrale, non basta l'abilitazione, non bastano i duecento corsi di aggiornamento obbligatori a pagamento che ti hanno costretto a fare quasi ogni anno (salvo poi annullarne la validità al primo cambio di ministro). No. Quest'anno c'è un requisito minimo nuovo, un nuovo corso, un nuovo percorso...solo che stavolta non costa 10 euro e nemmeno 100, nemmeno 1000, ne costa tra i 2000 e i 2500, equivale a 60cfu e devi farlo altrimenti sei fuori. Come dici? Sei già laureato due volte e lavori da 15 anni? Non importa, per noi sei fresco di diploma, non sai fare niente, non hai mai fatto niente, quindi paga e ringrazia. Ah, sappiamo entrambi che è solo un modo per fare cassa, vero? Neanche a dirlo, ormai ci conosciamo. Stiamo già preparando l'aggiornamento nuovo, quello che arriverà tra due o tre anni!
E poi sèntiti dire che non puoi lamentarti delle tue condizioni lavorative, perché quel lavoro l'hai scelto tu e se non ti piace puoi andare a fare altro, magari un "lavoro vero". Come se la scelta fosse tra l'accettare condizioni umilianti e lesive della tua dignità come individuo e come professionista o cambiare lavoro, buttando nel cesso magari decenni di "investimenti" in istruzione e formazione. Come se una professione non potesse prevedere aggiustamenti e miglioramenti.
Fai tutto questo, fallo per 1500 euro netti al mese (se ti va bene, io l'anno scorso l'ho fatto per poco più di 1000, quest'anno per circa 800) e poi sentiti dire che devi tacere e ringraziare, che i veri insegnanti, quelli bravi, lo fanno per vocazione! Per missione! Per passione!
Ci ho provato eh, ma purtroppo queste non sono valute accettate all'Eurospin, non riesco a pagarmi cibo e bollette con la passione, questi stronzi di negozianti vogliono i soldi!
Come se poi passione e retribuzione fossero scelte che si escludono a vicenda. Non posso svolgere con passione un lavoro per il quale ricevo una adeguata retribuzione? No? È vietato?
Se ancora faccio questo lavoro è per i miei ragazzi. Perché ancora conservo una parte di quella illusione che mi fa credere di trasmettere loro qualcosa.
Anzi, detto proprio onestamente, fuori dai denti e in modo consapevolmente volgare, se ancora non ho fatto un bel pompino con ingoio alla canna di un fucile è proprio per la paura di far passare loro il messaggio che non c'è speranza.
Però sono sempre più stanco.
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gregor-samsung · 7 months
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" A Gaza la scrittura della Storia inizia a essere possibile attraverso un "archivio della distruzione". Un archivio che, in seguito all'operazione "Piombo fuso", il ministero dei Lavori Pubblici e dell'Edilizia ha intitolato "Verifica della distruzione di edifici provocata dagli attacchi israeliani durante l'occupazione". Gaza, la roccaforte di Hamas evacuata unilateralmente dagli israeliani nel 2005, è da tempo interamente circondata da una barriera, come Varsavia [durante l'occupazione nazista] ma con il triplo degli abitanti, stritolati in una gabbia nella quale — come rivela un documento militare intitolato Linee Rosse —, tra le altre cose, i militari israeliani calcolano lo "spazio di respiro", cioè il tempo che rimane prima che le persone inizino a morire di fame. Tutto questo mentre imprese come la Elbit Systems fanno affari d'oro: nel 2014, ad esempio, in un solo mese di attacco a Gaza i suoi profitti sono aumentati del 6 per cento. "I check-point e i terminal del muro," scrive [Eyal] Weizman [in “Architettura dell'occupazione”], "funzionano come valvole e interruttori", la soglia di sopportazione del milione e mezzo di abitanti della Striscia è "costantemente sottoposta a sollecitazione" e il Muro è una vera e propria "strategia di guerra". Quindi va documentata, per gli storici del futuro. "Gaza è un laboratorio in molti sensi," prosegue Weizman, "una zona chiusa ermeticamente, in cui ogni accesso è controllato da Israele", ad eccezione del varco egiziano, un laboratorio in cui viene sperimentato "ogni tipo di tecnologia di controllo, munizioni, strumenti legali e umanitari, tecniche di guerra. Viene cioè sperimentata la capacità di controllare un'ampia popolazione, per poi rivendere queste tecnologie sul mercato internazionale". E questo nel nome della "guerra al terrore'', come nel caso dell'operazione "Piombo fuso", appunto, durante la quale le case lungo il perimetro della barriera erano state distrutte perché i veicoli militari si potessero muovere con più agilità. "
Carlo Greppi, L'età dei muri, Feltrinelli (collana Varia), 2019; pp. 237-38.
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pietroalviti · 8 months
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Ceccano, nuovi lavori in via Solferino, asfaltata da pochi mesi
Sarà di nuovo divelto l’asfalto posato pochi mesi fa su via Solferino. Sono stati tracciati i punti di riferimento per la ditta che dovrà effettuare i lavori, che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbero riguardare la posa di cavi per segnali telematici. Ancora una volta strade appena riparate vengono di nuovo scavate per lavori, tutti necessari, per carità, ma che avrebbero bisogno di una…
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pruiti · 1 year
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Buccinasco, al via i lavori nella piazza di via Guido Rossa
Buccinasco, al via i lavori nella piazza di via Guido Rossa
Lunedì 12 dicembre inizia l’intervento di riqualificazione della zona centrale del quartiere Buccinasco Più. Attenzione! Per tutta la durata dei lavori, tutto il perimetro della piazza sarà compreso nell’area di cantiere, incluso il passaggio centrale che resterà chiuso al transito delle auto e al passaggio dei pedoni (more…)
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benzinazero · 1 year
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ifattinews · 1 year
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Mun. Roma V - Tor Pignattara e La Rustica, lavori pubblici fermi
Lavori Pubblici e dissesto idrogeologico Perché si sono fermati i lavori di ARETI in via Ciro da Urbino a Tor Pignattara, e di ACEA in Via Naide nel quartiere La Rustica? Via Ciro da Urbino – Tor Pignattara Siamo stati contattati dal Comitato Spontaneo di Tor Pignattara che ci ha segnalato la presenza da giugno 2022 del cantiere ARETI per lavori dovuti ad un nuovo allaccio utente in Bassa…
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