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#garzanti edizioni
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Liberi come la neve di Rita Nardi
Buongiorno sub-lettori, per presentarvi il libro di oggi vi chiedo di aprire la mente, sgomberare i pensieri e vivere ogni singola parola.Perchè?Beh, leggere questo romanzo sembra quasi d’immergersi in una poesia d’amore con un sapore antico, tra segreti e bugie, verrete accolti in una storia d’amore “epica”Siete pronti per scoprire di più? Allora ecco a voi la recensione di Liberi come la neve…
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garadinervi · 1 year
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Antonia Pozzi, February 13, 1912 / 2023
[...] Vorrei capire dal cenno dei pioppi dove passa il fiume e quale aria trascina [...] Vorrei toccare con le mie dita l'orlo delle campane, quando cade il giorno e si leva la brezza: sentir passare nel bronzo il battito di grandi voli lontani.
– Antonia Pozzi, Pianura, n.d. [Bibl.: (i) Antonia Pozzi, (posthumous, 1943), Parole, Edited by Alessandra Cenni and Onorina Dino, «Gli elefanti. Poesia», Garzanti, Milano, 2001. (ii) Antonia Pozzi: Pianura, xylography by Gaetano Bevilacqua, Edizioni dell'Ombra, Salerno, April 1, 2018. (iii) Mia vita cara, Edited, and with an Afterword by Elisa Ruotolo, «Interno Novecento» 1, Interno Poesia Editore, Latiano (BR), 2019]
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abatelunare · 1 year
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Libri che vanno letti 10
Era inevitabile che accadesse. Prima o poi dovevo pur caldeggiare un libro dell’autore su cui ebbi la sventura di laurearmi. Sto parlando del modenese Antonio Delfini. Figura particolare, per non dire stravagante. Inclassificabile - il che male non è - dal punto di vista letterario. Grande amico del poeta Eugenio Montale (che lo menziona nella raccolta di racconti La farfalla di Dinard) e nemico mortale di Tommaso Landolfi, con il quale - ho saputo - per poco non si è battuto a duello. In questi anni stanno rivalutando e ristampando la sua opera. Il libro che ha avuto più edizioni è proprio Il ricordo della Basca, che io posseggo nell’Einaudi (la Garzanti lo ha rimesso fuori con il titolo I racconti, se non sbaglio). Il professore con cui mi sono laureato ne ha letto alcune pagine durante la prima lezione della sua materia (Lingua e letteratura italiana). Il secondo anno gli ho chiesto la tesi su di lui. Me ne sono pentito? Di preciso non lo so. E poi sarebbe troppo tardi. Ormai è andata.
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lamilanomagazine · 10 months
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Milano: la Milanesiana, Alessandro Bergonzoni lunedì 10 al Piccolo Teatro Grassi
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Milano: la Milanesiana, Alessandro Bergonzoni lunedì 10 al Piccolo Teatro Grassi. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, arriva al Piccolo Teatro Grassi di Milano (Via Rovello, 2) lunedì 10 luglio con Alessandro Bergonzoni. Inizio ore 21.00. Ingresso libero su prenotazione a questo link. In un momento in cui è necessario restituire alla terra quello che le abbiamo tolto, TERRA: TERRÀ? non è solo denuncia politica o protesta, non solo un lavoro contro qualcosa, ma per qualcosa. Non si tratta di uno spettacolo ma di una lettura, tiene a precisare l'autore, che si metterà a nudo attraverso le parole, ritornando al "bene", il bene artistico, il bene sociale, perché l'arte ha a che fare con la bellezza, l'etica e la giustizia. La serata avrà inizio con i saluti istituzionali di Carlotta Ventura (Chief Communication, Sustainability and Regional Affairs Officer A2A). Introduce Elisabetta Sgarbi. La performance vocale e scritta è ideata per La Milanesiana. L’evento è in collaborazione con A2A. Alessandro Bergonzoni: Bologna nel 1958. Artista, attore, autore. Quindici spettacoli teatrali al suo attivo e sei libri. Nel cinema: Pinocchio (2001) di Roberto Benigni e Quijotet (2006) di Mimmo Paladino. Da anni scrive Aprimi Cielo una rubrica sul Venerdì di Repubblica e dal 2005 si avvicina al mondo dell’arte esponendo in varie gallerie e musei. Unisce al suo percorso artistico un’interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia, e al mondo carcerario, tenendo su questi argomenti incontri in vari ambiti. Ha vinto il Premio della Critica 2004/2005, il Premio Hystrio nel 2008 e il Premio UBU nel 2009. Parallelamente allo spettacolo Trascendi e sali ha presentato in varie Pinacoteche Nazionali l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona). Nel 2020 per Garzanti esce Aprimi cielo, dieci anni di raccoglimento, articolato. Nel 2022 gli viene assegnata la Coppa Volponi per il lavoro letterario e il Premio Nazionale Cultura della Pace-Città di Sansepolcro per l’azione civile in difesa della non violenza e dell’aiuto ai migranti. Elisabetta Sgarbi: dopo 25 anni come editor e Direttore editoriale della casa editrice Bompiani, ha fondato nel novembre 2015, assieme ad altri autori tra cui Umberto Eco, Mario Andreose ed Eugenio Lio, La nave di Teseo Editore, di cui è Direttore generale e direttore editoriale. È Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni e Direttore responsabile della rivista “Linus”. Ha ideato, e da 24 anni ne è Direttore artistico, il Festival Internazionale La Milanesiana - Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia Teatro Diritto Economia Sport Fumetto e Linus - Festival del Fumetto, giunto alla seconda edizione. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici, presentati nei più importanti Festival internazionali del Cinema. Nel 2020 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia un film sul gruppo musicale Extraliscio, dal titolo Extraliscio - Punk da balera. Il film ha ricevuto il Premio Siae al talento creativo e il Premio FICE - Federazione Italiana Cinema d’Essais. Il suo film più recente è Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, realizzato nel 2022, che è stato selezionato per i Nastri d'Argento, presentato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2020 ha fondato la Betty Wrong Edizioni musicali che ha esordito producendo il doppio album degli Extraliscio È bello perdersi, che include il singolo presentato al 71^ Festival di Sanremo, Bianca Luce Nera. Nel 2022 ha pubblicato insieme a Margutta 86 il singolo È così di Luca Barbarossa e Extraliscio, seguito dall’album di Extraliscio Romantic Robot. È Presidente della Fondazione Elisabetta Sgarbi che promuove la lettura, la diffusione della cultura e della conoscenza dell’arte. È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Paulo Coelho, con sede