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#interes turistico
jms-viriato · 5 months
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MASCARAS DE INVIERNO - SAN MARTIN DE CASTAÑEDA
La Visparra
El mes de diciembre y los primeros días de enero proporcionan al visitante que llega a tierras zamoranas un espectáculo fascinante, enigmático. Se trata de la recreación de los ritos por parte de los vecinos de muchas localidades. El mapa de las mascaradas de invierno se abre el día de Navidad en San Martín de Castañeda.
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gcorvetti · 1 year
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Che te pare?
Leggo che lo Zio Bill (Gates) quello che ce l'ha micro e soft, ovvio che la moglie lo ha lasciato va bè i soldi però troppi anni con sto micro e soft porella avrà voluto qualcosa di più macro e hard, comunque levando queste basse battute da bar, infatti me la disse un tizio in una delle antiche serate alcoliche di una volta, sembra oramai veramente un ricordo lontano quel periodo che è una grossa fetta della mia vita a pensarci, fortuna che la scorsa settimana ho "festeggiato" 3 anni ad alcol zero, si solo acqua, no no no bevande zuccherate o pseudo non alcoliche, che sono fatte per non farti perdere il vizio, non contengono alcol ma il gusto è quello, psicologico sottile. Ma torniamo allo Zio Bill, leggo che dice che le AI o IA sono una cosa buona, riporto dal post: "Le AI cambieranno il mondo e risolveranno le diseguaglianze". Link in fondo. Ora, partendo dal fatto che Bill, come dicono anche nell'articolo, non è proprio al di fuori dei giochi, si lui non ha più niente a che fare con Microsoft, incassa solo i soldi, ma diciamo che è come Mangiafuoco, questa frase "risolveranno le diseguaglianze" è più o meno la stessa che disse per internet e il lavoro online, non ho trovato il video ma in un'intervista degli anni 90 diceva più o meno che : "Pensate potrete lavorare da casa, senza dovervi spostare, risparmierete denaro e avrete una vita più tranquilla". Adesso, io c'ho lavorato online, più di una volta, ma non per la pandemia, lavori che sono concepiti così da farsi online da casa, si è vero la vita è più rilassata ma bilancia il fattore di altissimo stress di quei lavori, questa come esperienza personale, per quanto riguarda il denaro, il salario non ne fece menzione, giustamente dipende dal tipo di lavoro e dal datore, ma diciamo che questi lavori online sono più o meno come quando vai a fare una stagione estiva nel villaggio turistico, una rottura di coglioni continua e pagata male. Poi c'è anche stata la pandemia, che lui aveva anche previsto, non dico che è colpa sua come certa gente, ha semplicemente fatto una previsione con un margine di errore molto ampio, poteva anche sbagliarsi; con la pandemia si è stati costretti un pò tutti a fare le cose online, con tutte le problematiche di questo mondo, connessioni lente, computer non all'altezza, utenti non all'altezza, ecc ecc, ho letto di persone che volevano distruggere il pc perché non riuscivano a visualizzare la chat, la sentivano ma non vedevano, solo per lezioni a scuola, figuriamoci se c'è un datore di lavoro che ti dice :" LEI perché non accende la webcam, voglio vedervi in faccia tutti, su su, non sia timido" e tu sei a casa con la faccia addormentata il caffè in mano e il pigiama sporco di salsa della pasta della sera prima.
Eh i tempi sono cambiati, non siamo più schiavi di un lavoro monotono e logorante, adesso siamo schiavi di tutto, rinchiusi dentro le nostre vite miserabili e dallo spioncino guardiamo quelle degli altri, senza pensare che ognuno di noi ha la sua battaglia da combattere, ma se la battaglia è più o meno la stessa perché non la combattiamo insieme? Semplicemente perché il sistema vuole che tu ti isoli così potrà bombardarti mediaticamente a libitum, cosa se ne fanno di persone che si incontrano e parlano tra loro per ore, giornate intere; niente! Il sistema si inceppa. Zio Bill che paraculo.
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gastronomiayturismo · 28 days
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Gastronomía en España
¡Hola lectores del blog! Bienvenidos a mi último post sobre gastronomía y turismo gastronómico. ¡Realmente disfruté investigando este tema y espero que ustedes hayan disfrutado leyendo!
He disfrutado investigando países y sus oportunidades por el turismo gastronómico. Esta publicación de blog es enfocada en España, que es uno de los lugares de viajes gastronómicos más populares del mundo.
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Una fiesta que se celebra cada año en España es la Feria Nacional del Queso de Trujillo. Recientemente, ha tenido lugar (comenzó el 5 de mayo). La fiesta está en la región de Extremadura en España y ha sucedido todos los años desde 1986. Hay quesos que viene de toda de España y los participantes en la fiesta (como los turistas) pueden aprender cómo se hace el queso y probar mucho tipos de queso. Creo que este festival es incredible porque el queso es un cosa muy específico y nunca he visto un evento que se trate solo de queso.
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Otra fiesta es la fiesta de la Rosa del Azafrán de Consuegra. Esta fiesta tiene lugar en Castilla-La Mancha, donde se produce 90% del azafrán por el mundo. El festival se centra específicamente en el cultivo del azafrán y, es muy singular porque el azafrán no se cultiva en muchos lugares. Los visitantes pueden escuchar al Festival Folclórico Nacional, uno gran parte de la fiesta, o participar en la molienda del trigo, en un concurso gastronómico o en el pelado del azafrán. Según la página web del festival "La función principal... es dar a conocer y promocionar la esencia cultural manchega a través de la gastronomía, la artesanía, la historia y las tradiciones populares". Esta fiesta se combina el turismo gastronómico con las prácticas tradicionales de los manchegos. Los visitantes pueden comprender el trabajo de los trabajadores españoles, porque son alentadas a recoger flores de azafrán en el piso e intentar sacar el azafrán. Creo que es fantástico que la gente pueda entender de dónde vienen las especias que utiliza a través del turismo gastronómico. Este festival tiene lugar durante el último fin de semana de octubre, y se sitúa, más generalmente, en el centro de España.
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El último festival en España del que quiero hablar en esta entrada de blog es La Fiesta de la Aceituna en Martos, España. Este festival tiene lugar en la región de Jaén, Andalucía, y comienza cada año en el 8 de diciembre. El festival celebra el empieza de la temporada de cosecha de aceitunas, en la región de España que produce la mayor cantidad de aceite de oliva en el país. Como el azafrán en el último festival del que hablé, el enfoque de la celebración gastronómica es muy específico de la ubicación geográfica. Conozco muy bien esta región de España, porque viví allí durante tres semanas el verano pasado. Por mi experiencia, sé que el aceite de oliva es una parte muy importante de su cultura y de la identidad de la gente de Jaén. Mucha gente me dijo: "¡este es el mejor aceite de oliva del mundo!" y estaban orgullosos de vivir en Andalucía gracias al aceite. Es genial que los turistas puedan experimentar la cultura de Andalucía a través de este festival.
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Además, recomiendo el blog de Odirin y Ollie sobre arte contemporáneo. Aunque no está muy relacionado con el tema de la gastronomía y el turismo, la comida y el arte son motivos para viajar a un nuevo lugar. Me gustó especialmente el post sobre arte abstracto. También recomiendo "Impacto del Cambio Climático en América Latina" de Ahaan y Javieer. Este blog, como el nuestro, habla de gastronomía, como el aguacate.
