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#case cinematografiche
bestdata19 · 2 years
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Il primo Kolossal Italiano: Cabiria
Il primo Kolossal Italiano: Cabiria #Cabiria #Dannunzio #GiovanniPastrone #Cinema
“One of the films that started it all”… Con queste parole il regista Martin Scorsese, a distanza di quasi un secolo dalla prima proiezione, definisce uno dei film più importanti della storia del cinema. Non si tratta di un film americano, bensì di uno italiano, Cabiria, considerato il più grande kolossal e il più famoso film italiano del cinema muto.  Spesso associato al nome di Gabriele…
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nonsolodoncamillo · 2 months
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C'era una volta Ponteratto
Ponteratto è un piccolo paese della Bassa Padana, probabilmente situato in provincia di Parma. Sorge a poca distanza dal “grande fiume”, il Po. È un paese dalla vocazione prevalentemente agricola: il territorio è diviso in poderi e case coloniche. Le abitazioni sono basse e modeste, non andando oltre il primo piano d’altezza, e le strade larghe e regolari.
Nella saga di Don Camillo si raccontano le vicende di Ponteratto fra il 1946 e il 1966: negli anni Sessanta l’arrivo del benessere trasforma l’aspetto del paese, che diventa più curato, e anche l’economia, che da agricola si trasforma lentamente in industriale dopo l’apertura di alcune fabbriche. Il paese è servito dalla ferrovia, che attraversa anche alcune frazioni.
Nei libri di Giovannino Guareschi il nome compare una sola volta, all’inizio del primo racconto e solo nell’edizione originale:
«Don Camillo, l’arciprete di Ponteratto, era un gran brav’uomo. Però uno di quei tipi che non hanno peli sulla lingua…»
(Mondo piccolo. Don Camillo, Milano, Rizzoli, 1948)
mentre in tutte le edizioni successive l’incipit è:
«Don Camillo, era uno di quei tipi che non hanno peli sulla lingua…»
Le trasposizioni cinematografiche dei racconti sono state ambientate nel realmente esistente comune di Brescello, in provincia di Reggio Emilia (il nome del paese, nel quale furono girati tutti e cinque i film della serie, è anche esplicitamente citato in alcune scene).
Il paese immaginario di Ponteratto viene quindi dimenticato, rimane un luogo letterario, irraggiungibile, e per questo magico.
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omarfor-orchestra · 10 months
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ciao cla, quali “mezzi” usi per informarti sulle news di solito? Siti / tg ecc?
Ciaoooo allora Tg (principalmente 1 3 e regionale), cinguetterai, tvblog (che è poi dove prende le news cinguetterai), Davide Maggio, baccotvnews su twt, rbcasting e poi seguo tutte le pagine IG delle varie case di produzione quindi le news principali le ho per le cose televisive/cinematografiche. Poi il canale telegram Breaking news - ultimora.net per le notizie più importanti che riguardano un po' di tutto e poi se voglio gli approfondimenti vado sui siti/giornali che dovrebbero essere un po' più raccomandabili tipo La Repubblica e vari ma cerco sempre di leggere più fonti e verifico da dove prendono le informazioni (perché più spesso dell'accettabile le 'fonti affidabili' scrivono boiate prese da chissà dove). Più variə divulgatorə su Instagram per argomenti di cui so che trattano e questo è quanto
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MEN di Alex Garland
Alex Garland's (Ex-Machina, Annihilation) the latest horror creation with a small Cast, comprises only seven performers, two principals plus five supporting roles, and has its world premiere at the Cannes Film Festival 2022.
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There is no doubt about the choice of principal actors Jessie Buckley, an exceptional Irish performer whom we know from Fargo and The Lost Daughter. Together with Rory Kinnear, seen in Penny Dreadful and The Imitation Game, here playing Jeoffrey, he knows how to reconfirm his excellent acting ability, in this case with multiple interpretations, concerning the various characters that haunt the young protagonist.
The story sets in an English country cottage, where Harper (the young protagonist) goes to spend some peaceful time after the suicidal death of her possessive and despotic ex, who demanded her love and threatened to take her life if she did not.
The young woman's guilt, however, apparently won't leave her alone, even though she had nothing to do with his suicide.
A psychological horror film is also philosophical if you like, but still disturbing rather than splattering, although some scenes are intense.
The hypocritical and misogynistic thinking of the male human being goes emphasized and reiterated concretely. Rory Kinnear's outstanding acting performance, supported by visual effects, makes this world and way of thinking uncaring and alien to the female world.
It is a reality revealed here and makes one reflect in no small measure.
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The film is of impact, with great attention to detail, reminiscent of the cinematic works of Ken Russell or David Cronenberg. The crucial difference between the works is that Garland's film is soberer and calibrated both in intent and visual effects.
A remarkable soundtrack maintains excellent suspense throughout the film.
Director: Alex Garland
Screenplay: Alex Garland
Actors: Jessie Buckley, Rory Kinear, Paapa Essiedu, Gayle Rankin, Sarah Twomey, Zak Rothera-Oxley, Sonoya Mizuno
Country: Great Britain
Language: English
Year: 2022
Duration: 100 min
--- > Ita
MEN
L'ultima creazione horror di Alex Garland (Ex-Machina, Annihilation), con un cast ristretto composto da soli sette interpreti: due protagonisti più cinque coprotagonisti, è stata presentata in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2022.
Non ci sono dubbi sulla scelta degli attori principali, Jessie Buckley, un'eccezionale interprete Irlandese che conosciamo per la piu recente serie di Fargo e il film The Lost Daughter. Insieme a Rory Kinnear, visto nella serie Penny Dreadful e il The Imitation Game, qui nei panni di Jeoffrey, sa riconfermare le sue eccellenti capacità recitative, in questo caso con interpretazioni multiple, riguardanti i vari personaggi che perseguitano il giovane protagonista.
La storia è ambientata in un cottage di campagna inglese, dove Harper (la giovane protagonista) si reca per trascorrere un po' di tempo sereno dopo la morte suicida del suo possessivo e dispotico ex, che pretendeva il suo amore e minacciava di toglierle la vita in caso contrario.
Il senso di colpa della giovane donna, tuttavia, sembra non lasciarla in pace, nonostante non abbia nulla a che fare con il suicidio di lui.
Un horror psicologico anche filosofico, se vogliamo, m sempre inquietante più che splatter, anche se alcune scene sono particolarmente intense.
Il pensiero ipocrita e misogino dell'essere umano maschile è qui sottolineato e ribadito concretamente. L'eccezionale interpretazione di Rory Kinnear, supportata dagli effetti visivi, rende questo mondo e questo modo di pensare incurante ed estraneo al mondo femminile.
È una realtà che si rivela qui e che fa riflettere non-poco.
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Il film è d'impatto, con una grande attenzione ai dettagli, che ricorda le opere cinematografiche di Ken Russell o David Cronenberg. La differenza principale tra questi è che il film di Garland risulta essere più sobrio e calibrato sia negli intenti che negli effetti visivi.
Una notevole colonna sonora mantiene un'eccellente suspense per tutto il film.
