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#mancante
serenamatroia · 1 year
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Moonlight Popolare assolutamente bellissima, meravigliosa, boppone assurdo. Spero sempre che mahmood tiri fuori qualcosa di simile, perché davvero, mi piace tantissimo
letteralmente una delle mie sue canzoni preferite ma purtroppo sottovalutatissima, chissà cosa tirerà fuori con i prossimi tre pezzi 🙏
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violeblanche · 1 year
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non credo di sentirmi bene
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io-pentesilea · 2 years
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Ma sì dai.
Ma chissenefrega.
Sei e sarai sempre un pezzo di me.
Odiarti non potrei.
Perciò anche se invano continuerò ad amarti.
Almeno a volerti bene, ecco.
E chissà, magari un giorno ti sveglierai e penserai che in fondo il mondo non cadrà per un caffè con me.
Il Pezzo Mancante.
Barbara
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lesbicastagna · 2 years
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secondo voi chi era alla stazione quando sono tornata dallo scavo stasera. porco di
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omarfor-orchestra · 2 years
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Just remember that everything can be about Un Prof if you try hard enough
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theluxuryminimalist · 21 days
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One of the little-known tenets of luxury minimalism is that it needn't be the domain of giant spaces. Take this perfect, small, quietly lavish entryway, for example.
The door is to the left, and we can see from the reflection in the mirror that the entryway is not large and blends into other rooms. This vignette is likely only around 4' x 5' wide.
But, no matter. It's what the designer did with that area.
Its sumptuous details lie in the elegant lines and proportions, the play of sheens and textures, the quality of the materials, the selection and placement of the shapes, and the pattern-matching of the marble floor, which you can see faintly on in the mirror on the right-hand side.
The Il Pezzo Mancante 12 Round dropped pendant lights provide a surprise in its beautiful yet almost alien-like form; the matte gold metal canopy sitting at the opposite extreme of the stool's silver metal mixes to pick up the grey and tan nuances of the marble flawlessly. The bronze metallic vase in the middle leans silver and gold, creating mysterious tension.
The photo stylist's decision to include this classic pair of stilettos not only echos the black mirror frame and the grooves of the acoustic panel but supports the fluffy dried grasses in the vase, an ode to the feminine.
I'm sure it is a sanctuary of tranquility. It certainly makes me feel this way, whispering "Welcome home" with an air of indulgence, simplicity, and joyous calm.
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demonecelestiale · 3 months
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dovevo prendere anche domani libero
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in-tacto · 10 months
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justmythings-stuff · 1 year
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Aaaaa per quel costume servono delle tette importanti ed era l'unica modella che le aveva
Io ricordo che forse l'aveva indossato anche la ragazza con il seno più piccolo, ma è un vago ricordo, non sono sicura 😅
Niente scherzi nortbeachwear 🔪
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moon-reminds-me · 1 year
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Filippo Palizzi, Luna mancante avanti l'alba 1871
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mchiti · 3 months
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Ghali riaprirà il discorso sullo ius soli ma nessun governo continuerà a fare niente. Quel pezzo di carta costa anni di attese e di problemi: io l'ho richiesto a 18 anni e l'ho ottenuto dopo tre anni e mezzo. Per non parlare della sensazione di avere la dignità continuamente calpestata ogni volta che rinnovi il permesso o rinnovi la domanda di cittadinanza come se dovessi supplicare in ginocchio qualcuno per un diritto inequivocabile. Cresco in un quartiere popolare come tanti, la mia gente è per lo più magrebina; arrivo comunque all'università tra tanti sacrifici, supportata da genitori che non hanno mai studiato, sempre senza quel pezzo di carta. Inizio a dare esami senza quel pezzo di carta, conosco studenti stranieri con origini italiane: cittadini italiani pur non parlando una parola di italiano. Loro italiani sulla carta e io no.
Ad oggi neanche "l'opposizione" ha in programma riforme in merito. Un paese senza ius soli nel 2024 è un paese ridicolo.E a ricordarvelo un ragazzo che sino ai 18 anni e oltre non è stato cittadino italiano, e per quanto te lo puoi sentire che sei italiano, quel pezzo di carta mancante pesa. Ti fa rabbia ed è una rabbia che non si sana. Sono dolori (traumi veri e propri, sinceramente) che non si sanano e a questi dolori e a questi traumi irrisolti non ci pensa nessuno.
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beatricecenci · 6 months
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Filippo Palizzi (Italian, 1818-1899)
Luna mancante avanti l’alba
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sofysta · 10 months
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Porta Felice - Palermo
Ph. Davide Giacobbe
La nascita di Porta Felice risale al 6 luglio del 1582, ai tempi in cui il viceré spagnolo Marcantonio Colonna, duca di Tagliacozzo, decise di dare un monumentale ingresso al Cassaro (l’attuale Corso Vittorio Emanuele), che l’anno prima era stato prolungato fino al mare, raggiungendo così l’altra bellissima strada che costeggiava le mura e la spiaggia, quella che il senato palermitano chiamò “strada Colonna”, l’attuale Foro Italico.
Il nome “Felice”  fu dato in onore della moglie del vicerè, donna Felice Orsini. Dell’episodio parlano Paruta e Palmerino che scrivono così di quel 6 luglio del 1582.
Le dicerie licenziose sulla Porta Felice
Questa è la storia, in breve, della costruzione di Porta Felice, che è il primo esemplare di porta a piloni della nostra città, la cui facciata esterna, quella che guarda il mare ha un rivestimento marmoreo chiaro di impronta classica, quella interna subisce l’influsso dello stile romano tardo-manieristico.
Ma andiamo a spulciare le dicerie che nel tempo i palermitani hanno avuto riguardo a questa Porta mancante della parte superiore. Molti pensano che la mancanza della parte superiore della Porta era stata una necessità, per consentire il passaggio del trionfale carro di Santa Rosalia, ma ciò non risponde a realtà, perché il carro apparve per la prima volta nel 1686, quindi molto dopo la costruzione della porta.
Altra ipotesi, molto briosa è quella osservata da Patrik Brydone,  scrittore, scienziato, militare e viaggiatore scozzese venuto a Palermo nel 1770. A Brydone piacque molto la passeggiata alla Marina, ma lo sorpresero alcune abitudini dell’aristocrazia palermitana, scrive infatti:
“La passeggiata ribocca di vetture e di pedoni. A fine di meglio favorire gli intrighi amorosi è espressamente vietato a chicchessia di portar lume. Tutte le torce si spengono a Porta Felice, ove i lacchè attendono il ritorno dei loro padroni e la intera adunanza resta per un’ora o due nelle tenebre, a meno che le caste corna della luna, mostrandosi ad intervalli, non vengano a dissiparle”.
“La libertà sessuale nella Palermo del ‘700″.
Cogliendo al volo questa simpatica osservazione dello scrittore scozzese, i palermitani cominciarono a dire che, oltre a quelle della casta luna, di corna ce ne erano altre: quelle dei mariti delle nobili dame che frequentavano la passeggiata notturna alla Marina e che quindi era stato necessario non costruire l’arco della porta, per dar modo ai poveri mariti di passare tranquillamente senza il rischio di rimanervi intrappolati con le loro lunghe corna.
E’ questa una storiella che per lungo tempo ha fatto parlare i palermitani, che vedevano nelle passeggiate notturne, nei pressi di Porta Felice, una discendenza delle nobili donne che furono.
Fonte: R. La Duca – La città perduta
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animadiicristallo · 15 days
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voglio essere io la mia metà mancante non qualcun'altro.
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cywo-61 · 4 months
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il quasi...il pezzo mancante...tu
cywo
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