-Zoe
https://www.diariojaen.es/provincia/la-fiesta-de-la-aceituna-de-martos-declarada-de-interes-turistico-LJ3597782
https://www.juntadeandalucia.es/cultura/agendaculturaldeandalucia/evento/fiesta-de-la-aceituna-en-martos#:~:text=La%20Fiesta%20de%20la%20Aceituna,el%20Monumento%20a%20los%20Aceituneros.
https://www.montesdetoledo.net/es/descubre/turismo-cultural/fiestas-de-inter%C3%A9s/la-fiesta-de-la-rosa-del-azafr%C3%A1n#:~:text=La%20funci%C3%B3n%20principal%20de%20la,historia%20y%20las%20tradiciones%20populares.
https://www.consuegra.es/es/experiencias/fiestas/la-rosa-del-azafran
http://www.feriadelqueso.com/blog.html
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Isola Polvese, la Lega: "In abbandono e ostello chiuso", Mancini e Dominici chiedono chiarimenti alla Provincia di Perugia “L’isola Polvese versa in uno stato di degrado e abbandono che desta molte preoccupazioni. A tal proposito verificheremo le eventuali responsabilità d...
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fedelando · 9 months
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VESPAGIRO DI ALVIGNANO: LETTERA DI RINGRAZIAMENTO PER I SOSTENITORI
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ALVIGNANO – In una società di sms e posta elettronica il Vespa Club di Alvignano ha preferito buste e francobolli, lettere con tanto di ringraziamenti e riconoscenza che sostenitori e amici del Vespagiro hanno ricevuto via posta “ordinaria”. Un’iniziativa per dedicare la riuscita della 14esima edizione, svoltasi lo scorso mese di giugno, a quanti ogni anno credono nell’evento, vespisti appassionati che non perdono occasione per richiamare l’attenzione su un raduno che cresce sempre più in termini di partecipazione in sella e non solo. Basti pensare che anche l’edizione 2023 ha chiuso il bilancio con numeri da capogiro: 500 iscritti al Campionato Turistico Nazionale e Regionale, oltre 2000 presenze nella centralissima piazza Notarpaoli per assistere al momento clou di una tre giorni che ha movimentato, complice anche la presenza di stand enogastronomici, la comunità alvignanese e non solo. Gli spettacoli musicali della Faro Basso Band e Solo Project di Sally Cangiano hanno introdotto nelle due serate precedenti il clima di festa e di euforia che ha raggiunto il picco domenica 11 giugno in occasione del Vespagiro. Madrina d’eccezione la finalista di Miss Italia Dalila Del Vecchio, esibizione della Banda della Nato (Us Naval Forces Europe and Africa Band), un percorso incontaminato nel bucolico territorio matesino con tappa a San Potito Sannitico, nel pomeriggio gara di lentezza ed esibizione della Trial Academy di Prisco Pezzella, chiusura con l’esilarante e simpaticissimo Peppe Iodice introdotto dal sound e dalle note dei Moifà: ingredienti sempre diversi per una ricetta che da anni accontenta tutti, famiglie intere e fan delle due ruote made in Italy che aspettano la seconda domenica di giugno come un appuntamento da non perdere. Una manifestazione popolare e semplice per missione, che riesce a far sentire parte di una comunità chiunque. Amici vicini e lontani che non esitano a raggiungere l’Alto Casertano per prendere parte ad uno degli eventi più condivisi e taggati, negli ultimi anni, anche sui social. Ora è tempo di programmazione e di nuove iniziative, i Vespisti Alvignanesi assicurano – come consuetudine – altri appuntamenti che accompagneranno durante l’anno i tesserati e gli amici di sempre. “Crediamo nello stare insieme e nell’amicizia – ammettono – valori divenuti rari e ‘insoliti’. Ci siamo emozionati quando dal palco dell’edizione 2023 abbiamo colto la partecipazione e la voglia dei partecipanti di mettersi in sella per attraversare il nostro territorio. L’inclemenza del tempo non ci ha fermati, una metafora che terremo stretta e ci ricorderemo ogni volta che, di fronte a difficoltà ed ostacoli, ci verrà voglia di mollare. Grazie a tutti, a Pacelli Agricoltura (sponsor ufficiale) e grazie a noi, ‘we are vespagiro’, ognuno lo è nel suo piccolo grande mondo”.
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lamilanomagazine · 1 year
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Lecce, al via l'International Beach Soccer
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Lecce, al via l'International Beach Soccer. Dopo il successo dello scorso anno, torna a San Cataldo il campionato internazionale di Beach Soccer in programma venerdì 2 e sabato 3 giugno all'interno della Beach Arena, sul Lungomare Vespucci. Italia Beach Soccer organizza ogni anno l’International Beach Soccer Tour, di cui è responsabile Maurizio Iorio, prolifico goleador con la maglia di Roma, Inter, Torino, Verona, prima di diventare un apprezzato interprete e promotore di questo sport. La tappa di Lecce vedrà in campo una selezione di giocatori di Italia, Brasile, Argentina e Francia. Il torneo si svolgerà secondo una formula che prevede, venerdì, dalle 16,30 alle 18,30 le semifinali e sabato, alla stessa ora, le finali e le premiazioni. Una “chicca” è in programma sabato mattina alle 10.30 quando si giocherà una partita speciale tra le All Stars del Lecce Calcio, ex giocatori come Giacomazzi, Jeda e Chevanton, che affronterà una selezione Mundial. Qui di seguito il programma nel dettaglio: Venerdì 2 giugno ore 16.30 FRANCIA - BRASILE semifinale ore 17.30 ARGENTINA - ITALIA semifinale Sabato 3 giugno ore 10.30 All Stars del Lecce - Selezione Mundial ore 16.30 Finale 3'- 4' posto ore 17.30 Finale 1' e 2' posto A seguire le premiazioni. Fra gli italiani ci saranno nomi del calibro di Angelo Di Livio, Max Tonetto, Antonio Chimenti, David Di Michele, Gennaro Del Vecchio. La tappa leccese dell'International Beach Soccer Tour è promossa dal Comune di Lecce con il sostegno di Pugliapromozione. Il torneo sarà trasmesso su Sky Sport. «Continua l'eccellente lavoro di squadra che stiamo facendo con Pugliapromozione – dichiara l'assessore allo Sport Paolo Foresio – che ci sostiene per la tappa del Circuito internazionale  di Beach Soccer. Ci tenevamo molto a ripetere l'esperienza dello scorso anno con la novità di testarlo a giugno per vedere come risponde la città in questo periodo e anche per evitare alcuni problemi logistici legati a camere e pernottamenti per atleti e staff che abbiamo avuto a luglio inoltrato. Stiamo andando nella direzione di spalmare in tutto l'anno una serie di iniziative e anche questa anticipazione fa parte di quella strategia. Ringrazio gli operatori commerciali di San Cataldo che, anche questa volta, ci affiancano in maniera fattiva». «Pugliapromozione sta investendo tanto – ha aggiunto il direttore generale Luca Scandale – in questi ultimi anni sul marketing turistico legato alle iniziative sportive. In questo modo, promuoviamo la Puglia dinamica all'aperto. Il Beach Soccer è una novità che rende la possibilità di trasferire la bellezza di Lecce e del suo mare al pubblico nazionale grazie alla trasmissione su Sky Sport». «L'anno scorso – spiega Iorio – la tappa di Lecce è stata una delle più seguite in assoluto e delle più trasmesse in tv sul circuito satellitare, accompagnata da una card di presentazione di questa splendida città. In questa tappa ho voluto portare nomi di caratura nazionale nella squadra italiana che affronteranno tutte nazionali di fascia alta, come la fortissima Francia, il Brasile che si è rafforzato e l'Argentina campione del mondo. Sarà, insomma, un torneo top level».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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soniakasart · 6 years
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Today is 6th September, today is... CASCAMORRAS 2018!!! An event of international tourist interest of my town, Baza (Granada, Spain). ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ Hoy es 6 de septiembre, hoy es... ¡¡¡CASCAMORRAS 2018!!! Una fiesta de interés turístico internacional de mi pueblo, Baza (Granada, España). ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ (Cascamorras Baza, Granada. Ink and digital color. September 2018 ©Soniaka's Art)
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garnokaky · 4 years
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AGENCIAS DE NOTICIAS
