Tumgik
#turp
fieriframes · 7 months
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[A little sprinkling of turp.]
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crankybutthead · 2 months
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Striped Book page 13
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leeb57555 · 10 months
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bilgepanter · 2 years
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Turp, meyvesi etli ve genelde beyaz renktir. Kara turp, beyaz turp, kırmızı turp gibi çeşitleri vardır. Kırmızı turp ağız kokutmasıyla ünlüdür. Turpun isim kökeni olan Raphanus sativus kelimesi "Kokan Soğan" anlamına gelmektedir. Depo gövdeli bir bitkidir. Tüketilen kısmı, bitkinin gövdesidir ve toprak altındadır. Bitkinin meyve ve yaprakları toprak üstünde bulunur. Besin değeri: Turp C vitamini, folik asit ve potasyum açısından zengindir. Ayrıca B2 ve B6 vitaminleriyle magnezyum, bakır ve kalsiyum için de iyi bir kaynaktır. 100 gram turpta çoğu karbonhidratlardan gelen 16 kalori vardır. #bilgepanter #turp #diyet #beslenme #kiloverme (T.C. Tarım ve Orman Bakanlığı) https://www.instagram.com/p/Ci20oXmqmpJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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medicomunicare · 2 years
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Ipertrofia prostatica benigna: dalle nuove ipotesi di patogenesi ai trattamenti aggiornati
Ipertrofia prostatica benigna: dalle nuove ipotesi di patogenesi ai trattamenti aggiornati
Ipertrofia Prostatica Benigna La IPB è una malattia di comune riscontro che consiste nell’aumento volumetrico della parte interna della prostata, detta zona transizionale. Tale crescita produce una massa chiamata “adenoma prostatico” che può ostruire la fuoriuscita dell’urina. Tale crescita è di tipo benigno perchè comporta compressione sui tessuti circostanti senza infiltrarli. IPB e tumore…
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raccoonclty · 3 months
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hes taken up residence in my thoughts like a stray cat!!!!! the guy ever
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blkblu12 · 9 months
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sourkitsch · 1 year
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I feel like art historians saying that jewish artists shouldn’t be considered ‘jewish artists’ but just ‘artists’ feels like an erasure of cultural significance to their work that doesn’t happen to other artists from other cultures. From Hyman Bloom to Lee Krasner to Diane Arbus like. It’s all in there. I think it’s tied to the fact that goyim so don’t understand that there is an actual jewish culture— it’s not just a religion or an ethnic identity, as well as the fact that in leftist spaces (art historians & institutions tend to trend toward the left) we so often aren’t considered a valid or oppressed minority.
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ccspostagebox · 1 year
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Goifndrjebdjene felrlaoe
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herbeloveve · 1 year
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i get to do this bc u did this to me: character bingo eve turps
i squish you
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the no bingo is homophobic
💐 here’s your flowers (: you get more because i like you but don’t tell anyone, okay?
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turpentineandhoney · 1 year
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just reopened the turps doc, i can hear cheering
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potsherd · 1 year
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I NEED TO PAINT
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ellynneversweet · 2 years
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I need to set myself a reminder to open a window (even though it’s coooooold) when I’m painting. Thought to myself ‘oh it smells like turps in here’ a few times and now my nose is bright red.