a Ginevra. È membro, su nomina del Pontefice Francesco I, della Pontificia Accademia delle Arti e delle Scienze. La 24esima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo l’anteprima ad aprile con Quentin Tarantino in libreria, attraversa dal 22 maggio al 27 luglio ben 23 città italiane in 7 diverse regioni, con oltre 60 incontri ed eventi e più di 200 ospiti italiani e internazionali provenienti da diverse discipline. Un festival di respiro internazionale che promuove il dialogo tra le arti e tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport, fumetto. Il tema di questa 24esima edizione è RITORNI, ispirato dallo scrittore nigeriano, Ben Okri. Un tema-mondo per interpretare la cronaca attuale (chi lascia la propria terra sperando di non farci più ritorno, chi parte sognando di tornarci), che abbraccia anche altri nuclei tematici: il rapporto con la natura, quello con l’intelligenza artificiale e quello tra genitori e figli. La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest’anno da Franco Achilli che in onore del nuovo tema l’ha raffigurata avvolta in un uroboro verde, ideale unione tra il tema della Natura e quello del Ritorno. I Premi de La Milanesiana 2023: Premio Rosa d’oro della Milanesiana a Abdulrazak Gurnah Premio SIAE / La Milanesiana a Zerocalcare Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana a Joël Dicker Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana a Quentin Tarantino e Fatih Akin La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts e Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e con il contributo di Regione Lombardia. Radio 24 per il primo anno è media partner del festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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inviaggiocondante · 1 year
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Camminare con Dante
Leggendo un Canto al giorno (nel mio progetto di "camminare" con Dante e la Divina Commedia nei prossimi 100 giorni) dovrei finire per agosto. La lettura ad alta voce di un Canto mi porta via ('porta via' non va bene... aggiunge invece vita alla vita) circa 14/16 minuti al giorno. Una sciocchezza. E poi un po' di tempo per approfondire questa o quella strofa del 'Canto' del giorno.
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Sì. Un cammino. Dante scrive che "il fine di tutta l'opera (...) consiste nell'allontanare quelli che vivono questa vita dallo stato di miseria e condurli a uno stato di felicità". E ci vogliono almeno 100 canti per allontanarsi dallo stato di miseria nella quale si annega... un 'cammino' per evitare che un momento di verità, isolato, si spenga subito.
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Ripristare un 'movimento'. Ed è reale perché ora seguiamo 'qualcuno'... seguire per davvero, un mettersi in cammino.
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Considero questa rilettura pensata ad alta voce della Divina Commedia come un periodo di "esercizio spirituale".
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Bibliografia per il viaggio:
- per il testo alla fine ho trovato un'edizione con il commento della Chiavacci che mi piace molto. Zanichelli in tre volumi.
- commenti poi di Leonardo Lugaresi (piacevolissimi e stimolanti al 'viaggio'.. MC Edizioni, per ora disponibili i primi due volumi per Inferno e Purgatorio, il Paradiso lo trovate sul blog dell'autore) e Franco Nembrini (In viaggio con Dante, Garzanti).
Mi pare, onestamente, non serva altro.
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letteratitudine · 1 year
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✨Ecco il secondo gruppo di venti titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Matteo B. Bianchi, «La vita di chi resta» (Mondadori), presentato da Paolo Cognetti.
▪ Olga Campofreda, «Ragazze perbene» (NN Editore), presentato da Gaia Manzini.
▪ Maria Castellitto, «Menodramma» (Marsilio), presentato da Serena Vitale.
▪ Alessandra Fagioli, «Mistero allo specchio» (Robin Edizioni), presentato da Paolo Ferruzzi.
▪ Sara Gamberini, «Infinito Moonlit» (NN Editore), presentato da Chiara Gamberale.
▪ Giovanni Greco, «Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel'stam con i suoi fantasmi» (Ponte alle Grazie), presentato da Francesco Maselli.
▪ Maria Malucelli, «L’amore nascosto» (Armando Editore), presentato da Antonio Augenti.
▪ Flaminia Marinaro, «L’ultima diva» (Fazi Editore), presentato da Ignazio Marino.
▪ Sebastiano Martini, «Il mare delle illusioni» (Arkadia Editore), presentato da Giovanni Pacchiano.
▪ Paolo Mazzarello, «Il mulino di Leibniz» (Neri Pozza), presentato da Gian Arturo Ferrari.
▪ Matteo Melchiorre, «Il Duca» (Einaudi editore), presentato da Marco Balzano.
▪ Sacha Naspini, «Villa del seminario» (Edizioni E/O), presentato da Paolo Petroni.
▪ Romana Petri, «Rubare la notte» (Mondadori), presentato da Teresa Ciabatti.
▪ Rosella Postorino, «Mi limitavo ad amare te» (Giangiacomo Feltrinelli Editore), presentato da Nicola Lagioia.
▪ Stefano Redaelli, «Ombra mai più» (Neo Edizioni), presentato da Daniele Mencarelli.
▪ Carmela Scotti, «Del nostro meglio» (Garzanti Libri), presentato da Chiara Sbarigia.
▪ Andrea Tarabbia, «Il continente bianco» (Bollati Boringhieri editore), presentato da Daria Bignardi.
▪ Maddalena Vaglio Tanet, «Tornare dal bosco» (Marsilio), presentato da Lia Levi.
▪ Carmen Verde, «Una minima infelicità» (Neri Pozza), presentato da Leonardo Colombati.
▪ Roberta Zanzonico, «La bellezza rimasta» (Morellini Editore), presentato da Giulia Ciarapica.
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#PremioStrega2023
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maddalenafragnito · 1 year
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OROSCOPO  Convocazione
Oroscopo è una convocazione agli stati generali della danza e delle arti dal vivo, un tentativo di creare una comunità temporanea che avvisti e articoli nuovi modi di immaginare il futuro.
Dopo la scorsa edizione ospitata nel contesto di AtelierSi, quest’anno OROSCOPO si terrà a Teatri di Vita nei giorni 28 e 29 Novembre. Due giorni di riflessioni, ascolto, pensiero, racconto su dove siamo (dove forse pensiamo di essere), un momento di speculazione immaginativa su quello che ci attende (o che non ci attende più), un affidamento a quello che non possiamo prevedere, un tentativo di risignificare la parola contemplazione. Di seguito trovi il programma degli eventi:
28 Novembre
Lo spazio sarà aperto e attraversabile dalle 11.00, ti invitiamo ad arrivare con il tempo che desideri, noi saremo lì ad accoglierti. Immaginiamo questo momento come uno spazio in cui ci ritroviamo, ci riabituiamo a stare insieme.
