Tumgik
#tu non sei un voto
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Immagina se le scuole aiutassero davvero i bambini a identificare i loro punti di forza, esplorando i loro talenti fin dalla giovane età e facendo crescere le loro abilità nel corso dei 12 anni, invece di lasciare che seguano tutti la stessa routine come le pecore e lasciarli confusi nella vita dopo la laurea.
#themindsjournal
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apropositodime · 1 year
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Ho comprato un eyeliner
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Ma lo darò a mia nipote, sta roba è da ventenni o al massimo trentenni, quando non hai la palpebra che comincia a caderti e poi quando hai tempo e la mano che non trema 😂, e anche un tutorial.
Un occhio figo l'altro panda, togli tutto.
Riprova, voto 5, ora però non c'è tempo di togliere tutto .
Cara vecchia matita sei meglio tu.
Quindi oggi non si deve piangere che la giornata è lunga 🤪😃
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belladecasa · 1 year
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Mamma: ma come mai hai quelle occhiaie? Non dormi? Sei preoccupata per l'intervento?
Io: (sai mamma tu probabilmente non ricordi quel giorno quando facevo la terza media ed ero fuori dalla scuola con i miei amici tra i quali c'era la mia amica Adri che ti disse che avevo preso 8 in scienze aspettandosi logicamente del giubilo da parte tua e non l'umiliazione che ne seguì davanti a tutti perché a detta tua era un voto troppo basso e non mi ero impegnata abbastanza per prendere il massimo come avevo tra l'altro sempre fatto fin dai primi anni delle elementari cioè da quando avevo capito che tu e la figura evanescente di mio padre mi davate considerazione e riconoscimento solo in relazione ai miei ottimi voti perché probabilmente la vostra vanità di persone che non avevano potuto realizzarsi accademicamente e aspirare all'ascesa sociale era solleticata dall'idea di avere un figlia straordinariamente intelligente ma non ero straordinariamente intelligente ero solo straordinariamente sola quindi) no l'ansia per l'intervento c'entra relativamente, più che altro preoccupazioni dovute all'università (percorso che mi ha già portato alla regolare assunzione di psicofarmaci perché voi avete avete fatto sì che collegassi automaticamente il mio valore personale a quello accademico e intellettuale appiattendo ogni mia altra dimensione e talento facendomi sviluppare dei complessi di inferiorità tali che sento di dover essere Marie Curie per meritare l'amore delle persone e nonostante conosca i vostri bias cognitivi tra cui il fatto che il percorso universitario oggi assicuri mobilità sociale e prosperità economica come era ai vostri tempi e i miei bias da voi causati comunque non riesco a volermi un minimo di bene e anelo il suicidio ogni giorno della mia vita)
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falcemartello · 2 years
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“92 MINUTI DI APPLAUSI “. (Cit.)
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Draghi: "Siamo in quest'aula perché gli italiani lo hanno chiesto."
No, dittatoruncolo da strapazzo, gli italiani non ti hanno chiesto un bel niente. Certo, tu sei abituato agli applausi nelle conferenze stampa, alle riverenze negli studi televisivi, al fiume di bava nelle aule di Montecitorio, ma quello non è il paese reale.
Il paese reale è formato da migliaia di famiglie che, a stento, arrivano a fine mese e verranno travolte dall'aumento delle bollette e dalle cartelle esattoriali. Il paese reale è composto da tutte quelle piccole e medie imprese che hai contribuito a far fuori, in ottemperanza a quella "creative destruction" di cui parlasti al G30. Il paese reale è quello che, da anni, vede alternarsi governi che non corrispondono minimamente al volere popolare.
Avevi un compito, vile affarista, e finora l'hai eseguito alla grande. Ci hai legato al PNRR (Piano Nazionale Razionamenti e Rovina), condannandoci a seguire tassativamente una lista di suicidi economici per avere in cambio una manciata di denaro a rate. E in prestito, per giunta. Un'umiliazione a cui solo un anti-italiano come te poteva sottoporci.
Hai diviso la popolazione alimentando un terrorismo vergognoso sulla pandemia, subordinando il diritto al lavoro ad un QrCode, imponendo a milioni di cittadini limitazioni demenziali e mentendo a reti unificate sull'efficacia di tali disposizioni. Che statista, davvero.
Ci hai gettati in prima linea nella guerra suicida alla Federazione Russa, promettendo che avremmo fatto facilmente a meno del gas di Mosca. Bene: lo vedranno, gli italiani, quanto costerà il gas algerino e quanto bene andranno avanti le nostre aziende a furia di sanzioni masochiste. E nel frattempo continui ad armare Kiev, come ordina lo Zio Sam. Tanto qualora partisse qualche missile saremo noi e non i tuoi padroni a farne subito le spese.
Hai spacciato il rimbalzo del gatto morto per ripresa economica e la totale subalternità dell'Italia ai tavoli europei come protagonismo. La Turchia ci sta cacciando a pedate dalle nostre storiche zone d'influenza, nel Mediterraneo siamo assenti e il tuo Ministro degli Esteri conosce la geopolitica meno della lingua italiana.
Insomma, caro Super Mario, puoi mentire a te stesso e alla tua claque quanto vuoi. La verità è che devi ringraziare di avere dinanzi a te una classe politica talmente infima e traditrice da averti permesso di fare i tuoi porci comodi indisturbato.
Perché tu, i patrioti, non li hai mai affrontati. Per ora.
Matteo Brandi
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«Sono qui solo perché gli italiani lo hanno chiesto».