Regia: Alex Garland
Sceneggiatura: Alex Garland
Attori: Jessie Buckley, Rory Kinear, Paapa Essiedu, Gayle Rankin, Sarah Twomey, Zak Rothera-Oxley, Sonoya Mizuno
Pease: Gran Bretagna
Lingua: Inglese
Anno: 2022
Durata: 100 min
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lamilanomagazine · 3 months
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Firenze: a palazzo del Pegaso presentato il docufilm 'Casca il cielo'
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Firenze: a palazzo del Pegaso presentato il docufilm 'Casca il cielo'. La paura, quando la notte del 2 novembre, nella piana fiorentina, strade, case, capannoni vengono travolti da un'ondata di fango. Il dramma e la perdita di persone, oggetti, memoria, decenni di lavoro. E poi la difficile fase della ripartenza. A raccontarli il docufilm 'Casca il cielo', dei registi Lorenzo Garzella e Roan Johnson, interamente finanziato dal Consiglio regionale, attraverso immagini e testimonianze di chi è stato colpito da quella tragedia. L'opera è stata presentata questa mattina (martedì 13 febbraio) nell'auditorium Spadolini di palazzo del Pegaso: oltre ai due registi toscani, sono intervenuti Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale; Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio; Fabrizio Larini, presidente di Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) Toscana; Gianni Pini, presidente del comitato 'Toscana & Friends. Ricominciamo'; Cristiano Biancalani, provveditore della Misericordia di Campi Bisenzio, e gli alunni della sede associata del liceo 'Enriques Agnoletti' di Campi Bisenzio. "Abbiamo voluto sostenere questa iniziativa per non dimenticare. Quando accadono eventi drammatici come quelli che hanno colpito la Toscana qualche mese fa, c'è la necessità di tenere alta l'attenzione - ha affermato Antonio Mazzeo - . Il docufilm di Lorenzo Garzella e Roan Johnson, che ringrazio, dà il senso della violenza dell'acqua che ha colpito il territorio in quelle poche ore. Dovremmo portarlo dentro le scuole, perché le ragazze e i ragazzi continuino a sentirsi vicini alle popolazioni colpite, a fianco delle quali sono intervenuti in prima linea durante la fase emergenziale dei soccorsi. E portarlo nelle istituzioni, per dire che non devono mai voltarsi dall'altra parte. Ognuno di noi deve fare tutto ciò che può. Come Regione abbiamo già stanziato risorse e lo stesso deve fare rapidamente il Governo. C'è bisogno dell'aiuto di tutti perché le aziende possano ripartire e le famiglie possano tornare nelle loro case". "Nei prossimi 15 giorni il trailer sarà proiettato in tutte le sale cinematografiche della Toscana – ha continuato Mazzeo - , un modo per chiedere alle cittadine e ai cittadini toscani di continuare a dare il proprio contributo e non dimenticare quanto accaduto". Il docufilm, della durata di 18 minuti, è accompagnato dalle musiche originali del cantautore pisano Francesco Bottai e raccoglie le immagini girate nella notte dell'alluvione. Come ha spiegato Lorenzo Garzella, "abbiamo ascoltato le storie delle persone coinvolte in prima persona e, insieme, abbiamo visitato le loro case e aziende per vedere, a due mesi di distanza, cosa ne era rimasto. Ma soprattutto, abbiamo fatto un lungo lavoro di raccolta e restauro dei video girati quella notte. Raccoglierli tutti in una piccola storia dà il senso finale di questo lavoro: conservare la memoria di questo evento affinché non venga inghiottito fra le mille calamità del mondo". "Siamo entrati in queste storie in modo delicato, senza invadere la privacy e i ricordi delle persone – ha commentato Roan Johnson - . Rimane la sensazione di una comunità che, in occasione di tragedie come questa, si riscopre unita, ma anche fragile, di fronte alla natura che si rivolta contro, anche per colpa nostra". "Ci interessava riprendere le memorie e i ricordi - ha aggiunto - perché questa è anche una storia di oggetti che avevano un valore per il vissuto personale, che è stato spazzato via". "Casca il cielo" riporta anche interviste a Marco Massini e Piero Pelù, realizzate durante il concerto 'Toscana & Friends' che si è tenuto il 3 gennaio scorso al Tuscany Hall di Firenze, per sostenere le popolazioni alluvionate e che ha portato sul palco "artisti stellari", per dirla con le parole di Gianni Pini, tra cui Francesco Gabbani, Fiorella Mannoia, Irene Grandi, Gianni Morandi, Danilo Rea e molti altri. "L'evento è andato tutto esaurito – ha raccontato – . Hanno partecipato 1500 cittadini. Nessuno degli artisti e dello staff tecnico ha chiesto niente, neppure il rimborso delle spese di viaggio, e siamo riusciti a raccogliere 75mila euro di fondi che, nei prossimi giorni, saranno destinati ai comuni maggiormente colpiti. Il docufilm risponde alla volontà, con cui abbiamo trovato sinergia d'intenti col presidente Mazzeo, di dare continuità a questo messaggio informativo per sostenere le popolazioni". Anche perché, come ha spiegato Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio, la situazione è ancora critica. "Un centinaio di famiglie del nostro Comune sono ancora in sistemazioni di emergenza. Stanno arrivando le e-mail ai cittadini per il primo ristoro da 3.000 euro da parte della Regione Toscana. Ma siamo estremamente preoccupati per i ristori successivi e perché, a distanza di tre mesi, il Governo non ha ancora nominato il commissario per la ricostruzione". Il trailer del docufilm, a partire da domani (mercoledì 14 febbraio), sarà proiettato nelle 200 sale cinematografiche della Toscana. Come ha spiegato Fabrizio Larini, presidente dell'Anec regionale. "è un modo per sensibilizzare il pubblico di tutte le età". Presenti anche il consigliere Diego Petrucci e il consigliere espressione del territorio della piana fiorentina Fausto Merlotti. Il docufilm ha utilizzato gli archivi video di Rtv38, Local Team, Giulio Schoen, Christian Bernardinelli, mentre la produzione esecutiva è di "Acquario della memoria".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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orizoncontrols · 8 months
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PORTA L'AUDIO E IL VIDEO A UN LIVELLO SUPERIORE
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Nel campo dell'intrattenimento, la convergenza della tecnologia audio e video ha aperto la strada a esperienze cinematografiche accattivanti nelle nostre case. Se hai sempre desiderato replicare la qualità audio e visiva coinvolgente di una sala cinematografica nel tuo salotto, la chiave sta nell'installazione audio-video professionale.In questo post approfondiremo le funzionalità chiave che il tuo sistema di intrattenimento dovrebbe avere per elevare la tua esperienza di visione dei contenuti a nuovi livelli. https://www.orizoncontrols.com/componenti-essenziali-per-il-sistema-home-theatre/ L'installazione effettuata da esperti è fondamentale! Quando si tratta di raggiungere l'apice delle prestazioni audio e video, la precisione è fondamentale. I professionisti AV, come il team di Orizon (per il settore residenziale e professionale) e Nettun (per il settore navale), sono dotati delle conoscenze e delle competenze necessarie per ottimizzare il posizionamento di altoparlanti e schermi. Posizionando strategicamente questi elementi, garantiscono una distribuzione ottimale di suoni e immagini, dando vita a un'esperienza coinvolgente che trascende le capacità delle configurazioni fai-da-te.Gli esperti audio-video possiedono anche la capacità di ottimizzare le impostazioni per adattarle all'acustica del tuo spazio. Questa meticolosa calibrazione consente un'esperienza audio autentica e ricca, catturando ogni sfumatura e dettaglio nel contenuto che ti piace. Ogni stanza possiede caratteristiche peculiari ed è qui che entra in gioco la magia delle soluzioni personalizzate. Il nostro team valuterà attentamente la disposizione, le dimensioni e persino i materiali delle pareti della tua stanza. Grazie a queste informazioni, progetteremo un sistema personalizzato che si integrerà perfettamente nel tuo spazio offrendo allo stesso tempo prestazioni senza pari. Questa attenzione ai dettagli garantisce che ogni posto nella stanza diventi il posto migliore della casa. Che tu stia organizzando una serata al cinema o partecipando a una maratona di gioco, sarai avvolto dalle immagini e dai suoni dell'intrattenimento che hai scelto.
Importanza dell'infrastruttura di rete
Nell’era digitale, lo streaming è diventato la pietra angolare del consumo di intrattenimento. Per abbracciare pienamente questa tendenza, una solida rete domestica non è negoziabile. I nostri esperti possono ottimizzare la copertura Wi-Fi e la stabilità della rete per garantire streaming ininterrotto e connettività online. Posizionando strategicamente gli amplificatori Wi-Fi e configurando le impostazioni di rete, il nostro team garantisce che la tua esperienza di intrattenimento rimanga fluida e senza ritardi. Dallo streaming dei tuoi programmi preferiti con risoluzione 4K al coinvolgimento in giochi multiplayer online, una connessione di rete stabile è un punto di svolta.
Integrazione della Smart Home
Immagina la comodità di controllare l'intero setup audio-video con un solo comando o un tap sul tuo smartphone. Questa esperienza di lusso è possibile integrando i tuoi sistemi AV nel tuo ecosistema di casa intelligente. Passa facilmente da una sorgente all'altra, regola il volume e imposta l'atmosfera con l'illuminazione integrata: tutto a portata di mano! Noi di Orizon vogliamo aiutarti a portare più divertimento nella tua casa con le nostre soluzioni innovative. Contattaci per scoprire tutti i modi in cui possiamo migliorare i tuoi spazi abitativi! Read the full article
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giancarlonicoli · 1 year
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31 mag 2023 18:01
GUALTIERI SOTTO RICATTO? – SULLO CASO CAROCCI, FABIO RAMPELLI NON LA TOCCA PIANO: “L’INACCETTABILE RICATTO A CUI SI È PIEGATO IL SINDACO GUALTIERI RISPONDE A TUTTI I REQUISITI DELLA SINISTRA DI LOTTA E DI GOVERNO. OCCUPI LA SALA CONSILIARE PRETENDENDO I FONDI PER AUTOFINANZIARE LE TUE CAMPAGNE CINEMATOGRAFICHE? IL SINDACO TI REGALA IN CONTANTI 250 MILA EURO. SULLA LEGITTIMITÀ DI QUESTO ATTO, MI AUGURO CI SIA UN’INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE MENTRE SUL FRONTE NAZIONALE CHIEDERÒ UN’AUDIZIONE DEL SINDACO GUALTIERI IN COMMISSIONE E PRESENTERÒ UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE AL MINISTRO PIANTEDOSI” -
1. CINEMA AMERICA, RAMPELLI (VPC-FDI): NO A FONDI SENZA BANDO E SOTTO RICATTO. NEANCHE NELLA PRIMA REPUBBLICA…
Comunicato Stampa
“L’inaccettabile ricatto a cui si è piegato il sindaco Gualtieri risponde a tutti i requisiti della sinistra di lotta e di governo. Occupi palazzi speculando sull’assenza di case invece di aumentare offerta alloggiativa? Il sindaco fa la sanatoria. Occupi intere aree dismesse spacciando droga e vendendo cibo e alcool evadendo le tasse? Il sindaco tollera e non interviene. 
