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#musica asiatica
receitasdatali · 10 months
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Apresentação 1
blog:livre para todos os públicos
Bom dia, boa tarde ou boa noite sou a Talissa, neste blog vou contar pra voces um pouco sobre meu intuito em criar um blog de receitas.
Bem, meu intuito é bem simples, chamar as pessoas para conhecer um pouco sobre a cultura asiatica( já que muitos brasieliros e outros povos tem muita duvida de onde vem tais comidas). Por sempre se peguntarem se tal comida vem da china,japão,coreia,tailandia etc.
Apreciem esse tipo de conteudo para o conhecimento de cada um, tendo a conciência de que estou falando para o público ter um conhecimento mais aflorado sobre o assunto , e absorver desse conhecimento,assim como eu absorvi, não apenas para ler e em seguida jogar fora.
Eu costumo sempre indicar no final de cada blog meu uma musica do meu gosto( asiatica,pois é o que mais escuto nos ultimos 7 anos).
então la vai
blessed of cursed do enhypen espero que gostem!!
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pleaseanotherbook · 1 year
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Crying in H Mart di Michelle Zauner
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My parents wouldn't have known the names of authors I should read or foreign directors I should watch. I was not given an old edition of Catcher in the Rye as a preteen, copies of Rolling Stones records on vinyl, or any kind of instructional material from the past that might help give me a leg up to cultural maturity. But my parents were worldly in their own ways. They had seen much of the world and had tasted what it had to offer. What they lacked in high culture, they made up for by spending their hard-earned money on the finest of delicacies. My childhood was rich with flavor-blood sausage, fish intestines, caviar. They loved good food, to make it, to seek it, to share it, and I was an honorary guest at their table.
"Crying in H Mart" di Michelle Zauner edito in italiano da Mondadori, è entrato nelle mie cose da leggere perché quando si parla di cibo e Corea oramai il mio occhio e il mio cervello si attivano ed esplodono all'unisono con "lo voglio". La forma del mémoire ha iniziato anche ad essermi molto cara, nonostante il tema di fondo, quello della perdita e del lutto, mi devastano solo al pensiero, ma Michelle Z ha l'incredibile capacità di coinvolgere senza sensazionalismo e anche nei momenti più tragici conserva la compostezza di chi sta raccontando la sua storia e sa cosa ha provato.
Con struggente umorismo, Michelle Zauner racconta la propria esistenza a partire dall’infanzia, quando era una delle pochissime bambine di origine asiatica nella sua scuola di Eugene, in Oregon, e doveva soddisfare le aspettative di una madre esigentissima, fino alla sofferta adolescenza; e poi le estati passate nel minuscolo appartamento della nonna a Seul, dove, davanti ai piatti tipici della cucina coreana, il suo legame con la madre si fa sempre più forte. Michelle cresce, si trasferisce sulla East Coast per frequentare il college, inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica e conosce l’uomo che diventerà suo marito. Sta costruendo la vita che vuole vivere, le radici coreane sembrano sempre più distanti. Fino a quando, a venticinque anni, la notizia che sua madre ha un cancro in fase terminale la spinge ad andare in cerca della propria identità culturale. E a riscattare il patrimonio di sapori, profumi, linguaggi e tradizioni che la donna le ha donato. Schietta e poetica, la voce di Michelle Zauner risuona luminosa sulla pagina come sul palco. Ricco di aneddoti personali e di foto di famiglia, Crying in H Mart è un libro da leggere, rileggere, amare e condividere.
Ci sono eventi che spezzano completamente la nostra vita e che rivoluzionano il percorso che stiamo tracciando e anche quando siamo capaci di ristabilire la presa, siamo inevitabilmente cambiati. In questo contesto la storia di Michelle si inserisce con una facilità che non mi sarei mai aspettata, con la descrizione a tratti ironica e a tratti molto dura della sua vita e della sua forza. Michelle è stata una bambina sensibile, una adolescente ribelle, una giovane adulta alla ricerca della sua strada, in un disperato tentativo di prendere in mano le redini della sua vita. Ma proprio quando sembra che le cose stiano iniziando ad ingranare ecco che una terribile sciagura si abbatte sulla sua famiglia: sua madre, la colonna portante di tutta la sua esistenza e di quella di suo padre, inizia a stare male e in breve deve iniziare a fare i conti con la malattia e la perdita. Tutto il volume ripercorre la sua intera esistenza in un susseguirsi di episodi e sentimenti conditi con dal suo disperato tentativo di non perdere le sue radici, il suo essere per metà coreana, l'eredità che sua madre ha cercato strenuamente di passarle, tenendo per sé un dieci percento, necessario per non lasciarsi sopraffare. Michelle racconta e nel frattempo regala al lettore uno scorcio ampissimo non solo della sua sfera privata ma soprattutto della cultura a cui è stata esposta. Sua madre infatti è una donna di Seoul che ha sposato un uomo americano con cui dopo aver attraversato vari paesi si è stabilita negli Stati Uniti, ad Eugene. Ma la Corea non ha mai lasciato la donna che applica tutti i giorni i passaggi della skin care spalmando sul viso ogni tipo di crema che trova a disposizione su QVC, sempre in ordine con vestiti perfettamente stirati, borse in condizioni eccellenti, la casa piena di suppellettili bellissime e delicate che basterebbe un colpo di vento per distruggere. Ma soprattutto i genitori di Michelle sono degli estimatori del buon cibo, ogni occasione è buona per festeggiare con piatti più o meno speciali, destinati a rimanere ancorati nei ricordi: zuppe tipiche, il kimchi un prodotto coreano il cui in principal modo il cavolo viene ricoperto di spezie varie e lasciato a fermentare in appositi contenitori, aragoste, noodles, carne marinata, affettata, arrostita, grigliata, amalgamata alle abitudini di una famiglia che rinuncia a molto ma non a uno dei piaceri della vita. Ogni cosa allora diventa un rito, con dei passi da ripercorrere e un modo per tenere insieme i pezzi che si dissolvono. Il cibo diventa anche il mezzo con cui prendersi cura delle persone che si amano, in un disperato tentativo di esserci anche contro tutto. Michelle da adolescente si è sentita soffocare dalle cure della madre che si è sempre concentrata su di lei per proteggerla e per ricordarle chi è, spazzolandole i capelli, comprandole vestiti e prodotti cosmetici, punzecchiandola per portarla ad eccellere in tutto quello che fa. Ma Michelle aveva un sogno, emergere nel mondo della musica, diventare una cantante, e fonda una band e inizia ad esibirsi nei locali che la ospitano nel tentativo di mantenersi con la sua passione. La madre non comprende questo desiderio di sfuggire dai tentacoli del suo amore e le rinfaccia il suo carattere scontroso e la sua necessità di non prendersi troppo sul serio, ma la donna continua ad esserci per lei. Quando torna a casa dal college prepara alla figlia i suoi piatti preferiti, quando va a trovarla in questo appartamento sgangherato disordinato e ammuffito non fa una piega e le lascia contenitori e contenitori di piatti già preparati solo da scaldare. Ed è questo rapporto tra madre e figlia che si nutre su così tanti aspetti che è impossibile incastrarlo in una scatola che rende quello che racconta Michelle molto interessante: il cibo, le gite annuali in Corea, le chiacchiere, i gesti insignificanti che accumulati modellano alla perfezione alla mancanza che senti quando non ce li hai più. Ogni pagina è ricalcata sulla madre dell'autrice, quando c'è e quando non c'è, quando non sa nulla di lei e quando diventa si rende conto di tutte le cose che non sapeva: la passione per la pittura, il dolore privato che non le ha mai mostrato, i non detti di ogni famiglia. C'è molto di Michelle la sua vita che si evolve ed elabora e c'è la sensazione angosciosa di non fare in tempo, di essere sempre in ritardo, di avere in qualche modo il tempo contato e diventa difficilissimo rimanere presenti a sé stessi. Il lutto è un mostro con molte teste che rischia di fagocitare tutto, ma da un qualcosa di terribile nasce la speranza e la possibilità di riscattarsi e di realizzare le proprie aspirazioni. La famiglia ha un ruolo di primo piano con le sue tradizioni e le sue specificità perché d'altronde "ogni famiglia infelice è infelice a modo suo". Un altro aspetto molto interessante che affronta l'autrice è il suo sentirsi sempre a metà spezzata tra due mondi e mai appartenente ad un'unica entità: i suoi tratti particolari che la rendono diversa dalla tipica ragazza americana e la mancanza della perfezione coreana che non la mimetizzano neanche per le strade della capitale sud coreana. Quella ricerca ossessiva di una identità e di una figura di riferimento che la rendono instabile tra i suoi coetanei. Questo senso spietato di smarrimento che non trova pace in nessun tipo di confronto se non nella musica, che vaga e cerca appigli anche quando sembrano non esserci. Che rimanere aggrappati a noi stessi passa anche dai nostri ricordi, dai gesti che hanno caratterizzato la nostra infanzia e soprattutto dai luoghi che meno ci aspettiamo.
