Tumgik
#toni della terra
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
LA PASSIONE E LA MATERIA
L'incontro con gli atti espressivi di Monica Isabella Bonaventura, nata in provincia di Venezia, poliedrica e pluripremiata artista, lascia una traccia: seguirla impone l'addentrarsi fin dentro le viscere della Terra, l'immergersi in un tunnel scavato a mani nude.
La sensazione del contatto è gravida, intensa, vivida.
Possiede grida afone, toni lontani, rumori d'attrito.
Eppure, si avverte una mancanza, un distacco, un anelito, come se l'apparire dell'evento espressivo portasse con sé la nostalgia della mano, la struggente ricerca del contatto tattile perduto, la sensualità del gesto ormai ricordo.
E di sapore e di odore terragno, acre, pastoso.
Questo indizio, indelebile, rimane impresso sulle sue tele come in ogni oggetto sottoposto alla sua sensibilità, alla pregnanza della sua violenza dolce e appassionata sulla materia.
Ogni incontro con la materia è un atto di violenza necessaria al suo divenire, al suo apparire: il mare non si può solcare senza ferirlo.
Allo stesso modo, l'incontro artistico con Monica Bonaventura è una ferita che pulsa, che non può essere ignorata, che rimane fusa nelle sue opere.
Un calore perenne.
Di materia incandescente.
Di materia ansimante, che impone spazio all'espandersi del respiro.
Semplicemente, di materia, ormai sua.
In dono a chi sa coglierne la preziosa origine.
- Nelle Immagini: foto di Monica Isabella Bonaventura e alcune opere dell'artista, nell'ordine "Vento", "Sands desert", "Oltre", "Aura", "Albori", "Raggio di Sole", "Aurora", "Flam" e "Punto G"
Tumblr media
12 notes · View notes
luigidelia · 3 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
11 notes · View notes
fashionbooksmilano · 2 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Paraventi
Folding screens from the 17th to 21st Centuries
Edited by Nicholas Cullinan. Graphic Design: Naomi Mizusaki, Supermarket, New York.
Texts by Thomas Aquilina, Nancy Berliner, Francesca Berry, Nicholas Cullinan, Whitney Davis, Frank Feltens, Wu Hung, Ido Misato, Paul B. Preciado, Ana Zabía e Siegfried Zielinski Interviste di Nicholas Cullinan, Niccolò Gravina, Mario Mainetti a Tony Cokes, Cao Fei, Wade Guyton, Anthea Hamilton, William Kentridge, Shuang Li, Goshka Macuga, Kerry James Marshall, Chris Ofili, Laura Owens, Betye Saar, Tiffany Sia, John Stezaker, Keiichi Tanaami, Wu Tsang, Luc Tuymans and Francesco Vezzoli
Fondazione Prada, Milano 2023, 448 pagine, 17x22,5cm, ISBN 978-8887029864, English Text with italian translations. euro 75,00
email if you want to buy [email protected]
“Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries” è l’ampia esposizione a cura di Nicholas Cullinan presentata da Fondazione Prada a Milano dal 26 ottobre 2023 al 22 febbraio 2024. La mostra di Milano indaga la storia e interpreta i significati di questi oggetti, ripercorrendo le traiettorie di reciproche contaminazioni tra Oriente e Occidente, i processi di ibridazione fra diverse forme d’arte e funzioni, le collaborazioni tra designer e artisti e, infine, la creazione di opere inedite. I paraventi rappresentano il concetto di liminalità e di soglia fra due condizioni, in senso letterale e metaforico, in quanto attraversano le barriere tra discipline, culture e mondi diversi. 
Come spiega Nicholas Cullinan, “Pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Elemento utilitaristico oppure ornamentale? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale? Questa mostra esamina con un approccio innovativo gli interrogativi e i paradossi che circondano la storia dei paraventi, una storia di migrazione culturale (da Oriente a Occidente), di ibridazione (tra forme d’arte e funzioni diverse) e di ciò che viene celato e rivelato. La nostra ricerca svelerà come questa storia e il suo manifestarsi nel presente coincidano con la storia di oggetti liminali e della liminalità stessa, in un processo di superamento delle rigide distinzioni e gerarchie tra le diverse discipline dell’arte e dell’architettura, della decorazione d’interni e del design”. 
Il progetto espositivo ideato dallo studio di architettura SANAA, fondato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, raccoglierà negli spazi del Podium oltre settanta paraventi. Saranno inclusi sia opere di grande valore storico sia lavori più recenti provenienti da musei internazionali e collezioni private, oltre a una selezione di nuove creazioni appositamente commissionate per questo progetto a più di quindici artisti internazionali. Al piano terra del Podium, pareti curvilinee e trasparenti di Plexiglas, alternate a tende dalla linea sinuosa, evocheranno le forme di questi oggetti creando una serie di spazi caratterizzati da diverse condizioni luminose. All’interno di questi ambienti i visitatori potranno incontrare i vari gruppi tematici e confrontarsi con un fluido percorso espositivo grazie alla trasparenza delle strutture divisorie. Al piano superiore l’allestimento rappresenterà l’intera storia dei paraventi, presentati in ordine cronologico e disposti su piedistalli sagomati che ne enfatizzeranno le forme, in omaggio agli innovativi allestimenti museali del MASP di San Paolo, realizzato da Lina Bo Bardi, e al lavoro di SANAA per il museo Louvre-Lens.
13/04/24
9 notes · View notes
vintagebiker43 · 6 months
Text
"Vi dico la verità, io tenevo per i Troiani.
Perché effettivamente, primo, non avevano fatto niente; secondo, erano a casa loro, stavano facendo le loro robe, entra questo coi boccoli al vento, con la ragazza, «Chiudi la porta!», e si trovano in mezzo a una guerra.
Io tenevo per i Troiani. Però dicevo: Troiani, ma che cervello avete? Anime benedette, sono nove anni che fate guerra con questi Greci. I Greci sono superiori di numero venti a uno. Ogni mattina uscite dalla porta Scea, la porta principale della città, per cacciarli di nuovo via e loro, superiori venti a uno, vi ricacciano dentro. Ogni mattina!
Una mattina vi siete svegliati, avete guardato dalle mura verso la spiaggia, quella spiaggia che di solito è piena di gente che vuole tagliarvi a pezzi con vari oggetti da taglio compreso il coltello dello chef Tony. Una mattina guardate la spiaggia, la spiaggia è vuota, e cosa pensate“Abbiamo vinto!”
Non solo, ma davanti a voi c’è un cavallo enorme in legno, con la pancia a botte, le scalette ancora sotto, cosa pensate?
“È un regalo, portiamolo dentro!”
