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#BESA editrice
gregor-samsung · 2 years
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“ Il treno militare sorpassò Čordon a cavallo. Il cavallo era già stanco. Ma egli contava di farcela, se solo il treno si fosse fermato, la stazione di smistamento non era lontana. E la paura, la preoccupazione che il treno potesse all'improvviso non fermarsi, lo fecero pensare a Dio: "Dio grande, se sei sulla terra, fai fermare il treno! Ti prego, fai fermare, fai fermare il treno!" Il treno era già alla fermata di smistamento, quando Čordon si mise alla pari con i vagoni di coda. E il figlio corse lungo la fila dei vagoni, incontro al padre. Vedendolo, Čordon scese con un balzo da cavallo. In silenzio si gettarono l'uno nelle braccia dell'altro e si arrestarono, dimenticando tutto ciò che esiste al mondo. — Padre, perdonami, parto volontario — disse Sultan. — Lo so, figlio. — Ho offeso le sorelle, padre. Che perdonino questa offesa, se possono. — Ti hanno perdonato. Tu non le hai offese, non dimenticarle, scrivi loro, capito? E non dimenticare tua madre. — Va bene, padre. Nella stazione suonò un campanello, bisognava separarsi. Per l'ultima volta il padre guardò in viso il figlio e vide in esso per un momento i propri tratti, se stesso, ancora giovane, ancora all'alba della giovinezza; lo strinse forte al petto. E in quel momento con tutto il suo essere voleva trasmettere al figlio l'amore paterno. Baciandolo, Čordon disse: — Sii uomo, figlio mio! Dovunque tu sia, sii uomo! Rimani sempre un uomo! I vagoni si mossero. — Čordonov, si parte! — gli gridò il comandante. E quando portarono via Sultan a tutta velocità, Čordon lasciò cadere le braccia, poi si voltò e, stringendo la criniera sudata e accaldata del cavallo, scoppiò in pianto. Pianse, abbracciando il collo del cavallo, e così fortemente fremeva che sotto la gravità del suo dolore gli zoccoli del cavallo si muovevano lentamente. I ferrovieri passavano accanto in silenzio. Essi sapevano perché la gente piangeva in quei giorni. E solo i ragazzi della stazione, all'improvviso calmi, si fermavano con curiosità e con compassione infantile guardavano questa persona grande, vecchia, che piangeva. “
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Brano tratto dal racconto Incontro con il figlio, testo raccolto in:
Cingiz Ajtmatov, Occhio di cammello - racconti dalla leggendaria Kirghizia, traduzione di Anna Maria Bosnjak, BESA editrice (collana Cosmografie n° 23), Nardò (LE), 2006; pp. 88-89.
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elmas-66 · 16 days
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Sabina Darova presenta: " La poetessa e scrittrice albanese Valbona Jakova viene per la prima volta ad Asti a promuovere il suo ultimo libro con la raccolta di poesie “ Sul crinale del cuore”, pubblicato dalla casa editrice Besa|muci, e vincitrice del premio FIORINO D’ORO a Firenze. Mi è piaciuta molto la motivazione e ho preferito  portarlo anche all’auditorio di oggi"..., pubblicazione di Elisa Mascia da San Giuliano di Puglia -Campobasso
Foto cortesia di Valbona Jakova Sabina Darova presenta Valbona Jakova al Centro Artistico Culturale Albanese “ Margarita Xhepa” Asti!La poetessa e scrittrice albanese Valbona Jakova viene per la prima volta ad Asti a promuovere il suo ultimo libro con la raccolta di poesie “ Sul crinale del cuore”, pubblicato dalla casa editrice Besa|muci, e vincitrice del premio FIORINO D’ORO a Firenze. Mi è…
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agnesebascia · 3 months
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Su Rita  Lopez, “Fuori da ogni tempo”.