Il particolare da non dimenticare? Una zuppa di pinoli...
Un mémoire che racchiude il potere curativo del cibo e la sua forza unificatrice, il mondo interiore dell'autrice e il suo modo di affrontare la vita e la perdita, gli insuccessi e le vittorie, la famiglia e la società, sul palco o nel mezzo di un H-Mart che magari con davanti il tuo piatto preferito davanti un po' di consolazione arriva.
Buona lettura guys!
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lamilanomagazine · 1 year
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Cagliari, torna il Festival sul cinema asiatico
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Cagliari, torna il Festival sul cinema asiatico. Saranno cinque giorni dedicati a proiezioni, incontri ma non solo quelli di Across Asia Film Festival, che dal 7 all'11 dicembre 2022 propone un'iniziativa che sarà ospitata nello Spazio Fuori Margine di Sa Manifattura in via Falzarego 35.   Oltre venti film inediti avvicineranno Cagliari alla cultura asiatica come illustrato venerdì 2 dicembre 2022 nella conferenza stampa di presentazione alla quale ha preso parte l'Assessora alla Cultura del Comune di Cagliari, Maria Dolores Picciau.   "Questo progetto – il commento dell'Assessora Picciau - ha molti punti di forza tra i quali la capacità di fare rete con tante realtà, cittadine e internazionali, in una visione interdisciplinare che raccoglie tante espressioni artistiche oltre al cinema e alla musica. Il Festival si è inserito, e questo è un altro punto a suo favore, su un tema di nicchia che in città mancava, proponendo uno sguardo importante su tutto il mondo asiatico non solo politico-territoriale ma anche culturale. Diciamo che accorcia le distanze tra Cagliari e il resto del mondo".   Ad illustrare il ricco cartellone di appuntamenti, che prevede anche due fuori programma, sono stati i direttori artistici Maria Paola Zedda e Stefano Galanti che sono scesi nei dettagli dell'iniziativa. Con un’accurata selezione di oltre 20 film inediti provenienti da tutto il continente asiatico, tra cui diverse anteprime italiane, europee internazionali, la kermesse propone cinque giorni di proiezioni e incontri in diverse location del capoluogo sardo, tra cui Cinema Notorious, che ospiterà le proiezioni, Sa Manifattura – Spazio Fuori Margine, Circolo ARC - Polo Bibliotecario Falzarego 35. Across Asia Film Festival rinnova quest’anno il suo format proponendo un programma di ampio respiro che abbandona il precedente focus dedicato a un singolo Paese o area geografica per abbracciare l'intero continente asiatico. L’attenzione si rivolge in particolare verso le produzioni indipendenti ed emergenti, il cinema al femminile, i giovani, la distruzione dei generi, il pop, l’universo queer e del politicamente scorretto che in ogni Paese ruota su differenti assi distintivi. Presso il Cinema Notorious di Cagliari, la rassegna cinematografica comincia mercoledì 7 dicembre con l’appuntamento Nel cuore della bestia, che prevede le proiezioni di Autobiography (ore 20:00), opera prima e matura del regista indonesiano Makbul Mubarak che tratta la banalità della violenza e il sadismo delle dipendenze psicologiche sul solco tracciato dalle dittature; To Pick A Flower di Shireen Seno alle 22:10 e del pluripremiato Myanmar Diaries (ore 22:30) firmato a nome collettivo e presentato dalla giornalista Sara Perria, che racconta dall’interno il golpe militare del febbraio 2021 tra documentario e autofiction, già vincitore dell’Orso d’Oro per il Miglior Documentario alla Berlinale. The Weird And The Eerie, l’appuntamento di giovedì 8 dicembre, comincia alle 19:00 con The Residents, regia di Kahori Higashi e Swallow di Mai Nakanishi, tra cannibalismo e jet-set. La serata prosegue con House of Time di Rajdeep Paul e Sarmistha Maiti (ore 20:00) e si conclude con il meta-cinema e le reminiscenze preraffaelite di Shingo Ota in At Kinosaki (ore 22:00) e con il film del maestro indiano del documentario no-budget Don Palathara Everything is Cinema, che racconta il processo di creazione di un documentario da parte di un regista, in reazione a quello a opera dell’occidentale Louis Malle, Calcutta, quando all’improvviso il virus lo costringe al lock-down, trasformando il suo film in qualcosa d’altro. La rassegna continua venerdì 9 dicembre con l’appuntamento Il mondo è tutto ciò che accade: alle 20:00 il crudo cruising nei boschi tra senza tetto, prostituti e minatori disoccupati in The Men Who Wait del vietnamita Truong Minh Quý e il revenge-movie malaysiano Stone Turtle diretto da Ming Jin Woo, un viaggio emozionale verso l’inaspettato che affonda le sue radici nel folklore, tra forze ctonie e paesaggi magici. Segue l’omaggio al giovanissimo autore coreano - premiato come miglior regista di fantascienza al BIFAN - Park Syeyoung, ospite del festival nella giornata di sabato 10 dicembre durante l’appuntamento Pop’ Philosophie con le proiezioni di Cashbag e Luxury Staycation (dalle ore 19:00) e del suo primo lungometraggio dal titolo The Fifth Thoracic Vertebra (ore 20:00) – una produzione al limite dell’horror che strizza l’occhio a Lynch, Cronemberg e Dupieux. Hip-Hop, fantascienza e manga sono, invece, i linguaggi che fonde il giapponese Hoya Seiyo nella sua delirante opera prima Alien Artist (ore 21:30). Il festival si conclude nella serata di domenica 11 dicembre con l’appuntamento In The Realm Of The Senseless. Spazio al cinema d’animazione con The Magical Tracing di Wu De-Chuen, Tiger Stabs Tiger di Shen Jie e Perfect City: The Mother di Shengwei Zhou (dalle 19:00). A seguire c’è Yuni, film diretto dall’indonesiana Kamila Andini e premiato al Toronto International Film Festival 2021 che racconta i taboo culturali e le restrizioni subite dalle donne nel più grande Paese musulmano del mondo attraverso lo sguardo di un’adolescente piena di progetti per il futuro. Chiude infine la rassegna A Night of Knowing Nothing della regista indiana Payal Kapadia che documenta le rivolte degli studenti contro il sistema delle caste utilizzando found footage e una struttura che accarezza la fiction narrativa. L'ingresso a tutte le rappresentazioni sarà gratuito. EXPANDED: gli eventi collaterali La sezione EXPANDED del festival presenta una serie di eventi collaterali alle proiezioni cinematografiche. Si comincia mercoledì 7 dicembre alle ore 18:00 presso il Circolo ARC – Polo Bibliotecario Falzarego 35, con l’appuntamento On the language of men loving men in Japan: un incontro con l’artista interdisciplinare Jacopo Miliani in occasione della presentazione del libro Whispering Catastrophe, di Jacopo Miliani e Sara Giannini, frutto di una ricerca relativa all’erotismo gay maschile in Giappone e alla sua rappresentazione. Dai sussurri erotici del leggendario attivista gay Togo Ken alle velate immagini del fotografo underground Kuro Haga, il libro segue la costruzione di un sottile linguaggio di infiltrazione. Come un linguaggio segreto, questo idioma speciale dà forma a un corpo collettivo – una comunità – che agisce al di là, attraverso e nonostante identità normative, etichette e ruoli sociali. La serata di venerdì 9 dicembre si svolge presso il Cinema Notorious con The Night of the Living Soundtracks, una serata di sonorizzazioni dedicate ai fantasmi del cinema asiatico. Si comincia alle 22:00 con la sonorizzazione di Yukoku (Patriotism) di Yukio Mishima, prima e unica regia del grande intellettuale e letterato giapponese, da parte del musicista Daniele Ledda, che musicherà il capolavoro con il progetto Clavius, con cui compone e improvvisa attraverso una famiglia di strumenti auto-costruiti partendo dal concetto di pianoforte preparato di John Cage. Chiude la serata il chitarrista e cantautore inglese Mike Cooper, che corona il tour di celebrazione dei suoi 80 anni ad Across Asia Film Festival con il progetto Tropical Gothic. Artista culto presente sin dalle prime edizioni del festival, Cooper attraversa nel suo lavoro una ricerca per suoni e immagini che indaga il concetto di Sud, inteso non solo in termini geografici quanto politici e poetici. Spazio alla performance e alle questioni legate al corpo con la coreografa e artista srilankese residente a Berlino Sara Mikolai, di origini Tamil, che sabato 10 dicembre dalle 10:00 alle 14:00 presenta una masterclass dal titolo On listening, moving, resting and being, presso Sa Manifattura – Spazio Fuorimargine per poi proseguire domenica 11 dicembre alle 17:30 con l’installazione sonora e la performance l i s t e n i n g – sound narratives of a dance in cui il linguaggio delle danze tradizionali diventa momento di mistero, generativo di nuovi immaginari e politiche dell’ascolto. La giornata conclusiva di domenica 11 dicembre prevede un focus sull’Asia meridionale attraverso l’incontro con la comunità di indiani di fede Sikh residente nel quartiere di Villanova. L’appuntamento è alle ore 11:15 presso Piazza Costituzione, angolo viale Regina Margherita per visitare il tempio Sikh, dove si potrà assistere alla cerimonia e alla pratica del common kitchen, per mangiare insieme e condividere sapori del Punjab. Nato con l’obiettivo di sviluppare scambi culturali internazionali e di favorire una maggiore prospettiva interculturale, Across Asia Film Festival approfondisce di anno in anno la conoscenza della produzione cinematografica asiatica, mostrando la grandezza del suo apporto sul panorama mondiale in termini di sperimentazione, ricerca e innovazione. Dal 2013 a oggi, Across Asia Film Festival dedica la sua programmazione alle scene indipendenti e al cinema arthouse, mostrando la prolifica produzione del cinema asiatico per diffonderne la conoscenza ad un pubblico internazionale. Il festival rappresenta una finestra sul mondo e un modo non stereotipato di guardare l’Asia e le sue rappresentazioni. È anche un luogo di relazioni internazionali, un contesto per connettere scene artistiche lontane stimolando occasioni di sinergia e coproduzione. Sotto la direzione artistica di Stefano Galanti e Maria Paola Zedda, Across Asia Film Festival è un progetto di ZEIT – Art Research - associazione culturale dedita alla promozione dell’arte, della performance e della cinematografia - con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari, il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, insieme alla collaborazione di AFIC Associazione Festival Italiani Cinema, Ticonzero, Spazio Danza, Centro di Produzione della Danza FuoriMargine, Centro di Produzione di Danza e Arti Performative, ARC Associazione Culturale e di Volontariato LGBTQ+ OdV, Collettivo CA, e ai media partner Asian World e Asia Movie Pulse. Si ringrazia Oltre lo specchio Film Festival di Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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I creator di Defhouse allo Zen Beach - Gallipoli (Lecce) in vacanza
Il Sole, il mare cristallino del Salento, la musica, la splendida spiaggia di Baia Verde: Zen Beach è da sempre il luogo perfetto per vivere l'estate di Gallipoli al centro della scena, in una spiaggia piena di servizi e relax che ogni giorno celebra la magia dell'estate.
