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#Il re dei draghi recensione
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Il re dei draghi – King of Avalier 1 di Leia Stone
Buona sera lettori, questa settimana siamo tornati con un programma davvero pieno, ma come ultima cosa non ci resta che parlare di un libro che mi è piaciuto, di una grandissima scrittrice e di una storia intensa e misteriosa. Ehm… Lo so, non vi ho svelato poi molto ma adesso rimedio subito! Il libro cui stavo parlando è Il re dei draghi – King of Avalier , il primo volume della serie scritto…
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Game of Thrones: 6x06 Recensione
Che dire... personalmente, una stagione da rifare (Non a caso gira già una petizione da più di un milione e mezzo di firmatari al riguardo), ma andiamo ad analizzare l'ultimo episodio nel dettaglio...
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Che siate team targaryen, team stark, team lannister, tully o chi per voi, è innegabile come D&D siano riusciti a prendere la caratterizzazione di alcuni personaggi e buttarla felicemente nel cestino. Facendo pure canestro!
Partiamo da un Tyrion che ormai del vecchio stratega ha ben poco; è diventato un personaggio piatto, insignificante, commette errori che mai avrebbe neanche pensato e questo, purtroppo, avviene da circa due stagioni. Ebbene Tyrion trova i cadaveri dei due fratelli e sui loro corpi si ritrova a piangere.
Premesso che nelle foto è evidente come, se solo si fossero sposati più a destra, i detriti non li avrebbero neanche sfiorati, ma continuiamo, sorvolando sulla misera morte di Cersei, persino Off screan, e sul cambio di rotta di Jamie Lannister, del tutto improvviso, e andiamo a parlare di lei, la madre dei draghi.
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Dany è il personaggio che, si può e si deve dire, ha avuto la caratterizzazione peggiore in questi ultimi episodi. Da liberatrice del mondo a pazza psicopatica, davvero? Siete seri? Un personaggio distrutto in due, tre per allargarci, episodi.
Ebbene, dopo la mossa da adolescente ribelle di Tyrion, che butta la spilla da primo cavaliere manco scottasse, giunge la conversazione fra lui e Jon, in cui la sola e unica vera ameba regina della stagione, anche chiamata Jon Snow, o Giovanni Neve per gli amici, difende la sua regina (Allora qualcosa di sensato la fai anche tu, bravo).
La questione sembra chiudersi con un classico "She's my queen", che abbiamo imparato a riconoscere (giustamente la sconfitta sul Night King è stata così sbrigativa che Giovanni si deve ancora riprendere dal non poter più dire "Winter is coming". Capitelo) MA colpo di scena numero 1 della puntata, Jon Snow è passato dal non sapere niente al credere di sapere, quando in realtà sta commettendo un madornale errore!
Perché sì! Perché Giovanni Neve, dopo aver tentato un approccio (e ci tengo a precisare che Daenerys gli aveva offerto di governare insieme eh, totalitarismo quindi dove sei?) la illude con un principio di lacrime e scatta il bacio focoso. Nel metre, in una mossa davvero infima e vergognosa (che neanche Jamie ha avuto il cuore di fare) la pugnala.
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Daenerys che non dice nulla non lo perdonerò mai agli sceneggiatori. Ma ad ogni modo la madre dei draghi viene tradita, di nuovo, e pugnalata da coloro che amava e di cui si fidava. 
La scena strappalacrime in stile Re Leone di Drogon che prova a muovere la madre nella speranza che si svegli è stato un colpo al cuore.
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L'idea di fargli bruciare il trono è stata carina, ma inutile considerando il finale dell'episodio.
Però ad ogni modo Drogon prende delicatamente il corpo di Daenerys e la porta via con sè. Cosa ne è stato di loro, non ci è dato saperlo. 
Fosse per me, l'episodio sarebbe finito qui, anzi, la stagione intera non sarebbe mai nata, ma ahimè le cose sono andate avanti, in peggio, e tocca parlarne…
Bran, che fino a due episodi prima rifiutava qualsiasi ruolo da governante, e adesso alla domanda: "Sarai il nostre re?" Risponde: "E secondo te cosa sono venuto a fare qua giù”.
Del tipo che o l'aveva programmato fin dall'inizio e ci ha fregati tutti o era una battuta infelice. 
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Sansa, invece... suo fratello è re da neanche due minuti e già inizia a chiedere favori. La richiesta di indipendenza di Grande Inverno non mi ha sorpreso, non quanto la totale accettazione e subordinazione degli altri Lord... senza parole
Arya è diventata la nuova Marco Polo, Tyrion viene nominato Primo Cavaliere, di nuovo. Fossi in Bran ci penserei due volte, ma il corvo a tre occhi avrà i suoi motivi, John che viene mandato in esilio ma anche no, perché alla fin fine torna doveva aveva voluto sempre tornare quindi punizione un par di ciufoli, Daenerys completamente dimenticata, gli Immacolati e i dothraki che accettano la dipartita della loro regina/khaleesi come se nulla fosse, forse l'unico è Verme Grigio, che quantomeno si batte per la "punizione" di John. 
Ps. Gli Immacolati si sono duplicati per mitosi, non c'è altra spiegazione
In fin dei conti tutti hanno avuto ciò che avevano sempre desiderato, forse anche inconsciamente: essere re (Bran); essere primo cavaliere (Tyrion); essere libera di esplorare senza avere liste nere da completare (Arya); diventare regina di Grande Inverno (perché dopo aver capito che ad Approdo del Re non tirava una buona aria, a Sansa non rimaneva che ripiegare su casuccia, e sono convinta che la dipartita di John non sia stata neanche così tanto sofferta, dal momento che è diventata regina come andava sempre a strillare nelle prime stagioni).
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In tutto ciò ho sperato fino all'ultimo che ci facessero vedere la madre dei draghi in stile Bella di Twilight, magari che apre gli occhi, ma che questi sono blu (Da Night King a Night Queen è un attimo), ma niente. 
Non ci resta che immaginarcela finalmente a casa, con la sua vera famiglia, felice.
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weirdesplinder · 5 years
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Le mie ultime letture
In questo periodo estivo caliente sono in fase lenta di letture, perchè sono piuttosto stanca, devo dedicarmi a pubblicizzare il mio nuovo libro e sono ancora in fase editing con altri due lavori.... ma qualcosa sto leggendo tranquilli! Ho giusto appena finito di leggere il terzo libro della serie fantasy di Keri Arthur una autrice super nota anche in Italia nel genere urban fantasy grazie alla serie Riley Jensen. La sua serie fantasy si chiama: serie Kingdoms of Earth and air, cioè serie dei regni della terra e dell’aria ed è inedita in italiano. Ma va?!