È un errore. Gli italiani "chiedono" attraverso il voto alle elezioni. Legittimare un metodo diverso di raccolta del consenso rischia di creare un pericoloso precedente. Qualcuno potrà fare un uso spregiudicato di quel metodo.
Incredibilmente anche Casini ha uno sprazzo di lucidità : «lei è qui non solo perché glielo hanno chiesto gli italiani, ma perché il parlamento non le ha mancato la fiducia. Attenzione a invocare gli italiani: vorrebbe dire andare al voto».
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autolesionistra · 1 year
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Un amico una volta mi disse che ammettere di aver sbagliato o di aver avuto ripensamenti e cambiato idea è una di quelle cose che culturalmente viene castigata ma andrebbe normalizzata e incentivata. Darò quindi il mio contributo alla società.
Ci sono alcuni personaggi politici che magari non voto ma apprezzo le cose che dicono e saltuariamente pure quelle che fanno. Complice anche il panorama desolato che li circonda, finisce che ogni tanto qualche germoglio di speranza nel futuro riesce a nascere anche nel freddo inverno del mio perenne disappunto (cit). E di un paio me ne son pentito, per motivi diversi.
Elly Schlein nella sua carriera politica ha detto un sacco di cose condivisibili (anche sul PD, quando ne uscì), però ha due problemi di base che per quanto sian sempre stati lì, ora sono più evidenti. Il primo è che ad Elly Schlein sembra piacere Elly Schlein più delle cose che dice Elly Schlein; certe scelte politiche ne risentono di conseguenza. Il secondo è che come un po’ tutti gli ex (?) PD, continui a considerare il PD come qualcosa di salvabile. Il mix di questi due aspetti ha generato l’attuale mostro culminato nella conferma odierna di candidatura alla segreteria.
Anche se le dinamiche fra Schlein e Bonaccini devono più a Boldi e De Sica che a Stallone, non posso non immaginare un equivalente dell’allenatore di Apollo Creed in Rocky II che le starà ripetendo da un mesetto
Tu sei il numero 1, tu sei il campione, tu sei il piu grande di tutti i tempi, sei amato dalle donne, amato dai tifosi, tutti ti amano, sei amato dai giovani, tu sei il migliore, tu sei l'unico, Rocky Bonaccini è già tuo, è già battuto, non è degno di salire sul ring insieme a te, stasera gli farai vedere chi sei, stasera distruggilo.
Anche se più probabilmente se lo sta dicendo lei allo specchio.
Detto ciò passiamo, inevitabilmente, a Soumahoro. Tutto quello che potrei dire è detto meglio qui: https://www.essenziale.it/notizie/annalisa-camilli/2022/12/01/aboubakar-soumahoro-inchiesta
Se la vicenda personale è un bignami (le edizioni, no il fascio) di tutte le peculiarità deprimenti della sinistra, dalle spaccature inutili (la lega braccianti non è un sindacato, è un’associazione, e ha avuto qualche strinatura con USB) alle parabole prevedibili (certi aspetti erano già noti a un po’ di gente, fra cui Fratoianni), credo sia più utile parlare delle idee che ha portato avanti finora.
Soumahoro è parzialmente riuscito a (ri)portare sotto i riflettori alcune questioni da tempo sparite dai radar tipo la condizione dei braccianti, il concetto di rappresentanza politica di chi vive in italia ma non è nato qui, tutte le contraddizioni di un PD che si stracciava le vesti ai tempi di Salvini al ministero dell’interno salvo poi averne messo alcune basi con il decreto Minniti-Orlando:
Al di là delle responsabilità che saranno accertate dall’indagine, in questa vicenda emergono ancora una volta le contraddizioni del sistema italiano di accoglienza: il permanere di alcune condizioni strutturali che favoriscono lo sfruttamento lavorativo degli operatori sottoposti a un regime contrattuale che non li garantisce e il taglio progressivo degli investimenti pubblici, che già in passato hanno portato ad abusi e all’erogazione di servizi insufficiente per i richiedenti asilo. Il tema non è nuovo, il sistema di accoglienza è più volte stato al centro di scandali – dal Cara di Mineo a Mafia capitale – tuttavia la campagna di criminalizzazione dell’accoglienza che ne è conseguita non ha portato a una riforma, bensì a un’ulteriore opacità e al peggioramento delle condizioni delle strutture.
Ecco, la cosa che temo molto è che contestualmente al far sparire Soumahoro dal panorama politico una serie di temi tornino ad essere infilati sotto il tappeto. Il fatto che quest’ultima cosa faccia comodo sia all’attuale esecutivo che al PD lascia un sapore particolarmente amaro a tutta la vicenda.
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venusbook · 5 months
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Autore: Penelope Douglas
Editore: Newton Compton Editori
Spicy:3,5/5
Titolo: Nightfall
Voto:4/5
Recensione:
“MILLE RAGIONI PER SFUGGIRTI” è l’ultimo volume della serie “DEVIL’S NIGHT” , PURTROPPO IL MENO RIUSCITO.
Il romanzo si alterna tra passato e presente, e tra i POV dei due protagonisti.
Emory e Will, negli eventi del passato, regalano tantissime emozioni, la lettura, quindi, risulta sempre scorrevole e appassionante.
Problematica è la parte inerente al presente dove, dopo alcuni capitoli intriganti, si incappa in qualche caduta di “stile”.
Le prime 500 pagine si divorano, gli ultimi dodici capitoli, infine, pesano come un macigno.
SI HA COME L’IMPRESSIONE, errata o corretta, che l’autrice abbia messo troppa carne sul fuoco e non abbia saputo gestire trama e personaggi secondari.