14.00 - 16.00: assemblea. Questo è un momento in cui daremo la possibilità alle questioni che vogliono emergere di farlo, organizzandoci in un formato assembleare
16.00 - 18.00: Onomaturgia Futuribile | Neologismi comunitari con Noura Tafeche. Un laboratorio ludico-sperimentale per usare il linguaggio come un portale immaginativo collettivo
29 Novembre
11.00 - 13.00: assemblea. Proponiamo di ripercorrere e riprendere le questioni che saranno emerse nel corso della prima giornata.
13.00 - 14.30: pausa
14.30 - 16.30: interventi Come nelle precedenti edizioni, abbiamo invitato tre ospiti a parlarci di quello che intendono/pensano/vedono/immaginano/sentono attorno al tema del futuro. L3 ospiti di questa edizione sono:
Ginevra Bompiani, Scrittrice e saggista italiana, è nata a Milano e vive a Roma. E’ stata docente di lingua e letteratura inglese all’università di Siena, ha pubblicato saggi e opere di narrativa fra i quali: Le specie del sonno (f.m.r.), 1975; Lo spazio narrante (saggio, La Tartaruga, 1978) L’incantato, (Garzanti, 1987); L’attesa (saggio, Feltrinelli 1988, Et al. edizioni 2011, Luca Sossella 2021), L’età dell’argento, 2001; Ritratto di Sarah Malcolm, (Neri Pozza 2005); La stazione termale (Sellerio 2012), Mela zeta (nottetempo 2016), L’altra metà di Dio (Feltrinelli, 2019), La penultima illusione (Feltrinelli, 2022). Con Roberta Einaudi ha fondato nel 2002 le edizioni nottetempo.
Maddalena Fragnito è artista e ricercatrice. Coautrice dei volumi Rebelling with Care (WeMake, 2019) ed Ecologie della cura: Prospettive transfemministe (Orthotes, 2021). Collabora con i gruppi di ricerca Pirate Care (2019) e Institute of Radical Imagination (2021).
Wu Ming 1 è un nome d'arte. L'autore che lo adotta vive da a Bologna molti anni ma resta ferrarese del Delta. È uno dei fondatori di Wu Ming (in cinese «Senza nome»), gruppo di scrittori attivo da 1/4 di secolo. Nel 1999 col nome «Luther Blissett» i futuri Wu Ming pubblicarono il romanzo Q (Einaudi). A partire dal 2000, col nuovo nome hanno firmato romanzi (il più recente è Ufo 78), racconti, saggi, sceneggiature. Ogni membro di Wu Ming ha per nome d'arte quello della band con l'aggiunta di un numero cardinale, e scrive anche opere soliste. Le ultime di WM1 sono La macchina del vento (Einaudi, 2019) e La Q di Qomplotto (Alegre, 2021). Altre informazioni su Giap, www.wumingfoundation.com/giap.
16.30 - 17.00: chiusura
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Benvenuto aprile!
E’ passato già un anno da quando è esplosa la pandemia, solo un anno e molto probabilmente ne vale almeno dieci non soltanto per me. Sono passate le festività, la vita quotidiana è diventata poco programmabile e spesso mi ritrovo a chiedermi se sarò in grado di ritornare a vivere come prima. Mi rendo conto che il frutto di quest’anno si concretizza con il pensiero: ” Lo faccio adesso, perché dopo…
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theophagie-remade · 3 years
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Garzanti my behated
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gregor-samsung · 2 years
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“ Quest’uomo di cui conosco solo il cognome e lo status di pensionato mi racconta di aver comprato un appartamento sopra a quello dove hanno abitato tutta la vita solo per metterci i suoi libri, che sono quasi ventimila. Vorrei darne via un po’, dice, stanno lassù a prender polvere e a marcire e non mi sembra giusto. Venga quando vuole, conclude. Subito!, dico io. E così ci troviamo in strada, io e lui, un pomeriggio d’inverno, in marcia verso una legione di ventimila volumi. Un ascensore per invalidi ci porta direttamente dentro al secondo appartamento, che lui, forse per umiltà o forse per la ragione che scoprirò dopo, non chiama mai biblioteca, come forse sarebbe opportuno, ma solo appartamento, anzi, l’appartamento. Gli unici mobili che potrebbero ricordare un appartamento, tuttavia, sono un grosso tavolo tondo da pranzo (pieno di libri in alte file) e un lungo divano da salotto (occupato per due terzi da enormi volumi d’arte e biografie di santi e politici del passato). Il resto della casa, che è grande, cinque stanze ampie, è occupato solo da scaffalature di legno chiaro con le ante a vetri e la serratura. È una raccolta splendida e molto varia, con centinaia di prime edizioni e di libri di pregio, intere collane e volumi in tiratura limitata di minuscole case editrici. Mi racconta che per un periodo di circa vent’anni non passava giorno in cui non comprasse un libro, e più spesso non era uno solo, ma cinque o persino dieci nei giorni di grande fame, ma che poi restavano lì, e il lavoro e la moglie e la suocera gli impedivano di leggerli. Ne ho letto qualcuno, mi racconta, qualche romanzo e dei saggi di storia, ma li ho presi con la promessa di leggerli tutti un giorno e adesso eccomi qui a venderli. Guardi: di Goethe, per esempio, ho tutte le opere in quattro edizioni diverse, e così di Shakespeare e di Leopardi, ma a parte L’infinito e il Werther non saprei dire cosa contengono. Gadda: ho le opere complete nella Spiga Garzanti e tutti i libri singoli in prima edizione, tutti comprati da librai come lei o da antiquari sparsi per l’Italia. Mai letto uno. Lì c’è tutta la Biblioteca della Pléiade Einaudi, completa: ho iniziato Chateaubriand ma poi mia suocera si è ammalata e non volevo portarmelo dietro in ospedale perché è un libro piuttosto raro, dice. In uno scaffale più basso che non avevo notato c’è la filosofia: da Platone a Wittgenstein. Ci sono testi che ho inseguito per anni senza avere i soldi o l’occasione per comprarli, testi classici con commenti di filosofi celebri e qualche prima edizione rara. Dimenticavo di dire, anche se forse si sarà capito, che tutti i libri