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#grembiule da cucina
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Chi fa parte del #popolofelice è differente ❤️
Punto di forza? Il sorriso.
Che belle sono le donne quando sorridono!
come nonna Raffi @raffaellacarboni 🥰
Se ti piace l’idea di avere o regalare “Il Grembiule delle Emozioni“ con il nome ricamato, scrivimi!
_________😉❤️👩‍🍳💋________
#elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #ilgrembiuledelleemozioni #felicità #mudita #sorriso #cucina #passione #idearegalo
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MERAVIGLIOSA
Una madre ti mette al mondo e poi rinasce con te. Una madre dorme con un occhio solo e se non ha incubi ti porta con sé . Una madre cucina con amore, non prepara da mangiare. Una madre, se il cibo sarà poco, ti lascerà il suo piatto pieno e dirà che non ha fame. Il suo grembiule asciuga le mani e a volte anche lacrime di dolore. Una madre prega e chiede scusa anche per il tuo errore. Una madre…
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gcorvetti · 6 months
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Ho mollato.
Stamane, nonostante il nevischio che cadeva corposo, mi sono svegliato e alzato dal letto alle 5:45, ho fatto colazione, mangiato qualcosa di buono, lavato quel che c'era da lavare, mi son vestito e sono andato alla fermata, quando mi sono reso conto che avevo dimenticato il telefono e la scheda dell'autobus, allora faccio una corsa, anche perché la fermata dista una decina di metri da casa mia, e preso le cose torno di corsa e vedo l'autobus arrivare, altra corsa ... salgo. Scendo alla fermata che avevo scelto che a mio giudizio era la più vicina, faccio mente locale per ricordare l'immagine di dove si trova sta scuola perché per quale strano motivo stamane google map non funziona, mi ricordo un paio di punti di riferimento e alle 7:00 sono dentro. Mi viene in contro sta tizia che mi porta subito allo spogliatoio, appena mi cambio mi aspetta nell'angolo tra una stanzetta e l'ingresso delle cucina e mi da grembiule e un cappelletto anche se le faccio notare che non ho capelli, lei insiste e vuole che lo metta, nonostante sia di 4 misure più grande. Mi presenta una tizia con i capelli fucsia che però le escono vistosamente come delle trecce alla Pippi calzelunghe dal cappelletto (al che mi veniva di dirgli "mi state prendendo per il culo?"), calzelunghe sorride e mi mostra un banco da lavoro pieno di carne di maiale già cotta e mi dice taglia tutto. Inizio a tagliare e non faccio altro per la successiva ora e mezza, poi prima mi porta davanti una pentola dove sta cuocendo del tacchino tagliato a cubetti con della cipolla, ma poi mi dirige con un carrello davanti la marmitta (enorme pentolone, per chi non ha fatto il servizio militare) da dove devo scaricare tutto il purea di patate. Tra il tanfo della carne che neanche ad un'autopsia e quello di sto ammasso di patate massacrate mi blocco, basta, soprattutto nel momento che la tipa iniziale mi passa accanto e mi intima con un "veloce veloce dai", poco motivazionale, allora finisco le ultime palettate di composto giallastro e porto il tutto a lavare dove una donnina russa mi chiede se voglio mangiare, la guardo e le dico "no, vado via". Poi ho dovuto aspettare la responsabile perché per quelle due ore di lavoro mi hanno fatto il solito contrattino e mi danno 12 euro lordi, gli stavo dicendo potete tenerveli. Alla domanda "come mai?" risposta secca "non mi piace", tra i due mali meglio il minori, preferivo quello della scorsa settimana. Uscito dalla scuola mi sono diretto verso il centro, pensavo di prendere un caffettino e un pezzo di torta, invece ho preso il bus e sono tornato a casa, mi sono infilato a letto e ho dormito.
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chouncazzodicasino · 10 months
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ti immagino in questo giovedì afoso ad una scrivania di design, verdena in sottofondo, vestitino svolazzante, sorriso magnetico e simpatico
Bravo teso, continua a lavorare con la fantasia, monetizziamo questa dote!💰💰💰💰💰💰💰💰 Continua a immaginare 'sta scena fichissima perché nella realtà sto ad un bancone che è un sotto di una cucina ikea con attaccata la carta da parati a renderlo un "bancone", in sottofondo Beethoven sinfonia num.7 diretta da Karajan, vestita come un commesso di decathon con ancora meno gusto e un grembiule sporco di pittura, capelli informi che in teoria avrei lavato ieri, sudore e bestemmie.