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squid-ichorous · 2 years
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i was hoping for a cheeky bday blount from the dispensary but it was the last store we went to and i was already at budget :(( we just showed each other pictures of our pets instead lmao
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medicomunicare · 2 years
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Ipertrofia prostatica benigna: dalle nuove ipotesi di patogenesi ai trattamenti aggiornati
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Ipertrofia Prostatica Benigna La IPB è una malattia di comune riscontro che consiste nell’aumento volumetrico della parte interna della prostata, detta zona transizionale. Tale crescita produce una massa chiamata “adenoma prostatico” che può ostruire la fuoriuscita dell'urina. Tale crescita è di tipo benigno perchè comporta compressione sui tessuti circostanti senza infiltrarli. IPB e tumore maligno della prostata non sono correlati, sebbene le due condizioni possano coesistere e spesso il secondo venga diagnosticato incidentalmente durante indagini per la prima che è molto più comune. IPB e cancro si impiantano su zone diverse della prostata, essendo il secondo di pertinenza prevalentemente della zona periferica. Eziopatogenesi La causa effettiva dell’IPB non è conosciuta. Quel che è noto è che IPB è un fenomeno legato all'invecchiamento ma che in alcuni soggetti è maggiore che in altri. IPB colpisce il 5-10% degli uomini di 40 anni di età, e fino all'80% degli uomini tra 70 e 80 anni. Il diidro-testosterone (DHT) ha un ruolo nell'insorgenza. Questo è dimostrato dal fatto che gli eunuchi (persone prive di testicoli e quindi di testosterone) non sviluppano la patologia quando raggiungono l'età adulta. Il DHT (la forma attiva del testosterone circolante) che induce la proliferazione delle cellule ghiandolari, muscolari e connettivali della prostata. L'IPB si verifica in uomini con elevati livelli di estrogeni e relativamente ridotti livelli di testosterone libero. Questo è stato inizialmente considerato contraddittorio e poco probabile nella patogenesi della condizione. Tuttavia, studi postumi hanno effettivamente potuto appurare che è effettivamente così. Fra gli altri fattori di rischio considerati contribuenti nella patogenesi della IPB vi sono la carenza relativa di zinco e l'ipertrigliceridemia associata al sovrappeso. Lo zinco è un regolatore della trascrizione genica poiché entra nella struttura di specifici fattori di trascrizione. Molti di questi non hanno solo azione positiva sull'espressione genica, ma anche repressiva. Si pensa che la carena di zinco nel tempo possa influenzare l'azione di questi ultimi. Questa ipotesi non ha incontrato il favore di tutti i ricercatori, poichè anche il recettore per il DHT (AR-alfa) è anch'esso un fattore di trascrizione che usa strutture a base di zinco (Zinc fingers) per riconoscere specifiche regioni del DNA. L'ipotesi del sovrappeso e dell'ipetrigliceridemia trova più favore, poiché uno stato di infiammazione cronica a carico della ghiandola può innescare la sua iperplasia e la proliferazione cellulare reattiva. LE indagini biochimiche e cellulari hanno an che identificato le vie cellulari interne che sono più probabile poter predisporre alla comparsa di IPB. Cordon-Cardo et al. per primi hanno riferito che p27KIP1, un regolatore negativo del ciclo cellulare, diminuiva all'interno dei tessuti iperplastici della prostata, mentre la mancanza del gene p27KIP1 aumentava l'attività proliferativa delle cellule prostatiche. Prove pubblicate di recente hanno anche suggerito che la proteina morfogenetica ossea 5 (BMP5) e Smoothened (SMO), insieme alla famiglia degli oncogeni associati al glioma (GLI), possono stimolare la proliferazione cellulare delle cellule BPH-1 e WPMY-1 (modelli di IPB in coltura) promuovendo la progressione del ciclo cellulare e l'ingrossamento della ghiandola. Se l'ipotesi diretta del recettore AR-alfa non ha incontrato favore, quella a carico di suoi regolatori al contrario sembra convincere gli scienziati molto di più. Fra questi la proteina dello shock termico Hsp70. La proteina HSC70 è codificato dal gene