“MILLE RAGIONI PER SFUGGIRTI” aveva un grandissimo potenziale che, purtroppo, non è stato sfruttato appieno.
Un romanzo “IMPERFETTO”, ma non brutto, o da scartare in toto.
IN UNA SCENA MOLTO SUGGESTIVA, SENZA FARE SPOILER, EMORY SCOPRE LA SUA VERA NATURA.
-------------------------------------------------------------------------- Aydin si sporse e mi baciò la tempia, e non presi nemmeno in considerazione l’idea di allontanarmi. Le sue labbra erano calde e il loro tocco gentile, quasi come quello di… Quasi come quello di un <<padre>>.
«TU SEI LILITH», mi sussurrò contro la pelle. «Non puoi restare ustionata SE SEI TU LA FIAMMA»
Lilith era una figura del nostro folklore. La prima moglie di Adamo, scacciata dal Giardino dell’Eden perché si rifiutava di essere sottomessa.
LEI ERA IL BUIO E LA LUCE.
Non aveva avuto paura di cadere o di bruciare troppo in fretta.
LEI ERA UNA FIAMMA.
(Emory) LILITH, INVECE, È SIMBOLO DI UGUAGLIANZA TRA UOMO E DONNA. EMORY NEL ROMANZO È LILITH IN TUTTI I SUOI MOLTEPLICI ASPETTI. EMORY, DURANTE IL SOGGIORNO A BLACKCHURCH, oltre a non essere più la fragile e indifesa ragazza del passato, oltre ad aver tirato letteralmente fuori gli artigli, è sensuale, seducente, trasgressiva, fin troppo disinibita, posseduta da un’energia sessuale selvaggia e istintiva che esploderà in tutto il suo potere nella famosa scena del treno, potere che investirà, coinvolgerà anche gli altri, lì non abbiamo più Emory, lì c’è Lilith in persona, il demone donna che sta lasciando l’Inferno
SIMBOLOGIA
🔥TESCHIO: Morte e Rinascita.
🔥 SERPENTE: Conoscenza.
🔥 CORNA: Potere.
SIMBOLOGIA CHE RACCHIUDE ANCHE UN DUPLICE SIGNIFICATO.
🔥TESCHIO: Immortalità
🔥SERPENTE: Dea Madre, Lilith.
🔥 CORNA: Simbolo lunare.
🔥 CORNA SU UNO SFONDO NERO: LILITH rappresenta la LUNA NERA, ossia la parte rimossa, quindi buia e nascosta, di ogni donna: quella parte, istintiva e selvaggia, seducente e colma di energia, imprevedibile e ingovernabile dall’uomo, ma non per questo cattiva. (CIT)
«SII LILITH», dissero le ragazze.
Athos si abbassò la Morte Rossa sugli occhi e tutti ci mettemmo in marcia mentre lei sussurrava «MAI EVA».
LILITH RICORDA ALLE DONNE IL PROPRIO POTERE,
IL POTERE DI SCEGLIERE,
IL POTERE DI NON ESSERE ADDOMESTICABILI”. (Cit.)💝
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immensoamore · 2 years
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Pochi pensieri sparsi e un po’ a cazzum sulle prossime elezioni a cui siamo chiamati domani .
Ricordate che votare è un dovere civico, soprattutto verso gli elettori. Quindi la stronzata “tanto non cambia niente” vi immette direttamente nella cesta di quelli che poi non si possono lamentare degli esiti (sei andato tu?) perché poi rompe molto i coglioni e fa di voi degli irresponsabili. Che voi non andiate a votare non è nell’interesse del politico ma puramente di chi vota per cui fare uno sforzo vi legittima a esseri umani, nulla più; considerate i diritti fini ad oggi conquistati frutto di lacrime,e spesso sangue,di gente che c’è morta per quei diritti. Onorate quelle morti e lottate per conservarli i diritti non per eliminarli; ricordatevi che non essere parte di una categoria (uso un termine impropriamente ma vorrei ne comprendeste il senso) non vi esonera dal prendervi cura e tutelare le stesse. Un giorno potreste essere parte di una categoria di cui non fotte sega a nessuno e rimpiangereste o maledireste chi ignora l’importanza di quella a cui appartenete. Sono sempre cazzi di tutti, nessuno escluso. L’astensionismo crea un danno, a tutti, sempre. Il non sentirsi rappresentati da partiti politici in questo dato momento (dato molto comune) non esime da un voto consapevole. Non si può essere in linea con tutto ma i principi cardine sono sicura possiate trovarli. Se non li avete trovati non avete ascoltato e qui si ritorna alla responsabilità morale di ognuno di noi. Andate a votare sapendo come si esprime il voto perchè il divieto del voto disgiunto renderebbe nulle le schede. Si mette solo una croce (SOLO UNA) non una sul nome e una sul simbolo. Se votate il nome va a tutta la coalizione in proporzione ai voti (e al soggetto ovviamente), se la mettete pure su un simbolo va tutto a puttane. Allora mettete su un simbolo e va pure al nominativo di riflesso. Se andate a votare fate in modo che sia buono e espressione della vostra volontà altrimenti è un voto a cazzum e abbiamo già il porcellum che rompe i cojoni e di cui nessuno ha capito un ca@@o. In momento è quello che è, c’è una guerra in atto, siamo in piena crisi energetica, la natura si è rotta le palle di noi,e lo sta palesemente dimostrando, e c’è da salvare il salvabile: fate la vostra.
Buon voto e cerchiamo di non fare cazzate.