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lunamagicablu · 11 months
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Il primo scopo del grembiule delle Nonna era di proteggere i vestiti sotto, ma, inoltre: Serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno; Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini ed, in certe occasioni, per pulire le faccine sporche; Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova e, talvolta, i pulcini!; Quando i visitatori arrivavano, il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi; Quando faceva freddo, la Nonna se ne imbacuccava le braccia; Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto, agitato sopra il fuoco a legna; Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina; Dall’ orto, esso serviva da paniere per molti ortaggi dopo che i piselli erano stati raccolti era il turno dei cavoli; A fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dell’ albero; Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era sorprendente vedere la rapidità con cui questo vecchio grembiule poteva dar giù la polvere; All’ora di servire i pasti la Nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule e gli uomini nei campi sapevano all’istante che dovevano andare a tavola; La Nonna l’utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare; ai nostri giorni sua nipote la mette là per scongelarla. Occorrerà un bel po’ d’anni anni prima che qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo vecchio buon grembiule. Io rivoglio il grembiule pieno di natura, fiori, frutti, amore e profumi, rivoglio un’infanzia fatta di cose umili ma indispensabili, io rivoglio il mio super eroe!! Valeria Bonora *********************** The first purpose of the Grandma's apron was to protect the clothes underneath, but also: It served as a glove to remove the burning pan from the oven; It was wonderful for wiping children's tears and, on occasion, for cleaning dirty faces; From the chicken coop, the apron was used to carry the eggs and, sometimes, the chicks!; When visitors arrived, the apron served to protect shy children; When it was cold, Nonna wrapped her arms in it; This good old apron acted as a bellows, waved over the wood fire; It was he who carried the potatoes and dry wood to the kitchen; From the garden, it served as a basket for many vegetables after the peas had been harvested it was the turn of the cabbages; At the end of the season, it was used to collect fallen apples from the tree; When visitors suddenly arrived it was astonishing to see how quickly this old apron could give the dust down; When it was time to serve her meals, Grandma would go up the stairs to wave her apron and the men in the fields knew instantly that they must go to table; Grandma also used it to place the apple pie fresh out of the oven on the windowsill to cool; nowadays her granddaughter puts it there to defrost it. It will take quite a few years before some invention or object can replace this good old apron. I want my apron full of nature, flowers, fruits, love and perfumes, I want a childhood made of humble but indispensable things, I want my super hero!! Valeria Bonora 
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Una madre ti mette al mondo e poi rinasce con te. Una madre dorme con un occhio solo e se non ha incubi ti porta con sé. Una madre cucina con amore, non prepara da mangiare. Una madre, se il cibo sarà poco, ti lascerà il suo piatto pieno e dirà che non ha fame. Il suo grembiule asciuga le mani e a volte anche lacrime di dolore. Una madre prega e chiede scusa anche per il tuo errore. Una madre che si sacrifica, si inginocchia alla vita ma si rialza tutte le volte, per andare avanti, con dignità ed onore. Una madre ti consola mentre il suo cuore si strappa in silenzio. Divide una moneta in due, ti fa festa con una fetta di pane, sa rinunciare persino ad un nuovo grande amore. Una madre prosciugherebbe l'oceano, goccia a goccia, se vi dividesse il mare, se non sapesse nuotare. Una madre ti lascia andare libero verso la vita ma è la vita che ti fa portare dentro, per sempre ed ovunque, una madre. Nel bisogno, nell'orgoglio di esserle figlio, nel perdono sincero di uno sbaglio troppo grosso che solo lei ti può abbracciare. Una madre sa. Una madre tace meraviglia e urla di dolore. Aspetta sveglia, di notte, che torni, per poter ringraziare. Ti elenca i suoi errori per far sentire te grande, te vincente, te migliore.
Una madre è madre anche da lontano. Ti abita il cuore dal tuo primo respiro.
Lei ci sarà sempre a tenerti la mano.
Autore sconosciuto
Ph Austin Wade, Unsplash
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mi sono distratta un attimo e Amadeus ha addosso un grembiule da cucina. che succede?
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ross-nekochan · 1 year
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Sul cibo ti capisco perché non faccio scadere nulla, sono capace a cucinare di tutto e riciclare gli ingredienti in qualsiasi modo, penso che molto siano cresciuto troppo nel benessere e male educatoli dalla propria famiglia, da me non mancava nulla ma ci hanno sempre educati a rispettare il cibo e adattarci a tutti i sapori. Io non viviseziono le pietanze e non sono schizzinosa, però sui peli e capelli non sono d'accordo perché è segno che chi cucina non è in ordine, ci sono norme igieniche da rispettare, si tengono cuffia e grembiule e le maniche lunghe se le braccia sono villose, succedesse a casa mia non mi farei problemi ma se mangio fuori lo faccio notare. È ovvio che non si muore né ci si ammala (ricordiamoci il cellulare perennemente in mano dal risveglio a quando siamo sul cesso e con le stesse mani stoccacciamo ovunque!), io ne faccio una questione di rispetto delle norme. Da quel che dici le tue coinquiline sembrano delle bimbe d'asilo che giocano a chi si schifa di più.