HSPA8. Il gene HSPA8 è costitutivamente espresso nella maggior parte dei tessuti. A livello cellulare, la sua espressione è osservata principalmente nel citoplasma e osservata anche nell'exosoma e sulla membrana plasmatica. Il gene HSPA8 è stato indicato come uno dei geni di pulizia cellulare importanti. la sua assenza è letale per le cellule, evidenziando il ruolo critico del gene HSPA8 nella sopravvivenza cellulare. HSC70 svolge le sue funzioni di pulizia per mantenere l'omeostasi cellulare, incluso il ripiegamento dei polipeptidi nascenti, il trasporto transmembrana delle proteine e la prevenzione dell'accumulo di proteine in condizioni di stress esterni (temperatura, metalli pesanti, ossidazione, ecc.). Hsp70B, HSC70 e altre proteine analoghe mantengono la funzione di molti fattori di trascrizione nucleare, AR-alfa incluso. Hanno anche il pregio che possono essere rilasciate dalle cellule, passare nel circolo sanguigno e divenire potenzialmente rilevabili da metodiche di laboratorio. Questo ha fatto pensare agli scienziati che in un futuro vicino, le proteine HSP plasmatiche potrebbero diventare dei biomarkers della IPB al pari del famosissimo PSA. Senza contare che le proteine HSP possono controllare sia l'espressione che il funzionamento del recettore AR-alfa stesso. Inibitori chimici o farmacologici delle HSP70 sono già disponibili e loro derivati potrebbero diventare presto nuovi potenziali agenti di cura per la IPB. Sintomatologia clinica Non sempre l’adenoma è ostruttivo. Quando lo diventa si parla di IPB sintomatica. I sintomi non sono correlati con le dimensioni della ghiandola: infatti una prostata di piccole dimensioni può provocare sintomi ostruttivi molto più gravi di una prostata dalle dimensioni maggiori; questo perché la sintomatologia deriva dalla somma di due componenti: quella statica, determinata dalla massa della ghiandola, e quella dinamica, dovuta al tono della muscolatura liscia del collo vescicale, della prostata e della sua capsula. La IPB causa due tipi di sintomi urinari: ostruttivi e irritativi. Fra gli ostruttivi ci sono il flusso urinario debole e lo sforzo nella minzione, la difficoltà ad iniziare, l'intermittenza di emissione del flusso, e l'incompleto svuotamento della vescica. Fra i sintomi irritativi si annoverano la frequenza nell'urinare, che è detta pollachiuria, la nicturia, cioè un aumentato bisogno durante la notte, l'urgenza (o stranguria, la necessità di svuotare la vescica che non può essere rimandata) e il bruciore ad urinare. La IPB può essere una patologia progressiva, specialmente se non curata. L'incompleto svuotamento della vescica può portare all'accumulo di batteri nel residuo vescicale aumentando i rischi di infezioni urinarie e febbri uro-settiche. L'accumulo di urina può, peraltro, portare anche alla formazione di calcoli dovuti alla cristallizzazione di sali nel residuo post-minzionale. La ritenzione urinaria può portare a un danneggiamento cronico della funzione dei reni fino all’insufficienza renale. La ritenzione urinaria acuta è l'impossibilità di urinare che impone di mettere un catetere vescicale, e compare nelle forme avanzate e trascurate di IPB. Diagnostica medica E’ importante che gli uomini di età matura non trascurino la comparsa di disturbi urinari, e che non ritardino la presentazione a un medico urologo. Questi provvederà a raccogliere i sintomi, a assegnarne la severità e a escludere patologie che possono presentarsi in modo simile. I questionari sintomatologici validati, come l’IPSS o l’OABq e il riempimento del diario minzionale sono utili per suggerire la causa dei disturbi urinari e monitorare la risposta alla terapia. L’esame obiettivo, inclusa la palpazione della prostata attraverso il retto, può rivelare l’ingrossamento della ghiandola, la crescita asimmetrica o la presenza di infiammazioni e nodularità. L’ecografia dell’apparato urinario rappresenta oggi uno strumento irrinunciabile a disposizione dell’urologo, sia per assegnare accurata volumetria della prostata e dell’adenoma, sia per evidenziare i segni ecografici di IPB e delle sue complicanze (quali calcolosi o segni di sofferenza renale), che per identificare il residuo post-minzionale ed escludere altre patologie