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deathshallbenomore · 2 years
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ciao! sono molto preoccupata per questione elezioni + governo nuovo, tu sei una persona che sembra saperne un po' e quindi ti chiedo: quale sarebbe lo scenario peggiore se si andasse incontro ad un governo Meloni secondo te? la sto vivendo malissimo, la gente è troppo stupida per avere diritto di voto e io ho paura :(
buongiornissimo cara, grazie mille per la fiducia nelle mie due (2)* conoscenze in materia. vedrò di fare il possibile, ma prima è importante fare due premesse
a livello strettamente personale, detto da giulia deathshallbenomore davanti a uno o due o cinque gin tonic, anch'io sono preoccupata e mi voglio sparare per l'attuale situazione politica e per il futuro che ci attende; direi che il senso di spaesamento è normale;
ad ogni modo, è importante cercare di rimanere obiettivi, e qui entra in gioco la (circa, in un certo senso) Dr. giulia deathshallbenomore. Cercherò di risponderti rimanendo sul tecnico e senza cedere eccessivamente alla nobile arte della divinazione; cercare di prevedere il futuro mi sembrerebbe poco intellettualmente onesto e più tendente all’opinione free style, che è (ahimè) alla portata di tutti. Quindi disclaimer: NON SONO UNA VEGGENTE**;  
premessa bonus: oh rega è il 31 di luglio e siamo su tumblr, quindi perdonatemi se magari (sicuramente) non osservo il rigore scientifico di una pubblicazione perché altrimenti vi piratate un manuale di costituzionale e un po' di letteratura scientifica e facciamo prima <3
ora andiamo sotto ché se no mi danno in pasto ai lupi <3
Sicuramente, se/quando arriveremo al governo Meloni, ci troveremo dinanzi a un governo di destra, populista e nazionalista. Assisteremo a un rallentamento sui diritti - scordiamoci ius soli, diritti lgbt+, inclusione sociale, legalizzazioni, fine vita (anche se, a dire il vero, è una questione abbastanza trasversale) etc. - se non a un arretramento [il buon mantra “i diritti non sono mai scontati”? Sempre attuale]. Probabilmente ci saranno politiche opinabili, à la quota 100. Clima? Voglio sperare che a qualcuno interessi. Un giorno sì e l’altro pure saremo al centro di situazioni imbarazzanti in sede Ue e internazionale. Tutto sommato, comunque, niente di nuovo sul fronte occidentale.
Ad ogni modo, è comunque vero che non viviamo nello stato di natura, ma disponiamo di garanzie costituzionali. La nostra costituzione è rigida: non solo per modificarla serve una procedura più complessa del normale iter legislativo, ma, soprattutto, alcune parti sono indisponibili alla revisione (esplicitamente solo la forma repubblicana ex art. 139, ma, per l'interpretazione dottrinale e soprattutto per la giurisprudenza costituzionale, anche i c.d. princìpi “supremi”: il godimento dei diritti, l’eguaglianza formale e sostanziale, lo stato diritto etc etc. -> non esiste un elenco(TM), generalmente si fa riferimento ai princìpi fondamentali all'inizio della costituzione e ad altri elementi da essi richiamati). Ora, la rigidità interessa in primis la procedura di revisione costituzionale, quindi mi dirai: 'va beh ma che me frega? Dimmi di più del governo Meloni’. Però è importante tenere presente questa cornice: la costituzione, con le sue parti inalterabili, è alla base e al vertice gerarchico del nostro ordinamento, ed è peraltro garantita dalla Corte costituzionale (altro tassello fondamentale delle garanzie costituzionali previste dal testo stesso): qualsiasi norma o atto violi la costituzione (cercando, in un certo senso, di distorcere i confini e le caratteristiche dell’ordinamento) è da ritenersi incostituzionale. E quindi questo costituisce un argine all’attività del legislatore, per quanto il giudizio di costituzionalità da noi non sia preventivo, ma ex post. Inoltre, anche il presidente della repubblica, nel ruolo di garante dell’ordinamento costituzionale, può opporsi all’approvazione di una legge mediante il rinvio alle camere (certo, non uno strumento fortissimo e su cui contare al 1000%, ma questo anche per garantire l’equilibrio tra e la separazione dei poteri). 
Altro esempio sulle garanzie, la nomina dei ministri: il presidente della repubblica può invitare a riconsiderare/opporsi alla nomina di un ministro - come già accadde proprio con il gov. Conte I. Il che ci offre potenzialmente un garanzia rispetto alla nomina, in posizioni chiave, di ministri che ci metterebbero in situazioni gravissime (ovviamente non mi riferisco a politiche tutto sommato normali, ma con cui non concordiamo, ma parlo di casi in cui verrebbero messi in questione la posizione all’interno dell’UE o lo schieramento internazionale dell’Italia. Per dire: difficile aspettarsi che il presidente della repubblica accetti di nominare ministri che propongano l’uscita dall’UE e l’allineamento con la Russia).
Questo per dire che il sistema costituzionale non è infallibile, ma non è nemmeno una pagina bianca su cui chiunque possa scrivere quello che gli pare senza imbattersi in alcuni limiti. 
Tuttavia, come accennavo, questo non esclude politiche opinabili e un rallentamento, ad esempio sui diritti [mi concentro su questo, ma ovviamente nella vita di uno stato ci sono anche tantissime altre questioni, su cui verrà proiettata l’ombra di un governo di destra, e anche questo è da mettere in conto]: se già non stavamo andando lontano, non aspettiamoci unicorni e arcobaleni per la prossima legislatura: le minoranze non saranno di certo sostenute e anzi, probabilmente saranno lasciate a se stesse in alcuni casi, messe in difficoltà in altri (direi migranti in primis). Quello che onestamente temo di più non è tanto una legge che dica “haha siamo dei cattivoni quindi ora diamo la caccia a [*gira la ruota*] i gheis”, quanto magari una serie di emendamenti, a istituti che già esistono, che compromettano ulteriormente l’accesso a servizi tipo aborto etc.