Ti giuro capisco la questione del rispetto ecc e teoricamente la rispetto, ma comunque non ne faccio un dramma perché può capitare a chiunque, così come capita a casa nostra.
Ci sta farlo notare e lamentarsene quando sei al ristorante perché uno paga pure il servizio e tutto ma qui siamo in mensa, sti poveri non so manco quanto e se vengono pagati per stare 24h in cucina (forse stanno imparando non lo so), quindi io tra le due considero più disgustoso dire che fa schifo tutto e che fanno schifo piuttosto che lamentarmi di qualcosa di microscopico e trasparente che è caduto nel piatto e che potrebbe benissimo essere di qualcosa che è nostro o di qualcuno che è passato per prendere il cibo e non i cuochi.
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Chi fa parte del #popolofelice è differente ❤️
Punto di forza? Il sorriso.
Che belle sono le donne quando sorridono!
come @erysalu e @ilasalu 🥰
Se ti piace l’idea di avere o regalare “Il Grembiule delle Emozioni“ con il nome ricamato, scrivimi!
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#elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #ilgrembiuledelleemozioni #felicità #mudita #sorriso #cucina #passione #idearegalo
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nusta · 1 year
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Questa sera ho preparato una torta mentre ascoltavo un'intervista sul minimalismo e tra le varie cose più o meno interessanti e condivisibili discusse c'era l'idea che il minimalismo non è una questione di quantità di oggetti ma di chiarezza di intenti. Ovvero, al di là della mera conta delle cose che si possiedono o degli impegni che si prendono (perché c'è anche la dimensione del tempo, non solo quella dello spazio, oltre che altre più emotivamente dettagliate), il superfluo e il cosiddetto clutter sta in ciò che non ci rende persone più serene e felici. Che è un po' una parafrasi di Marie Kondo ed è più facile a dirsi che a valutarsi, ma è comunque una riflessione utile per rimettere in prospettiva la necessità di circondarsi di cose che sono utili per la propria pace mentale, cose che possono essere anche il vuoto o la solitudine o il silenzio, ma che se invece per qualcuno in un dato momento sono oggetti concreti, colorati e rumorosi, va bene lo stesso. L'importante è soffermarsi a pensare al perché, almeno un attimo, quando si ha il tempo, quella particolare cosa fa parte della nostra vita e se ancora c'è un buon motivo per conservarla o se è il caso di cambiare la situazione.
In questo momento di grandi spese e regali e scambi di oggetti più o meno inutili, molti dei quali resteranno probabilmente anche inutilizzati, da accumulatrice semi-seriale in perenne contenimento (spesso invano) mi sento spesso a disagio al pensiero di dare e ricevere cose che finiranno in un cassetto per il 97% del loro tempo, e sentire questi discorsi mi rimette un attimo in sesto, perché quello che conta è quel 3% fuori dal cassetto, che se migliora la giornata anche solo di un pochino è sufficiente per compensare.
Mentre la torta era in forno e aggiornavo il diario, mi sono fermata un attimo per celebrare quello che è entrato nella mia vita un po' per caso sotto forma di regalo (magari da parte di me stessa u_u) ed è sopravvissuto alla Grande Selezione del trasloco dell'anno scorso e mi fa tuttora venire le stelline negli occhi.
A portata di sguardo sbrilluccichino in cucina c'era un grembiule souvenir da un viaggio a Lisbona che non ho fatto, una tovaglia troppo grande per il mio vecchio tavolo, alcuni dei millemila pennarelli e colori raccolti negli anni, distribuiti in altrettanti astucci più o meno homemade, piantine arrivate al natale scorso, altre appena ricevute, figlie di quelle dei miei, già mixate con le più vecchie nei vasi tra le decorazioni spacchettate l'altro giorno, alcuni dei regali da distribuire quest'anno, compreso il mio, l'agenda comprata d'impulso l'anno scorso che devo rimpiazzare non so ancora bene con cosa quest'anno, il libro dei disegni che sto riempiendo poco a poco.
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Ciascuno ha una sua storia e un suo motivo specifico per far parte del mio arcobaleno mentale, difficile da spiegare senza sembrare un po' matta, e immagino che sia così per molte delle cose che ci circondano: sono importanti per noi anche se sembrano scemenze per gli altri e a volte ci dimentichiamo perché ci facevano brillare gli occhi o ci sentiamo in colpa perché finiamo per credere che gli altri abbiano ragione e siano davvero scemenze e basta. E invece no, ci sono millemila cose di cui effettivamente potremmo fare a meno, ma ce ne sono millemila altre che meritano un posto nella nostra vita, senza sensi di colpa, che già abbiamo trappole e ostacoli e muri abbastanza difficili da affrontare, tutto ciò che può aiutarci in qualche modo diamogli il benvenuto.