E lo portano dentro! Sfondano la porta Scea per portare dentro a spinta ’sto cavallo che ogni volta che prendi una buca senti bestemmiare in greco da dentro. Lo portano al centro della città, festa perché è finita la guerra.
A mezzanotte, tutti ’mbriaghi, si sdraiano per terra. A mezzanotte e un minuto dalle scalette scendono i Greci e massacrano tutti i Troiani.
"Non tutti. Due gruppi si salvano. Uno segue il principe più organizzato della storia dell’epica, il principe Enea, che secondo me aveva il motoscafo in porto, che appena arrivano i Greci è partito. Parte, va dritto, fa sponda sulla Tunisia e va a fondare Roma.
L’altro gruppo segue il principe più confuso della storia dell’epica, che si fa il giro via terra di tutta l’Europa, arriva nel punto più paludoso d’Europa e dice: «Bello qua, bello. Umidetto, diciamo, però... Guarda la maestà dell’airone, che si leva in volo al tramonto».
«Mi scusi, principe, non la voglio contraddire, ma quello non è un airone, è ’na zanzara.»
«Poco importa. Fonderò qui la mia città.» Ed è così che il principe Antenore, troiano, fonda Padova."
da "Eroi" di Andrea Pennacchi.
6 notes · View notes
Text
Tumblr media
Resto in equilibrio, resto alla finestra.
Sono nato sotto una buona stella del segno della bilancia, sono una "bilancia socialista", che resta sempre in equilibrio tra chi sono e chi voglio essere, senza comprendere veramente questo socialismo astrologico che mi porto dentro. Resto sempre a guardare alla finestra, senza avere il coraggio di agire, ma con il fuoco vero di volerlo fare, avendo le gambe conflittualmente ben inchiodate per terra. Il solo modo in cui ci riesco, è indossando le vesti dell'attore. Quelle vesti mi danno coraggio di agire ma, nella mia vita di uomo, amerei poterlo fare senza timore. Sono insicuro, indeciso, ambiguo, e valgo molto; ma tendo sempre ad avere quell'equilibrio della mediocrità, tanto rassicurante ad altri occhi, meno per me. Sono in lotta eterna, gioco forza resto in equilibrio. Sono la neutralità egoica che ha voglia di raccontarsi, sempre all' operosa ricerca di un orecchio all'ascolto, di un colore deciso, anche nell'abbigliamento, mi nascondo dei rassicuranti beige, nei mezzi toni, ci affogo. Nelle mie scelte di attore quei mezzi toni li ho colorati, con colori accesi. Contrasti decisi per me che, in alcuni casi della vita sono rimasto a guardare. Nei compromessi sono irraggiungibile, atipico per un diplomatico emotivo. Ed ecco l'intrigo, gli uomini del mio tipo, sono coscienti di tutto, perfino della loro incoscienza. Mi chiedo a cosa servirà poi? tutto questo è da infelici. Sono un critico, crudele e sleale del mio essere, non mi piaccio, ma forse infondo, lo accetto. Con il tempo, ho imparato e ho lasciato che gli altri lo apprendessero a loro volta. Accetto perchè voglio distruggere. Sono un uomo di ombre e di luce, resto in equilibrio aspettando un segno. La fortuna non è stata sempre dalla mia parte, ma quando c'è stata l'ho accolta e carismaticamente sfruttata, infondo solo uno stupido darebbe un calcio al proprio destino, quello stupido non potevo essere io. Ecco il mio piccolo graffio. Se il piatto della "bilancia" pendeva, la mia forza contrapposta mi riportava su, un moto continuo e costante nel gioco della mia vita.
8 notes · View notes
girulicchio · 4 months
Text
Il tempo di una sigaretta
Dalle pareti di vetro, nonostante il contrasto tra caldo interno e umidità generasse un'iniziale appannamento, si vedeva tutto. Il barista preparava tre caffè ogni mattina, appena si metteva al bancone: il primo da buttare, il secondo da bere e il terzo sospeso, casomai qualcuno lo chiedesse freddo.
I clienti del bar non sono stati mai uomini d'affari, donne di successo o personaggi di spicco. L'ambiente era frequentato perlopiù da operai, impiegati e gente che cercava un bagno lungo la strada o un panino al volo ad ora di pranzo. Ai proprietari non è mai interessato alzare il livello sociale del posto. Del resto, in periferia, circondati da altri mille locali simili, che effetto avrebbe mai potuto sortire rinnovare una vecchia bettola, assumere personale qualificato e investire in pubblicità?
Gianni, come molti altri, entrava, salutava e rispondeva sì alla domanda: il solito? Un caffè, un cornetto vuoto e un bicchiere d'acqua frizzante. Segnava sul conto e, a fine mese, quando riceveva lo stipendio, saldava, senza mancare di lauta mancia al barista. Perché, si sa, spesso sono le persone più umili, in condizioni svantaggiate, ad avere solidarietà. E chi era dietro quel bancone viveva la stessa situazione, su per giù, di chi dalle otto alle due si rompeva la schiena per pochi spicci.
A fine giornata, il caffè freddo, puntualmente, veniva versato nel lavello e il bicchierino di vetro lavato, sciacquato e posto ad asciugare. In realtà, il bicchiere era lo stesso ad ogni mattina. Ormai, era deputato al caffè freddo sospeso.
Tuttavia, esistevano dei giorni in cui il caffè freddo non veniva gettato via. Quando le giornate erano particolarmente lunghe, il barista, nemmeno di nascosto, riempiva il resto del bicchiere con della grappa e buttava giù il tutto d'un sorso solo. Il problema non era la vergogna, o il senso di colpa, ma solo l'orario: un principio inamovibile vietava al barista di bere alcol prima delle cinque del pomeriggio.
Eppure, un ci fu una volta in cui il caffè freddo con grappa ebbe un destino diverso dal solito. Né buttato, né bevuto: divenne un eroe.
Sul tardi, mentre il barista si apprestava alla chiusura, in una giornata molto tetra e piovosa, con il cielo coperto da nuvoloni grigio topo, entrò un uomo, in cerca di riparo in attesa che spiovesse. I due scambiarono chiacchiere di circostanza per qualche minuto, con toni svogliati e frasi laconiche. Poi, regnò il silenzio per un tempo apparentemente infinito. L'uomo chiese se potesse fumare, con la sigaretta già accesa e in bocca. Il barista gli passò un posacenere dall'altro lato del bancone, facendolo scivolare come una pietra da curling. Il posacenere si fermò a metà strada, ma l'uomo non era così motivato da alzarsi per prenderlo, quindi decise bene di ciccare a terra all'occorrenza. Nel frattempo, il barista continuava le sue pulizie del bancone, ignorando con apatia l'uomo nella stanza.