di Elena Tamborrino   La penultima fatica di Rita Lopez è stata pubblicata da Besa Editrice nel febbraio 2022, quindi due anni fa. Strano che ci abbia messo quasi due anni per decidermi a leggerlo, ma avevo una piccola resistenza, sapendo che ci avrei trovato un argomento doloroso e non mi sentivo pronta. In realtà questo argomento doloroso, una malattia degenerativa di cui ho fatto esperienza…
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personal-reporter · 10 months
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Xenia Book Festival 2023 a Reggio Calabria
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E’ ai nastri di partenza l’VIII edizione di Xenia Book Festival, la rassegna letteraria internazionale all’aperto di Reggio Calabria, prevista nel weekend del 5 e 6 agosto presso l’Arena dello Stretto. Si tratta di un prestigioso evento dell’estate reggina sempre più proiettato negli ultimi anni ad occupare un posto di rilievo nel contesto del panorama culturale - editoriale nazionale ed internazionale. La manifestazione, organizzata dalla Leonida Edizioni e dall’associazione culturale Xenia Book Festival, storicizzata dalla Regione Calabria, ha il patrocinio di dnumerosi enti, tra questi l’Ambasciata della Repubblica di Armenia presso la Repubblica Italiana, e  registrerà la partecipazione di 35 case editrici provenienti dall’intero territorio nazionale. Tra le case editrici dell’evento ci sono Leonida Edizioni, Adda Edizioni, Besa Muci, Cacucci, Claudio Grenzi Editore, Collettiva Edizioni, Editrice AGA, Editrice Rotas, Edizioni di Pagina, Edizioni Gagliano, Edizioni Radici Future, Falvision, Gelsorosso, Giacovelli Editore, Giazira Scritture, I libri di Icaro, I Quaderni del Bardo, Il Grillo, Interno Poesia, Kurumuny, L'arco e la corte, Les Fleneurs, Musicaos Editore, NowhereBooks, Pensa, Pietre Vive Editore, Progedit, Schena Editore, Terra Somnia Editore, Terrarossa, Vesepia, Vintage Editore, Wip Edizioni, Ideadinamica e Montinaro Editore. Il programma, inoltre, vede l’adesione di 40 autori alla rassegna letteraria Vetrina d’Autore presso la sala conferenze Spazio Closed della Leonida Edizioni, con la partecipazione del trio musicale armeno Khachaturyan, di Tsovinar Hambardzumyan Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia presso la Repubblica Italiana, di Giorgio Piras dell’Università La Sapienza ed altri studiosi. Particolarmente rilevante sarà la presenza, in videoconferenza,  del noto attore, regista e sceneggiatore Carlo Verdone. Xenia si richiama all’apertura ed alla conoscenza di elementi connotativi sempre più marcati della politica editoriale della Leonida Edizioni, infatti la kermesse letteraria sarà seguita dalle telecamere del canale Eclipse due come voi. Read the full article
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lucianopagano · 1 year
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Re Kappa, tratto da una storia vera (17 anni dopo).
Secondo me con la scrittura bisogna cercare di creare mondi, proiettarsi nel futuro, anche a costo di sentirti soli e incompresi. Poi passa.
Nel marzo del 2007 pubblicai il mio primo romanzo, Re Kappa, dove raccontavo un po' del mondo editoriale che mi circondava allora, all'età di trentadue anni. Il romanzo lo scrissi più o meno nell'estate/autunno del 2006, e uscì con Besa Editrice, per l'appunto, nella primavera del 2007. Nel romanzo si parla, tra l'altro, del protagonista, uno scrittore giovane, che riesce a rubare a un critico letterario di cui si sente acerrimo nemico, il manoscritto di Céline "La volonté du roi Krogold", che riesce vendere per il valore di 2 milioni di euro. Il romanzo si intitola "Re Kappa" proprio perché ispirato a Roi Krogold, e a quegli inediti di cui Céline scriveva nelle sue opere. Il materiale e l'ispirazione, molta, mi vennero dalla lettura di un libro regalatomi da un amico, "Il mio Céline" di Robert Poulet, edito da Sestante. Mi venne in mente questa idea assurda di un giovane scrittore in cerca della sua rivalsa. "Re Kappa" fu recensito più o meno dappertutto, senza eufemismi. Ma la cosa divertente, come sempre accade nelle storie di letteratura, fu un giudizio di un* giovane e not* scrittor* che mi scrisse, senza tirarla per le lunghe, che malgrado tutto la storia del ritrovamento e furto di quel manoscritto per 2 milioni di euro era implausibile. Peccato.
Detto questo, la scorsa settimana è stato pubblicato in Francia il manoscritto perduto e ritrovato de "La volonté du roi Krogold" di Louis Ferdinand Céline.
Detto questo, il "10" raffigurato nella copertina di "Re Kappa" è il numero della targa del Dispensaire dove Céline svolgeva l'attività medica.