‘Ma quindi tutto lo spiegone sulla costituzione e le garanzie?’ EH. A un certo punto si entra a stretto contatto anche con la politica, e la non troppo dignitosa politica italiana è tutto fuorché una scienza esatta. Purtroppo abbiamo ben presente i casi di Ungheria e Polonia, ma voglio credere che il nostro assetto costituzionale e istituzionale (nel senso più ampio del termine) sia maggiormente resistente. Nel complesso, il mio terrore viene “consolato” da una malinconica rassegnazione: mi aspetto un governo di destra, pessimo, che a un certo punto cadrà - per puntuale crisi estiva o cause naturali - e allora ricominceranno le previsioni sull’assetto successivo. Te lo ricordi il governo giallo-verde? Mi aspetto un livello simile di cialtroneria, imbarazzo e opinabilità delle politiche. La preoccupazione (più che fondata) per la presidenza Trump? Vibes simili: tantissimo terrore, ma per forza o per inerzia si esce anche da quello.
Probabilmente suono un po’ cinica e gattopardesca [con uno strascico di anaciclosi], ma tant’è. 
Spero di esserti stata in qualche modo utile, nel dubbio ti mando un abbraccione <333
ps RIMANETE INFORMAT* E ANDATE A VOTARE 
*mento, di skills ne ho sono addirittura tre (3)
**non mi piace mai l'atteggiamento di chi arriva e pare avere risposte pronte e graniticamente sicure, andiamoci piano :)
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astra-zioni · 2 years
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Considerazione seria su Giulia Torelli: posto che mi sta sul cazzo come i fan di Tarantino, i radical chic e le birre a 4 gradi, quel che dice non è falso, se solo non avesse usato una retorica spicciola da social e da zioeeee’ amioooo; avrebbe potuto sollevare un bell’intervento, ma è pur sempre una che organizza armadi. È vero che le persone anziane non necessariamente sono slegate da un certo tipo di ideale dei giorni nostri, anche dove non avessero vissuto sulla propria pelle gli effetti della guerra e del fascismo l’avranno vissuti sicuramente in maniera indiretta, e son stati in grado di formularsi certe idee. Vero è anche, però, il fatto che una persona di 80 anni, ormai ignorante su certe tematiche, quale mai voto utile potrà dare per una società fatta per e costruita per dalle generazioni giovani future? Una persona anziana, in che modo può essere toccata dalle vicende sociali e politiche? È davvero giusto che scelga per qualcosa di cui noi pagheremo le conseguenze in ogni caso? Naturalmente no. Il fatto che non ci sia un limite di età netto al diritto di voto temo non sia altro un qualcosa che faccia gola un po’ a tutti i partiti, e non è perché alla politica piacciano in maniera particolare i simpatici vecchietti. Una campagna elettorale intelligente parla sia ai vecchi che ai giovani per ricevere più voti, banalmente. Ma è un processo deleterio per la società e in particolar modo di questa, dove il mondo è già cambiato in dieci anni radicalmente, ed è completamente diverso da quello di cinquant’anni fa; se tu non comprendi questo cambiamento e non ti ci interfacci giornalmente, perché sei vecchio e sei sereno con la tua pensione nella tua bolla, perché dovresti anche avanzare il diritto di votare qualcosa che manco tu capisci? Credo in definitiva che 70 anni siano il limite giusto entro cui votare, il voto di un 90enne è onestamente ridicolo e potenzialmente pericoloso.
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mercantedispezie · 1 year
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Esiste un limite che puoi notare nella persona che ti sta davanti, con cui stai discutendo esponendo i tuoi ragionamenti su un qualche argomento, entro il quale c'è ancora speranza che il dibattito sia costruttivo, ma oltre il quale capisci che di là non passa piú niente. C'è un muro. Non vieni capito. Non passa piú niente, basta, "non ha piú senso parlare".
Questo limite lo si nota nel momento in cui quella persona davanti a te dice qualcosa, o compie un atto, che ti fa letteralmente dire "ok basta, io mi fermo qui".
La Presidente(ssa?) Meloni si è astenuta dal votare a favore della Convenzione di Instanbul, una convenzione contro "alle violenze e soprusi di genere". Abbiamo una presidentessa DONNA che si astiene al votare a favore della lotta contro la violenza sulle DONNE.
E io credo che questo sia il momento del "basta, io mi fermo qui". Perchè ragionare è inutile. Tu SAI che non esisteranno parole, argomenti, discussioni, dimostrazioni con le quali riuscirai anche solo ad instaurare un processo di ragionamento nella testa di chi -ancora- supporta questa gente.
Io non voglio togliere nessuna libertà, né voglio impedire niente a nessuno, anzi! La libertà é sempre un buon bottino per cui lottare. Ognuno deve essere libero di votare e sostenere chi vuole...però, dio mio, stiamo parlando di una DONNA che è di fatto OMERTOSA di fronte alla lotta contro la violenza di Genere, la quale racchiude soprattutto le DONNE.
Farebbe già ridere cosí, se non fosse che non c'è davvero niente da ridere.