Una location così, decisamente social, una spiaggia tutta da vivere con gli amici e le amiche, sembra decisamente perfetta come luogo di vacanza per content creator alla ricerca della cornice perfetta per creare contenuti. 
Che succede infatti a Zen Beach dal 4 al 7 luglio 2022?
Arriva Defhouse - https://www.instagram.com/defhouse/ - la prima Concept House in Italia e al mondo in cui gli inquilini vengono stimolati in continuazione a coltivare il proprio talento.  
Alessia Lanza, Yusuf Panseri, Simone Berlini Davide Moccia, Emily Pallini, Florin Vitan, Marco Bonetti e Yasmin Barbieri, creator decisamente affermati su TikTok, Instagram  e non solo, per qualche giorno lasciano la loro house milanese per godersi il sole e il mare del Salento a Zen Beach, a Baia Verde Gallipoli (Lecce) e divertirsi sulla spiaggia.
Chi ha voglia di fare 4 chiacchiere dal vivo  e/o foto insieme a loro può quindi fare un salto a Zen Beach, hot spot perfetto per godersi un mix vincente di Salento, sole, mare e servizi dalle 7 alle 20, ogni giorno. Zen Beach offre poi colazioni, pranzi on the beach, happy hour pomeridiano, champagnerie, Zen Beach è sempre all'altezza delle aspettative dei più esigenti. 
Ad esempio, il servizio ristorazione di Zen Beach propone deliziosi antipasti, cucina tradizionale, asiatica e sushi. Non è tutto, il menu propone anche ricche insalatone, piadine, toast, panini, frise e tanta frutta fresca di stagione.
Zen Beach - Litoranea Gallipoli - Leuca località Baia Verde - Gallipoli (LE)
https://www.instagram.com/zenbeachgallipoli/
https://www.lidozen.it/
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miragexc · 3 months
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Cuéntanos más de ella, cuales son sus gustos, queremos saber más
La curiosidad mato al gato querid@s ajaajaja pues lo principal...Le gusto yo ajajajaaja le gusta muchísimo la cultura asiatica, el anime, los doramas, el Kpop(cambio mi sentido de que era el Kpop) y su banda favorita es Straykids aunque también es una biblioteca de mucha musica andante, puede pasar desde lo màs calmado a lo màs metal o random del mundo..., también ama a los enanitos verdes, ama comer rico y le gusta mucho cocinar, cocina muuuuuuy delicioso, hornea perfectamente y le gusta ponerse retos asi misma y cocinar cosas nuevas hace poco hizo kimchi... su lugar favorito me atreveria decir es la playa, las peliculas de studio Ghiblih (su favorita es el Castillo de howl), reirse mucho, el humor negro, acido y sarcastico, el ramen, pokemon y juega pokemon go, los comics y de hecho fue por The Flash que tuvimos nuestra primer conversación, kimetsu no yayba y podria seguir con muchas màs cosas
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[ad_1] Introduzione al casinò san manuel Casinò San Manueluna mecca per i giocatori d'azzardo alla ricerca di un'esperienza davvero indimenticabile. Il Casinò San Manuel a Highland, in California, è una destinazione popolare grazie alla sua posizione affascinante, alle eccellenti opzioni gastronomiche e all'intrattenimento abbagliante. In questo articolo, esploreremo i molti aspetti di questo locale famoso in tutto il mondo, dalle sue opzioni di gioco e cucina gourmet alla sua eccitante vita notturna e ai suoi esclusivi programmi di abbonamento. Cosa stiamo aspettando? Immergiti ed esplora l'emozionante mondo del Casinò San Manuel. Clicca per qui Novità del casinò. Una rapida carrellata di San Manuel Casinò San Manuel Il casinò di San Manuel è ampiamente riconosciuto come la principale destinazione per il gioco d'azzardo sulla costa occidentale. I turisti vengono da ogni parte per visitare a causa di quanto sia vicino a Los Angeles. Oltre 200.000 piedi quadrati di spazio di gioco significa che c'è qualcosa per i giocatori d'azzardo di ogni genere in questo enorme resort. Casinò di San Manuel: una destinazione di gioco d'azzardo divertente ed emozionante L'eccitazione del gioco d'azzardo non ha limiti al Casinò San Manuel. Ogni giro è pieno di eccitazione in una qualsiasi delle 4.800 slot machine, che includono i rulli video più recenti e i preferiti classici. I giocatori di slot possono scegliere tra una vasta gamma di giochi con temi visivi unici, round bonus interattivi e jackpot progressivi che cambiano la vita. Blackjack, roulette, poker e baccarat sono solo alcuni dei tanti giochi da tavolo disponibili al Casinò San Manuel. Rivenditori amichevoli e personale esperto rendono l'esperienza di gioco piacevole per chiunque, sia che tu sia un professionista esperto o che abbia appena iniziato. Numerosi ristoranti per soddisfare ogni gusto Soddisfa le tue papille gustative in uno dei numerosi ristoranti del Casinò San Manuel, dove il buon cibo incontra un ambiente lussuoso. Ogni gusto può essere soddisfatto, dal fast food alla cucina raffinata. Vieni al Serrano Buffet per uno spuntino veloce o una cena rilassata, dove puoi scegliere tra un'ampia varietà di cucine del mondo. Hong Bao Kitchen è il posto dove andare per la vera cucina cinese se hai voglia di qualcosa di ispirazione asiatica. The Pines Modern Steakhouse è un ristorante di classe che serve deliziose bistecche e piatti di pesce insieme a un'ampia varietà di ottimi vini. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=4LgrbOLwXQA[/embed] Divertimento notturno e spettacoli emozionanti Il casinò di San Manuel è più di un semplice posto dove mangiare e giocare d'azzardo; presenta anche una vivace scena di intrattenimento. Musica dal vivo, cabaret ed eventi sportivi trasmessi in TV rendono il Tukut Lounge un luogo divertente dove uscire con gli amici. The Pines è un bar chic con un'ampia lista di bevande speciali e liquori di fascia alta, perfetto per chi cerca una serata più raffinata. Rilassati e assapora il tuo drink con stile mentre socializzi con altri baristi. Vantaggi dell'abbonamento e offerte speciali Casinò San Manuel San Manuel Casino ha una varietà di programmi VIP e incentivi per i suoi clienti più dedicati. Guadagnare punti nel programma fedeltà Club Serrano durante il gioco può essere utilizzato per incredibili vantaggi come buoni ristorante, soggiorni in hotel e biglietti per concerti. Il programma Executive Host è un servizio di fascia alta che offre ai visitatori VIP un'attenzione personalizzata ed escursioni indimenticabili. Pro e contro Professionisti Contro Ampia varietà di opzioni di gioco Potenziale dipendenza dal gioco d'azzardo Strutture lussuose e ben tenute È consentito fumare in alcune aree Intrattenimento e spettacoli di alta qualità Traffico intenso nei dintorni Numerosi punti ristoro e ristoranti I livelli di rumore possono essere elevati Ricompense generose e programma fedeltà Opzioni di trasporto pubblico limitate
Posizione comoda con ampio parcheggio Rischio di perdere denaro durante il gioco d'azzardo Opportunità di lavoro e stabilità del lavoro Potenziale sovraffollamento durante le ore di punta Impatto economico positivo sulla comunità Il consumo di alcol può portare a comportamenti irresponsabili Personale professionale e cordiale Alcune persone potrebbero trovare l'atmosfera travolgente Disponibilità di vari servizi Non adatto a persone di età inferiore a 21 anni Conclusione Se stai cercando un'emozionante esperienza di gioco d'azzardo, ottimo cibo e uno spettacolo elettrizzante, non guardare oltre il San Manuel Casino. La sua reputazione stellare come sede di prim'ordine è ben meritata, data l'ampia varietà di giochi che offre, le deliziose opzioni culinarie che offre e gli emozionanti spettacoli che ospita. Che tu sia un giocatore esperto o che questa sia la tua prima volta al casinò, San Manuel ti trasporterà in un mondo di emozioni e opulenza. Non aspettare oltre per sperimentare il fascino unico del Casinò San Manuel e fare piani per venire ora. Per altri giochi, fare riferimento a Software di previsione del casinò. Normali domande e risposte Al Casinò San Manuel, l'età minima per giocare è di 21 anni. Sebbene non ci siano hotel in loco, i visitatori possono trovare alloggi nella zona che soddisfino le loro esigenze e budget non lontano dal Casinò San Manuel. Sia i fumatori che i non fumatori possono godersi il loro tempo al Casinò San Manuel grazie alla presenza di spazi designati per non fumatori. L'abbigliamento è casualmente elegante al Casinò San Manuel. I visitatori sono pregati di indossare un abbigliamento accettabile e di evitare tutto ciò che potrebbe essere considerato irrispettoso o dirompente. C'è un ampio parcheggio disponibile al Casinò San Manuel, sia auto-parcheggio che parcheggiatore. [ad_2] Source link
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zutna · 1 year
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Bathroom sound:
El celular empezo a funcionar mal.