Detto questo, il valore stimato dei manoscritti ritrovati nel 2021 è di circa (come scrive RadioFrance) 10 milioni di euro. "La valeur financière de ces manuscrits représenterait plusieurs dizaines de millions d'euros".
[fonte: https://www.radiofrance.fr/franceinter/romans-chapitres-nouvelles-lettres-ce-qu-il-y-a-dans-les-inedits-de-celine-2975931]
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letteratitudine · 1 year
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✨Ecco l’ultimo gruppo di titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Elvira Mujčić, «La buona condotta» (Crocetti), presentato da Gad Lerner.
▪ Francesco Musolino, «Mare mosso» (E/O), presentato da Luca Ricci.
▪ Ilaria Palomba, «Vuoto» (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Maria Cristina Donnarumma.
▪ Monica Perosino, «La neve di Mariupol» (Paesi Edizioni), presentato da Vito Bruschini.
▪ Anna Luisa Pignatelli, «Il campo di Gosto» (Fazi), presentato da Alessandro Masi.
▪ Sofia Pirandello, «Bestie» (Round Robin Editrice), presentato da Umberto Croppi.
▪ Rossella Pretto, «La vita incauta» (Editoriale Scientifica), presentato da Wanda Marasco.
▪ Alessandro Riello, «Delitto in contropiede» (Pellegrini), presentato da Clemente Mastella.
▪ Sandra Rizza, «Nessuno escluso» (Ianieri), presentato da Alfonso Celotto.
▪ Luisa Ruggio, «Le confidenze» (Besa muci), presentato da Diego Guida.
▪ Giacomo Sartori, «Fisica delle separazioni in otto movimenti» (Exòrma), presentato da Filippo La Porta.
▪ Alberto Schiavone, «Non esisto» (Edizioni Clichy), presentato da Annalena Benini.
▪ Ada Sirente, «Dura mater» (Miraggi Edizioni), presentato da Maria Teresa Carbone.
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#PremioStrega2023
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micro961 · 1 year
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Alessandra Nicita - Il nuovo singolo “Briciole”
Un gradito ritorno per la cantautrice nelle radio e su tutti i digital stores
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 Un gradito ritorno in scena per la scrittrice e cantautrice Alessandra Nicita che presenta il nuovo singolo “Briciole” in radio dal 20 Gennaio, brano che porta la sua firma sia per il testo che per la composizione musicale. Arrivato finalista al Premio “Bianca d’Aponte” città di Aversa è un brano profondo, in linea con lo stile ormai ben conosciuto dell’artista di origine pugliese che predilige temi vicini alla sfera emotiva ed intima di ogni persona. La narrazione del testo parla di rapporti relazionali ed invita a non accontentarsi, rifiutando gli "scampoli" che una relazione non vissuta alla pari porta con sé; è l’artista stessa ad affermare: "Ogni rapporto, d'amicizia o d'amore, dovrebbe rappresentare un'occasione di crescita e di condivisione, spesso, invece, le relazioni sono vissute a "senso unico". Sarebbe necessario imparare a volersi più bene, anziché, accontentarsi solo di un pugno di briciole". Si dà un messaggio che invita ad essere in un certo senso più esigenti, nel senso più buono del termine (dunque non egoistico), con noi stessi e dunque con gli altri. Il proprio valore come persona, nella propria identità ed unicità, va messo in primo piano perché soccombere la nostra personalità ed accontentarsi non è una strada giusta. Ancora una volta l’artista ci regala qualcosa che va oltre la canzone: quando scrive un testo per un brano mette a nudo una parte dei suoi pensieri, di quello che è come persona e “sente”, ma anche di quello che “non sente” e che possono avvertire altri. Come in una seduta di psicoterapia, cerca di indagare l’animo umano, alla ricerca di quelle sfumature interiori che attraverso un ascolto “sensibile” possono essere recepite.