Occupi la sala consiliare pretendendo i fondi per autofinanziare le tue campagne cinematografiche? Il sindaco ti regala in contanti 250 mila euro. Poi è bello sentirli parlare di legalità e rispetto della legge. Che per gli altri si applica per gli amici s’interpreta. Sulla legittimità di questo atto, mi auguro ci sia un’indagine della Corte dei Conti per danno erariale mentre sul fronte nazionale chiederò un’audizione del sindaco Gualtieri in commissione e presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi”. E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
2. FDI, INACCETTABILI I SOLDI AL PREPOTENTE CINEMA AMERICA
(ANSA)- Scontro politico per i fondi alle arene del Cinema America. Fdi definisce il finanziamento "inaccettabile". "Stiamo andando a affidare direttamente senza bando, a una fondazione che occupa uno spazio privato, 250mila euro dopo che qualcuno ha minacciato il sindaco di Roma? La Digos ha persino verificato che fosse tutto a posto. È inaccettabile", ha detto nel corso della commissione capitolina Cultura il consigliere di FdI Stefano Erbaggi. 
"Sull'aspetto del finanziamento al Piccolo America noi andremo avanti da ogni punto di vista - ha proseguito - dalla commissione Trasparenza che verificherà sia l'affidamento diretto sia le eventuali minacce, sia alla Corte dei Conti, sia a livello di pubblica sicurezza". Erbaggi annuncia che farà una segnalazione "per verificare che non sia accaduto l'incontro", riportato da organi di stampa, in cui esponenti del Cinema America avrebbero preteso il finanziamento. 
"Ma che siamo matti? Così, diretto. E pure in fretta e furia, e mi raccomando altrimenti si arrabbiano. Allora facciamo l'elenco di chi fa iniziative belle in città, no? Qui non diciamo se l'iniziativa è bella o brutta. Qui parliamo di legalità e la legalità qui non esiste", ha concluso Erbaggi, Perplessa anche l'ex sindaca Virginia Raggi: 'Prima l'aggressione, poi subito i fondi?', si domanda. 
3. ROMA: LEGA, 'VICENDA CINEMA AMERICA INCOMPRENSIBILE, GUALTIERI FACCIA CHIAREZZA'
(Adnkronos)- ''Il rilancio della cultura e il sostegno agli eventi che riguardano la vita della città non possono prescindere dal rispetto delle regole. Il via libera della Commissione capitolina, in tempi record, a ad un finanziamento di 250mila euro per i ragazzi del CINEMA AMERICA per sostenere la nona edizione del 'CINEMA in piazza' è del tutto incomprensibile. 
Non c'è uno studio, nessuna valutazione su costi e spese, non un bando. Uno schiaffo nei confronti tanti operatori economici, dei piccoli CINEMA e dei teatri della Capitale che durante tutto l'anno assolvono ad una funzione sociale, ludica e formativa indispensabile per la vita cittadina''. 
Così in una nota il consigliere capitolino della Lega e segretario romano del partito Davide Bordoni. ''A tutto questo, si aggiunge il fatto che dietro all'impegno del Campidoglio ci sarebbe stata una chiara minaccia e un'occupazione delle stanze del Comune durata un'intera notte da parte del 'frontman' dei ragazzi del CINEMA AMERICA. Se fosse vero, sarebbe inaccettabile, al punto da sconfinare in un mondo dell'illegalità che siamo intenzionati a contrastare con ogni mezzo. 
Se qualcuno pensa di usare simili mezzucci per intimidire le istituzioni, non può averla vinta. Siamo convinti che la cultura sia un settore vitale per la nostra città, ma siamo altrettanto certi che debbano prevalere gli imprenditori che onestamente lavorano, contribuendo al rilancio della nostra capitale. Su questa vicenda, la Lega chiederà al Campidoglio che venga fatta chiarezza il prima possibile'
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orsopetomane · 2 years
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Primo compleanno "normale" dopo 12 anni.
(Quasi) tutti i miei amici insieme nella stessa stanza.
Birra e bruschette. Conversazione. L'impressione straniante di star vivendo un crossover tra personaggi di case cinematografiche diverse.
Mi rendo conto che lungo la strada ho incontrato tante persone care, e di questo sono molto felice.
Regali (in ordine sparso): graphic novel di Frank Cho, abbonamento al cinema, videogioco, braccialetto d'argento (!), libro di poesie, diorama retroilluminato a tema Harry Potter.
Intossicazione alcolica, sigarette e visita al cinese alle 11 di sera.
Dopo settimane e mesi e anni di lontananza da tutto, è come l'acqua nel deserto. Una temporanea sensazione di autentica libertà, con il costante sospetto, sotto sotto, di essere sempre e comunque uno spettatore.
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diceriadelluntore · 3 years
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Tradimenti
Ha fatto molto scalpore cosa è successo ne Il Metodo Catalanotti, l’ultima puntata de Il Commissario Montalbano, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Sto parlando di una delle serie Tv più seguite di tutti i tempi, nonchè di una delle serie letterarie italiani più lette, vendute e tradotte degli ultimi 40 anni.
Non voglio entrare nel merito della questione, che riassumo brevemente: il Commissario perde letteralmente la testa per la nuova responsabile della Polizia Scientifica, Antonia, e chiude la sua relazione ultra ventennale con la sua compagna, Livia, con una telefonata dove non dice che qualche parola. Questo è quanto ha scatenato il dibattito su come sia sia comportato male (verissimo), ma anche ai tormenti di Livia (che nel libro e nel film non sono descritti), al ruolo di Antonia e così via.
Quello che a me affascina terribilmente è la potenza empatica (o anche di sdegno) che un personaggio, in questo caso letterario-televisivo, esprime in chi lo segue. È una caratteristica della contemporaneità, e ha illustri antecedenti, il più famoso è Sherlock Holmes che fu “resuscitato” da Conan Doyle dopo che il geniale scrittore, per liberarsi dal suo illustre personaggio, lo fa cadere abbracciato nella lotta al suo nemico Moriarty, nelle Cascate Reichenbach, con conseguente crisi dei suoi lettori. Ma è successo lo stesso, per dire, con il finale de Il Trono di Spade, serie TV. E che dire della saga di Star Trek, dove pur di non far terminare la serialità è nata in pratica la fan-fiction?
In un saggio bellissimo, Storia delle terre e dei luoghi leggendari, Umberto Eco sottolinea quanto cambi ad un luogo o un persona la trasformazione da “credenza” a “finzione”. Dice Eco: “tutti sappiamo che è innegabilmente certo che Superman è Clark Kent ed è falso che il braccio destro di Nero Wolfe sia il dottor Watson; che è vero indiscutibilmente che Anna Karenina è morta sotto un treno, e falso che abbia sposato il Principe Azzurro. In questo nostro universo ricco di errori e di leggende, di dati storici e false notizie, una cosa è assolutamente vera se lo è tanto quanto il fatto che Superman è Clark Kent. Tutto il resto può essere sempre rimesso in discussione” (pagg. 440-441).
In pratica nonostante ci sia differenza tra il credere nell’esistenza di Montalbano e il saperlo finto, la visione delle sue azioni (letterarie o cinematografiche poco importa) fa parte in modo veritiero della realtà del nostro immaginario, scatenando il dibattito quasi sul “personale”. Ma c’è di più, perchè molto spesso quei luoghi, in questo caso la Vigata fittizia della serie, diviene necessariamente da “visitare”. Tanto è vero che i sindaci delle zone, tra il Ragusano e il Siracusano, dove sono state girate le avventure del famoso Commissario, hanno subito manifestato contro l’idea che Il Metodo Catalanotti sia l’ultima puntata della serie. Poichè il clamoroso successo ha portano non poca visibilità a quei luoghi, peraltro di una bellezza mozzafiato: milioni di turisti atterrano a Comiso (in provincia di Ragusa) per fare il tour dei luoghi di Montalbano, tra lo splendore del barocco siciliano, le bontà da mangiare, le campagne assolate. Innescando un circolo virtuoso di recupero delle vecchie case, di attività, anche solo di notorietà.
Quando c’è stato l’ultimo vertice G7 a Taormina, la moglie dell’allora presidente del Consiglio Europeo Tusk, polacca, disse appena scesa dall’aereo: “Che meraviglia poter essere qui nella terra del Commissario Montalbano”.
Rimane un esempio formidabile della potenza dell’arte, della fascinazione e della necessità di evadere da quello che siamo, anche solo per una sorta di liberazione da quello che si è, che ci porta a “stare male” per una questione che, realmente, non è mai avvenuta. Ma forse in questo caso a sbagliare sono io. 
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ma-come-mai · 3 years
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MESSAGGIO DISPERATO DELLA REGISTA #SahraaKarimi
Prima della caduta di Kabul aveva diffuso questo comunicato:
“A tutte le comunità cinematografiche del mondo e a chi ama il #cinema!
Vi scrivo con il cuore spezzato e la speranza che possiate unirvi a me nel proteggere la mia bella gente, specialmente chi fa cinema. Nelle ultime settimane hanno preso il controllo di così tante province. Hanno massacrato il nostro popolo, hanno rapito molti bambini, hanno venduto #bambine come spose minori ai loro uomini, hanno assassinato una donna per il suo abbigliamento, hanno misurato gli occhi di una donna, hanno torturato e assassinato uno dei nostri amati comici, hanno assassinato uno dei nostri poeti storici, hanno assassinato il capo della cultura e dei media per il governo… hanno sfollato centinaia di migliaia di famiglie…
I media, i governi e le organizzazioni umanitarie mondiali tacciono come se questo ‘accordo di pace’ con i talebani fosse legittimo. Non è mai stato legittimo… Se i talebani prenderanno il sopravvento vieteranno ogni arte… Spoglieranno i diritti delle #donne, saremo spinti nell'ombra delle nostre case e delle nostre voci, la nostra espressione sarà soffocata nel silenzio…
Non capisco questo mondo. Non capisco questo silenzio. Io resterò a combattere per il mio paese, ma da sola non ce la faccio. Ho bisogno di alleati/e. Per favore aiutateci a far sì che questo mondo si preoccupi di quello che ci sta succedendo…
Siate le nostre voci fuori dall'Afghanistan. Se i talebani prendono il sopravvento su Kabul, potremmo non avere accesso a internet o a nessun strumento di comunicazione… Per favore per quanto potete condividere questo fatto con i vostri media e scrivete di noi sui vostri social. Il mondo non dovrebbe voltarci le spalle… Aiutateci prima che i talebani prendano il sopravvento su Kabul. Abbiamo così poco tempo, forse giorni.