erano – sono – perfetti, assolutamente come nuovi, proprio perché mai sfogliati. Questa biblioteca, sogno di ogni collezionista-­lettore di libri del Novecento, è un monumento alla pigrizia e alla procrastinazione, una dichiarazione di amore e di fastidio. Guardandomi intorno, mi chiedo se forse questa raccolta non sia il risultato del lavoro di un suggeritore, perché davvero non rie­sco a capire come si possa conoscere la storia delle edizioni di così tanti libri senza minimamente avere idea di ciò di cui quei libri parlano. Di fronte alla collezione completa dei Centolibri di Longanesi, mi racconta una serie di aneddoti sui consulenti che l’avevano messa in piedi, sul numero esatto dei volumi in programma, sulle traduzioni, salvo poi alla fine confessare di averne aperti solo uno o due per controllare che non avessero segni. Ma, poi, la cosa che assolutamente mi lascia stupefatto è che quando arriva a dire mai aperto mai letto non so che sia non lo fa con tono dispiaciuto o rassegnato ma al contrario, quasi con orgoglio. Continuiamo a parlare per un’altra mezz’ora e lui, che ha una voce sottile e un accento emiliano fortissimo, mi porta in giro per le stanze e ogni tanto estrae un volume dagli scaffali e lo appoggia da qualche parte. È un uomo lento, anche nei ragionamenti, ma lo seguo senza fretta, e lo assecondo. Dentro di me spero, ma so che non sarà così, di portarmi a casa un bel po’ di belle cose, quelle che lui con quello strano orgoglio mi mostra, o non mi fa nemmeno vedere. Per esempio, un bellissimo Montaigne di Adelphi non me lo fa nemmeno toccare, salvo poi dire come sempre: ah, mai aperto, non so che sia. L’Estetica di Croce, prima edizione Laterza, me la sventaglia davanti al naso ma poi la ripone subito, e chiude la piccola anta di legno con la chiave. Io continuo a girare per l’appartamento e lo sento armeggiare di là. Non riesco a staccare gli occhi dagli scaffali, pieni dei libri che mi piacciono di più, e che non trovo mai. Nel frattempo, lui mi ha preparato alcune cose che vorrebbe vendere. C’è il Marx della NUE Einaudi (Il Capitale, 4 volumi in cofanetto), i Diari di Dostoevskij di Garzanti, i Quaderni di conversazione di Beethoven e diverse prime edizioni italiane. Cerco di prendere terreno, di portare via altro, ma lui è irremovibile: voleva vendere e ora, di fronte al fatto quasi compiuto, non vuole vendere più. Mia moglie per tutta la vita mi ha rimproverato per questa biblioteca, dice, mi ha sgridato ogni sera per vent’anni e per vent’anni mi ha tenuto il muso ogni volta che rientravo con un sacchetto di libri a casa. Ho dovuto prendere questo appartamento per non farmi vedere ed evitare così il conflitto quotidiano e i litigi, che mi snervano. Ma il problema è che questi libri marciranno, non li vorrà più nessuno, e mia moglie li butterà via quando sarò morto, e ormai, sa, non ho più molto tempo, nemmeno per leggere, e venire su costa fatica. Ma poi, diobono, quando mai leggerò La guerra del Peloponneso, le Lezioni di filosofia della storia, Guerra e pace? Ho anche un garage pieno di altri libri, li vuole vedere? “
Giovanni Spadaccini, Compro libri - anche in grandi quantità. Taccuino di un libraio d’occasione, UTET, 2021. [Libro elettronico]
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weirdesplinder · 3 years
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ANGELICA
Oggi voglio parlarvi di una saga storico romantica indimenticabile, quella di Angelica, scritta dai coniugi Anne e Serge Golon.
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Questa serie di libri, ambientata nella Francia del XVII secolo, racconta le vicende della bella Angelica (Anne Golon si ispirò alla sua stessa avventurosa vita per scriverle) figlia di un barone decaduto.
Sintesi della trama (che sarebbe lunghissima): In gioventù Angelica scopre una boccetta di veleno destinata al re e sventa l' attentato. Scopre anche l'identità dei congiurati: ciò la metterà in pericolo per tutta la vita. Sposa controvoglia il ricco Joffrey de Peyrac, conte di Tolosa, ricchissimo e dotato di una voce incredibile, ma sfigurato e zoppo. Quando Angelica viene conquistata dalle virtù del marito, il destino li divide: accusato di stregoneria, Joffrey de Peyrac è condannato a morte. Lei si ritrova reietta a Parigi senza un soldo, ma non si da per vinta e prima grazie alle sue doti di ostessa, poi grazie a un matrimonio d’interesse, e a molte altre peripezie (e uomini) risale la scala sociale per infine cogliere l’interesse dello stesso Re Sole, che quando capisce di non potere ottenere mai il cuore, le confessa che Peyrac non è morto sul rogo. Quetsa scoperta stravolge Angelica che fugge da Versailles e parte in cerca del primo marito, finendo in altre mille avventure.
Secondo me questa serie ha influenzato pesantemente la serie su Jamie Fraser di Diane Gabaldon, voi non credete?
Io vedo diversi punti in comune alla due serie:
1- I protagonisti sono molto attraenti e durante tuutta la saga quasi tutti gli altri personaggi vogliono portarseli a letto
2- Angelica, così come Claire viene tacciata di stregoneria
3- Le vicende di Angelica si intrecciano con quelle di personaggi storici reali, vedi Re di Francia. E lo stesso accade a Jamie e Claire
4- Angelica si ritrova coinvolta in una rivolta contro il re, come Jamie
5- Angelica si accompagna ad altre persone ma rimane sempre innamorata del suo vero amore, proprio come Jamie e Claire
6- I figli hanno un ruolo marginale all'interno della storia, almeno fino agli ultimi libri
7- Angelica fugge dalla Francia e va verso le Americhe col marito per iniziare una nuova vita, ma ben presto i guai la seguono, come accade a Jamie e Claire
8- Angelica e Goffredo sono molto moderni, come Jamie e Claire. E le similitudini pottebbero continuare.........