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Alessandra vive e lavora a Bologna; appassionata di musica d’autore, durante gli esordi del suo percorso artistico il fortunato incontro con Lucio Dalla si rivelerà fondamentale per la sua carriera. Nel 2006 si affaccia ufficialmente nel panorama editoriale pubblicando “Sono stata molto delusa dai mirtilli (Besa Editrice), una raccolta di poesie che presenta in numerose località italiane. Il secondo libro arriva nel 2013: “Arrivò l’amore e non fu colpa mia” (Besa Editrice) libro ottiene immediato riconoscimento di critica e pubblico. A gennaio 2016 esce il suo primo singolo “Carolina Carolina” a cui fa seguito nel 2017 l’EP “Canzoni di nascosto”, un racconto del mondo dei sentimenti e delle emozioni, in cui solitudine, perplessità, amore e distanze si intrecciano. Con il singolo “Per nessun motivo al mondo” del 2019, è tra i finalisti della XXV edizione del premio Mia Martini, dove le viene conferito il premio speciale "Giancarlo Bigazzi" per la canzone d’autore. “Briciole” è artisticamente prodotto e arrangiato da Tony Canto e farà parte di un Ep in fase di lavorazione.
 Isabel Zolli Promotion Agency
Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 - Roma
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albanianews · 7 years
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“Dove i bunker diventano coccinelle” – Vi racconto il mio libro sull’Albania http://on.far.al/2stGVcz
Questa è l’Albania che cerco di presentare e descrivere nel mio libro, un Paese dove i bunker riescono a trasformarsi e diventare coccinelle. Elena Pagani
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🇮🇹 Posso finalmente aggiungere anche io @giuliabesa nella lista delle autrici italiane che mi piacciono. E ho avuto modo di scoprire la sua scrittura tramite il suo ultimo libro, Devil. Agnese e il male edito @deaplanetalibri. Una bellissima e particolare storia per ragazzi, rivolta però ad ogni target di lettore, con delle bellissime tematiche e una scrittura assuefante e coinvolgente. ⭐⭐⭐⭐ "Ogni tanto è bello cambiare, quindi oggi, dopo la carica di high fantasy, new adult, e young adult per più grandi, vi parlo anche di un libro che può essere letto davvero a tutte le età, dai più grandi ai più piccoli. Devil, Agnese e il male è il nuovo libro di Giulia Besa edito DeAgostini che ringrazio per la copia digitale. Questo è si un Young Adult, per età dei personaggi, ma ho dovuto prima distinguerlo da altri perché, principalemte l’autrice avrebbe voluto scriverla con un età dei protagonisti ancora più inferiore, sono state delle neccessità di trama a cambiare i suoi piani, eppure il libro, la storia, ha mantenuto una linea di eventi, con un linguaggio, una prosa, molto simili a quella che comunque avrebbe avuto se fosse stato pubblicato sulle linee iniziali. Questo è stato il mio primo libro di Giulia Besa, ma vi dico la verità recupererei molto volentieri qualche altra sua opera, se solo ne avessi il tempo. Ho avuto il piacere di conoscere Giulia ad un incontro online organizzato dalla casa editrice e posso dire, a fine lettura, che si rivede molto, nella storia, la semplicità dell’autrice, soprattutto nello stile di scrittura privo di fronzoli, parole ricercate o altro. E’ tutto alla mano, se così si può dire. Una scrittura comprensibile a tutti senza rischiare di venire distratti da qualche parola di cui non si conosce il significato." Per la recensione completa vi rimando al blog. Per il resto, vi consiglio di fare un pensierino a questa storia, ne vale la pena. (at Specchio) https://www.instagram.com/p/CV_GSfyLzXX/?utm_medium=tumblr
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letteratour · 3 years
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Anna Lattanzi sarà al Salone per tutta la sua durata, con la Besa Muci. La casa editrice prenderà parte alla fiera di Torino nel contesto dello stand della Regione Puglia
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/01/02/libri-su-italieni/
Libri| A proposito di "Italieni"
di Antonio Di Seclì
Il poeta mantovano Alberto Cappi nell’introduzione a Il rosso e il nero di Sthendal ( vedi l’edizione di Newton Compton del 1994) scriveva: “Il gusto della citazione, l’interesse per la storia, la settecentesca e vivace curiosità, portano Sthendal a visitare con costanza le cronache della Gazette des tribunaux, un archivio sempre aperto alla sua generosa volontà di conoscere i costumi, gli atti, le passioni della società e dell’uomo del tempo”. Similmente, l’interesse per la società assieme a curiosità civica spingono il nostro Autore a indagare e scandagliare con generoso impegno e onestà i vizi e le poche virtù odierne dei connazionali.