La chiama serie perchè i libri sono ambientati nello stesso mondo, ma le epoche, i continenti e i personaggi sono totalmente diversi e peciò ogni libro è autoconclusivo.
Io ho adorato il primo libro, il secondo mi è piaciuto, ma il terzo... l’ho odiato, una roba.... non ho parole per decriverlo, per riprendermi ho dovuto rileggermi Nalini Singh vi dico solo questo.
Comunque ecco un piccolo post dedicato a questa serie, giusto per darvene un’idea.
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1. Unlit
Autore: Keri Arthur
Trama: Anche qui ci troviamo su un altro pianeta o un altro mondo, non ci è dato saperlo, ma è un mondo pieno di magia. Almeno lo era. Poi venne la guerra contro un popolo insettoide e le streghe del regno umano di Winterborne  usaurirono la loro magia pur di distruggerli facendo morire la terra stessa e loro con essa. Quindi ora secoli dopo gli umani ne pagano ancora le conseguenze abitando un luogo estremamente inospitale e difficilmente raggiunto anche dal commercio a causa del clima ostile.
Ma la città esiste ancora e con essa i suoi abitanti divisi in caste a seconda delle poche abilità magiche rimaste nel sangue umano, ormai molto poche, anche se si cerca di salvaguardarle con matrimoni strettamente combinati tra le famiglie nobili. Ma alcuni uomini hanno il potere sulla terra e alcune donne sul vento…poi c’è che non ha potere e chi invece ha nel sangue ancora qualche gene ereditato da antemtai mutaforma, ormai del tutto estinti.
Ah. Dimenticavo e poi ci sono i nati macchiati…con macchie color lavanda, malvisti dalla gente e considerati ancora di più basso rango. La protagonista del libro è una macchiata, ma per sua fortuna ha anche dei geni mutaforma, perciò invece di finire in fondo alla struttura di casta, è un adelle guardie e quindi gode di un acerta libertà. Come tutti i macchiati non sa chi siano i suoi genitori ma non è infelice le piace la sua vita almeno finchè un giorno non salva una nobile e inizia così un aserie di eventi che la porterà a entrare  acontatto con gli intrighi di corte, e con la verità delle sue stesse origini.
La guerra sta per tornare e solo lei potrà fermarla stavolta.
La mia opinione: gran bel libro dal respiro quasi epico, che contine tutto, intrighi, regni rivali, magia, avventura, battaglie, intricati legami famigliari, amore…proprio tutto e con un suo finale ben definito, poichè è un libro a se stante, in quanto gli altri libri della serie saranno ambientati nello stesso universo, ma con protagonisti diversi. Lo straconsiglio a tutti e se voltee leggere una mia recensione più accurata qui c’è il video della mia videorencensione: https://youtu.be/wW8wSgfRAlY
2. Cursed
Trama: Nix, la protagonista è stata praticamente schiavizzata e torturata per anni da suo padre e suo fratello poichè è la prescelta dagli dei per il trono, come prova il fatto che lei sola ha estratto la mitica spada di cristallo dalla roccia, e a loro questo non andava bene. Così le hanno tolto la possibilità di rivelare la verità e ribellarsi al loro volere tramite dei bracciali magici (l’unica cosa che ritroviamo dal primo libro della serie). Ma il volere degli Dei che non vogliono più il padre di Nix come re non può essre contrastao a lungo e sarà proprio quando lui cercherà di uccidere la figlia per vie traverse (nessuno vuole uccidere di propria mano la prescelta perchè sono superstiziosetti.. e lei è parecchio tosta ed è sopravvisssuta a parecchi incidenti) dandola in mano ad un barbaro che innescherà una serie di eventi che potranno finalmente libeare Nix dal suo giogo....
La mia opinione: Mi è piaciuto, molto veloce, molto dinamico, si legge in fretta, c’è anche un pizzico d’amore..., ma ho preferito il primo libro, l'ho trovato leggermente più approfondito riguardo all'ambientazione e ai personaggi. Comunque serie molto bella. Keri Arthur è una certezza            
3. Burn
Trama: Una donna si risveglia senza ricordi incatenata ad altri prigionieri in viaggio verso una misteriosa prigione. Non sa chi è, ma alcune cose le ricorda e trova strana questa memoria selettiva.... ad esempio riconosce benissimo nei suoi carcerieri il nemico che ha combattuto per anni a cavallo del suo drago, ma il mondo che la circonda per lei è irriconoscibile. Alleatasi con un altro prigioniero fuggirà dalla prigione solo per scoprire di non avere neppure più l’aspetto fisico che ricordava...e che dagli ultimi suoi ricordi sono passate cento anni...come può essere?
La mia opinione: Questo libro non sembra neppure scritto da Keri Arthur sembra un indie un libro di uno scrittore in erba, siamo certi che non l'ha scritto suo figlio o suo nipote no perchè non può averlo scritto lei mi rifiuto di crederlo. non ha...trama, non ha dialoghi, non ha...nulla....solo tanto correre avanti inedtro con la protagonista che fugge poi viene presa dai nemici più scarsi che io abbia mai letto, poi scappa poi viene ripresa, poi finalmente interagisce con altre persone che non sono la sua controparte maschile, poi scappa, poi finisce il libro. Cioè quasi tutto il libro sono questi due che scappano, manco interagscono con altre persone, un casino di cose rimangonon non spiegate non dette o non raccontare. I personaggi migliori sono i draghi. Basta non salvo altro. Sono scioccata lttteralmente. Faccio finta di non averlo letto
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throughlookinglass · 7 years
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GAME OF THRONES • 7x01-02-03 • Dragonstone - Stormborn - The Queen's Justice
Recensione scritta a quattro mani con Valentina!  #TrashQueens
È stato atteso da tutti. Mai nessuno aveva bramato un inverno con così tanto fervore, soprattutto a luglio. E il 17 luglio l'inverno è arrivato. 