(per la cronaca, l'intervista è questa qui e in generale TFD è un canale che consiglio, specialmente le interviste di questo tipo: sono lunghe per gli standard di youtube, ma sono tutte molto scorrevoli)
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gcorvetti · 8 months
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Buongiorno.
Oggi mi sono svegliato prestissimo e oltre a leggere le notizie, che dire che fanno schifo è un complimento, ho dato uno sguardo alle email, siccome ieri dopo 4 giorni ho scritto alla tizia della ditta delle scatole, dicendole che l'offerta fatta da lei è alta (per non dire assurda) e che magari sceglierò un articolo dal catalogo se non trovo altro, lei oltre ad avermi risposto quasi alle 4 di notte, chissà in che stato, mi dice che "eh si è meglio scegliere dal catalogo che chiedere una scatola custom che costa di più". Adesso non per essere puntiglioso ma avevo solo chiesto un tipo di cartone diverso per una misura che hanno in catalogo, che ci vuole a cambiare materiale senza cambiare il registro della macchina? Boh, forse non ha capito, che faccio la delucido o passo oltre? Ci penso su, alla fine a me serve una scatola decente per il mio gioco e che non costi 3€. Poi ho fatto un salto su FB, anche se oramai lo tengo solo per sfizio e non posto quasi mai, posto più qua che la per dirne una, comunque, scrollando o come dice un tizio sgrullando in basso ho notato un annuncio, non di quelli sponsorizzati che poi ti arrivano pubblicità a non finire, ma l'annuncio di una scuola di musica la Rokikooli di Roll, un tizio che suona la batteria in una band punk storica estone e che grazie a questa cosa si è aperto 2 locali e sta scuola di musica, cercano un insegnante di chitarra, non ricordo se avevo già scritto un paio di anni fa, insegnare non è proprio il mio obbiettivo come musicista, ma potrebbe darmi una mano economica e resterei nella musica, ho insegnato 3 anni in un istituto privato a Catania, Muzio Clementi si chiamava mi pare che andò in fallimento nel 99 o giù di li, dovrei chiedere a Martines visto che insegnava anche lui la, ma poco importa (ho controllato sembra che esista ancora e ha cambiato sede, ma come detto poco importa). L'unico problema sarebbe la lingua, non ho proprio le capacità linguistiche per impostare un corso di chitarra in estone se si può fare in inglese bene se no pazienza, finito qua scrivo magari mi chiamano per un colloquio chi lo può mai dire, dovrei anche rispolverare gli esercizi didattici di una volta e renderli moderni, ho studiato chitarra 40 anni fa, molte delle cose che ho studiato sono ancora validissime ma secondo me hanno bisogno di una rinfrescata per evitare che i giovani di oggi si annoino e abbandonino lo strumento, eh si all'inizio è una rottura per molti, alcuni, ricordo, che non tolleravano gli esercizi quelli semplici perché li trovavano tediosi, ma figlio mio (all'allievo) se non sai camminare come puoi metterti a correre?
Per il resto quasi tutto normale, le temperature stanno scendendo e la sera fa già fresco, purtroppo la mia lei è ancora in fase estiva e vuole dormire con la finestra aperta, io direi che è anche arrivata l'ora di chiuderla, vediamo come finisce sta diatriba.
Poi ci sarebbe il lavoro che ho appena finito, che nonostante sia finito il proprietario non chiude il contratto, non si è fatto sentire più, beh mi deve dei soldi, mi aveva chiamato per fare 5gg filati la scorsa settimana, quando lui stesso mi aveva cancellato i giorni per mobbizzarmi, allora sei coglione, comunque sta cosa è facilmente risolvibile, gli porto i vestiti (maglietta e grembiule) e gli dico di darmi i soldi, possibili scenari : 1. Mi dice che i soldi me li da il mese prossimo dritti nel conto bancario, e qua c'è solo da aspettare; 2. Che i soldi non me li da perché secondo lui (e anche Spock) mi sono comportato male, adesso levando lo schifo che fa quel posto e restando sul contratto ho fatto il mio, non sono mai arrivato in ritardo, mai ho gettato la spugna, anche quando stavo collassando per la mancanza di aria in una cucina che sta al di sotto del manto stradale e quando mi sono sentito male per via della contaminazione del pesce, ma sono riuscito a restare vigile e non collassare del tutto anche se ci sono andato vicino. Se fa il furbo scrivo a quelli dell'ispettorato del lavoro e fargli fare una visitina, io il lavoro l'ho fatto tu mi dai i soldi e ci siamo visti, non mi dai i soldi ti inculo senza vasella, non ho mezzi termini.