Non appena smise di piovere, l'uomo si apprestò all'uscita. Si alzò dallo sgabello, allontanandolo con un colpo di bacino verso l'indietro, e salutò sottovoce il barista, lasciando cadere il portafoglio a metà strada tra la porta e il posto su cui era seduto. Il barista ignorò anche questo, come la cenere della sigaretta sul pavimento.
Il caffè, sebbene parzialmente inebriato dalla grappa, notò il tutto, dal vetro trasparente in cui si trovava. Sfruttò la tazzina come una barca al rovescio, saltò via dal bancone e spinse il portafoglio fino alla porta. Lì, si arrampicò sullo sgabello più vicino e fece un salto spericolato, spingendo la maniglia sufficientemente da aprire la porta. Così, continuò la sua avventura, spingendo il portafoglio lungo il marciapiede, guardandosi intorno alla ricerca del proprietario.
Sulla destra, lo vide in lontananza, fermo al semaforo. Spinse, spinse più forte e corse come un toro con un drappo rosso a sventolargli davanti. Fu una lotta contro il tempo e contro logica: ad ogni colpo d'ariete qualche goccia del caffè fuoriusciva dal bicchierino in vetro come tracce di sangue di una ferita aperta, ad ogni strusciata sull'asfalto schegge restavano a riprova dell'ardua fatica compiuta.
Il caffè, nonostante tutte le avversità, ce la fece e gridò all'uomo: scusi! Scusi, buonuomo! Lei, qui giù! Mi sente?!
L'uomo, confuso e infastidito, guardava in ogni direzione, ma non in basso. Con le ultime forze, il caffè diede un colpo al tallone dell'uomo, che si abbassò e trovò il suo portafoglio.
Questa è la vera storia di un caffè corretto.
Ogni lunedì mattina, potete chiedere al bar la combinazione caffè, cornetto e fumetto del giorno a soli due euro. (Promozione valida solo per punti vendita aderenti all'iniziativa dalle ore 8:00 alle ore 9:30, per singolo cliente e non più di due clienti per nucleo familiare)
3 notes · View notes
sorrisicollaterali · 9 months
Text
L’odore di gelsomino le faceva prudere le narici eppure, per quanto quel pizzicore potesse risultare fastidioso, Elena non aspettava altro per tutto l’anno. All’inverno uggioso o alla sprizzante primavera preferiva l’odore di quei piccoli fiori bianchi che sbocciano in Giugno, portando con essi il calore dell’estate e il sapore aspro delle limonate in riva al mare. Erano i mesi in cui poteva chiudere i libri di scuola e aprire i suoi adorati romanzi, carichi di amori e avventure a occhi aperti. Quella mattina come tutti gli anni da quando ne aveva memoria - esattamente dodici e nove giorni - era giunto il momento di trasferirsi nella casa al mare della famiglia paterna. Due ore di macchina separavano il loro appartamento di città da quello spiraglio di felicità che Elena bramava con ansia, e che cominciava soltanto nel momento in cui quell’odore dolciastro proveniente dal giardino dei nonni dichiarava ufficialmente iniziata l’estate.
Il cancello color rame era seguito da un piccolo sentiero di piastrelle che, con i loro toni colorati, conducevano a una modesta villetta su due piani. Il tetto era leggermente malandato, reduce da tutte le volte in cui suo padre aveva promesso di aggiustarlo una volta arrivate le prime piogge; e poi le seconde, le terze, le quarte, perché tutto era ancora fermo lì almeno da un paio d’anni. A Elena non dispiaceva, in fin dei conti dopo un’estate umida che le lasciava i capelli appiccicati in faccia per il sudore non attendeva altro che i primi temporali d’agosto prima di ripartire.
L’arrivo era sempre un momento nostalgico tanto quanto la partenza. Tutto era esattamente come l’avevano lasciato l’estate precedente, solo il grande albero di salice sembrava ridursi in proporzione a quanto Elena acquistava centimetri d’altezza durante i mesi invernali.
«Aiutami a far scendere Bea dalla macchina prima di andare» le aveva detto sua madre. Consapevole anche lei che, nel momento esatto in cui i piedi di Elena avrebbero toccato terra, nulla l’avrebbe fermata dal correre direttamente in spiaggia e sparire così per le due ore successive. Questa volta però un aiuto con i bagagli le era d’obbligo dopo che in famiglia si era aggiunta Beatrice, una piccoletta dal sorriso a due denti e un ciuffo di capelli biondi. Abituarsi a questa nuova realtà dopo tanti anni da figlia unica non era stato semplice, aveva dovuto modificare abitudini, sonno e pensieri. Eppure non vedeva l’ora di portare la sua sorellina al mare per la prima volta e lasciarle scoprire il calore della sabbia sotto ai piedi nudi, le onde che s’infrangono sulla riva e le risate di bambini e ragazzi che giocano insieme.
«Dopo possiamo portare anche Bea a mare?» aveva provato a chiedere, con il cuore che le martellava in petto in attesa di una risposta. In quel posto non aveva dei veri e propri amici come molte altre ragazze della sua età, passava le giornate ad osservare l’orizzonte o a leggere un libro seduta sulla riva. Poter portare lì Beatrice le dava un vero motivo per godersi un’estate di giochi in spiaggia e castelli di sabbia. Un po’ come aveva ridato vita alla loro famiglia, proprio quando le cose sembravano sul punto di frantumarsi in mille pezzi.
2 notes · View notes
Text
Avengers : Kang Dinasty Fan-Team
So bene che prima dell'arrivo del nuovo film sulla nuova squadra degli Avengers, ci vorrà un bel po' di tempo e la messa in scena di altri film e serie tv targate Marvel.
Ho pensato però intanto a quale potrebbe essere la prima nuova formazione degli eroi più potenti della terra. Una formazione, quella degli Avengers che cambierà sicuramente e ancora nel corso del secondo nuovo film dedicato ovvero : Avengers SECRET WARS.
Tra i vari nuovi personaggi alla fine ho scelto loro nonostante abbia qualche dubbio su Carol Danvers e Stephen Strange.
Carol Danvers: La prima seppure non abbia ancora avuto modo di brillare pienamente a causa dello scarso screen-time, l'ho sempre vista, anche per sua stessa ammissione più come una protettrice dello spazio che delle terrà.
Magari nel film di prossima uscita THE MARVELS, cambierà i propri piani e il suo status quo.
Stephen Strange: Dall'altra parte, Strange. Personaggio che è stato abbastanza centrale nelle vicende dell'MCU nelle ultime fasi della saga dell'infinito eppure nonostante due film e un aria di mentore, non lo vedo come il nuovo Tony Stark.