DyN - (Diarios y Noticias) Nacional, Buenos Aires
INFOSIC Nacional, Buenos Aires
Noticias Argentinas (NA) Nacional, Buenos Aires
Telam Nacional, Buenos Aires
Reuters Argentina Buenos Aires
SCS- SUCESOS
APF Digital (Paraná, Entre Ríos)
Agencia Los Diarios Nacional, Buenos Aires
Brief Nacional, Buenos Aires
Diarios Bonaerenses Provincia de Buenos Aires
Misiones On Line Posadas, Misiones
MEDIOS EN INTERNET
Villa Crespo mi barrio
Momarandu (Corrientes) (periódico digital)
Diario Marplatense (periódico digital)
Mercedes Turístico (Mercedes)
Aquienvotar.com (comunidad política virtual)
Tierra Libre Digital - Sierra Chica - Córdoba
Business Net (comercio electrónico)
CyberMag (deportes y entretenimientos)
Colg@do (noticias, nuevas tecnologías)
Colón Digital (regional)
Data 54 (interés general)
Deportes y recreación Buenos Aires, (Centro de Formación Deportiva de la Universidad de Buenos Aires)
Diario Virtual.com
Digivoz
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El Corresponsal (noticias de Africa y Medio Oriente, revista digital)
El Equipo de Internet (deportes)
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Fútbol Argentino (deportes)
Gacenet Tucumán
GraTAROLAndia.com (humor y juegos)
Hurlinet Hurlingham, Prov. de Buenos Aires
Informe Vip (política)
Interlink Headline News Ciudad de Buenos Aires (interés general)
Ituzaingo en Internet Ituzaingo, Prov, de Buenos Aires
La Cosa  (humor)
Loschismes.com
Motor Digital (deportes)
Mundoautomotor.com.ar (automovilismo)
Noticias Net Viedma, Rio Negro
Noticias Online San Martín de L. Andes
Ojodepez.com (arte y cultura)
Página Net
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Sportsya (deportes)
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Reporte Informativo (economía, negocios, finanzas)
RosarioNet Rosario, Santa Fe
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Acheronta (psicología y cultura)
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Agenda del Arte Visual (arte)
Ahora Mamá  
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Alas! (aviación)
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Ambiente Ecológico  
AméricaEconomía (economía y negocios)
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Apertura (negocios y economía)
Apertura  
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Artes y Letras (arte)
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Billiken
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Churrasco (entretenimientos)
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La Fuga (entretenimientos)
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Leer Norte Vicente López. Pcia. de Buenos Aires (información local)
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Revista Web (internet)
Revista Web (internet)
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Try (deportes, rugby)
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Urgente Net (economía y negocios, digital)
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Vida Salvaje (aire libre, deportes, estilos de vida)
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girodivite · 5 years
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Venivano con i barconi, venivano dall’Africa. Erano gaglioffi, oggi li chiameremmo pirati, gente di malaffare, trafficanti. Il “dito puntato” sulla Sicilia, la Tunisia con il suo capo Bon, era una delle vie più facili. Ma anche costeggiando lungo la Calabria e scendendo dall’alto come uccelli predatori era possibile giungere in Sicilia con facilità. Oggi sono afgani, pakistani, ed etiopi ed eritrei, mischiati a siriani, tunisini marocchini, e gente del centro Africa: nigeriani, maliani, ghaniani. Allora si chiamavano focesi, cumesi, calcidesi. Spesso mischiati a fenici, a ciprioti, cretesi e a mille altre etnie del Mediterraneo dell’epoca.
Copertina del libro di Massimo Frasca e Dario Palermo: Civiltà egee alla scoperta dell\’Occidente.
Venivano e trovavano le popolazioni siciliane perplesse se non contrariate da simili presenze. Gente che portava disordine, che rubava, che sovvertiva l’ordine religioso. Quando andava bene, commerciavano in droga: vino, e spezie provenienti dalla profondità dell’Anatolia e dell’Estremo Oriente. Attraverso il vino e il metallo convincevano i capi più restii a tollerare la loro presenza. Quando arrivavano in pochi avevano la furbizia di trattare; quando cominciarono ad arrivare più numerosi si prendevano semplicemente quello che ritenevano gli servisse. A Leontinoi dicono, i calcidensi trattarono; a Siracusa i corinzi fecero strage. D’altronde, quando si viene con le barche e poi non sai dove parcheggiarle, ti capita il parcheggiatore esoso, oppure quello che ti fa lo sgarro: bisogna stare attenti, e quella razza di viaggiatori erano davvero “navigati”, facci tagghiati, scafati. Sfruttavano tutto quello che era possibile sfruttare: il vento e la corrente, le stagioni (si navigava solo per i pochi mesi della buona stagione); poi si tirava la barca a riva e si seminava, ci si disponeva per passare l’inverno. Era gente povera, che veniva in contatto con popolazioni altrettanto povere e ci si derubava per niente. Le eccezioni erano ricordate. Si tramanda che le mura della città di Focea furono costruite grazie alla donazione del re spagnolo di Tartesso (Argantonio). i Focei furono i primi Greci ad intraprendere lunghi viaggi marittimi e a scoprire l’Adriatico, la Tirrenia, l’Iberia e Tartesso a bordo di agili penteconteri. 
La pentecontera era un barcone con 25 vogatori da una parte e 25 dall’altra (50 vogatori, da cui il nome dato a questo tipo di barcone). Per intendersi: la nave Argo mitica era una pentecontera (e gli Argonauti erano appunto 50). La pentecontera era una nave da guerra, non a uso esclusivamente mercantile (le navi mercantili anche allora avevano il fondo tondo, per permettere di trasportare più roba). Quando si viaggia, è meglio essere preparati al peggio.
Si sparsero un po’ tutto il Mediterraneo, come il prezzemolo: ovunque c’era possibilità di attecchire, di creare un emporio, una colonia. Marsiglia (coste mediterranee della Francia odierna) fu fondata dai focei.
Qualche secolo dopo, nella distanza che tutto sfoca, si parlò di “greci” per queste popolazioni che cominciarono ad occupare le coste per poi addentrarsi cautamente all’interno dell’isola. E si ammirarono quali “monumenti” le cose che furono costruite dopo: templi, statue, monete. Man mano che gli archeologi scavavano, o i viaggiatori inglesi, tedeschi, francesi indicavano come reperti d’interesse turistico ed archeologico.
Si imparano un bel po’ di cose dalla lettura del libro di Massimo Frasca a Dario Palermo, “Civiltà egee alla scoperta dell’Occidente : Viaggi, esplorazioni, colonizzazioni” (edito dalla ragusana Edizione di storia e studi sociali). Un libro di archeologia scritto da due valenti archeologici, con taglio divulgativo ma scientifico. Nel primo, mirabile, saggio di Frasca, si parla delle città greche della fascia anatolica: Focea, Smirne, Cuma.
"La serie dei graffiti dell’agorà di Smirne costituisce, rivaleggiando con quella di Pompei, la collezione di graffiti più ricca del mondo antico" [1]
Cuma Eolica era una delle 12 città “Eolide”. Nell’VIII secolo ac, alcuni cumani e alcuni calcidesi arrivarono fino in Campania per fondare un’altra Cuma, che influenzerà Roma e avrà un ruolo culturale e religioso molto più importante di quanto normalmente si pensi. Ed Elea, che ha a che fare con Parmenide, la musica e la matematica, la filosofia e la medicina. Il saggio descrive quel che abbiamo finora rinvenuto, e l’influenza che queste città ebbero nel mondo egeo e mediterraneo “sprovincializzando” le nostre letture finora troppo concentrate sui territori siculi e dando una visione d’insieme e di più vasto respiro. Il Mediterraneo era davvero quella cosa “aperta” che Braudel ci ha indicato di contro la nostra visione “chiusa” e murata, abituata a una “cortina” marina che ancora non è caduta a differenza di quanto è avvenuto con l’arretramento della frontiera nell’Europa dell’Est e che anzi la terrorizzata Europa dei privilegi vacillanti vuole a tutti i costi ristabilire.
