Tumgik
#studiare
ah-buh · 8 months
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Facciamo che mi mandate la vostra voglia di studiare così come tutti noi mandavano le nostre energie a Goku? Grazie, ne ho bisogno
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Ormai ogni volta che sono per strada soprattutto in macchina al mio bel posticino di passeggero mi guardo in giro alla ricerca dei segnali stradali che ho studiato fino ad ora e qualsiasi altro argomento che ho già trattato a lezione e mi interrogo ad alta voce dicendo alla fine: sto facendo un riscontro nella realtà 🤣🚫⛔
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miciagalattica · 2 months
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L’apprendimento è un tesoro che seguirà il suo proprietario ovunque.
(Proverbio cinese)
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gregor-samsung · 11 months
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“ La scuola è diversa dall’aula del tribunale. Per voi magistrati vale solo ciò che è legge stabilita. La scuola invece siede fra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. È l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità (e in questo somiglia alla vostra funzione), dall’altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione). La tragedia del vostro mestiere di giudici è che sapete di dover giudicare con leggi che ancora non son tutte giuste. Son vivi in Italia dei magistrati che in passato han dovuto perfino sentenziare condanne a morte. Se tutti oggi inorridiamo a questo pensiero dobbiamo ringraziare quei maestri che ci aiutarono a progredire, insegnandoci a criticare la legge che allora vigeva. Ecco perché, in un certo senso, la scuola è fuori del vostro ordinamento giuridico. Il ragazzo non è ancora penalmente imputabile e non esercita ancora diritti sovrani, deve solo prepararsi a esercitarli domani ed è perciò da un lato nostro inferiore perché deve obbedirci e noi rispondiamo di lui, dall’altro nostro superiore perché decreterà domani leggi migliori delle nostre. E allora il maestro deve essere per quanto può profeta, scrutare i segni dei tempi, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso. Anche il maestro è dunque in qualche modo fuori del vostro ordinamento e pure al suo servizio. Se lo condannate attenterete al progresso legislativo. In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate. La leva ufficiale per cambiare la legge è il voto. La Costituzione gli affianca anche la leva dello sciopero. Ma la leva vera di queste due leve del potere è influire con la parola e con l’esempio sugli altri votanti e scioperanti. E quando è l’ora non c’è scuola più grande che pagare di persona un’obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede. “
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Brano tratto dalla lettera del 18 ottobre 1965 rivolta ai magistrati incaricati di giudicare il priore di Barbiana per una sua lettera aperta a favore dell’obiezione di coscienza militare. Il testo è raccolto in:
Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Michele Gesualdi, Milano, A. Mondadori (collana Oscar n° 431), 1976 [1ª Edizione: 1970]; pp. 214-215.
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attimi-sfuggenti · 1 day
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Ero curiosa, molto, volevo fare un sacco di domande. Poi mi avete fatto credere che ero assillante, pesante, logorroica. Ho smesso di fare domande
Ero genuina, piena di buone intenzioni, per voi invece solo ingenua. Ci tenevate a mostrarmi lo schifo del mondo, a farmi vedere quanto nessuna persona meritava il mio sostegno. Ho smesso di esserlo.
Ero pronta a prendermi la responsabilità, a gestirvi tutti, ma mi avete detto che non era un mio compito, che sapevate cavarvela. Mi sono allontanata.
Volevo studiare, mi piaceva perfino, ma si ascoltava solo chi aveva avuto la vita più dura, quindi ne cercai una all'altezza
Sono diventata nervosa, rabbiosa, intoccabile. Stavo bene, ma vi siete avvicinati per dirmi che potevo stare meglio, che dovevo abbandonare la rabbia. L'ho fatto.
Ora sono silenziosa, spenta, annoiata, stupida, sola e tossica per le persone. Non c'è più qualcuno a dirmi qualcosa. Forse sono diventata la versione meno fastidiosa di me stessa. Forse per questo nessuno fa più caso a me, e alla fine, forse, nemmeno mi importa più.
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mypersonsworld · 6 months
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Dovrei studiare... ma come si fa a trovare la concentrazione?
Studio questa materia ormai da quasi un anno... sono stata bocciata ben due volte e devo dire che la seconda volta non l'ho presa benissimo.
Credo di sapere ormai a memoria tutto il libro e non ho veramente voglia di ripetere e ripetere all'infinito cose che già so e ho studiato fino allo sfinimento giorno e notte.
Ma a quanto pare non è bastato e dovrei spingere ancora di più.
Ma dove lo trovo l'entusiasmo per farlo? Studiare una materia sapendo che gli assistenti del professore sono tanto bastardi e frustati dalla vita che anche se sai il libro a memoria troveranno sempre qualcosa per affondarti e non farti passare, possibilmente per una stupidaggine... come se poi i voti non vanno dal 18 al 30 e lode.
Io non voglio il 30 e lode perché non me ne faccio proprio niente. Voglio solo passare questa materia che devo dire mi ha distrutta fisicamente e mentalmente. Mi ha portato tanti problemi, gli elevati sbalzi di stress mi hanno sballato i valori della tiroide (dopo averli curati per due anni ed essere "guarita"). Mi ha fatto cadere tanti capelli. Mi ha tolto la vita, non uscivo più di casa. Avevo perennemente ansia, tachicardia e nausea, ho perso chili e tanta autostima.
È la mia penultima materia. Queste due bocciature mi hanno fatto slittare la data della laurea e già solo questo mi ha fatto sentire una fallita.