Restano Sam Wilson, come il nuovo Cap.America che potrebbe essere lui il nuovo leader del gruppo andando ad occupare definitivamente il posto di Steve Rogers anche in catena di comando e simbolo del paese.
Peter Parker, l'amichevole Spider-Man di quartiere che per il momento con una "nuova identità segreta" e uno dei pilastri degli Avengers che saranno.
Ant-Man (Scott Lang) che ha affrontato Kang e scoperto il regno quantico, motivo per cui avrebbe una connessione e il giusto inserimento.
She Hulk, semplicemente per il fatto che, non credo utilizzeranno Bruce Banner di nuovo come un Avengers ma per progetti futuri di stand alone.
Queste sono le mie fan-scelte che potrebbero essere tranquillamente rimescolate avendo lasciato fuori al momento Wanda, Shuri, Shang-Chi, Kate Bishop ma ci sarà tempo per formare i NEW AVENGERS.
E la vostra? Quale potrebbe essere?
ENG:
I know that before the release of the new film about the new Avengers team, it will take some time and the production of other Marvel movies and TV series. However, in the meantime, I've been thinking about what could be the first lineup of Earth's mightiest heroes. This lineup of the Avengers will undoubtedly change throughout the course of the second new film dedicated to Avengers SECRET WARS.
Among the various new characters, I've chosen them, although I have some doubts about Carol Danvers and Stephen Strange. Despite not having had the opportunity to fully shine due to limited screen time, I've always seen Carol more as a protector of space than of Earth, even based on her own admission.
Perhaps in the upcoming film THE MARVELS, she will change her plans and her status quo.
On the other hand, there's Strange. He has been quite central to the events of the MCU in the later stages of the Infinity Saga. However, despite two films and a mentor-like presence, I don't see him as the new Tony Stark.
Remaining are Sam, as the new Captain America, who could potentially be the new leader of the group, permanently filling the shoes of Steve Rogers both in terms of command and as a symbol of the country.
Peter Parker, the friendly neighborhood Spider-Man, currently with a "new secret identity," will also be one of the pillars of the Avengers.
Ant-Man (Scott Lang), who has faced Kang and discovered the quantum realm, would have a connection and a rightful place in the team.
She-Hulk, simply because I believe Bruce Banner won't be utilized as an Avenger again, but rather for future standalone projects.
These are my fan-picks, which could easily be reshuffled, considering that Wanda, Shuri, Shang-Chi, and Kate Bishop have been left out for now. However, there will be time to form the NEW AVENGERS.
What about you? Who do you think could be part of the team?
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
My Fan Avengers Team
2 notes · View notes
sguardimora · 1 year
Text
Gaetano Palermo in residenza per “The Garden”
12 Giugno 2023 - 21 Giugno 2023
Tumblr media
E’ iniziato lunedì 12 giugno e proseguirà fino al 21 giugno il primo periodo di residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Gaetano Palermo in collaborazione con Sara Bertolucci e Luca Gallio. Il progetto selezionato dalla Chiamata Pubblica ERetici. Le strade dei teatri percorso di accoglienza, sostegno e accompagnamento critico  per giovani artisti under 28 del panorama nazionale – quarta edizione sarà seguito in questa fase dal tutoraggio e accompagnamento critico del professor Gerardo Guccini.
In questa fase di lavoro gli artisti incontreranno per la prima volta anche il gruppo di dieci giovani spettatori dell’Emiila-Romagna, selezionati dallo stesso bando come Custodi delle Residenze che vivranno per un week end in residenza all’Arboreto seguendo e partecipando al processo creativo in corso, seguiti e stimolati alla visione dal percorso pensato per loro da Silvia Ferrari - La Corte Ospitale e Michele Montolli - L’Arboreto Teatro Dimora.
***************************************************************** The Garden, con la regia di Gaetano Palermo, la drammaturgia vocale e performance di Sara Bertolucci, tecnica audio/luci e sound-design a cura di Luca Gallio, è il giardino delle delizie ricercate, delle aspirazioni proibite, un paradiso artificiale tutto da fare. Secondo una parabola rabbinica assai amata da Benjamin, nel regno messianico le cose sono come sulla terra, ma appena un po’ spostate. La performance intende indagare la misura e il senso di questo spostamento attraverso una coreografia del gesto e delle posture su cui si innesta una partitura vocale scritta per e in collaborazione con Sara Bertolucci.Parte fondamentale della ricerca drammaturgica è il Kulning, canto della tradizione svedese e nordeuropea praticato dalle donne non solo per richiamare gli animali e sfuggire alle belve selvatiche ma anche per comunicare alla natura i propri timori, desideri e amori. Questo canto, di cui Sara è interprete specialista, viene ripreso e reinterpretato a scopi espressivi e non filologici e viene utilizzato come leitmotiv dell’intero lavoro, per la sua capacità di evocare il vuoto e la distanza, nonché la fragilità e la potenza della condizione umana nella sua solitudine e gettatezza.Il movimento ma anche la voce diventano strumenti di indagine del sentimento umano dell’angoscia, della tensione costante tra mania e sfinimento, erotismo e noia, desiderio e deiezione. E lo fanno a partire da una prospettiva non logocentrica ma centrata sul corpo e, in particolare, sul corpo femminile, rispetto alla cui rappresentazione si adotta una prospettiva critica e di messa in discussione di modelli socioculturali precostituiti.Sul piano coreografico, infine, l’idea centrale è quella della reiterazione fino all’estenuazione dell’azione e del gesto, su livelli ritmici “naturalistici” per lo più diffusi e piani ma in costante crescendo. Il riferimento principale non è alla danza come movimento a sé stante e astratto ma alla danza intesa concettualmente come articolazione di un dato di movimento attinente al reale e alle sue funzioni quotidiane, come il camminare, il mangiare o il dormire. Questa attinenza al reale del movimento ritorna nel rapporto con gli oggetti, i quali non solo lo influenzano ma anche lo determinano, divenendo quasi soggettività autonome capaci di relazione e dialogo, in una tensione con la performer che rasenta la personificazione e porta con sé i toni impalpabili dell’assurdo.
4 notes · View notes
pioggiadifarfalle · 1 year
Note
"Non considerarsi" vuol dire non dare attenzione a cosa sono. Mi limito ad essere senza studiarmi o classificarmi così come gli scienziati classificano gli animali. Ti faccio un esempio: a volte, quando mi studio, mi chiedo se sono uomo, se sono donna, se sono entrambi o nessuno dei due. La risposta è che semplicemente sono, e classificare il mio essere non ha senso, probabilmente sono tutte le opzioni precedenti in una strana "sovrapposizione" (termine della fisica quantistica, "deformazione professionale" ahah).