Per comprendere con immediatezza la tipologia di contenuto delle riflessioni politiche, sociali, filosofiche, antropologiche, che assumono quasi sempre la forma di satura o di pasquinata, leggiamo insieme, a mo’ di esempio, alcuni brani tratti qui e là, quasi con casualità, da Italieni di Paolo Vincenti ( Besa Editrice, Nardò [2017], p. 282 ), secondo tomo di una trilogia ( sta per uscire il tomo terzo Avanti (O) Pop ). In precedenza l’Autore aveva già pubblicato nel 2016 L’osceno del villaggio per i tipi di argoMenti edizioni.
Leggiamo: “ L’osceno del villaggio è a piede libero. Si aggira fra di noi ( evocazione del Manifesto di Marx – Engels ), è il concentrato dei vizi e delle dissolutezze degli italiani, è il fenomeno da baraccone del gran Circo Barnum della nostra Nazione” (p.62) e ancora: “Molto italiano il vezzo di cambiar casacca, di voltare la gabbana all’occorrenza, di stare insomma dalla parte della ragione, che sta poi dalla parte del più forte” (p.65). Più oltre: “Un Governo a scadenza, come lo yogurt, quello Gentiloni, in dipendenza del tempo necessario al Parlamento a confezionare una nuova legge elettorale” (p.208) oppure “E lui [Matteo Renzi] novello Cincinnato, avrebbe lasciato i campi e la vanga e si sarebbe rivestito della giubba di rappresentanza. Dal negletto otium a un rinnovato negotium. Sì, ma ad avercela la dignità, che è merce rara, non è roba da un Renzi qualsiasi. Altrimenti pure la ministra delle riforme fallite Boschi … si sarebbe dovuta ritirare dalla politica” (p.212). E infine: “Ennesima figura di merda per il Movimento 5 stelle: il leader Grillo prima lascia l’Ukip di Nigel Farage al Parlamento Europeo e chiede di passare con il gruppo dell’Alde … Ma proprio nel momento in cui Grillo cerca di far bere ai suoi accoliti l’amaro calice, è l’Alde che lo sputtana e lo lascia sulla porta”.
Ce n’è per tutti! Vincenti non le manda a dire e tantomeno si sottrae all’uso colorito di espressioni in vero molto efficaci. Non arretra di un centimetro se si tratta di mettere alla berlina o di criticare questi e quelli, persone e movimenti, eventi e programmi televisivi e quant’altro ancora. Perciò, esemplifico casualmente, il campione pentastellato Beppe Grillo “Maitre à penser del vaffanculo e dell’arrestiamoli tutti, profeta della web devolution, spara urbi et orbi due cazzate delle sue … Proprio come negli anni d’oro di Berlusconi, infatti, tutti i media gongolano a ogni nuova uscita del memorabile Beppe” (p.238) Ma potrei continuare a dismisura con citazioni paradigmatiche su il Natale, sull’8 marzo festa delle donne, sulla sindaca di Roma Raggi, su Paolo il freddo Gentiloni, sul sindaco di Milano Sala, sul Fatto Quotidiano, sugli ambientalisti fanatici, sul pataccaro Paolo Catanzaro e via dicendo.
Gustose sono le aggettivazioni usate per fissare con veloci tratti impressionistici la luce dei vizi e delle scarse virtù dei soggetti e degli oggetti della riflessione dell’Autore. Aggettivazioni e immagini che, senza bisogno di trattati poderosi e stucchevoli, definiscono e fissano con immediatezza gli elementi più significativi del carattere e dell’operosità dei personaggi. Abbiamo già riferito del “neurolabile” Grillo che fa il paio con la “Barbie alla vaccinara” Raggi. Come anche Paolo Gentiloni “il freddo”,  “qualcuno era comunista” Piero Sansonetti, la festa delle donne “Lotto marzo” e via discorrendo.