El juego se manejó solo.
La musica empezo a decir que el ejercito "tenia o tiene" que intervenir en mi realdad virtual o real.
Ahora juega con la pulsacion de el touch del cellphone.
Esto empezo con mas frecuencia a partir de que separe las denuncias de abuso y acoso psicoligico.
A esto el bathroom dice:
"Molesta a ese marron" (racismo clasismo)
-Acualmente me tomó mas tiempo colocar esto ya que continua el acoso-
A esto me tuve que tapar los odidos del acoso del baño.
Esto empezó a frecuentar despues que dije:
No me caso
No me  comprometo
Y demas afirmaciones.
El vive de manera humilde y lo unico que tiene para estabilizar su realidad es el telefono.
Juegan con su "poco tiene mucho nos detiene"
A esto la musica empezo hablar de mujeres que quieren terminos maritales.
NO a eso!
A todo esto.
Empezaron acosarme con ir a un "bar" y me llegó hasta un mensaje en ese momento.
Con una M
E imagenes de ir hasta ahi.
A esto el celular escribia la letra A.
Ya que representan la forma piramidal del dinero.
Este acoso continua constantemente y la venta psicologica de una hembra a la que no pretendo comprar ni mucho menos que se me acerquen.
A este comportamiento se escucha en la musica:
Es tu novia y es re hueca.
NO TENGO NOVIA NI MUCHO MENOS ACEPTO ESTE ACOSO.
Aca de nuevo:
Music say now
"Morís a policia"
Hablan de que porque quiero un haren antes de otra sicologia cristiana.
Funcionan de esta manera.
"Pivote"
Otra palabra utilzada por la musica con la representacion de "iraquí" en ellas.
Esto esta representado a una mujer que queria algo con el y lo mandó a que le hicieran esto.
Esta hembra esta calificada como "la arrepentida"
Y lo acosa constantemente por que le hizo o mandó hacer esto en su cuerpo.
Nota: en una accion en la que estaba eliminando un virus del celular.
Se escucha.
"En la busura donde su "pivote" va"
Esta hembra esta relacionada con codigos como: #hanna #britney #asiaticas mujeres de cabello negro.
De esta manera continuamente salen a la luz estas personas involucradas en la castracion del cuerpo.
Una roptura del "cordon" en la zona pelvica.
Music say:
"Los ametrallo con el ejercito"
"Se muere tu madre y (me hablan de que una mujer quiere entrar en mi vida"
Me inoculan esta "realidad" artificial como forma de vida.
Decreto que NO se me acerque esta clase de comportamiento mecanico ni automatico en mi vida.
Esta mujer o "A" estan involucrado en este asesinato o muertes en la vida de Victor.
Music say:
"Te dije que los hago llorar"
(Te dije): lo dice una mujer y cree que la cognicion es la misma. Crea con errores. Y se cree una continuidad y otros crean con este clan sicologico.
Bathroom say:
"A otro que se le muere la mamá"
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Flauto di bambù: il suono naturale per rilassarsi e meditare
Il flauto di bambù è uno strumento musicale a fiato, tradizionale di molte culture asiatiche, che viene suonato soffiando nell'estremità del tubo. Ha un suono dolce e morbido ed è stato usato da secoli nella musica tradizionale e popolare di molti paesi, tra cui Cina, Giappone, Corea, India, Filippine e Indonesia. Com'è fatto un flauto di bambù? Il flauto di bambù è costituito da un tubo di bambù cavo con alcuni fori laterali per le dita. A seconda della tradizione musicale e del tipo di flauto, il numero di fori può variare da cinque a otto. Il flauto di bambù può essere realizzato in diversi tipi di bambù, ciascuno con caratteristiche sonore uniche. E' disponibile in diverse dimensioni e accordature, a seconda del tipo di musica che si desidera suonare. Spesso utilizzato per la meditazione e la musica rilassante, grazie al suo suono caldo e rilassante, ha conquistato molti generi musicali: dal pop al jazz e al rock. La sua melodia aggiunge un tocco etnico e originale alla musica. Come si suona il flauto di bambù? Il flauto di bambù è anche uno strumento molto semplice e facile da imparare a suonare, poiché richiede solo una tecnica di soffiare e di coprire i fori con le dita per produrre note diverse. Esso può essere suonato in diversi stili e generi musicali, a seconda delle preferenze personali del musicista. Come suonare il flauto di bambù? Per suonare questo affascinante strumento musicale, è necessario seguire alcuni semplici passaggi: - Posizionare il flauto di bambù in modo corretto: tenere il flauto di bambù con entrambe le mani, con la mano destra in basso e la mano sinistra in alto. La bocca deve essere posizionata sullo spigolo superiore del foro per la bocca del flauto. - Fare uscire il suono: posizionare le labbra leggermente sullo spigolo del foro per la bocca e soffiare dolcemente. Ciò produrrà un suono morbido e rilassante. - Coprire i fori: per produrre note diverse, occorre coprire i vari fori del flauto di bambù con le dita. In genere, i fori inferiori producono note più basse e quelli superiori note più alte. - Esplorare il flauto: sperimentare con i diversi fori e combinazioni di dita per produrre una vasta gamma di suoni e melodie. - Praticare regolarmente: per diventare abili nel suonare il flauto di bambù, è importante esercitarsi regolarmente. Iniziare con esercizi semplici e progredire gradualmente verso pezzi più complessi. Pratica e pazienza In generale, suonare il flauto di bambù richiede un po' di pratica e pazienza, ma il risultato può essere molto gratificante. Il suono morbido e rilassante del flauto di bambù è perfetto per la meditazione, la musica new age e la musica popolare asiatica. Foto di Elias da Pixabay Read the full article
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tarditardi · 2 years
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In vacanza allo Zen Beach - Gallipoli (Lecce) i creator di Defhouse 
Il Sole, il mare cristallino del Salento, la musica, la splendida spiaggia di Baia Verde: Zen Beach è da sempre il luogo perfetto per vivere l'estate di Gallipoli al centro della scena, in una spiaggia piena di servizi e relax che ogni giorno celebra la magia dell'estate.
Una location così, decisamente social, una spiaggia tutta da vivere con gli amici e le amiche, sembra decisamente perfetta come luogo di vacanza per content creator alla ricerca della cornice perfetta per creare contenuti. 
Che succede infatti a Zen Beach dal 4 al 7 luglio 2022?
Arriva Defhouse - https://www.instagram.com/defhouse/ - la prima Concept House in Italia e al mondo in cui gli inquilini vengono stimolati in continuazione a coltivare il proprio talento.  
Alessia Lanza, Yusuf Panseri, Simone Berlini Davide Moccia, Emily Pallini, Florin Vitan, Marco Bonetti e Yasmin Barbieri, creator decisamente affermati su TikTok, Instagram  e non solo, per qualche giorno lasciano la loro house milanese per godersi il sole e il mare del Salento a Zen Beach, a Baia Verde Gallipoli (Lecce) e divertirsi sulla spiaggia.