Grazie mille. Apprezzo così tanto il vostro cuore puro e vero.
Sahraa Karimi, صحرا كريمي”
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bestdata19 · 3 years
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Le frasi più belle dei film
Le frasi più belle dei film #film #cinema #quotes #movie #frasi
L’American Film Institute è un’organizzazione indipendente no-profit creata dalla National Endowment for the Arts, che fu fondata da George Stevens Jr. nel 1967, quando il Presidente degli Stati Uniti d’America Lyndon B. Johnson firmò il National Foundation on the Arts and the Humanities Act. L’AFI stilò una lista delle migliori 100 frasi del cinema. Ecco a voi le prime 5: PosizioneFrase…
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Title original : In un momento in cui i mostri camminano sulla Terra, la lotta dell'umanità per il suo futuro fa scatenare Godzilla e Kong su una rotta di collisione che vedrà le due forze più potenti della natura sul pianeta scontrarsi in una spettacolare battaglia per secoli. Mentre Monarch intraprende una pericolosa missione in un terreno inesplorato e scopre indizi sulle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di spazzare via per sempre le creature, sia buone che cattive, dalla faccia della terra. Godzilla vs. Kong è un film statunitense del 2021 diretto da Adam Wingard. Sequel dei film Godzilla II - King of the Monsters e Kong: Skull Island, la pellicola è il quarto capitolo del MonsterVerse, nonché il trentaseiesimo film su Godzilla e dodicesimo su King Kong. Wikipedia Prima data di uscita: 25 marzo 2021 (Singapore) Regista: Adam Wingard Serie cinematografiche: Godzilla Case di produzione: Legendary Pictures, Warner Bros. Sceneggiatura: Max Borenstein, Terry Rossio, Eric Pearson
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>>>>>> One World: Together At Home <<<<<< Basic protective measures against the new coronavirus Stay aware of the latest information on the COVID-19 outbreak, Godzilla vs. Kongilable on the WHO website and through your national and local public health authority. Most people who become infected experience mild illness and recover, but it can be more severe for others. Take care of your health and protect others by doing the following: Wash your hands frequently Regularly and thoroughly clean your hands with an alcohol-based hand rub or wash them with soap and water. Why? Washing your hands with soap and water or using alcohol-based hand rub kills viruses that may be on your hands. Maintain social distancing Maintain at least 1 metre (9 feet) distance between yourself and anyone who is coughing or sneezing. Why? When someone coughs or sneezes they spray small liquid droplets from their nose or mouth which may contain virus. If you are too close, you can breathe in the droplets, including the COVID-19 virus if the person coughing has the disease. Avoid touching eyes, nose and mouth Why? Hands touch many surfaces and can pick up viruses. Once contaminated, hands can transfer the virus to your eyes, nose or mouth. From there, the virus can enter your body and can make you sick. Practice respiratory hygiene Make sure you, and the people around you, follow good respiratory hygiene. This means covering your mouth and nose with your bent elbow or tissue when you cough or sneeze. Then dispose of the used tissue immediately. Why? Droplets spread virus. By following good respiratory hygiene you protect the people around you from viruses such as cold, flu and COVID-19.
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missviolet1847 · 4 years
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Dino Buzzati, Qualcosa era successo 
Il treno aveva percorso solo pochi chilometri (e la strada era lunga, ci saremmo fermati soltanto alla lontanissima stazione d'arrivo, così correndo per dieci ore filate) quando a un passaggio a livello vidi dal finestrino una giovane donna. Fu un caso, potevo guardare tante altre cose invece lo sguardo cadde su di lei che non era bella né di sagoma piacente, non aveva proprio niente di straordinario, chissà perché mi capitava di guardarla. Si era evidentemente appoggiata alla sbarra per godersi la vista del nostro treno, superdirettissimo, espresso del nord, simbolo per quelle popolazioni incolte, di miliardi, vita facile, avventurieri, splendide valige di cuoio, celebrità, dive cinematografiche, una volta al giorno questo meraviglioso spettacolo, e assolutamente gratuito per giunta. Ma come il treno le passò davanti lei non guardò dalla nostra parte (eppure era là ad aspettare forse da un'ora) bensì teneva la testa voltata indietro badando a un uomo che arrivava di corsa dal fondo della via e urlava qualcosa che noi naturalmente non potemmo udire: come se accorresse a precipizio per avvertire la donna di un pericolo. Ma fu un attimo: la scena volò via, ed ecco io mi chiedevo quale affanno potesse essere giunto, per mezzo di quell'uomo, alla ragazza venuta a contemplarci. E stavo per addormentarmi al ritmico dondolio della vettura quando per caso - certamente si trattava di una pura e semplice combinazione - notai un contadino in piedi su un muretto che chiamava chiamava verso la campagna facendosi delle mani portavoce. Fu anche questa volta un attimo perché il direttissimo filava eppure feci in tempo a vedere sei sette persone che accorrevano attraverso i prati, le coltivazioni, l'erba medica, non importa se la calpestavano, doveva essere una cosa assai importante. Venivano da diverse direzioni chi da una casa, chi dal buco di una siepe chi da un filare di viti o che so io, diretti tutti al muriccioio con sopra il giovane chiamante. Correvano, accidenti se correvano, si sarebbero detti spaventati da qualche avvertimento repentino che li incuriosiva terribilmente, togliendo loro la pace della vita. Ma fu un attimo, ripeto, un baleno, non ci fu tempo per altre osservazioni. Che strano, pensai, in pochi chilometri già due casi di gente che riceve una improvvisa notizia, così almeno presumevo. Ora, vagamente suggestionato, scrutavo la campagna, le strade, i paeselli, le fattorie, con presentimenti ed inquietudini. Forse dipendeva da questo speciale stato d'animo, ma più osservavo la gente, contadini, carradori, eccetera, più mi sembrava che ci fosse dappertutto una inconsueta animazione. Ma sì, perché quell'andirivieni nei cortili, quelle donne affannate, quei carri, quel bestiame? Dovunque era lo stesso. A motivo della velocità era impossibile distinguere bene eppure avrei giurato che fosse la medesima causa dovunque. Forse che nella zona si celebravan sagre? Che gli uomini si disponessero a raggiungere il mercato? Ma il treno andava e le campagne erano tutte in fermento, a giudicare dalla confusione. E allora misi in rapporto la donna del passaggio a livello, il giovane sul muretto, il viavai dei contadini: qualche cosa era successo e noi sul treno non ne sapevamo niente. Guardai i compagni di viaggio, quelli dello scompartimento, quelli in piedi nel corridoio. Essi non si erano accorti. Sembravano tranquilli e una signora di fronte a me sui sessant'anni stava per prender sonno. O invece sospettavano? Sì, sì, anche loro erano inquieti, uno per uno, e non osavano parlare. Più di una volta li sorpresi, volgendo gli occhi repentini, guatare fuori. Specialmente la signora sonnolenta, proprio lei, sbirciava tra le palpebre e poi subito mi controllava se mai l'avessi smascherata. Ma di che avevano paura? Napoli. Qui di solito il treno si ferma. Non oggi il direttissimo. Sfilarono rasente a noi le vecchie case e nei cortili oscuri vedemmo finestre illuminate e in quelle stanze - fu un attimo - uomini e donne chini a fare involti e chiudere valige, così pareva. Oppure mi ingannavo ed erano tutte fantasie? Si preparavano a partire. Per dove? Non una notizia fausta dunque elettrizzava città e campagne. Una minaccia, un pericolo, un avvertimento di malora. Poi mi dicevo: ma se ci fosse un grosso guaio, avrebbero pure fatto fermare il treno; e il treno invece trovava tutto in ordine, sempre segnali di via libera, scambi perfetti, come per un viaggio inaugurale. Un giovane al mio fianco, con l'aria di sgranchirsi, si era alzato in piedi. In realtà voleva vedere meglio e si curvava sopra di me per essere più vicino al vetro. Fuori, le campagne, il sole, le strade bianche e sulle strade carriaggi, camion, gruppi di gente a piedi, lunghe carovane come quelle che traggono ai santuari nel giorno del patrono. Ma erano tanti, sempre più folti man mano che il treno si avvicinava al nord. E tutti avevano la stessa direzione, scendevano verso mezzogiorno, fuggivano il pericolo mentre noi gli si andava direttamente incontro, a velocità pazza ci precipitavamo verso la guerra, la rivoluzione, la pestilenza, il fuoco, che cosa poteva esserci mai? Non lo avremmo saputo che fra cinque ore, al momento dell'arrivo, e forse sarebbe stato troppo tardi. Nessuno diceva niente. Nessuno voleva essere il primo a cedere. Ciascuno forse dubitava di sé, come facevo io, nell'incertezza se tutto quell'allarme fosse reale o