Quella di Vincenti è veramente una scrittura interessante, perché dotta e ricca di aggettivi, erudita e generosa di immagini, forte di citazioni e di incisive voci verbali. Per rendersene conto, è’ sufficiente sbirciare anche solo per un attimo in quel che la sua penna, a pagina 270 e seguenti, semina nel concepimento di “Mondo Immondo”, articolo/cazziatone che, a mio parere, può essere a ragione ritenuto il Manifesto del pensiero e della scrittura, il manifesto intellettuale e sociale di P. Vincenti: “ Ogni giorno che Dio manda in terra, in cui mi tocca imprunarmi nel ginepraio di abiezioni che è la presente società, benedico e maledico la mia stella. La maledico perché mi costringe al contatto con tanta imbecillità, con i porci miei simili e con i loro schizzi di fango che mi fanno ritornare a casa la sera inzaccherato e maleodorante, La benedico, perché le atrocità degli implumi abitatori della terra, le pillacchere degli stolti, le ottusità degli ignoranti, empi, puttani, fanno secernere la mia bile corrosiva che, con uno scatarro catartico, nei miei cazziatoni, mi aiuta a eliminare le tossine e a vivere meglio. […] Quale maggior valenza, per chi scrive, ha la satira, che nasce dal riso e induce al riso? La satira mi permette di guardare con la lente del Giovenale, del Marziale, dell’Aretino, i miei consimili, coi loro vizi e le loro porcherie. Mai chiamandomi fuori, ma sempre con l’intento di emendare prima me. […] Non che io  mi senta un uomo di genio, però va da sé che si potrebbe scrivere un elogio degli strulli, come li definisce Papini […] Io, personalmente, non sopporto i sussiegosi, i formali, maggiordomi, scifferri …, imbalsamati, affettati, che non sai se siano davvero dei dementi oppure ti stiano prendendo per la collottola. […] Al tempo stesso, non sopporto quelli eccessivamente confidenziali, amiconi, che svaccati sulla sedia del bar ti danno il cinque, oppure sbrindellati a spasso sul corso ti corrono incontro [ qui evoca Orazio ] per salutarti e mollarti una pacca sulla spalla o un ceffone di simpatia in pieno viso. E ti chiedono dei tuoi affari, del lavoro, dei figli, come se ti conoscessero da sempre … sono gli apostoli dell’ecumenismo universale … i missionari del mal comune mezzo gaudio … E poi, la massa dei pecoroni, il popolo bue, quegli ottusi ignoranti che non distinguono la realtà dall’apparenza, che non sanno rabberciare uno straccio di idea, cognizione, e … avversano coloro che ne hanno … Non sopporto né quelli che mi incensano … perché sento lontano un miglio il loro fetore di adulatori … né coloro che non mi applaudono mai … perché è chiaro che sono rosi da livore nei miei confronti per non meglio chiarite ragioni. Per parte mia detesto gli invidiosi, i maldicenti quelli che godono dei fallimenti altrui … e detesto quelli infingardi che mi paradisano qualsiasi fesseria credendomi un beone … Non sopporto i politici di mestiere, i fancazzisti, i meschini, gli ingrati … Non sopporto i natistanchi, indolenti, taciturni … ma nemmeno i chiacchieroni, invadenti, onnipresenti … I codardi, i pacioni, i vili, i ganimedi … i bon vivant, i moderni Don Giovanni … gli esperti di tutto, i sempre informati. Vomitevoli. Si rivoltino pure nel fango del loro schifidume. Io, per quel che mi riguarda, continuerò per la mia strada”. All’autore piace, come nella citazione di p. 274 ( Pierangelo Bertoli, La fatica ), respirare la chiarezza, rompendo i bugigattoli dei dogmi culturali.
Paolo Vincenti è veramente “un cronista beffardo e mordace dell’esistente” – come afferma Massimo Melillo a p.9 – che “esercita la propria corrosiva provocazione” (p.10) attraverso  la satira che con l’Autore si rivela “graffiante, acuta, intelligente” (p.10). Vincenti dimostra “allergia all’ipocrisia e alla falsità” e “esercita al meglio la propria vis polemica” (p.10). Lui “non ama cantare nel coro” e “spinge al massimo il gusto per il paradosso e la provocazione”(p.12). Vincenti è “uomo lontano da qualsiasi parrocchia o confraternita, è contro tutto e tutti puntando il suo j’accuse in ogni direzione … senza retorica e senza acrimonia, bensì con il sorriso sulle labbra, ritenendosi un disimpegnato” (p.13),
Maurizio Nocera vede l’Autore “totalmente attratto dal richiamo filosofico della conoscenza, da un vortice fagocitante di un sapere sempre più vasto” (p.282) e i suoi scritti “sono lampi di luce fendente in un mare di oscenità” (p.282).
Anch’ io mi sono proposto di indagare il pensiero e la scrittura di Paolo Vincenti così come emerge dai suoi articoli. E con onestà devo affermare che non mi riesce difficile condividere i giudizi critici dei due estensori della prefazione e della postfazione a Italieni.