Chi ha voglia di fare 4 chiacchiere dal vivo  e/o foto insieme a loro può quindi fare un salto a Zen Beach, hot spot perfetto per godersi un mix vincente di Salento, sole, mare e servizi dalle 7 alle 20, ogni giorno. Zen Beach offre poi colazioni, pranzi on the beach, happy hour pomeridiano, champagnerie, Zen Beach è sempre all'altezza delle aspettative dei più esigenti. 
Ad esempio, il servizio ristorazione di Zen Beach propone deliziosi antipasti, cucina tradizionale, asiatica e sushi. Non è tutto, il menu propone anche ricche insalatone, piadine, toast, panini, frise e tanta frutta fresca di stagione.
Zen Beach - Litoranea Gallipoli - Leuca località Baia Verde - Gallipoli (LE)
https://www.instagram.com/zenbeachgallipoli/
https://www.lidozen.it/
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neomusume64 · 5 years
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El Friki Dato: BABYMETAL
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sra-sexta-feira · 6 years
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K-Pop, da Coréia do Sul Direto Para o Brasil!
                                     BTS (Bangtan Boys)
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Nas ultimas semanas, vídeos denominados “Reagindo a K-pop” parece ter viralizado no Youtube, onde muitos, pela primeira vez, tem contato com uma parte fundamental da cultura coreana que parece estar se tornando cada vez mais popular no ocidente, em especial no Brasil.
Mas e você? Sabe o que é K-pop?
K-pop nada mais é do que POP Coreano, ou seja, a música popular coreana, mais especificamente, sul-coreana.  Em termos ocidentais, seria o equivalente à Lady Gaga, Rihanna, Beyonce, Luan Santana, Justin Bieber e outras banda que produzem os tão badalados hits que vivem tocando em rádios como Jovem Pan, Band e outras.
O K-Pop embora compreende todos os gêneros de "música popular" dentro Coreia do Sul,  é mais frequentemente usado em um sentido mais restrito para descrever uma forma moderna da musica pop sul-coreana, que abrange: dance-pop, pop ballad, electronic, rock, metal e hip hop; é caracterizado pela alta qualidade na produção de seus vídeos, grandes efeitos audiovisuais, coreografias sincronizadas e que você nunca conseguiria fazer sem anos de treinamento e/ou muita coordenação motora, uma mistura de culturas globais nos figurinos (estilo village people) e meninos gatos. Muito gatos (as garotas também são lindas)!!
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                                                 VIXX
Se popularizando no sul da Ásia no final de 1990, o K-Pop como hoje é visto surgiu mesmo foi em 1992 com a formação de Seo Taiji & Boys, cujo sucesso de experimentação de diferentes estilos musicais deu início à uma revolução na indústria da música Sul Coreana e que tornou comum a integração de elementos musicais estrangeiros em sua arte, o que torna o K-Pop extremamente envolvente (além dos boys muito gatos).
Há uma grande diversidade no conteúdo audiovisual (mais um vez, estilo Village People), há uma troca de roupa absurda, tipo, a cada cinco segundos de clipe é normal você ver os integrantes em outro cenário usando outras roupas (imagina o tempo gasto para cada troca... Devem passar semanas só para se trocarem), os figurinos são incríveis, coloridos (ou não) e extravagantes em geral, chamando a atenção dos olhos.
A dança é incrível. Sério, você nunca conseguiria dançar K-Pop do dia para a noite. Os integrantes das bandas tem que treinar exaustivamente para estarem sincronizados, além de que seus corpos tem de estar bem preparados para movimentos que são verdadeiramente acrobáticos, razão pela qual os integrantes começam desde cedo a se prepararem para virarem futuros ídolos, geralmente a partir dos 9 ou 10 anos. Os formandos, como são chamados vivem juntos em um ambiente fortemente regulamentado e passam muitas horas do dia aprendendo música, coreografia, línguas estrangeiras e técnicas de comunicação com os fãs e jornalistas. E você aí pensando que para virar um cantos famoso era só participar do The Voice Brasil...
Este sistema "robótico" do treinamento, entretanto, por mais eficiente que seja, é frequentemente criticado por meios de comunicação ocidentais por exigir demais das crianças, que deixam seus agregados familiares para viverem sob o regime de uma produtora.
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                                                     GOT7
O K-pop também conta com uma distribuição rápida de seus clips pela internet, devido ao fato da indústria da música sul-coreana ser comparativamente pequena quando comparada a de países como Estados Unidos, o que faz as canções serem liberadas para a televisão nacional e, simultaneamente, divulgadas no YouTube para chegar a uma audiência mundial, tudo isso com muitos anúncios e atividades promocionais a que se refere como um "comeback” antes do lançamento oficial de canções e clipes musicais, o que já cria a expectativa e excitação dos fãs.
Ah, sim, os fãs... As Boy Bands sul-coreanas também devem agradecer muito aos fãs, que são extremamente dedicados em divulgar seus conteúdos, como se pode ver agora com essa onda de vídeos “Reagindo ao K-Pop”, onde quase todos os Youtubers declararam-se a favor do K-Pop e que com certeza, através de seus vídeos, agregaram mais fãs ao estilo musical.
Mas o principal fator para o sucesso das Boy Bands sul-coreanas, além de tudo isso já citado acima são seus membros super lindos e fofos (já disse que eles são gatos?!). De estatura mediana, com os corpos magros e tonificados (há muitos poucos realmente musculosos), pele soft e todo aquele charme que só um asiático pode ter, esses ídolos são uns colírios para os olhos, mesmo que, para quem não tem muito contato com o K-Pop, todos possam parecer os mesmo há princípio.
Além disso, a maioria das bandas são formadas por um grande número de membros, geralmente seis ou sete, sendo que o grupo Seventeen tem um total de treze (13) membros e há um grupo de garotas com vinte (20) membros...
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                                               Seventeen
Enquanto que bandas com integrantes femininos e masculinos se revezam para ser o centro das atenções, os homens chamam mais a atenção por muitas vezes demonstrarem o estilo “Bad Guy” e por seus cabelos coloridos que mais parecem aqueles drinks de festa de adolescentes. Cabelos louros com mexas azuis, rosa, verde ou mesmo completamente vermelho, rosa e até tons variados de castanho compõe o visual dos boys que está em constante mudança.  Além dos cabelos coloridos, esses gatinhos sul-coreanos são uns dos poucos que podem usar roupas coloridas sem que alguém pergunte a eles se eles estão indo para algum baile à fantasia. Sério, não tem como você achar o visual deles ridículo (na maioria das vezes).
E então, quer ser um fã de K-Pop agora? Pois se joga na parada, mas tome cuidado...  Na Coreia, é considerado vergonhoso ser fã de vários grupos, especialmente do mesmo sexo. K-Pop é construído em torno de fãs dedicados e a maioria dos fãs são do sexo feminino. Mas claro, estamos no Brasil, então, mais uma vez, se joga na parada!