Buona giornata.
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scontomio · 1 month
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notizieoggi2023 · 4 months
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Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/il-cantante-di-cenere-ha-una-nuova.html Il cantante di "Cenere" ha una nuova fiamma: l'ex fidanzata di Fedez Nelle ultime ore Lazza è balzato sulle prime pagine di tutte le cronache rosa. Il giovane e promettente artista, infatti, sembrerebbe avere una nuova fiamma. Stiamo parlando di Greta Orsingher, l’ex fidanzata di Fedez. Nuova storia nel mondo dello showbiz: Lazza e Greta Orsingher, ex di Fedez A distanza di quattro mesi dalla fine della sua storia con Debora Oggioni, Lazza sembra aver definitivamente voltato pagina. Da sempre estremamente riservato riguardo alla sua vita privata, non ha mai rivelato pubblicamente le ragioni che hanno portato alla fine della relazione. Tuttavia, alcuni piccoli indizi hanno iniziato a far sospettare ai fan che il cantante abbia iniziato una nuova frequentazione. Negli ultimi giorni, su Instagram sono emersi dettagli sospetti riguardo alla presunta storia tra Lazza e Greta Orsingher. Entrambi hanno pubblicato delle storie che ritraevano lo stesso grembiule personalizzato da cucina. Successivamente, sono stati notati numerosi like e commenti da parte del cantante sotto i post della giovane ragazza. Ma ad aver suscitato l’attenzione dei fan è stato un dettaglio in particolare: entrambi hanno condiviso degli scatti nel ristorante di San Maurizio, in Svizzera, lasciando intendere di essere in vacanza insieme. Chi è Greta Orsingher, ex fidanzata di Fedez e nuova fiamma di Lazza Greta Orsingher non è un volto sconosciuto nel mondo dello spettacolo. Ha infatti partecipato nel 2017 a Uomini e Donne nel ruolo di corteggiatrice di Marco Cartasegna. Ha poi preso parte ad altri programmi televisivi come La Scimmia. In breve tempo ha conquistato notorietà diventando un’influencer sui social media, tanto che il suo profilo Instagram vanta di oltre 10mila follower. Non si hanno molte informazioni riguardo alla sua vita privata, sappiamo solo che ha studiato Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’università Iulm. Nel 2016 Greta Orsingher è stata al centro dell’attenzione mediatica a causa della sua breve relazione con Fedez. Ed ora, nel 2024, il suo nome torna ad infiammare il gossip per via della sua presunta storia con Lazza. Al momento, i diretti interessati non hanno ancora confermato né smentito i rumors, ma i dettagli emersi non lasciano spazio ad alcun dubbio. I fan sono impazienti per una possibile dichiarazione ufficiale o una foto insieme sui social. Non ci resta che aspettare per saperne di più. Rimanete connessi per ulteriori aggiornamenti sulla presunta storia d’amore più chiacchierata del momento!
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msdiaz61 · 4 months
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San Valentino si sta avvicinando e sei in cerca di idee per una cenetta con la tua dolce metà?
Ci sono molti modi per comunicare il nostro affetto. Coccolare il palato di chi amiamo con speciali manicaretti, rientra fra questi! E quale occasione è più opportuna per cucinare qualcosa di speciale che San Valentino? Il 14 febbraio si avvicina! Se state cercando suggerimenti per esprimervi in modo creativo e organizzare una perfetta cena romantica, qui troverete preziosi consigli. A differenza di ciò che accade in occasione delle altre festività, il menu di San Valentino non è mai particolarmente ricco di portate. Per la festa degli innamorati si preferisce puntare tutto su preparazioni sfiziose, dal sentore afrodisiaco, impiattate con cura e originalità. Parliamo ad esempio di antipasti finger food, primi piatti a base di pesce, spezie o frutta, ricette semplici come secondi e, infine, dolci a forma di cuore, a base di cioccolato fondente e con decorazioni che richiamino il colore dell’amore: il rosso. Se volete stupire la persona che amate con qualcosa di particolare, fra gli antipasti potete servire i frutti di mare. Vongole, cozze, ostriche, scampi e gamberi sono deliziosi se adagiati su un letto di rucola e conditi solo con un filo d’olio extravergine di oliva e limone. Oppure potete acquistare o preparare in casa della pasta sfoglia e scatenare la vostra fantasia! Potete usare la pasta sfoglia