Il secondo saggio, quello di Palermo, ci aggiorna sul periodo pre-greco, sull’avventura e l’espansione dei cretesi (la “civiltà minoica”) in Sicilia. Oggi ne cominciamo a sapere molto di più delle poche scarne notizie che ne avevamo tramite i documenti storici greci (tutti posteriori di diversi secoli). Ancora troppo poco, ma quel poco risulta davvero affascinante e ci apre (attraverso le pagine di Palermo) intere pagine di pre-storia che non conoscevamo.
L’archeologia, così come la filologia e l’investigazione criminologica, è un logos indiziario. Attraverso la "prova" o l’evidenza dell’indizio ritrovato quale traccia dell’evento passato, si congettura l’ipotesi su "come si sono svolti i fatti". Purtroppo, in archeologia (e anche in filologia) quasi mai l’assassino confessa il misfatto. Si rinvengono oggetti, gli oggetti si cerca di interpretarli, il resto sono congetture. Se la criminologia recentemente può avvalersi di metodiche di attribuzione e di datazione "scientifiche" (es_ analisi del DNA), non così l’archeologia per cui solo il carbonio 14 e poche altre tecnologie aiutano nella datazione dei materiali organici. Per i materiali inorganici (le pietre) c’è poco e niente. Giusto l’acume di qualche archeologo che utilizza il metodo della scuola dell’arte (Warburg) per trovare similarità stilistiche tra anfore e fregi rinvenuti. Ho sempre trovato affascinante la concomitanza che criminologia e archeologia hanno avuto nei loro sviluppi, dall’Ottocento ad oggi, Sherlock Holmes e le grandi spedizioni archeologiche hanno mosso i loro passi assieme - assieme agli eserciti coloniali europei. Per il resto la ricostruzione è provare a far luce su un buio tenace.
In questo buio ciò che vediamo è spesso quello che fa parte della nostra esperienza, l’esperienza dell’"oggi". Così l’archeologia recente ha maggiormente compreso alcuni aspetti commerciali e tecnologici del passato pre-storico. Abbiamo avuto una consapevolezza maggiore delle epoche di cesura: epoche in cui per un qualche motivo "la storia" cambia (la metafora del fiume che devia o si riduce a un rivolo). Insomma, quella visione catastrofista che è propria della visione novecentesca e occidentale. Sappiamo ad es_ che "qualcosa" è avvenuto attorno al 1177 ac [2] con il "collasso" di tutta una serie di civiltà che nell’era del bronzo erano arrivate a costituire un sistema connesso (si pensi solo che lo stagno, necessario per il bronzo, proveniva dall’Afghanistan; il rame da Cipro ecc_). Qualcosa avverrà poi con l’uccisione di Archimede nel 212 ac nel settore scientifico [3].
Vicino Mussomeli (Caltanissetta) vi è il sito di Polizzello [4] su cui ha indagato Dario Palermo. Qui è il rinvenimento di un elmo cretese [5] che viene datato alla fine del VII secolo e che "costituisce sinora la più cospicua testimonianza della presenza cretese al di fuori della Grecia" [6]. Il saggio di Palermo ci riporta a una pre-storia in cui i pochi rinvenimenti archeologici dialogano con i testi che la tradizione storiografica greca e romana ci hanno lasciato e che testimoniano dei rapporti che esistevano tra Sicilia e Creta. La fondazione di Gela, in epoca post-1177. Ma (probabilmente) prima la fuga in Sicilia del mitico Dedalo, e la morte sempre in Sicilia dell’autocrate Minosse. Nel racconto di Diodoro e di Apollodoro, Minosse fu sepolto in Sicilia, e le truppe cretesi sbandate fondarono poi diverse città tra cui quella di Engyon, che divenne sede di un santuario dedicato al culto delle Madri (Matéres). Noi non sappiamo se Engyon è il sito di Polizzello o di Sant’Angelo Muxaro (per questo sito, in cui è stata rinvenuta una tomba molto grossa si è fatta l’ipotesi che potesse essere il sepolcro di Minosse [7]). E tuttavia la venerazione delle Madri rimanda non solo a una religiosità probabilmente attestata anche nella madrepatria Creta ma soprattutto a una civiltà pre-indoeuropea [8] che rimanda a un’epoca ancora antecedente quella del bronzo. Nella ricostruzione mitologica che i Greci operarono culturalmente successivamente, avvenne l’identificazione delle Madri con le donne che aiutarono Zeus bimbetto appena scampato dall’essere divorato dal padre-patrigno Kronos.
Il libro di Frasca e Palermo è davvero consigliato. I due saggi sono due viaggi, che invogliano il lettore a prendere valigia e notes e mettersi in viaggio per andare a visitare i luoghi descritti. [...]
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anxiety-hyde · 4 years
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"PODRIAS ESPERAR"
Hoy, uno de esos dias en los que toca esperar, entra en juego la paciencia, el interes, y las ganas, sobre todo las malditas ganas que arrastran obligaciones, o necesidades, lo que sea que haya que esperar, debes saber que entraran estos puntos...
La paciencia, algunos las tienen pocas, otros a medias y algunos muy bastas, la paciencia se produce a la actividad que realizas durante la espera, uno espera en un hospital y tal vez solo miras el celular, minuto a minuto y en ese lapso, cinco minutos ya se vuelven eternos, la paciencia nula, pero toca esperar, aquel certificado o una simple revisión, y las horas son largas en los hospitales, y tan cortas en los paseos turisticos, la paciencia es la que maneja todo tu estado de ánimo, cada dia es mejor esperar tener mas paciencia...
El interés, es eso por lo que esperamos, es en fin un deseo que queremos que se cumpla, a veces atinamos y a veces no, el interes de querer concretar algo, un curso, un estudio, tal vez una carrera, entonces si el interes nace de uno mismo, la paciencia es basta desde principio, tratandose de algo menos importante que la meta, pero si es sin interes, es como dividir la paciencia en millones de partecitas, pequeñas particiones, que logran hacer desesperar a la persona, y asi el interes se gana tu cerebro...
Con las ganas, con las ganas en alto, el tiempo vuela, es un destello, y todo pasa, todo como esperamos o quizas mejor de lo que imaginabamos, estamos mas confortables en cuanto psicofísicos de cada situación, pero sin ganas, los sentidos del cuerpo empiezan a jugarnos en contra, todo comienza con el olfato, empezamos a respirar de manera diferente hasta pausada, con pequeños suspiros de aquello llamado impaciencia, y luego le sigue el oido, empezamos a no escuchar, nos focalizamos en el momento y tiempo que toca esperar, los tacos de una mujer sonando por todo un salon, las gotas de lluvia que caen en la ventana, los pequeños murmullos de los niños jugando, y a todo esto se nos suma el gusto, ahh el gusto, se nos empieza a secar la boca, tomamos un sorbo de agua y continuamos, y al rato otra vez, seguimos esperando pero, no hacer nada y no ingerir nutrientes nos va debilitando de a poco, y eso afecta el tacto, nos resfregamos las manos, hacemos tronar los dedos, peinamos una y otra y otra vez el pelo, tintineamos las piernas, haciendolas dar pequeños salpicones sin levantar la punta del suelo, solo el talon, agitandose arriba y abajo, cruzamos los brazos, un pequeño abrazo propio que nos dice aguanta un poco mas, pero no mas y luego la vista, vemos mas seguido el celular, y el brillo nos la va debilitando, dejamos el celular y prestamos atencion a la escena del momento, gente entrando y saliendo de un super, vemos y notamos los rasgos cansados de otra gente, y luego las entendemos, pensamos, estamos en la misma, sin embargo tu cuerpo lo siente diferente, lo siente unico, y tu vista baja y baja a tal punto de provocar un sueño, y si a todo esto le sumas una junta de aburridas veinte mil palabras, el sueño se crea muy rapido, así las ganas se apoderan de tu cuerpo...