Comunque sia, la serie di Angelica nella sua edizione italiana più recente, edita da Tea, conta ben 21 libri (e anche in una precedente edizione Garzanti), così tanti perchè alcuni romanzi originali (non tutti) sono stati divisi in due. Io invece posseggo l’edizione Villardi che mantiene credo la divisione originale dei romanzi e che vede ogni volume molto voluminoso. Ne esistono comunque anche altre edizioni in commercio nell’usato perciò prendete il mio elenco sottostante con le pinze e controllate le trame per capire quali e quanti romanzi eventualmente vi mancano e dovete acquistare:
Ecco i libri che compongono la serie:
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1. Angelica Marchesa degli angeli
Trama: Figlia di un nobile decaduto del Poitou, Angelica, ancora adolescente, è costretta a sposare Goffredo di Peyrac, un misterioso gentiluomo di Tolosa. Sfigurato e zoppo, Goffredo è in realtà un uomo di scienza, dall'animo generoso e nobile, che saprà conquistare il cuore di Angelica
2. Angelica e il giustiziato di Notre-dame
Trama: Angelica e il marito Goffredo partono alla conquista di Parigi ma, alla corte di Luigi XIV, la felicità e il successo degli sposi suscitano invidie e ostilità e Goffredo è ben presto accusato di stregoneria. Sola e abbandonata da tutti, la Marchesa degli Angeli trova rifugio nei bassifondi di Parigi, in mezzo a ladri e assassini. Anche nelle avversità, Angelica rifiuta di abbattersi...
3. Angelica alla corte dei miracoli
Trama: Costretta a vivere nei bassifondi di Parigi, Angelica riesce a ricostruire la sua fortuna, dividendo i suoi sentimenti tra un feroce bandito e un giovane poeta prima di intraprendere la conquista dell'elegante quartiere del Marais, tappa importante sulla via che la riporterà alla corte di Versailles.
4. Angelica alla corte del Re
Prostrata dalle avversità, ma fedele al suo sogno di fama e ricchezza, Angelica è risalita con coraggio dall'abisso di miseria e disperazione in cui era precipitata. Ha riconquistato Parigi diffondendo una sconosciuta bevanda esotica, la cioccolata, e ora i salotti della nobiltà si parono di nuovo alla sua ammaliante bellezza: il momento del trionfale ritorno a Versailles è giunto.
5. Angelica e le notti di Versailles
Sposa in seconde nozze del marchese Filippo du Plessis-Bellière, Angelica viene riaccolta a corte, tra la gelosia delle favorite di Luigi XIV e l'ostilità dei gentiluomini del seguito reale. L'ambiente fastoso di Versailles nasconde, però, altre insidie per la fiera Marchesa degli Angeli, altri pericoli e nuove sofferenze, ma anche la gioia più inattesa e sconvolgente: l'amore del re.
6. Angelica e l'amore del Re
Trama: La Marchesa degli Angeli è di nuovo al culmine. Tra le molte favorite, lei sola ha conquistato il cuore di Luigi XIV, che la vorrebbe con sé per sempre. Ma la speranza che Angelica ha sempre custodito rinasce: forse Goffredo di Peyrac, l'unico vero amore della sua vita, l'uomo che il Re Sole aveva mandato al rogo, è ancora vivo...
7. Angelica l'indomabile
Trama: Certa, in cuor suo, che Goffredo è ancora vivo, Angelica decide di partire, di lasciare Parigi e la Francia rinunciando a tutto quello che ha faticosamente conquistato. Le tracce del marito la spingono verso l'Africa, ma il viaggio nel Mediterraneo è pieno di insidie che la Marchesa degli Angeli non sospetta nemmeno.
8. Angelica schiava d'oriente
Trama: Caduta in mano ai pirati nel suo viaggio verso Tunisi, Angelica viene ceduta al feroce sovrano arabo Mulay Ismail, che la vuole per il suo harem. Ma il Grande Eunuco, che vuol farne la più potente favorita del suo signore, la tiene nascosta, fino a quando un aiuto inaspettato non le aprirà la strada verso una fuga rocambolesca...
9. Angelica si ribella
Trama: Sfuggita alla schiavitù grazie a una memorabile fuga organizzata da un coraggioso normanno, Angelica trova riparo al Plessis. Ma quando il re le impone una pubblica ammenda per essere riammessa a corte, il suo spirito indomabile si ribella, trascinandola in una nuova avventura al fianco dei protestanti perseguitati... Bella e orgogliosa, audace e sensuale, Angelica de Sancé de Monteloup, contessa di Peyrac e marchesa du Plessis-Bellière è la donna più affascinante, amata e desiderata della Francia del Re Sole. L'accurata ricostruzione storica, l'intreccio ricco di azione e di colpi di scena, le centinaia di personaggi, gli intrighi, le passioni travolgenti, il fasto e la corruzione della corte sono gli ingredienti di questa serie di romanzi che hanno entusiasmato milioni di lettori in tutto il mondo e che sono stati oggetto di fortunate trasposizioni cinematografiche.
10. Angelica alla guerra
Trama: Accanto ai protestanti perseguitati, l'indomabile Angelica affronta le truppe del Re Sole, incurante della sua stessa vita pur di difendere i più nobile dei principi: la libertà di pensiero. Vinta, Angelica si rifugia a La Rochelle, dove riesce a salvare i protestanti dalla morte sul rogo, organizzandone la fuga e facendoli imbarcare su una nave comandata dal pirata Rescator. E' l'inizio di una nuova avventura...
11. Angelica e il pirata
Trama: La vita a bordo della nave su cui la bella Angelica si è imbarcata per sfuggire alle truppe del re Sole, non è per nulla facile anche per una donna coraggiosa come lei. Nonostante le numerose difficoltà la nostra eroina riesce tuttavia a far breccia nel cuore dell'affascinante capitano il "Rescator". Ma quando un marinaio si accorge che la nave si sta dirigendo verso nord, anziché verso l'America, dà l'allarme. Gli uomini della ciurma organizzano una sanguinosa ribellione e prendono prigioniero il "Rescator", dopo che questi ha trascorso una notte d'amore con Angelica. Ma il capitano riesce a fuggire e si rinchiude nella stiva con i suoi uomini.
12. Angelica e il nuovo mondo
Trama: Il Rescator prigioniero nella stiva, la nave in balia delle correnti, gli uomini furiosi e senza una guida capace: la vita sul veliero che porta Angelica oltre oceano è sempre più dura. Ma finalmente le coste della Florida appaiono all?orizzonte. Per la bella Marchesa degli Angeli è il segno di una nuova speranza, dopo le avventure e le sofferenze e i pericoli trascorsi. Una nuova vita l’attende, al fianco dell?uomo che ha sempre amato.