come insolita base per il classico cocktail di gamberi, o ancora potete creare dei mini cestini da farcire con mousse a base di pesce o verdure. Dei vol-au-vent di pasta sfoglia salata farciti con formaggio e verdure saranno irresistibili se a forma di cuore. Primi Piatti Se la vostra metà ama in modo irrefrenabile la pasta, scegliete di servire come primo piatto delle tagliatelle condite con il sugo d’astice o degli spaghetti al granchio. Ottimi anche gli gnocchi con polpa di branzino. Elegante e raffinato, il risotto riesce sempre a farsi ricordare. L’importante, anche in questo caso, è scegliere un piatto che non sia quello di tutte le domeniche. Per questo vi consigliamo di optare per qualcosa di colorato, come il risotto alle fragole, e gustosissimo, come il risotto allo champagne. Secondi Piatti Fra i secondi piatti che non possono mancare in questa serata speciale ci sono i vari tipi di carpaccio, i filetti di pesce (come quello di tonno) e le fritture. In ogni caso, accompagnate questo pesce con insalate particolari e insolite. Scegliete le verdure che raramente si vedono in tavola, come le carote o le patate viola, i pomodori neri o il cavolo arancione. Utilizzando questi ingredienti, stupirete sicuramente il vostro partner. Ingredienti preziosi Cioccolato e peperoncino sono due ingredienti da sempre considerati amici della passione. Allora perché non utilizzarli per creare una soffice mousse di cioccolato leggermente piccante, oppure una torta al cioccolato peperina decorata con scaglie di mandorle, glassa al cioccolato fondente e fragole fresche? Se avete acquistato questo frutto, potete utilizzarlo anche per creare un morbido e squisito tiramisù alle fragole. Altro elemento che non può mancare a San Valentino è lo zenzero. Inseritelo come ingrediente segreto in una torta al cioccolato bianco, decorata con cuori di pasta di zucchero e glassa speziata. Vedrete che gusto! Se ora siete finalmente pronti a prendere per la gola la persona che amate, indossate il vostro grembiule da cucina più elegante, e che San Valentino abbia inizio! http://dlvr.it/T138Rg
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giardinoweb · 6 months
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Proviamo a fare i Tozzetti Toscani:
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Un Viaggio Croccante nella Tradizione Culinaria di Antonietta Ciao cari lettori di GiardinoWeb! Sono qui di nuovo, come ogni sabato, per condividere con voi una nuova delizia culinaria nella rubrica del blog "Un giardino in cucina." Questa settimana, ho pensato di portarvi in ​​un viaggio culinario nella bellissima Toscana, con una ricetta tradizionale che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita: i famosi Tozzetti Toscani. I Tozzetti sono dei biscotti secchi e croccanti che vengono spesso serviti con il caffè o il vin santo. Questi piccoli bocconcini di felicità sono un connubio perfetto di semplicità e gusto, e oggi voglio condividere con voi la mia versione preferita della ricetta. Dunque, indossate il vostro grembiule, mettetevi comodi e prepariamoci a fare magia in cucina! Ingredienti: - 250g di mandorle intere, leggermente tostate - 300g di farina - 150g di zucchero - 1 bustina di vaniglia - 1 bustina di lievito per dolci - 2 uova - 100g di burro fuso - Scorza grattugiata di un limone - Un pizzico di sale Procedimento: - Iniziamo preriscaldando il forno a 180°C. Mentre il forno si riscalda, possiamo tostare leggermente le mandorle su una teglia per circa 5-7 minuti. Assicuratevi di non farle bruciare, dobbiamo solo accentuare il loro sapore. - In una ciotola, setacciate la farina e mescolatela con lo zucchero, la vanillina, il lievito e un pizzico di sale. Aggiungete anche la scorza grattugiata del limone, che darà ai tozzetti un profumo delizioso. - Aggiungete le mandorle tostate all'impasto. Questo conferirà ai tozzetti quel caratteristico tocco croccante. - In un'altra ciotola, sbattete leggermente le uova e unite il burro fuso. Mescolate bene il composto liquido. - Incorporare il composto liquido all'impasto secco. Mescolate bene fino a ottenere un impasto omogeneo. - Dividere l'impasto in due parti e formare due filoncini di circa 3 cm di diametro ciascuno. Disponeteli su una teglia rivestita di carta da forno. - Infornate i filoncini per circa 20-25 minuti o fino a quando saranno dorati e solidi al tatto. - Togliete i filoncini dal forno e lasciateli raffreddare leggermente. Riduceteli quindi a fette diagonali spesse circa 1 cm. I vostri tozzetti toscani sono pronti per essere gustati! Serviteli con un buon caffè o un bicchiere di vin santo per una vera esperienza toscana. Questi biscotti sono un mix perfetto di croccantezza e dolcezza, ideali per coccolarsi e coccolare gli ospiti. Spero che questa ricetta vi porti un po' di calore e tradizione toscana nella vostra cucina. Buon appetito, e ci vediamo la prossima settimana con un'altra ricetta deliziosa! Read the full article