Las obligaciones y necesidades, simples hechos que nos obligan a pasar por todo aquello antes nombrado, las Obligaciones o Necesidades, que en pequeños rasgos, se apoderan de tu mente, tu cuerpo, y tu estado en tan solo esperar...
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mx-zone · 3 years
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Permisos municipales Listos y declaracion de Interes Turistico del Evento en Reta! SOMOS EDA Y PUSIMOS DE MODA LA ARENA! Round 3 - Reta ( Tres Arroyos ) 25 y 26 de Setiembre Pre Inscripcion Habilitada #eda2021 #endurodelatlantico #reta #tresarroyos @municipalidadtresarroyos @deportestsas @endurodelatlantico https://www.instagram.com/p/CTgPTDvr0OU/?utm_medium=tumblr
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jasminepersephone · 3 years
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       👻 ⋅ new role! ― #ravenfirerpg.            vincent﹫jasmine.           park ; 100121, afternoon.
« È davvero una bella giornata questa, vero? »
Vincent era incapace di tenersi lontano dall’aprire conversazioni con gli sconosciuti, il che poteva essere recepito dalle altre persone come un’ottima qualità o come il peggiore dei difetti, ma l’uomo di questo non si preoccupava; al contrario, era curioso di suscitare reazioni negli altri, perché si divertiva poi a smentire o confermare l’idea che potevano farsi di lui. Protetto da una sciarpa in lana e da un cappotto pesante ― come se fosse ancora umano e, di conseguenza, potesse patire le temperature rigide ― aveva deciso di recarsi al parco pubblico di Ravenfire, nonostante la neve abbondante che imbiancava le strade, i tetti di palazzi e varie strutture commerciali, e persino le capote delle macchine. Portando come sempre con sé un libro, ch’era intenzionato a leggere mentre se ne stava ben comodo su una delle panchine messe a disposizione, aveva scelto come impiegare il proprio pomeriggio libero. In quel giorno, il libro scelto era un volume di grosse dimensioni, racchiudente tutte le commedie di Shakespeare, analizzandole singolarmente. Era intenzionato a metterne in atto almeno una al Red Theatre, affidandone l’interpretazione a una compagnia di attori emergenti che l’avevano colpito particolarmente, nella speranza di poter rilanciare per bene la propria attività. Da qualche tempo non riusciva ad ottenere dei risultati soddisfacenti con le vendite, il che gli faceva mettere in serio dubbio le proprie capacità come direttore. Forse non stava scegliendo degli spettacoli abbastanza interessanti? Oppure a Ravenfire non era possibile trovare il pubblico adeguato ad apprezzare le sue idee? Aveva intere notti a disposizione per riflettere sul problema, eppure ogni volta quei ragionamenti finivano per rovinargli l’umore e basta, senza mai portarlo a trovare una soluzione concreta. Scacciò il pensiero, che non cessava di tormentarlo anche in momenti dove avrebbe dovuto dedicare la mente a tutt’altro, e si dedicò piuttosto a far cenno d’accomodarsi alla donna a cui aveva appena rivolto la parola. Insieme a quelle parole cordiali, le offrì un sorriso lieve.
Jasmine Persephone A. Harrison
La neve, soffice e fresca, aveva imbiancato ogni angolo della città rendendo Ravenfire un luogo perfino turistico. Nonostante la temperatura rigida, la neve aveva spinto qualsiasi abitante della cittadina della Virginia ad andare fuori per apprezzare quell'evento atmosferico che rendeva l'aria più natalizia. La neve attecchiva ormai al suolo da giorni, e il paesaggio del parco innevato era una scena che avrebbe potuto memorizzare non solo nella propria mente ma anche attraverso una fotografia. Osservava i fiocchi diventare sempre più grandi, bagnare quasi il suo parka e fu costretta perfino a tirare su il cappuccio quando sentì una voce attirare la di lei attenzione. Era difficile che qualcuno di conosciuto si rivolgesse in modo spontaneo alla venere nera, ma dopo una lunga occhiata, le di lei labbra si aprirono in un debole sorriso. « E' vero. » Confermò alzando un angolo delle labbra. Il bordo di pelliccia impreziosiva il cappuccio del parka di quella marca ormai famosa nel mondo, permettendole di rimanere lì al freddo e sotto la neve che cadeva come se nulla fosse. « La maggior parte delle persone ci direbbe di tornarcene a casa, di metterci al riparo e prendere qualcosa di caldo, ma io preferisco osservare la neve che cade. E' il silenzio ovattato che ne deriva che mi mette tranquillità. Ha presente? »
Vincent Sprang
« Ho ben presente, sì. La neve ha i suoi pregi e i suoi difetti, come ogni cosa, ma credo ci si soffermi troppo su quest’ultimi. La neve blocca le strade, ostruisce l’ingresso di casa, rende impossibili gli spostamenti e arriva a fare tutto questo senza chiedere il permesso. A me piace proprio questa sua imprevedibilità, mista alla capacità di fermare il tempo. Quando e se nevica, la nostra realtà va in pausa e deve adattarsi al suo volere … spero di essermi spiegato a dovere. » Il discorso, che di per sé filava senza intoppi e non aveva alcun problema nel risultare sensato, faceva invece temere a Vincent d’aver esposto un’idea poco chiara e mal pensata. Sperava che lei potesse comprendere le esatte parole per come le aveva espresse. Jonathan non sarebbe mai stato insicuro delle proprie parole, ma Vincent a lui somigliava ben poco, ragion per cui si trovava a dover affrontare diversi dubbi riguardanti anche delle questioni tutt’altro che complesse. Dato che da una semplice domanda era nata una vera e propria conversazione, lui aveva deciso di lasciare quelle letture, senza dubbio importanti ma rinviabili, a un altro momento. Parlare della neve, così come d'altre cose, sarebbe stato certamente preferibile all'occuparsi del lavoro, perché, per quanto amasse la sua professione, l'uomo non disdegnava concedersi delle pause, specie se aveva la compagnia adeguata con cui condividerle. Una volta messi da parte i libri, tese una mano in sua direzione; era coperta da un guanto di lana, per pura e semplice ragione di stile e non di praticità. « Vincent Sprang, molto lieto. »
Jasmine Persephone A. Harrison
Ed in un attimo, quella che doveva essere una semplice battuta divenne spunto di conversazione tra due sconosciuti, come se fosse la cosa più naturale al mondo. E in fondo lo era. Si ritrovò così a sorridere la giovane, la quale si strinse nelle spalle per incamerare un poco di quel calore che il suo corpo produceva, ed annuì. Erano più che sensate le parole dell'uomo che le si trovava accanto, pensieri che perfino condivideva in quel momento così fermo nel tempo. « Si è spiegato egregiamente, non si preoccupi. Sono pensieri che condivido, su cui addirittura mi capita di soffermarmi a riflettere, soprattutto quando vedo come altre persone riescano a vedere solamente i lati negativi di un evento atmosferico così suggestivo. La neve, come qualsiasi altro evento in realtà... » Commentò la veggente che aveva sempre osservato ogni cosa la circondasse con occhio estremamente attento. Osservava le reazioni che comparivano sui volti degli sconosciuti che incontrava, i loro gesti stizziti, ma anche i dettagli su cui l'occhio si soffermava. Era straordinario come, stando attenti, tutto diventasse più chiaro. Osservò poi la mano coperta dal tessuto caldo e con un debole ghigno, tese anche la propria per stringerla e presentarsi. « Jasmine Harrison, il piacere è mio. Non avevo idea che ci si potesse fermare a disquisire anche su un semplice tema come la neve. »