Uso parole che non condivido a pieno perchè le parole sono solo convenzioni, sono solo un espediente per comunicare e farsi capire, e in quel momento volevo farmi capire da te.🦋
Uso le parole anche in modo più criptico, più "vero", in altri contesti, quando scrivo cose più "poetiche".
Per me invece i tuoi pensieri più filosofici hanno molto valore, e dovresti scappare dalle persone che ti dicono di dover essere "terra terra". Spesso sono semplicemente persone noiose incapaci di guardare oltre le inezie contingenti e quotidiane. Non hanno gli occhi per vedere le cose belle
//🦋
P.s.: che cosa carina questo scambio di epistole
Fai bene a non classificarti. Le etichette ci fanno stare dentro a dei limiti imposti, se non hai etichette puoi essere tu e basta. I limiti li scegli tu, in base a ciò che vuoi o non vuoi.
Puoi usare parole che condivi e farmi capire comunque ciò che vuoi dire, forse capirò anche meglio essendo parole che senti in prima persona
Un giorno qualcuno mi ha detto che abbiamo così tante parole che è impossibile non spiegarsi adeguatamente (sempre se qualcuno vuole capire ciò che dici se no potrei usare tutte le parole che vuoi, i modi che vuoi o i toni che vuoi ma non capirà comunque)
Non credo sia così: penso che nessuna persona è noiosa, solo che noi non siamo per tutti. Dobbiamo trovare chi è per noi
S 🌻
P.S. Mi fa piacere ti piaccia, scrivimi quando vuoi Farfalla, ti auguro buona serata
2 notes · View notes
valoriontinuit · 2 years
Text
Luigi De Giovanni
Ritorno alle origini – il ritmo colore della taranta
MUSEO PIETRO CAVOTI GALATINA
9 SETTEMBRE | 9 OTTOBRE 2022
Inaugurazione 9 settembre ore 19:30 con ingresso libero
Interventi
Fabio Vergine Sindaco di Galatina
Monica Albano Amministratore LiberMedia Gestore Polo Biblio-Museale di Galatina
Salvatore Luperto direttore artistico Museo Cavoti e critico d’arte
Davide Miceli consigliere comunale
Roberto Lupo autore del saggio “Tarantismo senza tarantati”
Modera la giornalista Antonietta Fulvio
Si intitola Ritorno alle origini: il ritmo colore della taranta e si inaugurerà il 9 settembre (ore 19:30 con ingresso libero) al Museo Civico “Pietro Cavoti” la nuova personale di Luigi De Giovanni curata dal direttore del Museo e critico d’arte Salvatore Luperto che firma anche l’allestimento con Anna Panareo. Dopo i saluti del Sindaco Fabio Vergine, del consigliere comunale Davide Miceli e di Monica Albano gestore del Polo BiblioMuseale di Galatina e amministratore di Libermedia, la serata coniugherà arte e letteratura grazie agli interventi di Salvatore Luperto curatore della mostra e di Roberto Lupo autore del saggio “Tarantismo senza tarantati” (edito da Musicaos). Gli interventi saranno moderati dalla giornalista Antonietta Fulvio direttore responsabile della rivista Arte e Luoghi edita da Il Raggio Verde che organizza l’evento espositivo con il Patrocinio del Museo Civico “Pietro Cavoti” e del Comune di Galatina.
Dopo aver dipinto en plein air la costa salentina che da Leuca arriva ad Otranto, fedele ad una poetica che vuole un’arte non solo estetica ma anche etica, rintracciando attraverso segni e colori il dialogo tra uomo e Natura, Luigi De Giovanni ha concepito un nuovo progetto espositivo: Ritorno alle origini: il ritmo colore della taranta nell’idea di ripercorrere i suoi luoghi e la cultura della sua terra alla riscoperta del genius loci che finisce inevitabilmente nelle sue tele dove si dipana il racconto della gente salentina, costretta ad emigrare nelle miniere – braccia e corpi da sfruttare - o a ballare come facevano le tarantate fino allo sfinimento per nascondere il dolore e il disagio sociale.
«Il Tarantismo è un elemento distintivo della tradizione culturale della Città di Galatina. Scrive nel catalogo il sindaco Fabio Vergine. - Onorarne la memoria attraverso una mostra dedicata è un modo di restituire un momento importante del patrimonio culturale immateriale alla comunità. L’arte incontra la tradizione attraverso la felice intuizione pittorica di De Giovanni. Il tutto nella cornice del Museo Cavoti, luogo significativo dell’arte e della cultura galatinese.»
La pubblicazione edita da Il Raggio Verde è impreziosita dal testo critico di Salvatore Luperto che scrive: «L’artista Luigi De Giovanni nella rappresentazione del tarantismo predilige lo scatto dei corpi, lo slancio del gesto, la linea spezzata, i toni cupi e sommessi. (…) Le opere della mostra Ritorno alle origini: il ritmo colore della taranta si caratterizzano nel tratto incisivo del segno e nelle cupe tonalità cromatiche che esprimono sensazioni interiori, suggestioni intime attraverso l’apparenza esteriore di una visione seducente del tarantismo, narrata con lirico espressionismo. Il taglio dei dipinti dà l’idea del frammento di un’unica grande tela tagliata in tante parti, mentre la striatura della pennellata e l’energia del segno rievocano la vitalità del gesto nel convulso ballo della taranta.»
L’artista sceglie di riprendere le scene descritte nei paesaggi facendo delle aie, che accolsero i frutti del lavoro, luogo di memoria, di evocazione ma anche di gioia. In alcune opere è evidente il passo zoppicante della pizzica diventata armonia negli svolazzi delle ampie gonne tenute con grazia, nei fazzoletti divenuti provocanti ed invitanti. In primo piano il corpo della che racconta di esorcismi, di rituali terapeutici e credenze popolari, di dolore e d’abbandono ma soprattutto l’amore per una terra e una cultura che sa stupire.
«La felice intuizione del De Giovanni – osserva i consigliere comunale Davide Miceli - sta nell’accompagnare, attraverso la consistenza del colore e la dinamicità del segno, il fruitore dentro la dimensione fisica del ballo, un invito alla danza, un addentrarsi nella tradizione che mentre restituisce un tratto significativo di storia locale invita ad attualizzarla e dismettere i panni dello spettatore per farsi parte attiva del processo storico-artistico.»