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giancarlonicoli · 9 months
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8 ago 2023 20:05
IL MONDO NON CAMBIA MAI: SI DISCUTE SEMPRE DEI SOLDI (DEGLI ALTRI) – NEL 1963, ORIANA FALLACI CHIESE A GIANNI RIVERA COME GIUDICASSE “IL FATTO DI COSTARE QUASI MEZZO MILIARDO”. IL CALCIATORE, ALLORA VENTENNE, RISPOSE: “SÌ, LO SO COSA PENSA. È GIUSTO, PENSA, CHE UN FISICO NUCLEARE NON GUADAGNI QUEL CHE GUADAGNA QUESTO ZOTICONE? E IO LE RISPONDO: NO, NON È GIUSTO. OGNI SETTIMANA LO STATO GUADAGNA MEZZO MILIARDO CON IL TOTOCALCIO: PENSI CHE SCHERZO SE I CALCIATORI DECIDESSERO DI FAR SCIOPERO" - "CON IL CALCIO MI SON PERSO LA COSA PIÙ IMPORTANTE DI TUTTE: LA GIOVENTÙ..." -
Estratto dell’articolo di Oriana Fallaci per “l’Europeo” (1963), pubblicato dal “Corriere della Sera”
Se i suoi vent’anni non mi guardassero con tanta compunzione, signor Rivera, se la sua mamma non fosse qui a proteggerlo, le mani strette sul grembiule da cucina, se non sapessi che lei dorme ancora col suo fratellino, questo incontro dovrebbe intimidirmi.  «Un diamante tra i gioielli», l’hanno definita gli inglesi dopo la partita di Londra.
«Il bambino d’oro», la chiamano in Italia, e perfino chi non si intende di sport sa che lei vale quasi mezzo miliardo di lire ed è uno dei più grandi calciatori del mondo. Austeri signori, informati di questa intervista, mi hanno telefonato pregandomi di porgerle omaggi. Francamente ciò pesa, a chi l’avvicina. E suppongo che debba pesare anche a lei.
«Le sembrerà strano: ma non mi pesa affatto. […] mi sembra una cosa naturale che è successa perché doveva succedere: comunque una cosa che non mi tocca. Come non mi toccano tante altre cose: il linguaggio eccessivo dei giornalisti sportivi, l’emozione di certi tifosi che muoiono di infarto cardiaco se io fo un gol o non lo faccio...».
D’aver smesso di studiare non le dispiace? […] È certo un gran peccato aver abbandonato la scuola così presto, vivere con tante lacune, incertezze.
«Mi dispiace sì, moltissimo. Oltretutto nel nostro mestiere si gira il mondo, si è sempre a contatto con gente colta, […] e quando non si sanno le cose ciò mette disagio. Insomma, più si gira più ci si accorge d’essere ignoranti. La scuola l’ho lasciata che avevo sedici anni. Però, se penso alle cose che non so e che avrei potuto sapere...».
Può sempre saperle. Può continuare a studiare, se vuole: almeno a leggere. Il calcio sarà una bellissima cosa per lei: ma al mondo non c’è solo il calcio […]
«[…] Me lo dicono tanti e io lo so che hanno ragione. So anche che dopo sarà troppo tardi per studiare e per leggere perché a forza di pensar solo al calcio avrò perso coscienza della mia ignoranza e non sentirò più come ora il bisogno di studiare e di leggere. Ma come si fa a leggere nelle mie condizioni? Non si può, non si può».
Suo padre? È vero che ha detto che non vuole che lei studi?
«Esattamente. Mio padre dice che non si possono fare due cose nel medesimo tempo: e ha ragione. Infatti, quando leggo i giornali il più delle volte finisco col leggere le didascalie sotto le foto».
[…] Suo padre cosa fa?
«Fa l’operaio alle ferrovie. Un mestiere molto duro: che rende in modo indirettamente proporzionale alla fatica. E io vorrei che smettesse: tanto, per quei due soldi che guadagna...».
[...] Lei costa quasi mezzo miliardo: quanto non costerebbe, probabilmente, se fosse in vendita come avviene per un calciatore, un fisico nucleare. Vorrei proprio sapere come giudica, lei, il fatto di costare quasi mezzo miliardo.
«E io lo voglio dire, quello che penso: mi fanno ridere quelli che dicono «Bisogna -moralizzare-il-calcio-e-i-calciatori ». I calciatori o il prezzo per cui si comprano e si vendono i calciatori? E poi penso che quel mezzo miliardo o quasi non l’ho mica in tasca io. Ma chi li vede, questi miliardi? Io, no davvero».
