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#letteratura classica
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-Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar
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princessofmistake · 27 days
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« Mi domando chi sarà stato il primo a scoprire l'efficacia della poesia per spegnere l'amore! » « Ho sempre pensato che la poesia fosse nutrimento dell'amore », disse Darcy. « Forse di un amore deciso e vigoroso. Quello che è già forte, trae nutrimento da ogni cosa. Ma se si tratta soltanto di una tenue, pallida inclinazione, sono sicura che un buon sonetto ne ha subito ragione. »
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pierciccarese · 1 year
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Dante nacque nel 1265 a Firenze. All'età di nove anni stando al racconto della "vita nuova" c'è il primo incontro con "l'angiola giovanissima" Beatrice, figlia di Folco dei portinari, di pochi mesi più giovani, poi data e sposa Simone de Bardi. A sua volta Dante nel febbraio del 1277 contrae promessa di matrimonio con Gemma di Manetto Donati. Dante si afferma come poeta d'amore in volgare con una produzione di rime che trova vita nella "Vita nuova" pubblicato nel 1293 circa, mentre nel "Convivio" Dante ricostruisce l'inizio dei suoi studi filosofici per poi trovare conforto dalla morte di Beatrice, scomparsa prematuramente nel giugno del 1290. Nel giugno del 1300 viene eletto tra i sei priori destinati alla guida di Firenze. Il conflitto fra guelfi si acuisce sempre di più. Nell'estate del 1301 Bonifacio VIII chiede, sollecitato dai neri, a Carlos di valois fratello del re di Francia di andare a Firenze. Dante si reca a Roma per scongiurare l'intervento francese, ma all'inizio di novembre i francesi entrano a Firenze e prendono le parti dei Neri e instaurano un nuovo priorato. Dante ancora a Roma viene condannato al confino per corruzione e peculato emanata a gennaio del 1302. Non essendosi presentato a Firenze a marzo Dante viene condannato alla confisca dei beni e al rogo. Nel 1315 Dante rifiuta sdegnato l'amnistia offerta dal comune di Firenze al prezzo di una multa e di un rito umiliante. Nel 1319 Dante si trasferisce a Ravenna presso Guido Novello da Polenta. Qui circondato da amici e discepoli completa il Paradiso. Dopo aver sostato a Verona e a Bologna nel 1321 ritorna a Ravenna dove si ammala e muore tra il 13 e il 14 settembre, le sue spoglie sono ancora ìn quest'ultima città anche se Firenze per secoli ha tentato di riaverle, non torneranno mai a casa.
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libero-de-mente · 1 year
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Sextoria
Eschilo altrimenti Sofocle, così Tucidite.Siccome c'ho un Omero, Pindaro in Fidia e Talete a me così non c'è Pericle.Questa è una Storia ad alto contenuto Erodoto.
- LiberoDeMente
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Hänsel e Gretel © Carthusia 2022
Ecco finalmente l’immagine di copertina e alcune tavole interne della nuova fiaba illustrata a cui ho lavorato questa primavera, in libreria dalla scorsa settimana. Hänsel e Gretel © Carthusia (2022) All Rights Reserved.
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iridediluce · 2 years
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La Musica di Ildegarda di Bingen
La Musica di Ildegarda di Bingen
  Forse nessun altro compositore medievale ha catturato gli interessi del pubblico popolare, degli studiosi e dei fedeli come Ildegarda di Bingen. È di gran lunga la più famosa compositrice di canti lamentosi e i suoi 77 canti liturgici e opere morali hanno trovato oggi un posto felice nei repertori sia delle congregazioni religiose che degli artisti classici e New Age. Più opere possono essere…
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unfilodaria · 10 months
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dato che @anonpeggioredelmondo ha detto che potevamo sentirci liberi di autotaggarci, io lo faccio, tze
1. Are you named after anyone?
Il mio nome è la classica "pezza a colori" come si suol dire dalle mie parti. Nessuno in particolare a cui riferirsi ma in famiglia tra zii, bisnonni e cugini ce ne sono almeno tre o quattro. Il Maria poi ha dato un tocco esotico, che mi ha creato non pochi problemi ma mi ha salvato da un inverecondo Annino, perchè nato il giorno di Sant'Anna
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Non mi vergogno a dire che di tanto in tanto piango. E' liberatorio. Ed il fine 2022, inizi 2023 mi ha dato tanti spunti seri per farlo