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Abbiamo visto la prima puntata della settima stagione di Game of Thrones in diretta con gli USA alle tre di notte: eravamo in vacanza, alle due e mezza è suonata la sveglia, e nonostante ciò l’hype di Valentina era alle stelle. Un po' meno quello di Gaia, che il  mattino dopo pensava di essersi sognata Ed Sheeran, e il mio: dopo ben dieci minuti di sonno 2.20-2,30, ho ammutolito Vale al primo sclero con un "Non puoi commentare tutto l'episodio" e ho sonnecchiato durante tutte le scene di Sam (così assolutamente fondamentali). La decisione di recensire la settima stagione di Game of Thrones nasce immediatamente, non allo stesso modo le recensioni stesse: siamo partite da "un post a episodio!" a "un post ogni due episodi..." al decisivo "abbiamo fatto tardi: facciamo un post ogni tre e poi il finale col botto". Dunque, eccoci qui, pronte dopo la visione della 7x03, a recensire la penultima stagione di Game of Thrones: buona lettura! 
— La recensione procederà nel modo che abbiamo ritenuto più logico possibile:  personaggio per personaggio per i più importanti, con momento top e flop di ognuno, più menzioni speciali e conclusione. I commenti sono firmati Valentina/Francesca, visto che nonostante una generale visione comune abbiamo le nostre divergenze (ad esempio, io non vedo l’ora di vedere Brienne con Jaime, mentre Valentina non si spiega come possa resistere al fascino di Tormund)  — 
 ARYA STARK – Francesca
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Arya mostra di essere stata attenta alle lezioni del maestro Jaqen H’aqar e apre con un’uccisione di massa inferiore solo a quella di Cersei Lannister nella 6x10 e difficilmente superabile nella stagione. La ragazza crede di avere perso tutto, e la lista è l’unica cosa che le rimane.
Nell’episodio successivo abbiamo una doppia reunion: con Frittella (il cui attore Ben Hawkey ha ben pensato di fare un po’ di grana aprendo la panetteria a domicilio You Know Nothing Jon Dough, che serve deliziosi metalupi di farina) e probabilmente anche con Nymeria (mistero, boh, ammetto che forse mi aspettavo troppo dalla scena ma mi ha dato davvero poco). Finalmente Arya viene a conoscenza di ciò che è successo al Nord e che parte della sua famiglia è ancora viva. Ho sempre amato Arya, ma avevo paura che nel buio in cui brancolava potesse perdere se stessa. Penso che l’incontro con Sansa e Jon sia ciò che più le serve adesso, ed è stato un sollievo vederla compiere la scelta giusta e muoversi per Grande Inverno. Non c’è che dire, Arya non delude mai.
MOMENTO TOP: la scena che non per altro è stata scelta come inizio di stagione, Arya che si prende la sua vendetta per l'omicidio della madre e del fratello: «... proper wine for proper heroes. Stand together! Not you, I'm not wasting good wine on a damn woman, Maybe I'm not the most pleasant man, I'll admit it, but I'm proud of you, you're my family, the men who helped me slaugther the Starks at the Red Wedding. Yes, cheers, brave men, all of you: butchered a woman pregnant with a baby, cut the throat of the mother of five, slaughtered your guests after inviting them into your home. But you didn't slaughter every one of the Starks, no no, that was your mistake. You should have ripped them all out, root and stem... leave one wolf alive and the sheep are never safe. When people ask you what happened here, tell them the North remembers. Tell them winter came for House Frey».
MOMENTO FLOP: come già accennato, la tanto attesa miracolosa reunion con Nymeria. Certo, c'è tutto un significato dietro e blah blah chissà chi sarà cambiato fra i due, ma non ha raggiunto le aspettative.
 JON SNOW – Valentina
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Il King in the North nato Targaryen ma convinto di essere uno Stark è alle prese con il comando di Winterfell: purtroppo, anche essendo il re acclamato, in pochi sono sempre d'accordo con le sue idee.
Jon ha un solo pensiero e un solo obiettivo, che è sconfiggere i White Walkers; al suo fianco cerca alleati che condividano questo fine, senza dare troppa importanza al trono su cui siedono.
Il Jon dei primi tre episodi, rispetto a ciò che siamo abituati a vedere, ha subito una crescita non trascurabile. Come dimenticare tutte le volte che Ygritte lo zittiva con una frase, di solito la sua iconica «You know nothing, Jon Snow»? Ma il privilegio di spegnere il King in the North non è più di nessuno: Jon fa discorsi mai stati così lunghi, non lascia la possibilità dell'ultima parola a nessuno, è fermo nelle sue opinioni e nelle sue decisioni. Se King Snow vuole andare a Sud, non importa quante volte Sansa possa dirgli «chicco, la saga "gli Stark vanno al Sud" è 'na merda, non te ce mettere pure te» (e lei è l'unica che poco poco Jon ascolta: saranno i capelli rossi?), King Snow va al Sud.
«Io vado a Sud e voi state zitti perché so' il re faccio il cazzo che me pare» «A cojone, voi morì ammazzato come papà e Robb? 'A voi finì co sta storia?» «Sansarè, conserva il fiato che te serve per urlà contro 'sta banda de deficienti quando io non ci sono» «Aò ma che stai a dì» «Mia lady di Winterfell, il Nord è tuo» «NO VABBÈ TE STAI FORI NON TE SEI REGOLATO GRAZIEEEEEE TI AMOOOOO».
Il cambiamento di Jon è sicuramente dovuto più a un cambio nel retroscena di Game of Thrones che solo ed esclusivamente a un character development – a meno che andare e tornare dal mondo dei morti cambi considerevolmente la personalità delle persone.
Tra l'altro, perché la gente non sa che Jon è morto? I corvi non avevano mandato messaggi ovunque? Perché Tyrion e Dany cascano dal pero quando sentono Davos dire «he took a knife in his heart»? Daenerys Stormborn Targaryen si gloria e lustra di una lista di titoli senza fine, che solo Missandei conosce a memoria: invece «he's Jon Snow». E basta. Non Jon Snow il Risorto. Non Jon Snow il Lord Commander. Non Jon Snow il King in the North. Neanche Jon Snow il Bastardo. È solo Jon Snow, senza titoli di sorta: differenza abissale con la bionda che si trova davanti nel terzo episodio. Ma neanche dai cinque minuti di elencazione di titoli si lascia intimidire: «tutto molto bello, ma qui stamo pe' morì tutti: fai 'n po' te». Ma con l'orgoglio di casa Targaryen è difficile scontrarsi: pur vero che Jon è un piccolo capolavoro di ghiaccio e fuoco, un metalupo che lancia fiamme, se vogliamo; e provate a mettervi voi contro la combo di orgoglio Targaryen e onore Stark, poi ditemi se ne siete usciti vivi.