E quanto guadagna, signor Rivera, ogni mese? Trecentomila? Di più? Quattrocentomila? Di più? Cinquecentomila? Di più? Seicentomila? Di più? Un milione?! Un milione al mese non è poco per un ventenne, bravo che sia a giocare con un pallone.
«Sì, lo so che cosa pensa. Pensa al fisico nucleare. È giusto, pensa, che un fisico nucleare non guadagni quel che guadagna questo zoticone, questa testa di legno che non ha neppure la forza di leggere?
E io le rispondo: no, non è giusto, ed io lo so come lo sanno quelli che ci portano in trionfo o muoiono di infarto cardiaco perché io fo un gol o non lo faccio. Ogni settimana lo Stato guadagna mezzo miliardo con il Totocalcio: pensi che scherzo se i calciatori decidessero di far sciopero una domenica o due. E, tutto sommato, perché non dovrebbero fare sciopero? È un mestiere».
Scusi, sa, io non me ne intendo: ma credevo che fosse uno sport.
«È un mestiere e il fatto che sia un mestiere non nega che sia anche uno sport. Io gioco perché è il mio mestiere e per la soddisfazione che mi nasce dentro. Quando leggo che ho giocato male, mi sembra di aver tradito qualcuno: il mestiere per cui vengo pagato».
E poi dicono che i giovani d’oggi sono leggerini. Complimenti: ancora una frase e riusciva a commuovermi. Davvero il suo perbenismo è feroce. Mi dica, signor Rivera: come vive, a parte il calcio, un ragazzo così ferocemente perbene?
«[...] Non è una vitaccia. Alle dieci e mezzo sono già a letto, alle nove del mattino sono sveglio. La mattina vado al Milan, ci vado a far niente, ma presentarsi è obbligatorio, e poi torno a casa: dove mangio con la mamma e col mio fratellino.
Mangio di tutto, non bevo. Nel pomeriggio vado agli allenamenti e la sera ceno a casa: qualche volta vado al cinematografo dove scelgo filmetti leggeri: guardando i nomi degli attori, guardo anche il nome del regista, per esempio ho scoperto uno svedese, Ingmar Bergman, che mi piace tanto.
E qualche volta vado anche a vedere i film seri o che chiamano seri. Per esempio ho visto Otto e mezzo che non mi è sembrato il capolavoro che dicono: ma cosa c’è da capire in quel film? Io ci ho capito soltanto che prima di andare a vedere quel film uno deve leggersi la vita del signor Fellini; e la vita del signor Fellini non mi interessa per niente».
E la ragazza? Non ce l’ha la ragazza?
«No, no. Cose serie, niente: per carità. Più tardi possibile. Certo di ragazze se ne conoscono, a far questo mestiere. Chissà perché, svolazzano come mosche sul miele. Scrivono, telefonano. Non che riceva cento lettere al giorno, come hanno scritto: ma le mie trecento alla settimana non me le leva nessuno.
Perché scrivono, non lo so. Io non le leggo, le legge tutte mio padre, poveretto. Ad ogni modo le più noiose sono quelle che telefonano. Uno non si può mai mettere a tavola o a letto che subito quelle telefonano».
E cosa vogliono quando telefonano?
«Guardi... un po’ di tutto. Cominciano a dire che vogliono conoscerti, che salgono un attimo a prendere la foto con l’autografo, e come si fa a rispondere male a una donna? Così ogni tanto dico va bene venga su a prendere la foto, magari le dico se m’è piaciuta la voce... e mi piglio certe fregature a fidarmi della voce! Davvero sa? Proprio da così a così. Anche per questo rispondo il meno possibile, faccio sempre rispondere alla mamma che dice il Gianni è a Milanello. Non le pare che abbia ragione? Son così giovane, e se sto dietro a loro... Non le pare che abbia ragione?».
Da vendere. Ora mi dica, signor Rivera: cosa farà da grande?
«Non lo so. Non lo so. Non ci ho mai pensato. Non lo so perché nemmeno a diventar calciatore avevo pensato: mi ci hanno messo e ci sono rimasto. [...] Con il calcio io mi son perso la cosa più importante di tutte: la gioventù. E lo sa che le dico? Il successo non dovrebbe venire mai troppo presto perché si porta via l’unica cosa che non si ritrova, la gioventù. Oddio. Sono grande e non so cosa farò da grande. Non è molto allegro».
No, signor Rivera. È pochissimo allegro. Ma anche la gioventù, specialmente quella passata sui libri, è così poco allegra. Perdendola s’è risparmiata, tutto sommato, una delusione.
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