semplicemente un'idea pazza, allucinazione, uno di quei pensieri assurdi che infatti nascono in treno quando si è un poco stanchi. La signora di fronte trasse un sospiro, simulando di essersi svegliata, e come chi uscendo dal sonno leva gli sguardi meccanicamente, così lei alzo le pupille fissandole, quasi per caso, alla maniglia del segnale d'allarme. E anche noi tutti guardammo l'ordigno, con l'identico pensiero. Ma nessuno parlò o ebbe l'audacia di rompere il silenzio o semplicemente osò chiedere agli altri se avessero notato, fuori, qualche cosa di allarmante. Ora le strade formicolavano di veicoli e gente, tutti in cammino verso il sud. Rigurgitanti i treni che ci venivano incontro. Pieni di stupore gli sguardi di coloro che da terra ci vedevano passare, volando con tanta fretta al settentrione. E zeppe le stazioni. Qualcuno ci faceva cenno, altri ci urlavano delle frasi di cui si percepivano soltanto le vocali come echi di montagna. La signora di fronte prese a fissarmi. Con le mani piene di gioielli cincischiava nervosamente un fazzo1etto e intanto i suoi sguardi supplicavano: parlassi, finalmente, li sollevassi da quel silenzio, pronunciassi la domanda che tutti si aspettavano come una grazia e nessuno per primo osava fare. Ecco un'altra città. Come il treno, entrando nella stazione, rallentò un poco, due tre si alzarono non resistendo alla speranza che il macchinista fermasse. Invece si passò, fragoroso turbine, lungo le banchine dove una folla inquieta si accalcava anelando a un convoglio che partisse, tra caotici mucchi di bagagli. Un ragazzino tentò di rincorrerci con un pacco di giornali e ne sventolava uno che aveva un grande titolo nero in prima pagina. Allora con un gesto repentino, la signora di fronte a me si sporse in fuori, riuscì ad abbrancare il foglio ma il vento della corsa glielo strappò via. Tra le dita restò un brandello. Mi accorsi che le sue mani tremavano nell'atto di spiegarlo. Era un pezzetto triangolare. Si leggeva la testata e del gran titolo solo quattro lettere. IONE, si leggeva. Nient'altro. Sul verso, indifferenti notizie di cronaca. Senza parole, la signora alzò un poco il frammento affinché tutti lo potessero vedere. Ma tutti avevamo già guardato. E si finse di non farci caso. Crescendo la paura, più forte in ciascuno si faceva quel ritegno. Verso una cosa che finisce in IONE noi correvamo come pazzi, e doveva essere spaventosa se, alla notizia, popolazioni intere si erano date a immediata fuga. Un fatto nuovo e potentissimo aveva rotto la vita del Paese, uomini e donne pensavano solo a salvarsi, abbandonando case, lavoro, affari, tutto, ma il nostro treno no, il maledetto treno marciava con la regolarità di un orologio, al modo del soldato onesto che risale le turbe dell'esercito in disfatta per raggiungere la sua trincea dove il nemico già sta bivaccando. E per decenza, per un rispetto umano miserabile, nessuno di noi aveva il coraggio di reagire. Oh i treni come assomigliano alla vita! Mancavano due ore. Tra due ore, all'arrivo, avremmo saputo la comune sorte. Due ore, un'ora e mezzo, un'ora, già scendeva il buio. Vedemmo di lontano i lumi della sospirata nostra città e il loro immobile splendore riverberante un giallo alone in cielo ci ridiede un fiato di coraggio. La locomotiva emise un fischio, le ruote strepitarono sul labirinto degli scambi. La stazione, la curva nera delle tettoie, le lam- pade, i cartelli, tutto era a posto come il solito. Ma, orrore!, il direttissimo ancora andava e vidi che la stazione era deserta, vuote e nude le banchine, non una figura umana per quanto si cercasse. Il treno si fermava finalmente. Corremmo giù per i marciapiedi, verso l'uscita, alla caccia di qualche nostro simile. Mi parve di intravedere, nell'angolo a destra in fondo, un po' in penombra, un ferroviere col suo berrettuccio che si eclissava da una porta, come terrorizzato. Che cosa era successo? In città non avremmo più trovato un'anima? Finché la voce di una donna, altissima e violenta come uno sparo, ci diede un brivido. " Aiuto! Aiuto! " urlava e il grido si ripercosse sotto le vitree volte con la vacua sonorità dei luoghi per sempre abbandonati.
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lamilanomagazine · 9 months
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Catania, festival di cinema breve "Corti in Cortile”: tutto pronto per la XV edizione
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Catania, festival di cinema breve "Corti in Cortile”: tutto pronto per la XV edizione. Una XV edizione ancora più ricca per "Corti in Cortile, il Cinema in breve", lo storico  festival  dedicato al cortometraggio italiano e internazionale che si terrà nel Palazzo della Cultura di Catania dal 15 al 17 settembre prossimi. È il Film Market l'importante novità della kermesse, inserita all'interno del Catania Summer Fest promosso dal sindaco Enrico Trantino e organizzata dall'Associazione Culturale Visione Arte (direttore artistico Davide Catalano) e dal Comune, con la Direzione Cultura e la Catania Film Commission. Società di produzione, distributori, film-maker, film commission siciliane, consulenti di finanziamenti europei ed esperti di cineturismo e location saranno i protagonisti del nuovo spazio "Film Market", centro di networking e incontri allestito sulla suggestiva terrazza di Palazzo Platamone, nell'area di "Corti in Cortile" denominata "Spazio Franco Tomaselli”. Produzione e post-produzione, la legislazione che regola gli aspetti logistici, il diritto d'autore o le modalità di reperimento e uso di fondi comunitari, ma anche cine-turismo e distribuzione: il festival mira a creare un luogo che, sulla scia dello European Film Market di Berlino, rappresenti una preziosa occasione nel panorama dei festival cinematografici italiani per mettere in contatto e in interazione i film-maker, i produttori e l'intera filiera dei soggetti coinvolti nel processo creativo e produttivo, con la presenza di  alcuni degli interlocutori più autorevoli del settore pronti a fornire delucidazioni e informazioni. Il progetto sul Film Market catanese, supportato dalla direzione Cultura retta da Paolo Di Caro, è stato messo a punto nel corso di alcuni tavoli tecnici coordinati dalla responsabile della Catania Film Commission, Sabina Murabito (che è anche tra i componenti della prestigiosa giuria di "Corti in Cortile"), e dal direttore artistico e ideatore del festival, Davide Catalano. "Una proposta condivisa - sottolinea la Catania Film Commission -, che rientra nell'ambito dell'attività di sviluppo e promozione della cultura, dell'arte, del cinema, soprattutto tra i giovani, che l'Amministrazione guidata dal sindaco Trantino sta portando avanti. Si sta puntando in special modo sul coinvolgimento di professionisti e operatori culturali del territorio, con un progetto che prevede di offrire loro la possibilità di confrontarsi e mettersi in gioco non solo fuori dall'Isola, e per questo un particolare ringraziamento va alla Sicilia Film Commission”. «Il Film Market – spiega il direttore artistico Davide Catalano –  si vuole affermare come punto di riferimento per tutte le realtà cinematografiche siciliane. Ci auguriamo che sia l'inizio di una tradizione, che già dal prossimo anno promette di coinvolgere l'intero Sud Italia». Tra le adesioni, oltre alla Catania Film Commission, le case produttrici Wildside (Claudio Falconi) e Cinemaset (Antonio Chiaramonte), il Prof. Enrico D.G. Nicosia, esperto in cine-turismo, Tiziana Falsaperla, Giudice presso la I sez. civile del Tribunale di Catania, esperta in diritto d'autore delle opere cinematografiche e l'avv. Riccardo Trovato, esperto in assistenza legale a produzioni cinematografiche e ai principali soggetti coinvolti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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romana73 · 4 years
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REYLO FANFIC: YIN E YAN. 5 PARTE
AUTRICE : Romana73
TEMPO : Un anno dopo Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi
TEMA E FANDOM : Star Wars
RATING : Esplicito
TITOLO : Yin e Yan
CATEGORIE : M/F
COPPIE: Kylo Ren/Ben Solo e Rey
PERSONAGGI: Rey, Kylo Ren/Ben Solo, Anakin Skywalker (nominato), BB – 8, Cavalieri di Ren, Chewbacca, Darth Vader (nominato), Finn, Generale Hux, Han Solo (nominato), Leia Organa, Luke Skywalker, Poe Dameron, Rose Tico, ragazzini di Canto Bright, Snoke (nominato), combattenti vari della Resistenza e Primo Ordine
AVVERTENZE: I personaggi, il mondo e le storie di Star Wars NON SONO MIEI E NON MI APPARTENGONO IN ALCUN MODO, ma sono di creazione e proprietà di George Lucas, Lucasfilm, Disney, J.J. Abrams e Rian Johnson e degli attori che interpretano i personaggi di Star Wars e le loro storie. Io NON SONO IN NESSUN MODO LEGATA A QUESTE PERSONE E CASE CINEMATOGRAFICHE. NON CONOSCO NESSUNA DI LORO e NON SONO IN NESSUN MODO IN CONTATTO CON LORO
AVVERTENZE 2 : violenza, anche a livello di linguaggio. L'idea di partenza di questa storia deriva da un leaks da me letto lo scorso anno e che ha colpito la mia fantasia