MOMENTO TOP: «TOUCH MY SISTER AND I'LL KILL YOU MYSELF» ❤️💛💚💙💜🖤❣️💕💞💓💗💖💘💝💟
MOMENTO FLOP: reunion con Tyrion Lannister. Se appena li ho visti insieme sullo schermo ho urlato, a mente fredda mi sono resa conto che sono stati un po' deludenti. Mi aspettavo grandi cose, anche in soli cinque minuti, invece i loro discorsi si sono limitati a dei giochini di parole.
CERSEI LANNISTER con menzione speciale a EURON GREYJOY – Francesca
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È difficile fare apprezzare agli altri la complessità e l’eccezionalità di questo  personaggio, missione che ho deciso di intraprendere pur sapendo già allora che avrebbe dato scarsi risultati. Certo, per chi guarda la serie senza viverla (cioè tutti noi, che grande scoperta) Cersei ormai può sembrare un’illusa. Sappiamo benissimo che non sarà lei a sedere sul trono alla fine e che a un certo punto morirà, ma assumendo un punto di vista interno alla serie il suo comportamento è meno discutibile. Sta facendo tutto il possibile per salvarsi da una situazione che sembra condannarla, e in questi tre episodi si può vedere come stia rialzando la testa. Ora che tutti i suoi figli sono morti, l’unico a darle un po’ di umanità è il fratello/amante, con cui ha un momento intimo e inaspettato nel terzo episodio: già ora è più spietata che mai, cosa succederà quando anche Jaime si allontanerà da lei, come molti sospettano?
Intanto Cersei cerca di procurarsi armi in grado di uccidere draghi e di farsi più alleati possibili. Il più importante di loro è Euron Greyjoy, che con la sua flotta diventa il nuovo favorito della regina. Insistente a chiedere le nozze, Cersei se lo manipola per bene e gli promette ciò che desidera a fine della guerra. Divertente, perché la guerra in questa serie non finisce mai e perché se Euron crede alla promessa di Cersei allora è davvero un fesso – cosa che non mi dispiacerebbe, perché lo detesto. L’unico momento in cui l’ho tollerato è stato quando ha messo in imbarazzo Jaime con domande spinte nel terzo episodio, ma solo perché ho riso per qualche secondo.
Nel terzo episodio Cersei assapora la vendetta per l’omicidio di Myrcella. Tolto il mio odio per Ellaria (ma lacrime a non finire quando citano il mio amore Oberyn Martell!!!!) e la mia empatia per Cersei, è indiscutibile che l’atto perpetrato da Ellaria sia stato disgustoso e che nell’ottica della serie la vendetta di Cersei sia più che giustificata. La regina mostra ancora di saperne una più del diavolo – come dimenticare la fine della septa che la teneva rinchiusa prima dell’espiazione? – e festeggia con il fratello. Decide perfino, mossa troppo azzardata a mio parere, che non sia un problema se un’ancella di corte vede lei e Jaime in circostanze equivoche. Dopo essersi rigirata Mycroft Holmes cioè scusate il banchiere di Braavos, le sue tattiche di battaglia sbaragliano i nemici con formazioni inaspettate.
Non dirò che Cersei possa essere una regina migliore di Danaerys (con seguito a braccetto, ovviamente), perché non è vero, ma non posso fare a meno di notare quanto sia più preparata e matura rispetto alla seconda, che da sola riesce a malapena a trovare il bagno.
MOMENTO TOP: bits and pieces della manipolazione di Euron e della sua risalita dalle stalle alle stelle, ma si staglia sopra a tutto il resto la vendetta su Ellaria. Ancora una volta, Cersei ripaga i propri nemici con la loro stessa moneta: «I don't sleep very well, not at all  really. I lay in bed and I stare at the canopy and I think about ways to destroy my enemies. How to destroy Ellaria Sand, the woman who murdered my only daughter? I thought about having Sir Gregor crush your skull the way he did to Oberyn: it would be poetic, I suppose, but fast, too fast. I thought about him crushing your daughter's skull: she's beautiful, so beautiful, the thought of this lovely face cracking open like a duck egg it's just not right. [...] Your daughter will die here in this cell and you'll be here watching while she dies. You'll be here for the rest of your days [...], you will live to watch your daughter rot, to watch that beautiful face clamps to bone and dust, all the while contemplating the choices you have made».
MOMENTO FLOP: all'apparire della scena!hot con il bel fratello pensavo di essere tornata ai momenti attira pubblico delle prime stagioni, e sono rimasta un po' perplessa. Non mi ha stupita il fatto che Cersei continuasse nonostante Jaime inizialmente le si opponesse (parallelismo con la 4x03?) mentre mi ha stupita che si lasciasse scoprire da un'ancella come se niente fosse. Non è una mossa da Cersei, e potrebbe pagarne le conseguenze.
TYRION LANNISTER – Valentina
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Abbiamo lasciato Tyrion come Hand of the Queen, e quindi me al settimo cielo perché finalmente riceveva la ricompensa che si meritava. Mi aspettavo grandi cose da Tyrion; ma il Tyrion Lannister di questa stagione, almeno in questi primi tre episodi, è la pallida e sfocata ombra del Tyrion Lannister che tutti conosciamo e amiamo.
Nel suo personaggio, la mancanza di un canovaccio letterario e della scrittura di Martin delle sceneggiature ha appiattito la personalità. Il nano sveglio, sempre un passo avanti a tutti, la cui unica e valida arma era l'intelligenza (“A mind needs books like a sword needs whetstone”) è diventato solo uno a cui piace giocare con le parole. Il Tyrion Lannister che conosco e amo non è un maestrino: questo Tyrion è il Folletto delle fobie di Cersei, quello che parla per confondere, non perché ha effettivamente qualcosa da dire; l'arguzia e l'ironia sono sparite, ed è rimasto un consigliere che almeno si rende conto di essere l'unico a cui la regina dà ascolto. E per una regina come Daenerys, che è pronta a eliminare anche l'artefice della sua ascesa perché quella mattina si è svegliata con il piede storto, avere qualcuno che le ricorda che non vuole essere la «queen of the ashes» è decisamente positivo, per evitare un Re Folle 2.0.
MOMENTO TOP: strano a dirsi, ma non troppo per il Tyrion7, l'unico momento in cui è in silenzio. Nel primo episodio, Daenerys ha avuto solo la scena finale e una singola battuta: mentre gira per le stanze di Dragonstone, scrutando il luogo che dovrebbe sentire come casa propria, è seguita solo dalla sua ombra e da Tyrion Lannister, che è egli stesso la sua seconda ombra. Con un piccolo capolavoro di regia, hanno dimostrato cosa vuol dire Daenerys al governo: certo, un personaggio forte di facciata, ma che non è niente senza qualcuno di valido alle sue spalle. È Tyrion che muove i fili del gioco, è la mente principale dietro le azioni. Mostrato di nuovo nell'episodio successivo: «non vuoi essere la queen of the ashes» ... «non sarò la queen of the ashes».