La scrittura del colto autore di Italieni risulta essere molto generosa e ricca di aggettivi salaci, immagini esemplificative e verbi mirati. La parola profondamente posseduta è rivelazione al contempo di una cultura aperta e vasta, di un pensiero vivo, forgiato nel fuoco di mille letture e riflessioni. Il suo (s)garbo è sempre filtrato o ammantato dall’aroma di un’ironia possente, che sa anche divenire autoironia; mentre la sfera del suo sorriso, nutrito da una dolce e intelligente satira, cede favorevolmente alla materia civile, all’impegno civico.
La sua è una specie di forza fustigatrice che vigila a difesa della res publica e che in Voltaire, a mio sentire, trova l’antenato più prossimo. C’è un mordace sorriso tutto volterriano nella scrittura di Vincenti. Non so se Voltaire sia parte importante delle letture formative dell’ autore di Italieni; ma c’è tanto dell’illuminista francese nella sua plume e nel suo energico pensiero.
L’impianto di Italieni, come del precedente L’osceno del villaggio, è costituito da articoli pubblicati su varie testate soprattutto on line. Gli articoli si appuntano su questioni quasi sempre esistenziali, a carattere morale, istituzionale, civico. Traggono occasione da un evento contingente, da un episodio, rispetto al quale l’Autore è soggetto, testimone, spettatore volontario o involontario, vittima. L’Autore non si limita a tratteggiare esclusivamente l’episodio, l’occasione. Non ritrae e basta, ma si sofferma, ne indaga le cause, supporta il suo ragionamento con riferimenti ad altri autori, spesso contigui alla sua formazione classica; ma anche a tanti altri, compresi i cantautori. Le citazioni, le epigrafi tratte da testi di buoni cantautori come Pierangelo Bertoli sono di già un contributo sostanzioso alla riflessione – potrebbero trovare sintesi in una apposita pubblicazione –  e dichiarano i gusti e la buona formazione di Paolo Vincenti.
Ho conosciuto Paolo Vincenti in una serata a Taurisano, per caso. Lui presentava il suo Di tanto tempo. Io venni invitato alla presentazione dagli amici di “Arte in Terra” nella sala di Corso Umbero I°. Vincenti mi convinse, mi piacque. Acquistai le sue poesie,: l’acquisto è già rivelatore di un consenso, di un giudizio positivo. Rilessi le poesie a Trento. Mi piacquero. Ora fanno parte della mia piccola biblioteca di autori salentini. Parlai di lui ad altri amici. Finalmente lo conobbi in occasione della pubblicazione dell’Osceno del villaggio. Mi fu chiesto di dialogare con lui , sempre a Taurisano, durante una serata nella sede dell’Associazione culturale “Pietre Vive” nel 2016. Fu un successo. Stranamente il pubblico della mia città, non avvezzo all’acquisto di carta stampata, fu così entusiasta delle parole di Paolo Vincenti che molte copie del libro vennero comperate. Nacque da quell’occasione reciproca stima e un senso di amicizia. E mi piace sapere che P. Vincenti scrive e che la sua scrittura incontra consenso, spesso, ma anche dissenso, giustamente.
Infine… Non solo Paolo Vincenti è autore di Italieni, ma anche, come già detto con lui hanno collaborato senza saperlo, con la loro voce e la forza di tante buone parole un gran numero di cantautori; e ancora, assieme a costoro, ha collaborato con particolare rilevanza l’altro Paolo, Paolo Piccione, vignettista gustosissimo che rilegge e rappresenta con finezza il pensiero satirico del primo Paolo. Osservate per tutte la vignetta sui nostri progenitori (p.139) per convincervi dell’efficacia artistica del nostro disegnatore. A proposito: pourquoi en francais! Forse una sottile autocensura o soltanto esprit de finesse?