urinarie. La uroflussimetria è uno degli esami più semplici ed utili, perché evidenzia se tale patologia causa un’ostruzione oppure no. Distingue perciò la IPB significativa da quella non significativa sulla dinamica minzionale. Alcuni parametri come Qmax (velocità di flusso massima) sono usati anche per verificare la risposta alle terapie nel tempo. Il PSA è una sostanza nel sangue facilmente identificabile, che rappresenta un marker di patologia prostatica. Spesso viene eseguito nei pazienti IPB per escludere una concomitante crescita maligna nella prostata. Tuttavia un innalzamento del PSA deve essere integrato con altre informazioni perché può indicare infiammazione, IPB o traumatismo, oltre che il tumore prostatico. Un suo innalzamento richiede un attento monitoraggio e, eventualmente, esami più approfonditi. La Terapia medica I farmaci detti alfa-litici (antagonisti del recettore adrenergico alfa-2) procurano un sostanziale miglioramento dei sintomi di IPB. Agiscono rilassando la muscolatura liscia della prostata e del collo vescicale ed aumentano la portata del flusso urinario. Alfuzosin, terazosin e tamsulosin sono quelli più utilizzati nella clinica pratica. Gli inibitori della 5α-reduttasi (es. la finasteride e dutasteride) riducono notevolmente il contenuto di DHT nella prostata e conseguentemente il volume della prostata ed i sintomi dell'ipertrofia prostatica benigna. Agendo sulla componente, ormonale, ovviamente hanno lunghi tempi di azione ma a differenza degli alfa-litici condizionano i livelli di PSA. Le recensioni cliniche più recenti hanno confermato che una terapia combinatoriale è senza dubbio più efficace nel tempo, rispetto ad una mono-terapia. Ci sono altresì dati convincenti in crescita che anche il ruolo della fitoterapia possa non essere da meno. Estratti vegetali, soprattutto la Serenoa repens, il Pygeum africanum ed Hypoxis rooperi, sono riportati poter giovare nell'alleviare in maniera moderata i sintomi della patologia. Sono allo studio anche il thè verde (Camellia sinensis), la curcuma (Curcuma zedoaria) ed il cardo mariano (Sylibum marianum). La Terapia chirurgica In caso di fallimento del trattamento del trattamento medico, può rendersi necessario quello chirurgico. A differenza della chirurgia radicale per curare il cancro, la chirurgia per IPB non mette a rischio la potenza erettiva del pene né la capacità di arrivare all’orgasmo né la continenza delle urine. Tuttavia qualsiasi intervento chirurgico per IPB pone a rischio, in entità differente, la meccanica di eiaculazione. Adenomectomia open surgery. Significa rimuovere l’adenoma mediante il tradizionale taglio chirurgico, nella variante trans vescicale (ATV) o infravescicale (Millin). Interventi usati da oltre 50 anni, hanno ancora un’efficacia insuperata anche se con una morbilità perioperatoria che alcuni mettono in discussione, nella realtà attuale di chirurgia mini-invasiva. Interventi tuttora definiti “gold standard” in caso di prostate veramente voluminose. Resezione transuretrale dell’adenoma prostatico (TURP). Prevede la resezione dell’adenoma attraverso l'uretra. Consigliabile per prostate fino a un certo volume, presenta il vantaggio della mini-invasività, ovvero evitare tagli e un recupero postoperatorio più rapido. Esistono anche alcune nuove tecniche per ridurre il volume della prostata ipertrofica, alcune delle quali non sono ancora abbastanza sperimentate per stabilire i loro effetti definitivi. Esse prevedono vari metodi per distruggere parte del tessuto ghiandolare senza danneggiare quello che rimarrà in sito. Fra queste si ricordano: la vaporizzazione transuretrale della prostata (TVP), la laser TURP, la visual laser ablation (VLAP), la Transurethral Microwave Thermo Therapy (TUMT), la Transurethral needle ablation of the prostate (TUNA) e la sua evoluzione tecnologica Prostiva, micro iniezioni di etanolo in situ ed altre ancora allo studio o in via di sperimentazione. Holmium Laser Ablation of the Prostate (HoLAP). Utilizza lo stesso accesso mini-invasivo di TURP, ma può curare adenomi più voluminosi. Il laser per l'HoLAP è un dispositivo con una sonda di 550 micron con una potenza di 100 Watt ed un angolo di riflessione di 70 gradi. La sua