Menzione speciale anche a Tyrion che chiede di Sansa, l'unica persona al di fuori della famiglia Stark che tiene veramente a lei.
MOMENTO FLOP: oltre la reunion con Jon Snow, distrutta forse proprio dalla pochezza del nuovo Tyrion, la difesa di Varys. I discorsi di Tyrion sono memorabili, e lo sa bene Peter Dinklage che ha vinto l'Emmy per uno di questi. Avevo di brividi durante il discorso del processo per la morte di Joffrey. Invece, nel momento in cui Varys sta per essere messo a morte, Tyrion pronuncia due flebili battute contro Daenerys, lasciando l'eunuco a difendersi da solo. Non che Varys non sia in grado, per carità: anzi, nella sua difesa sembra più simile al vecchio Tyrion di Tyrion stesso. Ma da quando Tyrion Lannister lascia che le persone lo zittiscano senza ribattere con sarcasmo?
JAIME LANNISTER – Valentina
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Jaime apre malissimo: «Parliamo di Tommen?» «No» «Ok». Il suo personaggio è ormai muto e non è neanche in grado di rispondere a Euron Greyjoy quando lo provoca, sia in privato sia in pubblico: chi sei tu e che ne hai fatto di Jaime Lannister? Grazie a Dio resta una delle poche persone che ancora capiscono qualcosa di strategia militare, e riesce a prendere Alto Giardino e a prevedere la presa di Castel Granito.
Ma qualità da generale a parte? Jaime non parla molto, non riesce neanche a tenere testa alla gemella che sta dando di matto, e, appena lei si inginocchia davanti a lui, dimentica anche il significato della parola decenza.
(Può essere considerato character development il fatto che nella 1x01 Cersei impanichi perché Bran l'ha vista con Jaime mentre nella 7x03 apre tranquillamente la porta in vestaglia e con il gemello ancora nudo nel letto?)
Per Jaime ho grandi aspettative, e soprattutto per il rapporto Jaime-Cersei. Com'è ben noto, la profezia di Maggy la Rana ha detto chiaramente a Cersei che sarebbe morta per mano del suo valonqar. Come più volte si ripete, lei è la prima nata tra i gemelli: questo rende sia Jaime sia Tyrion i suoi valonqar, che in Alto Valyriano significa "fratello minore": Cersei però è sicura che la profezia si riferisca a Tyrion, ed è lui che teme. Però (mettendo da parte la teoria che sostiene che Tyrion non sia neanche fratello di Cersei, ma addirittura di Daenerys), personalmente credo che la profezia si riferisca a Jaime. Da sempre i due gemelli hanno avuto un rapporto unico, come ha sempre raccontato Cersei. Nei libri, ricordo che a un certo punto Jaime dice di non ricordare neanche la prima volta in cui baciò la sorella, tanto erano piccoli. Ma quando Jaime si allontana da Cersei, cambia; quando si è allontanato e ha conosciuto Brienne, è cambiato radicalmente: ricordiamo che è stato lui a dare a Tyrion la possibilità di scappare, dopo la morte di Oberyn. Si è allontanato sempre più da Cersei, nonostante sia rimasto al suo fianco. Dal suo ritorno ad Approdo del Re, quando ha trovato di fronte a sé il devasto dell'esplosione del Tempio di Baelor, i suoi sguardi per Cersei sono sempre più confusi, se non spaventati. Sempre più nella sorella rivede re Aerys Targaryen, sempre più riecheggia il terrificante «Burn them all», sempre più lo Sterminatore di Re è pronto a diventare lo Sterminatore di Regine. La profezia dice che il valonqar avrebbe ucciso Cersei strozzandola: chi meglio di Jaime Lannister, con una mano dorata che può diventare letale? E notiamo che Euron insiste sulla mano di Jaime da tre puntate...
MOMENTO TOP: tra il piattume delle sue scene (perché le mie grandi aspettative non vengono soddisfatte...), la strategia militare per conquistare Alto Giardino gli dà un breve momento di gloria.
MOMENTO FLOP: dopo puntate e puntate di crescita, c'è il crollo quando va a letto con Cersei. Più deludente della fine di Barney Stinson.
PETYR BAELISH – Francesca
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Più o meno tutti sanno che i real deals nel trono di spade sono Varys e Petyr. O almeno, questo è quello che ho sempre pensato. Mentre gli aspiranti sovrani si massacrano a vicenda, questi due strateghi manipolano la scala del caos a loro piacere. Ultimamente, però, mi chiedo se si rendano conto delle situazioni in cui si sono messi. Ho sempre amato entrambi, preferendo Petyr a Varys (complementariamente a Valentina), ma alcune delle loro ultime mosse sono questionabili.
Non sarebbe un episodio del Trono di Spade senza Petyr che osserva Sansa con sguardo da maniaco (check: fatto, per tutti i tre episodi) ma ci si chiede quando comincerà ad accorgersi che anche Sansa lo sta manipolando per bene. Nel secondo episodio arriva un momento atteso da tutti: Jon che sbatte Petyr al muro senza pietà (e no, non in quel senso) dopo che Littlefinger gli declama il proprio “amore” per Sansa, tale quale a quello che provava per Catelyn. Non capisco cosa pensasse di ottenere da questa mossa, che mi ha lasciato assai perplessa. E’ nel terzo episodio che invece lo troviamo in una situazione che ci piace, mentre consiglia Sansa su come muoversi nel gioco dei troni. Se c’è una persona che impara da chi le sta intorno, questa è Sansa, e dopo Cersei e Ramsay, alla lista si aggiungerà anche Petyr, che le propone una disquisizione filosofica su come non trovarsi mai impreparati. Ma lui starà applicando le sue stesse regole?
MOMENTO TOP: «Don't fight in the North or in the South, fight every battle, everywhere, always, in your mind: everyone is your enemy, everyone is your friend, every possible series of events is happening, all at once. Live that way and nothing will surprise you. Everything that happens will be something that you've seen before».
MOMENTO FLOP: «I love Sansa, just like I loved her mother» grande mossa davvero, grande mossa. Che poi non ci credo neanche. E' vero, Petyr ha la sua pretty picture e tutto quanto, ma di sicuro non è amore.  