Vincent Sprang
« Secondo me, è che quando si ha voglia di parlare finiscono per andar bene tutti gli argomenti, anche quelli che in un altro contesto sarebbero sembrati banali o noiosi da tirare fuori. C’è anche l’atmosfera ideale per scambiare quattro chiacchiere, perché il mondo va avanti a rilento quando nevica, trasmette una certa tranquillità. » Le aveva stretto la mano giusto per il tempo necessario a non risultare scortese, ma aveva fatto in modo di ritirarla appena possibile, sapendo che non fosse una buona idea entrare in contatto con chiunque a Ravenfire; non per una questione di inaffidabilità, ma perché non poteva permettersi di far scoprire a troppe persone quale fosse la sua vera natura. Era il primo che, nonostante il passare degli anni, si trovava sprovvisto di un’idea precisa su come agire e porsi nei confronti degli altri, per tanto non era pronto a gestire le reazioni altrui di fronte alla realizzazione di star avendo a che fare con un fantasma. Intendeva di non essere il primo o l’ultimo spettro in città, ma gli sembrava ugualmente di aver tutti gli occhi puntati addosso, e poter rimanere nell’ombra l’aiutava pian piano a sbarazzarsi dall’oppressione causatagli da quella sensazione. La donna che si trovava davanti gl’aveva dato una buona impressione, a pelle, il che lo rese curioso di scoprire qualcosina su suo conto. « Mi dica, di che cosa si occupa nella vita? Dato che non ci siamo mai visti prima d’ora, suppongo operi in un campo a cui io sono estraneo o che frequento poco e niente. »
Jasmine Persephone A. Harrison
Chiaccherare del più e del meno sembrava essere una perdita di tempo agli occhi di molti eppure farlo sotto quel manto di neve aveva il suo perché. Tutto sembrava cristallizzato nel tempo e nello spazio, come se esistessero solamente loro, due giovani sconosciuti che stavano facendo conoscenza. Un lieve sorriso piegò le labbra della venere nera quando ritirò la mano dopo quella stretta così rapida. Era abituata a farlo, la paura si fondeva con la curiosità di sapere chi avesse di fronte, ma con quei dannati guanti tutto rimaneva ignoto. « Sembra che lei ne sappia qualcosa, mh? E sì, quando nevica tutto diventa immobile, come se il tempo si fosse fermato. E' questa una delle qualità che invidio alla neve, il fatto di poter fermare il tempo. » Commentò quasi parlando tra sé e sé. Con quella domanda retorica poi, Jasmine voleva riferirsi al fatto se non era da tutti trovare qualsiasi pretesto per attaccare discorso. Molti l'avrebbero preso come tale, e non come un desiderio di conoscenza vera e propria. Si ritrovò così lo sguardo verso il cielo, così nuvolo da riuscire a vedere immagini fantasiose nella di lei mente la domanda successiva dell'uomo la fece perfino ridacchiare. « Sono una studentessa di letteratura, per cui a meno che lei non frequenti il college o altri luogo studenteschi, dubito che avremmo potuto incontrarci... Lei invece? »
Vincent Sprang
“Ne so qualcosa” rifletté, senza però trasformare quel pensiero in parole, sapendo che avrebbe potuto portare a un discorso differente, di cui chiacchierare non sarebbe stato altrettanto gradevole. Riuscire a far nascere una conversazione persino da piccoli argomenti che non avrebbero interessato qualcun altro, senza ombra di dubbio, poteva essere considerata un’abilità; tuttavia, secondo il suo punto di vista, la vera bravura si poteva riconoscere nella capacità di trovare un tema migliore, rispetto a quello con cui la conversazione era stata avviata. L’aveva ascoltata parlare con grande attenzione, guardandosi bene dall’interromperla, e aveva appreso ciò di cui si occupasse nella vita. Era logico che non avessero mai avuto modo di conoscersi, prima di quell’occasione, perché non frequentavano gli stessi ambienti. Faticava persino a ricordare quando e se, dando per scontato che vi fosse qualche frammento della sua vita umana di cui non avesse memoria, lui avesse mai frequentato l’università. Aveva studiato recitazione, impegnandosi parecchio nel suddetto, ma aveva presto compreso di non aver nulla a che vedere con le accademie, ragione per cui si era poi concentrato sul lavoro. Di altri tentativi non ne aveva mai fatti, ed era tuttavia interessante confrontarsi con qualcuno che possedesse un’esperienza differente dalla sua. « Ha scelto una facoltà interessante, posso domandarle se abbia già pensato al genere di lavoro che vorrebbe fare una volta terminati gli studi? Io sono il direttore del Red Theater, c’è mai stata? »
Jasmine Persephone A. Harrison
Tante erano le qualità della veggente che ormai aveva fatto proprie, come il fatto di essere tremendamente sicura di sé, eppure mai una volta tale sicurezza s'era trasformata in arroganza. Non volontariamente, almeno. Con poche frasi, Jasmine aveva espresso il proprio pensiero, lasciando però la possibilità al suo interlocutore di replicare. L'oratoria con cui si dilettava era semplice, il più delle volte si ritrovava perfino a riflettere come nella letteratura questa fosse l'arma migliore nelle battaglie, ma in quel momento semplicemente ne apprezzava la bellezza. Apprese così la mansione lavorativa dell'uomo, limitandosi però ad un lieve cenno del capo. « Chi non è mai stato al Red Theater? » Commentò con un debole sorriso e con quella domanda intrisa di retorica che era impossibile da ignorare. Scostò per un momento lo sguardo prima di rivolgerlo al cielo, così cupo ma filtrato da una luce che rendeva tutto un color grigio scarico. « La letteratura passa dal teatro, e le migliori tragedie sono state traportate a teatro, è un luogo che apprezzo molto, in realtà. » Vi era una nota di tristezza in quelle parole riconducibile però a qualcosa di decisamente incontrollabile. Si limitò così a sorridere la venere nera prima di rivolgersi nuovamente al suo interlocutore. Era tempo di salutarlo, ma chissà prima o poi l'avrebbe rincontrato.
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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No habrá desfiles ni concursos de Carnaval y todo apunta a que tampoco habrá fiesta en la calle este invierno. Pero, a pesar de ello, el Ayuntamiento continúa con la tramitación para lograr la declaración de Fiesta de Interés Turístico Internacional. Es más, el concejal de Turismo, Jaime Mejías, cree que la siguiente de 2022 […]
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano, fiera Bit: il turismo diventa un veicolo di pace.