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                                         Girls Genetarion
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aliasanew · 2 years
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Los dolores de cabeza,trampa masiva y desangrante y totalmente prohibido pasar por la plataforma,los crucifijos y ajos puede derrotar a un vampiro y tiendas frikis con musicas hardcore,hardstyle,dance,dubstep,house,progressive,heavy metal,musicas asiaticas como K-Pop y J-Pop es la que le gustabamos a todos,menos el reggaeton,el Álvaro Soler y varios cantantes latinos que son mas odiados y odiadas en la tienda,y aqui hay manga,comics,anime y videojuegos
Headaches, massive and bleeding trap and totally forbidden to go through the platform, crucifixes and garlic can defeat a vampire and geek stores with hardcore music, hardstyle, dance, dubstep, house, progressive, heavy metal, Asian music like K-Pop and J-Pop is the one that we all liked, except reggaeton, Álvaro Soler and several Latin singers who are most hated and hated in the store, and here there are manga, comics, anime and video games
Maux de tête, piège massif et saignant et totalement interdit de passer par la plateforme, les crucifix et l'ail peuvent vaincre un vampire et les magasins de geek avec de la musique hardcore, hardstyle, dance, dubstep, house, progressif, heavy metal, musique asiatique comme K-Pop et J-Pop est celle que nous avons tous aimée, sauf le reggaeton, Álvaro Soler et plusieurs chanteurs latins qui sont les plus détestés et détestés dans le magasin, et ici il y a des mangas, des bandes dessinées, des anime et des jeux vidéo
Kopfschmerzen, massive und blutende Falle und totales Verbot, durch die Plattform zu gehen, Kruzifixe und Knoblauch können einen Vampir besiegen und Geek-Läden mit Hardcore-Musik, Hardstyle, Dance, Dubstep, House, Progressive, Heavy Metal, asiatischer Musik wie K-Pop und J-Pop ist das, was wir alle mochten, außer Reggaeton, Álvaro Soler und mehreren lateinamerikanischen Sängern, die im Laden am meisten gehasst und gehasst werden, und hier gibt es Manga, Comics, Anime und Videospiele
Mal di testa, trappola massiccia e sanguinante e totalmente vietato passare attraverso la piattaforma, crocifissi e aglio possono sconfiggere un vampiro e negozi geek con musica hardcore, hardstyle, dance, dubstep, house, progressive, heavy metal, musica asiatica come K-Pop e J-Pop è quello che ci è piaciuto tutti, tranne il reggaeton, Álvaro Soler e diversi cantanti latini che sono più odiati e odiati nel negozio, e qui ci sono manga, fumetti, anime e videogiochi
Dores de cabeça, armadilha maciça e sangrenta e totalmente proibido de passar pela plataforma, crucifixos e alho podem derrotar um vampiro e lojas geek com música hardcore, hardstyle, dance, dubstep, house, progressivo, heavy metal, música asiática como K-Pop e J-Pop é o que todos gostamos, exceto reggaeton, Álvaro Soler e vários cantores latinos que são mais odiados e odiados na loja, e aqui tem mangás, quadrinhos, animes e videogames
Đau đầu, cái bẫy lớn và chảy máu và hoàn toàn bị cấm đi qua sân ga, cây thánh giá và tỏi có thể đánh bại ma cà rồng và các cửa hàng đam mê với âm nhạc hardcore, hardstyle, dance, dubstep, house, progressive, heavy metal, nhạc châu Á như K-Pop và J-Pop là thứ mà tất cả chúng tôi đều thích, ngoại trừ reggaeton, Álvaro Soler và một số ca sĩ Latin bị ghét và bị ghét nhất trong cửa hàng, và ở đây có manga, truyện tranh, anime và trò chơi điện tử
頭痛、大規模で出血している罠、プラットフォームを通過することは完全に禁止されています、十字架とニンニクは、ハードコア音楽、ハードスタイル、ダンス、ダブステップ、ハウス、プログレッシブ、ヘビーメタル、K-POPやJのようなアジアの音楽で吸血鬼やオタクの店を打ち負かすことができます-ポップは私たち全員が好きだったものですが、レガエトン、アルバロソレール、そして店で最も嫌われているラテン歌手が何人かいます。ここにはマンガ、コミック、アニメ、ビデオゲームがあります Zutsū, ōkibo de shukketsu shite iru wana, purattofōmu o tsūka suru koto wa kanzen ni kinshi sa rete imasu, jūjika to nin'niku wa, hādokoa ongaku, hādosutairu, dansu, dabusuteppu, hausu, puroguresshibu, hebīmetaru, K-poppu ya J no yōna Ajia no ongaku de kyūketsuki ya otaku no mise o uchi makasu koto ga dekimasu - poppu wa watashitachi zen'in ga sukidatta monodesuga, regaeton, arubarosorēru, soshite mise de mottomo kirawa rete iru raten kashu ga nan'ninka imasu. Koko ni wa manga, komikku, anime, bideogēmu ga arimasu
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corallorosso · 2 years
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Sanremo 2022, tutti antirazzisti per una sera: finito il festival si torna a votare Lega di Alex Corlazzoli Premessa: non guardo il festival di Sanremo perché mi annoia; sembra una sorta di Grande Fratello musicale dove si è sempre alla ricerca dello scandalo dimenticando il vero obiettivo: la musica. La manifestazione all’Ariston è la più riuscita distrazione di massa degli italiani. Detto ciò, per chi fa il mio mestiere, è inevitabile non seguire la cronaca del Festival attraverso i social e i quotidiani. Ciò che mi ha colpito è lo stupore per la presenza e le parole di un’attrice di origini senegalesi. Sapere che in Italia, nel 2022, in molti si meravigliano ancora che una ragazza di origine senegalese stia su quel palco e legga frasi contro il razzismo è allucinante: è il simbolo e la conferma di un Paese ignorante e di un festival che sa bene approfittare della sottocultura di molti dei suoi spettatori. Sia chiaro, Lorena Cesarini ha fatto il suo dovere, nulla da rimproverarle. E’ invece assurdo che in questo nuovo secolo si resti a bocca aperta per la scelta di “Ama” di avere al suo fianco, per una sera, questa attrice, laureata in storia contemporanea. L’apparizione di una donna di origine senegalese sul palco è stata vissuta come una grande decisione, un atto di umanità, una vera e propria rivoluzione. Un Paese civile e veramente interculturale avrebbe Lorena Cesarini al posto di Amadeus. E invece, non è così. Quante conduttrici di origine africana o asiatica conoscete in Italia? Sfido a trovarne più di tre-quattro. Non solo. Lorena Cesarini dal palco di Sanremo ha letto una parte del bellissimo libro Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun. Non mi interessa per nulla parlare dell’emozione della Cesarini; di come ha letto. Ciò che mi fa riflettere è che gli italiani siano rimasti improvvisamente conquistati dalle parole contro il razzismo pronunciate da una bellissima ragazza di origine senegalese, vestita in maniera elegante. Per una sera, ecco un’Italia antirazzista; un’Italia che sta con Lorena; un’Italia che si scopre diversa grazie a mamma Rai e ad Ama che, “finalmente”, sembrano dar voce a tutti i migranti attraverso una donna che migrante non è. Finito il festival, poi, si torna a votare la Lega di Salvini, ad applaudire alle parole di Matteo contro gli sbarchi dei “fratelli e delle sorelle” africane di Lorena; a scansare sul bus la ragazza nera che sale con il passeggino; a pensare che “però ci rubano le case popolari” e magari “pure il lavoro a nostro figlio”. Ma questa è un’altra storia. Come durante le Olimpiadi ogni guerra era sospesa, così durante il Festival non è tempo di dire le cose come stanno. Perché Sanremo è Sanremo. E l’Italia è sempre l’Italia. Non cambia l’uno e nemmeno l’altra.
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canadasys · 3 years
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▷Vancouver: Guida Completa 2021
Vancouver è una città del Canada davvero ricca di proposte, con architetture all’avanguardia, è tra le città più dense ed etnicamente variegate. Cosa vedere a Vancouver? Se sei capitato o capitata su questa guida, allora ti sarà sicuramente balenata per la mente questa domanda. Che tu stia progettando un viaggio a Vancouver, in Canada, o che la questione derivi dal pensiero di andare a vivere a Vancouver con un visto di lavoro, leggi questo articolo per scoprire tutto quello che c’è da sapere per visitare la città di Vancouver e le sue numerose attrazioni. Non perderti anche l’approfondimento sulle condizioni per lavorare a Vancouver, al fondo dell’articolo, dove trovi anche qualche indicazione per studiare a Vancouver.
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Vancouver cosa vedere
A seconda del periodo dell’anno e del meteo, scegliere e selezionare cosa vedere a Vancouver può rivelarsi la sfida di una vacanza. Questo perché si tratta di una città del Canada davvero ricca di proposte, a cominciare dalle architetture all’avanguardia, che caratterizzano i grattacieli come l’One Wall Centre, l’Harbour Centre e il Granville Square. Inoltre, dallo Shaw Tower si può accedere al Vancouver Lookout, punto panoramico dal quale si può osservare la skyline della città, prima di dirigersi al ristorante girevole situato nello stesso edificio.
La città di Vancouver è un vibrante porto della costa occidentale del Canada, situato nella British Columbia. È tra le città più dense ed etnicamente variegate, grazie al fatto che negli anni passati sono stati concessi molti visti per l’immigrazione. Inoltre è una zona popolare per le riprese cinematografiche, dal momento che è circondata da vaste montagne. La città ha, inoltre, una scena vibrante sia per quanto riguarda la musica e gli spettacoli teatrali, sia per il mondo dell’arte in generale. Lo dimostra la Vancouver Art Gallery, un museo dalla fama consolidata che ospita le opere degli artisti locali e della West Coast.
Se cerchi cosa Vedere a Vancouver, devi sapere che il Museo dell’Antropologia di Vancouver conserva collezioni canadesi indigene. Invece il Vancouver Aquarium è la sede in cui vivono delle specie rare di ciclidi, ovvero dei pesci d’acqua dolce diffusi in diverse zone del pianeta. In questa struttura sono ospitate più di 300 specie di pesci, più di 1000 invertebrati, anfibi di tutti i tipi e perfino mammiferi. Tra questi sono inclusi i delfini, le lontre e le balene beluga, le attrazioni più amate del centro.
Se sei un amante della natura, Vancouver è un posto perfetto per te. Dal punto di vista paesaggistico, le montagne circondano la città e si possono organizzare delle escursioni per andare a esplorarle. Mentre sei in visita a Vancouver, assicurati di andare a fare un giro tra le montagne più importanti, dal momento che la loro fama ha raggiunto il livello mondiale, anche grazie alla grande quantità di film che sono stati realizzati in questa zona.
Tra le vette imperdibili, rientrano il Mount Spencer e il Mount Baker, che distano soltanto un’ora o due dal centro della città. Se invece si preferisce il mare, oltre al meraviglioso tramonto Vancouver offre le sue maestose spiagge di sabbia. Inoltre la città e il territorio di Vancouver vantano alcune delle migliori terme naturali del mondo, dove potersi rilassare concedendosi un momento tutto per sé.