3. Hai figli?
Una. Il mio "tesssoroooo"
4. Fai largo uso del sarcasmo?
Sarcasmo, ironia conditi da espressioni dialettali a me care ma che non tutti afferrano
5. Quali sport pratichi o hai praticato?
A livello agonistico? divano estremo. Nella mia mente, sarei un ottimo runner e da ragazzino avrei voluto eccellere nel baseball (mai giocato) e nella palla a mano (praticata ai giochi della gioventù delle medie)
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona?
Gli occhi e mani e soprattutto espressioni. Poi se è donna, anche il resto ma solo dopo, giuro. Gli occhi e le mani dicono tutto
7. Qual è il colore dei tuoi occhi?
Castano scuro
8. Scary movies o happy endings?
Tragedia greca ehehe... No, Commedy romantiche... in fondo, ma molto in fondo, sono zuccheroso a rischio diabete
9. Qualche talento particolare?
Avere il dono di non essere capito... sicuramente ho difficoltà a trasmettere cosa voglio dire o penso realmente. Grosso limite e grandi fraintendimenti e incazzature
10. Dove sei nato?
Avellino
11. Quali sono i tuoi hobby?
Cinema, musica, letteratura e (ultimamente) concerti jazz. Prima cucinavo (ed anche bene, dicevano, ma non avendo per chi esibirmi ho smesso)
12. Hai animali domestici?
me stesso? Ho un geco che mi fa compagnia fissa da 3 anni sul mio balcone. Appare puntualmente a giugno per sparire a fine settembre. Una rondine che ha deciso di nidificare da 4 anni sul mio box auto, un merlo cacacazzo e scacazzone che viene a mettermi sottosopra i gerani e poi ogni tanto appaiono in casa dei "simpaticissimi e affettuosissimi e schifosissimi" animaletti con le antenne, che, nonostante la guerra batteriologica messa in atto da me da anni, se ne infischiano e ogni tanto mi fanno venire lo "spannico" (la paura)
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13. Quanto sei alto?
176 cm... anche se il dietologo mi ha detto che mi sono accorciato di 2 cm
14. Materia preferita a scuola?
Disegno tecnico, italiano e geografia astronomica
15. Dream job?
Vincere un terno secco, sulla ruota di Napoli, una settimana si ed una no (cit.)
taggo: @finestradifronte,, @vivenda, @guelfoalexander, @2delia e @laperlla
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gregor-samsung · 1 year
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“ Mi è capitato, qualche tempo fa, di visitare una mostra al Leopold Museum di Vienna; una accanto all’altra, nella stessa sala, comparivano due opere apparentemente simili, anzi una era la citazione dell’altra: la prima era una classica tela di Lucio Fontana, coi “tagli” che l’hanno reso famoso, la seconda una tela di Maurizio Cattelan con tre “tagli” alla maniera di Fontana, due orizzontali e uno diagonale disposti in modo che si potessero leggere come la Z di Zorro – “zorro” in spagnolo significa “volpe”: dunque l’operazione di Cattelan consisteva nel prendere in giro l’arte sedicente autentica e nello smascherarne l’astuzia commerciale. Un amico che mi accompagnava, alla mia osservazione che l’opera di Fontana conservava un’energia (come l’ombra del gesto) che era totalmente assente nella tela di Cattelan, rispose usando un aggettivo che non avevo mai sentito: «l’opera di Cattelan è webbabile, l’altra no». Essere “webbabile”, cioè facilmente trasmissibile nell’ambiente digitale, è dunque una dote precisa per i messaggi che oggi vogliano arrivare a tutti. Quella di Cattelan è un’idea*, la tela di Fontana è un testo prodotto dalla passione di un corpo, non un episodio di guerriglia semiologica. I tagli di Fontana non assomigliano agli stencil di Banksy, dove il coraggio e la deliziosa fantasia inventiva sono esterni al disegno, tutti estrovertiti sull’azione civica; nella tela di Fontana il coraggio è incorporato nell’opera: è come le pennellate grumose di Van Gogh, come le colature di Pollock, come l’irriproducibile vibrazione sui mattoncini della vermeeriana Veduta di Delft, che cambiano luce quando l’osservatore si avvicina. “
 * “La cucina di ‘Elle’ è una cucina di idee” scriveva già nel 1957 il Barthes di Miti d’oggi.