SANSA STARK – Valentina
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Sansa è ormai una donna fatta e finita. La bambina ingenua delle prime puntate non esiste più, neanche nei sogni più remoti: ha imparato da chi la circondava, e oggi le influenze di Cersei, Petyr e Catelyn sono più evidenti che mai (tanto che Jon le dice che sembra essere un'ammiratrice di Cersei; e parliamoci chiaro: per quanto possa stare sul cazzo, chi non lo è?).
La ragazzina che fungeva da pedina di chi le era intorno oggi non è disposta a farsi mettere i piedi in testa. Lo avevamo già visto nella scorsa stagione, durante i preamboli per la Battaglia dei Bastardi, quando, senza battere ciglio, pronunciò l'iconico «You're going to die tomorrow, Lord Bolton. Sleep well». Oggi la vediamo rispondere a Jon di fronte all'adunata di cavalieri che lo hanno acclamato Re del Nord, nonostante creda fermamente che lui sia tagliato alla perfezione per il ruolo («You're good at this. You are!») e prendersi il merito che le spetta quando lui le riconosce il titolo di Lady di Winterfell.
MOMENTO TOP: Sansa, va' e conquista e rimetti Ditocorto al suo posto come solo tu sai fare!
MOMENTO FLOP: due fratelli si rivedono dopo anni e lui cosa fa (oltre a non mostrare un'emozione che sia una)? No comment.
BRANDON STARK – Francesca
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Brandon, considerato da alcuni il personaggio più importante nonché protagonista di Game Of Thrones (contenti voi...), giunge finalmente alla barriera, scortato da quella poveraccia di Meera che ormai si è fatta due braccia da culturista. Sappiamo tutti che sta arrivando il momento, che finalmente altri due Stark saranno riuniti. Gli occhi si riempiono di lacrime al solo pensiero, il cuore esplode di gioia e prepariamo le reaction pic da postare su twitter.
Bran nel terzo episodio arriva finalmente a Grande Inverno, e la sua reazione al ritrovamento della sorella è più o meno quella che avrebbe potuto avere Neville Paciock sotto incantesimo pietrificante in una situazione del genere. Anzi, no, almeno Neville è simpatico.
Brandon ormai sa tutto e tutti e vi spia mentre fate la doccia, quindi ritrovare la sorella non è poi sto granché e non mostra il più piccolo segno di felicità. Anche quando Sansa cerca di comprendere quello che gli è successo, Bran non la considera molto. Sono d’accordo che le circostanze non siano delle più liete, ma due schiaffi ben assestati glieli avrei dati con piacere almeno per fargli cambiare espressione. E poi lo lascerei da solo in mezzo al bosco, vediamo poi quanto considera l’aiuto altrui.
MOMENTO TOP: quando Lady Gaga l'ha chiamato sul palco per duettare sulle note di Poker Face.
MOMENTO FLOP: tutto il resto, più o meno.
DAENERYS [...] TARGARYEN – Valentina
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Su tre episodi, due sono titolati specificamente per la Madre dei Draghi. Daenerys ha finalmente raggiunto Westeros, accompagnata dai tre draghi, che non mancano di dare il benvenuto al figlio naturale di Rhaegar Targaryen non appena lo vedono (altro che “io sono l'ultima Targaryen”).
Da pelle d’oca l'interpretazione di Emilia Clarke nella 7x01, quando fa toccare il suolo a Daenerys come se fosse parte di un luogo sacro e recondito, che venera come una divinità. Assorbe il paesaggio roccioso della sua terra natia, con tutti i sensi possibili. Questo, però, non cambia il suo carattere che, per quanto lei voglia negarlo, è troppo simile a quello del padre. Inspiegabilmente, nella seconda puntata decide che è arrabbiata con Varys, che è tuttavia l'artefice del suo ritorno a Westeros. La ragione? Fa il suo lavoro: spia e doppiogiochista. Ma, come Varys le ricorda, una persona che riesca sempre ad avere uno sguardo oggettivo, che abbia a cuore l'interesse del popolo e non solo il proprio tornaconto, può essere solo un vantaggio. E Daenerys muta? Quando mai: il già citato orgoglio Targaryen le fa dire «sì vabbè ok forse c'hai 'n po' ragione, però se me li fai girà io te brucio». E vabbè.
L'incontro con Jon, uno dei più attesi di sempre, è stata una scusa per spiattellare (di nuovo) i suoi innumerevoli titoli. E per frignare un po': «A cì, che m'hai chiamata bambina? Stai a scherzà?? Io te brucio!!!». Ed è in questo momento che emergono le contraddizioni della bionda regina: chiede a Jon di non giudicarla in base alle azioni del padre Aerys, però poi è veloce a giudicare Jon in base alle azioni di Ned. Lei può essere una santa nonostante il padre fosse chiamato Folle, ma Jon è invece il figlio del ribelle e deve sottomettersi a lei perché deve fare ammenda e perché sì. Dany non ha mai creduto che, tornata a Westeros, sarebbe stata accolta come una dea dal popolo (e lo dice a Varys, facendo il verso alle frasi colme di sogni di gloria del fratello Viserys): ciò nonostante, da Jon pretende tutto, senza voler dare in cambio nulla. Esiste solo lei con le sue ragioni. I White Walkers? Sticazzi.
Daenerys è un passo minuscolo dal prendere il trono: le basta allungare la mano e lo afferra. La sua forza risiede nella saggezza di Tyrion (anche se il suo personaggio non la dimostra), che la tiene a freno di fronte a Olenna Tyrell che dà di matto e le dice «be a dragon»: sì, certo, sii un drago, brucia tutti, diventa esattamente come tuo padre e fatti odiare dal popolo. La mossa migliore insomma.
MOMENTO TOP: l’arrivo a Dragonstone (strano, quando non ha detto neanche una parola).
MOMENTO FLOP: l'invettiva contro Varys, completamente immotivata.