Dove si trova Vancouver
Vancouver è la città più grande della costa pacifica del Canada, nonché una delle sue destinazioni più vivaci. Situato nell’angolo sud-occidentale della British Columbia, è un aeroporto internazionale e un importante porto marittimo.
La temperatura di Vancouver è una delle più miti della nazione canadese, con estati che toccano i 26° C e inverni che di rado scendono sotto gli 0° C. Infatti, il mese più freddo è gennaio, ma in questo periodo la media della temperatura di Vancouver, parlando delle minime invernali, si attesta sui 2,7° C. Il meteo, invece, è estremamente variabile. Non a caso si dice “”A Vancouver quando esci di casa al mattino ti porti l’ombrello e gli occhiali da sole“.
Per quanto riguarda il fuso orario di Vancouver, quello valido è l’UTC -8, che rispetto all’Italia genera una differenza di 9 ore. Quindi, alle 19 del pomeriggio di Milano o Roma, corrispondono le 10 della mattinata di Vancouver. In molti si chiedono, rispetto a questa città, cosa vedere a Vancouver e, oltre tutto, cosa significa vivere a Vancouver, dal momento che si tratta di una località differente da quelle mediterranee.
Come si vive a Vancouver
Vivere a Vancouver significa risiedere nella sede della terza regione urbana più grande in Canada, con una popolazione stimata di quasi sette milioni. Vancouver ha visto un abbondante afflusso di immigrati ed expat, che sono approdati in questo territorio grazie a un visto per il lavoro o lo studio, ma la sua storia e il suo carattere rimangono immersi nel passato. Nel centro storico, dove ha avuto inizio la città di Vancouver a partire dal XIX secolo, si trova un gran numero di boutique, ristoranti e bar in cui rifugiarsi, se il meteo di Vancouver non è quello estivo.
Questo quartiere è noto con il nome di Gastown e ospita un famoso orologio a vapore tutt’ora funzionante, ovvero il Gastown Steam Tower, per l’appunto. Nonostante l’aspetto vittoriano quello che è diventato in breve tempo un’attrazione per i turisti di Vancouver risale solamente all’anno 1977 ed è stato realizzato dall’orologiaio Raymond Saunders.
Alcuni degli esercizi commerciali e punti di ristoro di Gastown sono stati aperti negli ultimi anni, creando e rinnovando una comunità di visitatori stranieri e locali. Però, piuttosto che costruire nuovi edifici, i proprietari di queste imprese hanno ristrutturato e restaurato alcuni dei punti di riferimento più antichi del quartiere, oltre ad aggiungere nuovi elementi. Il risultato è una commistione tra passato e presente, con lo sguardo rivolto verso il futuro della città di Vancouver, in Canada.
Nonostante la temperatura di Vancouver, che in inverno è piuttosto rigida, si tratta di una città internazionale con innumerevoli attrazioni culturali. La natura cosmopolita di Vancouver e del Canada si riflette nel suo stile di vita. Un ritrovo popolare per i visitatori e gli abitanti di Vancouver è il pub. Qui è possibile arrivare a esplorare la vita notturna, scegliendo tra le differenti opzioni proposte dalla ristorazione locale, che durante il giorno affianca le aperture dei negozi in cui si può fare shopping a Vancouver.
Punteggiato da una moltitudine di boutique prestigiose, il centro di Vancouver è un punto focale di incontro dello shopping urbano. Ma se c’è una cosa da vedere a Vancouver, soprattutto per chi ama curiosare per le bancarelle e scoprire le ricette locali, è sicuramente il mercato di Granville Island. Infatti due delle aree principali dello shopping di Vancouver sono Granville, per l’appunto, e Chinatown.
Il noto mercato Granville su Gastown Avenue è rinomato per il suo assortimento di rivenditori internazionali, di negozi antichi e di boutique. Situato alla base del Ponte Granville, questo mercato è stato una delle principali attrazioni nella regione per decenni. Anche il mercato internazionale di Chinatown merita una visita. Fusione della cultura tradizionale asiatica con l’innovazione occidentale, questo mercato internazionale ha davvero di tutto, dagli alimenti esotici ai gioielli fatti a mano, per arrivare all'abbigliamento.
Un altro modo per godersi la bellezza di Vancouver è prendendo parte ai vari eventi all’aperto, come quelli che sono ospitati nello Stanley Park ogni anno. Alcuni di questi eventi includono avventure escursionistiche, attraverso il pattinaggio e l’uso della bicicletta, strumenti perfetti per percorrere i 9 km del Vancouver Seawall. Da qui la vista sulla città di Vancouver è semplicemente mozzafiato.
Lavorare a Vancouver
Vancouver è una città estremamente interessante per diversi fattori. Oltre alla qualità della vita, favorita da un sistema sanitario e sociale all’avanguardia, anche il sistema scolastico gioca un ruolo fondamentale, per apportare prestigio a questa città. Inoltre il clima di Vancouver, particolarmente mite rispetto ad altre zone del Canada, attira nel suo territorio moltissimi turisti ed expat.
In linea generale, il Canada è una nazione che si è dimostrata estremamente aperta all’immigrazione, motivo per cui oggi giorno accoglie nel suo territorio e nella città di Vancouver persone che sono arrivate da ogni parte del globo. Non è un caso, che i suoi abitanti siano estremamente tolleranti e, oltretutto, molto civili.
Di questa situazione hanno saputo approfittare molti italiani, che hanno cercato un futuro non soltanto a Vancouver, ma anche a Toronto e Montreal. In quest’ultima città, per giunta, esiste un quartiere chiamato Little Italy che fa comprendere in modo perfetto la dimensione del fenomeno migratorio.
Pertanto, oltre a poter trovare lavoro a Vancouver e in Canada semplicemente cercando “italian job” sui principali motori di ricerca, ci sono alcuni aspetti che è bene conoscere. Innanzitutto, ovunque nel mondo, gli italiani sono estremamente richiesti nell’ambito della ristorazione, dal momento che la tradizione gastronomica della penisola mediterranea è molto amata anche all’estero.
Anche per quanto riguarda il prendersi cura delle persone anziane, in particolare di coloro che sono emigrati in Canada prima di te, può essere un modo per tirare su uno stipendio. Infine, uno dei campi in cui si può lavorare se si arriva dall’Italia può essere quello legato all’importazione dei prodotti made in Italy, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione.
Se stai pensando di trasferirti e studiare a Vancouver, così come se la tua intenzione è quella di tentare la fortuna e iniziare a lavorare a Vancouver, devi tenere bene a mente che si tratta di una città situata in Canada. Questo significa, basicamente, che la legge non permette a nessun cittadino straniero di poter trascorrere a Vancouver più di 6 mesi, senza che sia munito del visto apposito.
D’altra parte, è altresì vero che lavorare a Vancouver con un contratto, anziché in maniera illegale, è possibile solamente grazie a un visto di lavoro o un visto per studiare e lavorare. Se invece vuoi goderti la città per un periodo non superiore a 180 giorni, ti basta fare la richiesta per ottenere la Electronic Travel Authorization, abbreviata con la sigla eTA.
Studiare a Vancouver
Se stai pensando di proseguire il tuo percorso di formazione in una città fuori dai confini dell’Italia, allora potresti valutare l’opzione di andare a studiare a Vancouver. Questa città cosmopolita, che non dimentica il proprio passato, è comunque piuttosto giovane e proiettata verso mete future. All’interno della città di Vancouver, in Canada, esistono 2 università differenti. Questo ha fatto sì che, al giorno d’oggi, il capoluogo canadese sia un polo universitario riconosciuto a livello mondiale.
👉Leggi tutto il nostro articolo per scoprire Vancouver! https://canadasys.com/vancouver/
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obsessionicons · 3 years
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CARAS EU APAGUEI AS ASK SEM QUERER ONTEM QUANDO EU TAVA MEXENDO NO NAVEGADOR, vo responder umas q tava e q eu lembro.
se a sua resposta nao ta aqui me manda de novo 😭😭 lembrando q eu apaguei de manha, entao quem mandou ontem a tarde ta aqui ainda
pra achar o fundo de mugshot pesquisa hope obsession no youtube e procura o video que eu postei de como fazer mugshot icons q na descrição tem um gradiente que eu fiz.
sobre colocar um link em uma palavra na bio, tenho quase certeza que so da pelo pc? nao sei fazer ;(
ouvi sim as musicas do kai e realmente ta boakkfjk
ulzzang eh aquelas meninas tipo site model so q asiatica, sabe icon de desconhecida bonita?? entao, so q ulzzang tem q ser asiatica.
pra vc saber se ta no search tem que pesquisar uma das hashtags que vc colocou no seu post.
sobre recomendar uns gg os q não sao taaao conhecidos tipo big3 e falando em questao de musica eu gosto de weme, cherry bullet(amo todas as musicas delas) girls day, laboum e secret(ur fired a melhor delas)
e quem mandou coisa elogiando o blog ou a mim mto obrigado momores adoro vcs <33
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pleaseanotherbook · 3 years
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I PREFERITI DEL MESE #15: Marzo
Ah ragazzi siamo a più di un anno dall’inizio della pandemia, marzo è volato e io vorrei offrirvi parole consolatorie in questo post, peccato che io sia completamente e inevitabilmente piena, rasa, colma, finita. Faccio la conta delle mie fortune, metto in fila le mie occasioni di felicità, estremamente poche e rare e mi ripeto “adda passà ‘a nuttata” prima o poi ne usciremo no? Eppure ho finito tutto, qualsiasi tipo di pazienza emotiva. Ho passato un mese in lockdown, di nuovo, in zona rossa, le zone colorate che forse non significano niente, la solitudine attaccata alle ossa, lo spazio fisico occupato ridotto all’osso e l’incapacità di uscire dalla mia mente. Ho iniziato a fare plank, ho ripreso a fissare il soffitto in preda all’insonnia, a cercare di consolarmi come posso in questa situazione che rischia di fagocitarmi tutta. Un mese di zona rossa e la sensazione di deja vu come lo scorso anno è veramente troppo forte. Possiamo solo stringere i denti.  