Walter Siti, Contro l’impegno. Riflessioni sul Bene in letteratura, Rizzoli (collana Narrativa italiana), 2021. [Libro elettronico]
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crazy-so-na-sega · 1 year
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Il problema del gender sono gli adulti che giocano con le subculture adolescenziali
ull’ultimo numero della rivista New Media & Society ho letto un saggio sfrenatamente ellittico del mediologo canadese Bertram W. Holofernes che penso possa avere un interesse extra-accademico. Lo riassumo quindi a beneficio dei lettori, nella speranza che mi seguano fino in fondo e che ci trovino qualche utilità. Fin dal titolo, “Age trouble”, il saggio fa dichiaratamente il verso al libro più famoso di Judith Butler, “Gender trouble”. L’idea centrale – che in un primo momento mi è parsa bizzarra ma poi, pagina dopo pagina, mi ha conquistato – è semplice: ciò a cui assistiamo negli ultimi anni non è un ingarbugliamento dei generi, è semmai un ingarbugliamento delle età della vita che ha scelto il genere (ancorché non solo quello) come suo terreno elettivo. Non sono i pilastri del maschile e del femminile a essere abbattuti, ma quelli dell’infanzia e dell’età adulta, e il loro crollo ha lasciato sul campo le macerie di un’adolescenza informe e interminabile. 
Holofernes si rifà al libro del 1985 di Joshua Meyrowitz, “Oltre il senso del luogo”, e alla sua tesi ormai classica secondo cui i media elettronici, unificando i pubblici, li hanno anche amalgamati. Se il libro stampato consentiva di tenere separati i canali d’informazione – letteratura femminile, letteratura per l’infanzia, ecc. – la televisione li ha fatti convergere su un solo schermo, un solo palcoscenico sociale. Gli effetti di questa implosione, secondo Meyrowitz, sono stati tre: l’indistinzione tra maschile e femminile, la confusione tra infanzia e maturità, la sovrapposizione tra sfera pubblica e privata (e la conseguente presentazione del politico come uomo comune). Ebbene, Holofernes sviluppa la tesi di Meyrowitz sostenendo che la nuova battaglia dei sessi e dei generi non è un’estensione della prima “conflation” (maschile e femminile) bensì della seconda (infanzia e maturità). L’autore riprende uno schema grossolano ma utile di Régis Debray: all’epoca della scrittura l’“età canonica” era quella dell’Anziano, ossia il saggio delle società tradizionali; la stampa gutenberghiana ha inaugurato l’egemonia dell’Adulto; i media audiovisivi hanno incoronato il Giovane. Il Sessantotto non è stato che un epifenomeno di questo smottamento profondo. Ebbene, al termine di osservazioni e deduzioni un po’ rapsodiche che mi sarebbe impossibile riassumere qui (segnalo però una pagina deliziosa sulla popolarità dei film della Pixar), Holofernes conclude che l’età canonica dell’epoca di internet e dei social media si avvia a essere quella dell’adolescente, il non più bambino e non ancora adulto. E l’attività principale dell’adolescente è la sperimentazione sull’identità. I millennial e i post-millennial della generazione Z non fanno eccezione. 