frequenza di azione è di 2 nm, che cade nella zona invisibile dell'infrarosso e non può essere visto ad occhio nudo. La profondità di penetrazione del laser ad Olmio è inferiore a 0,5 mm evitando così le necrosi tissutali spesso causate dal laser a profonda penetrazione. L'efficacia delle varie forme di intervento Tra le opzioni chirurgiche, la prostatectomia transuretrale (TURP), che prevede la rimozione della prostata iperplastica pezzo per pezzo attraverso un elettrodo unilaterale, è stata la più utilizzata in clinica dal 1970. L'efficacia a lungo termine di questa procedura nel migliorare una serie di indicatori clinici dell'IPB sono stati esplorati in molti studi osservazionali e studi randomizzati controllati. Dall'inizio del nuovo secolo, gli studi hanno esplorato l'efficacia e la sicurezza di nuovi metodi chirurgici per il trattamento dell'IPB, come l'uso di elettrodi bilaterali o vari sistemi laser (laser a olmio, laser a fosfato, laser a tulio, laser a diodi, etc.), embolizzazione dell'arteria prostatica (PAE), resezione plasmacinetica della prostata (PKRP), fotovaporizzazione transuretrale della prostata con laser GreenLightTM (GLL PVP) e così via. Queste nuove procedure sono più sicure delle tradizionali procedure TURP, con meno rischi di sanguinamento chirurgico, sindrome da trans-prostatectomia e livelli di emoglobina ridotti. Nel complesso, tutte le procedure possono essere suddivise in quattro categorie: resezione, vaporizzazione, enucleazione ed embolizzazione arteriosa. La resezione è il processo di taglio del tessuto prostatico ingrossato pezzo per pezzo. La vaporizzazione è il processo di utilizzo di elettrodi come laser o plasma per vaporizzare il tessuto prostatico ad alte temperature. L'enucleazione è il processo di rimozione dell'intero tessuto prostatico dalla capsula interna. L'embolizzazione arteriosa, invece, è una procedura in cui l'afflusso di sangue alla prostata viene bloccato mediante l'iniezione diretta di piccole particelle. La resezione di solito richiede la rimozione della maggior parte del tessuto prostatico, mentre la vaporizzazione di solito rimuove meno tessuto a causa del rischio di danneggiare lo sfintere. La procedura della TURP rimane il gold standard per il trattamento dell'IPB con un PV di 30–80 ml. Sebbene la TURP sia più soddisfacente di altri metodi chirurgici minimamente invasivi e gli indicatori funzionali soggettivi del paziente postoperatorio, la TURP è associata a un aumento significativo dell'incidenza di complicanze, tasso di reintervento e mortalità peri-operatoria in pazienti con un volume elevato di BPH (>80 ml). La maggior parte di essi è causata da un'emorragia postoperatoria massiccia. Ancora più importante, le complicanze postoperatorie sono maggiori nei pazienti con uso a lungo termine di anticoagulanti da allettamento. Una recensione recentissima non ha dubbi che la TURP resta la più utilizzata delle metodiche chirurgiche, ma considerando che le altre sembrano avere minori effetti collaterali nel tempo e minori tempi di ospedalizzazione, è propensa ad incoraggiare metodiche più innovative come le varie forme di ablazione laser o l'embolizzazione arteriosa. Con un conseguente maggiore impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti. - a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD; specialista in Biochimica Clinica. Consigliati in questo sito Rimedi per la prostata a confronto: meglio la Serenoa o il thè verde?  (07/04/2020) Ipertrofia prostatica nell’anziano: quali sono i farmaci appropriati? (25/06/2019) Iperplasia prostatica: il rimodellamento del tessuto è legato all’età (20/06/2019) Pubblicazioni scientifiche Lerner LB, McVary KT et al. J Urol 2021; 206:806-17. Richard C, Robert G et al.  Prog Urol 2021; 31:275-81. Insausti I et al. J Vasc Interv Radiol 2020; 31:882-90. Elshal AM, Soltan M et al. Brit J Urol Int 2020; 126:731. Zhang J, Wang X et al. J Endourol 2019; 33:211-17. Muir G et al. Minerva Urol Nefrol 2017; 69:285-92. Read the full article
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raccoonclty · 3 months
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would you buy dirt from these guys y/n
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