Comunque, per cambiare le carte in tavola e dare una rinfrescata a questo blog, da inizio anno ho deciso di portare qui su questo spazio di web una delle rubriche che più mi piace guardare su Youtube e che sostanzialmente dimostra che non mi so inventare niente, ma che amo inglobare nel mio modo di essere espressioni, modi e idee che mi colpiscono l’immaginario. “I preferiti del mese” è un format che forse non si presta molto alla parola scritta ma ci proviamo, che tanto se non funziona lo facciamo funzionare a modo nostro.
Enjoy!
MUSICA
Attacco Spotify (o Soundcloud per un’opportuna playlist) in qualsiasi momento, ci sono canzoni che mi conciliano qualsiasi tipo di attività, anche il lavoro, e la challenge che ho portato avanti su Instagram a marzo mi ha dato modo di rendermi conto che il genere di musica che ascolto non è mai cambiato dalla mia adolescenza, sempre ballad, sempre vagamente indie, sempre sul depresso/triste andante. Ma è la musica che concilia i miei pensieri e le mie elucubrazioni che diventano entrate nel mio diario o pensieri sparsi appuntati su foglietti volanti. A marzo comunque sono approdata di nuovo a Mahmood e ho iniziato ad ascoltare in modo un po’ ossessivo Inuyasha. Ho anche recuperato Un po’ come noi di Gazzelle dell’album Ok uscito a febbraio e che devo dire avevo snobbato un po’. Ho risentito per caso Elastic Heart di Sia (il video che vi ho linkato pazzesco, è di una potenza unica, lui poi ecco…) e mi è tornato in mente chiaro e preciso il momento in cui l’avevo ascoltata per la prima volta e un po’ di malinconia mi ha assalita di nuovo. Ho anche scoperto Star 1117 degli Ateez, una ballad dolcissima che mi ha fatto sciogliere il cuore. Per strane vie ho anche recuperato anche Selfish di Madison Beer che devo dire mi ha molto impressionato. Last but not least No distance left to run di Blur. Giusto per non farci mancare nulla.
LIBRI
Ho ripreso a leggere con una certa costanza il che ormai rappresenta una vittoria per me, dal momento che lo scorso anno mi sono ritrovata fagocitata dal peggior blocco del lettore che mi sia mai capitato di affrontare. Il libro di marzo è sicuramente Kim Jiyoung, Born 1982 di Cho Nam-Joo, un’autrice coreana che è stato consigliato da Kim Namjoon, il leader dei BTS. Ve ne parlerò presto, ho già iniziato a scriverne la recensione, e ve lo consiglio molto. L’autrice racconta la storia di Kim Jiyoung una donna come tante che nasce, cresce e vive in Sud Corea e ne sperimenta tutte le problematiche e le contraddizioni, le mancanze e le incertezze, in uno schema che si ripete sempre uguale, in cui le donne si trovano a vivere in una posizione di debolezza rispetto agli uomini in ogni aspetto possibile. Una denuncia e un appello, la descrizione brutale, corredata di dati, di quanto sia incommensurabilmente difficile crescere come donna, in ogni punto del mondo. Illuminante a dir poco. Spero che venga tradotto in italiano.
FILM & SERIE TV
A marzo tra le altre cose ho guardato "Hotel Del Luna", che davvero mi ha lasciato senza parole. È un drama paranormale che si sviluppa intorno a questa locanda diventata nel tempo un super hotel di lusso, il Del Luna, che ospita i fantasmi che hanno questioni irrisolte sulla terra e gli impiegati nel frattempo cercano di mandarli felicemente nell'aldilà, aiutandoli a risolvere i loro problemi, grazie anche all'aiuto del Grim Reaper. A capo de Del Luna c'è Jang Man-Wol interpretata dalla bravissima IU una donna affascinante e con un passato terribile alle spalle. A servizio dell'hotel ci sono lo Studioso Kim come Barman, una manager delle stanze di più di cinquecento anni e un giovanissimo concierge morto da circa settant'anni. Tutti e quattro ovviamente hanno delle faccende da risolvere che li tengono ancorati al nostro mondo. Per funzionare l'Hotel però ha bisogno di un direttore umano, quando l'ultimo è diventato troppo vecchio per assolvere i suoi compiti, Man-Wol chiama Goo Chan-Sung, legato a lei perché la donna aveva salvato suo padre. Nonostante le perplessità iniziali e i suoi tentativi di fuga prende a cuore la causa e finisce per assumere davvero le mansioni del direttore. Mentre veniamo a scoprire il passato di Man-Wol e il suo rancore millenario, in ogni episodio troviamo la storia di un fantasma e i tentativi per mandarlo nell'aldilà. A intessere la tela del destino c'è Ma-Go che assume mille identità diverse a seconda delle necessità. 
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Il drama ha tinte un po' fosche e un po' horror, ma ha anche scene molto divertenti che sdrammatizzano quelle più toste. La cosa interessante del drama è che investiga situazioni difficili in cui non è semplice riconoscere chi ha ragione e chi ha torto, ma dal cui confronto si esce sempre rafforzati, e soprattutto cosa significa perdonare e perdonarsi. Bellissima anche la soundtrack e soprattutto bellissima IU che sfoggia sempre degli outfit pazzeschi e che incanta per la sua bravura nell'essere fredda, spietata e allo stesso mega vulnerabile. Super consigliato.
BEAUTY
Di solito in questa sezione consiglio prodotti di make up o skin care ma a questo giro non ho niente di nuovo di cui parlare, quindi farò un’eccezione e vi rivelerò che dopo averci molto rimuginato ho comprato il cerchietto bombato di cui vi avevo parlato qualche tempo fa nella sezione random… che dite lo possiamo approvare? A me piace devo dire, lo trovo molto elegante e comodo, poi ecco sono qui a indossarlo dentro casa e a farmici i selfie… chi me lo vede?
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CIBO
Prima che ci chiudessero in casa sono riuscita a fare un salto nel mio negozio di specialità orientale di fiducia e a parte la scorta di soju da tenere da parte per i momenti bui, mi sono concessa anche dei ravioli con i gamberi. Ahhhhhhhh che buoni, non vedo l’ora di tornarci.
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Also per confortarmi, mi sono regalata anche i Grisbì (miei biscotti prefe forever and ever) al cocco, me li sono centellinata per non finire il pacco in un sol boccone. E a proposito di cocco per tutto marzo ho continuato a cercare invano le nuove Gocciole al cocco.
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RANDOM
Lo scorso 17 marzo ad Atlanta è accaduto uno shoccante caso di cronaca: sono state uccise delle persone asiatiche in maniera brutale e questo atto atroce ha dato vita ad un movimento contro il razzismo perpetrato ai danni della comunità asiatica. Pensarci ancora mi da i brividi, pensare che non si possa vivere in tranquillità mi manda ai matti.
Alcuni ricercatori del Brain Institute della Federal University of Rio Grande do Norte in Brasile hanno scoperto che i polpi sognano: sogni molto brevi, ma comunque sogni. Non riesco molto a immaginare di attaccare elettrodi su un polpo, l’immagine mi fa molto ridere, ma sono sempre molto interessanti tutte le scoperte relative al cervello che veniamo a scoprire nel corso del tempo, perché ci danno un’immagine molto più chiara anche del nostro.
Secondo i due astronomi Michael Brown e Konstantin Batygin i pianeti del Sistema Solare non sono 8 bensì 9. Secondo loro questo nono pianeta spiegherebbe alcune stranezze che sono state riscontrate ai confini del nostro sistema che dovrebbe avere una massa tra 5 e 10 volte quella della Terra e con caratteristiche simili a Urano e Nettuno e un’orbita molto grande. L’astronomia è sempre stato un mio grande pallino e mi affascina molto, sono convinta che ci siano tantissimi misteri che aspettano solo di essere scoperti.
E voi che avete combinato a marzo?
Raccontatemelo in un commento.
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