Qui si concludevano i film dedicati ad Angelica negli anni ‘60, ma i libri proseguono:
13. Angelica alla frontiera
Trama: Negli sconfinati territori dei Grandi Laghi nordamericani, Angelica cavalca sicura tra enormi aceri secolari, illuminata dalla luce scarlatta dell'autunno. Ha con sé i figli e il marito, il fiero Goffredo di Peyrac, al quale, dopo innumerevoli vicissitudini, si è riunita, per affrontare assieme le difficoltà e i pericoli di una nuova vita in una terra sconosciuta. Tra montagne selvagge e fiumi impetuosi, tra efferate tribù irochesi e fanatici gesuiti, nuove sfide e avventure stanno attendendo la Marchesa degli Angeli
14. La tentazione di Angelica
Trama: Angelica si è finalmente riunita al marito, il fiero Goffredo de Peyrac, e ai figli, quando un incontro inatteso sopraggiunge a turbare la serenità faticosamente ritrovata. L'uomo che crede essere il terribile pirata Barbadoro è in realtà Colin, il compagno, l'amico, l'amante di un tempo. Saprà Goffredo capire il dramma che tormenta la sua amata? E riuscirà Angelica a non cedere alla passione che il ricordo di Colin riaccende in lei? Ancora una volta sarà il cuore a guidarla verso una scelta senz'altro degna della donna splendida, audace e imprevedibile quale è la nostra eroina.
15. Angelica e la diavolessa
Trama: La serenità faticosamente conquistata da Angelica è turbata dall'arrivo a Gouldsbouro, la libera colonia creata da Goffredo di Peyrac, di una donna dal fascino magnetico e dirompente. Lo stesso Goffredo sembra essere ammaliato da quella strepitosa bellezza. Come se non bastasse un succedersi di avvenimenti inattesi e sinistri minaccia la pace e la fresca vitalità della colonia: gli abitanti di Gouldsbouro diffondono la voce che in città si aggiri una "diavolessa", una donna perversa e affascinante come il male stesso.
16. Angelica e il complotto delle ombre
Trama: Scampata alle malvagità della duchessa di Maudribourg, la terribile "diavolessa", Angelica e il suo sposo, Goffredo di Peyrac, lasciano la colonia di Gouldsboro per recarsi nel territorio francese del Québec. Ma mentre si fa più vicina la meta, alla mente della Marchesa degli Angeli riaffiorano le ombre di un passato quanto mai lontano e doloroso, e con esse volti ed episodi da tempo dimenticati. E non solo... Entrati nelle terre di un Paese che li aveva banditi, Angelica e Goffredo dovranno superare ostacoli e avversità, pregiudizi e diffidenze, prima di godere della serenità tanto cercata.
17. Angelica a Quèbec
Trama: Angelica e il suo sposo Goffredo stanno per approdare a Québec, un piccolo gioiello architettonico affacciato sulle rive del San Lorenzo, in Canada. Ma mentre si fa più prossima la meta, un sentimento di angoscia e di timore li assale: che cosa li attenderà in quello sterminato e gelido Paese, suddito della corona di Francia, di quello stesso Luigi XIV che li ha banditi per sempre dalla madrepatria? E come verranno accolti dalla gente del posto? Ad attenderli saranno nuove ed emozionanti avventure
18. La sfida di Angelica
Trama: Angelica e il suo sposo, finalmente sereni, hanno trovato una seconda patria nello sconfinato Canada, un mondo giovane e avventuroso. Ma la felicità appena conquistata viene messa subito in pericolo dall'invasione, da parte dei feroci irochesi, della città di Québec. Soltanto il coraggio di Angelica, che affronta il capo degli irochesi, riuscirà a salvare la vita dei suoi concittadini. Intanto dalla Francia giunge un messaggero: porterà notizie sull'esilio?
19. Angelica, la strada della speranza
La felicità della bella Angelica, incinta del Conte di Peyrac, è in pericolo. Il parto è drammatico, due gemelli prematuri nascono a Salem, la città delle streghe... E poi l'orribile notizia della morte di Padre d'Orgeval, il nemico di Angelica, e le accuse da cui deve difendersi, con tutte le sue forze...
20. Angelica, la fortezza del cuore
Angelica e suo maroto sono riusciti ad uscire indenni dalla caccia alle streghe ma nuovi pericoki sono in afgguato.
21. La vittoria d'Angelica
La figlia di Angelica è stata rapita, Goffredo è dovuto tornare in Francia, ma Angelica non intende certo arrendersi. E con l'aiuto inaspettato di suo figlio....
Non vi svelo il finale di questa serie, ma l'ultima frase è molto Rossella di Via col Vento
L'accurata ricostruzione storica, l'intreccio ricco di azione e di colpi di scena, le centinaia di personaggi, gli intrighi, le passioni travolgenti, il fasto e la corruzione della corte sono gli ingredienti di questa serie di romanzi che hanno entusiasmato milioni di lettori in tutto il mondo e che hanno spinto anche diversi registi a terna delle trasposizioni cinematografiche.
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La più famosa e riuscita è certamente la serie di film degli anni ‘60 con protagonisti gli indimenticabili e supersexy Michèle Mercier e Robert Hossein, che furono ben 5 e le cui trame coprono le trame dei romanzi solo fino al dodicesimo, come vi accennavo sopra :
1. Angelica (1964)
2. Angelica alla corte del re (1965)
3. La meravigliosa Angelica  (1965)
4. L'indomabile Angelica  (1967)
5. Angelica e il gran sultano (1968)
Se vi interessa comprarli ho visto che sono in vendita su LA FELTRINELLI a questo Link.
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x-heesy · 5 years
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Franco Mattichio is a painter, comics artist and illustrator from Varese. He published his first works in Corriere della Sera in 1979. He has subsequently worked for Linus, King, Moda, Salva and Linea d'Ombra. In 1994, Edizioni Milano published his award winning book 'Sensa Senso', a collection of his work for Linus. Mattichhio is a regular contributor to L'Indice, L'Internazionale and Vivimilano. He is a cover artist for the pulishing house Garzanti.