Nella moltiplicazione delle etichette di genere non binarie – genderqueer, genderfluid, bigender, quadgender, agender, boyflux, libragender, perfino moongender (sono quelli il cui genere si manifesta solo di notte) – Holofernes vede in atto un’esplorazione dell’identità in linea con i “fantasy play” dell’infanzia e con gli avatar e i profili social delle interazioni in rete. Di per sé non ci sarebbe niente di nuovo o di strano, dice l’autore, se non fosse che l’“age trouble” ci ha privati della classe degli adulti, che faceva da argine e da “terminus ad quem” di queste esplorazioni. E così, persone anagraficamente mature fanno a gara a prendere sul serio e alla lettera tutto ciò che gli anagraficamente immaturi pretendono. Holofernes lo illustra con tre esempi: primo, l’adozione trasversale, nel dibattito, di gerghi tipici da subculture adolescenziali (da cui lo spettacolo deprimente di adulti puerili che si insultano a colpi di “cis”, “terf”, “enby”, ecc.); secondo, l’opinione corrente che i ragazzini siano fonti indisputabili circa la propria “identità di genere”, e che si debba accettare quel che dicono di sé (da cui la celebrazione del “trans kid”, il modello dell’“affirmative care” e l’uso dei farmaci che bloccano la pubertà); infine, la creazione di una galassia di microtribù identitarie (le decine di etichette di genere di cui sopra) rispetto alle quali gli adulti, ossia i nuovi adolescenti invecchiati, non trovano di meglio che consacrarle negli studi, legittimarle nei regolamenti universitari o addirittura infilarle nelle leggi. Tutto questo, conclude Holofernes, non è un rimescolamento dei generi e non ha nulla a che fare con il crollo di un fantomatico ordine eterocispatriarcale. È la confusione delle età della vita. (Il saggio non esiste, ma se qualcuno lo scrivesse lo leggerei volentieri). 
-G.Vitiello
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non so quanto questa tesi si avvicini alla realtà, ma di sicuro chi sostiene il gender è rincogljonito.
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lesenfantsducinema · 3 months
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Un uomo che narra una storia come quella di La signora della porta accanto è per me un’anima gemella. François pensava che si possa morire d’amore e ha voluto dirigere un film moderno sulla passione, perché la gente ritiene che sia roba da letteratura classica: Tolstoj, Stendhal, Balzac. Molti lo trovano ridicolo, ma io credo che ci siano due tipi di morti: quella di Anna Karenina, che si getta sotto un treno, e quella dell’anima, in cui fisicamente sopravvivi ma muori dentro. E quando vengo a sapere che qualcuno soffre per una pena d’amore non prendo mai la cosa alla leggera. Che sia adolescente, giovane o vecchio, lo ascolto.
Fanny Ardant
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princessofmistake · 27 days
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« Tuttavia », disse Miss Lucas, « il suo orgoglio non è così criticabile come in altri casi, perché ha qualche attenuante. Non fa meraviglia che un giovane intelligente, con un bel nome, ricco, al quale tutto arride ed è favorevole, abbia una grande opinione di sé. Direi quasi che ha un certo diritto di essere orgoglioso. »
« E' verissimo », rispose Elizabeth, « e potrei scusare facilmente il suo orgoglio, se non avesse ferito il mio. »
« L'orgoglio », osservò Mary che teneva a dimostrare la profondità dei suoi pensieri, « è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli tra noi che non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità - reale o immaginaria - che suppongono di possedere. Vanità e orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vana. L'orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo gli altri pensassero di noi. »
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stralci · 2 years
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In tutta la letteratura classica non è mai conservata la voce del Minotauro. Lui non parla, sono altri a parlare di lui. In un mondo dove tutto parla, animato e inanimato, dove pullulano le voci degli dèi e dei mortali, di ninfe boschive e di eroi, di astuti odissei e di ingenui ciclopi, dove perfino i tanto disprezzati centauri hanno diritto di parola, solo uno tace. Il Minotauro. Nulla, nessuna voce, nessun suono, lamento o minaccia, mai niente. Né negli esametri di Omero, questo minotauro tra i poeti, che nelle lunghe notti della sua cecità vaga nel labirinto della storia. Né in Ovidio, esiliato, che conosce la sorte di chi è stato bandito, in Virgilio, In Plinio il Vecchio, Eschilo, Euripide, o Sofocle… nessuno dà voce al Minotauro, nessuno ne tramanda le parole. È facile compiangere Icaro, è facile stare dalla parte di Teseo, di Arianna ingannata, perfino del vecchio Minosse… ma nessuno compiange il Minotauro.
Fisica della malinconia, Georgi Gospodinov.
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readplayerone99 · 26 days
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Cime tempestose
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🅰🅻🅻🅴🆁🆃🅰 🆂🅿🅾🅸🅻🅴🆁 SIETE STATI AVVISATI
Inauguriamo questa prima stagione di recensioni con un grande classico della letteratura inglese: Wuthering Hights, in italiano Cime Tempestose. 