Il CAPITOLO I lo trovate QUA : https://romana73.tumblr.com/post/189784149806/reylo-fanfiction-yin-e-yan
Il CAPITOLO II lo trovate QUA : https://romana73.tumblr.com/post/189950233441/reylo-fanfic-yin-e-yang-2-parte
Il CAPITOLO III lo trovate QUA : https://romana73.tumblr.com/post/190300121006/reylo-fanfic-yin-e-yan-3-parte
Il CAPITOLO IV lo trovate QUA: https://romana73.tumblr.com/post/190661242876/reylo-fanfic-yin-e-yan-4-parte
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CAP. V (I PARTE)
- Grazie...nulla...sì, lo so. No... non disturbatemi -
Rey sentì voci lontane e ovattate farsi largo nella coltre di sonno che la avvolgeva, finché una non divenne più forte e distinta delle altre, riuscendo a scuoterla del tutto. Kylo Ren aveva ordinato a qualcuno di non disturbarlo. La sua voce e passi sembravano terribilmente vicini. La ragazza aprì gli occhi di scatto, tendendosi come la corda di un violino. Sudando freddo e rimanendo immobile, Rey cercò di mettere a fuoco la situazione. Pregando che il ragazzo non si accorgesse del suo risveglio, simulando il respiro di una persona addormentata, Rey socchiuse gli occhi, cercando di capire in quale condizione si trovava. La prima cosa che notò erano i suoi polsi liberi dalle manette anti -Forza. Sotto le lenzuola morbide e lucide, i piedi erano nudi. Il suo corpo era disteso sopra un materasso duro, ma comodo. La giovane non perse tempo a domandarsi chi poteva averla sistemata in quel modo, la sua memoria funzionava fin troppo bene. Nel momento in cui Kylo l'aveva presa in braccio, la frustrazione provocata in lei dalla situazione era andata crescendo, inducendola a inveire piano contro di lui. Non voleva fare scenate e dare spettacolo, regalando soddisfazione al neo Leader Supremo e i suoi uomini. Ciò nonostante, Rey riusciva a malapena a contenere la crescente irritazione che la animava. Terminati gli insulti, la giovane aveva cambiato tattica,  provando anche a scalciare e compiere movimenti bruschi e improvvisi con il corpo, ma nulla era sembrato scalfire la pacatezza di Kylo, che si era limitato ad assorbire i suoi colpi e bizze, proseguendo a camminare imperterrito e silenzioso. Gettando uno sguardo dietro le spalle del ragazzo, Rey era sobbalzata quando aveva notato la strada sterrata estendersi all'infinito. La base era scomparsa e il paesaggio aveva perso i contorni a lei ben noti. Rey aveva sentito ancora una volta le lacrime bruciarle gli occhi. Il ricordo delle espressioni disperate di Finn, Poe, Milo e Cleena mentre gli lanciava un ultimo sguardo, prima che Kylo la sottraesse loro, gli occhi pieni d'amore e tenerezza di Leia... quella volta non era riuscita a trattenersi. Forti singhiozzi erano usciti dalla sua bocca prima che lei potesse accorgersene, riempendole le orecchie. Le lacrime le scorrevano libere sul volto. La sua testa aveva ceduto, toccando l'ampio petto di Kylo, affondandoci il viso, finché il pianto non si era trasformato in sonno profondo.
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Kylo Ren aveva adagiato Rey sul proprio letto, sfilandole le scarpe e gettandole in terra. Stizzoso, aveva sollevato una mano, usando la Forza per far scivolare le coperte da sotto il corpo della ragazza e posarle sopra di lei, senza toccarla. Il giovane aveva sbuffato toccandosi la maglia strappata, ancora bagnata di lacrime. A passo deciso, aveva raggiunto il suo bagno privato, togliendosi con gesti nervosi gli abiti di dosso e gettandosi sotto la doccia, lavandosi con frenesia, come se un acido gli bruciasse la pelle, finendo per colpire la parete davanti a se con un pugno. Ansimante, Kylo era rimasto a guardare i pezzi di parete caduti ai suoi piedi. Non ci fossero stati Rey e gli intrusi che li seguivano da quando avevano abbandonato la base della Resistenza, Kylo si sarebbe sfogato, distruggendo qualcosa e, magari, facendo saltare qualche testa di quei fanatici al suo servizio, ma si era imposto di non perdere le staffe, almeno per il momento. Lui aveva un piano e degli scopi ed era deciso a portarli avanti, arrivando fino in fondo, a qualunque costo.
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- Vicrul, preparati. Andiamo su Canto Bright. Devi dare la caccia ad alcuni bambini sensibili alla Forza. Spaventali, stremali, ma non ucciderli. - Kylo aveva istruito succinto tre giorni prima, entrando nell'alloggio di uno dei suoi cavalieri. L'uomo biondo, con freddi occhi grigi e il volto squadrato, solcato da varie cicatrici, aveva aperto la bocca per parlare, per poi richiuderla, limitandosi ad annuire. Non stava a lui indagare le ragioni per cui, di punto in bianco, il loro Leader  aveva deciso di presentarsi di persona, domandando di non ammazzare più mocciosi, mentre fino a poco tempo prima si aggirava insofferente per il Finalizer, guardandoli a malapena, ordinando attraverso Hux oppure seduto sul trono di uccidere tutti i ragazzini sensibili alla Forza e chiunque altro provava a resistere lui. Da quando la ragazza Jedi e la Resistenza gli erano sfuggiti, Kylo sembrava oscillare tra l'essere un efficiente e freddo Dio della Morte e il somigliare a un vulcano pronto a eruttare. Vicrul aveva osservato l'alta e possente figura di Kylo di schiena, mentre il ragazzo usciva dalla stanza. Di sicuro, la caratteristica che il loro capo non avrebbe ma perso era la cupezza. Il Cavaliere di Ren scosse le spalle e, allungando una mano, aveva agguantato la sua lucente falce vibrante appoggiata al muro, vicino al suo letto, aveva iniziato a sistemarla. Poche vibrazioni della sua arma bastavano a spaventare il peggiore dei mostri, figuriamoci degli acerbi e inesperti bambini.
Kylo aveva proseguito a camminare lungo il corridoio, in direzione dell'alloggio di Cardo, quando aveva incrociato il generale Hux provenire dalla parte opposta. Pallido, alto e magro, i rossi di capelli pettinati all'indietro, i piccoli e spenti occhi chiari, l'uomo procedeva rigido e impettito, stretto nella sua divisa militare nera, con pantaloni a sbuffo e alti stivali di pelle. Nell'incrociare Kylo, il militare si era fermato, scattando sull'attenti e battendo insieme, veloce, i tacchi degli stivali. Il ragazzo aveva piegato la bocca in una smorfia infastidita, irritato dal rumore delle calzature del militare. A dir la verità, lui detestava Hux e solo la dedizione dell'uomo alla causa aveva fatto in modo che Kylo lo lasciasse in vita. Quel sentimento poteva tornagli molto utile.
- Leader Supremo, mi scusi il disturbo, signore – Hux aveva apostrofato Kylo, portandosi una mano tesa alla tempia e guardando un invisibile punto lontano davanti a se. Il giovane si era bloccato, girando solo la testa a guardare il suo interlocutore, in attesa che lui proseguisse.
-Ho sentito che ordinava di dirigersi sul pianeta di Canto Bright... - Hux aveva esordito prudente.
-Lei ha udito? Ha origliato come al solito Generale Hux? - Kylo aveva tagliato corto, accigliandosi.L'espressione imbarazzata dell'uomo, mista all'irritazione e rabbia che provava per quella che considerava pura insolenza da parte del giovane divertivano Kylo, sebbene non lo lasciasse trasparire.
-Non era mia intenzione, signore, lo assicuro... - Hux aveva ingoiato il forte desiderio voglia di prendere a frustate quella giovane faccia attraente, nonostante la cicatrice obliqua che segnava il lato sinistro, partendo dalla fronte e attraversando la guancia, il collo e sparendo sotto la maglia. L'unico potere che Kylo Ren aveva in più di lui era la sensibilità a quella che tutti chiamavano Forza. Fosse stato una persona normale, la situazione sarebbe stata ben diversa e, forse, lui avrebbe considerato il ragazzo solo una delle tante formiche da sottomettere o uccidere di cui sembrava popolato l'universo. Kylo mantenne la sua espressione stoica, sebbene avesse intuito i pensieri dell'uomo. Il giovane Leader aveva sentito prudere le mani dal desiderio di sollevarne una in direzione di Hux e strangolarlo usando la Forza. Il ragazzo aveva ricordato come, dopo l'uccisione di Snoke, tale metodo si era rivelato efficace per zittire il militare, quando aveva cercato di opporsi alla sua presa di potere. Kylo aveva sollevato una mano verso di lui, piegando pollice e indice come se stesse davvero stringendo la sua carotide. La faccia di Hux si era tinta di un rosso simile ai suoi capelli e l'uomo aveva strabuzzato gli occhi, boccheggiando e portandosi le mani alla gola in cerca d'aria. Kylo aveva mollato la presa all'improvviso e il militare era tornato a respirare, seguendolo in silenzio, come un cane rabbioso, ma troppo affamato per abbandonare il padrone da cui riceveva brutali calci, ma anche un pasto decente e sicuro. Kylo aveva scrollato le spalle, rinunciando a soffocare Hux e si era avvicinato all'uomo, sistemandogli con le mani il rigido colletto della divisa. Per la seconda volta nel giro di dieci minuti, il militare aveva ingoiato a vuoto, guardando dritto di fronte a se, evitando il contatto diretto con gli occhi marrone scuro di Kylo Ren, in quel momento animati da una luce sinistra e divertita.