OLENNA TYRELL – Francesca
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Olenna porta in scena un po’ di sass come sanno fare in pochi, e mi chiedo chi rischiarerà gli episodi d’ora in poi. Personaggio amato dall’inizio alla fine, donna realista dal pugno di ferro che sa quello che vuole e odia i convenevoli, mi è caduta immensamente nel secondo episodio. Sarà che non conosce Dany come la conosciamo noi, ma se questa si mette in testa che non deve dare ascolto a nessuno –neanche a Tyrion – è l’inizio della fine. Ho pensato che Olenna l’avesse capito e le stesse dicendo quelle parole per un qualche tornaconto personale ma non è stato così e io sono rimasta alquanto basita. Cercherò di non pensare a questo momento, ma ad
uno epico come il discorso del terzo episodio. Nessuno insulta bene come Olenna, ed è un piacere per le orecchie sentirla deridere Joffrey. Coerente fino alla fine, dall’odio per il motto dei Tyrell all’amore per la stessa casa e per i suoi nipoti, non sarebbe Olenna se non se ne andasse con il botto. L’unica che sfugge all’ira di Cersei.
MOMENTO TOP: che altro, se non il suo ultimo, stoico discorso? Ciliegina sulla torta «He [Joffrey] really was a cunt, wasn't he?» che ci toglie le parole di bocca.
MOMENTO FLOP: mi ripeto, ma sicuramente il suo intervento a Dragonstone.
YARA GREYJOY – Francesca
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Ho sempre adorato Yara e nonostante a un certo punto temessi il peggio sono ancora convinta che riuscirà a sottrarsi al suo apparentemente certo destino. Mi rendo conto dell’improbabilità delle mie speranze ma mi rifiuto di credere che la storia di Yara possa finire qui. Donna di forte volontà, ha sia l’ingegno di Cersei che l’amore per il popolo di Daenerys, e potrebbe guidare uomini e donne delle sue terre come nessun altro. Vabbè, okay, forse i miei sogni reconditi di un qualche accenno Dany/Yara non si avvereranno mai, ma posso ancora credere nel resto. Uno dei momenti più irritanti e tristi della serie per me è stato l’elezione al trono delle isole di ferro di Euron al posto di Yara, e non posso credere che la serie possa mai finire senza lei sovrana delle isole.
MOMENTO TOP e FLOP: per Yara i due vanno insieme. Si tratta ovviamente del combattimento contro la flotta di Euron. Top perché si è battuta con il valore che le si addice e se avesse avuto più come lei al suo seguito le cose sarebbero andate diversamente, flop perché effettivamente ha perso
SAMWELL TARLY e JORAH MORMONT – Francesca
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Eccolo, è lui l’eroe di cui questa città ha bisogno, l’unico con il coraggio (e l’irresponsabilità) per fare quello per cui tutti noi pregavamo da mesi: guarire il favorito, il prescelto, l’idolo, guru della friendzone Jorah Mormont. Sam ci dona sequenze ad alto contenuto soporifero, è vero, e altre altamente nauseanti, ma tutti ci aspettiamo grandi cose da lui e la guarigione dell’appestato Jorah si rivela una tappa fondamentale del suo cammino alla cittadella – in cui Horace Lumacorno lo terrà rinchiuso per anni a copiare manoscritti, molto probabilmente. Grazie alla professionalità del buon Sam, Jorah può tornare da Danaerys, che lo ha bandito qualcosa come tre volte mentre ha perdonato le congiure di Varys in qualche secondo. Forse l’orgoglio e i nomi contano più del resto, non si sa.
MOMENTO TOP: oltre, ovviamente, alla reazione di Sam al sentire il nome del vecchio comandante e all'operazione operata su Jorah, abbiamo tutti amato la semplice risposta di Tarly alla stupita domanda di come avesse fatto a guarire Mormont: «Ho seguito le istruzioni del libro». Magari fossimo tutti un po' più Sam.
Invece, per Jorah slittiamo alla lettera a Daenerys. Se solo lei sapesse quanto ci avrebbe guadagnato a non bandire Jorah ripetute volte. Ma lui persevera, dolce pasticcino e re della friendzone.
MOMENTO FLOP: vanno sicuramente annoverati i momenti soporiferi del primo episodio, ma vogliamo parlare della disgustosa e nauseante transizione a cui sapete che mi riferisco? Mi viene da vomitare.
Jorah non ci ha donato molte scene, ma un po' di disperazione è salita a tutti quando si è rialzato in piedi e ha detto a Sam che sarebbe tornato dalla sua Khaleesi. Voglio dire, era abbastanza ovvio che l'avrebbe fatto, ma ho comunque provato un po' di pietà per lui.
THEON GREYJOY – Valentina & Francesca
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V: Theon è uno dei personaggi con più sfaccettature della serie. Indubbiamente non è un personaggio amato ai suoi inizi, quando decide di tradire Robb e prendere Winterfell. Ma il percorso di tortura a cui lo sottopone Ramsay, che non scaturisce dalla vendetta, ma dal puro gusto di tagliare e scuoiare che caratterizza il Bastardo Bolton, fa cambiare idea a molti. Theon viene distrutto e ricostruito come una persona nuova, Reek, che è alla completa mercé di Ramsay. Gli psicologi hanno materia con cui banchettare guardando il personaggio di Theon Greyjoy, che nella 7x02 ha mostrato ancora una volta le difficoltà del percorso di recupero: magistrale l'interpretazione di Alfie Allen, che con un solo battito di palpebra, fa lo scatto Theon-Reek. Theon forse avrebbe potuto salvare Yara dalla morsa di Euron. Theon Greyjoy forse avrebbe potuto tenere testa allo zio. Ma Reek? Reek non è nessuno, Reek è una creatura quasi informe, che senza Ramsay non ha senso d'esistere. Reek non può salvare Yara e non può neanche provarci. E dunque, Reek si butta in mare.
F: Per quanto riguarda Theon, non mi dilungherò, specificando solo che ho il mio punto di vista e che ognuno può essere d’accordo o meno. Theon non mi è mai piaciuto, né quando era in sé, né durante la tortura (che ho apprezzato) né dopo, punto e basta. Gli unici momenti in cui lo tollero sono quando supporta Yara. Non voglio addentrarmi nella psicologia di Theon/Reek perché di sicuro non sono la persona più adatta per farlo, ma se poteva esserci uno spiraglio di luce in fondo al tunnel il suo comportamento nel secondo episodio ha fatto cadere una valanga davanti allo spiraglio.
 Menzioni speciali
DAVOS SEAWORTH – Francesca
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Anche Jon Snow a volte ha bisogno di un aiutino, più che altro per esprimersi in termini più comprensibili e non offendere con i suoi modi molto diretti, ed allora subentra Davos. Non che lui sia così subdolo, anzi, ma nessuno resiste al Cavaliere delle Cipolle – e non è per l’odore. Davos è il vicino di casa che tutti vorrebbero, il padre che tutti vorrebbero, insomma tutti lo vorrebbero e basta. Oltre ad essere aspirante stratega e bravo diplomatico (e bravo con i bambini) è anche un uomo semplice, che smorza la pomposità della corte di Dragonstone: questo è Jon Snow. Ora veniamo alle cose che contano. Menomale che c’è Davos.