LUIGI DE GIOVANNI Ritorno alle origini il ritmo colore della taranta
Museo Pietro Cavoti – 9 settembre – 9 ottobre 2022
Galatina, via Cafaro n.1 | Orario: lun 10/13 mar 9/13:30 mer 9/13 |15/19 giov 9/13 |15/18:30 ven 9/13 15/19 sab 15/19 Domenica su prenotazione 0836 561568
Allestimento: Salvatore Luperto - Anna Panareo
Brevi note biografiche dell’artista
Luigi De Giovanni è nato a Specchia vive ed opera tra il Salento e Cagliari. Sin dalla più tenera età esegue disegni ed acquerelli seguito dalla madre, modellista e sarta diplomata in una delle più prestigiose scuole di Roma. Nel 1967 fa la sua prima mostra collettiva iniziando una intensa attività artistica che lo porta poi ad esporre a New York, Tokyo, Bruxelles, Madrid, Gent, Ginevra, Parigi oltre che a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Bologna…. 1969 si diploma all'Istituto d'Arte di Poggiardo. 1970 comincia a dipingere in maniera informale usando tecniche miste e collage. 1973 con il maestro Avanessian inizia lo studio dell'imprimitura delle tele e l'uso delle terre. 1974 si diploma all'Accademia delle Belle Arti di Roma. 1970 / 1978 segue il Corso Libero del Nudo. 1974 si perfeziona nella tecnica a olio. 1980 sperimenta la tempera all'uovo e realizza alcune opere con un unico filo conduttore "Le scalate sociali". 1986 collabora continuativamente con l'antica "Galleria degli Artisti" di Cagliari. 1988 sperimenta tecniche miste con l'uso di materiali di scarto simbolo di "rifiuto" quali: segatura, trucioli metallici, pezzi di gomma inservibili, vecchi jeans, carta e tessuti e successiva performance con lancio di uova. 1988 inizia il rapporto con la Galleria "Mentana" di Firenze che lo presenta alla Fiera Arco di Madrid.1990 comincia a realizzare e ad esporre opere che hanno come filo conduttore "l'angoscia nella società attuale" e le delusioni sessantottine, cominciando ad usare i vecchi jeans come tele e come pittosculture, con successiva installazione. 1998 inizia la collaborazione con la Galleria "La Bacheca" di Cagliari. Dal 2000 collaborazione costante con la galleria "Della Tartaruga" di Roma. 2000 comincia a fare installazioni con i jeans e vari altri materiali o oggetti. 2003 comincia a collaborare con la Galleria "III Millennio" di Venezia. 2011 performance con coinvolgimento del pubblico. Nel 2012, con la curatela Toti Carpentieri, ha esposto a Lecce il ciclo di opere "Tracce di ri€voluzione", lettura dei cambiamenti che hanno caratterizzato la società e i costumi dalla seconda metà del Novecento andando a sfogliare le pagine più dolorose della storia europea e italiana: le grandi guerre, la caduta del muro di Berlino, il '68, la crisi economica e politica dei nostri giorni. Nel dicembre 2012 a Specchia ha presentato l'antologica "In itinere. Visioni, segni e figure 1966 - 2012". Nel 2013 con "Dialogo con la Natura. Oltre i 16:9" ha esposto a Brindisi, Mesagne, Tricase.
Nel 2017 e 2018 è stato invitato a Modigliana dove ha esposto le sue opere al MU.VE Museo di Arte Moderna, nel 2019 ha tenuto una personale a Lecce, Fondazione Palmieri, a Specchia, Castello Risolo, e alla Galleria d’Arte Mentana di Firenze.
Tumblr media
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
2 notes · View notes
roma-sera-giornale · 13 days
Text
Franco di Mare è morto
De Ficchy Giovanni Napoletano, 68 anni, Di Mare ha intervistato nella sua carriera di giornalista, tanti grandi della Terra, da Yasser Arafat a Jacques Chirac, da Amos Oz a Shimon Peres, da Naguib Mahfouz a Jorge Amado, da Tony Blair a Condoleeza Rice. CI ha raccontato in maniera egregia, i grandi eventi degli ultimi 40 anni, fin da quando era stato assunto all’Unità nel 1983: la guerra di…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
muzikekasapesh · 16 days
Text
Tumblr media
Perché forse oltre alla musica, le canne e le serate con gli amici, mi piacerebbe svegliarmi di nuovo accanto a te, mentre sei assonnata, con il broncio da poppante, sdraiata affianco a me, o magari sul mio petto; che non mi lasci manco muovere gamba, agganciandomi e stringendomi, facendomi sudare quei pomeriggi di fine estate, mentre io accarezzavo quei capelli che ti coprivano la fronte, appoggiata sulla mia spalla. E poi ti svegliai dicendomi che caldo faceva, scordando che era Agosto, che eravamo in camera tua, mezzo nudi con il posacenere sopra le lenzuola, assieme ai collant che andavo pazzo strappargli a morsi e tu che non rifiutavi, ma accarezzavi i miei capelli quando ero giù tra le tue cosce; quello era uno dei momenti che pensai veramente che vivevo in un film, uno di quei che, appena tu notai quanto sudati eravamo non hai esitato a tirarmi per il braccio e mi portassi in doccia, dove ti riempì con un buon risveglio, sotto quelle gocce che cambiavano quella alta tensione tra un fresco gelido a un bollente intenso che scorreva sui nostri corpi; con gli occhi chiusi che mordevamo le labbra di l'un' l'altro, in qui ponevi e ti sottoponevi al desiderio di godere, fino a l'ultimo fiato.
Quel fiato che ti piaceva rubarmelo quando mi baciavi, quando mi coglievi di sorpresa sul collo, quando strusciavi la guancia contro la mia, appena rasata, la sensazione pungente di una barba mezza sobria e mezza magra, che non te ne fregava quanto trasandato sembravo; e poi le giornate sul divano, te che guardavi il grande fratello, io che parlavo con il mio nel frattempo che ero sdraiato su la tua gamba, e l'altra che me la mettevi intorno, facendo scordare dov'ero, e facendomi sentire quel senso di sottosenso, il calore di pace e serenità che risaliva dal profondo dell'oblio in qui l'anima cedeva alla tentazione sublime sensuale e sessuale, che tra qui non rifiutavi mai; le sere, e che serate, sia quando ti portavo a cena fuori, e le cene fuori che te le portavo a casa, le notti nei bar, club, feste dove solo guardandoti ballare mi veniva duro, non da una gesto perverso o sessualmente azzardante, ma da quanto bene ti stava il ballare, fata com'eri, e fatta ancor di più, e le tue braccia che mi coglievano anche se tu più bassa di me, tirando giù vulnerabile, contro la tua dolcezza genuina.