-Andremo su Canto Bright per una missione, diciamo...cruciale – Kylo aveva sospirato, anticipando le domande dell'ufficiale.
- Qualunque cosa accada, ciò che lei deve fare, è mandare un manipolo di soldati per spaventare e fare confusione e, in mia assenza, seguire le istruzioni di Cardo e Vicrul - Kylo aveva terminato, lasciando il colletto della giacca del Generale e scrutandolo in faccia con occhi severi.
-Sì, ma...a Canto Bright c'è un manipolo di bambini sensibili alla Forza e...se la Resistenza arrivasse per salvarli?- Aveva insistito attento Hux.
“Lo spero”, Kylo aveva pensato tra se. Il giovane aveva scrollato le spalle.
-Non vedo il problema. Ci penserò io – aveva risposto, allontanandosi brusco.
Hux era rimasto immobile, muovendosi solo quando Kylo Ren era a distanza di sicurezza. Il militare aveva gettato un'occhiata assassina in direzione del ragazzo, digrignando i denti bianchi e piccoli. Esseri contro natura, ecco cosa erano per lui Jedi, Sith e le altre persone sensibili alla Forza. Si credevano superiori agli altri, insigniti di chissà quale missione solo perché possedevano facoltà speciali. Lui si era sempre domandato cosa avrebbero fatto tali individui se avessero perso le loro preziose capacità. Dubitava sarebbero stati capaci di combinare qualcosa di buono e utile. Kylo Ren era uno degli esemplari peggiori della categoria. Non solo possedeva grande sensibilità alla Forza, ma era discendente diretto di una delle famiglie più importanti, i cui membri si erano sempre divertiti a giocare a scacchi con la vita e il destino della galassia, segnandone in modo indelebile la storia, ma ciò sembrava non bastare al giovane. Kylo si era ritenuto vittima di chissà quali torti e aveva pestato i piedi, fino a diventare il pupillo di Snoke, rubargli il potere e piegare l'intero Primo Ordine ai suoi scopi personali. No. Il vero essere superiore era la persona comune come lui che, senza bisogno di strani poteri, erano in grado di conquistare, costruire e distruggere. Le persone normali erano naturali, quelle dotate di Forza non lo erano. Non per lui, almeno.
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A Vicrul era bastato apparire nelle scuderie sotto il Casinò di Canto Bright, il volto coperto dal suo lucente elmo di minerale pastillion e il lungo cappotto nero di mostruosa pelle rettile, vibrando un paio di volte la sua lucente falce argentata per far scappare i ragazzini sensibili alla Forza da ogni parte. Manipoli di Stormtrooper avevano invaso il Casinò stesso, seminando panico e confusione, in modo che nessuno si accorgesse della fuga dei ragazzi. Kylo aveva osservato la scena serio e ombroso, affiancato da un contrariato e impettito Hux che non capiva il senso di tutto ciò e sembrava fremere dal desiderio di intervenire in prima persona. L'ombra di un sorriso era apparsa e subito scomparsa sul volto di Kylo, quando lui aveva percepito l'arrivo di Rey e della Resistenza. Il giovane aveva esteso i sensi, lasciando che lei avvertisse la sua presenza, guidandola dove lui si trovava. Kylo aveva osservato Rey usare la Forza per gettare a terra Vicrul occupato a inseguire una ragazzina, poi era intervenuto prima che lei si gettasse sul suo Cavaliere.
- Resti qua, Generale - il ragazzo aveva ordinato divertito a Hux, prima di raggiungere Rey e iniziare a duellare con lei.
Vicrul aveva colto l'occasione per raggiungere Hux sul Finalizer, dove aveva scambiato un cenno di intesa con Cardo che era subito sceso dalla nave usando una uscita secondaria. Il Cavaliere di Ren si era nascosto nella boscaglia accanto al campo di battaglia, dove era rimasto silenzioso e immobile, in attesa. Kylo stava parando i colpi di Rey, quando la sua testa era stata invasa dal dolore. Il ragazzo aveva respirato a fondo, spegnendo la spada laser, piantando i piedi in terra e irrigidendo le gambe, nel tentativo di non cadere, ma il dolore era stato più forte. Prendendosi la testa tra le mani, Kylo Ren era volato in terra, rotolandosi in preda a fitte lancinanti, digrignando i denti. A occhi socchiusi, il giovane aveva visto Rey agitarsi in terra, nelle sue stesse condizioni. Kylo aveva cercato di controllare, se non vincere, il dolore quel tanto che bastava per guardarsi intorno, fino a che il suo sguardo affaticato non si posò su un intenso bagliore bianco. Il Leader Supremo aveva steso un braccio nel tentativo di usare la Forza contro la fastidiosa luce, quando un freddo anello si era chiuso intorno il suo polso con un sordo click, bloccando d'improvviso le sue facoltà. Kylo aveva piegato il braccio e, con uno strattone, aveva gettato il suo assalitore lontano. Il giovane stava armeggiando con la manetta intorno al polso, quando un piede si era piantato al centro della sua schiena, bloccandolo a terra. Kylo aveva piegato le labbra in un sorrisetto sarcastico...avrebbe potuto batterli con un soffio, ma non era sua intenzione. Il Leader Supremo si era mosso come per scrollarsi l'arto di dosso, quando altri ribelli erano piombati su di lui. Qualcuno lo aveva preso a calci, altri lo avevano colpito con il manico del blaster. Una persona tra tutte gli aveva tirato con forza le braccia dietro la schiena, finendo di bloccargli i polsi nelle manette anti Forza. Kylo aveva spiato con la coda dell'occhio per scoprire chi lo aveva ammanettato. Poe Dameron. Giusto. Lui aveva catturato e torturato il pilota, adesso Poe gli stava restituendo il favore. Il suo sorriso era diventato selvaggio. A quanto pareva, la Resistenza aveva perso alcune remore, assumendo metodi sbrigativi e meno eleganti, per lo meno con lui. Guadandosi intorno, percependo il suo sguardo incupirsi e sentendo un sommesso ringhio uscire dalle sue labbra chiuse, Kylo aveva fatto in tempo a vedere FN-2187, che portava Rey sofferente in braccio, lontano da lui. quando una specie di maschera per gli occhi lucida, nera e tecnologica, era calata su di lui, oscurandogli la vista.
-Davvero? - Aveva sogghignato, provocatorio, mentre lo trascinavano via.
- Pensate che non sappia dove mi portate? Conosco tutte le vostre basi e trucchi...ouch!- Un forte colpe all'addome gli aveva mozzato il fiato in gola. Kylo aveva tossito, senza smettere di sorridere.
-Dove le avete prese?- Kylo aveva udito la flebile voce di Rey domandare a vuoto.
“Rey!” Il ragazzo aveva cercato di chiamarla telepaticamente con lei, ma la giovane aveva già perso i sensi.