La storia racconta di questo gentiluomo, il signor Lockwood, che decide di affittare una casa di campagna, dal misterioso e rude Mr. Heathcliff. Grazie al racconto della signora Dean, la governante che ha lavorato a lungo per la famiglia di Heathcliff, Lockwood scoprirà quale triste e tragica storia si cela dietro la casa in Wuthering Height.
Inizio col dire che sono una Austiniana convinta, quindi per me leggere questo romanzo è stata un' esperienza non molto diversa da quella provata dal civile Lockwood, una volta giunto nella inospitale brughiera. Penso fosse proprio questo l'effetto che Mrs. Bronte volesse suscitare nello spettatore e direi che ci è riuscita benissimo.
Siamo molto lontani dalle ridenti colline dell' Hampshire, brulicante di personaggi gentili e cortesi (talvolta anche un po’ sciocchi, ma tutto sommato simpatici), e dimenticatevi anche le storie d'amore, dolci, ma mai stucchevoli, della nostra amatissima zia Jane. 
Entrando in questo romanzo, siamo accolti dalla natura più selvaggia, dove solo la fioca luce del camino e le sagge parole di Mrs. Dean (a mio avviso, unico personaggio positivo della storia) riescono a darci un po' di conforto dal magone provato ora da uno, ora da un altro personaggio. 
Perché sì, nonostante vogliano far spacciare Cime Tempestose come una storia d'amore tra due persone, essa lo è solo in parte. Questo romanzo è in realtà la storia di due famiglie, unite e divise da un unico uomo, Mr. Heathcliff, molto simile, nella sua ossessione per la bella Catherine, ad un eroe Byroniano, ma che poi lo vediamo trasformarsi, torto dopo torto, in un villain da romanzo gotico, che sotto quello sguardo rude nasconde una mente  fredda e calcolatrice, che usa le persone care al suo nemico come pedine di una scacchiera. Ma, non abbiatecela troppo con lui, perché, come purtroppo accade molto spesso, è il mondo ad averlo reso così. E poi c'è la sua bella, Catherine Earnshaw, che non ha nulla a che spartire con una Elizabeth Bennet o con una Elinor Dashwood. Se quest'ultime benchè avessero un qualche difetto, come l'orgoglio o l'eccessiva razionalità, Catherine ha difetti e basta; non è, insomma, la classica eroina che farebbe di tutto per avere il suo uomo, anzi si può dire che è lei stessa una delle implicite cause scatenanti della vendetta di  Heathcliff e della futura infelicità dell' altra famiglia protagonista, i Linton. 
Ma a voler essere sinceri, tutti i personaggi in questa storia, chi più chi meno, hanno dei difetti e dei torti che hanno subito o che commettono l’uno verso l’altro: un po' come nella vita reale, nessuno è esente da colpe.  Anzi, l'antagonista è molto scaltro nel saper sfruttare queste colpe, spesso dettate dalla vanità, vanità di cui lui stesso è stato vittima.
Un punto che mi sento di dare a favore di questo romanzo è quel breve accenno di paranormale. Non aspettatevi fantasmi rancorosi alla Takashi Shimizu: qui la morte non segna la fine, ma il ritrovamento di una pace perduta, di un ritrovarsi in un altrove, dove l' al di qua, con le sue ipocrisie, tende a dividere ed a estraniare il diverso.
Il mio voto: 7\10
Consigliato: Si
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kon-igi · 2 years
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Buongiorno! Mille pensieri, dormo poco, dormo male, ho provato ogni rimedio naturale e cerco di avere una buona igiene del sonno ma niente. Un disastro. Mi hanno consigliato il gbd. Devo confessare che fino a pochi mesi fa qualche tiro di canna me la facevo e dormivo meglio , ma gli effetti collaterali erano pesanti per cui non vale la pena. Vorrei sapere se l'effetto è reale o se sono le solite leggende metropolitane. Grazie per l'attenzione e buona domenica.