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Milano, fiera Bit: il turismo diventa un veicolo di pace.   Questa sera, alle ore 19.30, nella prestigiosa location “Terrazza Duomo 21" (Sala Galleria) in Piazza del Duomo, a Milano, torna il Premio Internazionale “Voucher - il Turismo in onda", il cui fine mira a valorizzare le eccellenze del Turismo, Cinema, della Musica dell’Informazione e dello Spettacolo. La consegna del Premio, realizzato dall’orafo Michele Affidato, avrà luogo durante il consueto "Aperiviaggi fuori fiera BIT - Borsa Internazionale del Turismo". Per Anna Di Maria e Paky Arcella, ideatori del Premio, sarà l’occasione per divulgare novità e, soprattutto, accendere il focus sul tema del dialogo tra popoli in un periodo pervaso dalla guerra e per dimostrare come il turismo possa essere la leva ed il veicolo per diffondere la pace tra i popoli e, quindi, il mezzo per diffondere la cultura della fratellanza umana. Il turismo può unire i popoli in quanto realizza il fine di porre in luce il valore delle loro tradizioni e come esse possano contribuire ad accrescere l'economia, attraverso lo scambio reciproco dei contenuti culturali ad essi connessi, che si traducono in strumenti generativi di nuove forme di mercato. Il turismo genera economia quando pone in moto un interscambio di valori conoscitivi che conducono alla creazione di dinamiche commerciali tra i Paesi coinvolti, i quali escono dal loro isolamento e creano interazioni proficue che incrementano reciprocamente i  mercati di riferimento. Il turismo è legato sempre ad un processo economico in quanto mette in moto uno scambio di beni culturali che, necessariamente, si traducono in attività anche commerciali che da essi si sviluppano. L'economia vive sempre di interscambi reciproci tra popoli che viaggiano Sant'Agostino affermava che il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina, rimanendo chiuso nel suo recinto e non creando quelle interazioni reciproche e vantaggiose che,  necessariamente,  viaggiando e conoscendo si alimentano. L'evento vedrà la partecipazione di Istituzioni, Tour Operator, Artisti, Giornalisti, Imprenditori e personaggi di alto profilo, che rappresentano l’intero mondo del turismo e del suo indotto durante il periodo in cui è di scena la Bit (dal 12 al 14 Febbraio), che è una delle più importanti fiere del settore a livello  mondiale. Vi sarà la partecipazione del tour operator Vivere Pantelleria, viverepantelleria,  in rappresentanza della splendida isola siciliana, nonché Ariella’s Villas, un’agenzia con sede in Ginevra, per gli affitti settimanali, mensili ed annuali in ville private ed esclusive nel mondo ariellasvillas. Tra i premiati vi sarà  il Maestro Pupi Avati per il cinema, Vincenzo Frigulti, manager e imprenditore esperto in marketing strategico territoriale del settore turistico e della tecnologia digitale, il Conte Alberto Uva, imprenditore culturale, che ha dato vita al progetto "Arte & cultura Villa Sormani", con l’obiettivo di divulgare  la storia particolare della dimora e valorizzare l’identità culturale del territorio attraverso eventi emozionali villasormanimissaglia , il cantautore Aleandro Baldi vincitore del Festival di Sanremo negli anni '90, ed altri ancora. Sarà anche l'occasione di presentare SEMUA' Milano, che è un nuovo brand completamente Made in Italy, nato dall’esigenza e dal desiderio di rendere speciali luoghi e situazioni, donando agli ambienti classe, eleganza e unicità con le sue fragranze. Milano e  il contesto d’arte in cui la stessa risiede rappresentano gli elementi che hanno ispirato la creazione di SEMUA’ e dei suoi prodotti, mentre People, Aesthetic, Uniqueness, Refinement sono i valori base ai quali essa si attiene.Si tratta di prodotti studiati e realizzati con una nuova concezione del riutilizzo e del riciclaggio, i quali  realizzano un connubio perfetto tra design e sostenibilità semuamilano . Da menzionare la presenza di personaggi internazionali, quale la  giornalista Internazionale Nadia Lahhan e il cantante Statunitense Ronnie Jones. Sarà realizzata una puntata del  programma multimediale “Voucher - Il Turismo in onda”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mi-manifesto · 4 years
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Cosa ne sarà della gentrificazione nel post Covid?
Intervista a Giovanni Semi, docente di Sociologia delle culture urbane e autore di Gentrification (Il Mulino, 2015)
Tutte le città come Disneyland? Era questo il sottotitolo a Gentrification di Giovanni Semi che nel 2015 faceva tra i primi in Italia il punto di un fenomeno che ancora non avevamo ben compreso eppure aveva già profondamente cambiato le nostre città e i nostri quartieri. “La città – scriveva Sharon Zukin nella prefazione – è cambiata così tanto e così velocemente che ha perso la propria anima”. Oggi la gentrificazione fa parte del linguaggio comune, anche se spesso viene utilizzata impropriamente come contenitore di fenomeni che non la riguardano. Per intenderci, utilizzeremo, quindi, due definizioni: “un insieme di trasformazioni che rendono alcune aree più costose e più esclusive” (Semi) e “la produzione dello spazio urbano per utenti progressivamente più ricchi” (Jason Hackworth). Parliamo, quindi di gentrificazione, per riferirci a quel modello di sviluppo delle città che si impone in determinate aree urbane attraverso progetti di riqualificazione, marketing turistico, pratiche culturali e di consumo che si traducono in investimenti immobiliari e/o commerciali e, infine, nella mutazione della natura sociale di quelle aree. Per comprendere quali saranno gli effetti del Coronavirus sulla gentrificazione, abbiamo raggiunto al telefono Giovanni Semi, che è anche docente di Sociologia delle culture urbane all’Università di Torino e autore di Casa dolce casa? Italia, un paese di proprietari (Il Mulino, 2020) insieme a Manuela Olagnero e Marianna Filandri.
Quali sono gli effetti del Covid sulle città?
Chiaramente quel modello di sviluppo legato a eventi, turismo, ingresso in città di grandi masse di utilizzatori temporanei è collassato, uno stallo che rimarrà fino a quando non arriverà un vaccino, probabilmente. Parliamo di un anno in cui avremo assenza umana nelle strade, chiusura selettiva di alcune attività e questo avrà un impatto violentissimo su un settore economico che era già fragile di suo; un’economia “leggera” che si è dissolta in paio di settimane e lascia una scia di disoccupazione e spazi vuoti, un autentico disastro economico e sociale. E una scelta, quella di destinare intere aree della città a quella determinata coltura economica, che in queste settimane si è rivelata un disastro. Certo non fa piacere fare la parte di Cassandra, ma era una questione che avevamo sollevato in tanti. Pensiamo anche a tutto quello che gira attorno ad Airbnbn che ha perso i 90% dei suoi introiti. Non che mi importi quello che ha perso la piattaforma, ma il problema riguarda chi di quella roba ci viveva, piccoli proprietari che contavano di poter incrementare o generare reddito con quello strumento e ora sono in serie difficoltà. 
Non è certo il problema dei fondi di investimento che hanno comprato dei palazzi per farne appartamenti per turisti o ostelli: quelli hanno le spalle grosse per riconvertirli a lungo termine e non perderci eccessivamente. 
Il problema è per il singolo proprietario che magari aveva investito sull’alloggetto o la mansarda, magari spendendo migliaia di euro per metterlo a posto e ora si trova con lo spazio vuoto. Potrebbe affittarlo a lungo termine ma a chi? In questo momento non ci sarà un ingresso in città di nuovi abitanti, quindi a chi lo affitti? Potresti affittarlo agli studenti, ma non siamo nemmeno sicuri che a settembre prossimo arriveranno così tanti studenti come l’anno scorso. Residenti che non avevano trovato affitto in città? Sì però erano stati sbalzati fuori dal mercato dell’affitto regolare perché molti di loro avevano problemi di reddito; e se avevano problemi di reddito fino a tre mesi fa cosa ne sarà di loro tra un mese? Quindi il proprietario che non voleva affittare a lungo termine tre mesi fa perché aveva paura di trovarsi un inquilino moroso, lo affitterà adesso che la probabilità di avere un inquilino moroso è ancora più elevata?
 Naturalmente se avessimo uno Stato saggio immetterebbe immediatamente liquidità più nelle famiglie che nelle imprese, ma mi sembra che non ne stiamo ancora seriamente parlando a livello europeo.
E che ne sarà di tutti quei progetti di investimento o rigenerazione avviati?
Pesava prima e peserà ancora più dopo la differenza tra città. Città come Firenze, Venezia, Roma o Milano che hanno delle economie molto differenziate e molto potenti continueranno a mantenere attrattività in un’epoca Covid o post-Covid; per città come Bologna o Torino invece questa situazione significa il fallimento di quel tipo di investimenti. Lo si vede già ora. A Torino, ad esempio, molte iniziative commerciali importanti che dovevano aprire in città sono scappate. Lo stesso mercato centrale che aveva aperto un anno fa ha chiuso a inizio marzo e forse non aprirà mai più.
 In molte aree vedremo, quindi, una grande produzione di vuoto e di spazi abbandonati.
 Pensiamo anche a quei nuovi grandi studentati che stavano per fare ingresso nelle nostre città: chi ce lo dice che l’economia dell’istruzione elevata continuerà a crescere come negli scorsi anni? Guardando alla scorsa crisi, potremmo pensare anzi che le famiglie decideranno di congelare l’iscrizione alle università dei propri figli per un anno o due. Questo vorrà dire meno mobilità interna di studenti e meno bisogno di posti letto, quindi il fallimento anche di quegli studentati lì.