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freedomtripitaly · 4 years
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Il borgo di Castel del Monte sorge arroccato a 1345 metri di quota, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, nel cuore dei territori più autentici della regione Abruzzo. Dalla sua posizione privilegiata si affaccia sulla splendida Valle del Tirino ed accoglie ad oggi poco meno di 500 abitanti. Parte della Comunità Montana Campo Imperatore-Piana di Navelli, il borgo è stato inserito a pieno diritto nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Le origini di Castel del Monte si perdono in tempi antichi, con ritrovamenti archeologici che testimoniano la presenza umana nella zona fin dal XI secolo a.C., e da allora le vicende di questo gioiello abruzzese hanno attraversato i secoli fino ad offrire oggi ai visitatori un nucleo medievale perfettamente conservato nelle architetture e nelle atmosfere. Castel del Monte unisce magistralmente il fascino di un villaggio sospeso nel tempo e l’incredibile bellezza della natura che lo circonda, regalando momenti di pace e panorami mozzafiato dalla rocca su cui è adagiato. Grazie all’orgoglio e alla caparbietà dei suoi abitanti è riuscito inoltre a risollevarsi magistralmente dal terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009, e mostra la sua eccezionale accoglienza a chiunque capiti su queste terre. Cosa vedere e fare a Castel del Monte Il piccolo borgo di Castel Del Monte conserva intatta la sua genuinità ed il suo passato di luogo dedito alla transumanza ed alla vita contadina. È una meta ideale per chi ha voglia di lasciarsi ammaliare da un paese caratteristico e pittoresco, che nel contenuto spazio dei suoi confini racchiude edifici ed opere dall’alto valore artistico e culturale. La sua architettura urbana presenta due caratteristiche costruttive molto particolari, frutto delle necessità difensive e della conformazione del territorio stesso. La prima è la presenza delle originali case-mura, dalla struttura simile ad una torre dalla duplice funzione abitativa e difensiva. La seconda è rappresentata invece dagli sporti, peculiari tunnel sotterranei scavati nella roccia che collegano in maniera insolita varie parti dell’abitato: un’attrazione imperdibile per chi passeggia tra i vicoli di Castel del Monte. Numerose sono le chiese presenti in paese, molte delle quali conservano ancora l’impianto originario e sono simbolo della forte spiritualità che intride la vita quotidiana di Castel del Monte. La principale per importanza e dimensioni è la Chiesa di S. Marco, che si erge nella parte superiore dell’abitato, chiamata Ricetto. Questa zona è probabilmente il cuore dal quale originò l’intero borgo e punto nel quale doveva essere collocato l’antico castello. Oggi la Chiesa di San Marco svetta da questa posizione di spicco, con il suo antico torrione di vedetta adibito a campanile. Segue per importanza devozionale la chiesa dedicata al santo patrono del borgo, ovvero la Chiesa di San Donato, situata a nord fuori dal perimetro del paese, scrigno di un pregiato altare in legno scolpito e della nicchia dove è conservata un’antica statua del Santo. Splendida anche la Chiesa della Madonna del Suffragio, intimamente legata alle vecchie tradizioni pastorizie e nota anche come la Chiesa della Madonna dei Pastori. Castel del Monte ospita anche interessanti musei che permettono di ripercorrere le più antiche usanze del paese e di conoscere più da vicino l’affascinante universo contadino di queste zone. Uno su tutti, il Museo Civico ed Etnografico, costituito da diverse sedi espositive distribuite all’interno del centro storico, dedicate alle attività dei pastori, ai costumi di un tempo, alla lavorazione della lana ed alle più sentite tradizioni religiose. Luogo di partenza ideale per lunghe ed emozionanti sessioni di trekking, Castel del Monte sorge proprio all’interno dei confini del Parco Nazionale d’Abruzzo e Campo Imperatore, un contesto naturalistico dell’imperdibile bellezza, vero paradiso per gli amanti delle attività all’aria aperta. Per la sua assoluta scenograficità il villaggio abruzzese è stato anche scelto come set di importanti produzioni cinematografiche. Tra streghe e ovini: i migliori eventi a Castel del Monte Nei secoli passati era diffusa tra i Castellani la credenza popolare nell’esistenza delle streghe e questa combinazione di superstizione e religiosità viene rievocata ancora oggi, ogni anno tra il 17 ed il 18 agosto: nella magica Notte delle Streghe, spettacoli teatrali itineranti, concerti, bancarelle a tema e maschere misteriose si mescolano in un’esplosione di suggestione e divertimento. Curiosa e estremamente tipica è anche la Rassegna Ovina di Campo Imperatore che, sempre in agosto, allieta i borghi della valle con una grande festa a base di prodotti tipici abruzzesi ed ambientazioni agresti. Durante i mesi invernali invece il borgo si anima di spettacoli e mostre durante il Borgo Innevato ed ha luogo inoltre la celebre Marcia di Campo Imperatore, un evento sportivo dal richiamo internazionale. Cosa mangiare a Castel del Monte Come ogni borgo italiano che si rispetti, Castel del Monte prende i visitatori per la gola, offrendo un’ampia scelta di succulenti prodotti gastronomici tradizionali. Imperdibili tra le leccornie casearie il canestrato di Castel del Monte, un formaggio di pecora a pasta dura, ed il marcetto, una crema piccante di formaggio fermentato. Da assaggiare prima di lasciare il borgo anche i deliziosi arrosticini tipicamente abruzzesi, ed i calcioni, un impasto di pecorino e uova, racchiuso in una sfoglia di farina, acqua ed olio di oliva. Ma anche le rape strascinate o le saporite chicocce e patate: Castel del Monte insomma non lascia proprio nessuno a bocca asciutta. https://ift.tt/2U0aH9B Cosa vedere a Castel del Monte, il borgo degli sporti Il borgo di Castel del Monte sorge arroccato a 1345 metri di quota, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, nel cuore dei territori più autentici della regione Abruzzo. Dalla sua posizione privilegiata si affaccia sulla splendida Valle del Tirino ed accoglie ad oggi poco meno di 500 abitanti. Parte della Comunità Montana Campo Imperatore-Piana di Navelli, il borgo è stato inserito a pieno diritto nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Le origini di Castel del Monte si perdono in tempi antichi, con ritrovamenti archeologici che testimoniano la presenza umana nella zona fin dal XI secolo a.C., e da allora le vicende di questo gioiello abruzzese hanno attraversato i secoli fino ad offrire oggi ai visitatori un nucleo medievale perfettamente conservato nelle architetture e nelle atmosfere. Castel del Monte unisce magistralmente il fascino di un villaggio sospeso nel tempo e l’incredibile bellezza della natura che lo circonda, regalando momenti di pace e panorami mozzafiato dalla rocca su cui è adagiato. Grazie all’orgoglio e alla caparbietà dei suoi abitanti è riuscito inoltre a risollevarsi magistralmente dal terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009, e mostra la sua eccezionale accoglienza a chiunque capiti su queste terre. Cosa vedere e fare a Castel del Monte Il piccolo borgo di Castel Del Monte conserva intatta la sua genuinità ed il suo passato di luogo dedito alla transumanza ed alla vita contadina. È una meta ideale per chi ha voglia di lasciarsi ammaliare da un paese caratteristico e pittoresco, che nel contenuto spazio dei suoi confini racchiude edifici ed opere dall’alto valore artistico e culturale. La sua architettura urbana presenta due caratteristiche costruttive molto particolari, frutto delle necessità difensive e della conformazione del territorio stesso. La prima è la presenza delle originali case-mura, dalla struttura simile ad una torre dalla duplice funzione abitativa e difensiva. La seconda è rappresentata invece dagli sporti, peculiari tunnel sotterranei scavati nella roccia che collegano in maniera insolita varie parti dell’abitato: un’attrazione imperdibile per chi passeggia tra i vicoli di Castel del Monte. Numerose sono le chiese presenti in paese, molte delle quali conservano ancora l’impianto originario e sono simbolo della forte spiritualità che intride la vita quotidiana di Castel del Monte. La principale per importanza e dimensioni è la Chiesa di S. Marco, che si erge nella parte superiore dell’abitato, chiamata Ricetto. Questa zona è probabilmente il cuore dal quale originò l’intero borgo e punto nel quale doveva essere collocato l’antico castello. Oggi la Chiesa di San Marco svetta da questa posizione di spicco, con il suo antico torrione di vedetta adibito a campanile. Segue per importanza devozionale la chiesa dedicata al santo patrono del borgo, ovvero la Chiesa di San Donato, situata a nord fuori dal perimetro del paese, scrigno di un pregiato altare in legno scolpito e della nicchia dove è conservata un’antica statua del Santo. Splendida anche la Chiesa della Madonna del Suffragio, intimamente legata alle vecchie tradizioni pastorizie e nota anche come la Chiesa della Madonna dei Pastori. Castel del Monte ospita anche interessanti musei che permettono di ripercorrere le più antiche usanze del paese e di conoscere più da vicino l’affascinante universo contadino di queste zone. Uno su tutti, il Museo Civico ed Etnografico, costituito da diverse sedi espositive distribuite all’interno del centro storico, dedicate alle attività dei pastori, ai costumi di un tempo, alla lavorazione della lana ed alle più sentite tradizioni religiose. Luogo di partenza ideale per lunghe ed emozionanti sessioni di trekking, Castel del Monte sorge proprio all’interno dei confini del Parco Nazionale d’Abruzzo e Campo Imperatore, un contesto naturalistico dell’imperdibile bellezza, vero paradiso per gli amanti delle attività all’aria aperta. Per la sua assoluta scenograficità il villaggio abruzzese è stato anche scelto come set di importanti produzioni cinematografiche. Tra streghe e ovini: i migliori eventi a Castel del Monte Nei secoli passati era diffusa tra i Castellani la credenza popolare nell’esistenza delle streghe e questa combinazione di superstizione e religiosità viene rievocata ancora oggi, ogni anno tra il 17 ed il 18 agosto: nella magica Notte delle Streghe, spettacoli teatrali itineranti, concerti, bancarelle a tema e maschere misteriose si mescolano in un’esplosione di suggestione e divertimento. Curiosa e estremamente tipica è anche la Rassegna Ovina di Campo Imperatore che, sempre in agosto, allieta i borghi della valle con una grande festa a base di prodotti tipici abruzzesi ed ambientazioni agresti. Durante i mesi invernali invece il borgo si anima di spettacoli e mostre durante il Borgo Innevato ed ha luogo inoltre la celebre Marcia di Campo Imperatore, un evento sportivo dal richiamo internazionale. Cosa mangiare a Castel del Monte Come ogni borgo italiano che si rispetti, Castel del Monte prende i visitatori per la gola, offrendo un’ampia scelta di succulenti prodotti gastronomici tradizionali. Imperdibili tra le leccornie casearie il canestrato di Castel del Monte, un formaggio di pecora a pasta dura, ed il marcetto, una crema piccante di formaggio fermentato. Da assaggiare prima di lasciare il borgo anche i deliziosi arrosticini tipicamente abruzzesi, ed i calcioni, un impasto di pecorino e uova, racchiuso in una sfoglia di farina, acqua ed olio di oliva. Ma anche le rape strascinate o le saporite chicocce e patate: Castel del Monte insomma non lascia proprio nessuno a bocca asciutta. Castel del Monte è un piccolo borgo dell’Abruzzo ricco di luoghi da visitare: oltre alle numerose chiese c’è il Museo Etnografico per scoprire il passato contadino.
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