Io non credo che il GBD sia una buon idea prima di andare a letto... se consideri lo stress della pandemia di Covid-19 non credo che ti faccia bene aggiungere i dati della ricerca regionale e globale sull'onere della malattia che valuta la mortalità e la disabilità a causa di importanti malattie, lesioni e fattori di rischio.
Aspetta...
Tu non intendevi il GBD, il Global Burden of Disease (study)...
Tu stavi parlando del CBD, il cannabidiolo, il principio attivo che rimane nella marijuana una volta che è stata selezionata per avere un basso tenore di THC!
Guarda... a differenza dei farmaci a base di olio contenente THC - sì, ci sono - oggi come oggi l'AIFA non ha ancora dato il via libera alla dispensa del solo principio attivo Cannabidiolo, anche se la letteratura scientifica è abbastanza concorde nell'attribuirgli molti degli effetti ansiolitici, antidolorifici e antispasmodici della marijuana 'classica'.
Dal momento che i prodotti a base di CBD sono di libera vendita, ti consiglio di provare a comprarli e ad assumerli, preferendo la formulazione a base di olio perché il CBD (come il THC) è lipofilo - cioè poco solubile in acqua - e che la combustione (come per il THC) distrugge la maggior parte del principio attivo.
Se funziona, ricordati di fare una bella scorta prima che la Meloni diventi presidentessa del consiglio perché poi renderanno tutto illegale per paura che Supergiovane dia fuoco a uno spinello con cui affumica il governo che all'istante passa all'uso di eroina e muore pieno di overdose (cit.)
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Lo psicologo Victor Nell descrive il nostro stato mentale di lettori come una varietà di trance ipnotica, e si rifà alla classica idea freudiana secondo cui la letteratura e l’arte hanno una stretta parentela con i sogni a occhi aperti. Ricorda anche che in moltissime lingue esistono espressioni che associano la lettura a un rapimento estatico: essere presi e trascinati via da un romanzo, venire trasportati in un altro mondo, o viceversa essere risucchiati in esso, sprofondare nelle sue pagine.
Cit. "Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri"
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quattrosaltinpaella · 10 months
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sono stata taggata da @wideeyedandtired che ringrazio perché è da un po' che vedevo questo giochino in tl eheh 💕
1. Are you named after anyone? No, perché i nomi delle due nonne li avevano già presi le mie cugine più grandi
2.Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? lol
3.Hai figli? I'm only 27. What am I, a child bride?
4.Fai largo uso del sarcasmo? Non direi... esclusa una buona dose di autoironia che mi separa dall'instabilità mentale totale
5.Quali sport pratichi o hai praticato? Negli anni dell'infanzia-prima adolescenza davvero di tutto. danza classica, contemporanea, hip hop, pallavolo, nuoto, kick boxing... ma tutti sotto pressione di qualcun altro. odiati tutti e finalmente ora posso concedermi il meritato lusso di non fare un cazzo
6.Qual è la prima cosa che noti in una persona? Gli hater diranno fake ma sono in grado di percepire l'aura di una persona quasi immediatamente. in generale sto attenta al modo di porsi che ha la gente specialmente con chi non conosce/conosce per la prima volta, soprattutto se da questa persona non ha alcun tornaconto personale
7.Qual è il colore dei tuoi occhi? Marroni
8.Scary movies o happy endings? Sono una grande fan dell'horror, che per la verità è una passione che ho scoperto abbastanza di recente (tre anni fa circa) rispetto a quella più generale per i film e il cinema
9.Qualche talento particolare? Cintura nera in procrastinazione e autosabotaggio
10.Dove sei nato? Sul pianeta Venere
11.Quali sono i tuoi hobby? Leggo e guardo cose (letteralmente qualsiasi cosa). qualcuno dice che me la cavo egregiamente ai fornelli (ho un distintivo da terrona da guadagnarmi)
12.Hai animali domestici? No ma io e la mia famiglia gestiamo una colonia felina
13.Quanto sei alta? Così
14.Materia preferita a scuola? Lingua e letteratura greca e latina, letteratura italiana, inglese e francese
15.Dream job? There's no such thing as a dream job, no one aspires to do labour
lo sapete già, non taggo nessuno a) perché mi vergogno b) credo che l'abbiano già fatto tutti
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