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incantalibriblog · 5 years
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17 Settembre - "IL CATTIVO RAGAZZO CHE AMO" di Giulia Besa
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Titolo: Il cattivo ragazzo che amo Autore: Giulia Besa Genere: Romance Casa Editrice: Rizzoli Lunghezza: 304 pagine Prezzo: Ebook €8,99 – Cartaceo €13,60 Data di pubblicazione: 17 Settembre 2019
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Sinossi
Scegliere tra un bravo ragazzo e un cattivo ragazzo è facile. Ma se la scelta fosse tra due cattivi ragazzi? Chiara, diciannove anni, vivace e sincera. Cesare, stessa età e un passato da…
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gregor-samsung · 5 years
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Occorrevano anni per accedere alla biblioteca e anni si impiegavano a percorrerla tutta. Non era solo il gran numero di libri a richiedere una lunga fatica, ma la saggezza degli igumeni aveva stabilito la regola che un certo tipo di letture richiedesse un certo grado di preparazione e di fortificazione nella fede. Così, mentre tutti avevano accesso alle prime grandi sale, in minor numero si accedeva alle successive e in pochissimi alle ultime. Vi era poi un'ultima sala la soglia della quale solo l'igumeno e il suo segretario potevano varcare. Io ebbi questo privilegio. La diligenza con la quale avevo condotto il riordino dell'archivio mi aveva confermato la fiducia di Filoteo ed egli mi volle come suo segretario. Anche in questo forse seguendo un'indicazione del Bessarione. Sin dai primi giorni di lavoro in archivio avevo notato intorno a me la discreta sorveglianza degli anziani. Più volte ebbi l'impressione che essi origliassero le mie conversazioni con gli altri monaci. Era evidente che si saggiava la mia affidabilità e questa dipendeva essenzialmente dal fatto che non facessi parola di quanto andavo apprendendo nel mio lavoro. Non delusi la fiducia riposta in me e per quanto, alle volte, mi venissero rivolte maliziose interrogazioni non caddi mai in alcuna trappola. Piuttosto sviavo la conversazione, simulavo di non aver compreso la domanda e se le richieste si facevano più pressanti e circostanziate mi stringevo nelle spalle protestando di non aver mai visto alcun documento che trattasse la tal questione. Fu così che, grazie al mio incarico di segretario, la biblioteca di Càsole mi si dischiuse in tutta la sua ricchezza.
Raffaele Gorgoni, Lo scriba di Càsole. Il segreto di Otranto, Besa Editrice, Nardò (LE), 2009; p. 65.
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lucianopagano · 2 years
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Non si finisce mai di esordire. Tutte le volte che con Musicaos partecipiamo a un Salone, Fiera, eccetera, dove prenderà parte un nostro autore o autrice, dove ci saranno i nostri libri tra gli scaffali, penso a quando nel 2007, quindici anni fa, presentai il mio primo romanzo «Re Kappa» (Besa Editrice), proprio al Salone Internazionale di Torino. In foto con l’editore Livio Muci, oggi nell'APE Associazione Pugliese Editori, con (anche) Musicaos Editore. Quell'anno Musicaos era nel Best Off delle riviste italiane digitali, con un racconto di Flavia Piccinni, a cura di Mario Desiati, uscito da Minimum Fax; al Salone mi ricordo di Guido Ceronetti. Non mi sono mai più fatto crescere i baffi. #musicaoseditore https://www.instagram.com/p/CdSoGGZKyVm/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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incantalibriblog · 5 years
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Nuova Uscita 17 Settembre - "IL CATTIVO RAGAZZO CHE AMO" di Giulia Besa
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Titolo: Il cattivo ragazzo che amo Autore: Giulia Besa Genere: Romance Casa Editrice: Rizzoli Lunghezza: 304 pagine Prezzo: Ebook €8,99 – Cartaceo €13,60 Data di pubblicazione: 17 Settembre 2019
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Sinossi
Scegliere tra un bravo ragazzo e un cattivo ragazzo è facile. Ma se la scelta fosse tra due cattivi ragazzi? Chiara, diciannove anni, vivace e sincera. Cesare, stessa età e un passato da…
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incantalibriblog · 5 years
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13 Marzo - "IL SEGRETO DEL MIO MIGLIORE AMICO" di Giulia Besa
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Titolo: Il segreto del mio migliore amico Autore: Giulia Besa Genere: Contemporaneo-Mistero Casa Editrice: Giunti Lunghezza: 304 pagine Prezzo: Ebook €8,99 – Cartaceo €14,00 Data di pubblicazione: 13 Marzo 2019
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Sinossi
Vera, la nerd ironica di Gemelle, si trova a dover svelare un nuovo mistero. E anche stavolta in palio c’è la vita di una persona che ama.  Vera non riesce proprio a stare…
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