Non importa la "paura" (di cosa poi?!) che vi fa la parola "genere", non è possibile che un qualunque gruppo di persone, un governo, i vicini sotto casa, chiunque si consideri ESSERE UMANO si astenga dal votare a favore della lotta contro altri esseri umani, specialmente contro le Donne! E se sei donna a maggior ragione! È come vedere un ebreo che vota a favore dell'olocausto!
Mi sono sempre considerato una persona comprensibile, aperta alla discussione e al dialogo. E continuo tutt'ora a rispettare la libertà di voto.
Ma credo ora siamo giunti alla frutta. Ora, se mi stai davanti e sostieni questa precisa scelta della Meloni, io chiudo la bocca.
Perchè saprò per certo che il confronto sarà irrilevante.
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provaaprendermi · 2 years
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Prepararsi
Quanto è bello prepararsi per uscire.
Musica d'atmosfera, mille profumi, il relax.
Inizi con una bella doccia calda ed uno shampoo.
Esci e ti fai una maschera al viso e mentre questa agisce ti metti la crema o l'olio per il corpo.
Togli la maschera e vai avanti coi prodotti per il viso, quei costosissimi prodotti per il viso che DEVI usare, poiché per acquistarli hai mangiato pane e acqua per un mese.
Poi scegli i vestiti, con un po' di indecisione e di frustrazione che ci stanno sempre bene. Finendo per piangere istericamente e considerare l'idea di fingere un attacco di influenza acutissima con mal di pancia. Poi arriva l'illuminazione dall'alto dei cieli (perché l'elettricità per la lampadina costa troppo di sti tempi) e trovi sul fondo dell'armadio qualcosa che "beh dai non fa così schifo".
Poi ti asciughi i capelli. Scegli la piega, che puntualmente sarà l'opposto di come hai capelli di norma. Scleri per la piega fatta malissimo. Quindi hai due opzioni:
A) rimedi
B) se da brava cogliona hai deciso di interpretare il punto A) come "metti qualsiasi tipo di lacca o spuma", ti rilavi i capelli. Ovviamente saltando tutto il rituale dell'olio e della crema, perché nel frattempo hai perso 40 minuti.
A questo punto, scegli un look naturale per i capelli, raccontandotela come un "ma tanto figurati se gliene frega qualcosa, non me ne deve fregare a me".
Bene, lavi i denti, colluttorio, burrocacao. Stranamente nulla va male.
Dunque, l'ultimo cruciale punto: il trucco.
Che magari di norma sei anche bravina. L'eyeliner ti viene anche dritto, non una schifezza. Ecco, quando devi uscire con qualcuno il tuo braccio ha i tremori da prestazione. E anche una cosa che sei in grado di fare, diventa una delle fatiche di Ercole. E come volevasi dimostrare, ci metti altri 20 minuti. Minuti fatti di disegna, fa schifo, cancella, disegna, fa schifo, cancella. Così a ripetizione finché la pelle intorno all'occhio diventa più rossa di una fragolina. Ma, "tanto non ci fa caso".
Dopo il parto che è stato il momento trucco, scegli anche il profumo, magari una fragranza spacciata come iper sensuale, ma che in realtà è uguale a tutte le altre e sa comunque di fiori secchi. Dopo questa corsa ad ostacoli che è stato il prepararsi, sbianchi.
Non hai scelto le scarpe.
E puntualmente le tue 50 paia fanno tutte schifo. Ti ripeti di nuovo, "tanto non ci fa caso".
E finisci per scegliere inevitabilmente le più scomode.
Stressata e provata, esci mostrando il tuo migliore sorriso, con il rossetto sui denti. E sei pronta alla serata.
Il giorno dopo, c'è ancora parecchio flirt e provocazione. Lui ti chiede scherzoso un voto al suo outfit, tu da brava stronzetta gli dai 8 criticando superficialmente un dettaglio. Mentre lui ti dice così. E ti convinci che per forza di cose, sei un po' tanto cogliona e catastrofica.
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horacio-oliveira-74 · 2 years
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Frammenti
Io non conosco la forza delle parole    conosco delle parole il suono a stormo Non di quelle    che i palchi applaudiscono. A tali parole    le bare si slanciano per camminare    sui propri      quattro piedini di quercia Sovente    le buttano via,      senza strapparle, senza pubblicarle. Ma la parola galoppa    con le cinghie tese, tintinna per secoli    e i treni strisciando s'apprestano a leccare    le mani callose della poesia. Io conosco la forza delle parole.    Parrebbe un'inezia. Un petalo caduto    sotto i tacchi d'una danza. Ma l'uomo con l'anima,      con l'anima, con le labbra, con lo scheletro... Mi ama - non mi ama.    io mi torco le mani e sparpaglio le dita spezzate. Così si colgono,    esprimendo un voto,      così si gettano in maggio        corolle di margherite sui sentieri. La rasatura    e il taglio dei capelli     svelino le canizie. Tintinni a profusione    l'argento degli anni! Spero,    ho fiducia      che non verrà mai da me        l'ignominioso bonsenso. Sono già le due    Forse ti sei coricata. Nella notte la Via Lattea    è come un'Oka d'argento. Io non m'affretto    e non ho ragione      di svegliarti e turbarti      coi lampi dei telegrammi. Come suol dirsi,    l'incidente è chiuso. La barca dell'amore    s'è infranta contro la vita. Tu ed io siamo pari      A che scopo riandare afflizioni,    sventure      ed offese reciproche. Guarda    che pace nel cosmo. La notte    ha imposto al cielo      un tributo di stelle. In ore come questa    ci si leva e si parla      ai secoli,        alla storia          e all'universo...