VARYS – Valentina
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Varys è sempre stato il più sveglio nel gioco del trono. Anche quando Daenerys se la prende con lui, le tiene testa: sa che ha un ruolo importante e sa che nessun monarca può veramente abbatterlo, se non schiacciandolo fino alla morte. Ma anche così, i Ragni, pur morti, non lasciano indietro solo la carcassa: hanno riempito il mondo di ragnatele.
Ho avuto una punta di panico nel sentire Melisandre dirgli che dovrà morire in terra straniera: che sia un preannuncio della sua morte in corso di serie? Oh, io ve lo dico, faccio un macello se mi ammazzano Varys.
SANDOR CLEGANE – Francesca
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Non ho mai creduto che il buon vecchio Sandor fosse morto – mai credere qualcuno per morto se non si vede il corpo – e vederlo ricomparire sullo schermo è sempre una gioia. Aspetto trepidante il momento in cui ucciderà il fratello (già morto in teoria, ma ci siamo capiti) ma ancora di più la reunion con Arya, cui il primo episodio sembra preludere – e ne vedremo delle belle. Non credo che prenderà mai parte attivamente e stabilmente a uno schieramento nella guerra, ma possiamo comunque aspettarci dell’azione.
TORMUND GIANTSBANE – Valentina
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YOU'RE A LUCKY MAN. MA COME FATE A RESISTERGLI IO NON ME LO SPIEGO.
VERME GRIGIO - Francesca
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Se non altro, il personaggio in questi tre episodi ha stupito. Sulla strada per diventare il nuovo Christian Grey, sembra aver dimenticato un po’ di strategia militare. Non vorrei suonare come Cersei (o forse sì), ma se l’amore è una debolezza...
Eccoci giunti alla fine di questo mezzo commento mezza recensione: sentitevi liberi di discutere le nostre opinioni e di mandarci le vostre domande, risponderemo come possibile. 
Un po' d'inverno servirebbe anche a Milano, dove sono in arrivo i quaranta gradi, ma in realtà saremmo abbastanza contente di una risposta. Gendry Baratheon sta ancora remando?
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Alla prossima,
Francesca e Valentina
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Di che parlano i libri di Cornelia Fluke? È una saga?
La saga fantasy per cui è diventata celebre è "la trilogia del mondo d'inchiostro" composta da Cuore d'inchiostro, Veleno d'inchiostro e Alba d'inchiostro ed attualmente l'autrice sta lavorando ad un quarto libro della saga "The color of revenge". La storia segue le vicende di Maggie e suo padre Mo, il quale possiede l'abilità speciale di far uscire i personaggi fuori dai libri non appena li legge a voce alta. Finché un giorno, mentre stava leggendo una storia alla sua famiglia, dal libro evoca tre personaggi, tra cui due villain, e in cambio il libro intrappola fra le sue pagine la moglie di Mo. Forse avrai visto il film con Brendan Fraser, ma ti assicuro che non rende giustizia ai libri e la cosa abbastanza disturbante è il modo in cui questi libri vengono relegati nel reparto "libri per bambini/ragazzi" perché, oltre ad essere un opera abbastanza matura, in maniera molto sottile affronta dei temi che un bambino non può comprendere nella sua interezza. Te li consiglio: trama, ambientazione, personaggi, stile, tutto molto coinvolgente e amerai tutto. Non ti ho detto molto della trama per non fare spoiler, ma se vuoi su youtube puoi trovare qualche recensione no spoiler.
Poi l'altra saga è quella di Reckless, ambientata 500 anni dopo gli avvenimenti della trilogia del mondo d'inchiostro. Ancora devo leggerla, quiandi non posso giudicare, ma ormai Cornelia Funke non è che una conferma per me e leggerei pure la sua lista della spesa se fosse possibile, quindi sono molto positiva a riguardo ;)
Ci sono altri libri a parte, uno autoconclusivo "Il re dei ladri" e un'altra saga "il cavaliere dei draghi" sempre fantasy.
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ultimavoce · 7 years
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Game Of Thrones: “Queen of Justice” 7x03
#GameOfThrones: “#Queen of Justice” recensione del terzo episodio: grandi incontri e colpi di scena in attesa dell'epico finale!
Game Of Thrones: recensione della terza puntata “Those…walking dad man”
il terzo episodio di Game Of Thrones si apre con l’attesissimo incontro tra due dei personaggi più amati: Daenerys Targaryen e Jon Snow. Il re del nord si è recato presso la Roccia del Drago, dopo l’invito della madre dei draghi. Da subito le battute scambiate fanno entrare nel vivo e ci si chiede cosa si cela davvero dietro…
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Ben ritrovati amanti dei libri, buon venerdì e buon inizio di weekend a tutti voi! Anche oggi sono qui per presentarvi un libro che ho avuto il piacere di leggere in anteprima grazie alla nostra collaborazione con la casa editrice Queen Edizioni che ha organizzato questo Review Tour. Il libro che ho il piacere di presentarvi oggi è Obsidian – The Dragon King il primo volume scritto da Kimberly Loth. Che ne dite di andare a conoscere un pò di più su questo libro?   EDITORE: Queen Edizioni GENERE: Urban Fantasy YA SERIE: The Dragon Kings Vol.1 PAGINE: 212 DATA DI PUBBLICAZIONE: 25/02/2021 TRAMA Un futuro re. Una ragazza affascinata dai draghi. Un incontro inaspettato che cambierà le loro vite per sempre. Aspen non sa come comportarsi di fronte al re dei draghi mutanti…E le conseguenze delle sue scelte potrebbero essere mortali. La ragazza non ha mai avuto paura di nulla, ma se sapesse chi è Sid, forse si comporterebbe diversamente. Per lei, Sid è solo un promemoria di un passato che preferirebbe dimenticare. Quello che aspen non sa, è che Sid non la lascerà da sola, perché è l’unica ragazza che potrebbe essere in grado di salvare lui e il resto dei draghi. Ma non aveva messo in conto di innamorarsi di lei… *Finale aperto. RECENSIONE COMPLETA SUL BLOG immersinelmondodeilibri.home.blog   https://www.instagram.com/p/CMKxK4yHWDa/?igshid=dulm693ypfaa
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