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abatelunare · 3 years
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Un autore da riscoprire: Antonio Delfini
Lo ammetto: in questo post sarò fazioso e non poco. Perché sono parte in causa. L’autore che vi invito a riscoprire è tale Antonio Delfini, di Modena. Vale a dire colui sul quale mi sono laureato. Credo si possa dire che è stato un colpo di fulmine. Perché è Delfini il primo scrittore letto a lezione dal professore che mi ha portato alla laurea, il grande Marzio Pieri. Io gli aevo proposto due nomi: Vittorio Imbriani e Antonio Delfini, appunto. Lui mi disse di lasciar perdere il primo, perché gli specialisti mi avrebbero fatto a pezzi. La tesi fu laboriosa e travagliata. E per due motivi. Il primo è che testi suoi in commercio ce n’erano due o tre al massimo. Il grosso me lo sono dovuto cercare io nelle biblioteche di Parma, Bologna, Reggio Emilia e Milano. Il secondo è che il primo capitolo della tesi mi fu crudelmente stroncato. Detto questo, non saprei bene cosa dirvi su Delfini. Nel senso che non era un caso letterario. Era uno che viaggiava per conto suo. Dai diari - usciti per i tipi di Einaudi - emerge il ritratto di un uomo velleitario, la cui scrittura pare affetta dalla sindrome da incompiutezza tipica della letteratura novecentesca. Vedi Franz Kafka, che soffriva in forma acuta di questa malattia: basti considerare i tre romanzi, tutti e tre incompiuti, e il racconto Undici figli. Il libro più bello di Delfini, quello che ha avuto più edizioni e che si presenta come compiuto, è Il ricordo della Basca (di Einaudi e Garzanti le ultime due edizioni). Se riuscite a trovarli, io vi segnalerei Misa Bovetti e altre cronache (Scheiwiller) e La Rosina perduta (Vallecchi). Questo per la narrativa. Sono anche state ristampate (da Einaudi) le livorosissime e violente Poesie della fine del mondo, nelle quali Delfini sputtana le famiglie bene della mia città. Gli scritti sparsi su riviste si trovano in un volume Garzanti relativamente recente (venne pubblicato alcuni anni dopo la mia laurea), intitolato Manifesto per un partito comunista e conservatore e altri scritti. A me è piaciuto. Altrimenti non mi sarei mica laureato su di lui. Vi pare?
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lamilanomagazine · 11 months
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Fano: A Passaggi, il festival della poesia con il vincitore del Premio Fortini
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Fano: A Passaggi, il festival della poesia con il vincitore del Premio Fortini. L’ultima pagina dell’edizione 2023 di Passaggi Festival sarà scritta in versi: a chiudere la manifestazione dedicata ai libri, in programma a Fano, sarà il mini festival di poesia ‘Passaggi diVersi’: tre appuntamenti, tutti concentrati nella serata finale di domenica 25. Ad aprire sarà il ‘Premio letterario internazionale Franco Fortini’ (ore 21): sarà proclamato il vincitore dell’ottava edizione, scelto fra la cinquina finalista composta da Prisca Agustoni (Verso la ruggine, ed. Interlinea), Francesco Brancati (L’assedio della gioia, ed. Le Lettere), Marilena Renda (Fuoco degli occhi, Nino Aragno editore), Mary Barbara Tolusso (Apolide, ed. Mondadori), Gian Mario Villalta (Dove sono gli anni, ed. Garzanti). La Giuria del Premio, è presieduta da Christian Sinicco e composta da Maria Borio (segretaria), Bernardo De Luca, Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Paolo Giovannetti, Fabrizio Lombardo, Francesca Marica, Giuseppe Nibali (segretario), Niccolò Scaffai, Francesco Terzago, Italo Testa e Antonio Tricomi, Il Premio Letterario Internazionale “Franco Fortini” è organizzato da Poiein APS in partenariato con Passaggi Cultura e in collaborazione con Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in “Storia della tradizione culturale del Novecento” – Università di Siena, Fondazione per la critica sociale, Fondazione Palazzo Litta per Arti Onlus – MTM, Ass. Culturale Perda Sonadora – Festival Cabudanne de sos Poetas e Dipartimento di Comunicazione, arti e media “Giampaolo Fabris” dell’Università IULM. A seguire l’appuntamento dedicato agli ‘Editori coraggiosi’ (ore 22), con due coppie formate da editore e poeta, intervistate da Fabrizio Lombardo. Ci saranno Franca Mancinelli, curatrice della collana di poesia dell’editore Anima Mundi, insieme con la poetessa Roberta Castoldi, autrice de “La formula dell’orizzonte” (AnimaMundi), e Cristina Daglio, editrice di Puntoacapo, con il poeta Luca Nicoletti (“Rappresentazione della Luna”, Puntoacapo edizioni). Si terminerà, dalle 23 a mezzanotte, con ‘Calici diVersi’, con letture di poesie e degustazione di vini marchigiani dell’azienda Crespaia di Fano, e con il brindisi finale di Passaggi Festival 2023. I poeti protagonisti della lettura ad alta voce saranno Christian Sinicco, finalista al Premio Strega Poesia con ‘Ballate di Lagosta’ (Donzelli); Francesca Bavosi, autrice di “Ipotesi di misura” (Fara Editore); Gianni Iasimone con “Il mondo che credevo. Un poema metà-fisico” (Arcipelago Itaca); Daniele Ricci con “Lezione di meraviglia” (Italic Pequod) di, Salvatore Ritrovato con “La circonferenza della vita” (Marcos y Marcos). A presentare la serata saranno Fabrizio Lombardo e Marta Mallucci del social media team di Passaggi. “Quest’anno - spiega Lombardo, curatore della rassegna - abbiamo condensato in una serata lo spirito che all’interno di Passaggi festival rappresenta la poesia, ovvero uno sguardo intenso che ritiene la scrittura poetica capace di descrivere il presente meglio di altre forme. In quest’edizione ne sono testimonianza libri importanti come quelli in finale al premio Fortini; le voci al femminile dei progetti editoriali che andremo a raccontare; le diverse scritture che ascolteremo nel reading che chiuderà la rassegna e il festival”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Vanda, all’origine della bellezza dei libri di Eugenio Corti
Il colpo di fulmine, l’esame fallito per il timore di non rivederla, la convinzione di aver incontrato la donna voluta per lui dal Cielo. Nell’epistolario di Eugenio Corti con Vanda ci sono tutti i tratti dell’uomo e grande scrittore de “Il Cavallo Rosso”. Che sapeva di avere contro la cultura dominante, ma sapeva anche di avere al suo fianco una moglie che non è «una donna comune, bensì nobile, e di antica nobiltà, in tutti i sensi».
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di don Giovanni Fighera (18-07-2019)
Eugenio Corti incontrò la futura moglie mentre attendeva di essere chiamato a sostenere l’ultimo esame all’Università Cattolica di Milano. Quando fu il suo turno, ebbe fretta di terminare l’interrogazione per paura di non ritrovare più quella ragazza che aveva conosciuto poco prima. Fu così che fu bocciato. Era il luglio 1947. Corti riuscì a rivedere la ragazza con cui aveva scambiato qualche parola prima della prova, si recò poi in visita a casa sua senza trovarla, infine le scrisse una lettera, datata 14 luglio 1947:
Quando ho visto te, mi è sembrato che la tua bellezza esteriore non fosse, come molte, soltanto esteriore, ma fosse lo specchio di quella dell’anima. Per questo ho desiderato conoscerti e divenirti amico. Tu hai accennato a una tua grande sofferenza. […] Anch’io ho molto sofferto. Quello che io sono lo potrai leggere in un libro.