Vladimir Majakovskij
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ross-nekochan · 2 years
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Patetico.
Patetico, ai limiti del disdicevole. Anzi, per come mi hai cresciuta, ai limiti del vomitevole.
Sentirti piangere al telefono è stata la cosa più disgustosa che io abbia dovuto sopportare. Una conversazione ai limiti del surreale: tu che mi dici "menomale che sono venuti mamma, fratello e la tua amica, sennò sarebbe stato davvero brutto laurearsi da soli". Ma non hai vergogna? Ma ti ascolti quando apri quel tombino di merda di bocca che ti ritrovi?
Ovviamente, hai preteso che ti informassi quando non mi hai chiesto niente per mesi. Quando al mio "non preoccuparti, non è necessario che tu venga" non hai nemmeno risposto scrivendomi "ok, va bene". Nulla, zero, silenzio cosmico.
La tua vita è più importante della mia, è chiaro. E allora non fare finta che te ne fotta qualcosa. Anzi, non fare che te ne fotte solo solo perché così puoi sfoggiare il distintivo da "padre orgoglioso della figlia da 110L", dato che, nella tua testa bloccata al 1990, "eh no, certe cose contano per trovare lavoro". Allora facciamo che io aspetto che qualcuno mi chiami senza che io cerchi nulla, che dici? Col voto che mi ritrovo la gente verrà a cercarmi sicuramente sotto casa, no? Sogna, mio caro boomer, sogna.
Dicevamo, distintivo da sfoggiare ORA quando al primo anno di università mi volevi far fare l'Accademia militare contro la mia volontà perché così ti era girato il cervello.
Ti ho pianto davanti un sacco di volte, per le cose più banali come l'essermi rotta il cazzo di andare in vacanza per il settimo anno nello stesso cazzo di posto, senza la possibilità di andare altrove, alle cose più serie come per la mia contrarietà a fare qualsiasi domanda, concorso pubblico, militare e chitebbiv. Ma sei sempre stato irremovibile nelle tue volontà.
E ora pretendi che le tue lacrime da coccodrillo mi facciano sobbalzare il cuoricino? Eh no, caro amico, mi spiace non funziona.
Per giunta, mi sono laureata DUE CAZZO DI GIORNI FA e ti ho sentito già molto volenteroso di sapere cosa devo fare dopo, suggerendomi velatamente chissà qualche ambitissimo concorso pubblico in cui sia meglio fare domanda. Perché il futuro è la PA, è chiaro. Meritavi un sincero vaffanculo, ma in passato mi hai sempre detto che ero volgare e scostumata, quindi adesso quando ti parlo mantengo un certo contegno così ti faccio fesso e contento.
Menomale che le nostre telefonate sono sporadiche (perché fortunatamente ti ricordi raramente che esisto) e che durano poco perché sennò non so se riuscirei troppo a mantenermi.
Una cosa però mi sono dimenticata di dirtela: grazie mille per il cash.
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Ascoltami bene, perché lo dirò una volta sola. Tu non sei quello che gli altri pensano di te. Non sei un voto, non sei un numero, non sei il peso di esserci sempre per tutti. Non sei quello che i tuoi genitori vorrebbero per te, non sei la loro felicità, sei la tua. Non sei fatta di sogni troppo grandi, perché ogni sogno, voluto davvero, è un sogno che si può realizzare. Non sei un lavoro che non ti rende felice. Non devi essere la persona che si ostina a forzare un rapporto che non funziona, non sei la persona che deve pregare che un sentimento ritorni, non sei la persona che deve aspettare qualcosa che è andato via, lasciandoti solo ricordi. Non sei l'amore tossico, non sei una persona sbagliata, non sei pioggia e nemmeno sole se non lo vuoi. La persona che sei dipende da te, dalle tue scelte, da quello che vuoi e quello che decidi di essere, quello che decidi sia il meglio per te, per la tua felicità, per il tuo star bene. Se qualcosa ti sta facendo male è perche tu dai il potere di farti del male, decidi tu che porta chiudere e quale aprire, quale socchiudere sperando in un ritorno e quale, invece, non aprire mai più.
Tu sei la persona che vuoi diventare, ma smetti di dare colpe agli altri, tutto quello che diventerai dipende da te, quello che farai dipenderà da te, la persona che sei dipende solo da te.
Chi vuoi essere?
#adessoscrivo
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damacomcuba · 2 years
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Godeteveli questi giorni tra i banchi di scuola,
che sia il vostro ultimo anno,
che sia il vostro primo anno,
perché una cosa è certa:
sono anni
che non torneranno.
Godetevi quei banchi
quei corridoi
le paure
le ansie
le bestemmie
i professori stronzi
quelli finti buoni
e poi i compagni amati, ma anche quelli odiati
e godetevi i compiti
le interrogazioni,
ma, soprattutto, le risate.
Godetevi tutto:
i cambi, le ricreazioni, i progetti, i corridoi,
i due e i quattro
i sei strappati per miracolo
i minuti contanti per vedere il vostro lui o la vostra lei nel corridoio,
le liti, i vaffanculo,
perché non tornerà niente.
Non abbiate paura di nulla,
perché anche quando tremerete di paura
perché anche quando penserete 'Sto morendo',
non sarà vero niente,
anzi starete vivendo un sacco,
starete vivendo forte.
Godeteveli quei banchi
e questi giorni in quella scuola che tanto odiate
- la vostra.