Oggi giorno il sole splende ancora, anche se triste avvolte lo vedi splendente, forte, cazzuto e caloroso, oggi giorno il cielo dorato accompagna il sole su un altro confine, e lascia una scia di toni giallastri, arancioni, rosa, viola anche, ma con meno raggi;
- Mi manca sai, tu forse un po meno, ma di più quel momento che ci vedevo entrambi in armonia, gioiosi, spensierati fino a quel punto di farci una scopata dietro al parcheggio del club, sopra le moto parcheggiate che le faccessi cadere appena ti appogiai mentre ti sbattevo con tutto il mio amore, con i drink per terra, assime a i miei pantaloni.
Eravamo, quella serie preferita delle 16.00 che appena ti sdraiavi sul divano, accendevi la TV, e la beccavi in tempo, già in partenza della sigla, e tu contento e gasato faccendoti seghe mentali che un giorno saresti stato esattamente come quello della serie.
Quindi era così bello, che si, era.
Eravamo.
0 notes
micro961 · 30 days
Text
Sebastian Ruggiero - Il romanzo “Intrigo sull’Olimpo”
Il rapimento di Persefone a opera di Ade rivive in una moderna e brillante rivisitazione
Tumblr media
“Intrigo sull’Olimpo”, è il romanzo che segna l’esordio dello scrittore Sebastian Ruggiero nel mondo dell’editoria nazionale, presente sui principali stores digitali e edito dalla “Giovane Holden”, casa editrice fondata nel 2006 da Miranda Biondi e Marco Palagi. Il romanzo si sviluppa intorno al mito del rapimento di Persefone e vuole essere una rilettura moderna del genere mitico, offrendo uno spazio ad una nuova versione del fantastico mondo epico. Sebastian riesce in effetti in maniera impeccabile a far rivivere la celebre leggenda del rapimento della bellissima Persefone a opera del dio infernale Ade in un romanzo sì d’ispirazione classica, ma di gusto ben più brillante e contemporaneo, dalla piega smaliziata e piacevolmente giocosa.
Acquista il libro
Sono numerosi i personaggi che sfilano in questo intreccio: dalle ere ancestrali dell'Arcadia, ecco che riemergono gli dèi, i mostri, le creature fantastiche e i guerrieri dei miti antichi. Non si tratta, però, della solita storia: pagina dopo pagina, entriamo nella fosca macchinazione ordita dall’astuta Hera, potente e viziata regina dell'Olimpo, ai danni di Demetra, gloriosa dea dei raccolti. È una gelosia molto, molto umana a scatenare il piano della consorte di Zeus: grazie a un incanto amoroso, la figlia di Demetra dovrà essere sposa del tenebroso dio dell'oltretomba, e là relegata per sempre, e alla sventurata madre non resterà che un disperato, eterno vagare per tutta la terra. E poi c’è Pan, solitaria divinità maschile, escluso dal resto dell’Olimpo e temuto per la sua diversità, che sfida il potere incarnato da Hera.
Ma in un universo pieno zeppo di meraviglie, le sorprese non possono certo mancare. E allora tra strambi esseri prodigiosi, eroi valorosi e vanitosi, voli da vertigine su cocchi dorati, e divinità di ogni tipo, affascinanti, misantrope, poetiche, rintronate, si dispiega un'avventura incredibile, in cui i toni epici si stemperano in un racconto divertente e appassionato, che ci regala uno sguardo originale sulla narrazione di matrice classica. Sullo sfondo quindi della storia d’amore tra Ade e Persefone, secondo una reinterpretazione moderna, si sviluppa questo racconto, tra una rassegna di divinità e semidei, ognuno dei quali offre uno spaccato dei pregi e dei difetti della nostra varia umanità.
“Se il mito è un po' il nostro sottofondo culturale, ciò che fa da fondamento al modo in cui ogni giorno si osserva il mondo, è vero pure che si tratta di un patrimonio inesauribile di storie, da ricostruire e rielaborare per trarne sempre spunti nuovi.” Sebastian Ruggiero
Web Site: https://www.sebastianruggiero.it/
Facebook: https://www.facebook.com/sebastian.ruggiero.92
Instagram: https://www.instagram.com/sebastianruggiero/ 
0 notes
unragazzomorto · 1 month
Text
ProSecco
Mezzogiorno meno un quarto. Cielo plumbeo,colmo di nuvole pesanti.
Seduto al tavolino del suo solito bar,attendeva il suo caro editore Carlo come da appuntamento. Sul tavolino figurava il suo solito aperitivo. Un fluté colmo di Prosecco ed attorno ad esso degli stuzzichini della casa. Era già il secondo della mattinata. "Se tarda altri 10 minuti mi trova già brillo,e non credo che la prenderebbe benissimo" pensava ad alta voce Tobia. Dall'angolo in fondo alla strada comparve Carlo con la sua classica e inconfondibile camminata molto anni '70. Il passo fortemente cadenzato,faceva muovere l'intero corpo a ritmo,molto 70's appunto. "Ah,ecco a chi somigli quando cammini!" esclamò Tobia in preda a reminescenze adolescenziali. "Somigli ad un incrocio tra Tony Manero e Lupin,cazzo!" scoppiando a ridere da solo. Carlo no. In effetti aveva ragione. Bisogna dire per correttezza di cronaca che il viso di Carlo era identico a quello del Lucarelli nazionale,il giallista più famoso del Belpaese. ("Paura EH!")
12.30 am
Cielo squarciato da flebili raggi di sole. Due losche figure sedute ad un tavolino esterno di un bar qualsiasi. Due volti caratterizzati da occhiali da sole orribili comparsi quasi a tradimento. Due menti pensanti per un unico lavoro.