Si trattava de I più non ritornano, il primo diario pubblicato sulla guerra in Russia, relativo a 28 giorni trascorsi in una sacca sul fronte.
Corti amava moltissimo la scrittura e continuò a comunicare per anni con Vanda e con gli amici attraverso le lettere. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Corti aveva raccontato la sua esperienza umana e storica nelle lettere scritte dal 6 giugno 1942 al 29 gennaio 1943, che sarebbero state pubblicate con il titolo Io ritornerò nel 2016 (Edizioni Ares), un testo dalla grandissima rilevanza letteraria, perché quell’epistolario era una vera e propria fucina di uno scrittore che aveva già scoperto la sua vocazione.
Già dal 1940 Corti aveva iniziato ad affidare a un diario-zibaldone le sue riflessioni sulla vita, sulla guerra, sull’amore. Corti aspettava e sognava l’amore, quello eterno, che non l’avrebbe mai più abbandonato per tutta la vita. Dedicò addirittura i suoi ricordi memoriali a quella donna che ancora non aveva incontrato e promise che ne avrebbe parlato diffusamente il giorno che l’avesse conosciuta:
A te
che ancora non conosco
e che un giorno diventerai
la compagna della mia vita,
ai tuoi grandi occhi
lucenti
questi diari,
sui quali certamente mi accadrà di narrare
il nascere del nostro amore.
Corti non riuscì, però, a mantenere la promessa e nel diario sarebbe comparso di lei solo un fugace accenno: «Dovrei ora parlare di V., più importante di quanto detto finora, ma non lo faccio». Era il novembre 1947. Poco tempo dopo Corti interruppe il diario e dedicò all’amata lettere molto intense.
«Da giovane», mi raccontava Vanda Corti in un’intervista del 2016, «Eugenio è sempre stato in attesa di conoscere la donna che il Cielo gli avrebbe fatto incontrare. C’è una pagina di diario, scritta quando aveva vent’anni, in cui Eugenio attesta la certezza e, nel contempo, l’attesa gioiosa di incontrare la fanciulla che sarebbe diventata la compagna della sua vita. La sua era una visione stilnovista, la donna è un miracolo del Cielo, come la Beatrice di Dante. Nelle pagine di diario si vede questa attesa continua. Ma non c’era una ragazza che gli andasse bene. Prima di me si era innamorato di Margherita, che è stato un amore platonico, da cui rimase deluso, perché la ragazza gli apparve presto diversa da come si era immaginato».
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Vanda confidava, poi, che non era certa che avrebbe pubblicato le lettere che Eugenio le aveva inviato negli anni di fidanzamento e nei primi anni di matrimonio. Ora, finalmente, esce pubblicata da Ares la silloge «Voglio il tuo amore». Lettere a Vanda 1947-1951. Le lettere attestano il rapporto tra lo scrittore e Vanda: il primo incontro all’Università Cattolica, gli anni del fidanzamento fino al matrimonio celebrato ad Assisi il 23 maggio 1951 dall’amico don Carlo Gnocchi.
Il libro riporta anche le lettere che Vanda scrisse in risposta a Eugenio durante il fidanzamento. Poche settimane prima del matrimonio, il 7 maggio 1951 Vanda riconosceva con gratitudine la grazia di aver incontrato Eugenio: «In questi giorni mi sono sentita circondata dal tuo affetto, lo sento sempre come un dono, che possiedo sicuramente, che nessuno mi potrà togliere ed è questa sicurezza che mi dà la gioia più grande». La fidanzata rilesse in quei giorni quasi tutta la corrispondenza che il fidanzato le aveva inviato: «Ho ritrovato tutto di te, i tuoi entusiasmi e le tue ire, i momenti di serenità e di pessimismo. Ma, in un modo o in un altro, c’era sempre scritto che tu mi hai amata, fin dal primo incontro, quando mi hai visto là sulla scaletta di san Francesco, con una forza e una determinazione che hanno costretto me ad amarti. Qualche tua lettera mi ha veramente commosso».
Vanda scrisse, poi, del libro di Corti appena pubblicato da Garzanti il 2 maggio 1951 ovvero I poveri Cristi (sarebbe stato pubblicato da Ares nel 1994 in veste rielaborata con il titolo Gli ultimi soldati del re). Vanda lo lesse con un interesse particolare: «Io cerco te nel libro: voglio conoscere la tua storia di anni, quando ancora non ti conoscevo. Ma spesso ti ho dimenticato e mi sono lasciata attrarre solo da quello che racconti. Ti amo tanto. Non posso più concepire la mia vita se non unita profondamente a te».
Nell’epilogo della raccolta epistolare Vanda sintetizza gli anni del matrimonio: i periodi di profonda intesa alternati ad altri di scontro, le delusioni del marito per il successo clamoroso mai arrivato, neanche dopo l’uscita de Il cavallo rosso («i lettori erano sì molti» scrive Vanda «ma nella completa indifferenza della stampa ufficiale e della critica»), il senso di inutilità di lei che si tradusse nella poesia Andando che recitava «Voglio tornare alla mia terra». Era il 1993.
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Eugenio Corti rispose alla moglie con una lettera: «Per due volte parli di te stessa come di una “che non ha dato frutti”: ma non è vero, la realtà non è questa. La mancanza di figli della carne è evidente; anch’io un tempo li desideravo, ma noi due non eravamo chiamati a questo: la nostra unione, nei disegni di Dio, non aveva questo fine. […] I nostri veri figli sono i nostri libri che non vengono solo da me, ma anche da te. Essi si reggono interamente - come sai - su due colonne: la verità e la bellezza, e senza di te al mio fianco e sotto i miei occhi tutti i giorni, la loro bellezza non ci sarebbe stata, o sarebbe stata enormemente monca, cioè appunto, in conclusione non ci sarebbe stata».
Corti riconosceva di aver contro la cultura dominante dell’epoca contemporanea, ringraziava Dio di non aver goduto in vita del grande successo (per non cedere alle tentazioni dell’orgoglio), invitava la moglie a continuare a cercare in sua compagnia solo il Regno di Dio (che è tutto ciò che occorre). «Forse non è facile per una donna condividere una tale impostazione di vita»: ma la sua Vanda non è «una donna comune, bensì nobile, e di antica nobiltà, in tutti i sensi».
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