 Ammenoché lo Stato non decidesse di fare come ha fatto la Germania nel 2008 che annullò tutte le tasse universitarie per evitare che ci fossero diminuzioni del flusso studentesco.
 Su molti progetti di rigenerazione la questione è esattamente la stessa. Dove è possibile fermare la macchina, tutti si fermeranno.
Ci sarà qualcosa che potrebbe cambiare in meglio?
Io non credo che le élite economiche e politiche attuali abbiano alcuna intenzione di rivedere il modello di sviluppo adottato fin qui. La soluzione classista che si fa strada per il settore culturale è emblematica: non potendo garantire assembramenti si procede per sfoltimento di pubblico; non potendo sbigliettare per mille persone, lo si fa per 100 facendo pagare quel biglietto molto di più, mentre altri gli si garantisce la diretta streaming a basso prezzo; l’aristocrazia che torna a prendere possesso dei teatri e della cultura e il popolo che se lo guarda in streaming nella smart city.
Penso anche alla ristorazione. Il ristorantino con tavoli attaccati è praticamente morto se non si converte al delivery. Rimarranno i ristoranti con grandi superfici, di alta gamma, che ridurranno i numeri dei tavoli e aumenteranno i prezzi. Ci sarà, quindi, una selezione molto violenta.
Che fine faranno i nostri quartieri pieni di bar e ristoranti?
Verrano de-densificati velocemente. Sta già avvenendo. E alla fine del lockdown ci sarà un crollo delle riaperture. Quindi per almeno un anno la movida sarà annullata. Al di là del vaccino e di quando arriverà, è evidente che una parte di quel comparto non potrà sopravvivere. Avremo un ritorno alla normalità pre-movida, arrivato però con lo shock di una pandemia e con migliaia di posti di lavoro andati in fumo e non con una politica consapevole. Non era quello a cui pensavamo noi quando suggerivamo ai nostri amministratori di andarci piano.
Alcuni ipotizzano per il futuro una vita molto più di vicinato con la scomparsa dei distretti/zone e una redistribuzione delle attività nei vari quartieri. Che ne pensi?
Le nostre città non sono New York. Non hanno quella grande quantità di capitali per i quali riescono a reagire rapidamente e rimodellarsi in base ai cambiamenti. Il fatto che una città possa assorbire uno shock come quello attuale e ridistribuire le attività sullo spazio urbano implica che ci sia una grande capacità di spesa degli attori economici. Pensiamo a tutti quei localini che avevano aperto da poco: quei bassi lì che fine fanno e come vengono occupati? E anche in un quartiere meno denso, chi ci va a stare lì?
 È bella l’idea del vicinato che rifiorisce, ma con quali soldi e per fare cosa?
 In molti di questi discorsi che fanno gli architetti, c’è un piccolo elefante nella stanza che si basa sull’idea di qualche forma di crescita costante. Lo scenario che invece abbiamo avanti è lo scenario di una recessione che durerà parecchio tempo e quella distruzione di reddito e di capitale avrà le sue gravi conseguenze. Anche con un reddito universale potremmo permetterci l’essenziale e ci sarà una contrazione di consumi molto importante.
 Ovviamente la recessione non avrà per tutti lo stesso effetto: i quartieri centrali la subiranno in maniera diversa dalle periferie. Ma a quelli che abitano nelle mille periferie italiane che vita di comunità gli si prospetta?
Cosa ne pensi, invece, dell'idea secondo la quale a causa del telelavoro molti sceglieranno di andare a vivere fuori dai grandi centri abitati, con una conseguente riduzione della densità di popolazione e un ritorno alla suburbanizzazione?
È uno scenario troppo veloce rispetto alla realtà. Quello che sta succedendo adesso, e che in parte avevamo visto con la crisi del 2008, è un crollo del mercato immobiliare legato a un sostanziale congelamento delle compravendite. L’Italia ha una grande fetta di popolazione proprietaria e davanti a un abbassamento dei prezzi saranno in pochi a potersi permettere di vendere la casa. Chi ha più case potrà ovviamente scegliere di spostarsi (parliamo di un 15% della popolazione italiana), ma tutti gli altri per farlo avrebbero bisogno di vendere e non riusciranno a farlo a breve.
 Mi sembra invece più realistico immaginare un’immobilità urbana e spaziale che segue l’immobilità di movimento che stiamo sperimentando. Poi come usciremo da quest’immobilità è una cosa aperta ed è azzardato fare previsioni.
Quali i rischi e le opportunità per le città, quindi?
Una cosa chiara a tutti è il nesso tra ecologia, economia e società. Cosa ce ne faremo di questa consapevolezza non lo so. Ma a tutti gli abitanti dell’area padana dovrebbe, ad esempio, essere arrivato il messaggio che l’esposizione al particolato atmosferico aumenta la possibilità di ammalarsi gravemente di patologie respiratorie. Questa cosa in teoria dovrebbe avere un impatto enorme, come anche gli animali per le strade, l’aria respirabile, la ricomparsa dei suoni nelle città…
Ma dobbiamo fare i conti con una parte molto importante del nostro paese che ragiona ancora con lo schema precedente.
 Sembra un po’ il finale del primo Matrix: il virus alza la cornetta e rivela la verità. Sta alle persone per capire il messaggio. Nel film non va tanto bene, e Matrix 2 ci dice che la lezione non è servita.
La gentrificazione è, quindi, bloccata o continuerà?
Bisogna innanzitutto cosa si intende per gentrificazione. Tenendo per buona quella che ora tutti chiamano gentrificazione, ovvero quella parte legata al turismo e agli eventi, per uno o due anni è morta. E se anche dovesse ripartire, il turismo ripartirebbe solo per un segmento alto con un ritorno un po’ all’800: i ricchi al lago o nel grande museo e il resto della popolazione che sta a casa e se è fortunato lavora davanti alla tv. 
Però la continua creazione di periferie e di ghetti, con i quartieri più ricchi blindati al centro, quella non viene messa in discussione. La crisi acuisce le disuguaglianze: chi era già povero sarà molto più povero, chi era ricco sarà comunque più ricco degli altri, chi era in mezzo scivolerà verso il basso. Da questo punto di vista non vedo un miglioramento sul piano residenziale abitativo della gentrification, anzi.
articolo zero.eu
foto @mkunsplash84
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fadingballoonchild · 4 years
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INGLES PARA GUIAS TURISTICOS DE MONTAÑA
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INGLES PARA GUÍA TURÍSTICO DE MONTAÑA
Si eres Latino (a) y siempre ha sido tu gran pasión estar en contacto con la naturaleza y ese mismo sentimiento te ha llevado a organizar excursiones guiadas a la montaña para mostrarles a aquellos que junto a ti emprenden la travesía de escalar una montaña, llegar a cascadas y lagos en donde pocos han llegado, ¿ no piensas tu que seria un importante paso para ti hacer lo mismo con grupos extranjeros que se llevaran una muy buena impresión de tu país y extenderán recomendaciones para que otros viajeros foráneos te busquen cuando decidan visitar tu país? ¿ No piensas que esto pudiese a futuro generarte muchos mas dividendos que los que estas percibiendo en los actuales momentos? Pues da ese importante paso hoy y mientras estas en cuarentena y dispones de bastante tiempo libre, hazte de frases sencillas en inglés que te presento en mi tutorial en mi canal de YOUTUBE: JULIO OJEDA para que puedas inter actuar con esos excursionistas extranjeros al mostrarles esos exóticos paisajes y lugares que tiene que ofrecer tu tierra, así como al transmitirles cualquier recomendación que consideres pertinente deban conocer para mantener la seguridad del grupo. De esta manera podrás realizar tus giras en Inglés, el turista se va satisfecho por tus servicios y de allí en adelante es esperar en parte que esas recomendaciones aumenten el flujo de personas deseosas de que tu mi amigo (a) seas la persona que los lleve y les muestre todas esas cosas maravillosas que tu quieres mostrar. Te dejo el enlace:
https://youtu.be/ENQRr8uCF1w
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