Godetevi i respiri profondi,
le risate,
essere ragazzi
- perché quando uscirete da quel liceo
dopo la maturità
dopo la notte delle notti
dopo la notte prima degli esami
che è una notte speciale
inizierete ad essere grandi -
le volte in cui urlerete 'Questa volta non ce la faccio'
e ricordatevi che ce la fate sempre,
se solo volete,
perché l'unico blocco che avete sono quelle quattro parole che vi ripetete 'Non ce la faccio'
e non fatevi convincere di niente:
che non siete in grado di superare le vostre paure e i vostri limiti,
perché non ne avete.
Godetevi questi anni,
perché questi anni sono pieni di vita, di paura, di speranza, di voglia,
pure se passerete cento giorni con la testa abbassata sulla scrivania,
ma ne varrà la pena - credetemi -
e se posso darvi un consiglio:
studiate sì, ma, soprattutto, divertitevi.
Godetevi questi anni
e non pensate al voto,
perché non siete un voto
e certo fa schifo pensare che qualcuno possa classificarvi come un numero,
ma voi non vi arrendete:
mostrate che siete molto di più
- di un voto scritto su un pezzo di carta,
perché quello che tu sei vale tanto e tanto di più,
vale di più.
Non valete quello che un professore giudica:
pure se si mostra vostro amico.
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carmenvicinanza · 9 days
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Lilli Gruber
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Lilli Gruber giornalista e grande protagonista del mondo della comunicazione e della televisione, è stata la prima donna a condurre un telegiornale RAI di prima serata nel 1987.
È stata inviata all’estero, si è occupata di politica internazionale specializzandosi in Medio Oriente, ha coperto i più grandi avvenimenti degli ultimi quarant’anni, è stata parlamentare europea e, soprattutto, non ha avuto remore a mettersi contro i poteri forti: ha criticato aspramente l’era berlusconiana, si è dimessa dalla RAI reclamando la libertà d’informazione e si è battuta per diritti di lavoratori e lavoratrici.
Il suo nome completo è Dietlinde Gruber, ed è nata a Bolzano il 19 aprile 1957. Laureata in Lingue e Letterature straniere all’università di Venezia, ha svolto il praticantato giornalistico a Telebolzano per poi approdare in Rai, dove, alla conduzione del Tg, si è fatta notare per il piglio deciso e per l’insolita postura di tre quarti e non frontale.
Per anni è stata impegnata nell’attività sindacale dove si è battuta per una cultura delle regole con concorsi pubblici per le assunzioni, percorsi di carriera trasparenti, diritti delle donne e contro il precariato.
Nel 1993 ha vinto la William Benton Fellowship for Broadcasting Journalists, prestigiosa borsa di studio dell’Università di Chicago.
Dal 1990 al 2004 ha fa parte della squadra del Tg Uno, dopo il talk-show politico Al voto, Al voto, nel 1994 è passata alla conduzione del Tg delle 20.00, ricoprendo anche il ruolo di inviata all’estero e di conduttrice degli speciali dedicati a importanti eventi internazionali come il crollo del muro di Berlino, la guerra del Golfo, il processo di pace in Medio Oriente, la dissoluzione dell’Unione Sovietica, i fatti dell’11 settembre fino alla guerra in Iraq.
Ha collaborato anche con i quotidiani La Stampa e Corriere della Sera e, all’estero, con il network statunitense CBS News e con quello tedesco PRO 7, per il quale ha condotto e co-prodotto il settimanale “Focus TV”.
Nei primi mesi del 2002 è stata “visiting scholar” a Washington alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, dove ha seguito corsi sul terrorismo internazionale e tenuto lezioni sulla politica italiana.
Nel 2003 il Presidente della Repubblica Ciampi le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, in qualità di giornalista inviata in Iraq.
Nel maggio 2004 ha ricevuto la Laurea honoris causa dalla American University di Roma.
Dopo aver denunciato la carenza di libertà d’informazione in Italia sotto il governo Berlusconi, nel 2004 ha lasciato la Rai per candidarsi al Parlamento europeo con la coalizione Uniti nell’Ulivo. Eletta con oltre un milione di voti, dalla sua campagna elettorale è stato tratto il documentario Lilli e il cavaliere – 10 giorni per battere Berlusconi.
Per il gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo, è stata presidente della Delegazione per le relazioni con gli Stati del Golfo. Ha fatto parte della Conferenza dei presidenti di delegazione, della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Delegazione per le relazioni con l’Iran. Nel 2007 è stata nella Commissione per l’Etica, nominata dall’Assemblea Costituente Nazionale.
Dal settembre 2008, dopo essersi dimessa dal parlamento Europeo, conduce e dirige la trasmissione di approfondimento Otto e mezzo su La7.
Ha scritto diversi romanzi e saggi tra i quali ci sono I miei giorni a Baghdad (2003), America anno zero (2006), Ritorno a Berlino (2009), il romanzo autobiografico Eredità (2012), Tempesta (2014), Prigionieri dell’Islam. Terrorismo, migrazioni, integrazione: il triangolo che cambia la nostra vita (2016), Inganno. Tre ragazzi, il Sudtirolo in fiamme, i segreti della Guerra fredda (2018), Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone (2019), La guerra dentro (2021) e Non farti fottere. Sei tu che usi il porno o è lui che usa te? (2024).
Ha collaborato anche allo spettacolo di Serena Dandini Ferite a morte.
È da sempre impegnata contro l’invisibilità delle donne, escluse dai ruoli decisionali, contro il clima di arroganza e di odio che favorisce il diffondersi del populismo e mina le istituzioni democratiche.
Concreta ed efficace fa parlare i fatti con dati, storie e personaggi.
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