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yankeece · 23 days
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"Ti aiuteremo a spingerti ai limiti del tuo cervello. I tuoi esami non sapranno cosa li avrà colpiti." — Akihiko, Persona 3 Reload
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crud-eli · 11 months
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giornata uggiosa
il tempo non rallenta
nemmeno a vedermi
triste e sconsolata
in una giornata buia
ancor più triste resa
da preoccupazioni e studio
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"Nelle cuffie passa Meet me in the morning di Bob Dylan, con quella sua melodia molleggiata e irridente, tutte le volte che dice <<They said the darkest hour is right before the dawn>> mi corre un brivido lungo la schiena e penso che anche certe mattine prima degli esami però possono essere <<l'ora più buia>>."
Bruciare, Nicolò Bizzini
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eseildomanifosseieri · 4 months
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Posso dirlo? Va bene, lo dico.
Ho deciso di iscrivermi ad una specialistica all'università, ho scelto il corso poi farò il pagamento e spero di iniziare entro prossima settimana. Posso dirlo che sono felice di tornare a studiare? Di tornare ad ascoltare lezioni, avere compagni di studio, tornare a fare tirocinio e tutto il resto! So che sarà difficile con il lavoro, che sarà ancor più sacrificate dovendo viaggiare, ma sono così emozionata 😍😍.
Raggidiquotidianità.
-Eseildomanifosseieri.
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Red Ronnie sono io che non riesco a ripetere quello che studio formulando una frase sensata 🤣
Buon Crozzadì
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umi-no-onnanoko · 4 months
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gregor-samsung · 1 year
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“ Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande «I care». È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. «Me ne importa, mi sta a cuore». È il contrario esatto del motto fascista «Me ne frego». Quando quel comunicato* era arrivato a noi era già vecchio di una settimana. Si seppe che né le autorità civili, né quelle religiose avevano reagito. Allora abbiamo reagito noi. Una scuola austera come la nostra, che non conosce ricreazione né vacanze, ha tanto tempo a disposizione per pensare e studiare. Ha perciò il diritto e il dovere di dire le cose che altri non dice. È l’unica ricreazione che concedo ai miei ragazzi. Abbiamo dunque preso i nostri libri di storia (umili testi di scuola media, non monografie da specialisti) e siamo riandati cento anni di storia italiana in cerca d’una «guerra giusta». D’una guerra cioè che fosse in regola con l’articolo 11 della Costituzione. Non è colpa nostra se non l’abbiamo trovata. Da quel giorno a oggi abbiamo avuto molti dispiaceri. Ci sono arrivate decine di lettere anonime di ingiurie e di minacce firmate solo con la svastica o col fascio. Siamo stati feriti da alcuni giornalisti con «interviste» piene di falsità. Da altri con incredibili illazioni tratte da quelle «interviste» senza curarsi di controllarne la serietà. Siamo stati poco compresi dal nostro stesso Arcivescovo (Lettera al Clero 14.4.1965). La nostra lettera è stata incriminata. Ci è stato però di conforto tenere sempre dinanzi agli occhi quei 31 ragazzi italiani che sono attualmente in carcere per un ideale. Cosi diversi dai milioni di giovani che affollano gli stadi, i bar, le piste da ballo, che vivono per comprarsi la macchina, che seguono le mode, che leggono giornali sportivi, che si disinteressano di politica e di religione. Un mio figliolo ha per professore di religione all’Istituto Tecnico il capo di quei militari cappellani che han scritto il comunicato. Mi dice di lui che in classe parla spesso di sport. Che racconta di essere appassionato di caccia e di judo. Che ha l’automobile. Non toccava a lui chiamare «vili e estranei al comandamento cristiano dell’amore» quei 31 giovani. I miei figlioli voglio che somiglino più a loro che a lui. “
* L'11 febbraio 1965 un gruppo di cappellani militari in congedo della Toscana, riunitisi in assemblea a Firenze nell’anniversario della conciliazione tra Stato e Chiesa, votarono un ordine del giorno in cui dichiaravano, fra l’altro, di considerare «un insulto alla Patria e ai suoi Caduti la cosiddetta “obiezione di coscienza”, che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà». L’ordine del giorno, pubblicato dal quotidiano «La Nazione» di Firenze, fu fatto conoscere a don Lorenzo da alcuni giovani di San Donato e da un amico professore di Prato saliti a Barbiana la domenica successiva. Il Priore stava facendo scuola. Lesse il ritaglio del giornale insieme ai ragazzi. Se ne discusse un’intera serata, e maturò così la «Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell'11 febbraio 1965». La Lettera, firmata da don Lorenzo, venne diffusa a stampa in forma di volantino e fu riprodotta parzialmente da vari giornali e per intero dal settimanale del P.C.I. «Rinascita» [ Nota del curatore ].
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Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Michele Gesualdi, Mondadori (collana Oscar n° 431), 1976; pp. 213-214.
[1ª Edizione: 1970]
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mostro-rotto · 1 year
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Andare male a scuola e non riuscire a studiare a causa della tua scarsa concentrazione per tutta quanta la merda che hai in testa è un altro tipo di dolore
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unapinetaamare718 · 5 months
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La pace che cerchi, la puoi trovare in un gatto che osserva i tetti, i panni stesi, quella luce del giorno dove tutto s'illumina d'oro...
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notebook91286 · 11 months
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