"Carlo come cazzo la mettiamo con questo mio periodo inconcludente?" "Thò… come metterla non saprei proprio. Ma starsene qui a cercare di guardare la cosa da più punti di vista non serve certo al nostro scopo." "Ah no? Pensavo che qualcosa di buono poteva uscire fuori da questo incontro." "Sei il solito disfattista del cazzo. Con i tuoi discorsi inutili sicuro non s'arriva da nessuna parte" disse guardando in un punto vuoto davanti a se'. Poi come spiritato volse lo sguardo verso Tobia e gli disse:"Tu piuttosto… quand'è che ne esci?" L'amico sorseggiando il 3°prosecco,quasi distrattamente rispose:"Uscire da cosa scusa?" "Dai su'… non prendiamoci per il culo. Saranno già un paio di mesi che continui a viverti addosso". E quasi infastidito continuò:"Cioè non che voglia criticarti;ma visto che io servo a te tanto quanto tu servi a me,non sarebbe meglio sputar fuori tutto quello che porti dentro,così la facciamo finita con questa pantomima?" Il tono della conversazione cambiò come il cielo a primavera,quando le nubi rappresentano un'incognita poco gradita ai più. "Carlo,a parte le cazzate che hai sparato… io sto male! Non so cosa mi sia successo. So solo che ogni volta che prendo carta e penna,il mio cervello si resetta. E' come quando hai la penna che non scrive. Il problema è che la mia penna scrive,ma il mia mente non sa cosa farle scrivere. Mi sento come un fiume in secca. Ecco come mi sento:ARIDO"
"Ok,questo è il risultato… ma l'origine?" disse con tono furbetto "E poi,se forse non te ne sei accorto,non stai facendo altro che tabula rasa attorno a te" "Carlo,ma i cazzi tuoi quando?" rispose Tobia con sufficienza. "Sono CAZZI MIEI CARO!" "Ah Bhè se la metti così….Ultimamente non sopporto altre voci che non siano l'eco della mia." "Detto terra terra,stare qui e parlare con me ti richiede uno sforzo incredibile!" "Non dire cazzate Carlo. Lo sai benissimo che non rientri nella marmaglia. Se così fosse stato,al primo prosecco tracannato avrei già levato le tende. Sei l'unica persona di cui mi fidi veramente,quindi risparmiati queste pippe sentimentali. Mi ricordi Marina!" E carissimi il nostro amico sorrise. Erano almeno due mesi che non lo faceva. "Peccato che nei lavoretti di bocca sia meglio lei!" "Stronzo." "Aivoja! Piuttosto l'hai sentita?" "L'ultima volta che l'ho sentita sarà stato,vediamo un po',circa 3 settimane fa. Aveva bisogno di un mio consiglio" "E da quando dai consigli te?" "Boh,me l'ha chiesto e basta. E io gli ho risposto" "Strano che tra tutte le persone a cui potesse chiederlo l'abbia chiesto proprio a te." "E che ci vedi di strano? Voleva sapere se l'amavo ancora o se era il caso che incominciasse anche lei a vivere una vita che non mi vedesse come protagonista." "E tu?" "L'ho mandata a cagare!" "E il consiglio?" "Andare a farsi fottere no?" "Che stupido! Come ho fatto a non arrivarci da solo?!?" e intanto il suo volto s'increspava in ogni angolo. "Perché la tratti così? Come fai a non renderti conto che quella donna ti ama davvero?" "Il problema e',caro Carlo,che io prima d'amare qualcuno devo imparare ad amare me stesso." "Come darti torto… il discorso fila!" "Attento a non dimenticare mai quello che sono stato e perché sono cambiato." "Dove vuoi andare a parare?" "Carlo,ti rendi conto che sono solo al mondo? Le uniche persone che provavano verso di me amore incondizionato sono morte. In vita hanno sofferto per me e,ironia della sorte,sono morte per colpa di una testa di cazzo come me." "Quindi?" "Quindi un cazzo. E' solo che,ripeto,mi sento Arido"
on air:
Interpol - Rest my chemistry Radiohead - Weird Fishes/Arpeggi UNKLE - Price you pay
0 notes
Text
Esplorando la tela Una guida completa alle pitture murali
Quando si tratta di trasformare l'atmosfera di uno spazio, pochi elementi hanno un impatto così forte come la scelta della pittura murale. Le pareti fungono da tela su cui dipingiamo le nostre vite e la scelta della vernice giusta può influenzare in modo significativo l'umore, l'estetica e la sensazione generale di una stanza. In questa guida completa, approfondiremo il mondo delle pitture murali, esplorando diversi tipi, finiture,Pittura Coprente Per Muri tendenze di colore e suggerimenti essenziali per ottenere il lavoro di verniciatura perfetto.
Tumblr media
Tipi di pitture murali:-
Vernici al lattice:-
A base d'acqua e facile da pulire con acqua.
Asciugatura rapida e bassa tossicità.
Ideale per la maggior parte delle pareti interne.
Vernici a base di olio:-
Durevole e fornisce una finitura lucida.
Adatto per aree ad alto traffico e lavori di rifinitura.
Tempo di asciugatura più lungo e potrebbe avere un odore più forte.
Vernici di fondo:-
Prepara la superficie per la mano finale.
Migliora l'adesione e la durata della vernice.
Disponibile nelle opzioni a base d'acqua e a base di olio.
Vernici strutturate:-
Aggiungi profondità e dimensione alle pareti.
Nascondi le imperfezioni della superficie.
Disponibile in varie finiture come sabbia, popcorn o pelle scamosciata.
Vernice per lavagna:-
Crea una superficie scrivibile sui muri.
Ideale per cucine, uffici o aree gioco.
Disponibile in vari colori.
Scegliere la Finitura Giusta:-
Finitura piatta/opaca:-
Ideale per aree a basso traffico come camere da letto e soffitti.
Fornisce una superficie liscia e antiriflesso.
Finitura a guscio d'uovo:-
Leggera lucentezza, più lavabile della finitura piatta.
Adatto a soggiorni e zone pranzo.
Finitura satinata:-
Offre una lucentezza discreta e una maggiore durata.
Ottimo per le aree ad alto traffico come i corridoi.
Finitura semilucida:-
Riflette la luce, facilitando la pulizia.
Adatto per cucine, bagni e finiture.
Finitura lucida:-
Altamente riflettente e durevole.
Ideale per evidenziare dettagli architettonici.
Tendenze e suggerimenti sui colori:-
Toni neutri:-
Senza tempo e versatili, i colori neutri creano uno sfondo classico.
Tonalità come il greige, il tortora e i bianchi tenui rimangono popolari.
Accenti in grassetto:-
Dai vivacità con pareti accentate in colori vivaci.
Toni gioiello, blu profondo e verdi terra sono di tendenza.
Psicologia del colore:-
Considera l'impatto psicologico dei colori sull'umore.
Blu per calma, verde per freschezza e giallo per calore.
Test del campione:-
Testare sempre una piccola area prima di impegnarsi in un lavoro di verniciatura completo.
Valuta come appare il colore in diverse condizioni di illuminazione.
Aiuto professionale:-
Per lavori di verniciatura complessi o in caso di dubbi, consultare un pittore professionista.
I professionisti possono fornire approfondimenti su combinazioni di colori e tecniche.
Nel mondo delle pitture murali le scelte sono vaste e vanno dai colori e finiture alle texture e tipologie. La chiave è allineare le tue preferenze con le esigenze pratiche dello spazio. Sia che tu opti per l'eleganza senza tempo dei toni neutri o per l'audace affermazione di tonalità vivaci, una vernice ben scelta può trasformare qualsiasi parete in un'opera d'arte. Quindi rimboccati le maniche, prendi un pennello e lascia che la trasformazione abbia inizio!
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:-
Pittura Coprente Per Muri
0 notes